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Corsica

Messaggioda Monique » 25/02/2015, 15:42

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La Corsica (Corse in francese, Corsica in corso) è un'isola appartenente politicamente alla Repubblica Francese, ma geograficamente alla regione geografica italiana. Per estensione la quarta isola del Mediterraneo (dopo Sicilia, Sardegna e Cipro), separata dalla Sardegna dal breve tratto delle Bocche di Bonifacio, emerge come una grande catena montuosa ricca di foreste dal mar Mediterraneo, segnando il confine tra la sua parte occidentale, il mar Tirreno ed il mar Ligure.
Con circa un terzo del suo territorio protetto come parco naturale, e gran parte del litorale ancora immune dalle colate di cemento che hanno deturpato gran parte delle coste mediterranee, la Corsica, quasi spopolata (circa 35 abitanti/km²), basa buona parte della sua economia sul turismo, che raddoppia all'incirca la sua popolazione d'estate.
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Messaggioda Razìa » 25/02/2015, 22:33

Castello dell'Erede dell'Acqua _ Giugno 2109 _ Notte fonda


Non che mi dispiacciano le tue improvvisate, Rawyn... ma spero ci sia una motivazione ben precisa per la quale mi sei venuto a svegliare a quest'ora di notte, per di più senza farti annunciare né avvisare i miei genitori.

Potrei aver avuto solo tanta voglia di vederti, non credi Razìa?

Se mi chiamassi Moira e venissi a letto con te, forse.
Ma visto che non è così...
-sorrise ironica, versando del sidro di mele in due bicchieri e porgendone uno al ragazzo- quale altro scopo stai cercando di perseguire, mh?

Sei sempre stata una ragazza sveglia... sarà questo che mi piace di te.
È vero, sono qui per un motivo ben preciso...
-si leccò leggermente le labbra, facendosi serio- Quel bastardo di un Terran.

Cos'ha fatto?
A parte sfidarti pubblicamente per la mano di Estia, chiaramente...
-ghigno da stronza perfida.

Sai che si sta allenando con Miui e con Fywir?
Quei due hanno deciso di aiutarlo a sconfiggermi, e non si preoccupano nemmeno di nasconderlo.


E cosa ti aspettavi?
Sapevi fin dall'inizio che erano dalla sua parte, fin da quando si sono schierati con i Gildati al Gaiux... perché la cosa ti sorprende tanto?


Non sono sorpreso... sono infuriato.
Gli Eredi dovrebbero rimanere uniti, sempre. Loro stanno aiutando quel patetico refolo a portarmi via la donna... non posso sopportarlo.


Di cosa ti preoccupi?
Non potrebbe mai diventare tanto bravo da batterti con la spada.


Ma non ho mai affrontato un mago con la bacchetta, e non è detto che gli allenamenti con quell'Acuan mi bastino.
Senza contare poi l'ultima prova...


Già, Estia è stata una vera vipera a sceglierla. -occhiataccia da parte di Rawyn- Che ho detto di male? Sappiamo entrambi chi lei vuole che vinca, e ne hai avuto l'ennesima riprova. -piccola pausa- Ma ancora non mi hai detto cosa vuoi davvero: sono perfettamente al corrente delle prove, di Miui e del suo patetico tentativo di aiutare la sua amichetta del cuore... dimmi qualcosa che non so.

Voglio mettere quel fottuto Terran in difficoltà, ma ho bisogno del tuo appoggio.

Spiegati...

Il regolamento di contesa prevede che il vincitore sia dichiarato al meglio delle tre prove, giusto? -cenno d'assenso da parte di Razìa- Beh, scommetto che sarebbe alquanto destabilizzante per il caro Seal dover vincere per forza tutte e tre le prove prima di poter sposare Estia...

Lo sguardo dell'Erede dell'Acqua si fece più luminoso, quasi di sfida nei confronti dell'altro.

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Non lo faresti mai... Estia ti odierebbe se lo venisse a sapere.

Ed è qui che entri in gioco tu.
Se facessimo risultare che l'idea è partita da te e Moira, io non c'entrerei nulla: i nostri genitori sarebbero d'accordo, scommetto anche quelli di Miui e Fywir, per non parlare del Collegio dei Druidi che probabilmente odia i Gildati ben più del sottoscritto... fotterei il Terran e mi terrei la donna, perché non potrà mai battermi con la spada.


Sei veramente perfido, Rawyn... vorresti che mi prendessi la colpa al posto tuo, mh?
Che facessi la bastarda facendotene uscire pulito e puro come un unicorno...
-sogghignò, soppesando la sua proposta- Ma io che ci guadagno?

Conosco molti modi per ripagarti, Razìa.

Continui a dimenticare che non sono Moira... e soprattutto, che non ho intenzione di fare nulla prima del matrimonio -occhiatina fugace al corpo dell'altro- nemmeno con te.
Senza offesa...


Nessuna offesa... ma è evidente che hai bisogno di rilassarti un po', sei così tesa... -scivolò dietro di lei, togliendosi la camicia e cominciando a massaggiarle le spalle- Sono bravo a far stendere i muscoli, sai?
Certo, senza questa camicia da notte.
..

Gliela fece scivolare lungo le spalle accarezzandole la schiena con lascivia e parlandole all'orecchio con voce calda, bassa, maliziosa.

Rispetto il tuo voler rimanere illibata fino alle nozze... ma credo che ti sentiresti se scaricassi un po' di tensione coi miei metodi, che non danneggeranno in alcun modo la tua purezza.
Lasciati andare Razìa... non te ne pentirai...


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Mmmh... sai come convincere chiunque a fare ciò che vuoi, vero?

Se così fosse, Estia sarebbe mia...
Ma col tuo aiuto accadrà presto. Perché mi aiuterai, non è vero?


... sei un gran bastardo, Rawyn...
E quel Terran dovrà batterti tre volte per avere la ragazza...


Sapevo di poter contare su di te.
Adesso però basta parlare, e lascia che ti ringrazi a dovere...


Fine Auto-Conclusiva
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Messaggioda Shay » 13/03/2015, 17:48

[edwardian]07/12/2109 - 19:51 - Piazzale del Fontanile - Castello dell'Erede dell'Acqua[/edwardian]


