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Houston

Messaggioda Nimue » 19/03/2016, 19:17

Va tutto bene?

Mi piacerebbe risponderti di "sì".

Scusami, non voglio fare la rompiscatole che non sa starsene al suo posto, quindi se mi sto dimostrando troppo invadente... dimmelo e torno dentro all'instante, promesso!

Per un istante temette quasi che Xander ne approfittasse.
Che le dicesse: "Sì, vattene, grazie".
Sarebbe stato un suo diritto, in fondo.
L'aveva seguito di testa sua, quando egli aveva espressamente detto di voler rimanere da solo.
Quasi se lo meritava, di esser rispedita dentro a farsi gli affari propri.

Dì pure quello che ti senti, tranquilla...

Invece lui scelse di ascoltarla.
Questo fece molto piacere a Nimue, più di quanto fosse in grado di esprimere a parole.
Sorrideva, ma dolcemente.
E con un po' di malinconia.
Perché condividere un pezzetto della propria storia significava anche ricordare il passato recente.
Un passato che ancora, di male, ne faceva parecchio.

... la tua storia è più complicata di quello che ci hai detto, vero?
Insomma, non sei semplicemente... partito e basta, come uno pieno di soldi e senza pensieri che vuole fare la mattata di Capodanno.


Sul pieno di soldi ci si può lavorare, non sono ricco ma ho le spalle abbastanza coperte.
Sul senza pensieri la questione... È leggermente diversa.


La fine di un amore, forse?
Problemi familiari? Di lavoro?
Non aveva abbastanza informazioni per azzeccare quale fosse il problema -o i problemi- reale.
Ma c'erano, e si vedeva.

Sai, anch'io guardo spesso le stelle.
Lo faccio soprattutto da poco meno di un anno, da quando mio nonno è morto... lui è sempre stato un punto di riferimento, nella mia vita.
In tutto ciò che ho fatto, da che io ricordi, Joe, si chiamava così, era lì a spronarmi e ad incitarmi, anche quando fallivo; quando è morto ho pensato che trovare la mia strada senza di lui sarebbe stato impossibile.


Era strano parlare di Joe con un estraneo.
Però anche bello, in un certo senso.
Preservarne il ricordo era come averlo ancora lì, accanto a lei.
E poi chissà, magari col suo ricordo, lo avrebbe aiutato a risolvere il problema, qualsiasi esso fosse.
Intanto, però, si strinse nella giacca che egli le aveva messo sulle spalle.
E mentre parlava ancora, respirò il suo profumo.
Quant'era buono.
Avrebbe voluto tenerselo, quell'indumento.

Oppure puoi considerarlo solo come il consiglio di una nanetta saccente, non mi offenderei.

Secondo me un po' sì.
Dai, ammettilo che un pelo pelo sei permalosetta...


Giusto un po'!
Ma sai, è una caratteristica di noi texani... quindi occhio!


Gli fece un occhiolino, divertita.
Apprezzava il fatto che stesse facendo dello spirito.
Magari era un segno che si sentiva un po' meno triste, chi poteva dirlo.
Lei lo sperava tanto.

... però, per quello che vale, sono felice che il destino ti abbia portato qui.
Sei stato un po' la mia sorpresa di Capodanno, perciò grazie... per aver preso quell'aereo, e per aver scelto questo pub.
Hai fatto proprio una bella magia.


Occhio però a non farlo sapere al tuo amico, non credo che apprezzerebbe...

Secondo me qualcosa l'ha capita, in realtà...

Mormorò Nimue, alzando leggermente le spalle.
Non considerava Caleb uno stupido, al contrario.
E proprio per questo sapeva che quel suo uscire per andare da Xander non sarebbe passato inosservato.
Ma che ci poteva fare?
Non aveva scelto lei di subire il colpo di fulmine.
Era accaduto e basta.
Ed ora ne pagava le conseguenze.
Insomma, era evidente che l'altro non fosse interessato.
Se in generale o a causa dei pensieri che lo attanagliavano, quello però non avrebbe saputo dirlo.
Troppo presto, per formulare una diagnosi adeguata.

Da un lato sono contento anche io di essere arrivato qui e di essere in questo locale stasera.
Le tue parole mi sono servite, posso assicurartelo, come posso assicurarti che prendendo il primo aereo il cuore l'ho seguito eccome.
Chissà... Magari era destino che il proprietario di un locale di stampo italiano, come il sottoscritto, mi offrisse un lavoro.


E te ne intendi di cucina italiana?
Una volta ho provato a cucinare la pasta... un disastro!


Esclamò lei.
Gli occhi luminosi, perché Xander aveva condiviso con lei un dettaglio della sua vita.

Pensi di accettare l'offerta di Jim?
Se sei venuto qui, forse... è perché vuoi ricominciare.


Ipotesi, mere ipotesi.
Ci avrebbe dovuto pensare lui, a confermarle.

E cosa ci sarebbe di meglio che ricominciare proprio nel posto in cui sei capitato seguendo il cuore?

Di parte?
Forse giusto un po'.

... Come magari era destino che incontrassi proprio la stessa voce che questa sera mi ha svegliato alla radio mentre dormivo nella mia stanza del motel.
Poteva capitarmi un pessimo risveglio con un brano Metal!


Rise, divertita.
Quasi si immaginava la scena, con lui che saltava in aria di colpo.
E chissà perché, in quell'immagine, Xander fosse quasi del tutto nudo.

Credo che ormai sia quasi il momento della tua ultima esibizione.
Torniamo dentro che tra poco si festeggia il 2112 e non provare a levarti la giacca fino a quando non siamo di nuovo al caldo, ci manca solo che se ti viene mal di gola è colpa mia.


Che tragico che sei!

Potresti pure venirmi a chiedere i danni per quel che ne so io, oppure era tutta una tua tattica fin dall'inizio perché credevi che fossi un riccone senza pensieri, approfittatrice!

È il mio nuovo soprannome, per caso?

Domandò Nimue, ridendo.
E rientrando con lui all'interno dell'Italian Ranch, dove la compagnia li stava aspettando.

Eccovi qui, che fine avevate fatto??

Dite la verità, siete andati ad amoreggiare, eh?!

Sporcaccioni!

Risero tutti, anche Caleb.
Che però li guardava in modo diverso.
Consapevole.
Anche se non avessero fatto nulla, era evidente che la Allen fosse interessata al nuovo arrivato.
Questo gli faceva un gran male, ma non gli impedì di sorridere.

Ragazzi, io vado sul palco!

Giusto, l'ultima canzone della serata!

Vai Nimue, chiudi il 2111 in bellezza!

La ragazza annuì.
Si tolse la giacca, che restituì a Xander.
Salì sul palco.
E da brava texana, fischiò al microfono.
Almeno così richiamò l'attenzione di tutti in un lampo.

Siete quasi pronti per il conto alla rovescia?!

Le urla furono una risposta sufficiente.

Benissimo, allora lasciate che inviti sul palco il manager dell'Italian Ranch, Jim Nichols!
Un bell'applauso per lui!


Altre urla.
Erano proprio forti, i texani.
Jim, dal canto suo, alzò il braccio e salutò i propri clienti, quasi imbarazzato.
Era proprio un pezzo di pane, quell'omone dolce.

Tranquillo Jim, non ti chiederò di cantare...

I clienti risero, e Jim pure.
E dire che la voce del Nichols, a voler essere onesti, era bellissima.

Ma ho bisogno della tua abilità alla chitarra.
Che ne dici, ti va di accompagnarmi?


L'uomo imbracciò lo strumento musicale.
E quella fu la risposta migliore che potesse darle.
I clienti del pub lo incitarono, applaudendo e fischiando.
Nimue sorrise ed annuì, contenta.
Ma non sarebbe stato l'unico a suonare, per quella canzone.
Anch'ella si munì di chitarra, classica però a differenza dell'uomo.
Con Jim sul palco e gli strumenti al loro posto, la canzone poteva cominciare.



We were burning in a '94 Corolla,
Three hours deep into South Dakota
I was workin' on a lukewarm Coca-Cola
In the dog days of July

And my dad was a Superman stick shift driver,
Stayed Lois Lane beside him
Kissing to the rhythm of the billboard signs
As they went blurring by

Even when he would stop to pull over,
He never took his hand off of her shoulder

You can see for miles
You can reach the dials,
Sit back and smile from the front seat
You can chase the sun
You can feel the hum of the axles underneath your feet
When you're sitting shotgun,
You're sittin' pretty and free
But you learn to love from the backseat


Jim era davvero bravo con la chitarra.
E anche Nimue se la cavava davvero alla grande.
La suonava con naturalezza, integrandola alla propria voce.
La canzone era, rispetto alle precedenti, più dolce, sia nel ritmo che nelle parole.
Quasi una dedica a tutti gli innamorati, ai legami d'affetto.
Di qualsiasi tipo essi siano.

