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Londra (babbana)

Messaggioda Callisto » 09/11/2014, 23:12

Dipende chi è quel qualcuno.
In teoria proverei prima a uccidere gli individui sospettosi, qualora potessi.
In caso contrario... è la salvezza di molti a fronte della morte di alcuni.
Sembra pessimo da dire ma in certe occasioni è giusto.


Annuì, senza aggiungere altro: negli occhi di Shuyun, Callisto poteva leggere la sofferenza provata per quella realtà amara con cui doveva convivere ogni giorno... ma anche lui avrebbe potuto leggere, nello sguardo della donna, la totale assenza di giudizi - soprattutto negativi, perché difficilmente avrebbero potuto essere positivi - segno che capiva, in parte, quanto avesse fondamentalmente le mani legate.
Non era sicura che avrebbe dato la propria vita per salvare un gruppo di Gildati - a maggior ragione sapendo che immolandoli, ad esempio, ne avrebbe potuti salvare il doppio - ma era chiaro che camminasse sul filo del rasoio ogni giorno, e che ogni giorno fosse per lui un'impresa non cadere di sotto: come ci riuscisse, poi, era qualcosa che la Dyther proprio non comprendeva.
Tralasciando quel discorso, i due spostarono la conversazione e le proprie persone nello studio di pittura della Veterinaria, zona segreta ed intima di colei che, poco più tardi, decise di chiedere informazioni su Trama, Mana, Conflux e sull'operato delle Gilde.

In un certo senso, sì.
Noi cerchiamo di difendere il Mondo dalle eccessive variazioni che possono destabilizzare l'Equilibrio.
Difatti, non possiamo definirci né buoni né cattivi, bensì completamente neutrali.


L'Equilibrio era il centro di tutto, dunque.
Era ciò che governava l'universo, e ciò che Acuan, Terran ed Ignis proteggevano con le loro vite.
Ma come poteva Shuyun, che pure era un Gildato, definirla "Miracolo del Conflux" ... quando lei era, secondo il proprio giudizio, l'esponente meno adatto a rappresentare l'Equilibrio tanto importante per tutti loro?

... Rispondi a queste mie domande, senza pensarci, o sì o no, d'accordo?
Bene: Tu sei completamente umana?


No... - rispose Callisto, abbassando leggermente lo sguardo perché dare quella risposta la feriva nel profondo.

Ok.
Tezzereth è umano?


Disumanamente umano, ma sì.

Tu nella vita salvi vite animali, giusto?

Mi pare evidente.

... Tezzereth nella sua pianifica morte, potere e creazioni malvagie, dico bene?

Dove vuoi arrivare? - gli domandò in risposta, leggermente spazientita nel tono di voce.

Detto questo, se tu fossi il Conflux, ovvero un ente in grado di conferire una dote di superiorità, a chi la daresti?
All'essere umano pazzo omicida oppure alla creatura non del tutto umana buona e al tuo servizio?


Sospirò, non rispondendo a quella domanda perché era evidente, almeno per se stessa, che fosse retorica: sì, indubbiamente avrebbe dato quella dote alla persona buona e non a quella cattiva... ma l'Equilibrio era neutrale, questo aveva compreso Callisto, quindi perché non poter dare quella stessa dote ad uno come Tezzereth che però, almeno, era un essere umano a tutti gli effetti?
Scosse il capo, andandosi a sedere non sopra di lui - le sembrava il contesto meno adatto per una posa così intima ed utilizzata solitamente nei momenti di passione - bensì accanto al Sagitta.

Il licantropo può trasformarsi perché è la Trama che glielo permette.
Il Vampiro può usare incantesimi e capacità speciali in quanto è la Trama a fargli questa concessione.
La Trama fa parte del Conflux, ergo tu, in ogni caso fai parte del Conflux, a prescindere.


Piuttosto alla lontana, in questo senso, ma suppongo sia così...

La purezza del sangue o della razza, benché in teoria scevra da ogni possibile dedizione al male, non garantisce comunque un'indole pacifica.
Ci sono creature della notte che possono essere molto più buone di quanto tu possa immaginare, lo so per esperienza personale.


Posso immaginarlo.

Mormorò lei in risposta, rabbrividendo appena per la mano dell'uomo sul suo collo, e tuttavia non ritraendosi quando lui l'attirò verso di sé: socchiuse gli occhi ed assaggiò le sue labbra lentamente, godendosi forse per la prima volta quel contatto - e la fusione tra i loro Elementi - perché privo della frenesia dei precedenti o del senso di colpa, perlomeno della maggior parte di esso, per Edward. Oltretutto, era la prima volta che Callisto si sentiva se stessa, mentre lo baciava, e non un Miracolo da venerare, il che nella sua ottica era sicuramente un grande passo avanti.

Nemmeno un Capo Gilda può pensare di possedere un Elemento differente dal proprio Primario.
Tu invece non segui questa regola, in te vorticano i tre Primari, anche se ad uno stadio di potenza base.


Non sono sicura che mi piaccia essere "l'eccezione che conferma la regola" ... - commentò la donna, con lieve ironia.

Senza considerare poi che licantropi e vampiri sono nemici per antonomasia, ebbene, in te ci sono anche queste due realtà.

Non mi faccio proprio mancare niente. - sbuffò, sarcastica questa volta, per poi focalizzarsi con intensità sui suoi occhi - Cosa stai cercando di dirmi, esattamente?
Qual è il succo di tutto questo discorso?


Non lo capisci? Anche questo è Equilibrio, tu sei l'incarnazione vivente dell'Equilibrio: un Essere Umano con i Tre Elementi Primari e le due identità opposte più intelligenti nel mondo delle Creature Magiche.

Abbassò lo sguardo, e per quanto una parte di sé non volesse credere alle sue parole, i propri Elementi rispondevano ad esse, abbracciando lo spirito di Callisto con fare protettivo, con amore ed armonia.
E a proposito di quest'ultima...

Cosa può esserci di più armonioso di te?

Non lo so... - sussurrò lei, sentendo un piccolo groppo formarsi all'altezza della gola.

... Sei un Miracolo.

Ma io non voglio esserlo... - mormorò con la voce appena incrinata, alzando lo sguardo sul suo volto mentre lui le accarezzava la guancia prima ed il cuore dopo - Per quanto possa sentirmi lusingata dalla scelta del Conflux, io non voglio essere un Miracolo, voglio essere solo... normale...

Possibilmente tante altre persone, Gildati compresi, avrebbero voluto essere al posto suo, e non giudicava come folle quel loro desiderio... semplicemente lei non lo condivideva.
L'idea di essere così particolare, speciale, e magari al centro dell'attenzione, il solo pensiero di tutto ciò le faceva venire l'angoscia.

Ma non posso avere ciò che voglio, vero? - lo domandò in un sussurro, alzandosi in piedi ed avvicinandosi alla tela che aveva dipinto per sfiorarne i contorni con timore, quasi avesse paura di farsi del male con quel gesto - Per quanto possa volerlo, per quanto possa sforzarmi... io non sarò mai normale, giusto? - continuò, voltandosi verso il Sagitta con gli occhi lucidi.

... stare con Edward mi fa sentire normale... ma avevi ragione tu.
Io non sono normale, e non lo sarò mai.
- abbassò nuovamente il viso, ricacciando indietro le lacrime - E stare con lui sarebbe come vivere una vita che non mi appartiene: per quanto la desideri, essa non sarà mai mia.

Una consapevolezza amara quella a cui era, alla fine, giunta la donna, tanto amara da farle cadere una lacrima lungo la guancia; l'avrebbe superato col tempo, capendo che la cosa migliore da fare era permettere al Remingford di costruirsi una relazione sana e normale con una persona normale che non era lei... solo che, al momento, quel limite che il Conflux le aveva imposto era dannatamente difficile da comprendere.
E da accettare.
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Messaggioda Shuyun » 10/11/2014, 22:37

[tahoma]... Sei un Miracolo.

