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Livello Speciale Segreto

Quartier Generale dei Servizi Segreti del Ministero
Luogo di lavoro dei Sicari e dei Profiler

Messaggioda Tariq » 13/11/2016, 23:33

... Io adesso sto chiedendo a lei cosa farebbe al mio posto, come si comporterebbe se fosse nella mia posizione. Avanti, mi dica, sono curioso.

Se fossi in lei, io avrei già eliminato il problema alla radice.

Piuttosto drastica la donna, ma nell'ascoltarla Tariq si rese conto che in un certo senso si aspettava una risposta simile almeno al 50%, se non di più.
Beatriz non gli aveva mai dato l'impressione di essere una persona flessibile o una impreparata anche al peggio, ecco perché non le risultava tanto difficile pensare alla morte.
La vera curiosità però era riferita non tanto al pensare la propria fine, ma il fatto di accettarla tanto placidamente, senza nemmeno combattere per forza.
Più proseguivano a parlare e più il Maggiore si stava rendendo conto di diversi dettagli interiori della Schtauffen, dettagli tanto interessanti quanto sorprendenti.

... Si spieghi meglio.

... Mi uccida.

Perché non arrestarla?

Arrestarmi è solo una perdita di tempo.
Non parlerei e le assicuro che non esiste tortura fisica o psichica che possa costringermi a farlo.
Se non vuole uccidermi a sangue freddo, possiamo scontrarci, così avrà una giustificazione valida per il mio omicidio.
Sono io il problema, Maggiore... Faccia ciò che deve.


Credo che lei non abbia ben compreso cosa io debba o non debba fare.
Cosa io possa e non possa fare, Sergente.


Nell'ottica di Beatriz era tutto maledettamente semplice, pratico, senza eccessive conseguenze, senza preamboli o ipotesi varie.
Qualora lui l'avesse uccisa, fine del discorso, si poteva voltare pagina ed andare avanti, ma questo solo nell'ottica del Sicario meno esperto.
Spiegazioni al Capitano, sensi di colpa, organizzazioni e nuove strategie di ricerca in merito alla sopracitata organizzazione segreta e individuale.
C'era così tanto in mezzo e l'unica motivazione per la quale la donna non ci stesse pensando era che evidentemente non possedesse una mente esageratamente pragmatica.

Lei è l'epiteto più aulico e autentico del soldato, Sergente Schtauffen.
È abituata ad eseguire gli ordini, andare dritta alla meta e non preoccuparsi delle conseguenze, perché probabilmente c'è già qualcuno che ci pensa al suo posto.
Ma io ho una posizione di rilievo, io ho il dovere di seguire un protocollo ed anche nel caso in cui lei non voglia in alcuna maniera parlare, dovrei a prescindere arrestarla.
Il Mondo Magico è caratterizzato da regole, senza di esse c'è il caos ed il caos è ciò che noi confrontiamo ed affrontiamo ogni c***o di giorno.
Non sto dicendo che gli iter vadano sempre rispettati, non sono mai stato un uomo tanto rigido e retto nella mia via, ma su certe cose preferisco non transigere.
Tuttavia, proprio perché la mia indole è differente da quella di un freddo calcolatore, mi rendo conto perfettamente che con lei, sì, probabilmente sarebbe inutile l'arresto.


Ergo sarebbe stato necessario trovare una soluzione nuova, adatta ed adeguata alla situazione in corso.
Tariq era abituato a gestire problemi del genere, anche se non esattamente quelli, in quanto persone come il Sergente non ne aveva mai incontrate.
Ma nella sua lunghissima carriera fatta di esperienze e vicende ai limiti dell'assurdo aveva appreso come conciliare i dogmi con le idee rivoluzionarie e l'elasticità con la rigidità.
Fece un altro passo avanti verso di lei, fissandola negli occhi attentamente, occhi divenuti vacui quelli della donna, ma che ugualmente risultavano innegabilmente affascinanti.

Voglio essere sincero con lei.
Porre fine alla vita di una donna così bella mi porterebbe solo un pianto infinito nell'anima.
Perché sprecare così tanta preziosa femminilità a causa di una stupida volontà di non collaborare e raggiungere un accordo?
Vorrei riflettere bene con lei, Sergente, perché strano a dirsi ma penso che si possa individuare una soluzione, ma ad una condizione...


Fece di nuovo qualche passo indietro, poi si volse e camminò in tondo, arrivando vicino alla finestra dalla quale entrava la luce lunare.

... lei mi può assicurare e giurare che non potrebbe in alcun modo abbandonare la fazione non governativa che segue al momento?
Se sì, pretendo da lei che mi spieghi anche solo vagamente il motivo, che possa essere emotivo, vendicativo o quant'altro.
Pretendo qualche briciolo in più di sincerità, per poter di riflesso credere in lei e da lì quindi regolarmi.
So che per lei questo sarà uno sforzo inimmaginabile, ma cerchi di ricordare lo sforzo che sto facendo io nel portare avanti questa conversazione con fini differenti dall'ipotizzato.


Stava scegliendo di darle una terza opzione, una via di uscita, senza ucciderla o tanto meno arrestarla.
Non pretendeva che lei lo apprezzasse, non stava facendo opere di carità per gratitudine, ma solo perché riconosceva in lei un valido elemento militare.
Bellezza a parte, la bravura nel combattimento e la preparazione sul campo di battaglia erano eccellenti in lei, perché doverla eliminare o mettere in stand by con tanti elementi molto meno capaci?
Egoismo bellico? Magari un po', ma quando tale egoismo faceva comodo ad entrambi, perché sputarci sopra?

... Mh...

Ascoltò le successive parole del Sergente, annuendo lento, per poi guardarla ancora e ritornare verso di lei, prendendo prima entrambe le bacchette lì vicino.

Dunque è davvero così tanto importante, capisco.
D'accordo, le offro un'opzione non sicuramente allettante come il far trapelare informazioni gratuite dal Q.G. ma comunque meritevole di attenzione.
Lei da questo momento in poi non utilizzerà più i nostri fascicoli e le nostre indagini per agevolare questa organizzazione della quale fa parte.
In alternativa però, posso garantirle che, qualora un indiziato facesse parte della lista di interesse del suo gruppo di giustizia privata, potrà farmelo presente.
Sceglieremo un codice tra di noi. A quel punto, farò in modo che dell'interrogatorio se ne occupino lei, me o il mio fidato collega, il Tenente Jung, che informerò della faccenda.
Nel caso capitassimo noi, lei ci dirà cosa ha bisogno di riferire e noi ci preoccuperemo di accontentarla.
Ma che non debba ritrovarmi mai più a formulare il sospetto che lei stia di nuovo andando a girovagare nell'archivio per un suo tornaconto personale.
Le sembra un accordo abbastanza chiaro e accettabile, Sergente Schtauffen?


Avrebbe evitato di coinvolgere Lyle nella questione, perché ipotizzava quanto a Beatriz potesse pesare l'idea che qualcun altro conoscesse la sua vera identità, ma era anche vero che con uno stratagemma simile avrebbe permesso ad un'altra persona in più di garantire alla donna le informazioni richieste sui condannati, ergo ad un prezzo alto un riscatto altrettanto alto e fondamentale.
Tornato di fronte a lei, allungò la mano, consegnandole la bacchetta magica, "rivestendola" in un certo senso, vista la chiara sensazione di nudo provata dalla tedesca quando disarmata.
Fatto ciò riprese anche la giacca, mettendosela indosso, per poi sbloccare la serratura della porta ed eliminare l'insonorizzazione dalle pareti.