So blink one day and I'm rolling along,
With a part time job
And blue pom-poms,
Like every day's a knock off Mellencamp song
With his hand right on my knee,

And we made the age-old prom night promise
Put the corsage right where I want it
And we found a road with nobody on it
And we didn't stop to think,

And I didn't care when he killed the motor,
Shut off the lights and we climbed over,

You can see for miles
You can reach the dials,
Sit back and smile from the front seat
You can chase the sun
You can feel the hum of the axles underneath your feet
When you're sitting shotgun,
You're sittin' pretty and free
But you learn to love from the back seat


L'assolo di Jim fu qualcosa di meraviglioso.
Quando aveva scritto quella canzone, l'aveva fatto pensando proprio a quel momento.
Ad un assolo musicale, di chitarra per la precisione.
E chi meglio di Jim, per suonarlo?

Up here I see it clear through the rear-view
It's good to take the back seat
When you get to


Abbassò gli occhi.
Cercò quelli di Xander.
E gli sorrise, mentre per un momento cantava quasi senza musica.
Solo la sua voce, e basta.
E poi, di nuovo, tutto il resto.

You can see for miles
You can reach the dials,
Sit back and smile from the front seat
You can chase the sun
You can feel the hum of the axles underneath your feet
When you're sitting shotgun,
You're sittin' pretty and free

But you learn to love

You can see for miles
You can reach the dials,
Sit back and smile from the front seat
You can chase the sun
You can feel the hum of the axles underneath your feet
When you're sitting shotgun,
You're sittin' pretty and free
But you learn to love from the back seat

We were burning in a '94 Corolla
Three hours deep into South Dakota
I was working on a lukewarm Coca-Cola


L'applauso fu ancora più scrosciante del solito.
Nimue ringraziò, e scese dal palco con Jim.
Raggiunse i suoi amici, proprio mentre cominciava il countdown dell'ultimo minuto pre-mezzanotte.
Li abbracciò forte, tutti quanti.
Caleb per ultimo.
Poi le grida di giubilo.
Delle sorte di coriandoli che cadevano dal soffitto.
Musica gioiosa e bottiglie di spumante italiano a profusione.
E mentre tutti urlavano, perché la mezzanotte era ormai arrivata, abbracciò anche Xander, in punta di piedi vista la sua altezza.
Chiuse gli occhi per un secondo, stretta a lui, respirando il suo profumo.
E sorrise.
Parlandogli all'orecchio, in un sussurro.

Buon anno, gentleman.
E benvenuto a casa.


Che fosse un augurio premonitore?
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Messaggioda Xander » 19/03/2016, 22:11

... però, per quello che vale, sono felice che il destino ti abbia portato qui.
Sei stato un po' la mia sorpresa di Capodanno, perciò grazie... per aver preso quell'aereo, e per aver scelto questo pub.
Hai fatto proprio una bella magia.


Occhio però a non farlo sapere al tuo amico, non credo che apprezzerebbe...

Secondo me qualcosa l'ha capita, in realtà...

In effetti è probabile.
Però... Devo ammettere che mi fa piacere... Non capita mica tutti i giorni di essere adocchiati da ragazze così carine...


Forse si era sbilanciato un po' troppo, non avrebbe voluto dire una cosa del genere, non in un momento delicato come quello, però ormai si era espresso quindi amen.
Pensava davvero che Nimue fosse una bella ragazza, anzi, molto di più. Aveva un viso davvero interessante ed anche il corpo prometteva molto bene, per quanto fosse bella coperta per via dell'Inverno.
Quel bacio sulla guancia aveva risvegliato in lui anche un normalissimo desiderio fisico, dettato specialmente dalla lunga astinenza, ma non era solo quello, la Allen aveva fatto molto di più.

Da un lato sono contento anche io di essere arrivato qui e di essere in questo locale stasera.
Le tue parole mi sono servite, posso assicurartelo, come posso assicurarti che prendendo il primo aereo il cuore l'ho seguito eccome.
Chissà... Magari era destino che il proprietario di un locale di stampo italiano, come il sottoscritto, mi offrisse un lavoro.


E te ne intendi di cucina italiana?
Una volta ho provato a cucinare la pasta... un disastro!


Me ne intendo abbastanza, ma senza esagerare.
Direi una bugia se mi considerassi un bravo cuoco italiano.
Sicuramente la pasta la so fare e in differenti modi!


Pensi di accettare l'offerta di Jim?
Se sei venuto qui, forse... è perché vuoi ricominciare.
E cosa ci sarebbe di meglio che ricominciare proprio nel posto in cui sei capitato seguendo il cuore?


In questo momento ho la testa talmente confusa che sarà necessario assorbire tutto prima di prendere decisioni affrettate.
La mia unica certezza attuale è che non me ne andrò qui presto, mi prenderò qualche giorno, tanto il Motel l'ho pagato per tre settimane.
Quel che sarà sarà, ma nel caso non mi sognerei proprio di farmi assumere a servire o preparare bevande, piuttosto lavo i piatti o dò una pulita.


Olio di gomito, quello non gli era mai mancato. La modestia era una delle sue qualità principali e proprio grazie ad essa era in grado di accettare ogni tipo di lavoro, anche quelli meno gratificanti.
Per lui sarebbe stata ugualmente una esperienza, ma non era ancora sicuro di dare il proprio "ok", c'erano davvero troppe cose in ballo, ma almeno aveva dato la sicurezza a Nimue che non si sarebbe schiodato dal Texas, anzi, da Houston, così in fretta. La fece ridere nel farla pensare al brano Metal che gli bombardava le orecchie, dopo di che prese un po' più di confidenza, aumentando il ritmo delle battute.

Che tragico che sei!

Potresti pure venirmi a chiedere i danni per quel che ne so io, oppure era tutta una tua tattica fin dall'inizio perché credevi che fossi un riccone senza pensieri, approfittatrice!

È il mio nuovo soprannome, per caso?

No, direi che il tuo nuovo soprannome è... "Buondì".

Gli venne di istinto, senza nemmeno soffermarcisi troppo, sorridendole affabile e molto meno spento di prima.

Mi hai svegliato bene, la tua voce è in grado di far aprire gli occhi senza fastidio o lamentele del tipo "ancora cinque minuti!".
Quindi sei un "Buondì", che per altro in Italia è anche un prodotto dolciario per la colazione, sai? Quindi direi che è doppiamente azzeccato perché mi sembri anche tanto dolce.
Nel mio borsone in motel ne ho due confezioni, è la mia merenda confezionata preferita, se vuoi te lo faccio assaggiare!


Interruppe però il discorso ad un certo punto, bloccandosi di colpo, comprendendo di aver erroneamente detto una cosa che poteva quasi sembrare un invito sconcio.

... Quando... Ti pare... Anche nei prossimi giorni intendo!
Cioè s-solo nei prossimi giorni... Quale "anche", scusa, il jet lag ancora mi fa sembrare rincoglionito!
... Dai, rientriamo.


Lasciò che ella tenesse la propria giacca fino a quando non furono di nuovo al caldo, accolti poi da tutti quanti, più un Caleb che si sforzava di sorridere con tutto se stesso, prendendo in giro ben pochi però.

Eccovi qui, che fine avevate fatto??

Dite la verità, siete andati ad amoreggiare, eh?!

Sporcaccioni!

Che volete farci, la scusa della collezione di farfalle è infallibile, non sbaglia mai!

Incalzò senza problemi, dimostrando aver preso un po' più di confidenza e forse serenità, proprio grazie anche al discorso con Nimue.

Ragazzi, io vado sul palco!

Giusto, l'ultima canzone della serata!

Vai Nimue, chiudi il 2111 in bellezza!

