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Bristol

Messaggioda Nanée » 04/02/2014, 17:56

-Giovedì 12 Novembre | Riva del Fiume Avon | ore 16.34-


Ero bello stare un po' così, a contatto con Gaia, senza la fretta di dover scattare determinate foto da dover poi consegnare a questo o a quel giornale dopo l'incontro con Yamato: non aveva raggiunto un... accordo, diciamo così, con l'uomo.
Si stava innamorando di lui, e lui di lei, ma non stavano insieme, o perlomeno non avevano parlato della cosa: in effetti Nanée si sentiva un po' in difficoltà in tal senso, perché non era abituata a rapportarsi con l'altro sesso, e non sapeva dunque come regolarsi in merito alle relazioni che con esso poteva avere.
Forse erano una coppia e lei non se n'era resa conto, ma di sicuro non avrebbe potuto parlarne con qualcuno: non aveva amicizie così strette, né all'interno della sua comunità druidica né tantomeno fuori; e se anche avesse avuto dei legami importanti nel primo caso, non avrebbe comunque potuto menzionare quel rapporto col Sole, proprio per la sua appartenenza alla Gilda Ignis.
Da secoli i Druidi non tolleravano relazioni coi cugini, che consideravano più che altro delle nemesi, e se anche col tempo le cose erano migliorate, alcuni aspetti della convivenza forzata sulla Terra per il bene di Gaia/Conflux non erano cambiati... come quello.
Si era perciò dovuta tenere i propri dubbi, ed aveva deciso di buttarsi sul lavoro proprio per non pensarci troppo, per evitare di scervellarsi inutilmente: aveva fatto molti servizi fotografici, aveva passato giorni interi in mezzo a Gaia e ai suoi figli, beandosi solo della loro compagnia.
Quel pomeriggio invece aveva deciso di mettere da parte il lavoro e concedersi un po' di relax, per quanto non le pesasse mai troppo fare fotografie a questo o quel paesaggio: era solo una questione di libertà, di non avere scadenze, di poter dedicare anche un'ora intera a fissare un fiore senza doversi ricordare di darsi una mossa.
Al momento, ad esempio, stava seduta su una grande roccia accanto alla riva del fiume Avon, lo sguardo perso all'orizzonte: faceva freddo, ma lei ovviamente non lo sentiva, il che spiegava l'abbigliamento fatto di shorts di jeans, canotta bianca e piedi scalzi; i capelli erano sciolti, il ciuffo tirato indietro da una molletta così da lasciare fronte ed occhi scoperti, le ginocchia piegate verso il petto e le dita intrecciate tra loro.

Immagine


Aveva portato con sé la chitarra, da quando aveva riscoperto il piacere di suonarla, e un cestino da picnic pieno di frutta, verduta, insalata, acqua e succhi, tutte cose sane, rispettose di Gaia e della scelta vegetariana di Nanée: la Druida abbassò il capo verso l'Acqua che scorreva sotto di lei, lungo la riva.
Le sorrise, dolcemente, scendendo coi piedi fino a bagnarseli per poi spostarsi del tutto dalla roccia ed avvicinarsi alla chitarra, appoggiata con cura sul terreno: si sedette accanto ad essa, con le gambe incrociate, e iniziò a sfiorare le corde col plettro, improvvisando una melodia leggera, senza un vero e proprio senso.
Alcuni uccellini, sentendo quel suono, si avvicinarono, e così qualche scoiattolo ed un paio di marmotte: d'altronde lei era figlia del Mana, frutto di Gaia quanto loro, perciò era come se si trovassero di fronte ad una sorella maggiore, nulla di più.
I capelli le scivolavano sulla spalla destra, lo sguardo era fisso sulle corde, il capo si muoveva a tempo con le note scaturite dalla chitarra: era in pace, così come gli Elementi che vorticavano dentro di lei.
Quello era davvero un momento di pace perfetta.

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Messaggioda Typhon » 07/02/2014, 0:47

Giovedì 12 Novembre / Nei pressi del Fiume Avon / ore 16.40


Immagine


Damerino...
Stronzetto...
Rompipalle...
Effeminato...
Bocca larga...
... Ma io te la chiudo la bocca, ah se te la chiudo!


Quante volte al giorno ripeteva quel mantra? Forse cinque o sei, ma di sicuro non si stancava mai di farlo, lo trovava liberatorio.
Prima di cominciare ad allenarsi a suonare e cantare si ricordava sempre la faccia di quel maledetto americano gonfiato a dovere come un pallone di superbia, in modo da darsi la giusta carica e mettere tutto sé stesso nelle ore libere dedicate alla musica.
Negli ultimi tempi aveva tralasciato fin troppo lo studio per conto proprio, preferendo rimanere nell'area scolastica per consigliare gli altri del coro oppure dare una mano direttamente con gli strumenti (La O'Neill l'esempio più lampante).
Se questo da una parte era un bene per il miglioramento del suo lato tecnico, per quello vocale e carismatico era una pecca che doveva terminare e colmare assolutamente nel tempo più breve possibile, isolandosi dal mondo (già, anche da casa sua, dove Aryanne rappresentava una fin troppa tentazione sessuale per concentrarsi adeguatamente) e trovando rifugio in mezzo a qualche boscaglia con magari anche il suono delle acqua a coprire parzialmente la sua esibizione, così da non spaventare troppo gli animali o le persone di passaggio in quelle zone.
Difficile che qualcuno a quell'ora si avventurasse lì, ma meglio essere sempre accorti.
Uscito dall'accademia erbologica dove ancora girava per prendere appunti e seguire corsi di perfezionamento, Typhon Seal aveva scelto il fiume Avon come destinazione del suo pellegrinaggio di allenamento, raggiungendolo in poco tempo e beandosi della natura incontaminata attorno ad esso. Si, da quando era un Terran ed anche un Erbologo, certi spettacoli lo prendevano di più, portandolo a guardarsi intorno con una vista più intensa e persa: le fronde, i cespugli, gli animali di piccole dimensioni, i frutti sugli alberi, ogni cosa era così... Speciale.
Quel pomeriggio indossava dei pantaloni stile militare con colorazione sul nero, grigio e blu scuro, maglietta attillata celeste spento e giacca a vento di finto camoscio di colore nero. Ai piedi, scarponi da trekking neri e resistenti, adatti al terreno da percorrere.
Si inginocchiò due secondi alla base di un cedro, tra le quali radici erano cresciuti rigogliosi alcuni funghi abbastanza non comuni.
Ne sfiorò un paio con le dita, una carezza tanto delicata quanto piena di meraviglia, sapendo bene le proprietà di quei funghi in coppia con altre sostanze, in grado di dare vita a dei decotti eccezionali e di estremo aiuto contro alcune malattie babbane molto fastidiose e frequenti.
Uno sbuffo divertito, facendosi caso soltanto adesso che solo le piante e i vegetali riuscivano a togliergli dalla mente l'immagine di quel testa di cazzo di un americano, un americano che doveva battere ad ogni costo, fosse stata l'ultima sua prova canora della sua vita, dannazione!
Riprese a camminare, diretto verso un sasso proprio a ridosso della riva del fiume, sedendovisi sopra, appoggiando a terra il borsone contenente uno spartito musicale con sopra esclusivamente una base ritmata di batteria, perché la chitarra doveva mettercela lui.
Estrasse quest'ultima dal fodero di cuoio nero, iniziando ad accordarla adeguatamente con maestria e concentrazione: adesso era il ritratto perfetto della determinazione e della calma di un Drago che si preparava ad una battaglia.
Non c'era più segno di nervosismo, di sfida. Se i giudici avevano decretato che nella sua musica si sentiva troppo il graffio dell'aggressione, allora avrebbe portato l'esercitazione su un tono nettamente diverso, più tecnico, più pacato, più volto a dare spazio solo alle note.
Non si accorse affatto che Nanée se ne stesse beatamente seduta in alto, sulla serie di rocce alte vicine alla cascata, cosa anche normale visto appunto il suono di essa che non poteva far percepire sospiri o movimenti.