Aveva appena finito di occuparsi di un Escluso Spada quando ne sopraggiunse un altro, un'Ascia.
Erano in tutto sette, non si aspettava che fossero così tanti a voler tradire le leggi degli Esclusi, eppure ammise di essersi sbagliato.
In quel frangente l'aiuto di alcuni dei suoi gli avrebbe fatto molto comodo, mentre invece era completamente da solo, in difficoltà.
La superiorità della sua forza arrivava fino ad un certo punto, d'altronde se un branco di lupi riusciva a uccidere un orso di quattro quintali, significava che in un certo senso l'unione faceva la forza. Le due Daghe giacevano a terra prive di vita, la Spada era in condizioni gravissime e dunque Shay Patrick Beowulf si era tenuto il meglio per ultimo: due Lance e due Asce. La giacca sportiva lasciata in un angolo vicino gli alberi, così da avere più libertà di movimento già agevolata dall'indossare dei pantaloni da tutta sportiva elasticizzati. Piedi scalzi ovviamente, così da avere una maggiore aderenza con il suolo erboso e fresco. Una delle Lance si fece avanti e tentò di colpirlo con due incantesimi che vennero abbondantemente schivati, di conseguenza alzò la bacchetta e provò una semplice magia di trasfigurazione, riducendo il mal capitato in un innocuo coniglietto grigio. Adesso ne rimanevano tre e sembravano anche di grado druidico piuttosto alto. Shay si mise in posizione difensiva unita alla posa da combattimento tipica della lotta selvaggia mannara, ma qualcosa sopraggiunse a cambiare l'ordine delle cose ancor prima che avesse luogo la terza ed ultima parte di quello scontro impari. Anche se lo nascose a se stesso, si sentì fortunato dell'arrivo dei rinforzi.
Quattro guardie interamente fatte d'acqua apparvero dalla fontana cogliendo alla sprovvista i tre Esclusi, trafiggendoli con delle lame che sembravano quasi solide seppur visivamente liquide. Non fu un bello spettacolo ma non era la prima volta che Shay vedeva la morte in faccia.
Uno di loro, il più resistente, alzò gli occhi su di lui, fissandolo con rabbia e odio, stringendo qualche filo d'erba con la mano sinistra.

Perché... Perché lo hai fatto... ?
... Tu li dovresti odiare perché loro... Loro odiano te... !


Ho le mie buone ragioni.

Tsk... Potrai avere tutte le ragioni del mondo... ma non avrai mai la loro gratitudine...
Uccideranno anche te... perché sei solo uno sporco e pulcioso...


Sporco e pulcioso vivo, a differenza tua.

La Lancia chiuse gli occhi lentamente e si lasciò andare all'ultimo fato, smettendo di chiacchierare a vanvera. Era fastidioso.
Il Licantropo aveva sventato un attentato all'Erede dell'Acqua, adesso non avrebbe dovuto far altro che chiedere udienza, anche se gli eventi successivi gli suggerirono che non sarebbe stato così facile. Tornato in direzione degli alberi vicino ai quali stava il suo giacchetto, se lo stava rimettendo quando le guardie acquatiche gli puntarono le spade circondandolo, lasciandolo piuttosto interdetto e perplesso.

Si può sapere che cazzo volete da me?
Se non ci fossi stato io a tenere occupati gli Esclusi, a quest'ora sarebbero già dentro al Castello.


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Ma le Guardie non risposero, anzi, fecero un altro passo mettendo ancora più alle strette il licantropo, ora sulla difensiva.

Ma anche in testa avete dell'acqua?
Usate il cervello, non sono un pericolo!
Fatemi vedere i Jinn, immediatamente!


Sentì un rumore dietro di sé ma fu troppo tardi per voltarsi. Un colpo tra capo e collo che lo fece cadere a terra, privo di sensi.


[edwardian]Stessa Sera - Due Ore Dopo - Sala delle Torture[/edwardian]


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AAAAAAAHHHHH!

Dicci immediatamente dov'è il resto del tuo branco, licantropo!

Un'altra frustata sulla schiena.

AAAAAAAHHHHH!
Non c'è nessuno con me, come cazzo ve lo devo dire!
Il druidico non lo conosco altrimenti ve lo direi anche nella vostra fottuta lingua!


Un licantropo, da solo, che sventa un attacco degli Esclusi, è questa la tua versione?

Anf... Anf... Anf... Ve lo già detto, è così!

Uno di loro ci è venuto a comunicare che il tuo branco voleva attentare alla vita della nostra Erede.

CHECCOSA?

... Gli Esclusi avevano avuto la soffiata da un vostro traditore ed erano sopraggiunti per aiutarci.
Loro sono dopo tutto nostri confratelli, tu un abominio della natura.
Pensi davvero che crederemo a te, licantropo?


Ennesima frustata, questa volta sul petto.

AAAAAAAHHHHH!
Maledetti... Maledetti... Maledetti... Maledetti...


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Non avrai la fortuna di morire fino a quando non parlerai, ordini dei Jinn.
Sei stato molto resistente, lo devo ammettere: punture con aghi d'argento, frustate, immersioni in acqua gelata.
Ma la forza di volontà e la tempra non ti aiuteranno, quindi ti conviene parlare e concludere in pace la tua vita.
Ci rivedremo, stanne certo.


Anf... Anf... Tu prega di non rivedermi slegato o senza impedimenti, cancelliere... Anf... Anf...

Il Druido d'alto rango sorrise non curante, dando le spalle a Patrick e allontanandosi dalla Sala, dandogli qualche attimo di respiro.
Completamente da solo nella penombra di quella stanza piena di attrezzi per il dolore fisico, Shay perdeva sangue su sangue.
La sua rigenerazione velocizzata come licantropo era stata indebolita dalle punture con l'argento, ma stava tornando attiva.
Lo facevano apposta per mantenerlo vivo e sperare che parlasse, peccato che lui non avesse assolutamente una fava da dire.


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Messaggioda Razìa » 13/03/2015, 19:25

Castello dell'Erede dell'Acqua _ Dicembre 2109 _ Tarda serata


Aveva passato una splendida giornata da Moira, ridendo e scherzando con lei come spesso accadeva tra loro: di norma ci sarebbe stato anche Rawyn con loro, ma da quando aveva perso la sfida contro quel Terran passava pochissimo tempo in loro compagnia, e nemmeno le forme sinuosa dell'Erede della Terra riuscivano a distoglierlo dalla sua depressione: personalmente non capiva proprio perché darsi tanta pena per una come Estia, ma visto che con l'Erede del Vento non si poteva ragionare in tal senso, Razìa aveva lasciato perdere e aveva deciso d'impiegare meglio il suo tempo, come passeggiare con la migliore amica per la foresta che circondava il suo Castello, per esempio.
Era tornata a casa piuttosto tardi, cenando insieme a lei per farle compagnia -visto che Rawyn non sarebbe passato a trovarla per un incontro tra le lenzuola- non pensando che fosse un problema visto che tanto non era la prima volta che non rientrava per il pasto... quando però arrivò al Castello, c'era una certa agitazione che la ragazza non sapeva spiegarsi.

Lady Razìa, Milady, meno male che state bene!

Arya... cos'è successo?

Non avete saputo?
Hanno attaccato il Castello oggi, cercavano Voi!


... me?

Sì, mia Signora!

Chi è stato?

Un gruppo di Licantropi, Milady, le guardie del Castello ne hanno catturato uno!
Si trova nella sala delle torture, i Vostri genitori hanno ordinato che rimanga lì fino a che non confesserà dove si nasconde il suo branco!
Oh, Milady, siamo stati così in pena per Voi...


Gli Elementi dentro di lei erano in fermento, soprattutto l'Acqua che si agitava in onde alte e inquiete nel suo spirito: tuttavia, Razìa lo sapeva bene, perdere la calma non sarebbe servito a nulla; stava bene, non le era successo nulla, e c'era un prigioniero che presto o tardi avrebbe confessato.
Riprese il controllo del proprio essere, deglutendo silenziosamente per poi alzare lo sguardo sulla Druida che le stava di fronte, padrona di sé ma ancora agitata nello sguardo.

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... voglio vederlo.

Mia Signora?

