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Spalti

Messaggioda Tisifone » 21/02/2013, 23:38

[Venerdì ore 17.00 - Grifondoro vs Corvonero - Spalti dei Professori]


Era passata una settimana da quando si erano incontrate nelle cucine private dei docenti e avevano stretto quello strano accordo: una fialetta di Pozione Polisucco in cambio di lezioni di Occlumanzia. Una settimana in cui era accaduto di tutto, incluso un colloquio non proprio piacevole con uno dei primini rosso - oro, e che aveva fatto sprofondare Tisifone in uno stato d'animo nero e poco incline alla socializzazione. Purtroppo però il suo senso dell'onore le aveva impedito di rimandare ancora quell'incontro, soprattutto perché una vita serena senza complicazioni era qualcosa che il Fato non aveva in serbo per lei nell'immediato futuro. Aveva così risposto al gufo con cui la Bennet le aveva riportato la spiacevole conversazione che aveva avuto con Singelman, dando alla collega appuntamento per quel venerdì pomeriggio al campo di Quidditch. Probabilmente Martha avrebbe trovato quanto meno singolare la scelta effettuata dalla Divinante di svolgere la loro prima lezione di Occlumanzia in un luogo così affollato, ma dopo uno studio attento delle possibilità a loro disposizione Tisifone era giunta alla conclusione che quello era il posto che offriva loro più vantaggi. Dopo aver vissuto per anni con Demetri e aver ascoltato ogni genere di sproloquio su quanto forse importante per un Pozionista essere capace di concentrarsi in ogni circostanza, la donna aveva la ragionevole certezza che la sua collega avesse una predisposizione più elevata verso l’arte della meditazione della maggior parte delle persone e quindi tenere il loro primo incontro in un posto relativamente tranquillo come il Lago, come aveva fatto con Stone, avrebbe rappresentato un’inutile perdita di tempo. Per quel motivo aveva deciso di passare direttamente allo step successivo e cioè mettere alla prova la capacità di concentrazione della donna in un posto che non conciliava la meditazione. Se poi le sue supposizioni si sarebbero rivelate errate nulla avrebbe impedito loro di fare un passo indietro e rincomiciare da capo: l’unica cosa importante, per Tisifone, era rendere la Bennet capace di schermare la propria mente in modo da rendere i propri pensieri inaccessibili, indipendentemente da quanto tempo ci avrebbe impiegato.
Certo sarebbero state sotto gli occhi di tutti ma nessuno avrebbe mai trovato nulla di strano sul fatto che la CapoCasa dei Grifondoro e quella dei Corvonero si trovassero sedute l’una accanto all’altra durante una partita di Quidditch che vedeva coinvolte le loro Casate né se scambiavano qualche parola che potevano benissimo essere le rispettive opinioni sul match che si stava disputando davanti ai loro occhi.
La partita in questione sarebbe iniziata da lì a pochi minuti e gli spalti erano già pieni degli studenti di tutte le Casate, le loro urla riempivano il campo, mentre i pochi ritardatari correvano lungo le scale per cercare un posto in cui sedersi. Tisifone aveva già preso posto sull’ultima panca in alto, nell’angolo destro, in modo da assicurare a lei e alla sua collega tutta la privacy necessaria, che avrebbe successivamente rafforzato con un Muffliato. Stava quindi seduta dritta, con le mani in grembo nascoste nelle maniche del mantello invernale che indossava e tra le cui pieghe trovava una sistemazione discreta la sua bacchetta. Le guance esposte alle intemperie come il resto del viso avevano un anomalo colorito rosato mentre le labbra erano di un rosso più acceso del solito, colore quello che predominava anche nell’abito, quasi completamente celato alla vista dal mantello, che aveva scelto per quella occasione, un tripudio di variazioni di rosso con le bordure in oro in onore della propria Casata.
Una volta che la Bennet apparsi sugli spalti riservati agli Insegnati, Tisifone le avrebbe fatto un cenno del capo, confondibile con un freddo e distaccato saluto.

Professoressa buona sera. Un’ottimo tempo per disputare una partita di Quidditch non trova?

Le avrebbe chiesto una volta che si fosse avvicinata abbastanza, dandole così la scusa per sedersi accanto a lei per risponderle e non apparire così maleducata agli occhi degli altri insegnanti.
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Messaggioda Martha » 24/02/2013, 15:53

[Venerdì Ore 17:00 - Grifondoro-Corvonero - Spalti dei Professori]