Gran bel capitolo del cazzo il 2111. Xander aveva combinato un sacco di guai, si era lasciato prendere dalle emozioni negative ed aveva chiuso una relazione nel modo peggiore possibile e questo per un proprio senso di colpa, nascosto alla diretta interessata e mai rivelato. Forse un giorno sarebbe andato da Zoé a raccontarle tutto per lo meno per correttezza, ma adesso era meglio non pensarci troppo su. Si godette l'entrata nuova sul palco della Allen, ricevendo prima la propria giacca che adesso sapeva anche un po' di lei, del profumo della sua pelle, ma non ci badò troppo, non in pubblico e soprattutto non così vicino a Caleb. Non era uno stronzo e sapeva quando evitare certi comportamenti. Si notava che il ragazzo ci stava malissimo perché innamorato di lei o per lo meno cotto a puntino ed anche se Xander non aveva colpe, ugualmente non si sentiva in diritto di infierire inutilmente. Quando l'esibizione cominciò, il McFly si mise nuovamente comodo, con la seconda birra presa al bancone poc'anzi, gustandosela assieme al suono che pervadeva tutto il locale. Così la cara Nimue sapeva farci anche con la chitarra, insomma una musicista a tutto tondo, come bello tondo era il suo sederino... Ok, stava degenerando con le fantasie. Tuttavia non era niente male nemmeno il padrone del pub, o meglio, il direttore, Jim. Tutti quanti lì dentro acclamavano ed applaudivano, mentre l'orologio andava avanti, ticchettando inesorabile. Gli piaceva la musica di Nimue, gli metteva addosso serenità, forse perché tanto genuina e rustica, probabilmente come lei. Quando il brano terminò ed ella scese dal palco, non rimaneva che un singolo minuto prima dell'arrivo del 2112. Scandirono tutti quanti gli ultimi dieci secondi e non appena finito il conto alla rovescia, si susseguirono urli, baci, abbracci e brindisi. Dall'altra parte del Mondo, suo fratello e Nylea avevano già festeggiato e si sperava nel modo migliore, mentre lui stava in Texas, completamente da solo, a bersi una birra e a corrispondere gli auguri di tanti perfetti sconosciuti che però in quelle poche ore della serata erano diventati se non altro dei blandi conoscenti. Dopo la lunga serie di abbracci della cantante verso il proprio assortito gruppo, l'ultimo nella lista fu lui. Ella si mise in punta di piedi, gli circondò il collo e gli sussurrò qualcosa all'orecchio, facendolo sorridere ed ovviamente rispondere subito.

Buon anno, gentleman.
E benvenuto a casa.


Buon anno anche a te... Ma preferisco che tu mi dica "Buondì"!
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Messaggioda Nimue » 19/03/2016, 23:05

In effetti è probabile.
Però... Devo ammettere che mi fa piacere... Non capita mica tutti i giorni di essere adocchiati da ragazze così carine...


Di nuovo, si ritrovò ad arrossire.
Sentiva le guance in fiamme, e gli occhi luminosi.
Ma come poteva non provare determinate sensazioni?
Xander le piaceva.
E in quel momento, in qualche modo, lui le aveva dato a sua volta un bell'input.
Chiaro che fosse felice.
Chiaro che le facesse piacere.
Forse più di quanto fosse giusto, vista la loro conoscenza ancora piuttosto blanda.

Da un lato sono contento anche io di essere arrivato qui e di essere in questo locale stasera.
Le tue parole mi sono servite, posso assicurartelo, come posso assicurarti che prendendo il primo aereo il cuore l'ho seguito eccome.
Chissà... Magari era destino che il proprietario di un locale di stampo italiano, come il sottoscritto, mi offrisse un lavoro.


E te ne intendi di cucina italiana?
Una volta ho provato a cucinare la pasta... un disastro!


Me ne intendo abbastanza, ma senza esagerare.
Direi una bugia se mi considerassi un bravo cuoco italiano.
Sicuramente la pasta la so fare e in differenti modi!


Pensi di accettare l'offerta di Jim?
Se sei venuto qui, forse... è perché vuoi ricominciare.
E cosa ci sarebbe di meglio che ricominciare proprio nel posto in cui sei capitato seguendo il cuore?


In questo momento ho la testa talmente confusa che sarà necessario assorbire tutto prima di prendere decisioni affrettate.
La mia unica certezza attuale è che non me ne andrò qui presto, mi prenderò qualche giorno, tanto il Motel l'ho pagato per tre settimane.
Quel che sarà sarà, ma nel caso non mi sognerei proprio di farmi assumere a servire o preparare bevande, piuttosto lavo i piatti o dò una pulita.


Preferiresti lavare i piatti piuttosto che fare il cameriere?

Lo chiese con voce perplessa prima.
Ed ammirata poi.
Insomma, il lavapiatti era un lavoro umile.
Eppure sarebbe stato pronto a svolgerlo senza problemi.
In quel momento Xander le stava piacendo ancora di più, e non lo credeva possibile.

Che tragico che sei!

Potresti pure venirmi a chiedere i danni per quel che ne so io, oppure era tutta una tua tattica fin dall'inizio perché credevi che fossi un riccone senza pensieri, approfittatrice!

È il mio nuovo soprannome, per caso?

No, direi che il tuo nuovo soprannome è... "Buondì".

"Buondì" ... ?
E perché? Da cosa deriva, come l'hai scelto?


Sorrideva, curiosa.
Ed anche euforica.
Un po' perché il ragazzo le aveva detto che sarebbe rimasto lì per tre settimane.
Un po' perché le aveva trovato un soprannome.
Ed un po' perché le sembrava più felice di prima, più vivo.
Poteva darsene un minimo il merito?

Mi hai svegliato bene, la tua voce è in grado di far aprire gli occhi senza fastidio o lamentele del tipo "ancora cinque minuti!".
Quindi sei un "Buondì", che per altro in Italia è anche un prodotto dolciario per la colazione, sai? Quindi direi che è doppiamente azzeccato perché mi sembri anche tanto dolce.


Davvero?!
No, non lo sapevo proprio!


Nel mio borsone in motel ne ho due confezioni, è la mia merenda confezionata preferita, se vuoi te lo faccio assaggiare!

Anche lei pensò a qualcosa di sconcio.
Di molto sconcio.
Tanto da arrossire all'istante per le immagini che le si accavallavano nella mente.

... Quando... Ti pare... Anche nei prossimi giorni intendo!

Ah, beh, ecco... g-grazie...

Cioè s-solo nei prossimi giorni... Quale "anche", scusa, il jet lag ancora mi fa sembrare rincoglionito!
... Dai, rientriamo.


O-Okay...

Il cuore le batteva forte nel petto.
E non era l'unica cosa a pulsare, per dirla tutta.
Xander non le piaceva solo da un punto di vista emotivo.
Il colpo di fulmine comprendeva tutto, anche il fisico.
E che fisico...
Quello del ragazzo era stupendo, per ciò che aveva potuto intuire.
E quei riferimenti ad assaggiare una specialità italiana...
Meglio non pensarci.
Mentre tutti li prendevano in giro, ed entrambi li lasciavano fare, Nimue salì di nuovo sul palco.
Fece salire anche Jim, affinché suonasse con lei.
E cantò la sua ultima canzone della serata.
La cantò col cuore, cercando gli occhi del ragazzo che aveva catturato la sua attenzione da subito.
Gli sorrise, mentre le parole le uscivano dalle labbra e le note facevano lo stesso dalla chitarra.
E quando la canzone finì, l'ultimo minuto del 2111 ci mise veramente poco a passare.
Dopodiché, festeggiamenti a non finire.
Tutti che si abbracciavano, che si baciavano.
Chi rideva, chi urlava, chi magari si commuoveva.
Nimue abbraccio tutti con affetto sincero, specialmente Caleb.
Ma alla fine abbracciò lui, Xander, per ultimo, respirando il suo odore.
E dandogli il benvenuto a casa, nella speranza che Houston lo diventasse davvero.

Buon anno, gentleman.
E benvenuto a casa.


Buon anno anche a te... Ma preferisco che tu mi dica "Buondì"!

Quello dovrò dirtelo per forza di cose domattina, o perlomeno tra qualche ora!

Replicò lei, divertita.
E anche un po' perversa, visto il pensiero di augurargli il "buondì" mentre si svegliava nel letto della sua camera in motel, completamente nuda.
Si morse il labbro inferiore e sorrise.
Si chiese se lui stesse pensando la stessa cosa.
Dopodiché si ritrovò ad essere circondata dagli amici.
Visto che non doveva più cantare -Ralph e la sua band avevano già preso possesso del palco- potevano giocare a freccette fino allo sfinimento.
E così fecero, per ore.
Bevendo, mangiando e ridendo.
Fregandosene del tempo che passava.
E fu verso le 4 del mattino, che Nimue lo prese leggermente da parte.

Non so tu, ma io ho fatto il pieno di birra, cibo e freccette!
Sai cosa mi andrebbe ora? Di assaggiarlo!


Si prese qualche istante di pausa.
Giusto per osservare le sue reazioni.
Per capire se stesse pensando a qualcosa di sconcio.
Se avesse le sue stesse idee.
E quando ebbe la conferma/smentita, il suo esperimento poté terminare.

Immagine


Il buondì, no?
Adesso mi hai messo curiosità, mi piacerebbe provarlo, e hai detto di averlo portato con te!
Che ne dici?
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Messaggioda Xander » 20/03/2016, 16:07

Preferiresti lavare i piatti piuttosto che fare il cameriere?

Non ho troppa voglia di espormi e poi non mi sento capace di preparare cocktail o roba simile.
Lavare i piatti è un lavoro come un altro, non si batte la fiacca e si aiuta ugualmente a far funzionare bene il locale.


