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New York

Messaggioda Sandyon » 04/01/2012, 20:30

New York (pronuncia sia inglese che italiana /nju 'jɔrk/, in italiano anche Nuova York) è una città di 8.175.133 abitanti (censimento 2010) degli Stati Uniti d'America.
Situata nello Stato omonimo, è la città più popolosa degli Stati Uniti, nonché uno dei centri economici e culturali più influenti del continente americano e del mondo intero.


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Messaggioda Veronique » 23/06/2012, 17:44

[Times Square - Mercoledì - ore 18.45]


Times Square.
New York.
Stati Uniti d'America.
Un bel salto da Diagon Alley, non c'era che dire.
Si erano materializzati in un vicolo per non dare nell'occhio, e la giovane donna l'aveva subito condotto nel bel mezzo della piazza, nel cuore pulsante di essa.
Forse Ferdy sarebbe rimasto sbigottito da dove si trovavano, un luogo che Veronique conosceva bene - adorava viaggiare e poteva permetterselo - e che anche Cassandra, come giornalista, era plausibile conoscesse.

Ti piace questa scelta?

Gli domandò con un gran sorriso, alzando gli occhi al cielo coi grattacieli colorati che si stagliavano sopra di loro, sovrastandoli: ogni volta che si spostava in posti così grandi e rumorosi si sentiva quasi la padrona del mondo, da brava ragazza quale colei che stava interpretando, doveva contenersi.


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Volevo andare in un posto nuovo dove non ci conoscesse nessuno...

Mormorò, avvicinandosi a lui: incredibile, era riuscita a dare al tutto uno spessore romantico... che genio del Male era diventata nel corso degli anni, si doveva fare i complimenti da sola. Sorrise, quasi timidamente, prima di colmare la distanza tra loro con un passo e baciargli dolcemente le labbra, solo per qualche istante, in un contatto puro e casto.
Si lasciò andare a seguito ad una piccola risata dolce ed imbarazzata, come se si vergognasse per ciò che aveva appena fatto, prima di fare un passo indietro e mettersi a correre, libera e sbarazzina col vestito che sembrava volare via con lei.

Prendimi se ci riesci!

Lo sfidò a voce alta, ben sapendo che essendo giocatore di Quidditch i riflessi doveva averceli belli pronti: sì, avrebbe fatto passare a Stone una serata indimenticabile... proprio come lei.
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Messaggioda Ferdy » 24/06/2012, 16:44

[Times Square - Mercoledì - h.18:45]

Quando i suoi piedi toccarono terra gli parse a primo impatto di essere ritornati nel vicolo in cui l'aveva condotto a Diagon Alley, ma una volta che il giramento di testa si dissolse si rese conto di essere in un posto quasi sconosciuto. Lo afferrò di nuovo, quasi come se fossero in fuga, come se stessero scappando da un inseguitore che in realtà non esisteva affatto. Il posto in cui fecero capolino era una piazza molto grande, molto affollata, in cui vi erano uomini per i cui abbigliamento Ferdy riconobbe come Babbani: erano così singolari, molto somiglianti a macchine programmate vedendoli camminare in fila e attraversare la strada allo stesso mdo. Tutti con lo sguardo volto di fronte, indifferenti a quei colossi (probabilmente li vedevano tutti i giorni), svelti. Se lei non avesse parlato, quasi si sarebbe dimenticato della presenza di Cassandra: era rimasto incantato a quella vista. Non se lo aspettava, la donna aveva superato davvero le sue aspettative.

Ti piace questa scelta?

Rimase a contemplare ancora gli slogan Babbani che apparivano e scomparivano come ritagli di giornali, tutti di fianco. Si voltò verso di lei con un sorriso divertito, nei cui occhi si poteva chiaramente leggere sorpresa, non consapevole, o meglio, stupefatto delle sue capacità e delle sue inventive.

E' fantastica!

Rispose lui con una risata, incredulo di trovarsi a... dov'è che si trovava? Ah si, quella non poteva che essere New York: non ci era stato molte volte con la squadra, e quelle poche volte che erano venuti non erano mai stati in quei posti così 'adrenalinici', pieni zeppi di divertimento. Al contrario di molte altre grandi città non era triste, seppur molto informale, perché erano molte le attività disponibili, ogni giorno un nuovo divertimento, era proprio lì, infatti, che ambivano ad abitare i ragazzi che conducevano la, così detta, 'bella vita'.

Volevo andare in un posto nuovo dove non ci conoscesse nessuno...