D'accordo giuria... D'accordo Brian... Tu aspetta solo che saremo faccia a faccia.
Non l'hai mai incontrato uno come me... Te lo posso assicurare...




I can see the path you're cutting
It cost me a little piece of my heart
I can see the doors you're shutting
'Cause they were open at the start


Un brano vecchio stile, vecchio stampo, un brano contenente del vero e autentico Rock, qualcosa di largamente sconosciuto a quel coglioncello.
Dita che si muovevano sulle corde con maestria, cercando di evitare imperfezioni.
Seal ad occhi chiusi e la base che intanto si preoccupava di fornirgli il giusto tempo di accelerazione con la batteria.
L'odore, il profumo della boscaglia intorno a lui era solo un incentivo a dare il meglio, perché era come se stessa cantando anche un po' per essa.
Terran sempre e comunque, a prescindere.

Baby loving you has been hard on me
You're such a tough little sister
Just looking for Mr. Right
On the wrong side of town


Si voleva divertire, ecco quale era la chiave, quello il consiglio di Monique Vireau: "quando canti non gareggiare, divertiti.
Prima di salire sul palco fallo, quando hai finito di cantare allora si, dimostrati combattivo, ma mentre la musica vola... Suona e basta".
E allora lui avrebbe suonato e basta.
L'unica sfida attuale era tra sé stesso e lo stadio attuale del suo talento che avrebbe costretto a subire una decisiva crescita.

You better Love Somebody
It's late
You better Love Somebody
Don't wait
You better Love Somebody
Don't tempt fate
You're gonna pull you just a little too far
One night


Il vento pareva quasi accompagnarlo.
Ancora una volta prima che cominciasse a suonare e riprendere la nota, un refolo aveva sfiorato proprio quella corda, quella giusta.
Tutte coincidenze forse, ma ormai iniziava a mettere seriamente in dubbio quel suo scetticismo ed era una cosa bella.
La voce andava che era un piacere, la musica anche.
Tutto sotto controllo, tutto fuori controllo, il caos ordinato della Terra in movimento costante.

Your eyes are wild, your skin so tanned
You're undernourished and overfed
She's got the teeth, she knows how to bite
'Cause when you bit I bled
You got the perfect image
Of the perfect man
You're a tough little sister
But you'll settle for a mister tonight
But you're running out of time


E chi poteva essere il soggetto idealizzato di quella canzone un po' modificata?
La pelle del testo originale era bianca in teoria, ma lui aveva cambiato la parola "white" con "tanned" che significava "abbronzata".
In un modo o nell'altro lei era sempre pronta a dargli un'altra carica forte come quella del Vento.
Adesso era sua e nessuno gliel'avrebbe più portata via.

You better love somebody
It's late
You better love somebody
Don't wait
You better love somebody
Don't tempt fate
You're gonna pull you just a little too far
One night


Immagine

I'm only saying what I feel
You think I'm wrong I know
You thought I was sleeping at the wheel
I thought that you were driving


E via con un bell'assolo di chitarra che porca miseria, ci si mise con tutta l'anima e lo spirito selvaggio ad eseguirlo.
Il Drago in lui sputava fiamme di determinazione e decisione, le dita si muovevano come per volontà propria, occhi chiusi, respiro profondo.
Sorrise però, nel mezzo della musica, mentre suonava, felice, divertito... Si stava divertendo sul serio.
Nel frattempo qualche volatile gli girava attorno, poiché senza volerlo aveva aumentato la sua aura di influenza del Vento, attirando le creature dell'aria. Pettirossi, qualche gheppio, i piccioni e le ghiandaie, appoggiati sui rami vicini oppure in volo andando quasi a tempo con lo sbatter delle ali, con il taglio dell'aria, assieme ad uno dei tanti loro rappresentanti e difensori.

You better love somebody
You better love somebody
You better love somebody
It's late
You better love somebody
Don't wait
You better love somebody
Don't tempt fate
They're gonna pull you just a little too far
One night...


Trattenne l'accordo per diversi secondi anche dopo la fine delle parole, terminando con un'ultima carezza alle corde e un sospiro soddisfatto.
Gli uccellini si spostarono da sopra di lui muovendo la loro attenzione verso la Druida, fu per quello che, dopo aver finito di mettere a posto la chitarra e gli spartiti, Typhon curioso e perplesso alzò lo sguardo con gli occhi coperti dai raggi solari grazie a degli occhiali per individuare la persona comodamente seduta e che forse, con molta probabilità, si era pure bellamente goduta lo spettacolo.

Immagine


Ehi bella bionda... Certo che a questo punto potresti anche dirmi come sono andato, mh?


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Messaggioda Nanée » 07/02/2014, 13:42

Aveva suonato per qualche minuto così, seguendo solo l'istinto e il fluire dell'Acqua a poca distanza da lei, non cercando una melodia ma semplicemente permettendo agli Elementi dentro di lei di guidare quel momento ludico.
L'ultimo accordo era appena stato intonato, quando Nanée sentì un Elemento chiamare prepotentemente il proprio: il Vento le si stava avvicinando, sottoforma di un uomo o di una donna che lo possedeva; aggrottò la fronte, la Druida, decidendo di risalire sulla roccia per osservare meglio di chi si trattasse, sicura che dal punto in cui stava non avrebbe potuto notarla, a meno di non alzare apposta gli occhi verso di lei.
Poco dopo, un ragazzo comparve nel suo campo visivo, contornato dall'aura dell'Elemento che aveva percepito... e da un altro, un secondo, molto debole, quasi appena percepibile, ma presente.
Lei lo sentiva.
Silenziosa, l'uruguaiana osservò il Terran, perché immaginò - I/P 24 - che solo di un Gildato si potesse trattare mettersi seduto ed intonare una canzone, con la chitarra: le iridi verde marino ne studiarono il profilo, i modi, la rabbia contenuta che scaturiva dal suo modo di fare, che tentava di essere celata ma che, per lei, veniva rivelata dal Vento che soffiava in lui.
Completamente immobile sulla roccia, il respiro lieve e leggero per non distrarlo, l'Elemento gemello a quello del ragazzo ridotto al minimo per non farglielo percepire, Nanée si godette quella performance nel silenzio più totale, osservando gli uccellini girovagare intorno allo sconosciuto in concomitanza con una maggiore forza del Vento in lui, percependo l'Elemento che dal suo corpo si espandeva.
Era una bella canzone, diversa dai gusti soliti di Nanée, ma bella: e lui la stava interpretando molto bene, per quanto il suo potesse essere il giudizio di una persona che esperta non era; alla fine di quella esibizione, le sembrò che il ragazzo fosse piuttosto soddisfatto di sé, e non lo poteva biasimare nel caso.
Quando lo vide mettere via la chitarra e gli spartiti, di quelli magici, che replicavano musica all'occorrenza, pensò che se ne sarebbe andato senza notarla, e per certi versi era meglio così, non voleva pubblicizzare troppo la sua presenza... ma poi gli uccellini le si avvicinarono per salutarla, dolci nei confronti della Druida che per loro era come una sorella, e fu quel particolare a far alzare gli occhi al Terran e ad individuarla.