Era una splendida giornata per disputare una partita di Quidditch. La prima della stagione. Grifondoro contro Corvonero non si poteva definire lo scontro del secolo, ma entrambe le fazioni erano pronte a dare il meglio di sè pur di vincere e iniziare la loro scalata verso la cima. Martha camminava tranquilla, coperta da un lungo mantello nero con cappuccio,che le arrivava fin sotto le caviglie. Aveva indossato una veste da strega di velluto blu scuro, molto semplice, a maniche lunghe e con scollo a barchetta. Ignorava del tutto le occhiate meravigliate degli studenti, che mai l'avevano vista partecipare ad un incontro di Quidditch.
Ma ormai le cose erano cambiate. Ormai lei era la Caposcuola di Corvonero, era suo dovere sostenere la sua Casa, anche durante gli incontri sportivi. O almeno questa era la scusa che si era preparata la docente, nel caso qualcuno glielo avesse chiesto. Il reale motivo per cui ora la donna si dirigeva verso gli spalti dei professori, era una lettera di Tisifone ricevuta qualche giorno prima. La divinante la invitava a presentarsi a quella partita per poter iniziare le loro lezioni di Occlumanzia. La pozionista era rimasta sorpresa nel leggere il luogo e la data dell'incontro, ma si era presentata lì comunque: non era in suo potere discutere delle decisioni della Samyliak, soprattutto dal momento che era la collega a conoscere le arti da occlumante e non lei.
Quindi, si diresse con decisione verso gli spalti, dove stanziavano i posti riservati ai docenti. Riuscì a individuare subito la divinante, seduta in maniera composta, mentre la salutava con un cenno d'assenso.

Professoressa buona sera. Un’ottimo tempo per disputare una partita di Quidditch non trova?

La salutò, non appena la strega si avvicinò a lei, sedendosi nel posto di fianco al suo.

Buongiorno a lei, collega.
Decisamente. Speriamo che i Grifondoro siano all'altezza di questa partita. La scorsa stagione hanno lasciato un po' a desiderare.


Disse in tono sarcastico. Aveva abbastanza fiducia nelle capacità intuitive della divinante, che avrebbe certamente capito il suo bluff: non aveva mai seguito una partita dei Corvonero, perchè interessarsi ora della sua squadra? Ma la presenza di altri docenti, che man mano riempivano gli spalti, spinse la donna a cercare di sviare quanto più possibile l'attenzione su entrambe.

Che si dia inizio alle danze

disse con tono noncurante, stringendo le mani in grembo e nascondendo la bacchetta in una delle enormi maniche del mantello. Attese che Tisifone iniziasse la loro prima lezione, mentre il fischio del professor Stone dava inizio all'incontro.


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Messaggioda Tisifone » 03/03/2013, 15:47

Seduta sugli spalti dei Professori, Tisifone esibiva un sorriso leggero si soddisfazione, spostando lo sguardo dal campo in cui le due squadre si erano riunite, ai puntini indistinti che urlavano di fronte a lei e che sapeva essere studenti appartenenti alla propria Casata, ai colleghi che la circondavano e che bisbigliavano tra loro commenti e pronostici sull’imminente partita. Probabilmente se qualcuno avesse incrociato il suo sguardo avrebbe potuto pensare che lei sapesse già in che modo sarebbe terminato lo scontro tra Corvonero e Grifondoro, mentre in realtà la Divinante non stava facendo altro che complimentarsi con se stessa per la scelta effettuata.

Nessuno baderà a noi.

Si ripetè soddisfatta, abbozzando con il capo un cenno di saluto seguito da una battuta innocua all’indirizzo della persona per cui realmente si trovava lì quella sera: Martha Bennet.

Buongiorno a lei, collega.
Decisamente. Speriamo che i Grifondoro siano all'altezza di questa partita. La scorsa stagione hanno lasciato un po' a desiderare.


Confido che il tempo e allenamenti intensivi abbiano permesso ai miei Grifoni di tirare fuori le loro capacità innate e che oggi ci diano prova di come con il duro lavoro si possano ottenere risultati eccellenti.

Commentò a sua volta, a beneficio sia di chi li circondava che della docente di Pozioni. Tutti al Castello sapevano che lei seguiva attentamente la squadra di Quidditch rosso – oro, probabilmente in ricordo dei vecchi tempi in cui aveva occupato il posto di Portiere nella squadra dei Dragoargento, e quindi non avrebbe sorpreso nessuno con quel commento così preciso e dettagliato. Forse la Bennet avrebbe letto in quelle parole qualcosa di diverso, come una sorta di monito e di incoraggiamento insieme: imparare l’arte dell’Occlumanzia non era una strada semplice da percorrere ma di sicuro con il giusto impegno e determinazione si poteva raggiungere lo scopo.

Che si dia inizio alle danze

E sia… - mormorò Tisifone agitando leggermente la bacchetta in modo da creare una sorta di bolla imperturbabile intorno a sé e alla collega, mediante un Muffliato non verbale. Forse era un accorgimento inutile, il suo, visto che gli occhi di tutti i loro colleghi erano puntati sui giocatori che si erano alzati in volo e sulla Pluffa, ma la sua paranoia la spingeva a prendere ogni precauzione possibile – Mi spiace per il luogo poco consono in cui l’ho invitata,ma purtroppo l’unico modo che ho di insegnarle l’Occlumanzia è partendo dallo stesso concetto con cui è stata insegnata a me – disse subito dopo, il viso ostinatamente rivolto in avanti, mentre parlava con la collega – Non so cosa abbia appreso dai suoi studi a Hogwarts o dai libri di scuola in materia, se lei abbia o meno un’idea di cosa sia l’Occlumanzia… Per me essa è una filosofia di vita, il punto di arrivo di un lungo processo di autoanalisi in cui l’uomo si distacca dalle cose terrene e si perde in se stesso fino a creare una sorta di meccanismo di difesa automatico.

