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Corsica

Messaggioda Shay » 05/04/2015, 20:35

Hai scelto la serata migliore, per venirmi a trovare.

Sarcastica come la prima volta, ma in fondo non si aspettava di certo che potesse essere cambiata da qualche settimana passata a quella sera.
Un aspetto immensamente affascinante e attraente. Forse era vero ciò che si diceva a proposito dei Druidi e del loro carisma estetico.
I piedi scalzi, il vestito lungo e di stampo antico, ricercato, i capelli lisci, morbidi e lunghi, gli occhi scuri e intensi, profondissimi come le maree.
Il Lupo Bianco appena la vide si fece più attento, seguendola con lo sguardo. Era grandissimo e faceva ancora fatica a rapportarsi a quella forma.
La malinconia aveva reso Razìa molto diversa, più dolce, più gentile, dal tono più facilmente riconoscibile come innamorato.
Allora era proprio vero che aveva sofferto per lui per tutti quei giorni. Era vero che Shay aveva fatto parte dei suoi sogni ogni notte ininterrottamente. Era vero che non avrebbe potuto amare nessun altro, pensare a nessun altro, sentirsi viva con nessun altro.

... ho sognato che arrivasse questo giorno ogni notte, da quando te ne sei andato.

Non poteva rispondere, ancora, essendo la Luna ancora visibile e il Sole in lentissima salita, ma comunque le permise di accarezzarlo, sporgendosi un po' come un vero e proprio animale da compagnia, alzandosi qualche istante in piedi e avvicinandosi di più a lei. La sua testa era più in alto di quella di Razìa, incredibile, era davvero enorme, un Metalupo Bianco a tutti gli effetti, però più robusto e forte. Giusto per osservare la sua reazione, provò a leccarle la guancia, consapevole che tanto non potesse in alcun modo sporcarsi, per poi fare lo stesso anche ai piedi così da provocarle del solletico, dopo di che, non appena i raggi del Sole furono sul suo pelo, egli si accorse che poteva tornare nella sua forma umana.
Invitandola a seguirlo, corse leggermente addentrandosi nella prima parte della fitta boscaglia, raggiungendo un gruppo di alberi. Alla base di uno di questi c'era un borsone sportivo. Nemmeno pochi istanti dopo e al posto del grande candido animale ci fu... Shay Patrick Beowulf... nudo.

Buongiorno...

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... Serata a parte, spero di non essere arrivato nel bel mezzo di qualche altro impegno.

Rimase completamente come Trama e Mana l'avevano fatto per alcuni secondi, forse anche per sfidarla un po' ad abbassare gli occhi ed osservare le zone più proibite del suo corpo massiccio e muscoloso, nonché atletico e slanciato. Non che somigliasse vagamente in dimensioni alla sua controparte animale, ma forse neanche ci andava troppo lontano e ne andava ben più che fiero. Infine, con un sorriso appena sarcastico, afferrò il borsone e da esso estrasse il proprio cambio, portatosi dietro proprio per evitare di andare in giro senza nulla addosso e spaventare qualcuna.
Circa un minuto dopo indossava un jeans nero, delle scarpe tipo "Hogan" bianche e camicia a maniche corte attillata e sempre bianca. Anche se si trovavano in inverno inoltrato, avere il Ghiaccio dentro era davvero una svolta, difatti la sua resistenza alle basse temperatura era aumentata a livelli spropositati. Raggiungendola la guardò negli occhi, sospirando, poi con una mano si azzardò a farle una carezza sulla guancia destra.

L'Oceano mi ha accettato in Gilda.
Ho incontrato chi dovevo incontrare e... Ho chiuso ciò che dovevo chiudere, definitivamente.
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Messaggioda Razìa » 05/04/2015, 22:34

Era bellissimo in quella forma, così maestosa e candida come i fiocchi di neve ghiacciati che tanto erano legati all'Elemento ora presente nel suo spirito: una visione per gli occhi, o meglio, una visione per gli occhi di Razìa, che lo fissò rapita per qualche istante prima di parlare; ironica, pungente come sempre, ma con una nota più dolce e morbida riservata solo a Shay, all'uomo che le aveva rubato il cuore e che lei aveva legato a sé tramite il Mana, sfruttando un suo desiderio altruistico che l'aveva portato -o l'avrebbe portato presto- tra gli Acuan per diventare un Gildato a tutti gli effetti.
Si avvicinò a lui, tentando di accarezzarlo, e quando capì che ciò le era stato concesso cominciò a far scivolare la mano nel pelo folto del Metalupo, quasi inebriata dalla sua presenza: e quando l'uomo in forma animale si mise in piedi sulle zampe, risultando molto più alto dell'Erede, quest'ultima lo abbracciò proprio, respirando il suo odore selvaggio che, più che schifarla -come sarebbe dovuto essere- l'attirava e le piaceva, prima di storcere un po' il naso per la leccata sulla guancia e ridere quando lo fece ai piedi, rendendosi conto che per quanto le facesse strano, non riusciva proprio a sentirsi infastidita.

Buongiorno...
... Serata a parte, spero di non essere arrivato nel bel mezzo di qualche altro impegno.


... e nemmeno la visione nuda di Shay la infastidiva.
Avrebbe dovuto, si sarebbe dovuta sentire quasi insultata dall'assenza di pudore e dalla sfacciataggine dell'uomo nel presentarsi in quel modo davanti a lei... ma niente.
Certo, spostò lo sguardo con le guance rosse d'imbarazzo quando si mise in piedi come la Natura l'aveva fatto, ma non appena si volse per cominciare a vestirsi, l'Erede cedette alla curiosità ed al desiderio provato per lui grazie all'amore, e si arrischiò a guardarlo in tutta la sua bellezza.

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Chiaramente, quando fu di nuovo coperto dai vestiti, Razìa poté tornare a guardarlo in modo normale, e fu lei stessa ad avvicinarsi a lui di qualche passo per poi sospirare a quella carezza sulla guancia che accolse docilmente, gli occhi persi in quelli di Shay.

L'Oceano mi ha accettato in Gilda.

Allora adesso sei un Acuan... ne sei felice? -gli domandò, cercando di mostrare più auto-controllo possibile... almeno fino a che non sentì la sua successiva affermazione.

Ho incontrato chi dovevo incontrare e... Ho chiuso ciò che dovevo chiudere, definitivamente.

Definitivamente? -domandò in un sussurro, per avere conferma di aver sentito bene.

Non appena la conferma arrivò, sul volto di Razìa si formò un sorriso radioso, felice, il più dolce che chiunque avesse mai visto provenire da quelle labbra; non era ancora suo, certo, ma già il fatto che non appartenesse a nessun'altra e che avesse chiuso eventuali e possibili rapporti sentimentali le riempiva il cuore di speranza -anche se sapeva che sarebbe stato meglio rimanere coi piedi per terra.

Ho pregato tanto il Mana affinché ti riportasse da me libero... affinché potessi rubarti il cuore come tu hai rubato il mio. -ammise, gli occhi luminosi di amore e desiderio, ed il cuore che batteva a mille nel petto- Perciò, se non ti dispiace troppo... io procederei al rapimento... -aggiunse in un sussurro, per poi alzarsi in punta di piedi e, se Shay gliel'avesse permesso...

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... baciarlo dolcemente sulle labbra.
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Messaggioda Shay » 05/04/2015, 23:00

Allora adesso sei un Acuan... ne sei felice?

Annuì soltanto, ipotizzando che per adesso l'argomento potesse essere archiviato.

Ho incontrato chi dovevo incontrare e... Ho chiuso ciò che dovevo chiudere, definitivamente.

Definitivamente?

Se ti mentissi lo capiresti dal Ghiaccio che ho in corpo.
So bene che voi potete comunicare con gli elementi e così carpire le emozioni altrui.


La vide sorridere e il fatto che fosse sollevata regalò un po' di gioia anche a lui.