Ehi bella bionda... Certo che a questo punto potresti anche dirmi come sono andato, mh?

Ormai l'aveva notata, perciò tentare di nascondersi sarebbe stato inutile: fu con quel pensiero, che Nanée scese dolcemente dalla roccia, con la grazia derivata dall'essere figlia del Mana, poggiando i piedi sul terreno così da ritrovarsi di fronte allo sconosciuto, ad un metro circa di distanza, con una chitarra, nemmeno a farlo apposta, stretta dall'impugnatura nella mano sinistra.
Sapeva che l'essere lì di fronte a lui, a piedi nudi e con quell'abbigliamento che a Novembre appariva quasi ridicolo, l'avrebbe stranito, ma poiché immaginava che nessun membro di una Gilda considerasse all'ordine del giorno incontrare un Druido, trattenne il Vento dentro di sé, non volendosi scoprire subito.
Gli fece un sorriso leggero, incurvando le labbra verso l'alto, quasi una sorta di saluto silenzioso prima di rispondere alla sua domanda.

Mi sei piaciuto, per quanto temo che il mio parere non sia del tutto attendibile. - rispose, ammettendo però così anche la sua scarsa conoscenza in materia - E a quanto sembra, sei piaciuto molto anche a loro. - aggiunse la Druida, indicando gli uccellini che si erano messi a svolazzare intorno a loro, formando quasi un cerchio che li univa.

È un bel posto, questo, per lasciare libero il proprio talento.

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Messaggioda Typhon » 07/02/2014, 16:42

La bionda ragazza scese dalla zona alta delle rocce vicine alla cascata.
Si era nascosta abbastanza bene da non mostrare immediatamente il suo vestiario ma quando Typhon la vide a figura intera, inarcò il sopracciglio.
Vestita come se fosse periodo estivo, a piedi nudi, con i capelli sciolti e puliti, lo sguardo intenso e la pelle bianca come il latte.
Emanava un odore particolare, buono per uno come lui, per un Terran come lui: pino silvestre, si, più o meno come la fragranza da bagno babbana.
Non si tolse gli occhiali, l'educazione non era esattamente il suo forte, non lì in mezzo e non con una estranea, tuttavia lanciò uno sguardo veloce alla chitarra che portava ella con sé, acustica ed anche di ottima fattura, almeno a giudicare da una prima occhiata.

Mi sei piaciuto, per quanto temo che il mio parere non sia del tutto attendibile.
E a quanto sembra, sei piaciuto molto anche a loro.


Se ne intendono di musica più di quanto si possa immaginare...

È un bel posto, questo, per lasciare libero il proprio talento.

Lo vedo bene. - sbuffando divertito riferendosi allo strumento della bionda - Uhm?

Il sorriso si spense quasi subito, non appena Typhon inquadrò qualcosa di molto interessante differente dal bel corpo della ragazza.
Si avvicinò a passo svelto in sua direzione, chinandosi proprio in corrispondenza del suo piede sinistro, ma non era certo la bellezza dell'arto in sé per sé ad averlo fatto scattare a quella maniera, bensì una particolare alga che si era appoggiata ad esso, trasportata dalla corrente del fiume.
Gliela tolse molto piano e la appoggiò sul palmo della mano, rimettendosi eretto col busto studiandola silenzioso.
Annuì tra sé, chiedendo a Nanée se potesse tenergliela un momento senza schifarsi e dalla borsa prese una piccola ampolla di vetro dove poi inserì la piantina ormai priva di vita ma ancora estremamente utile per alcuni unguenti che l'erbologo stava preparando.
Una volta chiuso il contenitore con un tappo di sughero stretto e vincolato, Seal ripose il tutto nella tasca davanti della tracolla.

Grazie, mi serviva giusta una di quelle per completare un esperimento personale.
Sono un...
- non notando bacchette magiche - ... Erborista.

Meglio non rischiare, anche se obiettivamente a giudicare dalla mise della donna, probabilmente doveva appartenere ad una Gilda, in particolar modo gli Ignis del fuoco oppure gli Acuan del ghiaccio che in entrambe i casi possedevano una maggiore resistenza al freddo, possedendo uno il caldo nelle vene e l'altro lo stesso gelo. In realtà non aveva mai avuto modo di conversare con un Ignis in tutta la sua vita, non sapendo ancora del cugino Desmond o della migliore amica di Aryanne, Eufemia.
Non che gli interessasse particolarmente, anzi, faceva ancora fatica ad abituarsi a tutta la gente in mezzo ai Terran, figurarsi pure quella in altri due luoghi sperduti e giganteschi del mondo, dimore di altre migliaia di individui dediti alla conservazione del Conflux.
Ad ogni modo, non avendo la certezza che fosse un confratello alla lontana, scelse di evitare riferimenti al Mondo Magico, almeno per il momento.

Typhon Seal.

Le tese la mano: solo in quel modo poteva capire qualcosa di più, infatti cercò di concentrare il Vento sferzante in lui per richiamare l'elemento eventualmente appartenente all'interlocutrice, sperando davvero a prescindere che quella persona fosse intrisa di magia, altrimenti sarebbe stata l'ottava volta che si ritrovava a spiegare l'assurda cazzata che all'interno della chitarra c'era anche un riproduttore di percussioni.
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Messaggioda Nanée » 07/02/2014, 17:23

Sapeva di sembrare quantomeno... insolita.
Era Novembre, eppure lei si era vestita come fosse Luglio, o giù di lì: sapeva che la cosa poteva apparire quantomeno strana, ma perché coprirsi quando credeva di essere sola, e poteva in quel modo essere più vicina, grazie alla pelle nuda, alla Natura che faceva anche parte di lei, che la rendeva figlia di Gaia come ogni altra cosa presente lì intorno?
Non aveva ipotizzato, appunto, che qualcuno potesse passare da quelle parti per una passeggiata, o per un momento di libertà da dedicare alla musica, e per questo motivo non si era preoccupata d'indossare abiti più consoni alle temperature attuali: ormai comunque il danno era fatto, e non poteva nemmeno pentirsene troppo, perché per una figlia di Gaia poter avere il corpo a contatto diretto con la Natura era qualcosa di meraviglioso.
Anche il ragazzo in parte lo era, un figlio di Gaia, per il Vento e la Terra, debole ma presente, che gli scorreva nelle vene ed animava il suo spirito, un connubio tra Trama e Mana che a lei personalmente non dava fastidio, altrimenti non si sarebbe innamorata di una persona come Yamato Kusanagi.
Gli sorrise, dunque, cercando di osservare i suoi occhi attraverso gli occhiali da Sole che, purtroppo, a causa delle lenti scure non lasciavano intravedere nulla, e gli diede la sua personale, per quanto non da esperta, opinione su quanto avesse appena sentito, commentando il fatto che anche gli uccellini sembravano aver gradito.

