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Stanze Phoebe - Edward

Messaggioda Edward » 23/05/2014, 22:54

Fine Maggio
Gazebo del Giardino di Hogwarts
Ore 11:30
Soleggiato


Grazie infinite per questa splendida opportunità, Preside Bergman.

Non dirlo neanche per scherzo caro, mi sei stato caldamente raccomandato, non potevo non chiamarti!

Ci sono comunque moltissime altre persone qualificate quanto il sottoscritto in giro per il Mondo Magico.

Ma non tutte posseggono il tuo charme ragazzo mio!

Troppo gentile Preside Bergman...
Per prima cosa allora depositerò i miei effetti personali in camera, dopo di che mi presenterò per il pranzo in Sala Grande.


Mi sembra un ottimo piano Edward, davvero un ottimo piano!
Io sarà meglio che torni ai miei affari, hai già avuto modo di conoscere la Vice Preside Vireau per caso?


No, non ancora, ma rimedierò tra un paio d'ore come con tutti gli altri miei illustri colleghi.
Buon proseguimento di mattinata, Preside Bergman, a più tardi.


A dopo ragazzo mio e di nuovo benvenuto in questa scuola!

Dopo la tragedia di Natale dell'anno precedente, il docente di Aritmanzia appena assunto aveva lasciato il posto, temendo per la propria incolumità.
Nessuno si permise di contestare quella decisione, d'altronde la Preside aveva fatto ben presente a tutto il corpo dei professori che qualora avessero voluto lasciare la cattedra, avrebbero comunque percepito lo stipendio fino al termine dell'anno scolastico in corso, per correttezza.
Fortunatamente nessun altro ebbe la stessa idea di andarsene, evitando per altro che la Gazzetta mettesse ancora più bocca in quella faccenda già parecchio complicata di suo. Nei mesi successivi fu proprio Madeline Bergman ad occuparsi di rimpiazzare il posto insegnante di Aritmanzia, spolverando dopo diversi anni la sua bravura come colei che spiega e non solo come colei che presidia.
Urgeva però un sostituto al più presto, proprio perché la Preside non poteva permettersi di togliere altro tempo alle sue faccende amministrative ed esecutive, quindi chiedendo aiuto ad un suo caro amico, la donna giunse ad Edward Remingford, noto e distinto Aritmante, chiedendogli se desiderasse prendere ufficialmente una cattedra ad Hogwarts e così risolvere un grosso problema all'istituto.
Con sommo piacere e gioia, l'uomo accettò, essendo stato per altro un ex allievo e quindi non considerando quella scuola non solo una struttura importante ma anche depositaria di tanti bellissimi ricordi chiusi bene a chiave in un cassetto del suo cuore.
E così, eccolo lì, al suo primo giorno di lavoro, baciato dai raggi mattutini di Maggio, osservando la grande struttura che si stagliava di fronte ai suoi occhi, non solo imponente ma anche meravigliosamente caratteristica e antica.
Emozionato quanto bastava, rispettosamente attese che la Preside si allontanò prima di incamminarsi in direzione del portico, dando un'occhiata in lontananza alle Serre, alla capanna del Guardiacaccia, alla Guferia, al Lago Nero, tutti luoghi che lo rendevano nostalgico e pensoso.

Immagine

Torre Sud
Alloggio di Edward Remingford
Ore 11:30


La mia camera...
Quanta differenza rispetto alla mia stanza da Prefetto.


