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Vaduz

Messaggioda Monique » 23/06/2014, 20:25

Vaduz (pronuncia /vaˈduʦ/ o /faˈduʦ/ in italiano, /faˈdʊʦ/ o /vaˈduːʦ/ in tedesco, Vadoz /faˈdoʦ/ nel dialetto locale alemannico: in ogni caso, l'accento cade sulla seconda vocale) è la capitale del principato del Liechtenstein e la sede del Landtag (Liechtenstein). La città, ubicata lungo il fiume Reno, ha circa 5100 abitanti di religione principalmente cattolica. La sua cattedrale è sede dell'Arcidiocesi di Vaduz. Sebbene sia la città del principato più conosciuta a livello internazionale, non è la più popolosa: la vicina Schaan ha infatti più abitanti.

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Messaggioda Alexis » 23/06/2014, 22:35

• Centro di Ricerca Sperimentale di Percival Ulisses Cox - 4 Agosto - ore 18.15 •


Vedere il Dottor Cox annuire di fronte ad una sua ricerca era un enorme risultato, per lei: era da un paio di mesi, ormai, che lavorava per lui a pieno ritmo, ed aveva ben presto imparato che difficilmente il Ricercatore Sommo Scienziato elargiva complimenti verbali ai suoi dipendenti… un cenno di assenso convinto da parte sua equivaleva a mille elogi o un applauso da parte di una persona "normale", un po' com'era per il suo ex professore di Difesa ad Hogwarts, ora che ci pensava bene.
Insomma, alla fine la sua decisione di lasciare Oslo per il Liechtenstein, abbracciando così nuovi progetti e nuove sfide per le sue conoscenze e capacità, si era rivelata quella giusta, anche se ogni tanto - spesso - le mancava la sua precedente datrice di lavoro e l'ambiente ben più intimo e familiare di quello dove lavorava attualmente; quasi quasi le mancava anche Nakamura, però solo nei momenti di maggiore stress, perché lavorare per Cox era propedeutico alla sua crescita e naturalmente stimolante, ma anche incredibilmente stancante, al punto che ogni tanto la sera finiva per crollare addormentata appena toccava il letto col corpo, senza nemmeno riuscire a cambiarsi.
Ma ne valeva la pena, poiché per Alexis ogni minuto passato in quel Centro, con persone più brave di lei, era l'occasione perfetta per imparare, per migliorarsi: e visto che, inizialmente, Cox non faceva altro che urlarle dietro - non perché ce l'avesse in particolare con la sua persona, ma perché faceva così con tutti quelli che sbagliavano - il fatto che ora l'avesse guardata annuendo con aria seria e decisa prima di passare oltre e bastonare il ricercatore successivo era una grande soddisfazione, per lei.
Con espressione orgogliosa - ma contenuta, sarebbe stato troppo infantile mettersi a saltellare come un'adolescente emozionata - la Parker fece un sorriso leggero verso il proprio superiore e si affrettò a scrivere i risultati del suo ultimo esperimento in bella copia, su un foglio che venne poi racchiuso in una cartellina con etichetta nominativa e riposto nello schedario che condivideva con altri 20 ricercatori, più o meno bravi di lei: l'ordine e la precisione erano essenziali per non diventare matti e non perdere le proprie cartelle, e considerando l'Elemento insito nella giovane donna, era piuttosto ovvio che con quel sistema lei ci andasse a genio.

A.P.!

La voce del Dottor Cox la fece sobbalzare per la sorpresa, non essendosi accorta che l'uomo era tornato indietro probabilmente con l'intento di parlarle: si rimise subito eretta col busto, l'Acuan, cercando l'altro con lo sguardo prima di fargli un cenno del capo in segno di ascolto.

Sì, Dottor Cox?

Puoi andartene a casa.

La mandava a casa ben 45 minuti prima dell'orario di lavoro?! Non era mai successo prima!
Non che avesse mai chiesto di poterlo fare, in effetti, ma non le aveva mai spontaneamente concesso un po' di tempo per sé, l'aveva presa decisamente in contropiede con quelle parole: e quella sorpresa era del tutto visibile nel suo sguardo, visto che l'ex Delfina strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca, incredula.

Da-davvero?

Chiedimelo una seconda volta e ti farò rimanere un'ora in più del previsto, chiaro?

Sì signore!

Esclamò Alexis sull'attenti, sentendo le guance farsi rosse per quel rimprovero e seguendo poi con lo sguardo l'uomo mentre si allontanava da lei, prendendo ad urlare contro un ricercatore che aveva avuto la malaugurata idea di mettere la propria cartellina nello schedario sbagliato - e Cox, l'aveva appreso nel corso dei mesi in cui aveva lavorato per lui, odiava il disordine e la superficialità.
La Parker, dal canto suo, dopo esser stata congedata in quel modo e col timore che Perry - così lo potevano chiamare solo pochi, pochissimi fortunati - cambiasse idea per davvero, si affrettò a raccogliere la giacchetta leggera che aveva portato con sé per coprirsi le spalle, avendo indossato un vestito senza maniche, e la borsa, dopodiché salutò con un cenno del capo ed un sorriso i suoi colleghi e varcò la porta principale del Centro, prendendo un gran respiro: inizialmente non dava molto peso agli abiti con cui si presentava a lavoro, dopotutto sopra si metteva il camice, quindi che importanza avrebbero mai potuto avere? Ma quando si era resa conto che tutti, lì dentro, si curavano del loro aspetto, e che questo dava loro un tono molto più professionale, aveva cominciato a farci attenzione; era rimasta fedele alle scarpe basse - ballerine viste le temperature miti e mai tacchi alti come alcune ricercatrici - ma aveva iniziato ad indossare vestiti o pantaloni più eleganti, a truccarsi un po' e persino ad adornarsi con qualche monile che non la intralciasse troppo.
Il risultato? Cox sembrava aver iniziato a trattarla più da essere umano - col senno di poi aveva notato che prima, in effetti, sembrava sempre un po' infastidito dal suo abbigliamento alquanto sciatto rispetto agli altri - e anche i colleghi avevano cominciato a prenderla più sul serio: per quanto, insomma, per Alexis fosse stupido, sembrava che anche l'occhio volesse la sua parte, e con un po' di sforzo da parte sua tutto pareva essere andato per il meglio.

Fuori prima del previsto, non ci posso credere…

Mormorò Alexis con un sospiro quasi sollevato - perché per quanto amasse il suo lavoro, prendersi una pausa ogni tanto, specie se imprevista, era in assoluto la cosa migliore che potesse capitarle - respirando a pieni polmoni l'aria pulita e fresca che la circondava e voltandosi per fissare intensamente la facciata del luogo che nel corso di quegli ultimi due mesi l'aveva accolta, bastonata e gratificata.

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Un'intera serata tutta per me…
… ma che m'invento per passare il tempo?


Si domandò tra sé, sbuffando appena e scuotendo il capo mentre si voltava per allontanarsi da lì.

Spoiler:
Desmond
Ultima modifica di Alexis il 30/06/2014, 22:26, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Desmond » 30/06/2014, 22:13

"Kusanagi Record" - Ore 16:55 - 4 Agosto


Ehi Des, stasera ci andiamo a prendere una birra per festeggiare la fine del tour, tu sei dei nostri?

Uhm, direi proprio di no...