Voglio vedere il prigioniero.
Portami da lui, Arya.


Ma i Vostri genitori...

I miei genitori hanno detto che non si muoverà dalla sala delle torture, ed io non ho alcuna intenzione di spostarlo... ma voglio vederlo in faccia.
Andiamo, è un ordine.


La povera Druida non poté far altro che chinare il capo e sottostare al volere di Razìa, precedendola fino alla sala delle torture: lì, aperta a porta, Arya rimase fuori dalla sala, lasciando che l'Erede dell'Acqua fosse l'unica ad entrare in quella stanza che, alla serva, faceva alquanto paura.
Razìa, invece, non aveva motivo di temere quel luogo che aveva punito i suoi nemici, per questo entrò a passo sicuro, individuando subito una figura maschile in piedi, legata per i polsi con una catena attaccata al soffitto.

......

Si fece avanti, in silenzio e con passo leggero, fino a che non gli fu di fronte -per quanto a debita distanza; sembrava così normale a guardarlo, ma si sentiva chiaramente che nella sua natura c'era qualcosa di avverso, di sbagliato per qualsiasi Druido, ed a maggior ragione per un Erede.

Svegliati, Licantropo.

La voce di Razìa gli sarebbe arrivata alle orecchie dura, perentoria, quella di chi era consapevole della propria posizione: osservò i suoi occhi socchiusi, i muscoli tesi ed il respiro corto, chiedendosi se e quanto l'avessero torturato; quando finalmente l'uomo avesse posato i propri occhi su di lei, l'Erede l'avrebbe fissato intensamente per un lungo -quasi interminabile- istante, silenziosa, prima di decidersi a parlare sostenendo lo sguardo dell'altro.

Sono Razìa, l'Erede dell'Acqua... la persona che hai cercato di uccidere. -si presentò, anche se forse non ce n'era bisogno perché tutto, in lei, dal portamento al vestiario, trasudava quella carica- Noto che il Cancelliere non ha risparmiato le sue torture con te... e siamo solo all'inizio. - breve pausa.
Oppure potresti risparmiarti tanto dolore, e cominciare a parlare... ad esempio dicendomi perché volevi vedermi morta. -domanda lecita, giacché i Licantropi, dagli Eredi, non venivano perseguitati.

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Messaggioda Shay » 13/03/2015, 20:16

Trascorsero all'incirca quaranta minuti dall'ultima tortura, quando i sensi sviluppati di Shay gli fecero percepire altri movimenti lontani.
Stava tornando qualcuno, ma non era il cancelliere, difatti a giudicare dal peso che posava sulla scarpa e dal tipo di calzatura indossata, non poteva che essere una femmina. Faceva fatica a rimanere cosciente e vigile, aveva perso molto sangue e questo non giocava a suo favore.
Liberarsi era un'impresa, anche perché avevano stretto molto forte i bastardi e questo gli impediva di attuare movimenti con i polsi utili ad allentare le catene. C'era un insolito silenzio attorno a lui, con tutto che aveva la certezza di essere osservato. Evidentemente lo stavano studiando per capire in che reali condizioni fosse, o forse per prendere fiato prima di fare un altro passo e sopportare l'odore della sua pelle, tipica degli abomini naturali, come lo aveva definito il Cancelliere. Ad un tratto poi, venne chiamato all'attenzione e dovette per forza svegliarsi.

Svegliati, Licantropo.

Aprì gli occhi lentamente, focalizzandosi sulla dama davanti a sé, dai lineamenti delicati ma marcati allo stesso tempo.
Aspetto giovanile, avrà avuto tra i 20 e i 25 anni, non più giovane o più grande. Il vestiario che indossava faceva pensare ad una persona di spicco.
Si leccò le labbra secche, sentendo il sangue sulle gengive e sulla pelle del viso, deglutendo saliva e provando a tenersi in piedi da solo, ma la debolezza muscolare delle gambe giocava a suo sfavore facendolo dondolare come una bambola appesa ad un filo, un burattino nelle loro mani.

Cos'è?
Hanno deciso di provare a strapparmi una falsa confessione grazie al gentil sesso?
Sei eccitante bella signorina, senza dubbio, ma non saranno un paio di tette e un sedere sodo a farmi dire cose diverse dalle precedenti...
... Chi cazzo sei?


Sono Razìa, l'Erede dell'Acqua... la persona che hai cercato di uccidere.

Cercò di scuotere il capo interdetto a quella affermazione, decisamente sorpreso che l'Erede avesse deciso di scendere lì sotto.
Non era solo il suo odore ad essere pessimo per lei (per quanto meno pessimo di un licantropo qualsiasi), ma anche tutto ciò che c'era intorno.
Il tanfo del chiuso, dell'umidità stantia, della pelle morta di tutte le altre persone decedute lì dentro al seguito dello stesso trattamento riservato a Patrick. In effetti adesso che ci stava pensando, potevano anche darla una lavata di tanto in tanto, giusto per semplice accortezza e igiene.
Probabilmente quella atmosfera morente era voluta proprio dai Jinn, i quali intendevano riservare una permanenza terribile ai loro prigionieri.
Adesso che la guardava meglio, aveva ancora meno dubbi sul fatto che fosse proprio lei e che non lo stesse affatto prendendo in giro.
Un'altra, per altro, ben convinta che lui la volesse uccidere. Ce l'avrebbe fatta a convincere almeno uno dei tanti stolti lì dentro?

Noto che il Cancelliere non ha risparmiato le sue torture con te... e siamo solo all'inizio.

Datemi la possibilità di combattere col Cancelliere anche con le mani legate.
Potete anche considerarlo l'ultimo desiderio del condannato...


Sorrise beffardo e stronzo, sputando a terra saliva e sangue.

Oppure potresti risparmiarti tanto dolore, e cominciare a parlare... ad esempio dicendomi perché volevi vedermi morta.

LE SMETTETE TUTTI QUANTI O NO DI DIRE STR-... Grrr...

Si trattenne dall'esplosione di rabbia, ben ricordando chi avesse davanti, anche perché in fondo avrebbe voluto proprio udienza con lei.
Strinse i pugni, inspirando ed espirando, cercando di trovare una calma che per uno della sua razza rappresentava un pregio rarissimo.
Alzò gli occhi su Razìa, occhi dai quali colava sudore, ma nessuna lacrima, perché mai avrebbe dato loro l'onore di vederlo piangere.

... Io non volevo vedervi morta.
Tempo fa ho saputo dai miei compagni che avevano ascoltato di nascosto la conversazione tra alcuni Esclusi.
Questi stavano progettando l'attacco al vostro Castello, volevano uccidervi e non credo serva sottolineare che avete nemici anche tra voi.
... Visto che mi serviva una motivazione per parlare con un Erede qualsiasi e chiedere un favore, ho pensato che se me lo fossi anche guadagnato sventando il piano degli Esclusi, la vostra persona sarebbe stata meglio disposta a concedermelo...


Tossì. Aveva parlato moltissimo e non beveva da due ore nulla che non fosse la sua stessa saliva, il suo stesso sudore o il suo stesso sangue.
La gola grattava ma di sicuro non ci pensava proprio a fermarsi nel parlare, anche perché forse era l'unica occasione per parlare con lei.
Se quindi la ragazza avesse mostrato una certa curiosità nel sapere il famoso "favore" che egli desiderasse chiederle, lui avrebbe risposto...