Se ne intendono di musica più di quanto si possa immaginare...

Sono totalmente d'accordo. - commentò Nanée, annuendo leggermente, i capelli che danzavano con lei ad ogni minimo movimento del suo capo mentre esponeva un altro suo pensiero, questa volta riferito alla bellezza del posto dove si trovavano e al suo utilizzo perfetto come posto di sfogo del proprio talento.

Lo vedo bene.

Uhm?
Ah, dici la chitarra...
- sorrise ancora, più morbida - Non credo di essere brava quanto te, però. - e lo disse con tutta l'umiltà che in lei c'era, perché davvero non era sicura di potersi comparare al ragazzo che aveva dato prova di saperci fare poco prima; lei la suonava senza sapere esattamente cosa stesse facendo, più guidata dall'istinto che da un vero e proprio studio dello strumento.

Uhm?

Aggrottò leggermente la fronte nel notare che l'attenzione del ragazzo era stata catturata da qualcosa, da un parte del suo corpo non per ciò che era in sé, ma per un particolare che su di essa era posata: un'alga si era appoggiata sul piede sinistro della Druida, che non ci aveva nemmeno fatto caso, non schifandosi per certe cose ma, al contrario, trovandole naturali.
Dopotutto quell'alga era pur sempre una figlia di Gaia, per quanto ormai priva di vita: lasciò che il ragazzo gliela passasse, prendendola tra le dita con delicatezza assoluta ma senza mostrare alcun segno di fastidio, e gli permise di metterla in un'ampolla per usarla successivamente, forse.
In quel modo, con quei pochi gesti, il Terran aveva già fatto intendere, perlomeno in parte, cosa fosse.

Grazie, mi serviva giusta una di quelle per completare un esperimento personale.
Sono un... Erborista.


Non lo biasimava per non aver detto la totale verità: Nanée non pareva portare con sé bacchette, come in effetti sì era, perciò forse la sua idea era che fosse una babbana; certo, i vestiti non parevano urlare esattamente alla normalità non-magica, quindi c'era solo un'alternativa - I/SS 24 - e cioè che lei appartenesse ad un'altra Gilda, Acuan o Ignis per esclusione.
Non aveva prove, però, e questo probabilmente spiegava il perché stesse cercando di andarci cauto nel parlare.

Io invece sono una fotografa naturalista.

Rispose l'uruguaiana, totalmente sincera perché era davvero quello il suo lavoro, oltre che la sua passione, visto quanto fosse soddisfacente per lei poter vivere del frutto di ciò che più amava fare.
Le tese la mano, e quando Nanée la strinse con la propria, la destra, sentì il Vento che cercava di richiamare allo scoperto un qualsiasi altro Elemento, così da confermare la possibile ipotesi che il ragazzo si era fatto di lei.

Typhon Seal.

... se proprio ci tieni...

Sussurrò la Druida in risposta: in un secondo, gli Elementi che fino a quel momento aveva azzerato dentro di sé per non essere percepiti dall'altro, vennero lasciati liberi di esplodere nel corpo della figlia del Mana, proiettandosi oltre esso per abbracciare il ragazzo che, probabilmente, sarebbe rimasto sconvolto da ciò che avrebbe sentito, o forse quello era un eufemismo.

Immagine


Acqua, Vento, Ghiaccio, Fuoco, Terra e Fulmine, i sei Elementi si palesarono in tutta la loro potenza al giovane Terran, mentre all'esterno la Druida rimaneva impassibile, serena, e tranquilla, col sorriso sulle labbra e gli occhi che brillavano di una luce nuova... quasi divertita.

Nanée Oribe.
Piacere di conoscerti, Terran del Vento.


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Messaggioda Typhon » 07/02/2014, 22:56

Le tese la mano per provare a capire di chi si trattasse e se potesse, nel caso, comportarsi con lei in maniera più naturale.
A dire il vero era piuttosto scettico, ipotizzava infatti che fosse soltanto una ragazza di qualche paese del nord molto incline alle basse temperature, ma qualche volta la Sempreverde gli aveva parlato degli Acuan ed in particolar modo la loro resistenza riferita al freddo quando dentro di loro albergava la potenza del ghiaccio, uno degli elementi più particolari e criptici della sestina del Conflux.
Di sicuro tutto poteva immaginare insomma, meno che un'ondata improvvisa di tutti e sei i poteri della natura gli giungesse diretta al momento della stretta di mano, lasciandolo non solo basito ma anche inizialmente allarmato, poiché il Vento nel suo corpo prese a vorticare e sferzare talmente forte che... Gli stava sfuggendo!
Si, non era più facile come sempre controllarlo: certo, era da sempre stato prepotente in lui, anche a detta di molti altri Terran più avanzati e invidiosi di una tale affinità, ma ora che non riusciva più a tenerlo in pugno come al solito, si stava spaventando di una tale energia sprigionata dallo spirito della bionda.
Che cosa caspita era? Una "TerrIgnan", una specie di incrocio tra tutte le Gilde? Una figura mitologica o qualcosa di simile?
Troppo giovane ed inesperto per andare subito a pensare al Druido, anche perché stando alle parole di Raiden, i Druidi erano creature estremamente rare e difficili da incontrare e spesso non era detto nemmeno che se incontrasse qualcuno in tutta la propria esistenza.
Dunque le mani si strinsero per circa tre secondi. La bionda sorrise con occhio vispo e divertito e Typhon ritrasse la propria con aria stravolta.

Nanée Oribe.
Piacere di conoscerti, Terran del Vento.


Piacere di... Conoscermi?
Terran del Vento?
Ma si può sapere chi cazzo sei?


Si tolse gli occhiali da Sole, osservandola per intero, guardandone i dettagli tra viso, occhi, labbra, seno, fianchi, mani e piedi.
Appariva come una persona uguale a tante altre e per altro si stava rivolgendo a lui con naturalezza e se fosse stata una nemica allora lo avrebbe già colto alla sprovvista mentre suonava o non appena abbastanza vicina da essere sicura di colpirlo senza sbagliare.
Invece se ne stava lì, contenta, sorridente, allegra quasi, oltre ad essere palesemente divertita dalla scena che forse la faceva ridere tanto.
Sospirò, cercando di trovare una spiegazione plausibile, ma nessuna che gli veniva in testa poteva essere definita tale.
In un primo momento, esagerando da Gildato Novizio, pensò alla possibilità di Madre Natura, ma si dovette ricredere pensando a ragion veduta che Madre Natura era la Vilvarin, la Sempreverde, quindi doveva necessariamente scartare quella ipotesi.
Allora, se non era Madre Natura, c'era una sola ed unica idea in ballo, totalmente errata, che lo fece indietreggiare ulteriormente appoggiandosi al sasso dove si era seduto fino a quel momento per cantare assieme ai volatili.

Aspetta... Ho capito... Oh porca miseria tu sei...
... Sei l'incarnazione del Mana?