... Se non ha altro da aggiungere, direi che possiamo vederci domani al Ministero.
Mi permetta di fornirle solo un ultimo piccolo consiglio soggettivo: tenga più alla sua vita, è il modo migliore per farla pagare a chi gliel'ha resa una m**da.
Le auguro una buonanotte, Sergente Schtauffen...
... Mi auguro di entrare in qualche suo sogno proibito come lei farà con i miei.


Le scoccò un'ultima profonda occhiata, poi sorrise appena, prima di allontanarsi e lasciarla libera di andare ovunque volesse senza più timore di pedinamenti.
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Messaggioda Beatriz » 16/11/2016, 20:16

Credo che lei non abbia ben compreso cosa io debba o non debba fare.
Cosa io possa e non possa fare, Sergente.


Non rispose. Non ce ne sarebbe stato motivo, i suoi occhi per quanto inespressivi facevano intendere che lei era disposta a morire, a farsi togliere la vita se Tariq avesse provato ad arrestarla. Non sarebbe comunque sopravvissuta a lungo, in quel caso: la Setta l'avrebbe cercata per eliminarla, in maniera che lei non potesse rivelare nulla nemmeno per sbaglio. Se fosse stata fortunata, il Supremo avrebbe inviato Marcus a fare il lavoro sporco, ma in questo modo avrebbe messo a repentaglio la sicurezza della Resistenza per una sua disattenzione ed era un disonore che le avrebbe bruciato dentro.

Lei è l'epiteto più aulico e autentico del soldato, Sergente Schtauffen.
È abituata ad eseguire gli ordini, andare dritta alla meta e non preoccuparsi delle conseguenze, perché probabilmente c'è già qualcuno che ci pensa al suo posto.
Ma io ho una posizione di rilievo, io ho il dovere di seguire un protocollo ed anche nel caso in cui lei non voglia in alcuna maniera parlare, dovrei a prescindere arrestarla.
Il Mondo Magico è caratterizzato da regole, senza di esse c'è il caos ed il caos è ciò che noi confrontiamo ed affrontiamo ogni c***o di giorno.
Non sto dicendo che gli iter vadano sempre rispettati, non sono mai stato un uomo tanto rigido e retto nella mia via, ma su certe cose preferisco non transigere.
Tuttavia, proprio perché la mia indole è differente da quella di un freddo calcolatore, mi rendo conto perfettamente che con lei, sì, probabilmente sarebbe inutile l'arresto.


Erano ad un punto morto. Tariq sembrava non sapere quale direzione prendere, mentre la Schtauffen non lo aiutava affatto, rimanendo in silenzio. A parte i suoi "doveri" da Maggiore, la Sicaria non riusciva a capire che cosa frenasse tanto l'uomo dal prendere una decisione per un'altra. Lei nel dubbio avrebbe ucciso, era sempre stato quello il suo modo di agire. Ma Tariq non sembrava possedere la sua stessa visione del mondo.

Voglio essere sincero con lei.
Porre fine alla vita di una donna così bella mi porterebbe solo un pianto infinito nell'anima.
Perché sprecare così tanta preziosa femminilità a causa di una stupida volontà di non collaborare e raggiungere un accordo?


Lei mi sta risparmiando la vita per via del mio... aspetto?- lo disse con tono incredulo, facendo intuire al Yusuf che non era affatto abituata a considerare la sua bellezza come merce di scambio per la propria vita.

Vorrei riflettere bene con lei, Sergente, perché strano a dirsi ma penso che si possa individuare una soluzione, ma ad una condizione...
... lei mi può assicurare e giurare che non potrebbe in alcun modo abbandonare la fazione non governativa che segue al momento?
Se sì, pretendo da lei che mi spieghi anche solo vagamente il motivo, che possa essere emotivo, vendicativo o quant'altro.
Pretendo qualche briciolo in più di sincerità, per poter di riflesso credere in lei e da lì quindi regolarmi.
So che per lei questo sarà uno sforzo inimmaginabile, ma cerchi di ricordare lo sforzo che sto facendo io nel portare avanti questa conversazione con fini differenti dall'ipotizzato.


Non rispose subito, perché non era certo facile essere sinceri quando non ci si fidava di nessuno. Inoltre, come avrebbe potuto anche solo accennargli alle sue motivazioni personali, senza parlare della Setta e della vita che le aveva fatto vivere fin da quando era bambina?
Tuttavia lo spiraglio che l'uomo le aveva lasciato intravedere faceva ben sperare in una terza opzione che non contemplasse il coinvolgimento di Marcus nel salvarle la pelle o quello della Setta nel togliergliela. A questo punto, rimanendo ferma al suo posto, Beatriz tentò di affrontare lo sforzo richiesto da Tariq e di scoprire un po' più di sè stessa, pur provando molto disagio nel farlo.

Voglio proteggere la mia libertà.
L'ho conquistata a fatica e può essermi tolta in qualsiasi momento.
Io non voglio che questo accada. È il motivo per cui ho scelto di seguirli.
Non mi garantiscono protezione.
Mi garantiscono che un giorno non ci sarà mai più bisogno di temere che nessuno o niente possa portarmi via ciò che mi appartiene.
... Che non accadrà per nessuno.


L'ultima frase venne sussurrata, mordendosi la lingua perché aveva rivelato anche fin troppo. La Resistenza voleva buttare giù la Setta, ma buttando giù la Setta non ci sarebbero più state al mondo delle Beatriz Schtauffen. E forse, l'unica esistente avrebbe finalmente assaporato il gusto di una vita normale.

Dunque è davvero così tanto importante, capisco.
D'accordo, le offro un'opzione non sicuramente allettante come il far trapelare informazioni gratuite dal Q.G. ma comunque meritevole di attenzione.
Lei da questo momento in poi non utilizzerà più i nostri fascicoli e le nostre indagini per agevolare questa organizzazione della quale fa parte.
In alternativa però, posso garantirle che, qualora un indiziato facesse parte della lista di interesse del suo gruppo di giustizia privata, potrà farmelo presente.
Sceglieremo un codice tra di noi. A quel punto, farò in modo che dell'interrogatorio se ne occupino lei, me o il mio fidato collega, il Tenente Jung, che informerò della faccenda.
Nel caso capitassimo noi, lei ci dirà cosa ha bisogno di riferire e noi ci preoccuperemo di accontentarla.
Ma che non debba ritrovarmi mai più a formulare il sospetto che lei stia di nuovo andando a girovagare nell'archivio per un suo tornaconto personale.
Le sembra un accordo abbastanza chiaro e accettabile, Sergente Schtauffen?


... Sissignore.