Per lui in sostanza un'occupazione valeva l'altra senza distinzioni, forse anche perché non avendo una precisa strada da seguire gli era più complesso fare differenze tra le carriere.
Se serviva a guadagnare, allora lui eseguiva e basta, rimanendo al suo posto, un po' in ombra, fino a quando non fosse giunto il suo momento di piazzarsi in prima linea.
Aveva alcune idee interessanti e intendeva svilupparle, ma nessuna di queste era abbastanza concreta da rappresentare un obiettivo futuro molto prossimo.
Andarono avanti col discorso, degenerando un poco tra fantasie e pensieri non propriamente casti: lui era in astinenza, mentre lei? Di sicuro non intendeva chiederglielo in quel momento.
Il soprannome nuovo della Allen fu comunque ben accettato e apprezzato, facendo sorridere Xander, contento di non averne scelto uno scontato e poco interessante, ma glielo aveva promesso che ci si sarebbe messo di impegno per non risultare banale. Anche se a dire il vero, adesso gli stava venendo l'insana immagine di lui che, chiamandola "nanetta", le dava particolari ordini... E rimosse tempestivamente anche quella.

... Dai, rientriamo.

O-Okay...

Quando gli ormoni facevano brutti scherzi era davvero un disastro, ma per fortuna Xander sapeva essere controllato quanto bastava per non perdere lucidità e combinare cazzate.
Darle un bacio sarebbe stato il top, soprattutto con quella particolare atmosfera, magari chiedendole pure di andare insieme nel motel per completare in bellezza, ma lei non aveva solo delle mire in tal senso, lei aveva un'aria molto più interessata, un interesse concreto, vero. Prendere in giro una ragazza così carina ad inizio anno? Bel modo di cominciare da schifo pure il 2112... Assolutamente no, mai e poi mai.
Rientrarono nel locale, salutati da tutti, ridendo e scherzando come nulla fosse, fino a quando non venne il momento per Nimue di cantare la sua ultima canzone, una delle più belle del suo repertorio, forse, se l'aveva tenuta in serbo come terza e conclusiva. Infatti bisognava ammettere che la musica era davvero coinvolgente e piacevole e ben presto l'intero pub si ritrovò di nuovo a cantare, ad alzare le birre verso l'alto, a brindare felici e a salutare meglio il nuovo anno anche grazie a lei. L'atmosfera era fantastica e a condire il tutto ci fu anche una lunga serie di abbracci, ultimo dei quali la Allen rivolse proprio al McFly.

Buon anno, gentleman.
E benvenuto a casa.


Buon anno anche a te... Ma preferisco che tu mi dica "Buondì"!

Quello dovrò dirtelo per forza di cose domattina, o perlomeno tra qualche ora!

Ti è piaciuta proprio la collezione di farfalle eh?!

Sorrise a sua volta, contraccambiando con una battuta, stemperando forse l'eccitazione risalita in lui ed alimentata dalla malizia voluta di Nimue, la quale quando voleva sapeva proprio darsi da fare.
Da quel momento in poi, la notte proseguì lineare e senza più cambi eccessivi di rotta. Xander si fece spiegare per bene da Jim in cosa consistesse il lavoro offertogli, se poteva scegliere diverse mansioni o una in particolare, continuando a giocare col gruppo e proponendo anche una partita di biliardo, femmine comprese, giusto per non farsi mancare nulla. Tutto ciò fino alle 03:50.

Non so tu, ma io ho fatto il pieno di birra, cibo e freccette!

Mi sento a posto!
Devo dire che non posso proprio lamentarmi...


Sai cosa mi andrebbe ora?

Sentiamo!

Di assaggiarlo!

Xander sbatté le palpebre in silenzio per qualche secondo, non riuscendo a dire niente.
Provò anche ad aprire le labbra ma non uscì un suono; sembrava confuso, perplesso, in difficoltà.
Nella sue testa c'era una sola fantasia che andava formulandosi a rotazione e non riguardava l'assaggio di cibi o bevande.

Il buondì, no?

... A-aaahhh!
Certo, sì sì sì, il buondì, ovvio, già, giusto!


Adesso mi hai messo curiosità, mi piacerebbe provarlo, e hai detto di averlo portato con te!
Che ne dici?


Sì, l'ho portato ma se ricordi ho detto di averlo nel borsone che ho lasciato nel motel...
... Che però non è molto distante da qui, a piedi, quindi va bene dai, se ti va, tanto qui si stanno salutando tutti, potremmo farci un salto, poi ti riaccompagno io a casa.


In effetti ormai il locale si stava svuotando e le persone erano tutte sul "buonanotte e ancora buon anno", compreso il gruppo della texana. Xander quindi si avvicinò ad ognuno di loro, baciando le ragazze e dando la mano ai ragazzi, sorridendo a tutti e promettendo di non scomparire, confermando ad ognuno la sua presenza lì per ancora minimo tre settimane, dopo di che si avviò verso l'uscita proprio assieme a Nimue, tanto non è che avessero qualcosa da nascondere. Commentò le sue canzoni lungo il tragitto fino al motel, circa sei minuti, raggiungendo la struttura decisamente silenziosa, visto l'orario.

Immagine

Carino no?
Si fa pagare, ma almeno non risulta squallido...
La mia camera sta in fondo, vieni...


Inserì la chiave magnetica nella fessura metallica della porta, facendola scattare ed accedendo quindi alla stanza di buone dimensioni, divisa in due parti, una anticamera con il famoso divano dove si era fatto quasi venire il torcicollo e poi la camera da letto con piccolo studiolo. Il bagno, non esageratamente grande, aveva comunque un box doccia spazioso e tutto sembrava molto pulito e ordinato. Il borsone sportivo stava sopra un tavolino distante appena un metro dal divano. Il semi italiano si avvicinò ad esso aprendolo, chiedendo alla ragazza di chiudere pure la porta, estraendo la famosa confezione di "Buondì".

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Ecco a te... Questo è il mio regalo personale di inizio anno!
Non è rosso, spero potrai perdonarmi!
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Messaggioda Nimue » 20/03/2016, 17:23

Non ho troppa voglia di espormi e poi non mi sento capace di preparare cocktail o roba simile.
Lavare i piatti è un lavoro come un altro, non si batte la fiacca e si aiuta ugualmente a far funzionare bene il locale.


Come faceva a non trovarlo ancora più fantastico di prima?
Non era solo bello, affascinante, simpatico, ironico.
Era anche un gran lavoratore.
Quasi quasi lo considerava il proprio Principe Azzurro, lei che alle favole babbane ci aveva sempre un po' creduto.
L'unico problema, per così dire, era che lui non sembrasse troppo interessato.
O meglio, da ciò che si dissero dopo, poteva pure esserlo...
Ma fisicamente.
Non si sarebbe stupita se Xander avesse confermato di volersela portare a letto.
Dopotutto non era una brutta ragazza, se piaceva il genere -minuta, mora, occhi chiari.
Ma lei era presa da lui anche su un piano più emotivo.
Mentre lui no.
Chissà, forse si era lasciato da poco con la fidanzata.
O forse, caratterialmente, non la trovava interessante.
Non voleva dare per scontato di essere per il ragazzo ciò che lui era per lei.
Così, cercando di non pensare troppo ai pensieri -sconci e non- che Xander le suscitava, Nimue rientrò al locale con lui.
Cantò un'ultima volta, almeno per quella sera.
E quando venne la mezzanotte, abbracciò forte il nuovo arrivato, dandogli il benvenuto nella sua nuova casa.
Momentanea, certo.
Ma chi poteva dire che non diventasse perenne?

Buon anno, gentleman.
E benvenuto a casa.


Buon anno anche a te... Ma preferisco che tu mi dica "Buondì"!

Quello dovrò dirtelo per forza di cose domattina, o perlomeno tra qualche ora!

Ti è piaciuta proprio la collezione di farfalle eh?!

Che vuoi farci, sono un'amante degli animali!

Risero insieme.
Complici.
Era una cosa che a Nimue piaceva da morire.
Così come le piacque il resto della serata.
A giocare a freccette e biliardo col gruppo.
A scherzare tutti insieme.
Ad osservare di sottecchi Jim che spiegava a Xander cos'avrebbe potuto fare lì, a parte il barman.
Il lavapiatti, certo.
Ma anche il cameriere.
L'organizzatore di eventi per il pub.
Persino l'aiuto cuoco!
L'imbarazzo della scelta era palese, toccava a lui decidere.
Intanto, però, fu la Allen a decidere.
E scelse di porre fine alla serata, invitando il ragazzo ad allontanarsi con lei.
E, doveva ammetterlo, anche provocandolo un po'.

Non so tu, ma io ho fatto il pieno di birra, cibo e freccette!

Mi sento a posto!
Devo dire che non posso proprio lamentarmi...


Sai cosa mi andrebbe ora?

Sentiamo!

Di assaggiarlo!
Il buondì, no?


Non poteva sbagliarsi.
Xander aveva avuto pensieri sconci su di lei, su loro due insieme.
Obiettivo centrato.

... A-aaahhh!
Certo, sì sì sì, il buondì, ovvio, già, giusto!