Ma... e perché scusa?

Guybrush, non ti ricordi per caso di una certa moretta?

... Aaaaahhhh si si, giusto, Alexis vero?

Bravo, scommetto che è per questo motivo che il caro nostro batterista oggi non ci fa compagnia...

Allora se è per quello va bene!

Guarda che occhio assorto, sembra quasi emozionato e preoccupato allo stesso tempo...

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... Che succede?
Hai forse paura di non piacerle per caso?


No Regina, non è questo il punto...
... Lasciatemi un po' solo, grazie.


Non era preoccupato, non era amareggiato, non era insicuro di aver fatto la scelta giusta nel voler frequentare quella ragazza... si sentiva strano.
Seguendo il suo istinto e conoscendo a fondo se stesso, qualche giorno prima era andato a letto con Eufemia Longarno, la sua fiamma storica, il suo amore impossibile, la rossa dei suoi sogni per molto, troppo tempo. Era stato un bellissimo rapporto, un momento culminante in mille emozioni differenti, ma qualcosa alla fine di tutto ciò l'aveva lasciato completamente incapace di riconoscersi.
C'era una piccola parte di lui che temeva di peggiorare una situazione instabile cedendo al sesso con l'italiana, mentre un'altra più grande sapeva che per chiudere definitivamente un capitolo della sua vita doveva togliersi il desiderio di aver giaciuto almeno una volta con lei prima di andare definitivamente avanti e non ritornare mai più sull'argomento. Inoltre, quel tentativo celava anche un altro esame, un altro intento nascosto e preciso: non voleva far soffrire la Parker, perché sapeva che ne aveva passate fin troppe con suo cugino Typhon, quindi prima di gettarsi a pesce con lei combinando idiozie doveva cercare di provare a se stesso che con Eufemia ormai non esisteva più niente, che nulla lo ancorava ancora a lei, a differenza di Aryanne per Seal che alla fine aveva provocato la definitiva rottura tra quest'ultimo e l'Acuan.
Concluso quel rapporto sessuale meraviglioso ed intenso, fatto di affetto, di complicità e si, naturalmente una voglia repressa per troppo tempo e poi esplosa, Desmond guardando il soffitto si ritrovò stranamente a pensare alla ex Delfinazzurro, ed il cuore gli era preso a battere fortissimo.
Il timore che Eufemia in qualche modo nel futuro avrebbe potuto condizionare il proseguo della sua vita scomparve in quell'esatto istante e obiettivamente Flynn si chiese come era possibile che la Parker gli fosse entrata così dentro allo spirito in poco tempo e in pochi sguardi.
Si, forse una come lei non avrebbe mai potuto capire la sua scelta, non avrebbe mai potuto comprendere il motivo del suo gesto, ma Desmond non faceva nulla di importante senza averci pensato adeguatamente, pur essendo un Ignis fatto e finito.
Perché quindi quello sguardo lì nello studio di registrazione? Ecco spiegata la motivazione: aveva paura, paura dei propri sentimenti, perché nessuna dopo Eufemia era riuscita ad attirare così tanto la sua attenzione e per di più in così pochi istanti, trasformando il pensiero della bellissima italiana in un capitolo chiuso con nessun desiderio latente o nascosto di riaprirlo in seguito.
E se ci fosse cascato come una pera cotta? E se si fosse trovato pazzo di lei dall'oggi al domani? E se si fosse inn...

Speriamo che ci sia anche Lyra stasera... ha detto che provava ad esserci!

Sei al corrente che non te la darà mai, nemmeno se preghi in venti lingue diverse, vero?

Guarda che io non voglio solo quello da lei!
... E' una donna seria, intelligente, carismatica... io vorrei sposarla...


...
... Des, noi allora stiamo andando, si sono fatte le 18:00!


Che cosa?!
Le 18:00?
Ma un attimo fa non erano nemmeno le 17:00!?


Quando si pensa alle dolci fanciulle il tempo vola!

... Devo scappare!
Ci vediamo domani ragazzi.


Liechtenstein - Ore 18:05 - 4 Agosto


Secondo quanto ricordava degli orari lavorativi di Alexis, la ragazza sarebbe uscita dalla sede sperimentale da lì a quaranta minuti circa.
Quindi in teoria era ben più che in orario, ma gli andava di arrivare un po' prima per guardarsi intorno, per osservare se ci fossero posti dove andare, per non farla pensare a nulla e concentrarsi solo sullo svago del momento. Doveva farle una sorpresa e dunque voleva anche trovare un negozio al volo dove prenderle dei cioccolatini o qualcosa di analogo, ma non si sarebbe potuto certo aspettare di vederla sbucare dall'uscita della grande struttura scientifica con un bel po' di anticipo, mandando decisamente a p*****e ogni piano precedente.
Flynn rimase qualche secondo con gli occhi e la bocca silenziosi, osservandola dalla testa ai piedi: era stupenda.
Perché durante i vari incontri con suo cugino, ai tempi in cui stavano assieme, non si era mai reso conto di quanto fosse bella? Era forse condizionato dai racconti di Typhon riguardo il "sesso zero"? Ma la bellezza era una cosa oggettiva, cosa c'entrava l'intimità?
Non riusciva a darsi risposte, anche se le domande affollavano imperterrite e questo gli provocava non poca agitazione, tanto da costringerlo a darsi un paio di schiaffi per riprendere conoscenza e non rimanere lì impalato come un cretino.
D'altronde la sicurezza e la tranquillità stavano dalla sua parte, lui era sempre stato un ragazzo a suo agio in qualsiasi situazione, quindi basta panico, necessitava di sorridere e dedicarsi in tutto e per tutto a lei, perché adesso, ripensando a quello che era accaduto nei giorni precedenti, ripensando agli anni passati e ripensando alla sua vita in generale, era certo che da quel momento in poi sarebbe stato in grado di ricominciare.
Si sistemò la maglietta bianca e nera a righe sopra ad un pantalone classico nero, poi si avviò in direzione della Ricercatrice che nel frattempo si era voltata a fissare il proprio luogo di lavoro con aria assorta.

Un'intera serata tutta per me…
… ma che m'invento per passare il tempo?


Io qualche idea ce l'avrei...

Quelle parole furono precedute da due mani che coprirono gli occhi della Acuan in un gesto giocoso e scherzoso.
Togliendole quasi subito, le permise di voltarsi e non appena i loro occhi si incontrarono, Desmond pensò quasi di avere un mezzo infarto.

Occhi belli, buonasera!
Passavo casualmente da queste parti e mi son detto: "perché non far visita a quella Ignis mancata di una Parker?!"
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Messaggioda Alexis » 30/06/2014, 23:10

La prima cosa che percepì furono due mani sugli occhi, un contatto improvviso ed inaspettato che, ovviamente, la fece sobbalzare per lo spavento: normalmente si sarebbe messa ad urlare, o comunque avrebbe tentato di vincolarsi da una tale vicinanza inaspettata con uno sconosciuto… ma fu proprio quello stesso tocco a tranquillizzarla, perché in esso percepì come una leggera scossa, un brivido provocato dal contatto del proprio Elemento con uno affine e che solo una persona, fino a quel momento, era riuscito a donarle.

Io qualche idea ce l'avrei...