Ma io non voglio esserlo...

Spiegati meglio.

Per quanto possa sentirmi lusingata dalla scelta del Conflux, io non voglio essere un Miracolo, voglio essere solo... normale...

Non era facile per lui entrare nell'ottica di Callisto, perché chi era tendenzialmente normale non poteva capire con precisione chi invece la normalità la cercava ogni giorno poiché non ne faceva totalmente parte. Tuttavia decise di non fermarsi all'apparenza, scelse di provare a guardare nel profondo, nell'animo della ragazza, scrutando le sue emozioni e i suoi stati d'animo, anche perché se non l'avesse fatto, di sicuro ben presto ella si sarebbe allontanata anche da lui. La osservò alzarsi in piedi e tornare verso la tela disegnata. La sfiorò, forse rapita qualche attimo dai contorni, dai dettagli e dalle sensazioni che le trasmetteva ogni volta che la guardava. Poi si volse e fissò Shuyun negli occhi, intensamente.

Ma non posso avere ciò che voglio, vero?

Dipende cosa vuoi, ovviamente.

Per quanto possa volerlo, per quanto possa sforzarmi... io non sarò mai normale, giusto?

La vide con gli occhi velati di lacrime e di istinto si alzò anche lui per raggiungerla. Dalla tasca interna della giacca bianca prese un fazzoletto e glielo porse, dandole tutta la libertà di occuparsene da sola. Anche quella fu una dimostrazione dell'aver capito che non voleva essere servita, riverita e considerata una sorta di divinità scesa in Terra. Pian piano la ragazza stava raggiungendo un concetto difficile da mandar giù, ma reale e oggettivamente impossibile da controbattere, non per lui almeno, il quale forse era riuscito a farcela arrivare nel modo più cauto e gentile possibile. Ma per quanto una pillola si potesse indorare, sempre di pillola si parlava, un boccone amaro, un boccone difficile da digerire.

... stare con Edward mi fa sentire normale... ma avevi ragione tu.
Io non sono normale, e non lo sarò mai.
E stare con lui sarebbe come vivere una vita che non mi appartiene: per quanto la desideri, essa non sarà mai mia.


Io non ho mai detto che tu non sei normale, Callisto, cerca di capire le mie parole.
Ho affermato che sei speciale, ma lo sono tanti al mondo, chi per un verso, chi per un altro.
Il tuo essere speciale e soltanto più influente e maggiore rispetto a tanti altri, ma questo non vuol dire che tu non possa condurre una vita normale, ordinaria, simile a quella di tanti altri comuni mortali su questo pianeta, amalgamandoti a loro.


Cercò di prenderle il viso tra le mani, alzandolo così che potessero ancora guardarsi negli occhi.
Era suo compito aiutarla a vedere ogni lato di quella faccenda, sì quelli peggiori ma porca miseria, anche quelli migliori.
Con un sospiro pesante inizialmente provò soltanto ad abbracciarla, il suo elemento lo avrebbe aiutato a calmarla, cullando i suoi con accurato affetto ed esperienza. Fece trascorrere qualche secondo, all'interno del quale organizzò sia le idee che un discorso, non volendo lasciare nulla al caso, non volendo perdere il filo e non volendo farla cadere in una sorta di depressione inutile e sconsiderata.

Tu puoi vivere una vita normale, con un normale lavoro e normali amicizie, come chiunque.
Ma la tranquillità di avere vicino qualcuno che però capisce cosa sei davvero nello spirito ed in parte, condividendolo, lo rende normale nella tua realtà di coppia, è fondamentale. Esiste la normalità anche nell'essere speciali e ti posso assicurare che anche se i gildati non sono speciali quanto te, in loro esiste una connessione con la tua persona perché posseggono una specialità e stando a contatto con loro imparerai ad apprezzare sia il tuo lato umano normale: il lavoro, l'amore, l'amicizia e tutti i vizi e il tempo libero, sia il tuo lato fuori dall'ordinario: gli elementi, la vicinanza al Conflux, l'affinità maggiore al mondo animale, il fascino di un vampiro e l'istinto di un licantropo.


Le sorrise appena, conducendole la mano dal cuore fino alla sua tela.

Fino ad ora hai sempre pensato di dover scegliere, di dover fuggire per forza da una realtà o da un'altra.
Prova a prendere in considerazione invece l'idea di fonderle assieme e trarne solo i benefici che ti possono regalare.
Ci vorrà del tempo, ma sono sicuro che ce la farai e non perché sei speciale, non perché sei un Miracolo... ma perché sei tu.
[/tahoma]
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Messaggioda Callisto » 10/11/2014, 23:16

Forse - anzi, probabilmente - era troppo estremista nel suo modo di pensare, ma per come Callisto aveva inquadrato la situazione, stare con Edward era qualcosa d'impensabile: lui era il prototipo della normalità a cui la Dyther aspirava, e che invece non poteva avere perché lei non era normale; speciale, se si voleva vederla nell'ottica di Shuyun, ma sempre e comunque lontana da ciò che aveva sempre voluto per sé.
Quel pensiero le fece venire da piangere, e infatti si permise di lasciarsi andare all'amarezza dovuta a ciò che aveva appena compreso, ringraziando l'uomo con un cenno del capo quando le porse un fazzoletto con cui asciugarsi le lacrime.

Io non ho mai detto che tu non sei normale, Callisto, cerca di capire le mie parole.
Ho affermato che sei speciale, ma lo sono tanti al mondo, chi per un verso, chi per un altro.
Il tuo essere speciale e soltanto più influente e maggiore rispetto a tanti altri, ma questo non vuol dire che tu non possa condurre una vita normale, ordinaria, simile a quella di tanti altri comuni mortali su questo pianeta, amalgamandoti a loro.


E come faccio?
Insomma... che succederebbe se Tezzereth improvvisamente decidesse ancora di non essere abbastanza sicuro che io sia morta? O se uno della Setta mi riconoscesse un giorno, e glielo riferisse?
- scosse il capo, leggermente in preda al panico - Io vorrei avere la certezza di sentirmi al sicuro, invece non mi ci posso sentire... e forse è una certezza che non avrò mai!

E come avrebbe mai potuto mettere in pericolo la vita di Edward, o di qualsiasi altra persona a cui si fosse avvicinata? A maggior ragione se questa non avesse potuto conoscere il suo segreto - segreto che di certo Callisto non avrebbe potuto rivelare a chiunque.
Si sentiva soffocare al pensiero di non poter decidere liberamente della propria vita: non perché avesse deciso di non poter stare con Shuyun, ma perché le sembrava che l'unica opzione per lei fosse avvicinarsi a qualcuno che la comprendeva, e dunque un Gildato - che poi fosse il Sagitta o qualcun altro.
Si lasciò circondare il viso dalle mani di lui, posando gli occhi umidi in quelli dell'uomo, dopodiché lo abbracciò forte, aggrappandosi al suo corpo e al suo Elemento per calmarsi.

Tu puoi vivere una vita normale, con un normale lavoro e normali amicizie, come chiunque.
Ma la tranquillità di avere vicino qualcuno che però capisce cosa sei davvero nello spirito ed in parte, condividendolo, lo rende normale nella tua realtà di coppia, è fondamentale.


Perciò è così... non potrei mai stare con qualcuno che non può capirmi. - sussurrò la Dyther, il che implicava, appunto, potersi avvicinare solo ad un membro di Acuan, Ignis o Terran.