Rispose dopo qualche minuto passato a riflettere: non amava l'idea che un'altra persona -di cui lei non si fidava- venisse coinvolta, ma al momento non aveva scelta. In questo modo avrebbe potuto continuare a fare la Sicaria e al tempo stesso far parte della Resistenza. Certo, avrebbe dovuto ridimensionare il proprio ruolo e l'apporto effettivo di informazioni, ma anche il Tenente Laghoon faceva parte del medesimo gruppo, per cui se ci fosse stato bisogno lui avrebbe potuto far trapelare le informazioni che servivano. Tuttavia sarebbe stato meglio chiedere a Marcus di non esagerare troppo con il lavoro da talpa, in quanto la sua posizione rischiava di essere nuovamente compromessa e questa volta del tutto.

... Se non ha altro da aggiungere, direi che possiamo vederci domani al Ministero.
Mi permetta di fornirle solo un ultimo piccolo consiglio soggettivo: tenga più alla sua vita, è il modo migliore per farla pagare a chi gliel'ha resa una m**da.


Non rispose nulla, facendo solo un breve cenno col capo, mentre riponeva di nuovo la bacchetta nella fondina ascellare.

Le auguro una buonanotte, Sergente Schtauffen...

Buonanotte a lei, Maggiore...

... Mi auguro di entrare in qualche suo sogno proibito come lei farà con i miei.

La stava spiazzando, di nuovo, col suo modo di fare per lei assurdo e imprevedibile. Lo vide sorridere, ma non ricambiò allo stesso modo, fissandolo invece andare via e lasciarla completamente da sola in quel magazzino. Ci mise un bel po' prima di decidersi ad uscire e smaterializzarsi per andare nel suo appartamento a Düsseldorf. Ma quando si decise, lo fece con la consapevolezza che avrebbe avuto davvero molto su cui riflettere quella notte.

Fine
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Messaggioda Beatriz » 02/02/2017, 19:23

Quartier Generale dei Sicari del Ministero
Inghilterra - Londra Magica
13 Marzo 2113
Ore 11:42


34... 35... 36...

Immagine


Sala di Allenamento del Q.G. Ormai ci passava la maggior parte del suo tempo, sperando che la sua carica sessuale venisse sfogata e scaricata tramite esercizi faticosi e ripetitivi. Erano passate diverse settimane da quando Tariq le aveva salvato la vita e chiuso un occhio sulle sue missioni segrete. Dopo quell'episodio, si erano susseguiti altri tre incontri fra lei e il Maggiore, nei quali l'uomo aveva scoperto le proprie carte in tavola e aveva spinto Beatriz a fare altrettanto. Ci era riuscito, ma solo in parte, perché la diffidenza e la sfiducia erano caratteristiche ben radicate nel modo di fare della ex-Mangiamorte. Su una cosa però il sicario aveva ottenuto una vittoria schiacciante: far sì che i pensieri e i desideri più reconditi della Schtauffen fossero sempre orientati verso di lui.
Nel corso di quegli incontri/scontri, la donna aveva palesato più volte la voglia che aveva di lui, una voglia che il Maggiore aveva sedato, controllato e soddisfatto solo in parte, asserendo che in base al buono o al cattivo comportamento del Sergente, anche i premi e le punizioni sarebbero cambiati. Un atteggiamento dominante, al quale la tedesca si era sottomessa all'istante, salvo poi rendersi conto di ciò che stava facendo e ritornare sui propri passi.
Yusuf non voleva però solo questo da lei: la incalzava affinché si fidasse di lui, la spingeva a uscire fuori dal suo torpore provocandola, le lasciava il tempo di elaborare ogni nuova informazione, fiducioso che la donna prima o poi sarebbe di nuovo tornata da lui a chiedergli qualcosa di nuovo, ad aprirsi sempre di più con lui.
Mentre cercava di distrarre i pensieri da quel martellante supplizio, Beatriz vide passare di fronte a lei in una manciata di secondi scarsi proprio l'uomo che stava tormentando la sua psiche. Istintivamente, tutto in lei si bloccò, il movimento che stava facendo, la conta che stava tenendo, mentre il suo sguardo si posava sulla figura del Maggiore, chiedendosi dove andasse, cosa stesse facendo e soprattutto quando si fosse deciso a darle ciò che voleva, senza più fare strani giochetti con lei. Anche se avesse voluto nascondere ai suoi colleghi l'ascendente che Tariq aveva su di lei, in quel momento sarebbe stato impossibile, perché era fin troppo palese dal suo sguardo quanto quell'uomo le fosse entrato dentro e l'avesse stregata.

Immagine


...
... Dove ero rimasta?


Si chiese spaesata, dopo aver ripreso in parte la coscienza di sé ed essersi resa conto che aveva interrotto la serie di flessioni. Innervosita da un simile atteggiamento, la donna si alzò in piedi, sistemando al suo posto il materassino e prendendo un asciugamano per asciugare le gocce di sudore sul viso e sul collo.
Era stanca di continuare in quel modo ed era irritata con sé stessa per aver dato a Yusuf il potere di trattarla così. Inoltre c'erano ancora tante cose che non riusciva a comprendere di lui e del suo atteggiamento. Voleva saperne di più, interessarsi a quell'uomo, ma nel momento stesso in cui quel pensiero si affacciava alla mente, Beatriz lo scacciava ancora più irritata di prima. Non era mai stata così interessata a qualcuno né tanto vulnerabile. Eppure qualcosa la spingeva a cercare di fidarsi di Tariq, altalenando la vecchia sé stessa con quella nuova che il Maggiore stava tentando di forgiare.

...

Senza nemmeno rendersene conto -dopo una doccia veloce e un cambio di vestiario- Beatriz si era diretta verso l'ufficio di Yusuf, camminando a passo deciso e con un obiettivo fisso in mente. Bussò alla porta tre volte, attendendo che l'uomo le desse il permesso di entrare prima di farlo e richiudere la porta dietro di sé con un tonfo secco.

...

Rimase in piedi in silenzio per qualche secondo, troppo a dire il vero, abbastanza da far stranire Tariq e magari incalzarla a spiegare il perché di quella visita improvvisa.

L'ho vista passare prima, in corridoio.
...Mi stavo chiedendo se ci fossero nuove notizie per quella missione a Berlino.


Non era molto brava a dissimulare il reale motivo della sua presenza lì, tant'è vero che nel momento stesso in cui pronunciò quelle parole, Bea capì di aver appena commesso l'ennesimo errore, palesando apertamente il suo desiderio di vedere Tariq.

Capisco.
Bene. Allora... Terrò presente quanto mi ha detto.


Ora avrebbe dovuto salutare rispettosamente il suo superiore e lasciarlo tornare alle faccende che stava sbrigando prima della sua interruzione. Ma qualcosa la stava bloccando all'interno della stanza, la stessa cosa che in seguito la spinse a parlare, facendo una cosa che non aveva mai fatto con nessuno dei suoi colleghi, nemmeno il Capitano Darksteel.

... Come sta, Maggiore?

Interessarsi sinceramente di qualcuno.
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Messaggioda Tariq » 05/02/2017, 22:06

Quartier Generale dei Sicari del Ministero
Inghilterra - Londra Magica
13 Marzo 2113
Ore 11:44


Cosa hai scoperto?

Diciamo un po' tutto quello che c'era da sapere.

Ti ha visto qualcuno?

Mi offendi...

Ok... Ora che devi fare?

Vado in sala addestramento e mi metto un po' sotto, tu?