Il cuore le saltò un battito non appena sentì la sua voce: era stata a molti suoi concerti - non a tutti a causa del proprio lavoro - ed aveva anche avuto modo di raccontargli cosa le fosse successo proprio a riguardo della sfera lavorativa dopo essersi intrufolata nel backstage ed aver anche conosciuto il resto della band di persona, ma non aveva mai davvero pensato che Desmond si sarebbe mai presentato a "riscuotere" l'appuntamento che le aveva chiesto mesi prima; non credeva che l'Ignis volesse prenderla in giro, ma che semplicemente se ne fosse dimenticato, preso dal lavoro e da persone - ragazze - forse ben più interessanti di lei.
Quando invece si volse di scatto, facendo oscillare i capelli che le finirono così su una spalla, rimase senza fiato nel trovarselo di fronte, in carne ed ossa, tutto per sé: era… bellissimo, più di quanto avesse mai ricordato la sera quando, prima di andare a dormire, pensava a lui e si chiedeva cosa stesse facendo, se il concerto a cui lei non era potuta andare stesse andando bene, se gli fosse capitato di fermarsi anche solo per un secondo a ricordarsi dell'Acuan assurda che aveva baciato in un raptus di non si sapeva nemmeno bene cosa, forse follia pura e semplice. Insomma, Desmond Flynn era lì, era andato da lei, probabilmente per portarla fuori, per uscire con l'ex Delfina come promesso quando si erano parlati e baciati per la prima volta.
No, non riusciva comunque a crederci.

Occhi belli, buonasera!
Passavo casualmente da queste parti e mi son detto: "perché non far visita a quella Ignis mancata di una Parker?!"


Desmond…

Bene, si ricordava il suo nome… era già qualcosa, probabilmente.
Dandosi della stupida mentalmente, Alexis si schiarì la voce e, con aria timida, si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, rimproverandosi così da provocare in sé una reazione tale da spingerla a non sembrare un pesce lesso di fronte a lui.

Io… non me l'aspettavo proprio, è una sorpresa bellissima!

Ecco, così andava molto meglio, almeno non sembrava più una scema incapace di mettere insieme due parole di senso compiuto: ignorava il fatto che, comunque, fossero i suoi occhi a parlare per lei, perché quelle perle grigio-blu non avrebbero potuto essere più luminose di così.

Stai… benissimo.
Io sono uscita da lavoro prima oggi, il Dottor Cox mi ha concesso di andarmene in anticipo, e...
- si grattò il naso, leggermente in difficoltà, sentendosi molto, molto, molto stupida - … insomma, come stai?

Gli domandò alla fine, decidendo di partire dai fondamentali, dai convenevoli di base, e lasciare che piano piano il nervosismo si placasse da sé.
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Messaggioda Desmond » 01/07/2014, 22:04

Desmond…

Che succede?
Hai appena visto un fantasma?


Io… non me l'aspettavo proprio, è una sorpresa bellissima!

Mantengo sempre le promesse e il tour è finito la settimana scorsa...

Stai… benissimo.
Io sono uscita da lavoro prima oggi, il Dottor Cox mi ha concesso di andarmene in anticipo, e... insomma, come stai?


Allora è colpa sua se mi sono presentato a mani vuote, ora so con chi lamentarmi!
... Sei splendida anche tu... E adesso che ti vedo sto decisamente meglio.


Insomma, come cominciare una leggera conversazione volta a mettere a proprio agio le persone.
No, Desmond non era minimamente in grado di nascondere l'entusiasmo nel rivederla e nemmeno gli interessava onestamente.
Adesso che ce l'aveva di fronte, non gli importava un fico secco del sesso, dell'astinenza e tutto il resto, voleva solo che continuasse a sorridere per merito suo, anche se non si riusciva a spiegare il perché, anche se non se ne capacitava, anche se tutto ciò gli sembrava a dir poco assurdo.
Le diede il braccio, sperando che lo prendesse, chiedendole implicitamente di farsi una passeggiata lì intorno aspettando che arrivasse la cena.
Infatti, secondo i suoi calcoli, lei sarebbe dovuta uscire in concomitanza con il brontolio dello stomaco e avrebbero trovato un posto dove mangiare nella successiva mezz'ora, mentre adesso invece l'appetito era ancora sotto controllo ma potevano ugualmente approfittarne per girare qualche negozio e fare quello che Flynn avrebbe voluto fare prima di incontrare la meravigliosa Ricercatrice.

Ora, visto che avrei voluto tanto inaugurare il nostro incontro con un bel regalo, che poi puntualmente sarebbe stato rovinato perché io spesso e volentieri non sono proprio ferrato nel fare doni... Sei costretta a guardare tutte le vetrine della piazza e della via principale e ad indicarmi una cosa che ti ispira e che vorresti per te, così che io possa regalartela e far tornare i miei piani all'origine...

Non ammise nemmeno la benché minima scusa o contestazione al riguardo: lui voleva farle un pensiero e lei avrebbe dovuto scegliere, senza contare che, onde evitare che decidesse per una sciocchezza giusto per renderlo contento, impose anche un minimo di costo per l'oggetto da decidere, ovvero 180 Galeoni: sotto quella cifra non avrebbe accettato di prendere assolutamente nulla.
Lì in giro c'erano negozi di ogni tipo, da gioiellerie a boutique di abbigliamento normale ed intimo, per poi passare agli articoli per la casa, articoli da arredamento interni ed esterni, bigiotterie, profumerie e articoli per il corpo fino ad arrivare anche ai negozi d'arte.
In poche parole ce n'era un po' per tutti i gusti e Alexis in quel modo aveva soltanto l'imbarazzo della scelta. Di tanto in tanto Desmond con la coda dell'occhio la osservava per guardarle i lineamenti del viso, la curvatura del corpo, un po' tutto, e quando veniva sorpreso dalla ragazza girava subito la testa fischiettando per gioco e commentando alla sua domanda "perché mi fissi?" con un...

Scusa, solo che non posso farne a meno...

Passeggiarono ancora per diversi metri qua e là, con una Parker che proprio non sapeva decidersi per via dell'imbarazzo del regalo.
Non voleva far spendere Desmond, comprensibile, dolce com'era, ripetendogli che il vero regalo era che lui fosse lì e nulla più, ma il cantante voleva a tutti i costi tenere fede al programma ipotetico che si era immaginato prima di arrivare lì, che poi non era altro che una mera scusa per prenderle qualcosa e rendere ancora più indimenticabile quel loro primo incontro.
Qualche volta capitava che qualche fan si fermava con gli occhi sgranati e la bocca spalancata e correva subito da lui per chiedergli un autografo, così erano costretti a bloccarsi ed aspettare che il leader degli S.D. completasse le firme, prima di riprendere la passeggiata.
Nel contempo poi, l'Ignis controllava anche le insegne dei ristoranti e dei locali ove avrebbero potuto mangiare inseguito, chiedendole anche quali fossero i suoi gusti in fatto di cucina, così da accontentare un po' entrambi con una scelta oculata.

... Aspetta aspetta aspetta...
Guarda un po' lì...