Esiste la normalità anche nell'essere speciali e ti posso assicurare che anche se i gildati non sono speciali quanto te, in loro esiste una connessione con la tua persona perché posseggono una specialità e stando a contatto con loro imparerai ad apprezzare sia il tuo lato umano normale: il lavoro, l'amore, l'amicizia e tutti i vizi e il tempo libero, sia il tuo lato fuori dall'ordinario: gli elementi, la vicinanza al Conflux, l'affinità maggiore al mondo animale, il fascino di un vampiro e l'istinto di un licantropo.

Non voglio avvicinarmi alle Gilde, lo sai. - un pensiero pronunciato all'istante, con una scintilla d'inquietudine negli occhi perché no, non aveva cambiato idea a riguardo - Tu... non dirai nulla a nessuno, vero?
Me l'hai promesso, hai promesso che nessuno avrebbe saputo della mia esistenza... e non voglio che questo cambi.


Sentiva che era necessario che lui la rassicurasse, prima di proseguire nel discorso.

Fino ad ora hai sempre pensato di dover scegliere, di dover fuggire per forza da una realtà o da un'altra.
Prova a prendere in considerazione invece l'idea di fonderle assieme e trarne solo i benefici che ti possono regalare.
Ci vorrà del tempo, ma sono sicuro che ce la farai e non perché sei speciale, non perché sei un Miracolo... ma perché sei tu.


Io non posso fondere le due realtà insieme, Shuyun... perché non metterei mai in pericolo Edward, o chiunque altro, rivelandogli la verità su me stessa. - non ci aveva mai pensato fino a quel momento, o forse aveva evitato di pensarci, ma era così che stavano le cose - La mia realtà è questa: quella di una donna che si nasconde da colui che l'ha creata, che vive sotto falso nome pur di ottenere un po' di tranquillità e che non potrà mai stare con qualcuno che non faccia parte del suo mondo, un mondo che lei non si è scelta e che probabilmente non sceglierebbe se ne avesse la possibilità.

Amara verità, ma pur sempre di verità si trattava.
Scosse il capo, asciugandosi le lacrime e tirando su col naso, cercando al contempo di fargli un piccolo sorriso per quanto forzato.

Parlerò con Edward, e gli dirò che non posso stare con lui.
Non servirà specificare il perché, in fondo immaginerà che io abbia scelto te. Si merita una donna che possa donargli tutta se stessa, incondizionatamente... mentre io potrei dargli solo la parte falsa di me.


E non era abbastanza.
Non lo sarebbe stato per lui, e non lo era nemmeno per lei.

... puoi fermarti qui, stanotte?
Non... non mi va di rimanere da sola.
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Messaggioda Shuyun » 11/11/2014, 14:59

[tahoma]Non era semplice aiutarla ad essere più comprensiva verso se stessa.
Non era semplice farle capire che una soluzione poteva essere trovata.
Non era semplice tramutare i dubbi e le paure in motivi per andare avanti.
Shuyun però sapeva che doveva riuscirci e non per fare in modo che lei scegliesse di rimanergli vicino, bensì perché era importante per lei, era importante che si aiutasse al fine che lui potesse essere in grado di aiutarla. Se fosse rimasta un peso morto perso in una marea di tristezza e terrore, allora nemmeno lui avrebbe potuto tirarla fuori. In lei doveva sussistere la volontà di non demordere e tendergli la mano, al resto ci avrebbe pensato l'Ignis, ma Callisto doveva crederci con ogni fibra dell'anima, altrimenti per lei non ci sarebbe stato nulla da fare.

E come faccio?
Insomma... che succederebbe se Tezzereth improvvisamente decidesse ancora di non essere abbastanza sicuro che io sia morta?
O se uno della Setta mi riconoscesse un giorno, e glielo riferisse?
Io vorrei avere la certezza di sentirmi al sicuro, invece non mi ci posso sentire... e forse è una certezza che non avrò mai!


Tezzereth adesso come adesso ha pensieri molto diversi dal farsi venire dubbi sulla tua effettiva morte.
Il mio rapporto è stato dato per certo e definitivo, inoltre non esistendo tue foto segnaletiche in giro per la Setta, dubito fortemente che se anche uno di loro dovesse vederti potrebbe riconoscerti e riferire della tua esistenza alle alte sfere.
... Riguardo comunque ad una maggiore sicurezza...


Si trattenne dal parlare, questo perché sapeva bene che tanto non ne avrebbe ricavato nulla.
Parlarle della possibilità di far visita alle Gilde per richiedere il loro aiuto lei lo trovava fuori discussione, eppure non riusciva a capire quanto in realtà potesse donarle invece la tranquillità che tanto desiderava. Quello era uno di quei tanti momenti nei quali odiava ancora di più il fratello per non avergli permesso di andare a capo degli Ignis. Se fosse stato lui il Sole, a quell'ora già la poteva aver rassicurata senza remore e possibilmente lei gli avrebbe dovuto credere, invece di fronte a Shuyun c'era ancora una ragazza impaurita, incerta e soprattutto convinta di non volersi avvicinare minimamente a nessuna di quelle tre realtà che rappresentavano per lei il culmine del suo essere speciale e quindi non normale. A quel punto, l'uomo si concentrò un momento per ragionare sulla possibilità di farla venire a conoscenza di un altro dettaglio riguardo i gildati. All'effettiva significava andare contro le regole, il suo anello avrebbe vibrato e Yamato l'avrebbe subito percepito grazie al bracciale.
Chissà per quanto tempo ancora il Sole avrebbe sopportato dei comportamenti contrari alle leggi da parte del parente. Stava rischiando grosso, stava rischiando di essere privato del suo elemento, della sua connessione col Conflux, ma per lei il rischio era pronto a correrlo.

Non voglio avvicinarmi alle Gilde, lo sai.
Tu... non dirai nulla a nessuno, vero?
Me l'hai promesso, hai promesso che nessuno avrebbe saputo della mia esistenza... e non voglio che questo cambi.


No, è vero, te l'ho promesso e non intendi rimangiare la parola data.
Però ti chiedo di ascoltare con attenzione ciò che ti dirò adesso e di valutarlo con calma in futuro.
Se tu facessi parte di una Gilda, ti verrebbe consegnato di diritto un anello, un anello magico molto potente.
Grazie a questo oggetto, quando un gildato si trova in pericolo di vita, si attiva un segnale nel raggio di dieci chilometri.
Il segnale cerca in quell'area ogni altro appartenente alla gilda e gli fa capire che un confratello è in pericolo, così che possa andare ad aiutarlo.
In pratica è una garanzia in più nella tua ricerca di tranquillità. Può sembrare poco ma in tantissimi casi molti gildati hanno avuto salva la vita grazie all'anello. Il mio non funziona, ho richiesto esplicitamente prima di andarmene che venisse privato di questa caratteristica, ma so che le regole non cambiano mai e certi oggetti sono tramandati di generazione in generazione.


Bisognava solo sperare che Callisto decidesse di porvi mente locale da quel giorno in poi, anche fosse stato dieci minuti prima di andare a dormire. In effetti era una sicurezza non piccola quella di sapere che, a parte Shuyun, potesse giungere un aiuto in qualsiasi momento in un raggio di ben dieci chilometri ovunque lei si trovasse. C'era anche poi da considerare una realtà che nessun altro poteva vantare di possedere, ovvero la possibilità di scegliere addirittura in quale Gilda stare, poiché avendo tutti e tre gli elementi era sua giurisdizione decidere con chi si trovasse meglio e di conseguenza con quali persone voler stare più a contatto, ma quello fu un dettaglio che preferì non menzionare, tanto per il momento la ragazza era ancora sul "non voglio vedere o sentire nessuno di loro".