Quella frase fu pronunciata in un sussurro che lui comprese benissimo, nonostante il caos tutto intorno, per via dell'atmosfera venutasi a creare tra loro, il cuore che rimbalzava sul petto a ritmo ancora moderato, non più tanto moderato quando lei si avvicinò a lui con un passo e lo baciò: potè sentire chiaramente il sapore di quelle labbra così dolci e 'invitanti', da prendere a morsi. La ragazza timida che aveva visto in lei al loro primo incontro stava svanendo, ma dopo quel 'bacio volante' sembrò tornare in lei, cosa che non le dispiacque, le donava un'aria più bella. Si distaccò lentamente da lui, con un passo indietro, cominciando a volteggiare prima di intraprendere una corsetta con una dolce risata, leggiadra.

Prendimi se ci riesci!

Lo provocò lei ad alta voce, mentre lui rimase per un attimo immobile, ancora incredulo, ancora dovente realizzare ciò che era appena successo, poi con un sorriso in volto scosse la testa e la guardò scomparire tra la gente e prese ad inseguirla, veloce, con la stessa abilità che aveva con la scopa, non ci volle molto a raggiungerla.

Non mi scappi...

Un pensiero che poteva dire tante altre cose oltre che al significato in sè. Quando le fu abbastanza dietro da poterla acciuffare si assicurò di essere ad una distanza in cui le sue braccia potessero prenderla dalla vita, e una volta che così fu la afferrò e la sollevò in aria senza mollare la presa per poi farla sedere sulle sue braccia, sospesa in aria.

Presa... - disse in un sussurro, per poi proseguire - Ora, però, qual'è la ricompensa?

Un sorrisino provocatorio stampato sul viso, speranzoso che lei avesse un altro asso nella manica, pronta a stupirlo ancora e a divertire sempre più la serata: il loro appuntamento era da poco iniziato e c'era ancora qualcosa da gustare prima di giungere al dessert.

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Messaggioda Veronique » 24/06/2012, 17:31

Non aveva avuto dubbi sul fatto che lui avrebbe gradito la sua scelta, perché era normale che, abituato a stare a lungo entro quattro mura come quelle di Hogwarts, a chiunque sarebbe piaciuto poter uscire e godersi un po' di libertà e di sano divertimento.
Aveva portato Ferdy a Times Square, nel pieno centro di New York, e lì aveva messo in atto la seconda fase del suo pieno, quella più lunga e per certi versi più complicata: una volta completata la prima fase, "l'Agganciamento", infatti, si passava a quella del "Corteggiamento", dove avrebbe dovuto spingere il ragazzo a perdere la testa per lei; aveva sondato il terreno con quel piccolo bacio rubato a cui lui rispose in modo più che positivo, prima di scappare via e sfidarlo a rincorrerla e a prenderla.
Voleva che lui la vedesse come il suo pass per la libertà, per la felicità e la serenità, che s'invaghisse e s'innamorasse di lei con tutto il suo cuore: sarebbe stato utile averlo dalla sua parte e perchè no, magari votarlo al Male; in fondo era appena maggiorenne, come poteva essere sicuro di stare dalla parte giusta? No, Veronique era sicura che la mente di Ferdy Stone fosse ancora influenzabile, e ci avrebbe pensato lei ad "educarlo" come si conveniva.

Presa... Ora, però, qual'è la ricompensa?

Non si sarebbe aspettata nulla di meno da un giocatore di Quidditch professionista, era normale e quasi scontato che l'avrebbe raggiunta senza difficoltà, facendola volare tra le sue braccia muscolose: erano vicini ora, lei ancora chiusa nella stretta decisa ma non soffocante del ragazzo che la guardava con aria maliziosa; ricordando bene quale ruolo stesse giocando, Veronique abbozzò un sorriso timido ed appena malizioso, mordicchiandosi il labbro inferiore con imbarazzo.

... io?

Avvicinò le labbra alle sue, ma attese che fosse lui questa volta a fare il primo passo, a baciarla come se fosse Ferdy ad avere il controllo della situazione e non viceversa: il sottinteso di quella domanda era ovvio, e cioè che la sua ricompensa fosse lei stessa, in tutti i sensi anche se questo non era stato detto e dunque Ferdy avrebbe potuto pensare che il suo riferimento era di tipo casto e puro e non certo fisico o sessuale.
Se lui l'avesse baciata, Veronique avrebbe atteso quel momento perfetto per dare via alla sua illusione (Concentrazione 24 + 15/d20 = 39), approfittando del fatto che il ragazzo, naturalmente, in quel momento era concentrato sul bacio e dunque aveva la guardia abbassata - oltre al fatto che non percependo pericolo non avrebbe mai nemmeno pensato di dover essere prudente: grazie ad essa, la giovane donna andò ad agire sul suo cervello, piegandone i centri nervosi al proprio volere, in un giochetto che aveva già provato con successo.
Cosa voleva? Semplice... che Ferdy Stone si ritrovasse dopo quel bacio pazzamente innamorato di lei.
Schiuse le labbra, lasciandogli così la possibilità di assaggiarle con la lingua se avesse voluto, e continuò a baciarlo per almeno due minuti buoni prima di scostarsi da lui con il fiato - apparentemente - corto.