Presso la vetrina di un negozio chiamato "Chemical Equipment: Professional Quality" troneggiava, al centro di tanti prodotti adatti al lavoro di Ricercatore, Alchimista e Pozionista, una valigetta di metallo lucidissima, aperta, con all'interno tutto ciò che una ragazza come Alexis avesse mai potuto desiderare avere nell'occasione di una ricerca esterna al laboratorio, di un esperimento dentro casa, di una emergenza o del recupero di sostanze o materiali presso un qualunque sito aperto e visitato per lavoro.
In ogni scomparto erano presenti becher, piccole ampolle, misuratori di acidità e salinità, pinze indistruttibili, occhiali protettivi, forbici di precisione e mille altri oggetti che solo una persone come la Parker, cosciente del proprio mestiere, avrebbe saputo riconoscere, oltre a qualche altro oggetto mai visto nemmeno da lei perché forse ancora troppo inesperta e in fasi di apprendimento.
Certo, il cartellino sotto la valigetta recante la cifra "480 Galeoni" smorzava un poco l'interesse e l'entusiasmo ma...

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... Lo vuoi Occhi Belli?
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Messaggioda Alexis » 01/07/2014, 22:51

Allora è colpa sua se mi sono presentato a mani vuote, ora so con chi lamentarmi!

Era lì per lei, era venuto lì apposta per lei dopo che il suo tour era finito… aveva mantenuto la promessa.
Quanto la rendeva felice questa cosa? Non avrebbe saputo quantificarlo, ma il luccichio nei suoi occhi era decisamente inequivocabile.

... Sei splendida anche tu... E adesso che ti vedo sto decisamente meglio.

Eccolo lì, il rossore sulle guance che faceva capolino prima che lei potesse mai trovare il modo di frenarlo - anche se probabilmente non ci sarebbe riuscita comunque; quei due pomelli rosa ai lati degli occhi erano la riprova che si era appena imbarazzata, che il complimento di Desmond era andato a segno e le aveva fatto piacere.
Molto, molto piacere.
Si schiarì nuovamente la voce con un colpetto di tosse, e come prima abbassò gli occhi e si portò i capelli dietro l'orecchio, in un tentativo mal celato di nascondere l'imbarazzo che ormai aveva già preso il sopravvento su di lei; il battito del cuore era leggermente accelerato ora che lui le stava accanto, e aumentò ancora quando il ragazzo le offrì il braccio per passeggiare insieme a lei nelle vie di Vaduz.

Ora, visto che avrei voluto tanto inaugurare il nostro incontro con un bel regalo, che poi puntualmente sarebbe stato rovinato perché io spesso e volentieri non sono proprio ferrato nel fare doni... Sei costretta a guardare tutte le vetrine della piazza e della via principale e ad indicarmi una cosa che ti ispira e che vorresti per te, così che io possa regalartela e far tornare i miei piani all'origine...

Oh, ma…

No, niente da fare, qualsiasi sua protesta venne soffocata praticamente sul nascere: e se pensava di cavarsela con un pensierino da poco… ma neanche per sogno! Desmond voleva spendere tantissimi galeoni per lei, e non c'era verso di fargli cambiare idea, proprio nessuno!
Così, sbuffando, Alexis aveva preso il braccio di Flynn e si era messa a guardare le vetrine con aria concentrata, ma senza trovare nulla che le interessasse veramente: lo sguardo grigio-blu vagava da un vestito ad un profumo, da un gioiello ad un libro, ma non c'era davvero qualcosa che le suscitasse un moto di curiosità, che la spingesse ad avvicinarsi al negozio e verificare di cosa si trattasse più nello specifico.
Tuttavia continuava a cercare, e mentre lei guardava le vetrine, Desmond sembrava impegnato a guardare qualcos'altro…

Si può sapere perché mi fissi?

Scusa, solo che non posso farne a meno...

Quella domanda che era nata in un principio d'irritazione ricevette una risposta tale da farla arrossire ancora, con decisione, spingendola a guardare dalla parte opposta usando la scusa della ricerca del regalo perfetto; non riusciva a non guardarla perché… era bella? Perché gli era mancata? Non si sapeva rispondere con certezza e temeva di fare delle congetture che poi si sarebbero rivelate sbagliate, per questo non disse nulla e continuò a cercare, lamentandosi che non sapeva proprio cosa farsi regalare perché, in fondo, il regalo vero era la sua presenza… ma niente, quel testardo di un Ignis non voleva proprio darle retta!
Ecco, forse avrebbe desiderato che le ragazze - perché quasi sempre si trattava di femmine - non li fermassero ogni tot metri per chiedergli l'autografo, ma era un personaggio celebre ed era anche normale che venisse assediato dalle fan… doveva farsene una ragione, insomma.
Così continuavano a passeggiare, osservando anche i ristoranti che si susseguivano uno dopo l'altro: all'Acuan comunque sarebbe andato bene mangiare ovunque, ma era la cucina semplice che prediligeva; una steak-house, o un ristorante italiano magari, bastava che non fosse giapponese perché quello proprio non lo sopportava - e ad esso erano legati ricordi non esattamente piacevoli.

... Aspetta aspetta aspetta...

Mh? Che c'è, che hai visto?

Guarda un po' lì…

Seguì con lo sguardo la direzione indicata dall'Ignis, e si innamorò all'istante del contenuto della vetrina, più che altro di un oggetto ben specifico: un set da lavoro fatto apposta per una Ricercatrice come lei; c'era tutto… tutto ciò che avrebbe mai potuto desiderare ed anche di più, e lo adorava, lo si vedeva dallo sguardo inebetito che aveva preso spazio sul suo volto.
Quando abbassò lo sguardo sul prezzo, però, le prese un colpo, al punto che fece quasi un salto all'indietro, spostando subito lo sguardo: no, era decisamente troppo, troppo, troppo caro.

... Lo vuoi Occhi Belli?

Sobbalzò nuovamente, questa volta per la voce di Desmond accanto a sé.

No! - esclamò con forse fin troppa veemenza - Insomma, è un kit bellissimo, ma… hai visto quanto costa?! Non potrei mai permetterti di spendere così tanto per me, non posso proprio!

Non stavano nemmeno insieme, non avrebbe mai potuto accettare un regalo simile… sarebbe stato troppo egoistico, per quanto fosse bello quel regalo, e per quanto lo desiderasse - perché lo desiderava, eccome se lo desiderava.
Certo era che se Desmond avesse insistito ancora ed ancora… no, non sarebbe riuscita a dirgli di no, perché lui aveva quello sguardo disarmante che… che la faceva impazzire, ecco! Le faceva perdere il lume della ragione, la spingeva a sorridere, imbarazzarsi e compiacersi delle sue attenzioni come non lo succedeva da tempo, come non le succedeva da… sì, da Typhon.
Alla fine, con regalo in mano o no, l'Acuan gli fece un piccolo sorriso, grattandosi il naso e provando un desiderio strano, quello di…

… oh perdindirindina, no no no!!

Sì, aveva appena desiderato le sue labbra: voleva che lui la baciasse, ma non era possibile, assolutamente, il loro primo appuntamento era appena cominciato e sarebbe stato del tutto sbagliato baciarsi già a quel punto!
Doveva fare la brava, rispettare le consuetudini universalmente riconosciute, e…

… Desmond, potresti darmi un bacio?

… e mandare tutto all'aria con una domanda posta senza riflettere, grazie tante cervello inutile!
Non appena quelle parole vennero pronunciate, il rossore si diffuse così tanto sul volto di Alexis da farla sembrare un peperone: gli occhi si spalancarono e lei si ritrovò quasi a boccheggiare, tentando in qualche modo di fargli dimenticare quanto appena detto.