Mi è stato detto che voi Eredi avete il potere di conferire un elemento che non può andare oltre il primo stadio a chiunque.
Se questa diceria è reale, io ho bisogno del Ghiaccio e vi avrei chiesto di donarmelo.
Ecco perché ho sgominato quegli Esclusi, ecco perché ho cercato di salvarvi la vita, ecco perché non posso affermare altro se non questo!


Nei suoi occhi non vi era traccia di menzogna, ma questo Razìa l'avrebbe capito?
I sensi erano sempre pronti a captare variazioni nell'ambiente, sperando che non arrivasse ancora nessuno ad interrompere la conversazione.
Se davvero lei avesse pensato che si stesse inventando tutto, allora doveva anche ammettere che era una storia parecchio strana per essere stata formulata lì per lì al seguito di una tortura. La vista a tratti gli si annebbiava, aveva tanta voglia di svenire ma non voleva... non poteva.
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Messaggioda Razìa » 13/03/2015, 21:43

Cos'è?
Hanno deciso di provare a strapparmi una falsa confessione grazie al gentil sesso?
Sei eccitante bella signorina, senza dubbio, ma non saranno un paio di tette e un sedere sodo a farmi dire cose diverse dalle precedenti...


D'accordo, era un po' strano che un assassino non conoscesse nemmeno l'identità della propria vittima...
A meno che non stesse fingendo, ma le sembrava un po' difficile che ci riuscisse così bene in quelle condizioni.

... Chi cazzo sei?

Modera i toni. -gli ordinò infastidita, prima di presentarsi con fierezza: il Licantropo non sembrava per nulla convinto, ma non le interessava la sua opinione.

Tutto ciò che voleva sapere era perché avesse cercato di ucciderla, anche perché se non si fosse deciso a collaborare avrebbero continuato a torturarlo all'infinito: la pazienza, nel Castello dell'Erede dell'Acqua, era una qualità che difficilmente veniva a mancare.

Datemi la possibilità di combattere col Cancelliere anche con le mani legate.
Potete anche considerarlo l'ultimo desiderio del condannato...


Fece un passetto indietro quando l'uomo sputò a terra, infastidita dalla mancanza di educazione e decenza nel prigioniero: ma d'altronde, se aveva tentato di prenderle la vita, non doveva provare molto rispetto per la sua persona, giusto?

LE SMETTETE TUTTI QUANTI O NO DI DIRE STR-... Grrr...

Lo fissò, impassibile di fronte a quell'esplosione di rabbia che, per lei, non aveva senso di esistere, a meno di non essersi infastidito per il fatto che Razìa fosse ancora lì, viva e vegeta di fronte a lui.

... Io non volevo vedervi morta.

Rimase in silenzio, quasi un'esortazione non verbale a dire ciò che voleva.

Tempo fa ho saputo dai miei compagni che avevano ascoltato di nascosto la conversazione tra alcuni Esclusi.
Questi stavano progettando l'attacco al vostro Castello, volevano uccidervi e non credo serva sottolineare che avete nemici anche tra voi.


E perché sei voluto intervenire?

... Visto che mi serviva una motivazione per parlare con un Erede qualsiasi e chiedere un favore, ho pensato che se me lo fossi anche guadagnato sventando il piano degli Esclusi, la vostra persona sarebbe stata meglio disposta a concedermelo...

Lo fissò ancora, impassibile come lo specchio piatto dell'oceano che, sul fondale, nascondeva correnti e trombe d'acqua dalla potenza devastante: poteva essere tutta una farsa, una bugia inventata ad hoc per coprire il proprio vero intento... ma l'istinto le diceva che non si trattava di una menzogna, e che un fondo di verità, in quelle parole, c'era.
L'uomo aveva detto di esser disposto a fermare gli Esclusi -e se era andato lì da solo, effettivamente pensare che avesse tentato un omicidio in solitudine suonava un poco ridicolo- per ottenere un favore da un Erede...

Di quale favore si tratta?

Mi è stato detto che voi Eredi avete il potere di conferire un elemento che non può andare oltre il primo stadio a chiunque.

Vero.

Se questa diceria è reale, io ho bisogno del Ghiaccio e vi avrei chiesto di donarmelo.
Ecco perché ho sgominato quegli Esclusi, ecco perché ho cercato di salvarvi la vita, ecco perché non posso affermare altro se non questo!


Nuovamente, Razìa rimane in silenzio, studiandolo per quasi tre minuti: era evidente che stava ponderando sulla situazione, ma perché? Cosa la stava spingendo a riflettere e non, ad esempio, ad andarsene da lì ritenendolo un bugiardo, oltre che un aspirante assassino?

... Arya.

Sì, Milady?

Chiama due guardie.
Voglio che sleghino il prigioniero, che lo mettano in una cella e gli diano pane ed acqua.


Ma... Lady Razìa, i Vostri genitori hanno detto...

So quello che hanno detto, Arya.
Ed io ti dico di chiamare le guardie e riferire le mie parole. Me la vedrò io coi Jinn, non temere, non verrai punita per questo.


La Druida, seppur riluttante e sconcertata, fece quanto detto dall'Erede, e ben presto il Licantropo si ritrovò finalmente seduto su un cumulo di paglia, con pane ed acqua a disposizione -non il massimo, ma sicuramente meglio di prima; Razìa, dal canto suo, aveva osservato tutta la scena, entrando nella cella con lui mentre le guardie erano rimaste fuori, pronte ad intervenire al minimo sentore di pericolo.

Non mi hai ancora detto il tuo nome, Licantropo. -attese ch'egli glielo rivelasse, prima di proseguire- Vorresti il Ghiaccio, desideri un Elemento... tu, che sei un abominio della natura.
Perché? Cosa te ne faresti di un Elemento? -gli domandò, quasi sprezzante- Ciò che io possiedo e che tu aneli viene messo a frutto per il benessere di Gaia, per il mantenimento e la protezione dell'Equilibrio... se il Mana avesse voluto fartene dono, non saresti qui a sperare nella mia riconoscenza per ottenere uno, perciò perché mai ti dovrei accontentare?

Lo fissò ancora, prima di aggiungere- Inoltre dubito tu lo voglia davvero... non sapendo a cosa vai incontro: se un Erede dona un Elemento ad una persona che non lo possiede, che non ha in sé nemmeno la più piccola scintilla, si crea un legame indissolubile tra i due, nel quale la seconda, per riconoscenza, proverà un istinto di preoccupazione e protezione nei confronti della prima. -breve pausa, un sorrisetto da stronza sulle labbra- Se anche la storia che mi hai raccontato fosse vera, ed ammettendo che ti debba la mia vita, dubito che tu voglia legarti a me per sempre... sbaglio?

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Messaggioda Shay » 13/03/2015, 23:34

... Arya.

Sì, Milady?

Chiama due guardie.
Voglio che sleghino il prigioniero, che lo mettano in una cella e gli diano pane ed acqua.


Ma... Lady Razìa, i Vostri genitori hanno detto...