Io non posso fondere le due realtà insieme, Shuyun... perché non metterei mai in pericolo Edward, o chiunque altro, rivelandogli la verità su me stessa. La mia realtà è questa: quella di una donna che si nasconde da colui che l'ha creata, che vive sotto falso nome pur di ottenere un po' di tranquillità e che non potrà mai stare con qualcuno che non faccia parte del suo mondo, un mondo che lei non si è scelta e che probabilmente non sceglierebbe se ne avesse la possibilità.

Queste sono parola molto dure ed anche, a mio avviso Cal, sconsiderate e poco gentili.
Tu non l'hai ancora conosciuto il mondo che dici appartenerti a forza e già lo giudichi come non meritevole della tua considerazione.
Ci sono persone dentro le Gilde che vivono la vita di tutti i giorni come chiunque altro, che ti potrebbero chiamare sempre col tuo vero nome e farti sentire come una persona normale, accettata e ben voluta. Sì, è vero, ti nascondi da chi ti ha creata, hai un problema ben più grosso di tanti altri, ma hai idea di cosa significa avere accesso ad un luogo dove MAI nessuno potrebbe venire a cercarti o farti del male?
Hai idea di cosa potrebbe voler dire trascorrere anche solo qualche ora senza lo stress e la paura di essere scoperti o feriti?
Fondere due realtà non vuol dire avere tutto ciò che vogliamo, sì, bisogna sempre prendere delle decisioni a volte difficili e pesanti, ma ridursi a considerare poi ogni conseguenza come nefasta per noi stessi e per la nostra esistenza non fa altro che buttarci ancora più giù.
Mi auguro che col tempo capirai che tutto ciò che ti sto dicendo è solo per il tuo bene e perché... Beh, tengo a te più di quanto tu possa lontanamente immaginare...


Perché spararle un ricco "Ti amo" in quel momento sarebbe stato troppo destabilizzante, per quanto si notava chiaramente che Shu volesse aggiungere qualcosa di più preciso ed aveva scelto di bloccarsi appositamente per non aggiungere altro carico alla situazione. Anche in quel caso, comunque, si era rivelato molto più genuino e spontaneo con lei esattamente come lei voleva, permettendosi anche di criticarla, forse sentendosi anche un po' attaccato in prima persona. Certo, odiava il Sole per ciò che gli aveva fatto, ma non era lo stesso per gli Ignis e sentire che una persona si rifiutava categoricamente di pensare quella famiglia come positiva per se stessa pur avendo dentro un legame con essa importante e prezioso gli faceva del male. Probabilmente anche quel concetto sarebbe apparso lampante alla bionda, in quanto tutto si poteva dire meno che fosse una persona già molto matura e perspicace.

Parlerò con Edward, e gli dirò che non posso stare con lui.
Non servirà specificare il perché, in fondo immaginerà che io abbia scelto te.
Si merita una donna che possa donargli tutta se stessa, incondizionatamente... mentre io potrei dargli solo la parte falsa di me.


Credo non serva specificare che non mi sento in automatico vincitore nella sfida.
Se non vorrai nemmeno stare con me, lo capirò.
Devono esserci basi più solide in un rapporto che un semplice "Escludo l'altro, quindi in automatico resti tu".
Inoltre non premerò affinché tu mi dia una risposta in tempi brevi.
Quando capirai e scruterai abbastanza bene in te stessa, allora mi farai partecipe dei tuoi sentimenti, questo lo so.


... puoi fermarti qui, stanotte?
Non... non mi va di rimanere da sola.


Resterei anche ogni notte se tu me lo chiedessi.[/tahoma]
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Messaggioda Callisto » 11/11/2014, 16:28

Tezzereth adesso come adesso ha pensieri molto diversi dal farsi venire dubbi sulla tua effettiva morte.
Il mio rapporto è stato dato per certo e definitivo, inoltre non esistendo tue foto segnaletiche in giro per la Setta, dubito fortemente che se anche uno di loro dovesse vederti potrebbe riconoscerti e riferire della tua esistenza alle alte sfere.


Pensavo le stesse cose anche prima che tu mi contattassi...

Che nessuno sapesse della sua esistenza, che Tezzereth non fosse un problema, che tutto andasse bene e non dovesse preoccuparsi di nulla a parte il suo lavoro e, al massimo, la sua vita sentimentale. Ma non era così.

... Riguardo comunque ad una maggiore sicurezza...

Sapevano entrambi che l'argomento presentato da Shuyun, qualora avesse deciso di portare avanti quella specifica parte della conversazione, non sarebbe stata ben accetta da lei: si fidava di lui, d'accordo, e poteva anche accettare di essere stata scelta dal Conflux, di venire considerata il suo Miracolo... ma questo non voleva certo dire che fosse pronta per rivelare la propria esistenza alle Gilde, era una realtà da cui voleva stare lontana, e per questo aveva bisogno che il Sagitta la tranquillizzasse.

No, è vero, te l'ho promesso e non intendi rimangiare la parola data.
Però ti chiedo di ascoltare con attenzione ciò che ti dirò adesso e di valutarlo con calma in futuro.


Sospirò, perché una parte di sé meno sentiva e meglio stava - soprattutto se l'argomento di conversazione erano le Gilde - e tuttavia annuì in silenzio, pronta ad ascoltarlo.

Se tu facessi parte di una Gilda, ti verrebbe consegnato di diritto un anello, un anello magico molto potente.
Grazie a questo oggetto, quando un gildato si trova in pericolo di vita, si attiva un segnale nel raggio di dieci chilometri.
Il segnale cerca in quell'area ogni altro appartenente alla gilda e gli fa capire che un confratello è in pericolo, così che possa andare ad aiutarlo.
In pratica è una garanzia in più nella tua ricerca di tranquillità. Può sembrare poco ma in tantissimi casi molti gildati hanno avuto salva la vita grazie all'anello. Il mio non funziona, ho richiesto esplicitamente prima di andarmene che venisse privato di questa caratteristica, ma so che le regole non cambiano mai e certi oggetti sono tramandati di generazione in generazione.


Io non vorrei l'aiuto di nessuno che non fossi tu...
Mi fido solo di te.
- lo disse di getto, col cuore, prima di sospirare ancora e nuovamente annuire - Ma rifletterò su quello che mi hai detto, promesso.

Questo ovviamente non cambiava la sua visione della propria realtà e del mondo in cui era forzatamente costretta a vivere, una visione forse troppo dura o pessimista che non andava poi troppo bene all'altro.

Queste sono parola molto dure ed anche, a mio avviso Cal, sconsiderate e poco gentili.
Tu non l'hai ancora conosciuto il mondo che dici appartenerti a forza e già lo giudichi come non meritevole della tua considerazione.


Non ho detto questo... mi sono spiegata male. - scosse il capo, cercando poi i suoi occhi - Non penso che coloro facenti parte delle Gilde siano persone cattive, né che queste, come istituzioni, siano da disprezzare... - una volta l'avrebbe pensato, ma stava cominciando a cambiare idea a riguardo - Semplicemente dico che, potendo scegliere tra quel mondo e uno dove il Conflux non esiste per mia ignoranza, sceglierei quest'ultimo: non per arroganza, diffidenza o disprezzo verso il primo, ma perché per la mia felicità ed il mio benessere sceglierei la realtà più "noiosa". - sperava di essersi fatta comprendere meglio, questa volta.

Ci sono persone dentro le Gilde che vivono la vita di tutti i giorni come chiunque altro, che ti potrebbero chiamare sempre col tuo vero nome e farti sentire come una persona normale, accettata e ben voluta. Sì, è vero, ti nascondi da chi ti ha creata, hai un problema ben più grosso di tanti altri, ma hai idea di cosa significa avere accesso ad un luogo dove MAI nessuno potrebbe venire a cercarti o farti del male?
Hai idea di cosa potrebbe voler dire trascorrere anche solo qualche ora senza lo stress e la paura di essere scoperti o feriti?