A-allora… do-dove p-pensavi di a-andare a c-cena?
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Messaggioda Desmond » 02/07/2014, 15:13

No!

No?
Stai dicendo sul serio?


Insomma, è un kit bellissimo, ma… hai visto quanto costa?!
Non potrei mai permetterti di spendere così tanto per me, non posso proprio!


Ma infatti non sei tu a dovermelo permettere, sono io che me lo permetto da solo!
Adesso aspettami qui, ci metto due minuti...


Le fece un sorriso calmo e rassicurante, lasciandola sola davanti al negozio mentre lui entrava e si rivolgeva immediatamente al proprietario.
Circa dieci secondi più tardi, la valigetta era stata portata via dalla vetrina e posata sul bancone con accanto la cassa e Desmond di sicuro non si mise ad utilizzare i contanti, bensì una carta metallizzata della Gringott molto simile al Bancomat babbano.
Ringraziato il negoziante, Flynn prese saldamente l'oggetto appena acquistato e uscì dal locale, porgendo immediatamente la valigetta ad Alexis, ansioso di osservarla mentre la apriva e ne studiava il contenuto molto più da vicino e con anche molta più confidenza e serenità, visto che era ormai sua e non doveva rendere conto a nessun altro di come trattava gli oggetti al suo interno.
Si erano seduti su una delle tante panchine della piazza, così da permetterle di guardare il kit portatile con maggiore comodità, ma oltre alla gioia di possedere un regalo simile, la Parker pareva combattuta da un altro tipo di emozione, che lì per lì Desmond non riuscì ad inquadrare.

Qualcosa non va?
Non ti piace forse?


… Desmond, potresti darmi un bacio?

Le guance della ragazza divennero rosse, di un rosso bellissimo e soffuso che fu in grado di scaldargli immediatamente il cuore.
Aveva una dolcezza disarmante. Adesso comprendeva perché anche uno come suo cugino ci era cascato con tutto che era molto più fisico di lui.
Certo, alla fine aveva deciso di tornare con Aryanne, ma Alexis aveva davvero delle caratteristiche che la Mercenaria non avrebbe potuto avere mai, nemmeno tra vent'anni: la Ricercatrice sapeva sorridere con lo sguardo, sapeva far vibrare l'anima con un semplice gesto e per di più sapeva eccitare il prossimo grazie alla sua innocenza. In pratica aveva armi che forse nemmeno lei conosceva benissimo ma le usava alla perfezione.
Il cantante rimase spiazzato da quella richiesta, non aspettandosi di sicuro che fosse lei per prima a cedere, a volere che si avvicinassero, a desiderare che le loro bocche fossero nuovamente l'una sull'altra il prima possibile, senza aspettare la fine di quell'appuntamento.
Questo cosa voleva significare? Che provava dei sentimenti molti simili ai suoi? In effetti c'era un solo modo per scoprirlo.

A-allora… do-dove p-pensavi di a-andare a c-cena?

Sulle tue labbra Occhi Belli...

Non le diede nemmeno la possibilità di parlare ancora o emettere un fiato. Le prese il volto tra le mani e, avvicinatosi, la baciò.
Non fu un bacio semplice da descrivere: in sé possedeva la passione di un Ignis ma anche la gentilezza di un ragazzo attento e rispettoso.
Si era "allenato" molto spesso nei suoi pensieri, si era dato spesso delle indicazioni su come muoversi per non spaventarla, per non arrivare subito al sodo, per non farla preoccupare di non dargli quello che voleva. Era consapevole che un giorno certi accorgimenti non sarebbero più serviti, qualora fosse andato tutto a buon fine tra loro, ma per il momento la priorità era rimettere in sesto ogni frammento del suo cuore, così che successivamente si potesse procedere anche alla riunione di tutti i pezzi per ultimare la cura definitiva alle sue sofferenze passate.
Le morse il labbro superiore, poi quello inferiore, erano buonissimi e gonfi... le mani non smisero di accarezzarle le guance e il collo e la lingua si muoveva solo per leccare laddove prima aveva morso. Gli occhi chiusi e qualche piccola strusciatina naso a naso, complici e tenere.

E se la invitassi a mangiare qualcosa da me?
No no no Des, lei non è come tutte le altre, vuole che ogni evento abbia la sua tempistica...
Si troverebbe a disagio e non si comporterebbe naturalmente, come adesso.


Stava davvero ragionando in quel modo?
Forse Eufemia aveva ragione, ormai si era perso del tutto in chissà quale meandro del romanticismo e dell'innamoramento.
Già, innamorato, lui, ora. Faceva fatica a crederlo, forse per ora era soltanto tremendamente pazzo di lei, cotto, ma chi poteva dargli la sicurezza che non si sarebbe invece innamorato in tempi record?
Una piccola parte di lui era quasi convinta che se lei avesse provato i suoi stessi sentimenti, probabilmente avrebbe ceduto ancor prima.
Sentiva il suo respiro nelle narici e il profumo della pelle gli inebriava i polmoni. Era felicissimo che si trovassero in un posto così poco frequentato dai paparazzi come il Liechtenstein altrimenti da mo' che avevano ricevuto centinaia di fotografie e lui doveva ancora informare Typhon.
Assurdo a dirsi ma quello fu il bacio più lungo mai dato da Desmond Flynn in tutta la sua vita... durò almeno un quarto d'ora-venti minuti.

... Decidi tu dove andare a mangiare, non mi importa.
Starei benissimo anche a digiuno, mi basterebbe proseguire a baciarti, Alexis...
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Ignis Fulmen
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Messaggioda Alexis » 03/07/2014, 12:45

Ma infatti non sei tu a dovermelo permettere, sono io che me lo permetto da solo!
Adesso aspettami qui, ci metto due minuti...