Ho pregato tanto il Mana affinché ti riportasse da me libero... affinché potessi rubarti il cuore come tu hai rubato il mio.

Ti ricordo che io non ho fatto proprio nulla.

Rispose in una piccola battuta, scherzando sulla non tanto saggia decisione del Mana di legarla a lui.

Perciò, se non ti dispiace troppo... io procederei al rapimento...

Veloce, imprevedibile, completamente libera e decisa a comportarsi come meglio si sentiva e credeva.
Quello era sicuramente un lato di lei che non aveva avuto l'onore di capire ed esplorare durante il loro primo incontro.
Gli piaceva, senza ombra di dubbio, come gli piacque anche quel bacio che, giunto di improvviso, venne comunque ricambiato all'istante.
Non era innamorato di lei, non ancora, ma questo non significava che non provasse attrazione o che il suo elemento non giocasse un ruolo fondamentale. Assaporò le sue labbra per molto poco, poi la vide allontanarsi maliziosa e birichina ma non glielo permise completamente, afferrandola di nuovo dietro il collo e spingendola di nuovo verso di sé, un po' prepotente, un po' comandante, un po' selvaggio.
Tuttavia non era giunto fin lì solo per darle le belle notizie ed approfittarsi dei suoi sentimenti, anzi, voleva chiarire molte più questioni.
Per tale motivo quando terminò il bacio e i due tornarono a guardarsi negli occhi, Patrick le mostrò un'espressione decisamente seria.

Passeggiamo.

Di certo non avrebbe messo di nuovo piede nel Castello così presto, non perché non gli piacesse ma perché ancora non ci si sentiva a suo agio e per parlare con lei voleva stare tranquillo totalmente. D'altronde quasi tutto il territorio lì intorno era parte dei possedimenti di Razìa, quindi non c'era alcun pericolo che sconfinassero e che lei corresse rischi, oltre al fatto che c'era lui con lei e soltanto per questo era difficili temere qualsiasi minaccia. Camminarono per qualche minuto, nel silenzio più completo, attraversando radure, arbusti, cespugli di piccole dimensioni e superando alberi secolari. Quando infine raggiunsero un laghetto naturale solitario e immerso nel verde, Shay comprese che non poteva esserci luogo migliore per parlare senza la preoccupazione di essere disturbati. Non la invitò a sedersi, poteva fare come meglio credeva. Lui dal canto suo si avvicinò alla riva e prima di parlare si specchiò un istante nell'acqua limpida e ferma.

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Trovandomi a contatto con una Capo Gilda, ho avuto modo di scoprire qualche informazione in più riguardo questa storia.
So quindi che decidendo di avvicinarti a me, stai rinunciando per sempre a continuare il tuo percorso come nobile del Mana.
Non sono qui certo per tentare di farti desistere, non è nella mia indole e credo che ognuno sia libero di scegliere il proprio destino, ma quanto meno credo sia mio diretto sapere se e quanto tu ci abbia pensato in questi giorni e se davvero ti sentiresti pronta ad una eventualità simile.
Se il mio destino ha voluto che mi legassi a te, un motivo ci sarà sicuramente, ma per quel che mi riguarda io non ci rimetto affatto nello stare con una ragazza bella e potente come te, mentre tu invece di prezzi da pagare non ne avresti pochi...


Lasciò quindi che rispondesse a quel primo quesito, prima di andare oltre e passare al secondo dubbio, ugualmente importante, per lui.

... C'è qualche rompicoglioni che ha promessa la tua mano?
Perché in tal caso voglio tu sappia che non sfiderò nessuno.
Primo perché non desidero spargere sangue di un poveraccio che non ha capito con qui si sta realmente scontrando...
... e secondo perché la mia donna deve sapersi imporre, non devo farlo io per lei.
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Messaggioda Razìa » 07/04/2015, 23:05

Se ti mentissi lo capiresti dal Ghiaccio che ho in corpo.
So bene che voi potete comunicare con gli elementi e così carpire le emozioni altrui.


Ne sai tante di cose, mh?
Ti sei informato per bene prima o dopo che ti legassi a me?
-gli domandò Razìa, quasi nella speranza romantica che egli si fosse interessato non solo perché aveva il Ghiaccio dentro di sé, ma perché era curioso di scoprire qualche particolare in più sulla donna che gliel'aveva donato.

Quanto si sentiva patetica nel pensare/sperare certe cose, lei che prima aveva sempre deriso quel genere di atteggiamenti: aveva preso in giro anche Estia per questo, ed ora si trovava nella sua stessa condizione... no, anzi, peggio.
Perché il Terran che aveva combattuto fino allo stremo per lei lo amava, mentre Shay... evidentemente no.

Ti ricordo che io non ho fatto proprio nulla.

Già, lui non aveva fatto nulla: era stata Razìa a legarlo a sé, ed era stata la benedizione/maledizione -a seconda dei punti di vista- degli Eredi a farla innamorare di lui... l'uomo stava solo cercando di ottenere l'Elemento per essere una persona migliore, un Licantropo migliore, tutto qui.
Eppure ormai c'era dentro con tutto l'abito, ormai lo amava, ormai non poteva che pensare a lui, sospirare per lui... vivere per lui: e sapere che non c'era più nessun'altra che voleva portarglielo via fu ciò che la spinse a cercare un suo bacio, senza nemmeno chiedergli il permesso.
Da quando l'aveva incontrato, da quando la sua anima si era legata alla sua, aveva sognato ogni secondo il momento in cui ciò sarebbe successo, domandandosi come sarebbe stato baciarlo, cosa avrebbe provato se e quando fosse successo... ma quando accadde per davvero, fu mille volte meglio.
Gli Elementi della mora e quello di lui si fusero all'istante, la bocca morbida di Razìa assaporò con delicatezza quella di Shay... e poi quest'ultima lo fece a sua volta in un impeto imprevedibile, prendendo il controllo e facendola fremere tutta, corpo ed anima: avrebbe continuato a baciarlo ancora e ancora, anche fino alla notte successiva -se solo avesse potuto- ma evidentemente era il Lupo quello con ben altri progetti in mente.

Passeggiamo.

Annuì silenziosa, affiancandolo per mettersi a camminargli di fianco: non aveva timore nell'allontanarsi dalle mura del Castello perché quello era comunque il suo territorio, e poi i boschi che circondavano la zona erano pieni di animali che la amavano e che avrebbero dato la vita per difenderla -sacrificio reciproco chiaramente- se mai ce ne fosse stato bisogno.
Il vestito frusciava intorno al suo corpo ad ogni movimento, ondeggiandole intorno con grazia, ma per la prima volta alla mora non importava nulla del suo aspetto, di come apparisse: era concentrata su Shay, sulla sua presenza, sul percepirlo accanto a sé, così vicino da poterlo toccare eppure non abbastanza da poterlo convincere ad essere suo per sempre.
Ancora silente raggiunse insieme a lui un piccolo laghetto naturale stupendo, dove era solita passare molto tempo da sola o in compagnia di Moira, e lì si sedette, appoggiandosi su un morbido -per lei- sasso di fronte alla riva.

Trovandomi a contatto con una Capo Gilda, ho avuto modo di scoprire qualche informazione in più riguardo questa storia.

E immagino che per "questa storia" tu intenda il fatto che sono perdutamente, totalmente e irrimediabilmente innamorata di te... -nessuna ironia, nel tono- Prosegui pure.

So quindi che decidendo di avvicinarti a me, stai rinunciando per sempre a continuare il tuo percorso come nobile del Mana.

Sì, è esatto.

Non sono qui certo per tentare di farti desistere, non è nella mia indole e credo che ognuno sia libero di scegliere il proprio destino, ma quanto meno credo sia mio diretto sapere se e quanto tu ci abbia pensato in questi giorni e se davvero ti sentiresti pronta ad una eventualità simile.