Non, non ce l'aveva l'idea, ma era forse comprensibile visto che non si era mai potuta permettere di sentirsi così.

Fondere due realtà non vuol dire avere tutto ciò che vogliamo, sì, bisogna sempre prendere delle decisioni a volte difficili e pesanti, ma ridursi a considerare poi ogni conseguenza come nefasta per noi stessi e per la nostra esistenza non fa altro che buttarci ancora più giù.
Mi auguro che col tempo capirai che tutto ciò che ti sto dicendo è solo per il tuo bene e perché... Beh, tengo a te più di quanto tu possa lontanamente immaginare...


So... che tieni a me.

Mormorò la Dyther, cogliendo ben altro nel suo sguardo, ma ringraziandolo mentalmente per non aver aggiunto nulla alle parole precedenti: non avrebbe sopportato, ora come ora, ulteriore carico emotivo, anche perché doveva pensare a parlare con Edward il prima possibile, e... lasciarlo libero.

Credo non serva specificare che non mi sento in automatico vincitore nella sfida.
Se non vorrai nemmeno stare con me, lo capirò.
Devono esserci basi più solide in un rapporto che un semplice "Escludo l'altro, quindi in automatico resti tu".
Inoltre non premerò affinché tu mi dia una risposta in tempi brevi.
Quando capirai e scruterai abbastanza bene in te stessa, allora mi farai partecipe dei tuoi sentimenti, questo lo so.


Annuì, lieta che lui avesse compreso tutto così bene.
Ora come ora, pur avendo escluso il Remingford dalla "battaglia", si sentiva più confusa che mai.

Resterei anche ogni notte se tu me lo chiedessi.

Sarebbe rimasto con lei, anche senza combinare nulla?
Preferì non chiederlo, limitandosi a cercare la sua mano per uscire dallo studio di pittura e spostarsi al piano superiore, in camera di lei: c'era una poltrona letto piuttosto comoda, nella stanza, ma...

... hai un lato del letto su cui preferisci dormire?

Gli chiese, appena in imbarazzo - perché poi, non se lo sapeva spiegare - spostandosi in bagno per cambiarsi e lavarsi, così da infilarsi poi accanto a lui sotto le coperte con indosso una camicia da notte senza maniche e al ginocchio, visto che nella stanza non faceva freddo e lei, peraltro, aveva il Fuoco dentro.

Allora... buonanotte, Shuyun.

Sussurrò, sporgendosi, dopo un secondo o due d'incertezza, verso di lui per posargli un leggero bacio sulle labbra, ed accoccolarsi poi al suo fianco.
Sarebbe stata una lunga - e strana - notte.

§ Fine §
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Callisto
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Messaggioda Kalas » 07/02/2015, 18:40

Isola di Wight
Abitazione Signorile di Aryanne Vastnor
Martedì 7 Marzo 2109
Ore 15:21


Le stava sopra.
La sovrastava con il proprio corpo, tenendola ben salda e bloccata.
Le braccia possenti troneggiavano ai lati della ragazza e il petto premeva sui seni della neo mercenaria.
Rotolarono sul pavimento e così fu lei a stare sopra di lui, con le mani sulle spalle e i capelli umidi di sudore, come la fronte.
Kalas la afferrò per i fianchi con forza e determinazione, spingendola più in basso, ad incurvarsi con la schiena, poi le braccia scivolarono con le mani dietro la schiena dell'italiana e la strinsero, tenendola ancora a sé e poi di nuovo a rotolare e cambiare posizione.
Il calore dei corpi, il battito accelerato, il fiato corto e l'adrenalina, tutto insieme.
Ella attorcigliò le gambe intorno al suo bacino, reggendosi, mentre l'uomo la tirava su, portando le mani dalla schiena all'interno coscia di lei, allargandole le gambe e liberandosi dalla morsa nella quale era stato stretto. Poi la tirò su alzandola per i glutei fino a che non fosse con l'addome all'altezza del suo viso e così... la gettò dritta dritta dentro la piscina della palestra!

Mi sono liberato dalla presa troppo in fretta, non ci siamo!
Ci avrei messo pochi secondi a farti cadere all'indietro, afferrarti di nuovo per le braccia e darti una ginocchiata alla schiena.
In tal caso addio spina dorsale con una probabilità almeno del 60%-70%.


Queste furono le parole dell'uomo non appena la testa della Vastnor sbucò fuori dalla superficie dell'acqua.
Avevano iniziato alle 13:30, dopo un pasto leggero e bilanciato, senza mai interrompersi: pesi, ginnastica, tattica ed infine corpo a corpo.
Non poteva permettersi spesso di aiutarla nell'addestramento, ma visto e considerato che era lì anche per un altro motivo, meglio approfittarne.
I muscoli erano tutti contratti, la prestanza fisica era eccelsa in quell'individuo, era facile notarlo dalle spalle larghissime e le gambe toniche.
Stava a petto nudo con dei calzoni a tre quarti di tuta attillati e neri, di una nota marca sportiva babbana: Reebok.
Vide la ragazza appoggiarsi con le mani ai bordi della piscina e tirarsi su, mentre nel frattempo afferrava la propria felpa con cappuccio grigia.
Alzando gli occhi in direzione dell'orologio, si accorse che ormai non mancava molto all'arrivo dell'ospite pomeridiano.
Si mise l'indumento, continuando a guardare verso l'alto in un punto imprecisato aspettando che Aryanne si spogliasse e si mettesse l'accappatoio come sempre prima di andare verso le docce di quel piano.

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E così non hai la più pallida idea di cosa voglia da me... Interessante.
Sono abbastanza curioso a dir la verità.
Non lo vedo da molto, da quando tra voi è finita.
Siete rimasto in buoni rapporti, deduco...


Dal borsone utilizzato durante gli allenamenti prese una bottiglia piccola di integratore di sali minerali.
Ne aveva portata una in più in palestra, appositamente per lei, del suo gusto preferito.
Nei supermercati di quella zona Aryanne non lo trovava mai quella marca specifica, quindi quando capitava da quelle parti, Kalas gliene consegnava sempre una scorta, infatti in cucina c'era una busta con venti bottigliette da mezzo litro.

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Spero non ci siano problemi se mi presento in questo modo...
Che faccio, metto a posto gli attrezzi e ti aspetto di sopra?
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Kalas
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Messaggioda Aryanne » 07/02/2015, 21:51

• Residenza Vastnor _ Newport (Isola di Wight) _ 7 Marzo 2109 _ 15.25 •


Digrignava i denti, lo sguardo velato di concentrazione così come velato - ma di sudore - era il suo corpo: i muscoli erano tesi al massimo per lo sforzo, il petto si abbassava e si alzava velocemente ad indicare un fiato piuttosto corto ed un battito cardiaco ben più veloce del normale; cercava di ribaltare le posizioni in ogni modo, di risultare quella con la scopa dalla parte del manico, quella col pieno controllo insomma.
Ma lui era più forte, più prestante, più esperto... ed Aryanne non poté far altro che ammetterlo quando, di peso, la gettò nella piscina della palestra.

Mi sono liberato dalla presa troppo in fretta, non ci siamo!
Ci avrei messo pochi secondi a farti cadere all'indietro, afferrarti di nuovo per le braccia e darti una ginocchiata alla schiena.
In tal caso addio spina dorsale con una probabilità almeno del 60%-70%.