Starò in ufficio un'oretta a sistemare le idee.
Poi hai delle sedute nel pomeriggio?


Non esattamente.
Un mio amico, il dottor Sykes, mi ha chiesto di incontrarci perché vorrebbe parlarmi di un passaggio di paziente.
Ha cominciato ad intrattenere rapporti non professionali con questa ragazza, ergo lei necessita di qualcun altro.


Se la scopa?

Non esattamente! O almeno non credo!
Pare sia diventata semplicemente un'amica.
Darò un'occhiata al suo fascicolo e poi vedrò si riuscire a trovarle o meno qualche buco nel mese.


Va beh, ci vediamo...

Non spremere troppo le meningi, mi raccomando!
Sono io il cervello della coppia, se lo usi troppo rischia di scoppiare!


Tariq alzò il dito medio verso l'amico Jung, prima di separarsi e dirigersi verso il proprio ufficio, chiudendosi la porta alle spalle e posando la giacca all'appendiabiti lì accanto.
Scherzi a parte, da qualche giorno un caso molto delicato e scottante stava monopolizzando le loro manovre, rendendo difficile la divisione all'interno delle missioni.
Il brutto del fare parte di una Task Force era esattamente quello: più ordini in parallelo, sia come Sicari, sia come Militari Scelti del Ministro.
Tuttavia non era la prima volta che accadesse un evento simile, quindi in un modo o nell'altro lui e Carlyle se la sarebbero cavata.

Potrei chiedere a Tyslion la cortesia di darmi qualche indicazione su questo individuo...
L'avrà affrontato qualche volta e probabilmente avrà anche capito che tipo di traffici dirige o coordina...
Gli dovrò un favore, ma almeno risolverò in fretta un pezzo della questione...
Passerò a trovarlo nel fine settimana, così eviterò di spaccargli le palle più del dovuto...


Avere un'amicizia di buon livello col Mercenario n°1 al Mondo Magico non era cosetta da nulla e nell'ambiente delle indagini le amicizie stavano al primo posto tra le necessità per vincere.
Il più grande dilemma risiedeva nella volontà o meno di coinvolgere altre persone, come ad esempio Cole o Beatriz, che di sicuro però avrebbero fatto comodo, pur non essendo loro competenza.
Gli affari della Task Force erano affari della Task Force ma né Tariq, né Lyle avevano mai pensato di monopolizzare le questioni limitandole al loro ambiente.
Un conto era essere prudenti, un altro essere stupidi.

E se quella donna ad Amsterdam avesse detto la verità?
Mh...


Immagine

Continuava a riflettere e pensare du ogni incastro, proprio il contrario rispetto a quanto detto da Lyle, lui che lo prendeva sempre in giro, pur sapendo che il cervello lo usassero bene in due.
In realtà, Tariq era consapevole che quando si trattava di certi casini ingarbugliati, la soluzione migliore fosse lasciare tutto all'amico, ma bisognava imparare, anche a costo di rallentarsi.
Mentre proseguiva quindi con le elucubrazioni, la porta bussò tre volte, distogliendolo e facendolo voltare in direzione di essa, chiedendo chi fosse.
Al sentire dell'arrivo della Schtauffen, inarcò il sopracciglio, invitandola ad entrare e chiudere l'ingresso alle proprie spalle.

Bentrovato Sergente.
A cosa devo la visita?
C'è qualche problema forse?
Mi sembra un po'... Tesa.


L'ho vista passare prima, in corridoio.
... Mi stavo chiedendo se ci fossero nuove notizie per quella missione a Berlino.


Il coordinatore delle indagini è il Capitano Darksteel, Sergente.
Perché non chiedere a lui direttamente?


La provocò appena, fissandola appena più intensamente, ma incalzando subito, sorridendo leggermente ed alzandosi in piedi.

Il nostro referente ci ha comunicato ieri sera che la situazione ad ora è calma, le acque non sono state smosse abbastanza.
Opteremo per un nuovo blitz durante la prossima settimana, ma incrementeremo il numero degli agenti almeno del triplo.
In questo modo ci sarà più casino e rumore, quindi forse qualche pesce piccolo verrà a galla spaventato.
A quel punto, cattura, interrogatorio e di seguito incastro. Tutto chiaro?


Capisco.
Bene. Allora... Terrò presente quanto mi ha detto.


Senza aggiungere altro, il Maggiore Yusuf rimase a fissare la donna, aspettando che ella si congedasse, anche perché le scuse ormai erano finite.
Tuttavia però, Beatriz decise di esporsi un bel po', andando oltre le proprie fisime interiori.
Naturalmente fu un gesto che l'uomo apprezzò particolarmente, ma non era quello di sicuro il luogo o il momento per dimostrarglielo.
Ogni cosa a suo tempo, purtroppo per il povero Sergente in astinenza forzata.

... Come sta, Maggiore?

... Potrei stare meglio se avessi qualche rottura in meno, Sergente.
Grazie comunque dell'interessamento, lo apprezzo più di quanto lei possa immaginare...


Calcò il tono, abbassandolo leggermente per renderlo più caldo e graffiante, prima di prendere dalla tasca un foglio e porgerlo alla dominicana.

Queste sono le informazioni che il Tenente Jung ha preso per lei dall'interrogato numero 14.
C'è tutto quello che serve alla sua Organizzazione, non è stato tralasciato nulla.
Ogni domanda che ha appuntato ha ricevuto risposta.
Mi raccomando faccia attenzione.


Questo perché anche lo stesso Tenente ci teneva affinché ella si fidasse un po' più di lui.

Senta Sergente... Io e il Tenente dovremmo svolgere una missione individuale in America il mese prossimo.
Si tratta di questioni della Task Force ma ce ne stiamo occupando solo noi per via della pericolosità in sé dell'impresa.
Potrebbero servire un paio di occhi in più e mi chiedevo se a lei potesse andare di collaborare.
faremmo tutto in un weekend, dal Venerdì alla Domenica, quindi non le sarebbero necessari permessi.


Era la prima volta che coinvolgeva Beatriz in qualcosa di personale ma se voleva che ella si avvicinasse a lui, doveva dimostrarle di essere lui il primo a non dubitare di lei e del loro legame.

Cosa ne dice?
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Messaggioda Beatriz » 06/02/2017, 21:57

Bentrovato Sergente.
A cosa devo la visita?
C'è qualche problema forse?
Mi sembra un po'... Tesa.


L'ho vista passare prima, in corridoio.
... Mi stavo chiedendo se ci fossero nuove notizie per quella missione a Berlino.


Il coordinatore delle indagini è il Capitano Darksteel, Sergente.
Perché non chiedere a lui direttamente?


Conoscevano entrambi la risposta. Ma quello che si aspettava il Maggiore era che Beatriz la dicesse ad alta voce, palesando chiaramente e senza giri di parole il suo interesse nei confronti dell'uomo. Aprì la bocca, provando a parlare, ma le parole si bloccarono in gola. Non riusciva ad esporsi ancora tanto apertamente, ma già solo il fatto che si trovasse lì e non stesse cercando delle scuse per riempire quel silenzio era un altro passo avanti per la Schtauffen ed un punto andato a segno per Yusuf.
Il Sicario infatti parve capirlo infine, togliendo la donna da quella situazione imbarazzante e rispondendo semplicemente alla sua domanda.