Adesso mi hai messo curiosità, mi piacerebbe provarlo, e hai detto di averlo portato con te!
Che ne dici?


Sì, l'ho portato ma se ricordi ho detto di averlo nel borsone che ho lasciato nel motel...
... Che però non è molto distante da qui, a piedi, quindi va bene dai, se ti va, tanto qui si stanno salutando tutti, potremmo farci un salto, poi ti riaccompagno io a casa.


Perfetto!

Sorrise euforica, la moretta.
Dopodiché salutò tutto il gruppo.
Coi ragazzi che li prendevano in giro, e le ragazze che le intimavano di raccontare loro tutto, il giorno dopo.

... fa' attenzione, okay?

Promesso.
Ci sentiamo domani, d'accordo?


Va bene...
Buona notte, Nim.


Caleb le baciò la guancia, dolcemente.
E salutò anche Xander in modo affabile.
Solo i suoi occhi tradivano un velo di tristezza.
E di rassegnazione, più che altro.
Così, i due si allontanarono dall'Italian Ranch, raggiungendo in breve tempo il motel dove il ragazzo alloggiava.
Il percorso non fu lungo, quindi, e tra l'altro non fecero che parlare.
Meglio, perché altrimenti, nel silenzio, si sarebbe sentito...
Cosa? Il battito accelerato del cuore della Allen, ovviamente.

Carino no?

Infatti!

Si fa pagare, ma almeno non risulta squallido...
La mia camera sta in fondo, vieni...


Ti seguo!

Lo seguì davvero.
Con le guance appena rosse e il cuore che andava a mille.
Quanto avrebbe voluto baciarlo...
Entrò nella stanza e si guardò intorno.
Era piccola ma carina, l'ideale per una persona sola.
Cercò anche tracce che la facessero ricondurre ad un mago, piuttosto che ad un babbano.
Non certo perché fosse razzista.
Anzi, visti i suoi amici, tutto si sarebbe potuto dire di lei tranne che quello.
Ma essendo una maga, rapportarsi ad un altro mago sarebbe stato molto più semplice.

Ecco a te... Questo è il mio regalo personale di inizio anno!
Non è rosso, spero potrai perdonarmi!


E così questo è il famoso "Buondì"!
Sai che ha un'aria molto invitante?


Commentò Nimue, invitando Xander a scartare la confezione.
E successivamente... aprì la bocca, rimanendo ferma e in attesa.
Per farsi imboccare, ovviamente.
Che poi l'imboccata potesse essere fatta anche con qualcos'altro... era un altro discorso.
Attese quindi che l'altro le facesse assaggiare il dolce, dopodiché lo masticò lentamente.
Annuendo con aria soddisfatta, contenta.

Sì, è proprio buono!
Però adesso devo darti il mio, di regalo di inizio anno! Non l'ho incartato, né altro, però credo che questi formalismi non siano necessari, ormai...


Che regalo?
Le sue labbra, ovviamente.
Che posò su quelle di Xander in un bacio dolce, leggero, ma anche intenso.
Desiderato, voluto, cercato, bramato.
E infine ottenuto.
Lo baciò per circa cinque secondi, poi si scostò da lui.
Sorridendo, un po' maliziosa ed un po' colpevole.

In realtà, forse, il regalo me lo sono più che altro fatto io, ma...
Spero potrai perdonare il tuo buondì personale.
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Messaggioda Xander » 20/03/2016, 22:47

... fa' attenzione, okay?

Promesso.
Ci sentiamo domani, d'accordo?


Va bene...
Buona notte, Nim.


Caleb si mostrò incredibilmente premuroso e preoccupato per la Allen, quasi come se avesse paura che alla fine Xander si scoprisse un maniaco sessuale o qualcosa del genere.
In realtà sotto era nascosta una fortissima gelosia e un enorme dispiacere nel non essere lui quello che stava terminando la notte con Nimue, quello che forse ci sarebbe andato a letto.
Tuttavia non erano quelle le intenzioni del McFly, lui voleva solo farle assaggiare... il "Buondì".

Carino no?

Infatti!

Si fa pagare, ma almeno non risulta squallido...
La mia camera sta in fondo, vieni...


Ti seguo!

Non c'era davvero anima via da quelle parti a quell'ora, sembrava proprio che il Motel fosse spento come anche tutta la città, eppure il nuovo anno era scoccato da poco, relativamente.
Forse quella era una zona un po' periferica dove i festeggiamenti terminavano piuttosto velocemente, chissà. Osservando la scena da fuori chiunque avrebbe potuto dire alla Allen di essersi comportata come una pazza ad accettare un invito simile da un perfetto sconosciuto, ma ormai si era fidata e doveva solo sperare che il caro Xander non fosse un poco di buono.

Ecco a te... Questo è il mio regalo personale di inizio anno!
Non è rosso, spero potrai perdonarmi!


E così questo è il famoso "Buondì"!
Sai che ha un'aria molto invitante?


Vedi di uscirtene con un giudizio ultra positivo: è la mia merenda preferita, mi offenderei se non ti piacesse!

La vide scartare accuratamente la confezione e poi prendere l'incarto singolo di un "Buondì", aprendolo e mettendoselo in mano, studiandolo inizialmente e annusandolo per sentirne anche l'odore.
Dopo di che però lo porse a lui e si mise a bocca aperta, aspettando... Che la imboccasse?! Il McFly la osservò per qualche secondo, indeciso se darle il dolciume oppure qualcos'altro, poi con un sospiro ed un sorriso lievemente forzato le fece assaggiare la merenda, restituendogliela quasi subito e tornando a sistemare il proprio borsone da qualche parte che non fosse il tavolino.

Sì, è proprio buono!
Però adesso devo darti il mio, di regalo di inizio anno! Non l'ho incartato, né altro, però credo che questi formalismi non siano necessari, ormai...


...

Immagine

Se l'era appena immaginata mentre si levava la parte di sopra del vestiario di fronte a lui, rimanendo in reggiseno, fissandolo con aria da "adesso ti ribalto per tutta la stanza".
Decisamente l'astinenza era proprio un bruttissimo mostro con il quale avere a che fare, ma per quanto le fantasie fossero continue e dinamiche, quando lei lo baciò sulle labbra Xander non fece fatica a capire che quella, in mezzo a tutte i voli pindarici, era la verità, la realtà. Il contatto delle bocche non durò eccessivamente ma diede ugualmente tempo al McFly per corrispondere, perché in fondo gli andava.

In realtà, forse, il regalo me lo sono più che altro fatto io, ma...
Spero potrai perdonare il tuo buondì personale.


Avevi detto che me lo avresti dato domattina, no?

Lo pensò, ma non lo disse, forse lo espresse con gli occhi ma non fu facile per lui capire se avesse lasciato trapelare qualcosa o meno.
La cosa certa però fu che si avvicinò ancora a lei e quella volta fu lui ad impossessarsi delle sue labbra, ma molto più intensamente, con un fare decisamente maschio e virile, differente da quello di lei decisamente più morbido e calmo. La mano sinistra le fece anche una piccola carezza sulla guancia e quando quel contatto terminò, Xander rimase incredibilmente vicino a lei, volto su volto, fronte contro fronte, respirando ancora l'aria che le usciva dai polmoni, rimanendo però ad occhi chiusi, indeciso seriamente su come comportarsi, cosa dire e come sistemare quella situazione. Non avrebbe dovuto baciarla, non avrebbe dovuto approfittarsene, perché pur volendolo lui non era nelle condizioni per pensare a qualcosa di concreto. Di sicuro Nimue gli piaceva, si era fatta piacere fin da subito e tanti lo stavano invidiando per l'essere lì con lei, ma non aveva intenzione di combinarci qualcosa giusto per far rosicare gli altri maschi del Texas.

... Ti perdono solo se tu perdoni me...

Fu una leggerissima battuta, detta in tono sussurrato, con un piccolissimo sorriso sarcastico alla fine, un po' divertito, prima di espirare ed allontanarsi da lei ed evitare il peggio.
Le chiese se desiderasse qualcos'altro dal frigo bar, ricordandosi solo poco dopo che avevano bevuto e mangiato in abbondanza.
Era difficile riprendere una conversazione dopo essersi baciati ed aver desiderato per più di un secondo di togliersi tutto di dosso e inneggiare al nuovo anno scopando come selvaggi.

Non hai pensato nemmeno per un secondo che io potessi essere... Che ne so... Uno stupratore o qualcosa di simile?
... Forse hai ragione, non ho proprio la faccia da stupratore... Per quanto questa potrebbe essere la mia arma migliore!


Aveva decisamente bisogno di una doccia, un viaggio oltre oceano e un Capodanno senza nemmeno sciacquarsi un poco... Meno male che la cantante non si era accorta di niente.