Ebbene si, aveva appena dato alla Druida della divinità, scambiandola per il Mana in sé per sé.
Sbatté le palpebre lentamente, non riuscendo ad interrompere il battito cardiaco andante alla stregua di un tamburo da orchestra.
Secondo Typhon in quel momento avanti a lui c'era un qualcosa di superiore, di onnipotente e onnisciente.
Osservandola meglio poi, gli venne da pensare ad altre due cose superflue e che magari era meglio se si evitava di esporre ad alta voce, ma nemmeno se ne rese conto, in sincerità.

Ok, forte... Il Mana quindi è una gnocca da paura...
... E in più il suo strumento preferito è la chitarra!
Sempre detto con Des che il mio sound aveva una marcia in più.


Sgranò gli occhi.

Io non volevo mancare di rispetto!
Ma porca la Trama...
... Oh cazzo non è che è amica tua vero?
Cazzo ho detto "cazzo" davanti a una Dea!
... E l'ho ridetto di nuovo!


Panico, totale e fottutissimo panico.
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Messaggioda Nanée » 07/02/2014, 23:28

In effetti doveva ammetterlo, l'aveva fatto un po' per fargli prendere un colpo, ed un po' per testare la sua reazione: Yamato non le aveva dato molta soddisfazione in tal senso, abituato ad avere a che fare con una Druida e per di più molto più grande e con esperienza di quanta potesse averne il ragazzo di fronte a lei.
Typhon, invece, era un Terran da poco, lo poteva ipotizzare - I/P 24 - perché il Vento in lui, benché prepotente, non era troppo forte o sviluppato, cosicché come la Terra che pulsava debolmente nel suo spirito: chiaro, dunque, che la sua reazione fu di totale e completo shock, visibile nell'espressione del suo viso e nella mano che venne ritratta quasi di scatto.

Piacere di... Conoscermi?

Certo. - confermò Nanée con un sorriso gentile.

Terran del Vento?

Mi sono sbagliata io, non sei forse tale? - gli chiese, aggrottando appena la fronte.

Ma si può sapere chi cazzo sei?

Tornò a sorridere nuovamente di fronte a quella domanda di Typhon, il cui linguaggio era sicuramente... diretto.
Ma la Druida ipotizzò che fosse a causa dello shock, che gli aveva fatto dimenticare qualsiasi possibile forma di educazione, almeno momentaneamente: non le dava fastidio, in fondo ciascuno era libero di parlare come preferiva fino a che non insultava Gaia o i suoi figli... e lui non l'aveva fatto, per fortuna.
Lo osservò in volto, quasi intuendo - I/SS 24 - che il ragazzo stesse cercando di capire cosa lei fosse: per questo schiuse le labbra, pronta a porre fine al suo dilemma, quando la voce dell'altro la precedette.

Aspetta... Ho capito...

Davvero?

Rimase interdetta per un istante a quell'affermazione: non che per il Gildati fosse un segreto la loro esistenza, tutti all'interno di Acuan, Ignis e Terran sapevano che i Druidi non erano solo una vecchia leggenda, ma per quel poco che ne sapeva Nanée era pur vero che, di solito, veniva detto agli appartenenti delle Gilde che incontrarne uno era un evento più unico che raro, e che al 90% dei casi poteva capitare di non conoscerli mai, anche vivendo 100 anni.
Perciò non immaginava che a Typhon potesse venire così semplice pensare che lei fosse una Druida... e infatti quel pensiero non aveva sfiorato nemmeno minimamente la mente del giovane Seal.

Oh porca miseria tu sei...
... Sei l'incarnazione del Mana?


Questa volta fu l'uruguaiana a spalancare gli occhi, presa alla sprovvista da quella domanda: la stava paragonando ad una... divinità? La stava considerando come l'incarnazione terrena del Mana, una figura che nemmeno esisteva, come se il Mana avesse deciso di assumere una forma umana per... andare in giro a conoscere le persone?
Ancora una volta schiuse le labbra per chiarire il malinteso, ed ancora una volta Typhon la precedette coi suoi commenti... beh, da persona in preda al panico, si poteva supporre.

Ok, forte... Il Mana quindi è una gnocca da paura...
... E in più il suo strumento preferito è la chitarra!
Sempre detto con Des che il mio sound aveva una marcia in più.


Des?

Stava iniziando a perdere il filo del discorso, preferendo sorvolare sul complimento piuttosto diretto del ragazzo, anche perché Typhon si era già accorto di quanto detto e stava cercando di rimediare... in modo piuttosto disastroso, tra l'altro.

Io non volevo mancare di rispetto!

Ma no, figurati...

Ma porca la Trama...
... Oh cazzo non è che è amica tua vero?


Veramente...

Cazzo ho detto "cazzo" davanti a una Dea!

Io non...

... E l'ho ridetto di nuovo!

D'istinto gli prese una mano, facendo fluire il Vento da lui ma non per fomentarlo, quanto più per calmarlo: sapeva bene, come Druida, quanto un Elemento potesse influenzare il comportamento di chi lo possedeva nell'animo, e voleva arrivare a far cullare dolcemente il suo dal proprio così da calmare, di riflesso, anche il ragazzo, permettendogli di recuperare un battito cardiaco decente e possibilmente anche tutti i suoi neuroni.

Calmati, per favore.

Gli disse con voce bassa, morbida e gentile, quasi un sussurro portato dall'Elemento che avevano in comune: quando fu sicura che il ragazzo si fosse ripreso almeno un po', Nanée si sedette elegantemente a terra, con le gambe incrociate e la chitarra sulle cosce, invitando l'altro a fare lo stesso e prendere posto di fronte a sé.

Hai pensato direttamente al padre e non al figlio... interessante, ma non dovrei rimanerne molto stupita, immagino. - commentò inizialmente la bionda, riferendosi al fatto che Typhon l'aveva scambiata subito per un'incarnazione del Mana (Padre) invece che pensare ad una prospettiva più credibile, come quella del Druido (Figlio).

Non che le dispiacesse, anzi, era un complimento immenso ed assolutamente lusinghiero, ma l'uruguaiana sapeva bene di non meritarselo.
Gli uccellini intanto erano scesi a terra, e zampettavano tra Nanée e Typhon per salutare entrambi, posandosi anche sulla chitarra della donna quasi a volerla invitare a suonare... ma non era ancora il momento.

Non sono l'incarnazione del Mana, in effetti non esiste nemmeno una figura del genere... perciò puoi rilassarti, e non preoccuparti di offendermi. - gli disse quindi, umettandosi il labbro superiore prima di riprendere a parlare - Io sono colei che incarna i sei Elementi naturali, che non necessita di bacchetta per compiere incantesimi, figlia del Mana e sorella delle creature di Gaia. - proseguì poi, fissandolo intensamente per un secondo.

Aveva capito adesso?