Il nostro referente ci ha comunicato ieri sera che la situazione ad ora è calma, le acque non sono state smosse abbastanza.
Opteremo per un nuovo blitz durante la prossima settimana, ma incrementeremo il numero degli agenti almeno del triplo.
In questo modo ci sarà più casino e rumore, quindi forse qualche pesce piccolo verrà a galla spaventato.
A quel punto, cattura, interrogatorio e di seguito incastro. Tutto chiaro?


Capisco.
Bene. Allora... Terrò presente quanto mi ha detto.


Di nuovo, calò il silenzio. Tariq si aspettava che la tedesca si allontanasse, lasciandolo da solo nel proprio ufficio a pensare e ponderare su questioni da cui al momento lei era esclusa. Tuttavia il desiderio di restare lì, di interessarsi all'uomo era più forte di qualunque fisima e prima che Beatriz potesse bloccarsi, le sue labbra si erano già mosse, facendo una domanda semplice ma molto significativa.

... Come sta, Maggiore?

... Potrei stare meglio se avessi qualche rottura in meno, Sergente.
Grazie comunque dell'interessamento, lo apprezzo più di quanto lei possa immaginare...


Un brivido caldo le corse lungo la schiena, irrigidendone il corpo ed i muscoli e costringendola d assumere una posizione più tesa rispetto al normale. Era quello l'effetto che le faceva Tariq, col suo sguardo seducente e dominante, il suo innegabile carisma e la perseveranza nell'abbattere ogni singolo ostacolo posto davanti dalla Schtauffen.
Non fu facile recuperare il controllo, ma quando l'uomo le porse un foglio di pergamena Beatriz dovette per forza di cose distogliere la mente da certi tipi di pensieri e concentrarsi su quanto ci fosse scritto là sopra.

Queste sono le informazioni che il Tenente Jung ha preso per lei dall'interrogato numero 14.
C'è tutto quello che serve alla sua Organizzazione, non è stato tralasciato nulla.
Ogni domanda che ha appuntato ha ricevuto risposta.
Mi raccomando faccia attenzione.


Come sempre, Maggiore.
Ringrazierò il Tenente più tardi.


Non si fidava di Carlyle quanto del suo compare, ma almeno sapeva apprezzar e il favore che Jung le stava facendo soltanto perché Yusuf gli aveva chiesto di farlo. Mise quel preziosissimo foglio all'interno della tasca dei pantaloni, pronta a concludere -a malincuore- quella conversazione. Tuttavia, questa volta fu l'uomo a prolungare la sua permanenza lì, coinvolgendola all'interno di una faccenda che per lui sembrava essere di vitale importanza.

Senta Sergente... Io e il Tenente dovremmo svolgere una missione individuale in America il mese prossimo.
Si tratta di questioni della Task Force ma ce ne stiamo occupando solo noi per via della pericolosità in sé dell'impresa.
Potrebbero servire un paio di occhi in più e mi chiedevo se a lei potesse andare di collaborare.
faremmo tutto in un weekend, dal Venerdì alla Domenica, quindi non le sarebbero necessari permessi.
Cosa ne dice?


Quella era una dimostrazione che lui si fidava di lei, nonostante la fiducia fra di loro fosse ancora cosa troppo effimera ed instabile. Questo era vero soprattutto per il Sergente, le cui esperienze passate l'avevano resa diffidente per natura e poco propensa ad allacciare legami con altri. Tuttavia il Maggiore le stava chiedendo un favore non da poco, un favore che ella sentiva di voler accettare anche in virtù di quel suo desiderio di stargli quanto più vicino possibile.

Come posso aiutarla?

Si fece spiegare nei dettagli tutti i particolari della missione, quale ruolo avrebbe svolto lei, la data esatta in cui si sarebbe svolto tutto quanto e se ci fosse il divieto di parlarne a chiunque, persino al Capitano Darksteel. Non che avesse chissà quanta confidenza con gli altri, ma fu più un modo per essere sicura di non tralasciare nulla. Ascoltò concentrata e in silenzio ogni cosa che le disse Tariq, non interrompendolo mai proprio come un bravo soldato, annuendo alla fine di tutto il discorso per fargli comprendere che aveva capito.
Un dubbio però le era sorto, mentre l'uomo parlava, dubbio che non si tenne per sé ma che preferì esporre immediatamente, data la sua natura -ultimamente- poco propensa alla pazienza e al controllo delle proprie emozioni.

... Perché chiedere proprio a me e non a qualcuno di maggior fiducia?
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Messaggioda Tariq » 12/02/2017, 17:01

Senta Sergente... Io e il Tenente dovremmo svolgere una missione individuale in America il mese prossimo.
Si tratta di questioni della Task Force ma ce ne stiamo occupando solo noi per via della pericolosità in sé dell'impresa.
Potrebbero servire un paio di occhi in più e mi chiedevo se a lei potesse andare di collaborare.
faremmo tutto in un weekend, dal Venerdì alla Domenica, quindi non le sarebbero necessari permessi.
Cosa ne dice?


Come posso aiutarla?

In realtà Tariq era abbastanza certo del fatto che Beatriz avesse accettato la proposta, un po' per via del loro legame appena iniziato ed un po' per la voglia di movimento e azione.
La donna, partecipando alle missioni come Sergente, spesso veniva relegata a soldato di retrovia, agendo solo nel momento del blitz o nelle operazioni finali della missione.
Con quell'incarico di aiuto avrebbe finalmente assaporato nuovamente la bellezza dell'adrenalina pura, quella dell'uno contro dieci, per intendersi.
Persone come lei al Yusuf facevano più che comodo, perché soltanto grazie a loro determinate operazioni avevano margini di riuscita più alte.

Intercetteremo un carico clandestino presso un MagiPorto, in Cile.
La merce dovrebbe appartenere a dei contrabbandieri di bacchette rinforzate e illegali.
Secondo la stima degli informatori, le guardie da neutralizzare dovrebbero essere una quarantina.
La pianta con la disposizione di esse gliela consegnerò il giorno prima della missione.


Tariq, Lyle e Beatriz da soli contro quaranta individui. Questo significava che ognuno si sarebbe dovuto occupare di circa tredici persone da solo.
Probabilmente la Schtauffen non avrebbe mostrato troppa preoccupazione ed in effetti il Maggiore era piuttosto certo che per una con la sua preparazione non fosse niente di assurdo.
In realtà avrebbe chiesto anche ad altre persone di aderire, prima fra tutte il Caporale Scelto Herbert o appunto, proprio il Capitano Darksteel.
Ma la loro posizione militare fissa e di spicco gli impediva di coinvolgerli in questioni differenti da quelle strettamente collegate al Corpo dei Sicari.

... Perché chiedere proprio a me e non a qualcuno di maggior fiducia?