Allora... Il "Buondì" l'hai assaggiato... Vuoi che ti accompagno a casa oppure...
... Vuoi rimanere ancora qualche minuto a chiacchierare?
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Messaggioda Nimue » 20/03/2016, 23:27

Ecco a te... Questo è il mio regalo personale di inizio anno!
Non è rosso, spero potrai perdonarmi!


E così questo è il famoso "Buondì"!
Sai che ha un'aria molto invitante?


Vedi di uscirtene con un giudizio ultra positivo: è la mia merenda preferita, mi offenderei se non ti piacesse!

Alla fine l'aveva fatto.
Aveva davvero seguito Xander fino alla sua camera d'albergo.
Qualcuno avrebbe potuto pensare che fosse pazza.
Insomma, si stava fidando di un semi-sconosciuto, in fondo.
Ma Nimue seguiva da sempre l'istinto,
Ed il proprio istinto le diceva di fidarsi.
Che l'altro non avrebbe mai potuto farle del male.
Al massimo era lei a volergli saltare addosso.
Fortuna che, a trattenersi, era piuttosto brava.
Però sicuramente non mancò di provocarlo.
Ad esempio quando si fece imboccare da lui, per assaggiare il suo dolce preferito.
Almeno un minimo di malizia sapeva dimostrarla, insomma!
Diede un morso al buondì guardandolo negli occhi.
Lo masticò lentamente, pensierosa e concentrata, poi deglutì.
E alla fine sorrise, annuendo.

Sì, è proprio buono!
Però adesso devo darti il mio, di regalo di inizio anno! Non l'ho incartato, né altro, però credo che questi formalismi non siano necessari, ormai...


...

Ed il regalo non fu altro che un bacio.
Un bacio dolce, un bacio leggero, un bacio velato.
Un bacio che avrebbe voluto dargli da quando aveva messo piede nell'Italian Ranch.
Quindi insomma, era stata brava ad aspettare fino a quel momento.
Anche se, a pensarci bene, quello era un po' un regalo per se stessa.
Perché era stata lei a desiderare quel contatto con tutte le proprie forze.
Ma quando Xander si avvicinò a lei e catturò la sua bocca di propria iniziativa, Nimue pensò di aver appena toccato il cielo con un dito.
Era bravo a baciare, bravissimo.
Gli accarezzò la guancia a sua volta, d'istinto.
Lasciò che le lingue si toccassero, stuzzicandosi.
Chiuse gli occhi.
E pensò che, dopotutto, quel 2112 era proprio cominciato bene.
Quel contatto non durò troppo.
O forse, a prescindere dal tempo, a Nimue non sarebbe bastato comunque.
Riaprì gli occhi, trovò i suoi.
Gli sorrise, mentre erano così vicini.
Sentiva il suo respiro che si fondeva col proprio.
Avrebbe voluto rimanere così per sempre.

... Ti perdono solo se tu perdoni me...

Puoi rifarlo quando vuoi...

Mormorò lei, maliziosa ma anche dolce, provocatrice ma anche timida.
Se l'aveva baciata, ragionava, non aveva alcuna ragazza.
E probabilmente non si sentiva nemmeno legato a qualcuna sentimentalmente.
I suoi problemi, quindi, dovevano essere di altra natura.
Avrebbero fatto miracoli, quella città nuova, quella vita nuova?
Lasciò che Xander si allontanasse da lei.
E quando ciò avvenne, in quel preciso momento sentì un gran freddo.
Che cosa bizzarra.
Rifiutò la sua offerta di bere qualcosa, visto che la birra era ancora in circolo.
Si sentiva un po' in imbarazzo, non sapendo bene che dire o fare.
O meglio, forse avrebbe anche saputo che fare, ma capiva che non fosse il caso.

Non hai pensato nemmeno per un secondo che io potessi essere...

Cosa?

Che ne so... Uno stupratore o qualcosa di simile?

Inarcò un sopracciglio.
Schioccò la lingua sul palato.
Non avrebbe potuto sembrare più scettica di così.

... Forse hai ragione, non ho proprio la faccia da stupratore... Per quanto questa potrebbe essere la mia arma migliore!

Mi sono fidata del mio istinto... e lui non sbaglia mai.

Rispose, semplicemente.
Tanto valeva dire la verità, a costo di passare per superficiale e magari un po' stupida.

Allora... Il "Buondì" l'hai assaggiato... Vuoi che ti accompagno a casa oppure...

Oppure?

... Vuoi rimanere ancora qualche minuto a chiacchierare?

Lo guardò per cinque secondi.
Poi sorrise, felice.

Speravo tanto me lo chiedessi...

Si sedette sul bordo del letto.
Pronta per conversare alla grande, magari anche per un'oretta.
Poi si sarebbe fatta riaccompagnare a casa, da brava ragazza qual era.
L'avrebbe salutato sperando solo di rivederlo, senza pretendere nulla.
Tranne una cosa...
... il bacio della buonanotte.

Fine
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Messaggioda Yamato » 12/04/2016, 22:36

19-01-2112
Cimitero di Houston
Texas
Ore 13:36


Il vento era fresco quel giorno, il cielo un po' coperto ma per fortuna non c'era alcuna minaccia di pioggia.
L'Ignis Elios aveva deciso di spostare qualche impegno per potersi togliere quel problema ed il problema ovviamente non era Nimue Allen in sé per sé.
Il guaio proveniva dal non averla ancora Gildata, tenendola quindi in pericolo e sotto possibile attacco da parte della Comunità Bulgara di Druidi, forse ancora in collera per la recente sconfitta.

La scintilla emana un segnale forte in questa direzione.
Un cimitero... Forse non sono arrivato nel momento migliore.


Immagine

La ragazza di bassa statura e dalla corporatura minuta se ne stava di fronte ad una lapida, in lontananza, forse in riflessione, forse in comunicazione col defunto.
Yamato ebbe naturalmente la decenza di attendere prima di avvicinarsi, prendendosi anche del tempo per analizzare da lontano le frequenze della scintilla, la scintilla di una "Tempestae".
Proprio come immaginato, le frequenze risultavano irregolari, avevano differenti sbalzi e il potere sprigionato era così altalenante da non poter essere calcolato o stimato con precisione.

Se il Conflux ha voluto renderla tale, un motivo dovrà pur esserci.
Ha fatto la sua scelta presto rispetto al tempo datole per decidersi, potrebbe essere un buon segno.


La natura del Sole, a differenza di quella del Sagitta, era più placida e controllata, forse anche complice il fatto che essendo Capo Gilda aveva imparato come comportarsi in certe occasioni.
Shuyun era molto più "rozzo" in tal senso, schietto e diretto, tal volta difficile da sopportare per il carattere irruento e inflessibile, ma su di lui la chiacchiera sarebbe stata troppo lunga.
Ormai le speranze del Kusanagi di vederlo spontaneamente tornare erano definitivamente scomparse, un vero peccato, ma doveva imparare a conviverci, seppur con amarezza.

Credo sia meglio agire.
Non posso rischiare che arrivi qualcuno, devo approfittare di questa solitudine.


Essendo l'ora di pranzo, in mezzo a quel cimitero non circolava proprio nessuno, a parte loro due, naturalmente.
Quindi il Sole si decise a muoversi, camminando a passo calmo fino ad affiancare la giovane ragazza, facendole percepire immediatamente un piccolo brivido piacevole nello spirito.
In quanto Capo Gilda poteva far sussultare la scintilla in lei, dandole l'idea di trovarsi vicino ad una persona non negativa o pericolosa, anche perché lui di certo non poteva esserlo.

Era un tuo parente?
Si è spento da poco.
Anche se in ritardo allora, le mie condoglianze più sincere.


Parlò con estrema serietà e calma, stranamente in contrasto con l'identità che lo raffigurava come Capo del Fuoco e del Fulmine, ma Nimue non aveva idea della meditazione studiata negli anni.
Tanti Capi Gilda in passato avevano provocato disastri tremendi proprio a causa dell'eccessivo trasporto degli elementi, mentre in Yamato quel pericolo era parzialmente fermato, anche se non debellato.
Sarebbe rimasto in silenzio fino a quando non si fosse accorto del via libera da parte di lei per comunicare, invitandola poi a passeggiare con lui, per spostare l'attenzione dai tristi ricordi.

Mi spiace che tu abbia dovuto conoscere il nostro segreto e la nostra realtà in un modo tanto burrascoso e rischioso.
Devo dire inoltre che, proprio a causa di questi presupposti, ipotizzavo che tu ci mettessi molto più tempo per fare la tua scelta.
Se posso permettermi, cosa o chi ha accelerato questo processo?


Perché per quel che ne sapeva, poteva anche essere stata quella stessa persona sepolta nel cimitero a darle il giusto motivo per reagire.