... mi piaci tanto, Ferdy...

E tu sei già innamorato di me, non è vero? Ahahahah... ti ho in pugno mio bel giocatore di Quidditch...
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Messaggioda Ferdy » 25/06/2012, 23:46

La vicinanza che c'era ora fra i loro volti era ancor minore di prima e Ferdy provò l'immensa voglia di non trattenersi e baciarla, consumarle le labbra, morderle: quasi aveva fame di lei. Provocatrice e timida al tempo stesso, Cassandra si rivelava così una donna rara, irresistibile a qualunque ragazzo e doveva considerarsi parecchio fortunato: quasi non ci credeva come il loro primo incontro fosse avvenuto così, per caso. Tutto ciò non sembrava reale, sembrava di essere in un sogno, che in realtà fosse ancora nel suo letto a dormire e che ancora si sarebbe dovuto svegliare per prepararsi e poi incontrarla, ma darsi un pizzicotto in quel momento sarebbe parso stupido per cui evitò, soddisfatto lo stesso in caso ciò fosse frutto della sua mente in fantasia.

... io?

Così mi vizi però...

Fece lui in un sussurro, desideroso di alzarla come un trofeo, desiderando immensamente di urlare al mondo intero che quella bellezza unica fosse solo sua; le loro labbra furono di nuovo a pochi millimetri di distacco, lei si fermò, aspettando che quello fosse un incontro e non un gesto di sua unica volontà.
L'accontentò nuovamente, gustandosi questa volta più intensamente quel piccolo gesto, che seppur minimo sembrava, dal suo punto di vista, amplificato come per magia. Non si allontanò da lei, avrebbe voluto restare così per eterno, sembrava il paradiso e dentro sembrava avere i fuochi d'artificio, ora erano gli scoppi iniziali, quelli che facevano solo rumore, ma al suo via avrebbe potuto accendere i pezzi forti e far luce e scintille qua e là dentro la sua anima.
Aumentò la presa su di lei, mentre una mano scendeva sul fianco, carezzandolo con le dita. Era oramai inarrestabile.

Non so cosa mi stia prendendo, ma mi piace...

Nella sua mente trovò spazio solo quel pensiero, non era in grado di pensare ad altro in quel momento così intenso; sentì le scintille divagare qua e la dentro se, proprio nell'esatto momento in cui lei aprì di poco le labbra, lasciando ingresso libero alla sua lingua, ma prima di provare quel contatto gli prese a mordere il labbro inferiore, delicatamente e subito dopo la sua lingua sentì la sua e quell'ulteriore contatto lo fece andare in escandescenza: in quel momento avrebbe desiderato fare l'amore con lei.

... mi piaci tanto, Ferdy...

Io...

TI AMO!

Si rese conto di quelle due paroline pronunciate troppo tardi, tuttavia non se ne dispiacque. Quando le labbra si separarono Stone sentì una strana sensazione: sensi di brividi lo attraversarono da parte a parte, desideroso di sfiorare ancora la sua bocca, morbida come una fragola: avvertì come se non si fossero mai baciati, e voleva riprovare quell'ebrezza, ma solo se lei glielo avrebbe permesso. Oramai era suo schiavo.

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Messaggioda Veronique » 26/06/2012, 18:48

Così mi vizi però...

Credimi, è il minimo che possa fare per quello che ti sto per combinare...

Lui ovviamente non poteva minimamente immaginare quale fosse il vero stato delle cose, e forse era meglio così: fatto stava, che Veronique lo teneva già in pugno, che Ferdy era già caduto nella sua trappola senza accorgersene: e come avrebbe potuto, quando la ragazza di fronte a lui era così dolce, bella, e solare all'apparenza? Oh, forse gli avrebbe detto la verità, sì... quando lui si fosse definitivamente convertito al Male: come lo sapeva, come poteva essere veramente sicuro che ciò sarebbe accaduto? Perché lei era Veronique Vireau, e faceva accadere tutto ciò che desiderava.
Così fece scattare l'illusione proprio mentre le loro labbra si toccavano e lei schiudeva la bocca per assaporare la sua lingua e farla intrecciare e danzare con la propria: aveva un sapore caldo, buono, che le confermò quanto, in fondo, lei ci stesse guadagnando e basta da quel rapporto; si scostarono, e già dai suoi occhi Veronique lesse che l'illusione era andata a buon fine, che lui ora le apparteneva.
Ed infatti...