A quella domanda, Tariq interruppe il suo dire, assottigliando un poco lo sguardo sulla donna in attesa di una risposta sia sincera che liberatoria.
Per lei, ogni volta, si trattava di un passo avanti nel cercare di sbrogliare la matassa delle emozioni e delle verità, un'intento così arduo da lasciarla più stanca di una missione di un mese intero.
Sorridendo lentamente con aria divertita e appena maliziosa, lo Yusuf si avvicinò a lei, annullando quasi del tutto la distanza tra loro, prendendo il mento con il pollice e l'indice della destra.
Le alzò il viso, poi, le diede un bacio morbido sulle labbra carnose, della durata di appena quattro secondi, al termine del quale, la fissò intensamente, parlandole in tono basso, caldo e graffiante.

Ma lei è... Qualcuno di maggior fiducia... Sergente.

Dopo aver detto ciò, l'uomo la aggirò per poter uscire fuori dall'ufficio, questo non prima di aver dato a bruciapelo una pacca piuttosto energica sul gluteo sinistro della Schtauffen.
Allungando appena appena lo sguardo sulla pila di fogli lasciata sulla scrivania del Maggiore, Beatriz avrebbe riconosciuto facilmente il proprio nome scritto su uno dei documenti.
Facendosi leggermente i c***i di Tariq, ella avrebbe potuto leggere che quella fosse una lettera indirizzata ai servizi investigativi del Ministero della Magia.
In quel fascicolo, l'uomo affermava la completa sicurezza riguardo nessun coinvolgimento del Sergente Schtauffen in operazioni di spionaggio o collaborazione ai danni dei Sicari.
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Messaggioda Beatriz » 12/02/2017, 17:53

Come posso aiutarla?

Intercetteremo un carico clandestino presso un MagiPorto, in Cile.
La merce dovrebbe appartenere a dei contrabbandieri di bacchette rinforzate e illegali.
Secondo la stima degli informatori, le guardie da neutralizzare dovrebbero essere una quarantina.
La pianta con la disposizione di esse gliela consegnerò il giorno prima della missione.


Annuì in silenzio, ragionando dentro di sé sulle informazioni che le aveva fornito Tariq. Quello sembrava il tipo di traffico che La Setta finanziava affinché la Mafia Magica fosse sempre ben fornita di strumenti letali e insospettabilmente potenti. Quaranta persone contro tre, significava doversi occupare di tredici persone a testa, una prospettiva che esaltò interiormente il Sicario. Quando svolgeva missioni per conto del Capitano Darksteel, non aveva mai la possibilità di sfruttare al meglio le sue potenzialità, sia per una questione di ordini superiori, sia perché Beatriz non voleva che le sue reali capacità venissero messe troppo in risalto.
Yusuf non aveva aggiunto altro, perché il resto del piano le sarebbe stato spiegato successivamente. Per cui non c'era più nulla che trattenesse la Schtauffen lì nel suo ufficio, tranne una perplessità che la donna espose subito: stava imparando come doveva comportarsi e il merito andava proprio al suo Maggiore, che la stava addestrando -per modo di dire- a fidarsi di lui, esattamente come lui pareva fidarsi di lei.

... Perché chiedere proprio a me e non a qualcuno di maggior fiducia?

Si era esposta di nuovo con lui e questo fece sorgere un sorriso sul volto dell'uomo. Rimase ferma dov'era quando egli si avvicinò, apparentemente priva di emozioni mentre invece il suo cuore stava battendo forte e lo stomaco era sottosopra per l'aspettativa che qualcosa di particolare stesse per accadere. Tariq le sollevò il viso prendendola per il mento e annullò la distanza fra di loro per ben quattro secondi, tempo nel quale le sue labbra assaggiarono delicatamente quelle morbide di Beatriz. Chiuse gli occhi, ma fu costretta a riaprirli subito, risentita perché quel bacio era stato troppo semplice e durato troppo poco per il desiderio e la voglia che lei si portava dentro.

Ma lei è... Qualcuno di maggior fiducia... Sergente.

La pacca sul sedere le provocò un'altra ondata di eccitazione, che l'ex-Mangiamorte fu costretta a tenere a bada in quanto sapeva perfettamente di non potervi cedere in quel momento. Tariq se ne andò e la lasciò da sola, a riflettere sul significato delle sue ultime parole e sul motivo per cui lui la trovasse una persona di fiducia. Non volendo, l'occhio le cadde sui fogli che stavano impilati sulla scrivania del Maggiore e su cui si affacciò prima per curiosità e poi per diffidenza. Quando vide su uno di essi il proprio nome scritto sopra, infatti, la donna si sporse maggiormente, leggendo le informazioni che stavano scritte sotto al riguardo.
Un sudore freddo e uno strano malessere iniziò a scorrerle sotto pelle quando lesse a chi fosse indirizzata quella lettera. Ma le sensazioni negative -date dalla sua proverbiale diffidenza- vennero del tutto annullate dalla meraviglia quando lesse cosa avesse scritto di lei Yusuf.

Non è possibile...

Una persona di maggior fiducia. Lui si fidava della Schtauffen, ma lei sarebbe mai stata in grado di fare altrettanto con l'uomo? Quando uscì da quell'ufficio era ancora più scombussolata e in parte rincuorata dalla scoperta appena fatta. E prima che potesse accorgersene, uno strano calore si diffuse all'interno del suo corpo, facendole spuntare per brevissimi secondi un fugace sorriso.

Immagine


Fine
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Messaggioda Roxanne » 04/04/2017, 17:51

• Livello Speciale Segreto del Ministero - Luglio 27, 2113 - Londra (UK) •


Mi scusi, PM Hamilton...

Sì?
Dimmi, Elle.


Le ho portato le deposizioni che mi aveva richiesto.
Sono tutte in questo fascicolo, ecco, tenga...


Perfetto, grazie.
A dopo.


Buon lavoro, a dopo!

Sorrise sbrigativamente alla segretaria che se ne andò con un cenno del capo, preferendo lasciare la donna da sola: negli ultimi tempi Roxanne era più nervosa del solito a causa di una grossa causa su cui stava lavorando: il proprio avversario? Isaac Pendleton, ovviamente, e chi altri sennò! Era l'unico capace di mandarla tanto ai matti, e questo si rifletteva nei rapporti con chiunque, dalla segretaria al povero Edward che, con la pazienza di un santo, sopportava di avere accanto una fidanzata tanto tesa.
Appoggiata alla scrivania, la donna esaminò il fascicolo con la fronte corrugata e l'aria di chi non fosse per nulla soddisfatta: Elle aveva raccolto tutte le deposizioni del caso nel fascicolo come richiesto dalla Hamilton, ma questa era certa che una parte mancasse comunque...

... e so perfettamente a chi rivolgermi per ottenerla.

Immagine


Chiuse il fascicolo con un gesto secco della mano e, a passo deciso, lasciò il proprio ufficio per scendere nel livello assegnato ai Sicari, avvisando la segretaria che si sarebbe assentata per un po' e di prendere messaggi da chiunque avesse chiesto di lei, in modo tale da poterli contattare in un secondo momento; aveva già affiancato, da un punto di vista giuridico e legale, il corpo dei Sicari, perciò contava sul fatto di poter chiedere loro un favore senza troppi problemi.

Buongiorno, sono la PM Roxanne Hamilton.
Avrei bisogno di parlare con chiunque sia in servizio attualmente in merito ad alcune dichiarazioni avvenute in sede di terzo grado negli arresti delle ultime due settimane.
Niente di troppo complicato, un Caporale andrà benissimo, posso aspettare qui.