So quello che hanno detto, Arya.
Ed io ti dico di chiamare le guardie e riferire le mie parole. Me la vedrò io coi Jinn, non temere, non verrai punita per questo.


Clemenza nei suoi confronti o desiderio di prolungare quella tortura ancora per un po', facendogli riprendere le forze per poi togliergliele?
Shay poteva soltanto chiedersi mentalmente cosa passasse nella testa dell'Erede dell'Acqua, mentre due guardie lo prendevano di peso ancora legato e lo buttavano in una cella, fornendogli un tozzo di pane morbido e acqua fresca, il quantitativo equivalente in una brocca di mezzo litro.
Inutile dire che Patrick consumò il pasto piuttosto velocemente, necessitando di energie e di sostanze nutritive per non morire.

Non mi hai ancora detto il tuo nome, Licantropo.

Ve lo dirò quando la smetterete di chiamarmi con disprezzo.
Non sono un vostro suddito, non seguirò gli ordini per paura della vostra collera, tanto sono già un condannato a morte.
Se davvero vorrete credermi e salvarmi, sarà per onore alla verità, non certo per la mia devozione.
Oltre al fatto che non mi sento proprio di rispettare chi mi ha fatto riempire di torture senza prima ascoltare la mia versione.


Che poi lei in quel momento fosse fuori dal Castello era un dettaglio che non conosceva affatto, ma in fondo il discorso poteva anche essere esteso ai genitori, i Jinn. Nel Mondo Magico, per quanto crudele e bastardo, esistevano delle regole e fra queste c'era anche l'obbligo di un regolare processo a chiunque, prima di stabilire una pena di qualsiasi genere. Le ferite finalmente tornavano a guarire, anche grazie al cibo ingerito, troppo poco per il suo reale bisogno ma era già qualcosa. Si appoggiò con la schiena al muro, fissando l'Erede dell'Acqua.

Vorresti il Ghiaccio, desideri un Elemento... tu, che sei un abominio della natura.

Non mi state invogliando poi molto a presentarmi.
Non che penso ve ne freghi molto della mia identità, comunque.


Ciò che io possiedo e che tu aneli viene messo a frutto per il benessere di Gaia, per il mantenimento e la protezione dell'Equilibrio... se il Mana avesse voluto fartene dono, non saresti qui a sperare nella mia riconoscenza per ottenere uno, perciò perché mai ti dovrei accontentare?

Perché forse il Mana ha voluto che io mi trovassi qui, oggi, pronto a ricevere ciò che ritiene mi possa spettare.
Le vie dell'Equilibrio sono infinite, inoltre sono a conoscenza dei miei doveri, qualora dovessi ricevere il Ghiaccio.
Dovrei aderire alla Gilda Acuan, mi hanno spiegato i pro e i contro di possedere un elemento.


Inoltre dubito tu lo voglia davvero... non sapendo a cosa vai incontro...

L'occhio del ragazzo si fece più vigile e attento, quasi interdetto.

Che cosa intendete?

... se un Erede dona un Elemento ad una persona che non lo possiede, che non ha in sé nemmeno la più piccola scintilla, si crea un legame indissolubile tra i due, nel quale la seconda, per riconoscenza, proverà un istinto di preoccupazione e protezione nei confronti della prima.

... Oh no...

Se anche la storia che mi hai raccontato fosse vera, ed ammettendo che ti debba la mia vita, dubito che tu voglia legarti a me per sempre... sbaglio?

No, non sbagliate affatto.
Porca di una stramaledettissima puttana!
... Non voi, sia chiaro... Meglio precisare, era solo un'imprecazione.


Diede un cazzotto al terreno, con quella pochissima forza che gli era tornata, affranto da quella notizia sconcertante e fastidiosa.
Tutto voleva meno che diventare il cagnolino da compagnia e protezione dell'Erede dell'Acqua. Magari gliela avrebbe pure data una bella ripassata, in fondo prometteva bene sotto quel vestito da nobile Druida, ma sentirsi perennemente preoccupato per lei, legato a lei, no, assolutamente no. Anche se l'effetto poteva essere non esplosivo ma blando, fatto stava che c'era: Shay avrebbe percepito in sé il minimo desiderio di stare a contatto con lei di tanto in tanto per sapere se stesse bene, facendole pure visita al Castello. Già, magari beccandosi anche un altro poco di frustate giusto per divertimento del Cancelliere stronzo. Sbuffò, esaurito ed esausto, cercando di alzarsi in piedi anche se i polsi bloccati non lo aiutavano molto nell'impresa. Poi fece qualche passo, appoggiandosi alle sbarre della cella, fissando Razìa.

Sentite, va bene così, vi ho salvato la vita e vorrà dire che... che... imparerò da solo a controllarmi.
Desideravo il Ghiaccio perché una mia cara amica una volta mi disse che l'elemento influenza il nostro carattere, influenzandolo.
In passato, per colpa della mia impulsività ho fatto sì che molte vite andassero perse, vite alle quali ero affezionato, amici, fratelli.
Volevo che il Ghiaccio mi aiutasse a placare l'istinto e a far sopraggiungere prima la ragione, per essere un uomo diverso, un Lupo diverso e badate bene... non Licantropo, ma Lupo. Sono nato da due Licantropi e mi sento un Lupo dentro e fuori, con o senza la Luna Piena.
Magari per voi non dovrebbe essere un vanto ma la vostra opinione mi è di poco interesse, so che fate di tutta l'erba un fascio, per quanto immagino sia più un motto adeguato alla vostra amica della Terra...


Sbuffò divertito, poggiando la fronte sul ferro freddo della sbarra, reggendosi a mala pena ma trovando sempre più stabilità.

Non esiste nessun complotto del Branco contro di Voi.
Ce n'era uno degli Esclusi ed ho contribuito a sventarlo, una stretta di mano e mandatemi via di qui.
Lunga vita alla dinastia dell'Acqua e tanti cari saluti, dell'elemento a quanto pare dovrò farne a meno.

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Messaggioda Razìa » 14/03/2015, 22:06

Ve lo dirò quando la smetterete di chiamarmi con disprezzo.
Non sono un vostro suddito, non seguirò gli ordini per paura della vostra collera, tanto sono già un condannato a morte.
Se davvero vorrete credermi e salvarmi, sarà per onore alla verità, non certo per la mia devozione.
Oltre al fatto che non mi sento proprio di rispettare chi mi ha fatto riempire di torture senza prima ascoltare la mia versione.


Ti ho solo chiesto il tuo nome. -replicò lei, apparentemente impassibile di fronte alle sue parole- Non pretendo che mi rispetti o che tu mi sia devoto, e ti ho definito Licantropo perché è ciò che sei e che, al momento, ti rappresenta ai miei occhi: non ho altro modo di definirti, fino a che non mi dirai il tuo nome.

Come lei veniva definita "Erede", in fondo.
Che poi effettivamente lo disprezzasse era un'altra storia -e vera fino ad un certo punto- ma di sicuro non era per scherno che lo stava appellando in tal modo.

Dovresti ridurre in quantità l'importanza che pensi di avere per me... potresti rimanerne molto deluso. -aggiunse, come a dire che se la rispettava, se si mostrava devoto o meno, non le interessava affatto- In ogni caso, non ero al Castello quando ti hanno catturato, quindi non mi sentirò in colpa per ciò che ti hanno fatto.