Se... e quanto? -fece un piccolo sorriso ironico, scuotendo il capo con un sospiro leggero ma velatamente triste- Io non potuto smettere di pensarci un solo secondo, Shay... ho pensato ogni secondo, da quando te ne sei andato, a cosa succederebbe se tu dovessi... se io mi ritrovassi a poter stare con te. -breve pausa.
Certo, rinuncerei a tutto questo e sì, mi spaventa a morte la prospettiva di perdere ogni cosa, ma... non lo capisci? Se tu mi amassi, se tu volessi farmi diventare tua in ogni senso possibile, io non potrei mai, mai sopportare di vivere lontano o senza di te: sei diventato il mio mondo, per quanto probabilmente ti risulti difficile da comprendere... tu sei... -come spiegarglielo? Forse c'era solo un paragone utile che avrebbe potuto arrivare al cuore dell'uomo- ... sei diventato la mia priorità, al pari di Gaia.

Ecco, forse più chiaro di così proprio non si poteva.

Perché volevi avere questo tipo di conferma?

Se il mio destino ha voluto che mi legassi a te, un motivo ci sarà sicuramente, ma per quel che mi riguarda io non ci rimetto affatto nello stare con una ragazza bella e potente come te, mentre tu invece di prezzi da pagare non ne avresti pochi...

Ma guadagnerei l'amore della mia vita, la mia anima gemella... ti sembra poco tutto ciò? -una volta Razìa stessa avrebbe risposto di sì... ma tutto era cambiato ormai, e non si poteva tornare indietro.

C'è altro che vuoi sapere?

... C'è qualche rompicoglioni che ha promessa la tua mano?

E me lo stai domandando perché...

Perché in tal caso voglio tu sappia che non sfiderò nessuno.

... ah...

Primo perché non desidero spargere sangue di un poveraccio che non ha capito con chi si sta realmente scontrando...
... e secondo perché la mia donna deve sapersi imporre, non devo farlo io per lei.


Non ci sarebbe nessun sangue da spargere, le prove non sono certo così pericolose... -d'accordo, forse per Typhon sfidare Rawyn in forma di Drago non era stato semplice, ma non si puntava certo a far perdere la vita all'avversario- ... in ogni caso no, non c'è nessuno.

Rispose alla fine, rimanendo in silenzio per qualche istante prima di alzare lo sguardo su di lui, seria e forse leggermente ferita.

Tu credi che se io fossi promessa a qualcuno, e volessi invece stare con te... dovrei dirlo ed imporre la mia volontà, perché altrimenti risulterei una debole. Non è così? -attese un suo cenno di assenso, prima di riprendere- Tu vedi tutto bianco o nero, non percepisci le sfumature delle cose... -sussurrò, abbassando lo sguardo così da non doverlo guardare negli occhi- Le famiglie degli Eredi discendono dai primi figli della Trama e del Mana, sono stati scelti personalmente dall'Equilibrio per un motivo, e con un compito preciso: tanto più le stirpi rimangono pure e legate a quella originale, tanto più il nostro potere è forte e ci permette di difendere l'Equilibrio da chi cerca di spezzarlo.
Per questo quando un Erede decide di sacrificare tutto ciò in nome dell'amore, la questione non riguarda soltanto lui o lei, bensì tutta la comunità: non mi aspetto che tu lo capisca, di solito nessuno ci riesce... è più facile pensare che agli Eredi piaccia farsi gli affari altrui anche quando sono questioni che non competono loro.


Un piccolo sbuffo ironico uscì dalla sua bocca mentre tornava a guardarlo negli occhi, timorosa nello sguardo al pensiero che lui potesse deridere quanto appena detto, sminuirlo, non comprenderlo o non arrivare nemmeno a darle un po' di ragione... e tuttavia non l'avrebbe cambiato, perché ci era dentro e lo capiva, forse ancor più ora che lo viveva da donna innamorata.

Ti sei mai chiesto perché si domanda allo spasimante di un Erede di combattere contro il suo promesso sposo?
Non è certo per sadismo da parte nostra, o perché vogliamo umiliare "l'estraneo" della situazione... è la sua prova d'amore.
-un particolare che forse nemmeno Estia aveva mai pensato di rivelare a Typhon... ma lui d'altronde aveva accettato di battersi con Rawyn senza pensarci due volte, solo per conquistarsi il diritto di sposare la donna che amava, quindi perché porsi tante domande?- Quanto può essere considerato gravoso come prezzo da pagare, per ciò che desidera ottenere?
Se un uomo o una donna non sono nemmeno in grado di mettersi in gioco e dimostrare al mondo che sono disposti a tutto per reclamare il diritto di stare con la persona che amano, una persona che in fondo sanno bene non potrebbe tradirli mai o smettere di amarli, anzi... allora quanto può essere forte quell'amore?
Loro hanno già quella sicurezza nel momento in cui l'Erede li guarda per la prima volta negli occhi e se ne innamora... ma quest'ultimo? Se colui che ama non vuole nemmeno battersi per la sua mano, allora quanto può valere quella promessa d'amore che le parole dello spasimante sanno esprimere tanto bene?


Inutile dire che lei, per Shay, avrebbe lottato anche fino alla morte se fosse stato necessario... ma lo amava, appunto.
E, di nuovo, non si aspettava che lui capisse... forse non l'avrebbe potuto fare mai.
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Messaggioda Shay » 08/04/2015, 22:38

Io non ho potuto smettere di pensarci un solo secondo, Shay... ho pensato ogni secondo, da quando te ne sei andato, a cosa succederebbe se tu dovessi... se io mi ritrovassi a poter stare con te.

E a quale conclusione sei arrivata?

Certo, rinuncerei a tutto questo e sì, mi spaventa a morte la prospettiva di perdere ogni cosa, ma... non lo capisci?
Se tu mi amassi, se tu volessi farmi diventare tua in ogni senso possibile, io non potrei mai, mai sopportare di vivere lontano o senza di te: sei diventato il mio mondo, per quanto probabilmente ti risulti difficile da comprendere... tu sei...


... Sono?

... sei diventato la mia priorità, al pari di Gaia.

Eccolo lì l'amore di un Erede, un sentimento così tanto vasto e potente da cambiare completamente le priorità di un essere umano dall'oggi al domani. Nessuno si era mai chiesto prima di allora perché gli Eredi potessero avere un imprinting simile e soltanto loro? Assurdo, davvero assurdo.
Shay invece ci aveva riflettuto su eccome, cercando di comprendere il perché di una tale fortuna/sfortuna, arrivando ad una solo conclusione plausibile: gli Eredi erano il frutto della coesione perfetta di Trama e Mana, fusi assieme per creare una persona nuova, una creatura nuova.
In quanto derivanti dall'unione perfetta di due energie tanto grandi e divine, essi dovevano provare un sentimento umano inconoscibile e grande come l'amore solo in modo divino e quindi assoluto. L'assolutismo però annichiliva da sempre il libero arbitrio ed infatti un Erede non era in grado di decidere arbitrariamente chi amare, ma solo sottostare al volere del cuore. Un prezzo duro da pagare, per quanto la posta in gioco fosse alta.

Ma guadagnerei l'amore della mia vita, la mia anima gemella... ti sembra poco tutto ciò?

Nella mia ottica la libertà è più importante di tutto, persino dell'amore.
Preferirei amare in minor concentrazione ma libero di esserlo verso chi voglio, piuttosto che amare al 100% qualcuno che non ho scelto.


C'è altro che vuoi sapere?

... C'è qualche rompicoglioni che ha promessa la tua mano?

E me lo stai domandando perché...

Perché in tal caso voglio tu sappia che non sfiderò nessuno.

... ah...

Primo perché non desidero spargere sangue di un poveraccio che non ha capito con chi si sta realmente scontrando...
... e secondo perché la mia donna deve sapersi imporre, non devo farlo io per lei.


Non ci sarebbe nessun sangue da spargere, le prove non sono certo così pericolose... in ogni caso no, non c'è nessuno.

Meglio così.