TI AMO!

Bravo mio bellissimo schiavo, hai detto bene... ed è solo l'inizio...

Esternamente, Veronique - anzi, Cassandra - spalancò gli occhi come fosse estremamente sorpresa, abbassandoli poi per simulare dell'imbarazzo, con un piccolo sorriso timido ma felice ad incurvarle le labbra.

Davvero? Oh... Ferdy... io... non so che dire...

La senti questa voglia di baciarmi così intensa da non poterti fermare? Zittiscimi Stone con la tua bocca, fammi assaggiare ancora le tue labbra, convinci Cassandra di essere l'uomo della sua vita con dolci promesse d'amore...
Fammi divertire...
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Messaggioda Ferdy » 28/06/2012, 13:41

Ferdy Stone, lì, nella piazza più popolata di New York, aveva detto 'ti amo' alla donna che probabilmente non amava nemmeno, ma non poteva saperlo, sembrava non avere più il controllo di sè stesso oramai.
Non la conosceva a fondo, si erano incontrati appena due volte eppure...

E' incantevole...

Il suo cervello non rispondeva più a lui, qualcun altro aveva il controllo della sua persona e si sentì stranamente perso, come una busta vuota, seppur non accorgendosene, non poteva sentirlo in quella situazione: niente c'era più con loro oltre lei.
Sembrava di essere vittima di una Maledizione Imperius con la differenza che non aveva la forza o non aveva possibilità di opporsi.
Più il tempo scorreva e più amava quella sensazione di persuasione, che aveva un effetto alcolico: tutto ciò che lo riguardava gli scivolava fuori abbandonandolo. C'era solo lei.
Potè osservare chiaramente la sua rezione: sorpresa e imbarazzata al contempo, lo sguardo basso...

Davvero? Oh... Ferdy... io... non so che dire...

Nuovamente gli fu vicino, con il dito le sollevò il mento in modo che i suoi occhi incontrassero quelli di lei e qualcosa, almeno da parte sua, come una scintilla, scattò.

Baciami, Cassandra... ORA...

Quell'ordine non fu urlato, fu un dolce sussurro; avrebbe visto la sua reazione e avrebbe visto i sentimenti, li avrebbe letti, seppur non concretamente, nei suoi occhi.
Se la sua reazione fosse stata quella sperata, allora quella sera sarebbero state scintille da entrambe le parti.

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Messaggioda Veronique » 29/06/2012, 13:14

Baciami, Cassandra... ORA...

Ci puoi scommettere Stone.

Si disse Veronique, mentre avvicinava le labbra alle sue e le schiudeva, assaporando ancora una volta il suo sapore ad occhi chiusi: all'apparenza sembrava assolutamente presa e coinvolta da lui, ma dentro di sé le idee fremevano e smaniavano per essere messe in atto; quale sarebbe stato il passo successivo della ragazza?
Come poteva sfruttare al meglio quell'opportunità?
Come poteva usare Ferdy per ottenere ciò che voleva?

Devo agire cautamente per non rovinare tutto...

Pensò la francese, staccandosi lentamente da lui per riaprire gli occhi e sorridergli con imbarazzo e dolcezza, mordicchiandosi il labbro con fare timido.

Sei buono...

Più di quanto potessi sperare.


Mormorò, lasciando l'ultima frase solo nella sua mente: se doveva essere cauta, se non doveva esagerare, era meglio fare le cose poco per volta... a cominciare da quella sera.

Dovremmo tornare... ho ancora del lavoro da sbrigare, e forse tu devi tornare ad Hogwarts, no?

Sì, anche tu pensi che sia giusto tornare a Londra, vero Ferdy? Non prima di avermi chiesto come e quando potermi rivedere, però... perché non puoi pensare di lasciarmi andare senza sapere quando potremo stare di nuovo insieme...


Lo stava manipolando, sì, ma onestamente ci si poteva aspettare altro dalla più piccola delle Vireau? E in fondo, tra tutto ciò che avrebbe potuto fargli con le illusioni, quello era persino piacevole.

E una volta ad Hogwarts, ti confiderai con le persone di cui ti fidi e dirai loro che ti sei innamorato... soprattutto, lo dirai a Monique Vireau... insistendo affinché lei mi conosca...