Come l'Acqua, Razìa si mostrava imperturbabile, piatta e neutra, celando alla perfezione qualsiasi pensiero le passasse per la mente in quel momento: l'unica cosa che espresse, infatti, fu il suo scetticismo alla richiesta dell'uomo di poter possedere un Elemento, lui che era considerato da qualsiasi Druido come un abominio della natura.

Perché forse il Mana ha voluto che io mi trovassi qui, oggi, pronto a ricevere ciò che ritiene mi possa spettare.
Le vie dell'Equilibrio sono infinite, inoltre sono a conoscenza dei miei doveri, qualora dovessi ricevere il Ghiaccio.
Dovrei aderire alla Gilda Acuan, mi hanno spiegato i pro e i contro di possedere un elemento.


Oh, sono sicura che ti troveresti benissimo tra gli Acuan vista la natura di alcuni dei suoi Adepti... -commentò con ironia, pensando al Gildato a cui si stava riferendo, un semi-Vampiro.

In ogni caso, viste le condizioni che avrebbe dovuto accettare, dubitava che l'uomo volesse davvero un Elemento in sé: avrebbe significato, per lui, legarsi alla persona che gliel'aveva regalato, ed era piuttosto certa che al Licantropo la cosa andasse molto poco.

No, non sbagliate affatto.
Porca di una stramaledettissima puttana!
... Non voi, sia chiaro... Meglio precisare, era solo un'imprecazione.


Ghignò leggermente, rimanendo in silenzio mentre si godeva -sì, un po' la divertiva vederlo così arrabbiato- la scena di quanto fosse frustrato: se davvero aveva fatto l'impossibile per salvarla così da meritarsi un premio, che smacco incredibile scoprire che non valesse la pena richiederlo!

Sentite, va bene così, vi ho salvato la vita e vorrà dire che... che... imparerò da solo a controllarmi.

Lo fissò in silenzio, esortandolo così a continuare.

Desideravo il Ghiaccio perché una mia cara amica una volta mi disse che l'elemento influenza il nostro carattere, influenzandolo.
In passato, per colpa della mia impulsività ho fatto sì che molte vite andassero perse, vite alle quali ero affezionato, amici, fratelli.
Volevo che il Ghiaccio mi aiutasse a placare l'istinto e a far sopraggiungere prima la ragione, per essere un uomo diverso, un Lupo diverso e badate bene... non Licantropo, ma Lupo. Sono nato da due Licantropi e mi sento un Lupo dentro e fuori, con o senza la Luna Piena.


Non che per lei facesse molta differenza, sempre di geni avversi alla natura si parlava, ma capiva che in qualche modo per lui quel particolare fosse molto importante.

Magari per voi non dovrebbe essere un vanto ma la vostra opinione mi è di poco interesse, so che fate di tutta l'erba un fascio, per quanto immagino sia più un motto adeguato alla vostra amica della Terra...

Per un secondo Razìa si chiese come avrebbe reagito Moira, di fronte ad uno così... e pensò anche che il Licantropo era stato fortunato a tentare di salvare l'Erede dell'Acqua, e non quella della Terra.

Non esiste nessun complotto del Branco contro di Voi.
Ce n'era uno degli Esclusi ed ho contribuito a sventarlo, una stretta di mano e mandatemi via di qui.
Lunga vita alla dinastia dell'Acqua e tanti cari saluti, dell'elemento a quanto pare dovrò farne a meno.


Parlerò con i miei genitori, racconterò loro la tua versione, e saranno loro a decidere del tuo destino.
Mettiti comodo, passerai la notte qui.


Non aggiunse altro, la mora, dandogli le spalle e lasciando la sua cella per tornare poi nelle sue stanze, a riflettere su tutto ciò che il Licantropo le aveva raccontato, e sulla sua assurda richiesta.
La mattina dopo, a colazione, Razìa spiegò ai genitori come fossero andate le cose secondo il prigioniero, e di come ci fossero più elementi che supportavano la sua versione dei fatti: seppur ancora dubbiosa, i due Jinn decisero di fidarsi della figlia, ed ordinarono la scarcerazione dell'uomo con effetto immediato.
Egli dunque, intorno alle 10 -e dopo aver ricevuto nuovamente pane ed acqua come primo pasto della giornata- venne prelevato dalla prigione da due guardie d'acqua, che lo scortarono fino all'ingresso del Castello dove Razìa lo stava aspettando.

Abbiamo deciso di credere alla tua versione, quindi sei libero... hai la mia riconoscenza per avermi salvato la vita, anche se i miei nemici non mi avrebbero comunque trovata al Castello, se tu non li avessi fermati.
Ora puoi andare, e mi auguro di non doverti più vedere nelle prigioni della nostra casa.


Sembrava tutto finito, e che Razìa si fosse congedata così: lo lasciò infatti allontanarsi di qualche passo, verso il portone aperto che lo avrebbe portato al giardino principale e poi fuori dai confini del Castello, dove la magia della Trama funzionava, ma prima ch'egli potesse uscire del tutto lo richiamò, avvicinandosi a lui con passo leggero, elegante, regale.

Dimenticavo una cosa...

Senza preavviso gli appoggiò una mano sul petto, vicino al cuore, spingendo nel suo spirito qualcosa di ben preciso...

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Una valanga di Ghiaccio, ecco come si poteva considerare ciò che raggiunse lo spirito dell'uomo, con una forza tale da far nascere in lui quella piccola scintilla che l'avrebbe reso degno di entrare tra gli Acuan, di possedere quell'Elemento tanto agognato... e di sentirsi legato a lei per la vita.
E nel caso in cui -a ragione- il Licantropo le avesse chiesto che diavolo fosse successo, Razìa avrebbe abbassato gli occhi, sorridendo tra sé prima di rispondergli.

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Potrei... sì, credo che potrei appena averti donato il Ghiaccio.
Dopotutto, la mia riconoscenza non poteva certo fermarsi alla tua libertà, non trovi?
-gli domandò, con un ghigno da adorabile stronzetta.

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Messaggioda Shay » 15/03/2015, 22:26

Ti ho solo chiesto il tuo nome.
Non pretendo che mi rispetti o che tu mi sia devoto, e ti ho definito Licantropo perché è ciò che sei e che, al momento, ti rappresenta ai miei occhi: non ho altro modo di definirti, fino a che non mi dirai il tuo nome.


Ai vostri occhi dovrei essere semplicemente un uomo, come tu una ragazza.
Abbiamo entrambi due occhi, un naso, una bocca, due braccia e due gambe, questo è ciò che conta.
Ma cosa parlo a fare, non cambierò secoli di disprezzo con un discorso sulla biologia... Shay.


Non vide il motivo per cui doverla illuminare anche sul suo secondo nome e sul suo cognome, in fondo le serviva solo un modo per chiamarlo che non fosse "Ehi tu", per questo "Shay" andava più che bene. Altre gocce di sangue caddero al terreno, le ferite bruciavano, poteva sentire il battito del cuore nelle tempie tanta era la frustrazione di trovarsi in quello stato e non poter reagire. Aveva fatto tutto ciò per guadagnarsi un premio ed invece senza ascoltare minimamente le sue parole lo avevano trattato come feccia. Come poteva lei ancora chiedere rispetto?