Ricordava bene il suo alloggio ai tempi con i Delfinazzurro.
Un Prefetto buono, giudizioso, ligio al dovere e alle regole, insomma, come sarebbe dovuto essere ogni Prefetto che si rispettava.
Allora si meravigliò di quanto potesse risultare lussuosa e splendida la sua camera, ma adesso, osservando quella di un docente, dovette rivedere molto i suoi metri di giudizio in fatto di maestosità e stupore.
Molto grande, spaziosissima, con un letto matrimoniale ipoteticamente comodissimo. Mobili in stile antico ed elegante, una finestra ampia, pavimentazione in piastrella liscia scura a rombi e bagno privato con vasca e doccia, praticamente un appartamento in tutto e per tutto.
Si tolse la giacca, allentando la cravatta per poi levarsi anche quella: adesso poteva stare un poco più in libertà, prima di rivestirsi per andare al pianterreno a conoscere sia i ragazzi che i colleghi.
Le sue valigie erano già state portate lì dentro dai servizievoli elfi domestici che ringrazio calorosamente immaginando che potessero sentirlo.
Nell'arco di una mezz'ora circa, ogni cosa era stata disposta correttamente nei vari angoli della stanza, tra armadi e comodini.
Gli piaceva l'ordine, lo faceva sentire bene e in pace con sé stesso.
Non conosceva l'identità della persona nella stanza affianco ma sapeva che ben presto lo avrebbe scoperto, anche se non in quel preciso istante.
Si denudò completamente, aprendo l'acqua calda della doccia, per poi inserirsi sotto il getto e cominciare a lavarsi accuratamente.
Uscito dal box circa 15 minuti più tardi, si spruzzò un poco del suo profumo solito che usava mettersi da circa dieci anni, senza mai cambiare, così poté dedicarsi al cambio dei vestiti, mettendosi un altro completo ma appena più allegro, con giacca, pantaloni e cravatta bianchi, mentre la camicia e scarpe di colore nero. Barba curata, capelli pettinati, non restava altro che chiedere il favore agli elfi di dedicarsi al letto con le lenzuola appena portate da casa e sistemare qualche fotografia che rendeva quel posto molto più accogliente e personale.

Immagine

Che testa calda che sei...
... Spero proprio ti ambienterai al Ministero, ragazzaccio.


Il pensiero volò qualche secondo verso il fratello minore, abile Profiler e Duellante Magico di Serie C.
Sapeva che trasferirsi nella sede ministeriale magica londinese sarebbe stato un bel salto di qualità ma anche che il lavoro per lui sarebbe quanto meno triplicato, rendendogli molto più difficile godersi la vita spensieratamente come da un paio d'anni a quella parte.
Poco male comunque, il loro sangue non mentiva e la dedizione alla carriera faceva parte del gene Remingford.
Attaccò al muro la sua fida lavagna con annessi gessetti magici, valida per i calcoli momentanei negli attimi di pura follia da Aritmante incallito.
Prese dalla valigia una busta piena di infuso speciale: del tè pagato una vera fortuna e fattosi mandare direttamente dal Sud-America, delizioso.
La mise in uno dei cassetti del mobile vicino alla porta, non troppo distante dall'appendiabiti.
Poco prima di scendere definitivamente ai piani inferiori, Edward si sedette sul bordo del letto, congiungendo le mani e socchiudendo gli occhi.
Una nuova vita, un nuovo futuro, una nuova realtà: si sentiva pronto per tutto ciò?
Non era più un ragazzo, certe domande non dovevano nemmeno avvicinarsi alla sua mente ma il suo istinto responsabile lo conduceva sempre a porsi determinati quesiti, giusto per ribadire il concetto, giusto per avere una conferma in più che non guastava mai.
In meno di cinque secondi sul volto dell'uomo comparve un sorriso sicuro, sincero, affabile e coraggioso ma soprattutto... carico di aspettativa.
Tornò in piedi, eretto col busto, un salto veloce allo specchio a figura intera sulla parete destra della camera, una sistemata alla giacca e alla camicia in modo che non mostrassero pieghe visibili, dopo di che... via verso la porta di ingresso che si richiuse alle spalle, dirigendosi a passo calmo ma sostenuto lungo il corridoio della Torre Sud in modo da raggiungere le tanto al tempo odiate scale dotate di vita propria.

AUTOCONCLUSIVA


Spoiler:
Dialogo iniziale accordato tramite MP con l'Amministrazione.
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Edward
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