... sono una Druida.
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Messaggioda Typhon » 12/02/2014, 16:44

Uno sproloquio del genere non gli era mai capitato in tutta la vita, poteva esserne certo.
Lui era un Drago, era il Dragargenteo per eccellenza, non si deconcentrava, nemmeno di fronte alla più grande sfida o al più grande problema.
Lì però, non si stava affatto trattando di un evento semplice o non comune, bensì di qualcosa di unico, incredibile, assurdo, oltre la concezione umana, almeno dal suo punto di vista, dato che aveva pensato a qualcosa di molto più speciale di quanto già la donna non fosse.
Sudore freddo, sensi allertati, sconvolgimento puro e uscite poco dignitose delle quali si accorgeva solo dopo averle sparate forti e chiare.
Non era nemmeno tanto sicuro che quella fosse la realtà: magari era una specie di sogno fatto molto bene, oppure una allucinazione data dall'eccessivo esaurimento nervoso a causa di quel borioso rompi palle che avrebbe affrontato alla sfida con la Cyprus.
Eppure... No... Quella bionda da schianto se ne stava sul serio lì, di fronte a lui, a fissarlo inizialmente sorridente e dopo un po' confusa.
Non l'aveva mai vista da nessun altra parte e a scuola non giravano di certo pezzi di gnocca simili, dunque c'era solo una spiegazione: era vera.
Per sua immensa fortuna, ad un certo punto Nanée decise di interrompere quel fiume in piena di parole, bloccandolo con una frase corta, concisa e diretta.

Calmati, per favore.

Si mise seduta a gambe incrociate, invitando anche il ragazzo a fare lo stesso, sempre con il sorriso calmo e morbido sulle labbra, come una Dea.
Al momento lui la vedeva in quel modo, almeno fino a quando non fosse venuta fuori la verità, per questo seppur un poco contrariato all'idea di seguire una indicazione esterna, decise con un respiro profondo di annuire ed avvicinarsi, prendendo posto davanti alla fotografa naturale, provando a controllarsi e darsi un minimo di contegno: che fosse davanti ad una divinità oppure ad un Capo di Stato, non poteva di certo fare l'idiota ancora a lungo, anzi, la sua indole lo avrebbe aiutato a recuperare lucidità di fronte a chiunque e qualunque entità.
A dire il vero si sentiva un po' un cretino, come un ragazzino che stava per ricevere spiegazioni dalla maestra, per questo forse ancora non si decideva a guardarla negli occhi, temendo di fare esattamente quella figura e di conseguenza, deprimersi ancora di più.
Nel frattempo, diversi tipi di uccellini si andavano a posare sul corpo della ragazza ed anche una grossa biscia di fiume strisciò sopra la sua coscia per poi dirigersi verso l'entità sconosciuta e attorcigliarsi intorno al suo braccio candido.
Per poco a Typhon non prendeva un colpo, non tanto per l'evento - con la Vilvarin capitavano spesso certe cose - ma quanto per il rettile che lo prese alla sprovvista.

Hai pensato direttamente al padre e non al figlio... interessante, ma non dovrei rimanerne molto stupita, immagino.

Padre... Figlio?
Cos'è una specie di riferimento alla religione cristiana?
... Sei tipo... Il messia della natura o qualcosa di simile?


Non sono l'incarnazione del Mana, in effetti non esiste nemmeno una figura del genere... perciò puoi rilassarti, e non preoccuparti di offendermi.
Io sono colei che incarna i sei Elementi naturali, che non necessita di bacchetta per compiere incantesimi, figlia del Mana e sorella delle creature di Gaia.


Sorella delle...
... Oh porca puttana...


Non stava davvero per definirsi come lui aveva ormai capito... Vero?
Il Drago deglutì pesantemente, inarcando il sopracciglio e alzando immediatamente lo sguardo per fissarla, adesso non curante delle figure del cavolo o delle impressioni: era troppo interessato a capire se sul serio aveva davanti ciò che pensava.
Non si trattava sicuramente del Mana in persona ma non ci era andato nemmeno troppo lontano... Eppure la Sempreverde aveva raccontato a tutti che incontrare uno di loro nella vita era facile quanto fare un salto dal primo al penultimo stadio di Gilda in una settimana.
Sbattendo le palpebre un paio di volte con incertezza, fece capire di conseguenza alla ragazza che doveva solo aggiungere l'ultimo dettaglio per diradare ogni nebbia del dubbio e poi lasciare che il piccolo, povero, semplice Terran del Vento al primo stadio assorbisse la cosa, in un modo o nell'altro, possibilmente non con un'altra crisi simile a quella precedente ma il pericolo in teoria era scongiurato.

... sono una Druida.

Tu... Sei... Una Druida?

Ehm... Si.

Si lasciò cadere all'indietro, con la schiena al terreno, in modo da far fluire via tutto quanto lo stress accumulato fino a quell'istante.
Da un certo punto di vista si trovava anche senza forze per via della notizia e incapace di reagire in un modo preciso.
Con un leggero colpo di reni tornò ancora una volta su, fissandola dritto negli occhi, cercando poi nel suo corpo, nella sua forma, qualcosa che la differenziasse dagli altri esseri umani, ma nulla, niente di niente, proprio come un membro di Gilda Nanée era uguale a chiunque altro.
Cercò di aprire bocca, darle fiato, però nulla, non emise un suono... Si portò una mano alla fronte, poi due dita sulla parte alta del naso, chiudendo gli occhi, annuendo con lentezza. L'altra mano andò a carezzarsi il retro del collo e dovettero passare circa un paio di minuti nel silenzio più totale prima che il Prefetto spiccicasse qualche parole e frase di senso compiuto vagamente intelligente.

Non fraintendere... Io, si, sono onorato di conoscerti, davvero!
Solo che non mi spiego come ca-...


Si interruppe, deglutì.

...-spita sia possibile che ti abbia incontrata.
Cioè, voi dovreste essere più difficili da scovare della Silene Tomentosa ed invece... Eccoti qui, tutta tranquilla, raggiante e sorridente!


Ancora faceva fatica ad abituarsi alla cosa, per di più ormai la stava iniziando a trattare come una persona qualsiasi, dettaglio che probabilmente alla bionda avrebbe fatto molto piacere. Ancora non sorrideva però, il Drago, non del tutto a suo agio ancora. Necessitava di tempo.

Mi spiace di averti scambiata per il Mana in persona.
Però lo sai cosa si pensa no?
Nella cultura popolare le divinità naturali solitamente sono delle belle ragazze dall'aria pura e candida e giovanili...
... Più o meno il tuo identikit!


Poi ad un tratto, qualcosa sembrò turbarlo e non quadrargli moltissimo.
Grattandosi la punta del naso con aria interrogativa, schioccò la lingua al palato, dopo di che, le rivolse una domanda spontanea e intelligente.

Ehi aspetta un attimo...
Ma tu non dovresti più o meno odiarmi o qualcosa di simile?
Non dovrei starti sulle pa-...


Di nuovo si interruppe, inspirò profondamente.