La testa e la parte superiore del corpo - fino a metà del seno - uscirono dalla superficie dell'acqua, i capelli che furono portati indietro dalle mani della Mercenaria così da liberarle lo sguardo; quest'ultimo, poi, era stanco, un po' incazzato, ma rassegnato; decisamente per quel giorno aveva vinto lui.
Sospirò, annuendo ed usando le mani come perno, sul bordo della piscina, per tirarsi su ed uscire da essa, strizzandosi la lunga chioma castana ed avvicinandosi poi verso l'accappatoio per indossarlo e stringerselo addosso così da non prendere eccessivamente freddo.

E così non hai la più pallida idea di cosa voglia da me...

Proprio così...

Interessante.
Sono abbastanza curioso a dir la verità.


Ammetto di esserlo anche io! - esclamò l'italiana con un sorriso leggero.

Non lo vedo da molto, da quando tra voi è finita.
Siete rimasto in buoni rapporti, deduco...


Ottimi rapporti. - lo corresse lei, ma con tono gentile - Siamo arrivati entrambi alla consapevolezza che non sapremmo vivere l'uno senza l'altra, e che in qualche modo dobbiamo continuare a far parte delle reciproche vite, perciò...

Alzò le spalle, con un sorriso velato d'affetto: amava Typhon, a modo suo l'avrebbe amato sempre - e sapeva che la cosa era reciproca; per quanto la riguardava, le era stato persino impossibile lasciarsi andare del tutto con Robyn fino a che l'altro non l'aveva rassicurata che nulla tra loro era cambiato né sarebbe cambiato mai, il che la diceva lunga visto il pezzo d'uomo che si era ritrovato accanto, innamorato di lei. Eppure, solo dopo che Seal l'aveva abbracciata forte ed assicurata che sarebbero rimasti lui e lei per sempre, la Vastnor aveva potuto tornare a casa dal Laars, sorridergli e dirgli che lo amava e che voleva che fossero una coppia.
Se non era un ottimo rapporto quello!

Ah, grazie Kalas!
L'ho cercato dappertutto qui intorno, ma proprio non riesco a trovarlo...


Commentò la Mercenaria, riferendosi all'integratore di sali minerali che adorava, e la cui marca non riusciva a trovare mai nei supermercati vicino casa - e dire che li aveva girati tutti.

Spero non ci siano problemi se mi presento in questo modo...
Che faccio, metto a posto gli attrezzi e ti aspetto di sopra?


Non credo si tratti di un incontro formale, quindi presentati come ti pare...
Sì, mi faccio una doccia veloce altrimenti rischio di farvi svenire tutti e due per quanto puzzo, dopodiché ci vediamo in salotto! Se vuoi qualcosa da bere chiedi pure a Kumar senza problemi, d'accordo?


Gli fece un occhiolino e salì le scale con lui, oltrepassando il salotto e salendo ancora nella propria camera per farsi un bagno ristoratore che la rimise al mondo: e mentre Ming si occupava di asciugarle i capelli svolazzandole intorno - così da farsi poi "premiare" con qualche carezza e bacino da parte della padroncina - Aryanne si vestì e si assicurò di essere bellissima per l'arrivo di Typhon... perché voleva che Seal, internamente, sbavasse sempre per lei.
Circa mezz'ora dopo, Kumar aprì la porta della casa di Aryanne, accogliendo colui che aveva richiesto quell'appuntamento: e quando la Vastnor si presentò a lui, beh...

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... nessuno avrebbe biasimato Typhon per l'eventuale pozza di bava ai suoi piedi.
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Messaggioda Typhon » 08/02/2015, 0:11

- Reggia di Aryanne - 07/04/2109 - Ore 15:57 -

Mi batterò per te Estia, qualunque siano le prove che tu e lui sceglierete.
Lo sconfiggerò, e ti condurrò all'altare... perché ti amo.


Io invece ti condurrò ad una barella d'ospedale.
Spero non ti dispiacerà seguire il matrimonio sulla sedia a rotelle.


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Aveva trovato una persona in grado di aiutarlo con la spada.
Due Eredi avevano messo a sua disposizione il loro supporto.
Il suo sfidante lo aveva caricato come una macchina omicida.
Non gli restava altro che compiere l'ultima fase del piano.
Per quella però, serviva la persona richiesta alla ex fidanzata Aryanne Vastnor.
Solo con lei come tramite avrebbe potuto parlare con Kalas in tranquillità ed onestà.
Perché pensava che l'italiana lo avrebbe aiutato a convincere il mercenario a fargli il favore che il Drago aveva in mente?
Semplice, perché soltanto lei poteva comprendere al 100% l'espressione determinata, furiosa e combattiva del collega Prefetto.
Per quanto amasse Estia, ella non avrebbe mai potuto realmente interpretare con esattezza quelle sfumature nelle espressioni del Dragargenteo, quello era un privilegio che spettava alla Vastnor, ma ad ognuna il suo: l'istinto ad Ary, la ragione ad Alis e il cuore ad Estia.
Che poi il cuore potesse essere un connubio di tutto era il perché comunque la fidanzata poteva star certa di avere il meglio, lì, chiusa nel suo Castello a pensarlo e sospirare, soffrendo per il loro distacco. Erano trascorsi pochi giorni ed anche lui naturalmente stava già male, ma la determinazione ad allenarsi e vincere riusciva a dominarlo completamente, dandogli modo di svegliarsi presto la mattina ed andare a letto la sera stanco morto. Nelle poche successive alla scelta delle tre prove, Ty aveva già cominciato a svolgere esercizi ginnici duri e pesanti prima di cominciare a lavorare e stava ripetendo tale routine senza sgarrare mai. Flessioni, addominali, gambe, braccia, petto, tutto.
Il suo intento nei giorni successivi era di approntare un nuovo metodo di allenamento che lo legasse ancora di più alla Terra ma doveva ponderarlo per bene e cominciare solo e soltanto quando si fosse sentito completamente pronto e fisicamente appropriato.
Giubbotto di pelle, maglietta nera sotto e jeans. Lo stile classico del Drago per eccellenza, da sempre.
Arrivato di fronte alla porta di casa di Aryanne, suonò il campanello aspettando che Kumar andasse ad aprire e lo facesse accomodare.
Non appena ciò avvenne, il ragazzo lanciò la prima occhiata su Kalas, il quale non molto distante aveva evidentemente finito da poco un allenamento con la figlia di Sandyon. Una muscolatura a dir poco perfetta, tirata, impressionante. Lo invidiava, ma non sarebbe stato per molto.

Buonasera mister Tìamat, chiedo scusa se l'ho voluta incontrare con così poco preavviso.
Le assicuro che c'è una buona ragione, altrimenti non le farei perdere tempo inutilmente.


Sorrise molto lievemente all'uomo di fronte a sé, pur guardandolo dal basso verso l'alto per via della differenza d'altezza.
Quando poi sentì il rumore leggero dei piedi scalzi di Aryanne scendere le scale del primo piano, si volse all'istante.
Non appena i suoi occhi incrociarono quelli dell'italiana, il cuore prese a battere più velocemente e la gola si seccò.
Certo, i sentimenti erano mutati ormai, ma c'erano determinati istinti, determinati desideri che era difficile sopire dall'oggi al domani.
Per quanto c'erano persone come Eufemia e Desmond che pensavano per altro che tali desideri non sarebbero mai scomparsi, in realtà.
Difficile dar loro torto, quando un pezzo di femmina come la ex Ricciardi si mostrava in quella maniera: divina, sensuale, perfetta, soda.
Tuttavia quello sconcerto durò quei secondi necessari affinché fungessero da complimento indiretto alla padrona di casa, dopo di che l'espressione del ragazzo tornò uguale alla precedente, spostando lo sguardo tra l'una e l'altro, sospirando e non sapendo molto bene da dove cominciare, o meglio, indeciso se arrivare o meno al sodo. Tuttavia trovò inutile fare conversazione futile quando si trovavano là per un motivo specifico.