Si rivolse così al primo Sicario che intercettò nella hall d'ingresso del Q.G., con un tono che non ammetteva repliche... e con l'aria di chi tutto sapeva essere, in quel momento, tranne che una persona paziente.

Spoiler:
Cole
Ultima modifica di Roxanne il 05/04/2017, 14:27, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Cole » 04/04/2017, 21:47

27 Luglio 2113
Ufficio Privato di Cole Darksteel
Quartier Generale dei Sicari
Ministero Inglese Centrale
Ore 09:55


Farla entrare nella Task Force... Mh.

Che cosa non ti quadra, esattamente?

Il Sergente è una donna molto preparata, molto abile, ben più di tutti gli altri soldati al suo stesso Grado.
Se ha scelto di restare un Sergente un motivo dovrà pur esserci, non trovi Tariq?


Trovo trovo, infatti sono sicuro di conoscere anche solo vagamente la motivazione.
Ma prima di parlare con lei dell'eventualità di un ingresso nella Task Force, dovevo prima parlarne con te.
Non mi azzarderei se non fossi sicuro e d'accordo tu in primis.
Senza prese in giro, sei tu il Capitano.
Non prenderei mai scelte simili sottraendoti anche solo parzialmente un elemento senza il tuo consenso.


Sono davvero tanto combattuto, lo ammetto.
Fammici riflettere attentamente, ok?


Va bene, andata.
Mentre invece... Per quanto riguarda il Caporale Scelto?


Che? Nylea? Nella Task Force?
Ahahahahahah...


Che c***o ti ridi?!
Una del genere sarebbe un elemento eccezionale!
Con la sua mira e le sue qualità stealth farebbe comodo e parecchio.
Inoltre potrebbe guadagnare un po' più di potere militare, che non guasta.


Tariq... Nylea accetta ed esegue SOLO i miei ordini.
Inoltre se è rimasta Caporale Scelto è perché lei in primis non vuole aumentare di Grado per non avere la grana di dare disposizioni al prossimo.
Rifugge da certi tipi di responsabilità, vuole solo fare le missioni e guadagnare, ecco tutto.
Lasciala stare, su di lei sono sicuro, dovrei entrare anche io nella Task Force e come ben sai non posso permettermelo.


Ok ok... Capisco!
Certo, guarda te che razza di fortuna, hai degli elementi eccezionali!
Uno ti è piombato in ufficio all'improvviso ed un altro l'hai tirato fuori da Azkaban.
Se solo avessi fortuna con le donne la metà di quella che hai con il trovare dei sottoposti... AHAHAHA!


Molto gentile, maledetto st****o!

Si fecero una bella risata in coppia, il Capitano e il Maggiore, trasudando così tanto testosterone che con molta probabilità se fosse entrata Nylea le sarebbe venuta la nausea.
Ogni tanto però a Cole serviva parlare un po' con un amico maschio, che potesse condividere non solo interessi ma anche doveri, responsabilità e vita militare d'alto grado.
Chissà per quanto altro tempo ancora sarebbe rimasto lì con il Tenente Jung, quindi era meglio approfittarne quanto più possibile e godersi quelle mattine un po' più calme.
C'era anche da dire che Luglio in generale come mese fosse molto più sereno e tranquillo rispetto ai mesi invernali ed autunnali, come se la malavita andasse in vacanza.
Infatti erano quelle le giornate migliori per non dedicarsi completamente al lato militare quanto più a quello... Noioso!

Ah ma come mai stai vestito in quella maniera?
Niente esercitazioni oggi?


Mi tocca sistemare un po' di scartoffie arretrate, ogni tanto il ruolo di Capitano prevede anche certe rotture di palle...

Immagine

Povero povero te!
Beh, io credo proprio che mi andrò a fare qualche vasca in piscina per riscaldamento.
Nel pomeriggio passo al distretto Auror con il Tenente per una dimostrazione pratica di combattimento.
Spiegheremo un po' di tecniche valide di autodifesa fisica e manovre di reazione in circostanze psicologicamente pesanti.


Va bene...
Allora fai una cosa, portati dietro anche il Caporale Scelto Herbert.
Dille che è una mia disposizione.
Credo possa farle bene apprendere un po' di corpo a corpo.
Inoltre picchiare gli Auror... La stimola!


Ahahah, va bene, non mancherò! Stammi bene Capitano!

Con un cenno del capo liquidò l'amico, tornando alle proprie faccende e afferrando l'ultimo fascicolo preso dallo scaffale dietro di sé, così da cominciare a bestemmiare sui rapporti di Douglas.
Quel benedetto Sergente non sarebbe mai salito di grado fino a quando non avesse imparato a scrivere con una calligrafia comprensibile dagli esseri umani.
Scosse la testa, girando le pagine con fare abbastanza infastidito e scocciato, mentre ad un tratto, alzando la testa per prendere un bel respiro, vide passare una figura dalla vetrata dell'ufficio.
Registrò l'identità del Pubblico Ministero Hamilton soltanto con qualche secondo di ritardo, infatti abbassò di nuovo gli occhi sul fascicolo alcuni secondi, salvo poi tirare su il collo di scatto.
Chiuse di botto il fascicolo e si alzò in piedi all'improvviso, non calcolando bene le distanze e prendendo il sotto della scrivania con il ginocchio.

AAAAAAHHHHH!
C***O!


Meno male che le pareti erano insonorizzate. Sbuffò serrando gli occhi e smuovendo la gamba ed il ginocchio per far passare prima il dolore.
Nel frattempo, la donna era ormai giunta nei pressi della hall principale dove tutti quanti i Sicari in incarico giravano qua e là con aria indaffarata.
Tra di loro, ovviamente, anche la Herbert, che forse non ci avrebbe messo molto a riconoscere la donna, già ampiamente adocchiata da tempo dal fratello maggiore acquisito.
Qualcuno di loro si volse a fissarla, alcuni facendo anche palesi apprezzamenti.
Obiettivamente capitava di rado che esseri di sesso femminili vagassero per quei corridoi vestiti in quella maniera.

Buongiorno, sono la PM Roxanne Hamilton.

Sergente Michael Douglas, per servirla.
Posso esserle utile?


Avrei bisogno di parlare con chiunque sia in servizio attualmente in merito ad alcune dichiarazioni avvenute in sede di terzo grado negli arresti delle ultime due settimane.
Niente di troppo complicato, un Caporale andrà benissimo, posso aspettare qui.


Ah va bene, d'accordo.
Eventualmente posso anche occuparmene...


Sergente Douglas in Sala di Addestramento con... Con... Il Maggiore Ormazd.

Ma... Capitano, io ho finito l'addestramento da circa dieci minuti...

Vi rendete conto del vostro ultimo scarso rendimento sul campo?
Non vorrei trovarmi costretto a degradarvi per negligenza di impegno.
Ora muoversi, vorrà dire che il Maggiore aspetterà che il Sergente abbia eseguito il riscaldamento e poi inizierete.


Ma la signorina...

Alla signorina ci penso io, Sergente.
Grazie dell'interessamento.


Agli ordini Capitano!
Agli ordini Capitano!