Già, come ipotizzato col cavolo che avrebbe lasciato perdere!
Alexis alzò gli occhi al cielo e sbuffò, incrociando le braccia al petto mentre l'Ignis entrava nel negozio per comprarle quel kit da ricerca portatile: decisamente la Parker era la dimostrazione vivente che non a tutte le ragazze bisognava regalare un gioiello o un vestito, per renderle felici; lei era più il tipo da regali pratici, utili, che si potessero effettivamente usare e non fossero un semplice abbellimento della propria figura. Con questo non voleva certo dire che non le piacesse comprare vestiti e monili da abbinare ai propri abiti - era diventata più attenta a queste cose da quando era uscita da Hogwarts - ma avendo un proprio gusto personale molto critico ed esigente, era difficile che le persone azzeccassero un regalo perfetto per lei se stavano su quel genere; in questo senso, dunque, Flynn aveva scelto il dono perfetto per lei… ma non avrebbe dovuto comprarglielo, era troppo troppo troppo costoso!
Eppure, quando il ragazzo uscì fuori dal negozio con quella valigetta in mano, gli occhi di Alexis sembravano due fari luminosi grigio-blu, le labbra erano incurvate in un sorriso estasiato, e l'espressione del viso in generale era l'apoteosi della beatitudine; per permetterle di osservare tutto al meglio, lei e Desmond si erano seduti su una panchina della piazza, e l'Acuan ne aveva subito approfittato per appoggiarsi il regalo sulle gambe ed aprirlo, così da studiare al meglio tutto ciò che conteneva: le provette, le siringhe, le ampolle, e strumenti che nemmeno lei aveva mai visto. Era talmente felice che, senza rendersene conto, cominciò a mostrare a Desmond tutto ciò che la valigetta conteneva, rendendolo così partecipe del suo entusiasmo anche se forse a lui non importava niente: ma era così contenta, così concentrata che, semplicemente, voleva condividere quel momento con l'altro, considerando soprattutto che il merito di quella gioia era sua.
C'era però qualcos'altro che le frullava in mente, un altro tipo di emozione che provava nel profondo e che le faceva battere il cuore… il desiderio di baciare Desmond; le persone che la conoscevano e sapevano dunque del suo proposito di rimanere illibata fino al matrimonio pensavano erroneamente che l'Acuan non provasse alcun desiderio di tipo fisico o sessuale, ma si sbagliavano. Alexis provava desiderio come qualsiasi altra persona al mondo, con la stessa intensità, l'unica differenza era che, ovviamente, lo tratteneva per mantenere fede alla propria volontà morale; in quel senso, dunque, non era così assurdo comprendere che la Parker, a contatto con un ragazzo che - per quanto ancora le sembrasse assurdo pensarlo - le piaceva e che non vedeva da tempo, provasse il desiderio di baciarlo… la cosa assurda era che glielo disse, gli fece presente ad alta voce il proprio desiderio chiedendogli pure di esaudirlo, rendendosi - a parer suo - ridicola, e cercando immediatamente di cambiare argomento, per non pensare alla figuraccia appena fatta, spostandolo sul luogo scelto dall'Ignis per andare a cena.

Sulle tue labbra Occhi Belli...

Schiuse le labbra per chiedergli che volesse dire, o semplicemente perché sperava che il suo cervello avrebbe messo insieme qualcosa d'intelligente con cui ribattere alle parole di lui, ma esattamente come la prima volta che si erano incontrati - dopo la rottura con Typhon, s'intende - Desmond fu più veloce di lei, poggiando la bocca sulla sua per cominciare a baciarla esattamente come Alexis aveva desiderato; nemmeno si accorse che, non appena le labbra dell'Ignis s'impossessarono delle sue, un sospiro s'infranse sulle prime, quasi di sollievo per aver ricevuto esattamente ciò che desiderava.
Oh, ma come faceva ad essere così buono, così… invitante? Sembrava quasi che stesse parlando di un gelato, invece si riferiva davvero alle labbra di Flynn che si muovevano ora dolcemente sulle sue, assaporandole con lentezza calcolata, almeno era questo quello che Alexis ipotizzava - ed anche con difficoltà, perché era come se la sua mente fosse leggera ora, avvolta in una bolla di piacere che la spingeva a non pensare a nulla, a non farsi domande, a godersi semplicemente il momento e basta.
Posò una mano sul suo collo per accarezzarlo, l'altra che invece si appoggiava sul petto dell'Ignis all'altezza del cuore quasi per sentirne il battito cardiaco, per sincerarsi che fosse veloce quanto il proprio… e le strusciatine dei nasi, quanto le piacevano!
Possibile che quel ragazzo fosse davvero Desmond Flynn, cugino di Typhon ed Ignis? Possibile che fosse in grado di nascondere agli occhi degli altri e mostrarle in quel momento, solo a lei, tutta quella dolcezza, quel delicato trasporto che la faceva sentire immensamente speciale?
Se non fosse stata certa di trovarsi di fronte alla persona giusta, forse avrebbe pensato che gli fosse accaduto qualcosa per trasformarsi a quel modo, o che qualcuno avesse preso il suo posto tramite Polisucco.
In quel turbine di emozioni, sensazioni e sfioramenti di labbra e nasi, l'Acuan perse del tutto la cognizione del tempo, al punto da non saper più dire da quanto tempo fossero impegnati a baciarsi, su quella panchina che, improvvisamente, era diventato il posto più bello di tutta Vaduz.

... Decidi tu dove andare a mangiare, non mi importa.
Starei benissimo anche a digiuno, mi basterebbe proseguire a baciarti, Alexis...


Ma… ma mangiare è importante…

Obiettò la Parker quando si furono staccati da quel lunghissimo bacio, con le labbra tumide, gli occhi luminosi ed un'espressione di adorabile spaesamento sul volto: aveva le guance rosse ed il cuore che le batteva all'impazzata, e nonostante il tremendo imbarazzo che la scuoteva internamente, non si era mai sentita meglio in vita sua.

A-Allora ti faccio strada…

Aggiunse, alzandosi in piedi con la valigetta stretta in mano per il manico e lisciandosi il vestito, sentendo la mano che quasi prudeva per la voglia di essere presa da quella di Desmond: era decisamente una ragazza romantica nel senso classico del termine, per la quale il modo migliore di camminare col proprio ragazzo era tenersi per mano.
… solo che Flynn non era il suo ragazzo, ovviamente.

Seguimi!

Esclamò subito dopo per scacciare pensieri fastidiosi, perché inappropriati, dalla propria mente, per condurlo verso il ristorante che da mesi si limitava ad osservare da lontano: si chiamava "Torkel", e per quanto ne sapeva era uno dei migliori di tutta Vaduz, specializzato in cucina internazionale ed americano stile anni '50 del 900, il connubio perfetto insomma tra uno stile elegante e piuttosto raffinato e piatti semplici rivisitati con un tocco di stile.
Il ristorante si trovava distante dalla piazza principale della città, su una stradina in salita che, comunque, non era troppo difficile da percorrere se, come lei, s'indossavano le scarpe basse: in meno di venti minuti, dunque, i due furono arrivati nel luogo scelto da Alexis, di fronte all'ingresso del Torkel.

Immagine


Eccoci… spero che… insomma, che ti piaccia…
So che fanno della cucina buonissima, carne e pesce a volontà! Ma non ci sono mai entrata perché è un posto così… romantico…
- ed arrossì a quelle parole - che non mi andava proprio di cenarci da sola.

E per quanto si sentisse patetica in quel momento a parlare in quel modo, una volta varcata la soglia Desmond avrebbe sicuramente capito il perché delle parole dell'ex Delfina.

Immagine


Si trattava effettivamente di un posto romantico, elegante, riservato, con la vista sul panorama del Liechtenstein, il genere di posto in cui davvero era deprimente mangiare da soli: un cameriere si avvicinò subito a loro, accogliendoli con premura - e parlando in inglese non appena si rese conto che i due non erano del posto - ed accompagnandoli ad un tavolo con la vista migliore; la Parker evitò di commentare la gentilezza del cameriere, perché farlo sarebbe equivalso ad ammettere che quell'uomo la vedeva da settimane fermarsi davanti all'ingresso e non entrare mai, limitandosi a sospirare per poi allontanarsi sconsolata, e che dunque forse quello era il suo modo per rendere speciale la serata della Ricercatrice.

Beh, insomma, che… che ne dici?
Ti piace? Il menu è in tedesco, ma posso tradurtelo io se vuoi!


Ed anche lì evitò di spiegare il perché conoscesse il significato dei nomi nei piatti scritti sul menu, altrimenti avrebbe dovuto raccontargli di come l'avesse praticamente imparato a memoria, osservandolo nella bacheca esterna all'ingresso.

