Sapevo che Cappie sarebbe rimasta mia amica sempre e comunque, che fossi tornata ad Hogwarts o meno...
Brutto che non pensassi lo stesso di me, sai?
Mentre solo tornando avrei potuto capire cosa... provo per te.
Bastava che mi scrivessi, che mi chiedessi di passare, di farmi vivo...
In tal caso mi avresti avuto sotto casa tua come minimo ogni weekend!
Utilizzando quella piccola battuta sperò di rompere un poco il ghiaccio, sbloccare quella situazione di stallo tra il "non so bene cosa dire" ed il "sono anche fin troppo emozionato per essere brillante". Eppure in passato quando chiacchieravano, quando lei non sapeva nulla e lui continuava a ripetere ad intermittenza che l'amava nella propria testa, le parole venivano fuori con maggiore semplicità. Già, lo squilibrio tra i loro sentimenti era piuttosto potente, lei era forse interessata, attratta, ma non innamorata, no di certo, mentre lui invece, beh, per la la storia era completamente un'altra. Se non altro i sentimenti avevano subito un freno da quando l'aspetto della bionda era mutato, ma questo non voleva dire che non stessero ugualmente proseguendo per la loro strada. Forse lo avrebbero fatto da quel momento in poi più lentamente, un modo comodo per lei di avvicinarsi e raggiungerlo, quindi anche nella sfortuna evidentemente c'era un lato da poter prendere come positivo.
Si spostarono in una zona più appartata, lì finalmente nessuno li avrebbe potuti spiare o ascoltare, nemmeno volendo. La maggiore preoccupazione di Vergil era quella di aver avuto pochissimo tatto con la Randall, spiattellandole ciò che provava e poi tentando subito di baciarla, quando in fondo era diventata single da pochissime settimane. Victoria però, sul fatto che avesse avuto poca pazienza, si trovava abbastanza contraria, reputando invece il suo comportamento giustificato e non trovandolo affatto invasivo. Inoltre, grazie a quella novità inaspettata e impensabile, la Draghessa aveva potuto trovare anche un altro motivo piuttosto ferreo per tornare ad Hogwarts, per convincere il padre. Era necessario che vivesse una piccola quotidianità con il Cartwright per capire effettivamente se tra loro le cose potessero funzionare.
Da quando mi hai baciata ho rivissuto quella scena così tante volte, cercando di analizzarla in modo razionale, in modo logico.
Ma ogni volta che ripensavo alla sensazione delle tue labbra sulle mie finivo per emozionarmi e per sorridere come una vera stupida, perciò... addio razionalità.
Il tuo sorriso non è affatto cambiato... E nemmeno la tua risata...
Non so dare un nome a quello che sento, ma so... che sono mesi, ormai, che quando ti penso il cuore comincia a battere forte, e la voglia di vederti raggiunge livelli che nemmeno avevo mai contemplato prima, perciò immagino che tutto questo voglia dire qualcosa.
E spero non sia che ho delle parenti segrete Veela...
Aggiunse con una piccola punta di ironia, facendole un occhiolino ma internamente molto emozionato, ascoltandola con attenzione.
Mi sono chiesta se valesse la pena mettermi di nuovo nei guai frequentando un mio insegnante, e... mi sono risposta di sì.
Ne vale la pena.
Vedila così: io non posso attentare alla tua vita e non voglio diventare il nuovo Signore Oscuro!
Sempre se naturalmente... a te va ancora.
Sempre se naturalmente... a te va ancora.
Per un momento, Vergil ebbe una sorta di flash, un ricordo sovrapposto alla realtà o forse più semplicemente la sua immaginazione che creò una specie di collage mischiando il momento attuale alla versione di Victoria che lui ricordava più vividamente. Esteriormente trattenne qualsiasi traccia di interdizione, limitandosi a osservare più intensamente la ragazza, prendendosi il tempo necessario per risponderle. Non era una scelta facile, perché significava davvero tornare ad essere sempre in pensiero per il proprio status come insegnante; sì, già una volta ci era riuscito, quindi perché non tentare anche la seconda? In passato con Ariel era andato tutto per il meglio senza passare dei guai. Forse ciò che lo metteva più in agitazione era il pensiero di mettere a rischio la bionda Draghessa. Se l'avessero sospesa per una cosa del genere non se lo sarebbe mai perdonato, specie perché a prescindere da tutto a lei piaceva stare lì, frequentare quella scuola, stare a contatto con amici, materie magiche e quant'altro. Di nuovo insomma, il Cartwright stava mettendo al primo posto il prossimo, concetto anche ovvio quando di mezzo ci stava la ragazza della quale si era innamorato. Però... Però era difficile resistere alla possibilità di incontrarla la sera dopo il coprifuoco, oppure durante il weekend nella stanza delle necessità per darsi un bacio, chiacchierare, essere se stessi e poi... beh... anche... anche... Deglutì pesantemente.
... Certo che mi va ma... Promettimi che faremo attenzione.
Te lo chiedo perché io so come sono fatto, ho tante buone intenzioni ma poi quando sono totalmente preso mando sempre tutto a puttane.
Ho bisogno di sapere che ci controlleremo in due, perché c'è in gioco il futuro di entrambi, il tuo soprattutto... Vicky...
Si avvicinò a lei, prendendole il viso tra le mani, fissandola con un sorriso carico di dolcezza e tenerezza.
... In altre parole, vuoi che ci viviamo un po' a vicenda prima di decidere se stare insieme, giusto?
Anche perché nessuno ti dà la garanzia che io sia il tuo tipo... Io in un certo senso ho molte più sicurezze rispetto a te!