... Scatole... Per via del miscuglio Trama/Mana, mh?
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Messaggioda Nanée » 12/02/2014, 18:27

Si sentiva un po' in colpa per aver... ecco, sorpreso Typhon in quel modo: non voleva certo spaventarlo o altro, e se avesse saputo prima la sua reazione, di sicuro non avrebbe permesso ai suoi Elementi di abbracciarlo tutti insieme, spiegandogli magari la verità poco per volta, facendocelo arrivare con calma.
Aveva optato, invece, per un approccio molto diretto, quasi immediato, facendo perdere il controllo al Terran che, dopo lo sconcerto iniziale, aveva creduto di comprendere cosa, o meglio chi avesse davanti: peccato che fosse totalmente lontano dalla realtà: iniziò così uno sproloquio di cui Nanée comprese poco o niente, e per quanto da una parte fosse quasi esilarante vederlo totalmente preda del panico, all'uruguaiana dispiaceva molto averlo messo così in difficoltà.
Lo invitò perciò a calmarsi, a prendere fiato e sederle accanto nel mentre recuperava la lucidità, almeno quel poco che gli serviva per avere una conversazione normale con lei: dopo un momento d'iniziale incertezza, Typhon seguì le sue indicazioni, anche se alla Druida pareva un poco impacciato e diffidente, visto che non la stava guardando negli occhi, forse ancora convinto di trovarsi di fronte al Mana in versione umana.
Lei, dal canto suo, si mise comoda, seduta per terra con le gambe incrociate, alcuni uccellini sulle sue spalle e sulla sua gamba ed una biscia di fiume che le si attorcigliò lungo il braccio sinistro dopo essere risalita dalla coscia: ovviamente Nanée non diede alcun segno di fastidio per quella presenza, anzi, si ritrovò a sorriderle dolcemente mentre, rivolgendosi poi al Terran, arrivava a spiegargli cosa effettivamente lei fosse.
Parte del Mana, certo, una sorta di figlia per lui e sorella delle creature di Gaia... ma non una trasposizione umana di tanta energia naturale: alla fine, le parve di notare una scintilla di comprensione negli occhi del Terran Aer, ma preferì comunque chiarire ad alta voce il pensiero che probabilmente gli si era formato in testa, confermandolo.

Tu... Sei... Una Druida?

Ehm... sì.

Confermò la Druida, osservando il ragazzo cadere all'indietro sul terreno e poco dopo tornare nuovamente nella posizione di prima: si lasciò studiare da lui senza provare alcun fastidio, continuando a sorridergli con dolcezza e serenità quasi per invitarlo ad essere più se stesso di quanto non si fosse mostrato fino a quel momento.
Dopotutto era un essere umano come lui!

Non fraintendere... Io, si, sono onorato di conoscerti, davvero!
Solo che non mi spiego come ca-...


Uhm?

...-spita sia possibile che ti abbia incontrata.
Cioè, voi dovreste essere più difficili da scovare della Silene Tomentosa ed invece... Eccoti qui, tutta tranquilla, raggiante e sorridente!


La maggior parte dei Druidi vive chiusa nella sua comunità, ed è per questo che è difficilissimo trovarci in giro per il mondo, in un posto qualsiasi come questo... ma non è la regola. - spiegò Nanée con assoluta tranquillità alzando leggermente il braccio sinistro così da poter dare un bacino sul muso della biscia di fiume - Ai figli del Mana non è vietato vivere a contatto col mondo dei non-maghi o dei figli della Trama... io ad esempio faccio la fotografa naturalista, come ti ho detto; l'importante è non rivelare al mondo l'esistenza dei Druidi, né l'ubicazione della propria comunità.
Con te il discorso è diverso, perché in quanto Terran sai già che siamo reali e non solo una leggenda.
- disse poi l'uruguaiana.

Certo, a differenza dei Capi Gilda uno come Typhon non avrebbe mai capito, di suo, di trovarsi di fronte ad una Druida, ma Nanée non aveva notato nulla di male nell'ammettere chi fosse davvero: dopotutto, chiunque facesse parte di una Gilda sapeva che i figli del Mana esistevano ed abitavano da qualche parte per il mondo, e che fosse altamente improbabile, ma non impossibile a priori, incontrarli.

Mi spiace di averti scambiata per il Mana in persona.

Oh, ti assicuro che non mi hai affatto insultata... - commentò di rimando Nanée, considerato che anzi, il ragazzo le aveva appena fatto un grande onore.

Però lo sai cosa si pensa no?

Cosa?

Nella cultura popolare le divinità naturali solitamente sono delle belle ragazze dall'aria pura e candida e giovanili...
... Più o meno il tuo identikit!


Un altro complimento, ma che gentile!

Gli sorrise radiosa a quelle parole, imbarazzandosi anche leggermente con conseguente arrossamento diffuso sulle guance: il fatto che frequentasse Yamato non voleva certo dire che fosse abituata a ricevere complimenti da esponenti del sesso opposto, e per quanto credesse- I/P 24 - che Typhon fosse più piccolo di lei, era anche propensa a credere che gli anni di differenza non fossero poi molti.
Qualcosa, comunque, all'improvviso fece aggrottare la fronte del Terran, come se un particolare gli fosse saltato improvvisamente in testa, spingendolo a chissà quale riflessione.

Ehi aspetta un attimo...

Cosa c'è?

Ma tu non dovresti più o meno odiarmi o qualcosa di simile?
Non dovrei starti sulle pa-...


Sulle?

... Scatole... Per via del miscuglio Trama/Mana, mh?

Oh, beh... - scosse leggermente il capo, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre lasciava che una farfalla dalle ali color blu intenso le si posasse sull'indice della mano destra - Anche in quel caso, non devi fare di tutta l'erba un fascio.
La maggior parte dei Druidi non apprezza i Gildati per via della convivenza nel loro spirito di Trama e Mana, è vero... ma non tutti la pensano così, ad alcuni non importa perché, in fondo, amate la Natura e proteggete il Conflux, per noi Gaia, con la stessa intensità e volontà che anima i nostri gesti. Ecco, io faccio parte di quest'ultima categoria.
- precisò con un sorriso leggero.

Sapeva che i facenti parte delle Gilde in questo senso erano molto più "maturi" dei Druidi, che difficilmente accettavano di stringere amicizia con Terran, Acuan o Ignis... ma a Nanée non importava davvero, e d'altronde visto di chi si stava innamorando non si poteva non prenderla sulla parola.

E poi, potrei farti la stessa domanda, sai?
Anche a molti Gildati non piacciono quelli come noi...
- precisò la bionda con un'alzata leggera di spalle, mentre dava quasi la spinta alla farfallina che prese a sbattere le ali e a volare intorno a loro.

Ma dimmi di te...
Sei felice di essere un Terran del Vento, e di possedere solo quell'Elemento?
Se non sbaglio, chi fa parte di una Gilda può ospitarne due insieme...
- almeno, così era per Yamato, ma forse era una prerogativa dei Capi Gilda, quella - Il Vento è uno degli Elementi più difficili da controllare, anche per noi, forse per la libertà che trasmette e che incarna... - abbassò lo sguardo sulla chitarra che aveva accanto, accarezzandone il manico lentamente, con aria pensierosa.
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Messaggioda Typhon » 15/02/2014, 18:29

La maggior parte dei Druidi vive chiusa nella sua comunità, ed è per questo che è difficilissimo trovarci in giro per il mondo, in un posto qualsiasi come questo... ma non è la regola.
Ai figli del Mana non è vietato vivere a contatto col mondo dei non-maghi o dei figli della Trama... io ad esempio faccio la fotografa naturalista, come ti ho detto; l'importante è non rivelare al mondo l'esistenza dei Druidi, né l'ubicazione della propria comunità.
Con te il discorso è diverso, perché in quanto Terran sai già che siamo reali e non solo una leggenda.