Tal volta Shay Patrick Beowulf era un uomo freddo, troppo diretto e troppo poco attento all'emotività altrui, un difetto rimastogli, per quanto molti altri erano stati smussati abbastanza da risultare limati alla perfezione. Anche con Phoebe si era comportato così, imponeva il suo pensiero e le ragioni altrui gli interessavano fino ad un certo punto. Sapeva che anche a causa di simili reazioni loro due non erano finiti per stare assieme ma d'altronde non era certo un vecchio bacucco, poteva ancora apprendere dalla vita, dalle esperienze del passato. Proprio per quello gli fu molto più semplice individuare nello sguardo di Razìa una luce oscurata di tristezza e sofferenza. Le aveva fatto del male con le proprie parole, ne era certo, ma non era molto in grado di comportarsi di conseguenza, mai stato abituato a chiedere scusa o a dimostrare eccelsa comprensione umana. Rimase in silenzio, non appena i loro sguardi si incrociarono, decidendo di lasciarla parlare.

Tu credi che se io fossi promessa a qualcuno, e volessi invece stare con te... dovrei dirlo ed imporre la mia volontà, perché altrimenti risulterei una debole. Non è così?

Né più e né meno.

Tu vedi tutto bianco o nero, non percepisci le sfumature delle cose...

Sii meno criptica e spiegati meglio.

Le famiglie degli Eredi discendono dai primi figli della Trama e del Mana, sono stati scelti personalmente dall'Equilibrio per un motivo, e con un compito preciso: tanto più le stirpi rimangono pure e legate a quella originale, tanto più il nostro potere è forte e ci permette di difendere l'Equilibrio da chi cerca di spezzarlo.

Quello era un dettaglio che l'Oceano non gli aveva illustrato.

Per questo quando un Erede decide di sacrificare tutto ciò in nome dell'amore, la questione non riguarda soltanto lui o lei, bensì tutta la comunità: non mi aspetto che tu lo capisca, di solito nessuno ci riesce... è più facile pensare che agli Eredi piaccia farsi gli affari altrui anche quando sono questioni che non competono loro.

So bene cosa significa decidere per altre persone.
So bene cosa vuol dire assumersi le responsabilità di una scelta.
Non sto contestando infatti l'importanza della tua figura per i Druidi.
Sto criticando l'ideale per il quale io devo sbattermi e gonfiare qualcuno per qualcosa che invece vuoi tu più di me.


Perché per quanto un essere umano comune potesse amare qualcuno, difficilmente avrebbe potuto raggiungere la stessa intensità di un Erede.

Ti sei mai chiesto perché si domanda allo spasimante di un Erede di combattere contro il suo promesso sposo?

Perché la vostra società è rimasta nel 1500?

Bastava guardare gli abiti e le abitazioni, senza offesa.

... è la sua prova d'amore.

Una prova... d'amore?!

Quanto può essere considerato gravoso come prezzo da pagare, per ciò che desidera ottenere?
Se un uomo o una donna non sono nemmeno in grado di mettersi in gioco e dimostrare al mondo che sono disposti a tutto per reclamare il diritto di stare con la persona che amano, una persona che in fondo sanno bene non potrebbe tradirli mai o smettere di amarli, anzi... allora quanto può essere forte quell'amore?


Stai dicendo che è una sfida nata per dare una... garanzia?!
Cosa sarebbe il vostro amore, una specie di "dote" medievale?
E noi sul piatto della bilancia invece dovremmo mettere la pelle perché non sappiamo amare quanto e come voi...


Loro hanno già quella sicurezza nel momento in cui l'Erede li guarda per la prima volta negli occhi e se ne innamora... ma quest'ultimo? Se colui che ama non vuole nemmeno battersi per la sua mano, allora quanto può valere quella promessa d'amore che le parole dello spasimante sanno esprimere tanto bene?

Ragionamento a dir poco perfetto, se non fosse per un piccolo dettaglio...
... Tu stai dando per scontato che entrambi siano innamorati.


Era proprio quello il fulcro del suo discorso, quello era il punto focale della sua discussione a proposito di un metodo così tanto meschino e assolutista, tanto assoluto quanto quel sentimento che stava vincolando Razìa a Shay. Lei si stava riferendo ad una coppia di innamorati, divisi dal volere di una famiglia avversa che voleva la sposa in mano ad un altro. Lui invece stava prendendo in esame nello specifico la loro di relazione, il loro rapporto, la loro faccenda, ben diversa da quella esposta dall'Erede dell'Acqua. Sospirando, si volse meglio in sua direzione, prendendole, qualora lei lo avesse permesso, le sue mani nelle sue, stringendole appena. Un modo di fare dolce, quasi delicato, contrario al suo solito modo di fare, forse anche condizionato dal legame che sussisteva tra loro, per quell'elemento che sussultava nello spirito e lo spingeva a guardarla con occhi diversi, volente o nolente. Per quanto... il Lupo nolente non lo era poi moltissimo.

... Prova a pensare ad un Erede promesso ad un'altra persona che si innamora perdutamente di qualcuno.
Quel qualcuno viene informato e si ritrova ad essere quindi amato da una persona pur non conoscendola o avendola frequentata un minimo.
A quel punto il tizio, o la tizia, cerca di abituarsi all'idea, di pensare se possa stare bene con l'Erede, se possa in qualche modo avvicinarsi sentimentalmente perché magari è affascinato dal suo aspetto e dal suo carattere... Peccato che all'improvviso gli si presenta davanti il promesso sposo, o la promessa sposa, che gli impongono di lottare fino all'ultimo respiro, rischiando anche di farsi parecchio male, questo solo per avere la possibilità di poter proseguire a conoscere la persona che afferma di essere totalmente innamorata di lui, o lei che fosse.
Ora, mi sorge spontanea questa domanda: è giusto che sia il caduto dal pero, o la caduta dal pero, di turno a spaccarsi la schiena per provare a vedere se possa nascere qualcosa con l'Erede... o dovrebbe essere l'Erede, in quanto al momento l'unico innamorato dei due, a imporsi affinché gli venga lasciata la libertà di far innamorare l'altro, o l'altra?
... Tu cosa mi risponderesti?
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Messaggioda Razìa » 10/04/2015, 20:43

Nella mia ottica la libertà è più importante di tutto, persino dell'amore.
Preferirei amare in minor concentrazione ma libero di esserlo verso chi voglio, piuttosto che amare al 100% qualcuno che non ho scelto.


Purtroppo quell'affermazione non avrebbe mai potuto conoscere il commento di Razìa: che ne sapeva lei, di cosa volesse dire "amare in minor concentrazione" ? Nell'ottica di un Erede, quando si amava era in modo totale, completo, per la vita, e soprattutto vincolante, perché per la persona scelta dalla propria anima quel tipo di sentimento si sarebbe provato sempre.
Razìa, ad esempio, non era stata libera di innamorarsi di Shay... ma era successo, e sapeva bene che avrebbe continuato ad amarlo per il resto della sua vita.
La cosa positiva, se non altro, era che non c'era alcun pretendente designato alla mano della mora, che quindi si poteva considerare del tutto libera: positivo, appunto, ma entro determinati limiti visto che il Lupo non sembrava minimamente contraccambiare i suoi sentimenti... e che avesse peraltro un modo di vedere le cose e di viverle del tutto apposto a Razìa; per lui la sua donna ideale doveva imporsi, doveva essere forte e caparbia sempre e comunque, comportamenti che l'altra avrebbe potuto incarnare fino ad un certo punto perché c'erano alcune cose più grandi ed importanti di lei.
Scegliere di amare qualcuno che non potesse garantire un futuro Erede alla famiglia, ad esempio, significava indebolire le protezioni dell'Equilibrio, e dunque non era una decisione che si potesse prendere a cuor leggero; allo stesso modo, poiché l'amore di un Erede era totale e sempiterno, era per provare il suo amore che si chiedeva allo spasimante "estraneo" di sfidare chi invece era ufficialmente fidanzato con il lui o la lei in questione.