Sai, sono… sono davvero felice che tu sia qui.
Una parte di me temeva che non saresti mai venuto a riscuotere il tuo pagamento, e… beh, mi sarebbe dispiaciuto tantissimo…
- ammise, alzando gli occhi su di lui con espressione tenera - Mi… mi sei mancato… so che sembra stupido da dire perché non è che prima della tua partenza ci frequentassimo regolarmente, ma… mi sei mancato comunque.
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Messaggioda Desmond » 04/07/2014, 17:10

Ma… ma mangiare è importante…

Evidentemente ho una scala di priorità differente da molti altri esseri umani!
Spero che la cosa non ti dispiaccia...


Chiese quasi per sicurezza, conoscendo fin troppo bene l'ipotetica risposta, difatti a giudicare dalle labbra lucide e gonfie della ragazza, evidentemente aveva una gran voglia di farlo ancora e ancora, ma si stava trattenendo perché alla fine l'appuntamento era appena all'inizio.
Riusciva a fare delle espressioni sia dolci che buffe allo stesso tempo, era davvero singolare nel modo di fare e di esprimersi, davvero unica.
Desmond adorava osservarla, studiarla, provare a comprenderla e capirla, forse in virtù del fatto che l'idea di volerla frequentare seriamente si stava trasformando sempre di più in una vera e propria certezza.
Si alzarono in piedi, dopo che Flynn diede carta bianca alla ragazza per decidere dove andare a mangiare, così la Parker iniziò a fare strada, facendo ciondolare forse apposta la mano sinistra mentre camminava, invitando quindi il cantante ad approfittarne e di conseguenza prenderla per proseguire il percorso più legati, stretti e vicini.

A-Allora ti faccio strada…

... Posso?

Se quindi Alexis non si fosse stranita o sottratta a quell'atteggiamento più intimo tra loro due, Desmond si fece accompagnare mano nella mano dalla ex Delfinazzurro fino ai portici di un ristorante piuttosto bello, lussuoso e romantico con una vista meravigliosa.
Grandissimo, spazioso, sicuramente di alta classe e di alta cucina a giudicare dagli odori che si potevano percepire nell'aria.
Il tempo era perfetto per poter stare all'aperto e quel locale offriva dei tavoli disposti meravigliosamente: uno di quei punti focali dove spesso e volentieri ci si poteva organizzare per festeggiare matrimoni, compleanni, anniversari e quant'altro.
Non si poteva sicuramente dire che la Ricercatrice non avesse buon gusto, anzi, quello era un ristorante perfetto per il loro primo appuntamento e magari anche per il secondo, il terzo e così via.
Desmond annuì lentamente, sorridendo soddisfatto, voltandosi poi verso la ragazza per ascoltare ciò che aveva da aggiungere al quadro completo.

Eccoci… spero che… insomma, che ti piaccia…
So che fanno della cucina buonissima, carne e pesce a volontà!
Ma non ci sono mai entrata perché è un posto così… romantico… che non mi andava proprio di cenarci da sola.


E' comprensibile...
Beh ora non sei più sola, quindi, cosa stiamo aspettando?


Quell'ultima frase poteva avere mille sfaccettature ed interpretazioni: significava che in quel preciso istante Alexis aveva compagnia oppure che Flynn era intenzionato a rimanerle vicino per parecchio tempo in generale come un qualcosa più di un amico?
Non era necessario approfondire adesso, soprattutto perché erano appena arrivati, la sera era ancora lunga e perché l'animo da Ignis gli imponeva di trattenere un poco di mistero così da constatare le sue reazioni e le sue espressioni a mano a mano che l'appuntamento proseguiva.
Entrarono e finalmente si avvicinò un cameriere che li salutò cordialmente nella loro lingua, accompagnandoli fino ad un tavolo libero a tendenzialmente isolato (forse anche a causa dell'orario presto) dove si sedettero e come prima cosa ordinarono una bella bottiglia di vino bianco fresco e frizzante, qualcosa di leggero e appena appena alcolico per ravvivare la cena.
Non appena però Desmond prese il menù, si accorse che era scritto tutta quanto in tedesco, quindi aveva non poche difficoltà ad orientarsi.

Beh, insomma, che… che ne dici?
Ti piace? Il menu è in tedesco, ma posso tradurtelo io se vuoi!


Mi faresti un gran piacere...
Anzi, sai che c'è?
Mi fido del tuo giudizio: a parte lumache il resto lo mangio tutto, quindi ordina pure per entrambi!
Tra l'altro, non sapevo conoscessi il tedesco...


Mica perché fosse una cosa strana, però a dire il vero il cugino non gli aveva mai accennato a quel dettaglio in mezzo alle mille conoscenze della Parker. Magari lo aveva imparato negli ultimi ed in fondo, calcolando che lavorava in un ambiente simile c'era anche da aspettarselo.
Quando arrivò da bere, il ragazzo si premurò di versare il vino nel calice della ragazza, facendo poi lo stesso per sé.
Decise di orientare il primo brindisi alle "acque elettriche", sperando che a lei potesse andare e piacere, oltre che farla un po' sorridere, quel sorriso meraviglioso che le decorava il centro delle guance candide e dolcissime, ogni tanto tinte di un lieve accenno rosato.
Si vedeva chiaramente che Alexis voleva dire qualcosa di specifico, ma forse voleva attendere di aver ordinato da mangiare così da avere la certezza che nessuno potesse interromperli e rovinare così la preziosità delle proprie parole.
Finalmente, quando rimasero soli, la Ricercatrice si accinse a fiatare, con aria tenera, timida e molto, molto imbarazzata.

Sai, sono… sono davvero felice che tu sia qui.
Una parte di me temeva che non saresti mai venuto a riscuotere il tuo pagamento, e… beh, mi sarebbe dispiaciuto tantissimo…
Mi… mi sei mancato… so che sembra stupido da dire perché non è che prima della tua partenza ci frequentassimo regolarmente, ma… mi sei mancato comunque.


Le accarezzò la gamba con la propria, da sotto il tavolo.
Non che fosse un vero e proprio "piedino", ma una specie di atteggiamento affettuoso e appena appena proibito.
Nel suo sguardo sussistevano mille sensazioni ed emozioni, come il desiderio di baciarla ancora, di stringerla forte a sé o sdraiarla su quel tavolo.
In tutto questo però, la nota dolce e romantica arrivò dalla sua mano destra, che prese la sua con una delicatezza accorta e sottile.
Si vedeva che combatteva senza timore il proprio istinto più fisico, lo faceva per lei, lo faceva per loro.
Eufemia, come anche Regina, lo avevano già dato per spacciato, ma si sbagliavano di grosso, avrebbero presto scoperto di cosa era in grado Desmond Flynn quando qualcosa gli interessava sul serio.
Le sorrise affabile e felice, avvicinando la mano di lei alle proprie labbra per baciarla senza esitazione, questa volta senza chiedere il permesso.

Allora cosa ne diresti di rendere questo incontro un po' più serio di una semplice riscossione di pagamento?
... Io sono qui oggi perché mi andrebbe di frequentarti seriamente, Alexis.
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Messaggioda Alexis » 04/07/2014, 20:37

Evidentemente ho una scala di priorità differente da molti altri esseri umani!
Spero che la cosa non ti dispiaccia...