Ad ogni modo, il mio nome è Yamato Kusanagi e sono l'Ignis Elios, ovvero il Capo Gilda Ignis, detto anche il "Sole".
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Messaggioda Nimue » 12/04/2016, 23:20

@ 19.1.12 ¬ Houston (Texas) ¬ Cimitero della città ¬ 1.34 p.m. @


Pensi che abbia fatto una cavolata?
Che avrei dovuto prendermi più tempo per rifletterci? Potrebbe essere così, ma sai, me l'hai insegnato tu che a volte le scelte migliori sono quelle prese di pancia...


Ci aveva messo poco a decidere che fare, Nimue.
Forse la paura di essere ancora in pericolo l'aveva influenzata, in qualche modo.
Ma solo minimamente, e lo sapeva.
La verità era che da quel giorno, tutto era cambiato.
E passati lo spavento e lo sconcerto, l'aveva sentita.
Quella scintilla elementale, elettrica.
Instabile, incerta.
Quella che secondo il Sagitta e lo Spettro, si sentiva rifiutata.
Ma la Allen non lo faceva apposta, non voleva ferirla.
Solo che era difficile da accettare.
E ancora più difficile non poterne parlare con nessuno.
Tranne che con Joe, naturalmente.
Era stata al cimitero ogni giorno, dopo l'accaduto.
Aveva parlato con lui fino allo sfinimento.
Gli aveva raccontato cosa fosse successo.
Cosa avesse scoperto.
Cosa fosse nata dentro di lei.
Cosa provasse.
Gli aveva persino raccontato del topo, chiedendogli suggerimenti sul nome.
Aveva passato tanto tempo, con Joe.
Caleb e gli amici lo avevano notato, ma non avevano chiesto nulla.
Erano stati molto dolci, molto discreti.
Tanto, cos'avrebbe mai potuto dire loro?
Di certo non la verità.
Una parte di lei aveva tentato di negare, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno.
Eppure quella scintilla era sempre lì.
Viva.
In attesa di essere accettata.
Che avrebbe dovuto fare, allora?
Era seriamente possibile che ci fosse un'entità superiore a cui credere?
Il Conflux, l'Equilibrio?
Poteva esserci davvero un motivo, dietro a ciò che le era successo?
Forse era una potenziale Ignis anche per potersi avvicinare alla sorella, Capo Gilda Terran?
Qual era il suo ruolo in quel disegno a lei sconosciuto?
Ed era davvero pronta per scoprirlo?
La risposta gliel'aveva data proprio Joe.
Lui che diceva sempre di seguire l'istinto.
Di vivere la vita come un'avventura.
Non le serviva averlo accanto a sé, vivo, per sapere che consiglio le avrebbe dato.
E lei si era sempre fidata del suo caro Joe.
Sorrise, sfiorando la tomba con la mano, in una carezza leggera.
Sarebbe stata all'altezza del ruolo "scritto" per lei?
Che poi, perché non una Ignis normale?
Perché era dovuta diventare una "Tempesta"?
Il Capo Gilda Ignis avrebbe saputo darle una risposta?
O l'avventura della Allen sarebbe proseguita così com'era cominciata... alla cieca?
All'improvviso, qualcosa in sé si smosse.
Nimue aveva notato che accadesse spesso, a seconda di quali emozioni provava.
Quando cantava, ad esempio, le sembrava quasi che la scintilla si plasmasse con lei.
La rendeva più energica, più adrenalinica.
L'aiutava a sentire meno la stanchezza.
E quando si arrabbiava -era capitato solo una volta, in quei giorni- diventava più incontrollabile.
La spingeva a perdere più facilmente il controllo.
In quel momento, però, non stava accadendo nulla del genere.
Il suo spirito ebbe un brivido, sì.
Ma piacevole.
Positivo.
Si alzò in piedi e si volse, guardando negli occhi la figura che l'aveva raggiunta.
Era vestito in modo molto classico, elegante.
Lei, invece, era molto più casual.
Una maglia a maniche lunghe, bianca.
Dei jeans scuri.
Degli stivali alla texana.
Ed un chiodo di pelle nera.
Faceva fresco, sentiva un po' di freddo in effetti.
Ma le piaceva, le faceva pizzicare la pelle.
La faceva sentire viva.

Era un tuo parente?

Mio nonno Joe, sì.

Non c'era bisogno di chiedergli chi fosse.
Lo sentiva.
E poi Cappie gliel'aveva detto.
L'aveva informata che il Sole sarebbe andato da lei per "risvegliarla".
Lo aspettava, insomma.

Si è spento da poco.
Anche se in ritardo allora, le mie condoglianze più sincere.


Grazie.
È passato già un anno, ma a volte mi sembra sia ancora in vita, accanto alle persone che lo amavano.


Era chiaro che l'uomo volesse spostarsi da lì.
Che volesse passeggiare un po'.
E Nimue era d'accordo.
Si avvicinò alla lapide un'ultima volta.
Posò un bacio sulla pietra fredda.
Chiuse gli occhi, immaginando fosse la fronte di Joe.
Dopodiché fu pronta per allontanarsi.
Ad occhi lucidi, ma quello era inevitabile.
Probabilmente le lacrime non avrebbero mai smesso di nascere, in quel luogo.

Mi spiace che tu abbia dovuto conoscere il nostro segreto e la nostra realtà in un modo tanto burrascoso e rischioso.

Forse, se non l'avessi visto coi miei occhi, avrei fatto ancora più fatica a crederci... non dico che sia stata una bella esperienza o che la rifarei, ma forse mi è servita per aprire gli occhi alla verità.

Devo dire inoltre che, proprio a causa di questi presupposti, ipotizzavo che tu ci mettessi molto più tempo per fare la tua scelta.
Se posso permettermi, cosa o chi ha accelerato questo processo?


Lo stesso uomo il cui nome stava scritto su quella lapide.

Fermò il proprio incedere, voltandosi per guardare il suo interlocutore negli occhi.

Immagine


Faccio ancora molta fatica a credere che fosse tutto scritto, che fosse il mio destino, lo ammetto.
Ma per quanto abbia tentato di negare quello che sento nel mio spirito, è stato tutto inutile: sento quella scintilla dentro di me in ogni istante, è come un ricordo perpetuo di ciò che ho vissuto e che non posso cancellare.
Secondo Joe non si dovrebbe mai rifiutare un dono proveniente da qualcosa di più grande di noi, anche quando comporta delle responsabilità, o non lo comprendiamo del tutto... mi sono sempre fidata di mio nonno, e non smetterò ora solo perché non è più fisicamente con me.


Aveva parlato molto, rispetto all'ultima volta che aveva avuto a che fare con dei Gildati.
C'era anche da dire, però, che stavolta il tempo per riflettere l'aveva avuto.
E poi, tra l'altro, quello di fronte a sé non era nemmeno un Gildato qualsiasi.

Ad ogni modo, il mio nome è Yamato Kusanagi e sono l'Ignis Elios, ovvero il Capo Gilda Ignis, detto anche il "Sole".

Sapevo che sareste venuto a cercarmi, Cappie me l'aveva detto.

Dopo aver pronunciato quelle parole, Nimue aggrottò la fronte.
Gli aveva dato del "voi", istintivamente.
Era un po' strano, fuori dall'ordinario.
Ma forse era in quel modo che ci si rapportava ad un Capo Gilda.
Cercò di non pensarci, sospirando lievemente.

Io sono Nimue Allen, ma immagino che lo sappiate già molto bene.
Non so come funzioni, cosa... cosa dobbiate fare per farmi diventare a tutti gli effetti una di voi, ma prima che ciò accada avrei una domanda.


Avrebbe anche potuto farla dopo, vero.
Ma erano due settimane che se la covava dentro.
E non era per nulla una persona paziente, la texana.
Forse anche per colpa dell'Elemento?

... perché non posso essere una Ignis qualsiasi?
Voi non potete... stabilizzare il mio Elemento come quello di chiunque altro?


Era la cosa che più non capiva.
Le sembrava che il grado di "Tempesta" fosse qualcosa di speciale.
Che dovesse andare a qualcuno in grado di meritarselo.
Che credeva nel Conflux più di quanto stesse facendo lei al momento -pur avendone accettata l'esistenza.
Perciò cosa c'entrava lei con quella descrizione?
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Messaggioda Yamato » 13/04/2016, 21:51

Devo dire inoltre che, proprio a causa di questi presupposti, ipotizzavo che tu ci mettessi molto più tempo per fare la tua scelta.
Se posso permettermi, cosa o chi ha accelerato questo processo?


Lo stesso uomo il cui nome stava scritto su quella lapide.

Bene... E in che modo?

Secondo Joe non si dovrebbe mai rifiutare un dono proveniente da qualcosa di più grande di noi, anche quando comporta delle responsabilità, o non lo comprendiamo del tutto... mi sono sempre fidata di mio nonno, e non smetterò ora solo perché non è più fisicamente con me.