Ragionamento a dir poco perfetto, se non fosse per un piccolo dettaglio...
... Tu stai dando per scontato che entrambi siano innamorati.


Sul momento non capì il senso di quell'affermazione: certo che dovevano essere tutti e due innamorati, altrimenti che senso avrebbe avuto mettere in gioco il futuro della propria famiglia da un lato, ed accettare di sfidare un'altra persona pubblicamente dall'altro?
Lo fissò perplessa, il cuore che però prese a battere all'impazzata quando Shay le prese le mani stringendole nelle proprie: riusciva a sentire, il Lupo, come gli Elementi della giovane donna non smettessero mai di cullare il suo spirito nel tentativo di farlo sentire amato e venerato? E se lo sentiva, era una percezione che gli faceva piacere o, piuttosto, lo infastidiva?
Non sapeva cosa pensare, non riusciva a comprenderlo... erano così distanti, così appartenenti a due mondi diversi che temeva di parlare quasi una lingua a lui sconosciuta, incomprensibile, e che questo non avrebbe mai permesso loro di trovarsi.

... Prova a pensare ad un Erede promesso ad un'altra persona che si innamora perdutamente di qualcuno.

Annuì, perché non le risultava certo difficile pensare ad una situazione del genere... Estia e Typhon erano l'esempio migliore che potesse avere sottomano.

Quel qualcuno viene informato e si ritrova ad essere quindi amato da una persona pur non conoscendola o avendola frequentata un minimo.
A quel punto il tizio, o la tizia, cerca di abituarsi all'idea, di pensare se possa stare bene con l'Erede, se possa in qualche modo avvicinarsi sentimentalmente perché magari è affascinato dal suo aspetto e dal suo carattere... Peccato che all'improvviso gli si presenta davanti il promesso sposo, o la promessa sposa, che gli impongono di lottare fino all'ultimo respiro, rischiando anche di farsi parecchio male, questo solo per avere la possibilità di poter proseguire a conoscere la persona che afferma di essere totalmente innamorata di lui, o lei che fosse.


Aprì la bocca per replicare a quelle parole, ma poi la richiuse, pensando che fosse meglio lasciarlo finire il suo discorso e poi, eventualmente, smontarlo pezzo per pezzo secondo il proprio punto di vista.

Ora, mi sorge spontanea questa domanda: è giusto che sia il caduto dal pero, o la caduta dal pero, di turno a spaccarsi la schiena per provare a vedere se possa nascere qualcosa con l'Erede... o dovrebbe essere l'Erede, in quanto al momento l'unico innamorato dei due, a imporsi affinché gli venga lasciata la libertà di far innamorare l'altro, o l'altra?
... Tu cosa mi risponderesti?


... che sottovaluti in modo quasi offensivo l'intelligenza ed il buon senso degli Eredi. -lo disse in modo pacato e dolce, perché trattarlo male le sarebbe risultato impossibile, ma anche sottilmente triste e rammaricato, quasi fosse dispiaciuta dell'opinione che Shay aveva di lei e dei suoi Confratelli- Prendiamo l'esempio che hai detto tu, di un Erede promesso ad un'altra persona che si innamora perdutamente di qualcuno: prima di tutto, se l'Erede è dotato di un po' di buon senso - e posso assicurarti che solitamente è così - si guarderebbe bene dal rendere pubblica la sua situazione; al contrario, farebbe in modo di poter conoscere questa persona con calma, di poterla far innamorare di sé, e solo se ciò avvenisse lo metterebbe al corrente di cosa dovrebbe fare per ottenere la sua mano, lasciandogli piena scelta di sfidare o meno il promesso sposo di colei o colui che ama.
Inoltre, il promesso sposo dell'Erede potrebbe anche non amarlo, e allora si potrebbe fare da parte senza che fosse necessaria alcuna sfida... succede più frequentemente di quanto tu possa pensare.


Pensò a Fywir e Miui, che erano fidanzati ma che, palesemente, non si amavano: Razìa era sicura che se uno dei due avesse iniziato a sospirare per qualcuno, l'altro si sarebbe fatto da parte all'istante per permettergli di essere felice.

Tu mi chiedi qualcosa a cui io non so rispondere come vorrei, per tutta una serie di ragioni... e quella principale è l'esperienza diretta che ho vissuto come testimone: Estia, l'Erede del Fuoco, innamoratasi di un Terran al primo sguardo; in brevissimo tempo lui ha ricambiato quel sentimento, ed ha accettato di sfidare il promesso sposo di lei contro tutti e tutti, me compresa, per essere libero di amarla e farla sua.
Non credevo possibile che un Gildato potesse battere l'Erede del Vento... eppure mi sono dovuta ricredere quando l'ho visto coi miei occhi: l'amore lo ha reso invincibile, il Mana ha ascoltato le sue preghiere ed ha dimostrato che c'era un motivo ben preciso se aveva fatto innamorare Estia di lui.


Si alzò in piedi, sospirando ed avvicinandosi all'acqua di fronte alla quale si abbassò con un movimento elegante, sfiorando la superficie con la punta delle dita e dando così vita, al centro del laghetto, a due figure fatte di piccole gocce trasparenti: un uomo ed una donna, che si misero a danzare insieme sulle note di una melodia immaginaria e romantica.

Nonostante l'istinto che ti pervade, tu ragioni con la logica... io con la mia fede.
Fede nell'Equilibrio che ci governa, fede nel Mana che mi ha resa ciò che sono con l'ausilio della Trama, fede nel fatto che tutto avviene per un motivo e che se mi sono innamorata di te c'è una ragione ben precisa grazie alla quale potrei essere felice.
Ci sono tante cose che non funzionano e di cui mi rendo conto solo ora, è vero... ma non posso non difendere la prova che viene richiesta a chi dice di amare un Erede: perché il primo non perderebbe nulla se la relazione non funzionasse, potrebbe ricominciare ed essere nuovamente felice. Mentre il secondo...
-lei, nel loro caso- ... perde tutto.

Una piccola lacrima, trasparente come le gocce di quel lago, le scivolò giù dalla guancia mentre spostava la mano dall'acqua e tornava in piedi -permettendo ai due danzatori creati dalla sua magia di concludere il loro ballo con un tenero bacio ed evaporare lentamente- senza guardarlo negli occhi ma parlando ancora, in un sussurro velato di tremore.

... eppure sarei disposta a perdere tutto anche in questo istante... se tu mi amassi almeno la metà di quanto io amo te.
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Messaggioda Shay » 11/04/2015, 14:15

... Tu cosa mi risponderesti?

... che sottovaluti in modo quasi offensivo l'intelligenza ed il buon senso degli Eredi.

E che quindi per l'ennesima volta non si erano capiti. Shay stava cominciando seriamente a perdere le speranze.

Prendiamo l'esempio che hai detto tu, di un Erede promesso ad un'altra persona che si innamora perdutamente di qualcuno: prima di tutto, se l'Erede è dotato di un po' di buon senso, e posso assicurarti che solitamente è così, si guarderebbe bene dal rendere pubblica la sua situazione; al contrario, farebbe in modo di poter conoscere questa persona con calma, di poterla far innamorare di sé, e solo se ciò avvenisse lo metterebbe al corrente di cosa dovrebbe fare per ottenere la sua mano, lasciandogli piena scelta di sfidare o meno il promesso sposo di colei o colui che ama.

Quindi prima l'avrebbe incastrato e poi gli avrebbe detto della pena da scontare per l'essersi innamorato. Non molto corretto.

Inoltre, il promesso sposo dell'Erede potrebbe anche non amarlo, e allora si potrebbe fare da parte senza che fosse necessaria alcuna sfida... succede più frequentemente di quanto tu possa pensare.

Già, ma ho la netta sensazione che in passato la cosa venisse accettata in primis perché i due innamorati erano Druidi.