Ciao Ary...
... Ecco, coff coff, chiedo scusa anche a te se nella mia lettera non ti ho dato troppo tempo per organizzare questo incontro.
Ti fai bella ogni giorno di più.


Tornando poi su Kalas.

Per farla breve e darci quindi modo di discuterne nei minuti successivi... È possibile ricevere da lei delle lezioni private finalizzate all'apprendimento di come si affronta un drago con scopa e bacchetta? E se sì, a quale costo per, supponiamo, due mattine a settimana?
Tutto questo per un tempo complessivo di circa cinque mesi.
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Messaggioda Kalas » 08/02/2015, 15:50

Ottimi rapporti.
Siamo arrivati entrambi alla consapevolezza che non sapremmo vivere l'uno senza l'altra, e che in qualche modo dobbiamo continuare a far parte delle reciproche vite, perciò...


Non mi sembra affatto qualcosa di brutto.
Robyn però come l'ha presa?
In fondo, non capita tutti i giorni che la propria fidanzata abbia un rapporto stabile col proprio ex storico.
Ad essere sincero, io stesso farei molta fatica ad accettarlo.


Kalas era un uomo improntato con gli insegnamenti della regalità, radicati in lui fin dalla tenera età.
Non avrebbe mai potuto sopportare che Veronique avesse ancora dei sentimenti nei confronti di un ex, un qualsiasi ex.
L'affetto sì, quello che poteva rimanere per una persona divenuta amica al massimo, ma nulla di lontanamente paragonabile all'amore.
Robyn, a suo avviso, era davvero un santo, sopportava che Aryanne avesse uno sguardo tutto particolare per Typhon mentre magari, determinati tipi di occhiate, con lui avvenivano in misura minore, per quanto comunque stavano assieme da poco e la relazione dovesse ancora decollare.
Vestitosi con una felpa non tanto pesante e recuperati un poco di liquidi grazie ad un integratore portatosi da casa, Kalas fece un mezzo sorriso alla mercenaria quando lo ringraziò del pensiero avuto nei suoi confronti, chiedendo disposizioni per i minuti successivi.

Non credo si tratti di un incontro formale, quindi presentati come ti pare...
Sì, mi faccio una doccia veloce altrimenti rischio di farvi svenire tutti e due per quanto puzzo, dopodiché ci vediamo in salotto!
Se vuoi qualcosa da bere chiedi pure a Kumar senza problemi, d'accordo?


Ma no cara, tu profumi anche da sudata, ti ho annusata fino a poco fa!
D'accordo allora, ci vediamo dopo.


Fatta quella piccola battuta a complimento, il Dragoniere si recò al piano di sopra dove utilizzò il bagno del salone per darsi una bella sciacquata.
Non necessitava di una doccia completa, in quanto la sua etnia di appartenenza, per via del sempiterno calore presente in quei paesi, sudava pochissimo anche al seguito di grossi sforzi, quindi gli bastava lavarsi a pezzi con del bagnoschiuma e deodorarsi il necessario per essere presentabile e con un odore gradevole. Ci avrebbe pensato a casa a farsi un bagno completo e rilassante, magari in compagnia della sua amata.
Tornato in salotto, chiese all'elfo domestico di preparargli qualcosa di fresco, possibilmente senza zuccheri, come ad esempio una Coca Cola Light con due fettine di limone e del ghiaccio, andandosi poi a sistemare seduto sul divano in attesa che arrivasse l'ospite del pomeriggio.
Non appena il campanello suonò, ecco che tornò in piedi, essendo il primo ad accogliere Typhon il quale aveva un'espressione alquanto seria.

Buonasera mister Tìamat, chiedo scusa se l'ho voluta incontrare con così poco preavviso.
Le assicuro che c'è una buona ragione, altrimenti non le farei perdere tempo inutilmente.


Non abbiamo mai avuto una conoscenza stretta, quindi immagino che la ragione sia davvero molto buona.
Ti chiedo solo di essere conciso, tra tre ore devo trovarmi in Venezuela per una missione, spero tu possa capire.


Strinse la mano al ragazzo.
Nel tono non fu né troppo antipatico né eccessivamente accomodante.
Robyn frequentava la villa della più giovane della Vireau già da diverso tempo, per apprendere le tecniche di illusione, quindi spesso rimaneva lì durante i pasti o per quattro chiacchiere. Qualche volta aveva parlato con Kalas del suo rapporto con Aryanne e fatto presente il suo dispiacere del sentirsi sempre un po' secondo rispetto a Typhon, o per lo meno allo stesso livello, cosa che, essendo lui il fidanzato, non era tanto bella.
Per questo pur non potendo dare alcuna colpa all'Erbologo, non se la sentiva lo stesso di essere completamente amichevole con lui, oltre al fatto che era vera la storia della missione, quindi c'era di mezzo anche un minimo di fretta.

Ciao Ary...
... Ecco, coff coff, chiedo scusa anche a te se nella mia lettera non ti ho dato troppo tempo per organizzare questo incontro.
Ti fai bella ogni giorno di più.


Ragazza mia, tu però lo fai apposta.
Non pensi un po' a quel povero Auror?
... Donne, vanità, desiderio di essere desiderate... Per questo vai d'accordo con Veronique.


Spostò quindi lo sguardo su Typhon, rimanendo piuttosto perplesso dalla richiesta che gli venne fatta immediatamente.

Per farla breve e darci quindi modo di discuterne nei minuti successivi... È possibile ricevere da lei delle lezioni private finalizzate all'apprendimento di come si affronta un drago con scopa e bacchetta? E se sì, a quale costo per, supponiamo, due mattine a settimana?
Tutto questo per un tempo complessivo di circa cinque mesi.


Affrontare un drago con scopa e bacchetta, esattamente come un Dragoniere.
Imparare a confrontarsi con le creature magiche più potenti e scaltre del mondo in circa cinque mesi.
Una volontà piuttosto singolare e forse anche un poco folle, considerando il tempo a disposizione.
Dare delle lezioni private significava togliersi del tempo per le missioni, ma dovendo essere pagato, alla fine il guadagno rimaneva.
Due mattine a settimana però, quello era il vero problema: Kalas non era sicuramente una persona poco impegnata e c'era da considerare il tempo che si ritagliava per stare con la sua donna ed anche con gli amici. Lo sguardo del ragazzo però era parecchio determinato e come già detto in precedenza, se aveva trovato il coraggio di rivolgersi a qualcuno di quasi sconosciuto, la motivazione doveva essere molto valida.

Diventare capaci di costituire una minaccia per un drago, anche solo adolescente, significa dedicarsi con anima e corpo, rinforzarsi, sputare sudore, sangue e lacrime. Anche fossero solo due mattine a settimana, dovrebbero essere due mattine piene, ovvero dalle 09:00 alle 13:00, come minimo. Nell'arco dei sette giorni quindi mi verrebbero private circa otto ore, che credimi, per me sono davvero tante.
Non so se posso accettare ragazzo, potrei garantirti una mattina sola, ma in cinque mesi con una mattina non combineresti nulla di significativo.
Sarebbe tempo buttato come anche denaro e tutto si può dire di me meno che sia un disonesto.
Tra l'altro, appunto, parlare di drago è molto generico: che tipo di drago, se non altro almeno di che età stiamo parlando?
Comunque come costi, io direi che ci aggiriamo intorno ai 300 mensili, non posso scomodarmi per meno, mi spiace.