In poche parole sei una sorta di spirito libero della famiglia...
Deduco allora che ho avuto una fortuna sfacciata... Buon per me, sarò invidiato da parecchi confratelli!
... Sempre che a te vada bene che lo racconti, naturalmente...


Typhon odiava un'altra categoria di gente dopo i "pieni di sé", ovvero i pettegoli.
Per questo tutto poteva risultare meno che appartenente a quella stessa categoria che tanto lo infastidiva.
Qualora Nanée avesse preferito che del loro incontro non si sapesse nulla, allora l'Erbologo non ne avrebbe fatto parola con nessuno, nemmeno con la Sempreverde. Rispetto, lealtà, sicurezza di avere una parola ed una sola, insomma... Un Drago.
Quel retaggio di Casata lo accompagnava in ogni cosa che faceva, in ogni situazione vissuta, in ogni momento della vita.
Per tante persone appartenere ad un gruppo o ad un altro non significava niente... Ecco, quella era la terza categoria di gente odiata.
La Casata era uno stile di esistenza da abbracciare, un esempio al quale appoggiarsi, come un Corvonero che grazie alla sua filosofia apprendeva ad analizzare le situazioni e vivere il mondo con occhio critico o un Grifondoro che imparava ad andare oltre i limiti delle regole trovando in esse il coraggio di fare qualcosa in più e riuscire laddove la legge non arrivava.
Non conosceva affatto le casate della Cyprus o della Musashi, ma era certo che sarebbe stato ugualmente interessante comprenderle e analizzarle tutte: la vena di un Terran che ormai cominciava a farsi spazio nel suo destino.
Nel frattempo, adesso non rimaneva che capire come mai la Druida non lo avesse già attaccato al muro con la bava alla bocca stile cane rabbioso.
Risposta che giunse all'attimo, interessante anch'essa come la precedente.

Oh, beh... Anche in quel caso, non devi fare di tutta l'erba un fascio.
La maggior parte dei Druidi non apprezza i Gildati per via della convivenza nel loro spirito di Trama e Mana, è vero... ma non tutti la pensano così, ad alcuni non importa perché, in fondo, amate la Natura e proteggete il Conflux, per noi Gaia, con la stessa intensità e volontà che anima i nostri gesti. Ecco, io faccio parte di quest'ultima categoria.


Beh però in base ai miei studi, Gaia e Conflux non sono esattamente termini diversi per la stessa cosa.
Gaia è la Terra sulla quale abitiamo e viviamo, che vive, cresce e si evolve con noi.
Il Conflux è l'equilibrio di questo mondo in correlazione con tutte le forze naturali e cosmiche che avvolgono il pianeta.
Sicuro alla fin fine stiamo preservando però lo stesso argomento, ovvero il bene delle creature viventi e degli oggetti apparentemente inanimati.
... Quella biscia sembra proprio volerti bene.


Osservò con aria leggermente malinconica e amara l'animale attorcigliato sul braccio della bella bionda semi svestita.
Non possedendo la Terra dentro di sé, non poteva permettersi un'affinità simile con le creature facenti pare di quella porzione di mondo.
Assurdo come anche un aquila predatrice e affamata non si permettesse di fargli del male mentre un serpente innocuo e pacifico fosse comunque in grado di dargli un morso, nel caso in quell'istante qualcosa non andasse per il verso giusto.
In linea di massima, quello che gli mancava di più era quel legame con le piante che invece vedeva in Lindë, quando gli occhi della donna brillavano di una luce incredibilmente calda e dolce anche soltanto quando fissava una piccola margherita, il suo fiore totem.
Lui aveva la stessa identica luce o almeno una analoga, ma le piante non reagivano a quello sguardo, non tremavano appena al suo tocco, non capivano quanto gli volesse bene, o forse si, chissà.
Sbuffò dal naso lentamente, senza far rumore, mentre un pettirosso gli si posava sulla spalla e lui voltava il capo per fissarlo negli occhietti scuri.
Sorrise appena, il Drago, allungando la mano per prenderlo e poi metterlo nella conca creata dai palmi, avvicinandolo alle labbra ogni tanto per donargli un bacio soffice, leggero.
Chiunque l'avesse visto in quella maniera lo avrebbe preso in giro, dandogli tipo della "Biancaneve", ma detto in termini pratici... 'Sti cazzi!
L'importante era cosa esprimesse al momento giusto e quanto male potesse fare se infuriato, non come si comportasse con dei suoi affetti.
La determinazione del suo animo e la forza del carattere: chiunque lo avesse sottovalutato, se ne sarebbe pentito amaramente.

E poi, potrei farti la stessa domanda, sai?
Anche a molti Gildati non piacciono quelli come noi...


Ma come ca-...

Dannazione.
Pausa veloce.

...-volo fanno a dire una cosa del genere se siete rari come l'oro sulle rive del Brasile?!
L'odio per sentito dire o per presa di posizione mi fa altamente girare le scatole.
Se non ti conosco non posso dire se mi piaci o no e dubito che tutte le persone che dicono di avervi in astio abbiano avuto l'onore di incontrarvi.
Lasciamo perdere gli altri comunque... A me stai simpatica, unica cosa, posso sapere se ti danno fastidio le parolacce o meno?
...Comincio a sentirmi piuttosto a disagio nell'interrompermi ogni volta che parlo!


Vuotato il sacco, iniziava a sentirsi molto meglio.
A prescindere dalla risposta, almeno, sapeva come adeguarsi!
Fece un'altra carezza al pettirosso che nel mentre si era accucciato tranquillo nel calore delle sue mani.

Ma dimmi di te...
Sei felice di essere un Terran del Vento, e di possedere solo quell'Elemento?
Se non sbaglio, chi fa parte di una Gilda può ospitarne due insieme...
Il Vento è uno degli Elementi più difficili da controllare, anche per noi, forse per la libertà che trasmette e che incarna...


Si... In teoria noi potremmo incarnare sia il Vento che la Terra assieme, con qualche lieve limitazione, tranne la Sempreverde.
In effetti è difficile gestirlo qualche volta, ma è potente, libero, rinfrescante, gelido e bollente a suo piacimento... Proprio come me.
Credo mi abbia scelto perché condividiamo la stessa anima, lo stesso estro e la stessa capacità di essere letali e impulsivi.
Un tifone può sradicare alberi e persino consumare montagne nei secoli... Ed io, scusa l'ovvietà della battuta ma... Come mi chiamo?


Typhon.

... Ad ogni modo, sono felice di rappresentare il vento, ma ultimamente mi manca anche la Terra.
Spesso mi chiedo se il mio elemento si senta offeso da questa verità interiore: lui può sentire quello che voglio ed essere geloso, magari.
Tuttavia, un po' per il lavoro che faccio... Un po' per l'amore sbocciato in me verso le piante e... Un po' per emulare una persona speciale...


Immagine


... Non riesco a non dispiacermi nel non possedere quella scintilla adatta che mi faccia sentire come un prescelto Terran al 100%.
Comprensibile però che tu non possa capire, immagino ci nasciate già da poppanti con tutti e sei gli elementi, dico bene?
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