Tu mi chiedi qualcosa a cui io non so rispondere come vorrei, per tutta una serie di ragioni... e quella principale è l'esperienza diretta che ho vissuto come testimone: Estia, l'Erede del Fuoco, innamoratasi di un Terran al primo sguardo; in brevissimo tempo lui ha ricambiato quel sentimento, ed ha accettato di sfidare il promesso sposo di lei contro tutti e tutti, me compresa, per essere libero di amarla e farla sua.
Non credevo possibile che un Gildato potesse battere l'Erede del Vento... eppure mi sono dovuta ricredere quando l'ho visto coi miei occhi: l'amore lo ha reso invincibile, il Mana ha ascoltato le sue preghiere ed ha dimostrato che c'era un motivo ben preciso se aveva fatto innamorare Estia di lui.


Conosceva adeguatamente quella storia, raccontatagli da Phoebe durante la loro ultima chiacchierata allegra fino a un certo punto.
La questione "sfida" l'aveva scoperta proprio grazie a quel racconto singolare, uno scontro tra un Terra e l'Erede del Vento per vincere la mano dell'Erede del Fuoco. Patrick avrebbe fatto scelte decisamente differenti per le prove e gli sarebbe piaciuto chiedere a Razìa che prova avrebbe scelto qualora fosse capitata a lei quell'occasione, ma preferì rimanere in silenzio, tenere certe curiosità per sé. Non era il momento e tra l'altro il discorso si faceva via via sempre più pesante e difficile da gestire per due persone così tanto lontane nei punti di vista e nelle esperienze di vita.
La vide alzarsi in piedi, camminare fino alla riva del lago e poi accucciarsi, dando vita a due piccole figure umanoidi fatte d'acqua che iniziarono a danzare tra loro. Stranamente, in quelle due figure Shay notò una proporzione di altezze e fattezze molto simile alla sua con l'Erede.

Nonostante l'istinto che ti pervade, tu ragioni con la logica... io con la mia fede.
Fede nell'Equilibrio che ci governa, fede nel Mana che mi ha resa ciò che sono con l'ausilio della Trama, fede nel fatto che tutto avviene per un motivo e che se mi sono innamorata di te c'è una ragione ben precisa grazie alla quale potrei essere felice.


E molti altri infelici...
Ma non è di loro che stiamo parlando, è così?


La sua famiglia, tanto per fare un esempio, così come anche tutti i "sudditi" ormai affezionati a quella stirpe dell'Acqua e convinti che dovesse governare ancora per tantissimo tempo. Certo, non era ancora detto che Patrick e Razìa si avvicinassero a tal punto da mandare tutto a puttane, ma ormai era necessario mettere tutto in conto. Si alzò in piedi anche lui, avvicinandosi al lago e affiancandola, guardando ancora i due danzatori leggiadri che proseguivano imperterriti seguendo una melodia tutta loro. Emise un sospiro, mentre con la testa cercava di vagare un po' qua e là.
Quelli erano i momenti nei quali non sapeva esattamente come comportarsi. Aveva ragione, adesso stava ragionando con la logica, perché sapeva perfettamente che se fosse stato per il suo istinto l'avrebbe attaccata al muro per baciarla e non era sicuro che fosse tutta farina del suo sacco.
Paradossalmente, nel donargli l'elemento contro voglia, Razìa aveva fatto l'errore più grande, perché adesso lui si sentiva attratto da lei ma non concepiva esattamente quanto il sentimento fosse naturale e quanto invece fosse dato dall'elemento nel suo spirito. Lei aveva fede, lui doveva ancora imparare ma più che altro era convinto che la fede servisse fino ad un certo punto e che la libertà dell'essere umano non fosse un'utopia.

Ci sono tante cose che non funzionano e di cui mi rendo conto solo ora, è vero... ma non posso non difendere la prova che viene richiesta a chi dice di amare un Erede: perché il primo non perderebbe nulla se la relazione non funzionasse, potrebbe ricominciare ed essere nuovamente felice. Mentre il secondo... perde tutto.

Non metto in dubbio che la posta in gioco sia alta ma...

Non fece in tempo a terminare la frase che vide una lacrima scivolare dall'occhio della ragazza e finire poi nel lago, donando forse la scintilla di vita più intensa alle due figure che terminarono la danza con un bacio per poi scomparire. Ormai nella sua mente e nella sua anima sussisteva soltanto il sogno di poter stare con lui, di poter essere tutto per lui, di donarsi completamente. Della Razìa incontrata qualche settimana prima non ne era rimasta nemmeno più l'ombra e questo evidentemente era ovvio, perché a lungo andare le energie per continuare ad essere la stessa solita stronza andavano perdendosi perché annichilite dal bisogno di amore, un bisogno mai provato prima ed esploso da un giorno all'altro.
Un sentimento tanto vasto e tanto grande che gli sfiorava il cuore, ma rimaneva sempre quel dubbio: lo stava sfiorando davvero o era il suo elemento a fargli percepire una realtà simile?

... eppure sarei disposta a perdere tutto anche in questo istante... se tu mi amassi almeno la metà di quanto io amo te.

Che per un essere umano qualsiasi significherebbe più o meno amarti alla follia...

Qualcosa in lui gli suggeriva che anche il Terran, per quanto innamorato, probabilmente amasse l'Erede del Fuoco la metà di quanto lei amava lui.
Ovviamente quelle erano solo supposizioni, ma a giudicare dal tipo di emozioni e sensazioni mostrati da Razìa in così poco tempo e per di più per uno sconosciuto, figurarsi se quell'amore veniva anche alimentato come era stato nel caso di Estia e di Typhon. Non riuscendo comunque a starle così tanto distante e freddo nel vederla tanto addolorata per lui, Shay la andò ad abbracciare da dietro, rimanendo qualche secondo in silenzio, assaporando il suo profumo, tanto particolare quanto intenso. La fece voltare poi, guardandola negli occhi ed asciugando qualsiasi altra lacrima avesse visto dirigersi lungo le guance. Era bellissima, su questo non c'erano molti dubbi, ma lo sapeva già. Somigliava in molte cose a Phoebe ma senza prendersi in giro, lei non era Phoebe ed era meglio così, perché ridurla ad un ripiego, no, quello sarebbe stato davvero un intento ignobile.

Dovrò stare via ancora per qualche tempo.
Molte pulsioni istintive, razionali, emotive, ci sono e le sento, non ho dubbi.
Però il dubbio che alcune derivino dal mio Ghiaccio mi funge da morsa intorno al cuore e questo mi frena.
Standoti così vicino non riesco a ragionare, non riesco a riflettere lucidamente su qualsiasi cosa possa essermi nata dentro, per te.
MI spiace Razìa, ma proprio perché non voglio ritrovarmi un giorno a darti una sofferenza ancora più grande di questa attesa o di un semplice rifiuto, ovvero lo scoprire che il mio amore in realtà era soltanto un legame, devo costringermi ad essere solo e vivere giorno per la lontananza come un motivo di concentrazione, motivo di perfezionamento interiore. Devo imparare a controllare meglio il mio elemento affinché esso non mi condizioni così tanto verso di te. Solo allora potrò capire con esattezza cosa provo.


Sarebbe dovuto tornare dunque dall'Oceano. Odiava rompere le palle alle persone potenti ma non aveva altra scelta.

... Quando sarà il matrimonio tra il Terran e l'Erede del Fuoco?

Era forse una domanda che voleva specificare la data del loro possibile rincontro?
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Messaggioda Razìa » 11/04/2015, 15:11

E molti altri infelici...
Ma non è di loro che stiamo parlando, è così?