Sapeva che non era una cifra qualsiasi, non per un ragazzo che svolgeva solo il lavoro dell'Erbologo, ma anche i tipi di lezioni private richieste non erano uno scherzo e per di più non è che gliele avesse imposte qualcuno. C'erano master di Cura al Ministero specializzati e finalizzati all'esercitazione della carriera come Dragoniere e avrebbe potuto seguire quelli che venivano una cinquantina di Galeoni bimestrali.
Non erano lezioni private, d'accordo, e non c'era un Tìamat come insegnante, ma il suo compenso era quello ed era meglio che se lo mettesse subito bene in testa. Anzi, forse se fosse stato un completo estraneo avrebbe chiesto anche di più. Incrociò le braccia al petto, osservando la reazione dell'ex di Aryanne, muovendosi infine verso il divano per sedersi e riprendere il proprio drink, sorseggiandolo con estremo piacere.
Di riflesso lanciò qualche occhiata anche alla Vastnor, così da provare a capire cosa le stesse passando per la testa.
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Messaggioda Aryanne » 08/02/2015, 17:15

Non mi sembra affatto qualcosa di brutto.
Robyn però come l'ha presa?
In fondo, non capita tutti i giorni che la propria fidanzata abbia un rapporto stabile col proprio ex storico.
Ad essere sincero, io stesso farei molta fatica ad accettarlo.


Sì, capisco che vuoi dire...
Ma purtroppo è qualcosa di cui non possiamo fare a meno.
- alzò le spalle, serenamente - Non avrei biasimato Robyn se avesse preferito non stare con me, perché comprendo che possa essere difficile da accettare... ma è la realtà dei fatti: ho bisogno di Typhon nella mia vita, ed il nostro è un legame credo unico nel suo genere.
La cosa sicura è che, comunque, avendo ciascuno una propria vita con conseguenti impegni, non è che siamo sempre insieme, anzi, ci vediamo molto poco!


E quello era assolutamente vero: stavano poco insieme perché entrambi avevano sempre molto da fare, ma questo non impediva loro di scriversi e di vivere intensamente ogni minuto che passavano in reciproca compagnia; e poi, di questo l'italiana era convinta, gli sguardi che si scambiavano quand'erano l'uno di fronte all'altra erano tanto profondi ed importanti da valere almeno dodici ore di vicinanza.

Ma no cara, tu profumi anche da sudata, ti ho annusata fino a poco fa!
D'accordo allora, ci vediamo dopo.


Troppo buono, zio Kalas...

Lo prese in giro lei, ridacchiando: non chiamava "mamma" Monique, né tantomeno "zia" Veronique - non ci riusciva proprio, pur considerandole la sua famiglia - ma essendo effettivamente la figlia di Sandyon, la più giovane delle Vireau era in un certo senso sua zia... e se avesse sposato Kalas, lui sarebbe diventato suo zio.
Quindi perché non prenderlo un po' in giro?

Forse un giorno riuscirò anche a scherzare con Asveras chiamandolo "zio Tyslion" ...

Pensò la Mercenaria, salendo in camera per farsi una doccia veloce ma necessaria, asciugarsi i capelli - anzi, farlo fare a Ming - coccolare la sua Moguri del cuore, e portarsela appresso in modalità invisibile di sotto, proprio mentre Kumar faceva entrare Typhon in casa e lei gli si presentava di fronte in tutto - ed era davvero tantissimo - il suo splendore.

Ciao Ary...

Ciao Ty...

... Ecco, coff coff, chiedo scusa anche a te se nella mia lettera non ti ho dato troppo tempo per organizzare questo incontro.
Ti fai bella ogni giorno di più.


Anche tu.

Non stava flirtando con Seal, era qualcosa di più intimo e personale, una sorta di "ti amo" non pronunciati ed impalpabili, ma assolutamente presenti negli animi di entrambi - o perlomeno così era per l'italiana: forse il ragazzo aveva molte meno difficoltà a vivere la propria vita senza di lei e percepiva di meno l'amore per l'ex fidanzata, ma non per Aryanne.

È sempre bellissimo, non trovi Ming?

Eh sì, anche se mi sembra un po' arrabbiato!

Dici?
In effetti ha lo sguardo da combattente, ed era da un po' che non glielo leggevo in volto.


E poi dentro di lui c'è qualcosa di strano!

Che intendi?

Nel suo spirito... io ci sento del Mana in subbuglio!

... Mana?

Sì sì, non mi sbaglio, sono brava a percepirlo, ihihihih!!


Del Mana... come poteva Typhon possedere del Mana? Il Mana, se ricordava bene gli insegnamenti di scuola - e non era manco detto - apparteneva a creature leggendarie come i Druidi, o al massimo i Centauri o le Ninfe... lui che c'entrava?

Dovrò parlarne con lui, ma non qui e non ora. - si disse l'italiana, schioccando leggermente la lingua sul palato e stampandosi in volto un sorriso leggero.

Ci sediamo in soggiorno? - propose da perfetta padrona di casa, notando che Kalas si era già fatto servire da bere da Kumar e chiedendo dunque all'elfo di preparare una spremuta d'arancia fresca per sé e una cedrata per Typhon, essendo la sua bevanda preferita.

Per farla breve e darci quindi modo di discuterne nei minuti successivi...

Aryanne si sedette sulla poltrona morbida, la spremuta in mano e Ming in grembo - anche se nessuno poteva vederla - lasciando che Seal spiegasse il motivo per cui era lì.

È possibile ricevere da lei delle lezioni private finalizzate all'apprendimento di come si affronta un drago con scopa e bacchetta? E se sì, a quale costo per, supponiamo, due mattine a settimana?
Tutto questo per un tempo complessivo di circa cinque mesi.


Imparare ad affrontare un drago su scopa e con la bacchetta?
E a che diavolo gli serviva una cosa del genere?! Aggrottò la fronte, perplessa, senza però fiatare e lasciando che intanto Kalas rispondesse alla sua domanda.

Diventare capaci di costituire una minaccia per un drago, anche solo adolescente, significa dedicarsi con anima e corpo, rinforzarsi, sputare sudore, sangue e lacrime. Anche fossero solo due mattine a settimana, dovrebbero essere due mattine piene, ovvero dalle 09:00 alle 13:00, come minimo. Nell'arco dei sette giorni quindi mi verrebbero private circa otto ore, che credimi, per me sono davvero tante.

E come non capirlo?
Aryanne era sempre di corsa tra gli allenamenti che faceva da sola e con Sandyon, Kalas, Lance e a volte Robyn - e doveva ancora chiedere a Tyslion di darle qualche lezione - oltre naturalmente alle missioni che compiva per progredire in graduatoria come Mercenaria, e Kalas era mille volte più impegnato di lei: otto ore in meno, per uno come lui, erano un'infinità.

Non so se posso accettare ragazzo, potrei garantirti una mattina sola, ma in cinque mesi con una mattina non combineresti nulla di significativo.
Sarebbe tempo buttato come anche denaro e tutto si può dire di me meno che sia un disonesto.
Tra l'altro, appunto, parlare di drago è molto generico: che tipo di drago, se non altro almeno di che età stiamo parlando?
Comunque come costi, io direi che ci aggiriamo intorno ai 300 mensili, non posso scomodarmi per meno, mi spiace.


Trecento galeoni erano tanti: sarebbero stati una somma considerevole per Aryanne, il cui patrimonio era comunque piuttosto consistente, figurarsi per Typhon... ma per cosa era disposto a spendere trecento galeoni?
Voleva saperlo, doveva saperlo, soprattutto se voleva poi tentare di convincere Kalas ad aiutarlo.

Kalas, ci scusi un secondo? - domandò dunque all'uomo, facendo cenno a Seal di seguirla in cucina cosicché potessero parlare da soli: una volta lì, la Vastnor incrociò le braccia al petto e lo fissò più seria, con intensità - Allora, mi spieghi perché ti servono lezioni private da Kalas?
C'entrano qualcosa col motivo misterioso per cui sei scomparso, ultimamente?
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Aryanne
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