Avrebbe conosciuto la sua "amata" sorellina, oh se l'avrebbe fatto... e per la Vice Preside non sarebbe stato un incontro affatto piacevole.
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Messaggioda Ferdy » 29/06/2012, 14:46

Ancora una volta le sue labbra lambirono quelle di lei, mentre la lingua si insinuava ancora dentro la sua bocca, trovando l'altra e allacciandosi con forza e slacciandosi a intervalli.
Poteva ben assaporare quella sensazione splendida ad occhi chiusi, le mani sui fianchi, con il pollice che accarezzava la parte che univa il fondo schiena alla schiena stessa, quasi massaggiando quella zona. Finalmente aveva cercato ciò che desiderava, era assai sicuro di non sbagliarsi quella volta. Non aveva commesso errori: era stata lei a volerlo baciare e lui, se avesse rifiutato, sarebbe sembrato uno sciocco alle prime armi e si sbagliava di grosso.

Prenditi tutto il tempo che vuoi, dopotutto l'attesa aumenta il desiderio... non è così?!

Quella frase trocò eco solo nella sua testa, confessandogliela avrebbe osato troppo, e si sa: il troppo stroppia; nonostante avessero ridotto esponenzialmente le distanze non doveva lasciarsi andare troppo, c'era ancora quel limite che passo dopo passo avrebbe superato e allora nessuno lo avrebbe più fermato. Già pregustava il momento.
Si staccarono nuovamente, e lei si aprì di nuovo in un sorriso timido, mordendosi il labbro: quello era quel genere di comportamento che lo faceva esplodere maggiormente. Adorava quando faceva così.

Sei buono...

Sorrise a quel commento così semplice ma pieno di significato, almeno così lui lo interpretava, in quella condizione, nella condizione di una persona che avesse assunto un filtor d'amore, ma così non era, che motivo aveva Cassandra di fargli questo quando l'interesse che provava nei suoi confronti era palese?

Dovremmo tornare... ho ancora del lavoro da sbrigare, e forse tu devi tornare ad Hogwarts, no?

In effetti, ora che glielo faceva notare, sentì vertiginosamente la distanza da casa; con la Materializzazione era tutto diverso. Come quando giri l'angolo e si trova una nuova strada di fronte.

Già... Dovremmo andare.
Ma quando ci rivedremo?


Quella domanda fu istintiva, e per un momento gli parve di essere già in relazione con lei, anche se così non era ancora: la ragazza forse non si sarebbe accorta di quell'allusione nell'aria.
Avrebbe tanto voluto passare altro tempo con lei, lì, a New York, il posto che non si sarebbe mai sognato di visitare quella sera.
Attese una sua risposta, dopodiché si sarebbero Smaterializzati nuovamente, di ritorno a casa.

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Messaggioda Veronique » 30/06/2012, 19:00

Già... Dovremmo andare.
Ma quando ci rivedremo?


Normale che le ponesse quella domanda, in fondo era innamorato perso di lei, no? Veronique gli sorrise dolcemente, come se non avesse occhi che per lui, accarezzandogli una guancia con delicatezza.

Ti manderò un gufo ad Hogwarts appena sarà possibile rivederci.
Non voglio starti lontana troppo a lungo.

Soprattutto perché mi servi ancora, Stone.


Rispose lei, apparentemente la sincerità fatta persona: sì, gli avrebbe scritto il più presto possibile, ma prima doveva sistemare un paio di cose giusto per non dare troppo nell'occhio.

Vieni, andiamo!

Ancora una volta lo prese per mano, facendolo correre con lei nel vicolo da cui erano sbucati al loro arrivo a New York, e da lì si smaterializzò con lui nuovamente sul retro del Paiolo Magico.
Gli sorrise soddisfatta e per nulla nauseata dalla smaterializzazione, facendo poi l'occhiolino al ragazzo con aria complice.

Devo andare ora... ti scriverò appena mi sarà possibile.

Ripeté, quasi fosse una promessa quella che gli stava facendo: si avvicinò a lui e posò ancora una volta la bocca sulla sua, in un bacio a stampo molto dolce e delicato.

A presto...

Sussurrò guardando Ferdy negli occhi, prima di fare un paio di passi indietro, dargli le spalle e correre via, libera e sorridente, soddisfatta e compiaciuta: Stone era nelle sue mani ormai, e grazie a lui... sì, grazie a lui, presto si sarebbe trovata di fronte alla sua cara, dolce, amata... sorellina.
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2015-05-24 22:33:27 Camila d20 15  
2015-05-24 22:33:00 Camila d20 13  
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