No, stavano parlando di lei e di lui: Razìa e Shay, due realtà opposte che per qualche strano scherzo del Mana -o forse si doveva parlare di decisione incomprensibile- si erano incrociate; a dirla tutta, fosse stato per l'Erede dell'Acqua, quelle due strade si sarebbero anche fuse in una sola... ma chiaramente il Lupo la pensava in modo diverso.
Oltre a provenire da un contesto diverso, nel quale si era liberi di amare chiunque senza conseguenze o quasi, egli mal accettava le regole piuttosto rigide di quella casta druidica, o l'idea di doversi battere per la sua mano -cosa che comunque non sarebbe dovuta succedere.
Razìa, d'altra parte, faticava a riconoscersi, a riconoscere il suo modo di pensare e di porsi al mondo, da quando si era innamorata dell'altro: mai, prima di quel primo incrocio di sguardi tra loro, aveva anche solo ipotizzato di poter rinunciare alla sua vita, al Castello, all'essere l'Erede dell'Acqua per un uomo... e invece, ora, sarebbe stata disposta a lasciarsi tutto alle spalle, ogni cosa, per la possibilità di essere amata da lui anche solo la metà di quanto lei stessa lo amava.

Che per un essere umano qualsiasi significherebbe più o meno amarti alla follia...

Sorrise un poco malinconica, annuendo tra sé: sì, probabilmente per chiunque altro quel tipo di amore, quello di un Erede, era fuori da qualsiasi concezione umana, e dunque anche la metà di esso era comunque un'esagerazione... ma cosa poteva farci Razìa, la cui unica colpa era stata quella di innamorarsi di Shay?

E di donargli il Ghiaccio. -ammise tra sé con aria triste, seppur le fosse difficile confessare anche solo a stessa che quel gesto era, effettivamente, una colpa.

Lasciò che una lacrima le rigasse il volto, gli occhi pieni di dispiacere che divenne, in parte, sorpresa quando il Lupo la abbracciò da dietro in silenzio, stringendola, e poi facendola voltare per asciugarle le altre lacrime che intanto ormai le avevano bagnato entrambe le guance.

Dovrò stare via ancora per qualche tempo.
Molte pulsioni istintive, razionali, emotive, ci sono e le sento, non ho dubbi.
Però il dubbio che alcune derivino dal mio Ghiaccio mi funge da morsa intorno al cuore e questo mi frena.
Standoti così vicino non riesco a ragionare, non riesco a riflettere lucidamente su qualsiasi cosa possa essermi nata dentro, per te.


Avrebbe voluto rassicurarlo per ore sul fatto che il Ghiaccio non l'avrebbe mai spinto ad amarla o a provare comunque qualcosa per lei se non l'avesse voluto spontaneamente, ma qualcosa le diceva che uno come Shay, per credere alle cose, aveva bisogno di prove concrete e dirette, di esperienze personali che nessuna rassicurazione avrebbe potuto compensare.

MI spiace Razìa, ma proprio perché non voglio ritrovarmi un giorno a darti una sofferenza ancora più grande di questa attesa o di un semplice rifiuto, ovvero lo scoprire che il mio amore in realtà era soltanto un legame, devo costringermi ad essere solo e vivere giorno per la lontananza come un motivo di concentrazione, motivo di perfezionamento interiore. Devo imparare a controllare meglio il mio elemento affinché esso non mi condizioni così tanto verso di te. Solo allora potrò capire con esattezza cosa provo.

... capisco. -annuì mesta, ma non avrebbe tentato di fargli cambiare idea: proprio perché lo amava davvero con ogni fibra del proprio essere voleva che lui fosse altrettanto sicuro dei suoi sentimenti, a costo di doverlo attendere per chissà quanto tempo- E lo accetto.

La faceva morire dentro, la dilaniava, la feriva facendole provare indicibili sofferenze... ma lo accettava.

... Quando sarà il matrimonio tra il Terran e l'Erede del Fuoco?

A Giugno... il mese preferito di Estia. -rispose Razìa, a colpo sicuro: prima avrebbe persino accarezzato l'idea di disertare le nozze, sicura che tanto all'Erede del Fuoco non sarebbe poi dispiaciuto molto... ma ora era tutto diverso.

Ora la capiva come mai avrebbe potuto fare prima, ora comprendeva come si sentisse, come si fosse sentita per tutto quel tempo... si sentiva più vicina a lei di quanto fosse mai accaduto con Moira in tutti quegli anni di amicizia, ed era quasi assurdo anche solo pensarlo.

Shay... -non avrebbe dovuto, lo sapeva... ma non riuscì a trattenersi, e così si sporse verso di lui per, se egli non l'avesse in qualche modo fermata, premere la bocca sulla sua con forza, quasi con urgenza, per alcuni secondi, prima di staccarsi lentamente con il sapore dell'altro sulle labbra- ... torna presto da me.
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Messaggioda Shay » 21/04/2015, 21:29

Stare lontano per un bel po' di tempo, almeno fino al momento del matrimonio tra il Terran e l'Erede del Fuoco.
Una decisione difficile e di sicuro non dettata dalla completa volontà, considerando che gli faceva un po' male starle lontana.
Shay, per quanto non fosse completamente sicuro delle sensazioni provate nei confronti di Razìa, era comunque consapevole del dolore che le procurava nello starle a distanza, ma era necessario che quella lontananza ci fosse affinché lui potesse valutare i suoi sentimenti con obiettività.
L'elemento nel suo corpo, essendo nato da poco, costituiva un ostacolo gigantesco al loro avvicinamento e l'uomo sapeva che l'unica persona in grado di aiutarlo a controllarlo in breve, pur essendo estremamente potente in quanto donato da un Erede, era soltanto lo stesso Oceano.
La guardò intensamente negli occhi, provando a cogliere ogni sfumatura delle sue emozioni, comprendendo quanto dentro fosse addolorata.

... capisco.
E lo accetto.


Non ti darei un dispiacere simile se non fossi sicuro che aiuterà il nostro rapporto.
Abbiamo il destino appeso ad un filo, è mia totale intenzione far sì che non si spezzi.
... Quando sarà il matrimonio tra il Terran e l'Erede del Fuoco?


A Giugno... il mese preferito di Estia.

Giugno.
Non così tanto quanto sperato, ma comunque abbastanza per fare qualche passo avanti, su quello aveva ben pochi dubbi.
Il Lupo aveva un orgoglio grande e forte quanto la sua volontà, per quello sapeva che ce l'avrebbe fatta, doveva soltanto crederci ed impegnarsi.
D'altronde la situazione era molto delicata ed era difficile che l'Acuan Diluvium non gli desse retta, in fondo un eventuale avvicinamento di un Gildato con una Erede avrebbe significato un avvicinamento in generale tra i Druidi e i Gildati, quindi una specie di condizione diplomatica estremamente vantaggiosa. Ora che aveva messo bene in chiaro le cose ed aveva capito esattamente cosa fare, non doveva perdere minuti preziosi, anche se non era semplice allontanarsi dalla ragazza.

Shay...

Mh?

Lo prese alla sprovvista, ma neanche tanto, in fondo i suoi riflessi erano decisamente sviluppati.
Voleva lasciarla fare, non aveva nulla in contrario anche perché valeva lo stesso desiderio anche per lui, il desiderio di baciarla.
Razìa si sporse per posare le labbra su quelle del Licantropo e in tutta risposta Shay la afferrò per i fianchi e la strinse con una tale audace e una tale virilità che probabilmente chiunque dall'esterno avrebbe potuto credere che fossero lì lì per fare sesso davanti a quel lago o nel lago stesso. Tuttavia per quanto lo volessero con parecchie energie, entrambi scelsero dopo qualche secondo di staccarsi, un distacco difficile, sofferto, complicato. La baciò con la lingua, le carezzò le guance e i lati del seno, ben consapevole che quello era un privilegio che non aveva ma voleva prenderselo ugualmente... il Lupo perdeva il pelo ma non il vizio, insomma.

... torna presto da me.

Voglio che per quelle nozze farai concorrenza alla sposa per quanto sarai in tiro.
Non dimenticare mai una cosa: se tutto ciò l'ha voluto il Mana, allora dobbiamo solo avere fiducia.