I pollici le carezzarono le guance, si sentiva così grande rispetto a lei. Alla Randall invece... cosa stava trasmettendo?
Brutto che non pensassi lo stesso di me, sai?
Mentre solo tornando avrei potuto capire cosa... provo per te.
Bastava che mi scrivessi, che mi chiedessi di passare, di farmi vivo...
In tal caso mi avresti avuto sotto casa tua come minimo ogni weekend!
Utilizzando quella piccola battuta sperò di rompere un poco il ghiaccio, sbloccare quella situazione di stallo tra il "non so bene cosa dire" ed il "sono anche fin troppo emozionato per essere brillante". Eppure in passato quando chiacchieravano, quando lei non sapeva nulla e lui continuava a ripetere ad intermittenza che l'amava nella propria testa, le parole venivano fuori con maggiore semplicità. Già, lo squilibrio tra i loro sentimenti era piuttosto potente, lei era forse interessata, attratta, ma non innamorata, no di certo, mentre lui invece, beh, per la la storia era completamente un'altra. Se non altro i sentimenti avevano subito un freno da quando l'aspetto della bionda era mutato, ma questo non voleva dire che non stessero ugualmente proseguendo per la loro strada. Forse lo avrebbero fatto da quel momento in poi più lentamente, un modo comodo per lei di avvicinarsi e raggiungerlo, quindi anche nella sfortuna evidentemente c'era un lato da poter prendere come positivo.
Si spostarono in una zona più appartata, lì finalmente nessuno li avrebbe potuti spiare o ascoltare, nemmeno volendo. La maggiore preoccupazione di Vergil era quella di aver avuto pochissimo tatto con la Randall, spiattellandole ciò che provava e poi tentando subito di baciarla, quando in fondo era diventata single da pochissime settimane. Victoria però, sul fatto che avesse avuto poca pazienza, si trovava abbastanza contraria, reputando invece il suo comportamento giustificato e non trovandolo affatto invasivo. Inoltre, grazie a quella novità inaspettata e impensabile, la Draghessa aveva potuto trovare anche un altro motivo piuttosto ferreo per tornare ad Hogwarts, per convincere il padre. Era necessario che vivesse una piccola quotidianità con il Cartwright per capire effettivamente se tra loro le cose potessero funzionare.
Da quando mi hai baciata ho rivissuto quella scena così tante volte, cercando di analizzarla in modo razionale, in modo logico.
Ma ogni volta che ripensavo alla sensazione delle tue labbra sulle mie finivo per emozionarmi e per sorridere come una vera stupida, perciò... addio razionalità.
Il tuo sorriso non è affatto cambiato... E nemmeno la tua risata...
Non so dare un nome a quello che sento, ma so... che sono mesi, ormai, che quando ti penso il cuore comincia a battere forte, e la voglia di vederti raggiunge livelli che nemmeno avevo mai contemplato prima, perciò immagino che tutto questo voglia dire qualcosa.
E spero non sia che ho delle parenti segrete Veela...
Aggiunse con una piccola punta di ironia, facendole un occhiolino ma internamente molto emozionato, ascoltandola con attenzione.
Mi sono chiesta se valesse la pena mettermi di nuovo nei guai frequentando un mio insegnante, e... mi sono risposta di sì.
Ne vale la pena.
Vedila così: io non posso attentare alla tua vita e non voglio diventare il nuovo Signore Oscuro!
Sempre se naturalmente... a te va ancora.
Sempre se naturalmente... a te va ancora.
Per un momento, Vergil ebbe una sorta di flash, un ricordo sovrapposto alla realtà o forse più semplicemente la sua immaginazione che creò una specie di collage mischiando il momento attuale alla versione di Victoria che lui ricordava più vividamente. Esteriormente trattenne qualsiasi traccia di interdizione, limitandosi a osservare più intensamente la ragazza, prendendosi il tempo necessario per risponderle. Non era una scelta facile, perché significava davvero tornare ad essere sempre in pensiero per il proprio status come insegnante; sì, già una volta ci era riuscito, quindi perché non tentare anche la seconda? In passato con Ariel era andato tutto per il meglio senza passare dei guai. Forse ciò che lo metteva più in agitazione era il pensiero di mettere a rischio la bionda Draghessa. Se l'avessero sospesa per una cosa del genere non se lo sarebbe mai perdonato, specie perché a prescindere da tutto a lei piaceva stare lì, frequentare quella scuola, stare a contatto con amici, materie magiche e quant'altro. Di nuovo insomma, il Cartwright stava mettendo al primo posto il prossimo, concetto anche ovvio quando di mezzo ci stava la ragazza della quale si era innamorato. Però... Però era difficile resistere alla possibilità di incontrarla la sera dopo il coprifuoco, oppure durante il weekend nella stanza delle necessità per darsi un bacio, chiacchierare, essere se stessi e poi... beh... anche... anche... Deglutì pesantemente.
... Certo che mi va ma... Promettimi che faremo attenzione.
Te lo chiedo perché io so come sono fatto, ho tante buone intenzioni ma poi quando sono totalmente preso mando sempre tutto a puttane.
Ho bisogno di sapere che ci controlleremo in due, perché c'è in gioco il futuro di entrambi, il tuo soprattutto... Vicky...
Si avvicinò a lei, prendendole il viso tra le mani, fissandola con un sorriso carico di dolcezza e tenerezza.
... In altre parole, vuoi che ci viviamo un po' a vicenda prima di decidere se stare insieme, giusto?
Anche perché nessuno ti dà la garanzia che io sia il tuo tipo... Io in un certo senso ho molte più sicurezze rispetto a te!
I pollici le carezzarono le guance, si sentiva così grande rispetto a lei. Alla Randall invece... cosa stava trasmettendo?