Dovresti ridurre in quantità l'importanza che pensi di avere per me... potresti rimanerne molto deluso.
In ogni caso, non ero al Castello quando ti hanno catturato, quindi non mi sentirò in colpa per ciò che ti hanno fatto.


Ah quindi se al vostro ritorno scopriste che le vostre guardie hanno fatto giustiziare degli innocenti per divertimento o per idiozia, liquidereste la faccenda dicendo che è stata colpa loro e non vostra... Molto responsabile da parte vostra, davvero, mi complimenterei se non fosse che la voglia di prendervi a schiaffi supera di gran lunga quella di stringervi la mano!

A lui non importava affatto di morire, si sentiva in un certo senso già morto, lì dentro, senza una via d'uscita, pronto ad andar fuori di scena da un momento all'altro, quindi perché tenersi dentro ciò che pensava? Perché risparmiarle una lezione di vita da chi invece soffriva ogni giorno per non essere stato abbastanza responsabile? Per lui era una questione delicata, che lo riguardava in prima persona, che lo faceva star male ogni giorno, ininterrottamente. Chiunque dipendeva da una sola persona, metteva se stesso nelle sue mano, nel buono e nel cattivo tempo.

Quello che fanno i vostri sudditi è come se lo stiate facendo voi!
Se chi sta al vostro cospetto combina un disastro, la colpa è la vostra, oltre che la sua.
Quando un esercito va in guerra, lo fa per ordine di un governatore... e se quell'esercito vince, viene acclamato anche il governatore stesso.
Ci sono pro e contro dell'avere il comando, il potere, il privilegio di essere il punto di riferimento per tanti...
... E voi non potete lavarvene le mani come nulla fosse, NO, CAZZO!


Posando la mano aperta a terra, trattenne a stento le lacrime, ripensando a quel giorno, a quel massacro, a quello spargimento di sangue immane e gratuito. Tutto per colpa sua, perché non era stato abbastanza attento, perché aveva la completa fiducia dei suoi uomini ed essi erano morti per lui, alcuni addirittura per proteggerlo, quando Shay meritava forse più di loro di perire. Ma perché stava pensando a tutto ciò adesso? Perché le stava dando la soddisfazione di scrutare nella sua anima? Inspirò profondamente, cercando di comandare l'istinto con estrema difficoltà.
Decise di provare a spiegarle ugualmente perché aveva tentato di salvarla, perché desiderava essere ricompensato, in tal modo forse le sue parole e il suo risentimento esplosivi precedenti sarebbero stati compresi molto di più. Il Ghiaccio era una soluzione adeguata, ma il prezzo da pagare scoprì che era decisamente troppo alto, quindi scelse di rifiutare, maledicendosi e maledicendo il destino avverso che lo aveva giocato.

Parlerò con i miei genitori, racconterò loro la tua versione, e saranno loro a decidere del tuo destino.
Mettiti comodo, passerai la notte qui.


La vide andarsene, dargli le spalle e dirigersi verso l'ingresso delle prigioni.

... Tutto ciò che chiedo, in caso di giudizio negativo... È di morire con onore.

Detto questo, si lasciò andare sdraiato in mezzo a quel giaciglio di paglia umido, respirando e osservando la Luna dalla finestra.
Quelle segrete erano particolarmente silenziose. Sembrava quasi di essere già morti, i brividi nemmeno li sentiva, né tentò di trovare una scappatoia per andarsene. Il sonno sopraggiunse piuttosto velocemente, quello in effetti fu un bene perché gli permise di recuperare in fretta le forze e far tornare le ferite semplici ricordi di due ore di agonia. Quando la luce del Sole, al mattino, sfiorò il suo volto, gli occhi si aprirono quasi subito di scatto, ben ricordando dove fosse. Due guardie aprirono la cella e gli porsero dell'acqua e del pane, monotematici coi pasti.
Mandò giù tutto senza batter ciglio, tentato in uno slancio di coraggio di farle fuori ed andarsene, ma così avrebbe confermato una falsità, ovvero che si trovava lì con intenti ostili, quindi con calma e raziocinio si fece scortare nel luogo dove ad attenderlo c'era di nuovo Razìa.

Abbiamo deciso di credere alla tua versione, quindi sei libero... hai la mia riconoscenza per avermi salvato la vita, anche se i miei nemici non mi avrebbero comunque trovata al Castello, se tu non li avessi fermati.
Ora puoi andare, e mi auguro di non doverti più vedere nelle prigioni della nostra casa.


... Davvero è tutto qui?
Bene... Allora addio.


Prima che potessero ripensarci o pentirsene, Shay Patrick Beowulf scelse di non fare altre domande e andarsene, muovendo passo svelto in direzione dei giardini che conducevano fino alla zona non più sotto l'influenza completa del Mana. Prima di raggiungere i cancelli però, la voce dell'Erede lo raggiunse di nuovo, facendolo bloccare. Troppo bello per essere vero. Era forse uno scherzo? Dovevano giocare alla caccia al Lupo?
Girandosi attese che lei fosse di nuovo a stretto contatto e quando gli posò la mano sul petto, scosse le spalle con fare interrogativo.

Dimenticavo una cosa...

Di cosa stateAAAAAAAHHHHHH!

Dovette per forza qualche passo indietro, cadendo infine in ginocchio per via del brivido ghiacciato che gli percorse la schiena e poi il petto, la testa, tutto il corpo, lasciandolo senza parole e senza ossigeno per alcuni secondi. Rimanendo ad occhi chiusi, lentamente nella sua immaginazione interiore si andava formando un'idea ben precisa: un pezzo, un frammento di ghiaccio duro come il diamante avvolto da una gelido etere a farne da cornice. Brillava, pulsava e prendeva sempre più piede in lui, fino ad unirsi indissolubilmente per l'eternità.

Immagine


Cosa... cosa mi hai... fatto... ?

Potrei... sì, credo che potrei appena averti donato il Ghiaccio.
Dopotutto, la mia riconoscenza non poteva certo fermarsi alla tua libertà, non trovi?


Aprì gli occhi di scatto a quella affermazione, sentendo per altro il tono da grandissima bastarda sadica quale era.
Senza nemmeno pensarci la prima cosa che gli venne da fare fu mettersi subito in piedi, scattare in avanti e sferrarle un cazzotto.
Non gli fregava nulla che lo avrebbero ammazzato, ma lei sarebbe morta con lui per la condanna alla quale lo aveva costretto.
Non si mosse però alcuna guardia, né lei tentò di spostarsi, perché? Perché? Semplice, perché lui non riusciva a colpirla, il braccio era alzato ma fermo, il pugno chiuso ma immobile. Era come se qualcosa gli impedisse di farle del male e quel qualcosa apparteneva alla sua più intima porzione d'anima, ovvero quel frammento gelato appena donato dall'Erede. Dunque era questo che significava, era questo quello che lei aveva inteso il giorno precedente. Non poteva ucciderla, non poteva farle niente, non poteva opporsi, oramai il suo destino si era compiuto.