In realtà non ci credeva moltissimo, ma le parole erano venute fuori per istinto, forse nel lieve tentativo di tirarla su di morale prima del momentaneo addio. Shay ancora faceva fatica a credere che esisteva un piano per tutto e l'ironia della sorte e della vita spesso gli avevano insegnato che in alcune occasioni le entità superiori sapevano essere delle gran bastarde. Però aveva abbracciato un Credo, ovvero quello del Conflux, quindi doveva quanto meno concedergli una possibilità, altrimenti il suo percorso verso la ricerca della stabilità interiore poteva considerarsi già concluso senza esser nemmeno iniziato. La osservò negli occhi ancora qualche istante, poi, si voltò di scatto e corse via, immergendosi nella vegetazione, scomparendo dalla vista dell'Erede dell'Acqua in pochissimi secondi, smaterializzandosi appena possibile.
Forse non sarebbe stato come affrontare un contendente... ma tornare da lei poteva tranquillamente considerarsi una sfida molto, molto ardua.


END x2
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Messaggioda Wyatt » 08/02/2016, 17:24

7 Settembre 2111
Dintorni del Castello della Stirpe dell'Acqua
Ore 14:37


Non era stata sua intenzione recarsi così tanto in là con il tempo presso il luogo dove dimorava l'Erede dell'Acqua.
Si era preso il tempo per pensare alla questione ed elaborare la cosa, quello sì, ma non voleva fare come l'ultimo suo fidanzato e farla attendere mesi su mesi (si era fatto raccontare la vicenda da Alistair).
Due mensilità si potevano considerare un lasso ragionevole per le riflessioni, glielo aveva confermato Celine tranquillizzandolo, invitandolo però a non attendere oltre per non fare la figura dello stronzo.
Sempre stata molto diretta la Ignis ma in fondo a lui quel suo modo di fare piaceva e lo rincuorava, sapeva di poter contare su di lei, anche riguardo dubbi di natura più intima.
La Sauvage lo aveva rassicurato sul fatto che non doveva farsi ingannare dall'aspetto regale, nobile e dal fatto che Razìa fosse vergine, perché poteva essere che invece la sua sessualità nascosta e fornita ai meritevoli fosse invece un fiume in piena, un maremoto e via con tutti i possibili paragoni con catastrofi marittime naturali. Wyatt quindi, dopo essersi messo un po' l'anima in pace da quel punto di vista, si concentrò efficacemente sulla questione più delicata, ovvero la sua visione di quell'Amore sbocciato da un secondo all'altro che vedeva lui come protagonista nei confronti della Erede dell'Acqua.

Continuo a ripetere che mi fa strano essere amato dalla sorella maggiore della mia ex...

Lo aveva detto spesso al cugino maggiore ma quest'ultimo ogni volta non aveva saputo trattenere una risata divertita, enunciando che le "vie dell'Equilibrio sono infinite", facendosi mandare puntualmente a quel paese. Come si sarebbe dovuto comportare qualora l'avesse incontrata in compagnia della sorella? Anzi, era piuttosto ovvio che prima o poi si vedessero tutti assieme nel caso egli alla fine si fosse deciso a stare con Razìa. Imbarazzo? Normalità? Superficialità? Non riusciva a figurarsi in quella situazione e onestamente in quel momento non gli andava di rifletterci. Voleva invece far luce su tutti i pensieri avuti durante quei 60-70 giorni, all'interno dei quali aveva rivissuto quella giornata alla Comunità Druidica con lei, ricordando il suo viso, il suo corpo (poco, perché quei dannati vestiti non aiutavano per nulla ad immaginare cosa ci fosse sotto di essi), la sua voce ed il suo comportamento, trovandosi piuttosto affascinato da quella ragazza. Tra le tre amiche, ovvero Fuoco, Elettricità e Acqua, lei era in assoluto quella che preferiva. Provare sentimenti per lei? Un po' prematuro da dire, però gli piaceva e dopo tanto tempo di indecisione e di serenità nel semplice andare a letto con Celine anche con una discreta frequenza, quello risultava essere un dato molto positivo. Mentre rifaceva il punto della situazione, se ne stava di fronte alla immensa struttura, considerandola davvero gigantesca ed intrisa di potere. Chissà lei dov'era.

Magari manco c'è e sto qui per nulla...

Presentarsi alla porta e bussare dicendo "Sono passato a far visita all'Erede dell'Acqua" non gli sembrava la tattica migliore, specie perché Razìa aveva fatto intendere che non l'avrebbe detto a nessuno di quel sentimento, giusto alle amiche più care e forse al marito e al fidanzato delle stesse, quindi per i Jinn e per tutto il resto della servitù del Castello, Wyatt non era nessuno di importante, non era in diritto di presentarsi lì come nulla fosse e senza uno scopo politico o diplomatico ben preciso. Come fare però per segnalare la sua presenza alla ragazza, qualora si fosse trovata lì? Giusto, perché non ci aveva pensato prima? Un messaggero. Utilizzare un animale come tramite delle sue parole, o meglio, come indicatore del suo essere lì. Si guardò attorno, individuando una lontra non tanto distante e vicina ad un ruscello in cerca di pesci per nutrirsi. Si fece raggiungere da lei e, dopo averle fatto qualche carezza, le chiese cortesemente di entrare nel castello, trovare l'Erede dell'Acqua e condurla fino ad una finestra dalla quale si sarebbe potuta accorgere di lui. In caso non l'avesse trovata, le chiese l'ulteriore favore di tornare ad informarlo dell'assenza della nobile, esortandola ad andare subito. L'animale corse quindi verso la grossa struttura superando le guardie d'Acqua all'ingresso del portone, in quanto ogni tipo di animale era accettato all'interno del Castello. Non restava quindi che attendere a dita incrociate.

Non ho nemmeno pensato a come esordire... Va beh, qualcosa mi verrà in mente, andrò ad istinto!

Non era troppo tranquillo perché sicuro di sé, piuttosto era tranquillo in quanto ragazzo giovane e molto più genuino rispetto al Licantropo che prima era stato compagno di Razìa.
Avevano due caratteri molto differenti e il suo gli conferiva una solarità interiore tale da non farsi prendere mai dal panico o dall'ansia, spingendolo a vivere ogni istante senza magoni eccessivi.
Ovvio che l'emozione ci fosse, ma era una emozione positiva, l'emozione di rivederla e scoprire se ancora gli facesse quell'effetto particolare, un po' di attrazione caratteriale ed un po' di attrazione fisica.
Per sua fortuna, dopo diversi minuti, la lontra parve aver assolto il proprio compito con successo, perché in lontananza vide proprio l'Erede dell'Acqua uscire dall'ingresso centrale della sua enorme dimora e dirigersi poi verso di lui a passo abbastanza calmo e controllato, scalzo, naturalmente. Lui invece, da buon inserito nella cultura babbana e magica in generale, indossava delle vesti tipicamente moderne con tanto di scarpe, però aveva deciso di rimanere ugualmente sobrio senza mettersi in tiro, specie perché era molto probabile che il suo concetto di eleganza non rispecchiasse il concetto degli Eredi in generale. Quando finalmente fu abbastanza vicina da poterla salutare a voce normale, si prese prima qualche secondo per fissarla negli occhi e poi le sorrise subito, sperando di essere abbastanza nascosto dalla vista del resto del mondo.

Scusa il ritardo!
Avevo perso la mappa, ahahah...


Immagine


Piccola battuta, giusto per stemperare la tensione.

Mi fai tu strada verso qualche luogo più isolato e sicuro dove non ci vedano?
Così potremo stare un po' assieme tranquilli...


Non parlare, bensì stare assieme: un modo come un altro per tranquillizzarla leggermente sul fatto che non era giunto fin lì per mettere subito le cose in chiaro o ucciderle qualche speranza a secco.

Sei bellissima, dico davvero, ancora più di quanto ricordassi.
Ah... Ti ho disturbata?
Stavi facendo altro?
Non ti ho scritta per informarti del mio arrivo temendo che qualcun altro potesse leggere e metterti nei guai...
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2015-03-13 19:03:30 Razìa d100 94  
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