Non rispose a quelle parole, annuendo piano e rimanendo in silenzio, continuando il proprio cammino assieme alla ragazza, poco dopo averla lasciata baciare la lapide con affetto.
Il pensiero di quell'uomo era un pensiero che si legava tanto al Conflux, che racchiudeva nella sostanza tutto ciò che le Gilde ci tenevano ad insegnare ai Gildati, giorno dopo giorno.
Non era necessario essere parte integrante dell'Equilibrio per apprendere un insegnamento simile, bastava vivere l'esistenza con saggezza e serenità, impresa nella quale forse Joe aveva avuto fortuna.

Leggo molta perplessità e confusione, sia nelle tue parole che nei tuoi occhi.

Faccio ancora molta fatica a credere che fosse tutto scritto, che fosse il mio destino, lo ammetto.
Ma per quanto abbia tentato di negare quello che sento nel mio spirito, è stato tutto inutile: sento quella scintilla dentro di me in ogni istante, è come un ricordo perpetuo di ciò che ho vissuto e che non posso cancellare.


Non sono certo qui per confermare ogni tuo pensiero, perché significherebbe andare contro ai principi che tanto dovrei incarnare.

Interruppe il suo percorso, il Sole, voltandosi per guardarla negli occhi, parlando non certo a cuor leggero e con un modo di fare decisamente differente dal Sagitta.

Ad ogni modo, prima di tutto lascia che mi presenti.
Il mio nome è Yamato Kusanagi e sono l'Ignis Elios, ovvero il Capo Gilda Ignis, detto anche il "Sole".


Sapevo che sareste venuto a cercarmi, Cappie me l'aveva detto.

Non stupirti di questo strano utilizzo del "Voi".
È la tua scintilla che risponde alla solennità del mio spirito benedetto dall'Equilibrio.


Sorrise appena, tranquillizzandola su quella particolarità venutale spontanea e quasi obbligatoria di fronte ad un individuo come lui.

Io sono Nimue Allen, ma immagino che lo sappiate già molto bene.
Non so come funzioni, cosa... cosa dobbiate fare per farmi diventare a tutti gli effetti una di voi, ma prima che ciò accada avrei una domanda.


Avanti allora, chiedi pure.

... perché non posso essere una Ignis qualsiasi?
Voi non potete... stabilizzare il mio Elemento come quello di chiunque altro?


Nimue, prima di rispondere, credo che la cosa migliore sia andare per gradi, non credi?

Attese un responso possibilmente positivo da parte della giovane cantante, prima di porgerle la mano, sperando che ella la prendesse senza troppe preoccupazioni.
Qualora quindi la Allen avesse accettato, Yamato l'avrebbe trasportata fino ad un luogo totalmente diverso da quello, totalmente distante da Houston, Texas.
Il posto dove giunsero difficilmente poteva essere stato rimosso tanto facilmente dalla memoria della ragazza: un canyon vastissimo, coperto da nubi e tempestato di tuoni.

Immagine

Iniziamo dal principio.
Qui è cominciato tutto, o meglio, è cominciato tutto a Boston ma successivamente vi siete spostati qui.
Questa è la Dimensione Onirica dello Spirito dell'Elettricità, il suo nome è Jaya, uno spettro semi-divino che veglia sugli Ignis di Elemento Secondario.
Soltanto il Capo Gilda può accedervi... E l'Ignis Sagitta, in realtà, ma non mi perderò in chiacchiere sul perché può anche lui.


Liquidò velocemente il discorso, non volendosi dilungare sulle questioni inerenti al fratello, adesso decisamente di sfondo e poco utili alla conversazione.

Quando sei giunta qui era spaventata, disorientata e preoccupata, ma posso assicurarti che questo luogo, per le persone come te, è un posto meraviglioso e sereno.
Prima mi parlavi della tua scintilla, del fatto che la senti dentro di te. Bene, prova a chiudere gli occhi e a concentrarti su di lei, ti accorgerai che è in festa, che ti vorrebbe suscitare un sorriso.
È normale, si tratta dell'influsso di questa dimensione e mi servirà per aiutarti a vedere tutto nella giusta ottica.


Infatti, la tranquillità suscitata dal trovarsi lì avrebbe supportato sia Yamato che Nimue, rendendo quest'ultima più calma e rilassata, pur trovandosi in un posto apparentemente inquietante.

Come ho sempre detto prima, non sono qui per confermare ogni tua parola, anche se mi farebbe comodo.
Nimue... Il Conflux non predestina nessuno, al massimo instrada verso una direzione positiva per l'individuo, ma non costringe, non lo fa mai.
Se hai ricevuto la scintilla è perché il Conflux intendeva proteggerti con essa, infatti se non l'avessi ottenuta i Druidi avrebbero cercato di catturarti ancora e ancora.
Questo però non vuol dire affatto che sei obbligata ad accettare il cammino delle Gilde e prima che tu possa rispondermi come credo, lascia che prosegua...


Ipotizzava che la Allen potesse incalzare con un "Ma tanto se rifiuto e resto non Gildata, loro possono proseguire a cercare di prendermi", per questo la interruppe subito.

Tra qualche settimana, le Gilde affronteranno la Comunità Druidica che ha dato il via all'attacco contro di te, per sistemare il problema alla radice.
Questo significa che anche qualora tu non volessi essere parte viva della Gilda Ignis, le probabilità che tu possa subire fastidi in futuri analoghi a quello scorso diverrebbero nulle.
Come vedi, il tuo rischio e il tuo salvataggio hanno fatto sì che le Gilde potessero chiudere un altro Capitolo spinoso nel loro rapporto con i Druidi, ergo ci sei stata utile ed il Conflux ha raggiunto il suo scopo.
Oltre a questo, ti ha messo nelle condizioni per accettare la stessa strada già intrapresa da tua sorella maggiore, ma dandoti anche la possibilità di rifiutare e di continuare oltre senza voltarti indietro.
So bene che determinate meccaniche potranno sembrarti difficili e astruse, ma l'Equilibrio, proprio in virtù di Forza Soprannaturale Superiore, deve seguire percorsi tortuosi, altrimenti ci imporrebbe tutto.
Un puzzle non sarebbe niente senza i tanti piccoli pezzi che lo compongono e se ti piacciono i puzzle, saprai bene che quando ne manca anche solo uno, l'occhio lo riconosce e l'opera perde di bellezza.


In altre parole ogni Gildato era un pezzo di Puzzle ed anche ogni Essere Umano lo era, ma questo non voleva dire che l'Equilibrio desse loro poca importanza in quanto piccoli e tanti.
Proprio perché ognuno aveva le sue sfaccettature, forme e colori, incastrandosi alla perfezione con gli altri formava la bellezza infinita di tutto ciò che esisteva da secoli e millenni.
Era un concetto molto generale e "grande", ma il Kusanagi era sicuro che Nimue avesse tutte le capacità per comprenderlo e renderlo suo.

Ecco perché il Conflux non tende ad annullarci, mai, perché siamo tutti quanti importanti ed è importante che ognuno di noi abbia la completa libertà di essere se stesso.

Quindi mai e poi mai Nimue sarebbe stata costretta ad accettare e ad aderire alla Gilda: il destino era nelle sue mani, lei doveva plasmarlo, lei doveva scriverlo, non l'Equilibrio.

Passiamo adesso al tuo quesito.
Non puoi essere una Gildata qualunque perché la scintilla nata prematuramente in te è stata sfasata da continue scariche di energia pura.
Nessuno potrebbe prendere la tua scintilla e scaricarla per riportarla alla condizione originale, mi capisci?


Voleva che intanto lei afferrasse quel concetto preciso, prima di andare avanti, guardando l'orizzonte.

Oramai la scintilla che possiedi è una potenza instabile e altalenante, capace di esprimersi al massimo come al minimo.
L'Ignis della Tempesta viene definito così proprio perché come una Tempesta è imprevedibile, può scatenare un putiferio di Tuoni oppure creare solo qualche Lampo.
Come condizione non è assolutamente ideale ed anche se ti permette di scatenare una forza inaudita con determinati prerequisiti, posso capire che l'impossibilità di controllarti ti metta a disagio.
Devi sapere che in passato, ogni Ignis della Tempesta è diventato tale proprio a causa di uno scontro tra la sua scintilla e delle forze primordiali che l'hanno caricata più del dovuto.
Anticamente, il primo Ignis al quale capitò un incidente simile, fu per puro caso, durante la dimostrazione di potere di un Druido a diversi metri di distanza dalla sua posizione.
Per questo motivo, per scusarsi di quell'errore... Perché, ebbene sì, non tutti i Druidi ce l'hanno con noi, quello stesso Druido trovò una soluzione per... Limitare il Problema di Instabilità.


Quella sarebbe stata una buona notizia per la Allen?
Come si poteva fare a risolvere la difficoltà di relazione stabile con l'affinità dell'Elemento?
Una cosa alla volta, meglio prima farle assorbire tutto il resto.
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