Oh… no no, figurati!
Basta che mangi e non deperisci…


Certo, e magari ora gli avrebbe suggerito anche di portare la canottiera della salute per non prendere freddo alla pancia… ma come facevano certe uscite a venirle spontanee? Arrossì, ovviamente, le guance che si tingevano di un rosso acceso quasi perfettamente abbinato al rosso delle labbra che, gonfie ed umide, erano le testimoni perfette dei baci che si erano appena scambiati; e come negare, almeno a se stessa, che avrebbe voluto baciarlo ancora, sentire quella bocca nuovamente sulla propria ed abbandonarsi al piacere di quel gesto? Ma non poteva, non si faceva, non era giusto! Aveva avuto il suo assaggio di paradiso, per così dire, ora doveva solo aspettare la fine dell'appuntamento e sperare che, nel frattempo, Desmond non rinsavisse e non scappasse il più veloce e lontano possibile da lei - anche se non l'avrebbe del tutto biasimato, per questo.
Visto che, comunque, la Parker era stata lasciata libera di scegliere il ristorante che voleva per la cena, la ragazza gli propose un luogo che sapeva per certo essere quello perfetto per la loro serata, un ristorante raffinato ed elegante ma senza esagerare, un posto tranquillo dove poter consumare una cenetta appetitosa e poter parlare di… beh, al momento non sapeva di cosa, ma era certa che le sarebbe venuto in mente nel corso del pasto.

... Posso?

Alzò gli occhi su di lui, a quella domanda, dopodiché li abbassò sulla mano di lui molto vicina alla propria, capendo così al volo a quale permesso Flynn si stesse riferendo: deglutì silenziosamente, dopodiché annuì con un movimento lento del capo; come descrivere il momento esatto in cui le loro dita si sfiorarono?
Alexis sentì un piacevole brivido lungo la schiena, e avrebbe quasi giurato di avere le dita iper-sensibili perché, in quel momento, ogni sensazione era amplificata: sentiva distintamente la pressione dei suoi polpastrelli sulle proprie nocche, il calore del suo palmo contro il proprio, persino i piccoli calli che probabilmente si era formato suonando fino allo sfinimento; e in quel gesto così semplice, così naturale, era racchiuso un contatto ben diverso tra loro, quasi più intimo del bacio che si erano scambiati.
Perché si poteva baciare qualunque persona per cui si provasse attrazione - cioè, lei non l'avrebbe mai fatto, ma era possibile - ma non si prendeva per mano chiunque; quasi le pareva di galleggiare, di camminare sollevata da terra, talmente era felice in quel momento… probabilmente Desmond non si sarebbe mai reso conto di quanto apprezzasse quel momento, di come la facesse sentire, e forse era anche meglio così, perché l'Acuan temeva di apparirgli ridicola e non avrebbe sopportato di essere considerata tale ai suoi occhi.
Insieme, mano nella mano, i due raggiunsero il ristorante che si presentava benissimo già dall'esterno, e che la Parker conosceva bene perché ci si era fermata spesso di fronte senza mai entrare, trovando quel posto decisamente troppo romantico per cenarvi da sola, a meno di non essere presa da un improvviso attacco di masochismo acuto.

E' comprensibile...
Beh ora non sei più sola, quindi, cosa stiamo aspettando?


Lo fissò un secondo, quasi incerta se chiedergli o meno cosa intendesse dire, ma lasciò perdere subito dopo, scuotendo il capo: non voleva domandarsi se le sue parole fossero circoscritte o meno a quella serata, preferiva rimanere nella beata ignoranza - e detto da lei, era davvero grave.
Un cameriere, quello che la beccava ogni sera a sbirciare il menu in un mare di sospiri, li fece accomodare ad un tavolo con una vista mozzafiato sul panorama circostante, portando subito loro una bottiglia di vino bianco come ordinato da Desmond con cui poterono brindare, in codice, ai loro Elementi: Alexis non poteva quasi credere di essere seduta lì, con lui, in quel ristorante… era come un sogno che diventava realtà!

Mi faresti un gran piacere...
Anzi, sai che c'è?
Mi fido del tuo giudizio: a parte lumache il resto lo mangio tutto, quindi ordina pure per entrambi!


Oh, sicuro!
Allora… beh, potremmo prendere un antipasto della casa
- salumi, formaggi e verdure di stagione coltivate nei campi di Vaduz - e poi due piatti di carne… qui fanno un'ottima quaglia ripiena, ed anche le verdure all'aceto balsamico sono fantastiche! Per non parlare delle patate duchesse con la crema al tartufo…

Sì, Alexis lo conosceva davvero bene il menu del Torkel, e se Desmond le avesse dato l'okay, allora avrebbe ordinato quello per entrambi.

Tra l'altro, non sapevo conoscessi il tedesco…

Mh?
Ah, beh, sì… un po' ho dovuto impararlo per il lavoro, anche se al Centro parliamo tutti inglese per comodità, e poi…
- si schiarì un momento la voce, imbarazzata - … mi è capitato spesso di fermarmi qui di fronte e guardare il menu, e piano piano l'ho imparato a memoria e tradotto a casa…

Ammise, la voce che si faceva sempre più bassa fino a diventare un filo sottilissimo e sepolto dall'imbarazzo che stava dilagando in lei: quant'era riuscita a sembrare patetica con quelle parole?
Preferì non chiederselo, e per non pensare a quanto appena detto scollegò momentaneamente il cervello: il risultato? Dirgli che le era mancato, che era felice che fosse lì, che fosse tornato per uscire con lei; tutte cose molto dolci, molto sincere, ma magari era un po' presto per fargliele presente… no?
La verità era che la Parker non era mai effettivamente uscita con qualcuno, perché con Typhon era stato tutto diverso e repentino, quindi non era affatto certa di sapere cosa si potesse o non si potesse dire ad un primo appuntamento, o comunque cosa fosse il caso di tenere per sé.
Sussultò quando sentì la gamba di Desmond contro la propria, in una carezza leggera, ma nonostante la sorpresa non ritrasse la gamba, lasciandola dov'era: forse lui l'avrebbe sentita un poco rigida, ma era chiaro che la timidezza avesse preso il sopravvento su di lei - chiaro dalle guance che sembravano due piccoli forni di colore rosso acceso; però un sorriso, un sorriso timido, impacciato ma radioso, rischiarò tutto l'imbarazzo che le si leggeva sul viso quando l'Ignis le prese la mano e la baciò dolcemente, facendole saltare un battito.

Allora cosa ne diresti di rendere questo incontro un po' più serio di una semplice riscossione di pagamento?

In… in che senso?

... Io sono qui oggi perché mi andrebbe di frequentarti seriamente, Alexis.

Schiuse le labbra come a voler dire qualcosa, ma non parlò subito: si morse il labbro, piuttosto, e bevve lentamente un sorso di vino, come se stesse soppesando la sua affermazione, cercando di districare un qualche dilemma mentale che l'aveva attanagliata.
Alla fine sbuffò leggermente, come sconfitta, ed alzò gli occhi su di lui con aria piuttosto concentrata.

Quando parli di frequentarmi seriamente… ecco, cosa intendi di preciso?
Stiamo insieme? Usciamo insieme ma siamo liberi di uscire con altri? O magari sciamo insieme in esclusiva, ma non siamo ancora fidanzati?


Gli domandò, palesando quanto ne sapesse di convenzioni sociali e sentimentali… assolutamente zero.
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