I due soldati si allontanarono subito, non sospettando minimamente il motivo dell'essere stati mandati via con così tanta velocità.
Cole evitò caldamente di incrociare lo sguardo di Nylea, ben ipotizzando quanto se la stesse ridendo tra sé per quell'uscita eclatante e assolutamente divertente.
Il ginocchio ancora gli faceva male ma non era importante, non quando per qualche strano ed assurdo motivo Roxanne Hamilton aveva deciso di passare da quelle parti spontaneamente.
Aspettò che si girasse verso di lui, poi fece un saluto militare e di rispetto verso la donna.
L'agitazione nel tono c'era ma per fortuna l'uomo sapeva mascherare abbastanza bene determinati tipi di emozioni.

Capitano Cole Darksteel, interamente al vostro servizio, dottoressa Hamilton.
Tutto ciò di cui abbiate bisogno sarò lieto e celere nel fornirvelo.
Rechiamoci pure nel mio ufficio personale.
Lì potremo sicuramente stare un po' più tranquilli.
La prego, faccio strada...


Mandando a fare in culo Nylea solo con il labiale e senza farsi vedere da Roxanne, Cole accompagnò la donna nel proprio locale, chiudendo e oscurando i vetri.

Si accomodi pure.
Posso offrirle qualcosa?
Gradisce un drink caldo, freddo...
Qualcosa da mangiare?
C'è troppa aria condizionata forse? Preferisce che la abbassi?


Si aprì l'ultimo bottone della camicia, lui si che stava decisamente sentendo caldo, difatti allentò un po' anche la cravatta.
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Messaggioda Roxanne » 05/04/2017, 15:02

Buongiorno, sono la PM Roxanne Hamilton.

Sergente Michael Douglas, per servirla.

Alcuni uomini la stavano guardando con aria piuttosto interessata, ma in quel momento a Roxanne non sarebbe potuto importare di meno: inoltre non capiva, di base, come un abbigliamento come il proprio -una maglia a maniche corte con un taglio piuttosto originale, dei pantaloni da tailleur neri ed aderenti ed un paio di scarpe classiche col tacco alto- potesse risultare tanto appetibile per i presenti, non calcolando che di solito le donne facenti parte dei Sicari portassero la divisa esattamente come i colleghi di sesso opposto.

Posso esserle utile?

Avrei bisogno di parlare con chiunque sia in servizio attualmente in merito ad alcune dichiarazioni avvenute in sede di terzo grado negli arresti delle ultime due settimane.
Niente di troppo complicato, un Caporale andrà benissimo, posso aspettare qui.


Ah va bene, d'accordo.
Eventualmente posso anche occuparmene...


Il Sergente non ebbe modo di finire la frase, poiché l'arrivo del Capitano Darksteel decretò i suoi ordini successivi: aveva già avuto a che fare con Cole, ma sempre in merito di brevissime conversazioni o saluti quando si incrociavano per i corridoi del Ministero; di suo aveva avuto modo di giudicarlo educato e professionale, ed in più aveva sentito grandi cose riguardo le sue capacità di leadership e di competenza sul campo. A tutte queste qualità la Hamilton si ritrovò ad aggiungere anche "disponibile", visto come si comportò con lei poco dopo.

Sergente Douglas in Sala di Addestramento con... Con... Il Maggiore Ormazd.

Ma... Capitano, io ho finito l'addestramento da circa dieci minuti...

Vi rendete conto del vostro ultimo scarso rendimento sul campo?
Non vorrei trovarmi costretto a degradarvi per negligenza di impegno.
Ora muoversi, vorrà dire che il Maggiore aspetterà che il Sergente abbia eseguito il riscaldamento e poi inizierete.


Ma la signorina...

Alla signorina ci penso io, Sergente.
Grazie dell'interessamento.


Agli ordini Capitano!
Agli ordini Capitano!

Capitano Cole Darksteel, interamente al vostro servizio, dottoressa Hamilton.
Tutto ciò di cui abbiate bisogno sarò lieto e celere nel fornirvelo.


Mi dispiace molto doverla disturbare, Capitano... -dopotutto le sarebbe davvero bastato l'affiancamento di un Caporale, e le sembrava quasi di sprecare il tempo dell'altro impegnandolo in quel modo- Sicuro di avere del tempo per me?
Posso tornare quando avrà degli uomini a disposizione, se lo ritiene preferibile... ad ogni modo la ringrazio molto per la sua disponibilità.


Rechiamoci pure nel mio ufficio personale.
Lì potremo sicuramente stare un po' più tranquilli.
La prego, faccio strada...


Annuì, facendosi precedere dall'uomo così da poterlo seguire e, una volta giunti nell'ufficio di lui, accomodarsi sulla sedia imbottita di fronte alla sua scrivania.

Si accomodi pure.

Molto gentile.

Posso offrirle qualcosa?
Gradisce un drink caldo, freddo...
Qualcosa da mangiare?


Un bicchiere d'acqua, se possibile.

C'è troppa aria condizionata forse? Preferisce che la abbassi?

Oh no, per me è perfetta così.
Anzi, se vuole alzarla faccia pure, mi pare che lei sia un po'... accaldato?


Domandò alla fine con tono incerto, perché lei tutto quel caldo non lo sentiva, a differenza sua; accettò comunque il bicchiere, appena le venne offerto, bevendo un paio di sorsi prima di farsi più seria: avrebbe volentieri scambiato qualche chiacchiera con lui -visto che non disdegnava certo un po' di sana conversazione quando ne aveva l'occasione- ma solo dopo aver risolto il proprio problema.

Come ho detto poc'anzi al Sergente... Douglas, giusto?
Mi servirebbero i fascicoli con le deposizioni avvenute in sede di terzo grado relative agli arresti delle ultime due settimane: non so se ne abbia sentito parlare, ma tra qualche settimana dovrò affrontare Isaac Pendleton in tribunale, il quale difenderà un uomo di nome Damien Dark... immagino lei conosca di chi io stia parlando.


Uomo della malavita magica, con le mani in pasta praticamente ovunque: mafia russa, triade cinese, il numero dei suoi contatti -e dei suoi traffici- era inquantificabile; incredibilmente, perché erano mesi che il Ministero gli stava dietro, gli ultimi arresti effettuati dai Sicari riguardavano proprio persone che, in qualche modo, erano collegate a Dark; questo aveva permesso alla PM di formulare un mandato di comparizione in tribunale, la possibilità insomma di accusarlo anche solo per un millesimo dei crimini da lui commessi, ed era un'opportunità che non si sarebbe lasciata sfuggire.

So bene che una parte delle dichiarazioni è stata secretata per ragioni di sicurezza e che dovrei presentarmi qui con un permesso specifico per poterle visionare, ma non ho tempo di stare appresso alla burocrazia ministeriale e non glielo chiederei se non fosse importante: in quelle deposizioni potrebbe esserci qualcosa in grado di inchiodare Damien Dark, e ne ho davvero un gran bisogno.

Sì, incredibilmente anche una come Roxanne Hamilton sapeva essere poco incline a seguire le regole, se per un buon motivo... e fermare Dark e i suoi traffici era, per lei, un motivo più che valido; bevve un altro sorso d'acqua, poi alzò gli occhi sul Darksteel, fissandolo intensamente.

Lei può aiutarmi, Capitano?
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