Questo però non potrà impedirmi di urlarti che sei una maledetta puttana!
Mi hai sentito? Hai capito bene?
Dannata stronza, fottuta sadica rotta in culo, io ti maledico!


Nemmeno più il "tu" le dava, tanto era in collera con lei. Le braccia caddero senza forse ai lati del corpo, l'espressione vacua, assente.

Non ti avrei più dato fastidio, non mi sarei più fatto vedere, perché hai dovuto farlo?
Oltre tutto ti faccio anche ribrezzo, disprezzi la mia natura e adesso oltre che Licantropo sarò anche Gildato.
Sono il connubio di ciò che reputi totalmente distante da te e dalla tua figura nobile... io... io proprio non lo capisco...
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Messaggioda Razìa » 15/03/2015, 23:35

Ai vostri occhi dovrei essere semplicemente un uomo, come tu una ragazza.
Abbiamo entrambi due occhi, un naso, una bocca, due braccia e due gambe, questo è ciò che conta.
Ma cosa parlo a fare, non cambierò secoli di disprezzo con un discorso sulla biologia... Shay.


Shay, ecco come si chiamava il Licantropo che aveva tentato di ucciderla... o di salvarle la vita, era ancora leggermente indecisa s quale delle due versioni fosse quella vera: al momento, comunque, l'uomo si trovava lì, nella prigione del suo Castello, e c'era poco, anzi niente, che potesse fare per andarsene; doveva sperare che Razìa credesse alle sue parole, e che poi le riferisse ai propri genitori. Di sicuro, però, il modo di porsi utilizzato dal Licantropo non era esattamente il più adatto per spingerla a provare simpatia nei suoi confronti.

Ah quindi se al vostro ritorno scopriste che le vostre guardie hanno fatto giustiziare degli innocenti per divertimento o per idiozia, liquidereste la faccenda dicendo che è stata colpa loro e non vostra... Molto responsabile da parte vostra, davvero, mi complimenterei se non fosse che la voglia di prendervi a schiaffi supera di gran lunga quella di stringervi la mano!

Le mie guardie non si comportano in questo modo. -replicò l'Erede, impassibile- Sono fatte per proteggermi, il loro unico scopo è di tenermi al sicuro, non provano alcun piacere nell'uccidere o ferire le persone... non sono come gli esseri umani. -taglienti le sue parole, mentre la voce sembrava delicata come un filo d'acqua che cadeva a terra, quasi senza produrre alcun rumore.

Quello che fanno i vostri sudditi è come se lo stiate facendo voi!
Se chi sta al vostro cospetto combina un disastro, la colpa è la vostra, oltre che la sua.
Quando un esercito va in guerra, lo fa per ordine di un governatore... e se quell'esercito vince, viene acclamato anche il governatore stesso.
Ci sono pro e contro dell'avere il comando, il potere, il privilegio di essere il punto di riferimento per tanti...
... E voi non potete lavarvene le mani come nulla fosse, NO, CAZZO!


Lo fissò in silenzio per un minuto buono, imperturbabile, prima di umettarsi le labbra e dar voce al proprio pensiero- Stiamo parlando di te o di me, adesso?

Molto perspicace l'Erede dell'Acqua, altroché se lo era, semplicemente di solito sapeva nasconderlo molto bene; in ogni caso, rimanere lì sarebbe stato inutile per lei: solo i Jinn avrebbero potuto liberarlo, e per prendere una decisione in tal senso sarebbe servita una bella opera di convincimento da parte della mora, che dunque lasciò Shay da solo a passare la notte in cella.
Il mattino arrivò presto, e con esso anche la liberazione dell'uomo: i genitori di Razìa si erano fatti convincere dalle parole della figlia, ed avevano deciso di credere che l'uomo fosse innocente; il Licantropo, dunque, era libero di andarsene.

... Davvero è tutto qui?
Bene... Allora addio.


Sì, teoricamente era tutto lì... ma la pratica era molto, molto diversa: richiamandolo, Razìa gli si avvicinò con aria quasi innocente, e quando gli fu abbastanza vicina poggiò la propria mano sul suo petto; il resto, beh, il resto lo lasciò fare al Ghiaccio.

Di cosa stateAAAAAAAHHHHHH!

Lo fissò quasi distaccata mentre l'Elemento s'insinuava dentro di lui, prendendo possesso del suo spirito e diventando un tutt'uno indissolubile con esso.

Cosa... cosa mi hai... fatto... ?

Gli aveva dato ciò che voleva... o meglio, che non voleva più, e che ora invece, avendolo, lo legava per l'eternità a lei, impedendogli di farle del male e provando l'istintivo quanto radicato istinto di proteggerla: e la prova che non fosse una fesseria arrivò poco dopo, quando pur tentando di colpirla, Shay si accorse che non gli era proprio possibile.

Questo però non potrà impedirmi di urlarti che sei una maledetta puttana!
Mi hai sentito? Hai capito bene?
Dannata stronza, fottuta sadica rotta in culo, io ti maledico!


Mi sono sentita dire di peggio. -replicò lei, per nulla impressionata da quella valanga d'insulti.

Non ti avrei più dato fastidio, non mi sarei più fatto vedere, perché hai dovuto farlo?
Oltre tutto ti faccio anche ribrezzo, disprezzi la mia natura e adesso oltre che Licantropo sarò anche Gildato.
Sono il connubio di ciò che reputi totalmente distante da te e dalla tua figura nobile... io... io proprio non lo capisco...


Ho i miei buoni motivi. -rispose Razìa, criptica- E poi, al di là di tutto, ora potrai controllarti meglio ed impedirti di sacrificare vite innocenti per un tuo errore. Non è una buona cosa, questa? -gli domandò quasi retoricamente, studiandolo un secondo prima di fare un leggero sorriso- Seguimi, per favore. -un ordine pronunciato, però, quasi con gentilezza.

Se Shay avesse deciso di accontentarla, la mora l'avrebbe riportato all'interno del Castello, non più nelle prigioni, però, bensì... nella sua stanza privata: una camera enorme, arredata con finezza e buon gusto, la cui particolarità era quella di sentirsi come sul fondale oceanico.
Non appena si sfioravano le pareti, infatti...

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E lo stesso valeva per il pavimento, naturalmente, con l'Acqua che s'increspava ad ogni loro passo.

... non volevo che sparissi.
Volevo che fossi costretto a tornare da me, a starmi vicino, a sentire il bisogno di proteggermi.


Lo disse così, come se non ci fosse nulla di assurdo in tutto ciò, come se fosse un'affermazione logica, sensata, per nulla bizzarra o sorprendente: gli dava le spalle, guardando fuori dalla finestra nel tentativo di trovare il coraggio per proseguire, per permettergli di comprendere; alla fine, si volse verso di lui, guardandolo con maggiore dolcezza, quasi con triste rassegnazione al proprio destino.

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Mi sono innamorata di te, dal primo momento in cui ti ho visto... e non potevo permettermi di perderti.
Perciò ti ho egoisticamente legato a me... così da poterti vedere spesso, da poter nutrire i miei sentimenti per te: ridi pure di me, beffati del mio destino... al posto tuo, io lo farei.
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2015-03-13 19:03:30 Razìa d100 94  
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