Fece una pausa per dare il tempo alla collega di assimilare quello che aveva appena detto, di permetterle, se avesse voluto, di esprimere conoscenze e dubbi su una materia così complessa.

Come avrà capito il primo passo per approcciare all’Occlumanzia è la meditazione – continuò dopo un po’, approfittando del fatto che la Pluffa e con sé il gioco si fosse spostato verso la parte del campo dei Corvonero per poter lanciare un’occhiata alla collega e cercare di comprendere come avrebbe appreso quella notizia – Solitamente chi è all’inizio sceglie un posto silenzioso in modo da evitare distrazioni che gli impediscano di scivolare nei recessi più profondi di sé ma ho pensato che con lei potevamo saltare, per così dire i convenevoli.

Lanciò un’occhiata veloce a Stone che in aria arbitrava la partita in maniera eccellente, e ricordandosi come con lui invece erano dovuti partire da zero.

Credo che sia giunto il momento di fare il secondo round Stone…

Si rammentò prima di riportare la propria attenzione sulla docente di Pozioni.

Mi è stato insegnato che preparare Pozioni è un’arte che richiede molta concentrazione e che un eccellente Pozionista è capace di creare il silenzio di cui ha bisogno anche in mezzo a un gruppo di Troll ubriachi quindi credo che non sia un problema per lei provare a meditare durante una partita. Se non altro i nostri studenti sono più educati di un branco di Troll… il più delle volte.

Un piccolo sorriso ironico comparve sul viso della Divinante che, involontariamente o meno, aveva appena fatto un complimento alla collega.

Si ricordi, per scendere a un livello meditativo profondo è necessario che si concentri sulla propria respirazione. Essa deve essere lenta, regolare, rappresentare tutto il suo mondo. Lei è il suo respiro, altro all’infuori di esso non esiste – mormorò con un tono di voce cantilenante e basso, come se volesse ipnotizzare la collega – Può tenere gli occhi aperti o chiusi, come preferisce e se la fa sentire più comoda si appoggi pure all’indietro, ho scelto l’ultima fila per questo.

La tranquillizzò, indicando con un cenno del capo, il sostegno di legno degli spalti alle loro spalle.

Mi dica quando si sente pronta…

E non appena la Bennet le ebbe dato il via libera, Tisifone avrebbe annullato l’incantesimo che impediva agli altri di sentire loro e che, di contro, attutiva i rumori che venivano da fuori così che entrambe poterono entrare nel vivo della partita, circondate da urla e fischi di diverse tonalità. Era curiosa la Divinante di scoprire se la collega sarebbe stata capace di mantenere la concentrazione in mezzo a quella confusione, di scendere in un profondo stato meditativo e di mantenerlo per almeno una ventina di secondi.
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Messaggioda Sandyon » 04/03/2013, 19:56

Martha deve tirare un dado da 30.

In seguito, aggiungere al risultato la sua Concentrazione.

In base a questi criteri, reagirà secondo le successive modalità:

Valore totale pari o inferiore a 15 ---> Martha non riesce ad escludere i rumori intorno a lei e si deconcentra.

Valore compreso tra 16 e 21 ---> Martha mantiene la Concentrazione per una decina di secondi, poi però scuote il capo infastidita.

Valore compreso tra 22 e 30 ---> Martha esclude quasi totalmente i rumori intorno a lei per un minuto buono.

Valore superiore a 31---> Martha permane in completa e assoluta Concentrazione fino a quando Tisifone non la fermerà per parlare.
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Messaggioda Martha » 07/03/2013, 15:08

Giunta finalmente sugli spalti dei professori, la docente di Pozioni scambiò qualche parola di saluto con Tisifone, che la stava attendendo seduta composta. Nessuno, se le avesse sentite, avrebbe trovato strano il loro scambio di battute. Erano due insegnanti, Capocasate di Grifondoro e Corvonero per giunta, che volevano assistere in santa pace alla partita.

Confido che il tempo e allenamenti intensivi abbiano permesso ai miei Grifoni di tirare fuori le loro capacità innate e che oggi ci diano prova di come con il duro lavoro si possano ottenere risultati eccellenti.

La donna annuì mesta, permettendosi un piccolo sorriso divertito per poi concentrare la propria attenzione, almeno in apparenza, sulla partita. Intuì che le parole della divinante volevano essere di incoraggiamento nei suoi confronti [Intuito (P): 30]: l'Occlumanzia non era una pratica semplice, ma con l'impegno e la dedizione sarebbero giunti i risultati.

Capisco. Purtroppo i miei Corvi hanno ancora molto da imparare, ma vedo in loro tante potenzialità.
Sono convinta che con un duro allenamento sarebbero in grado di tener testa a qualsiasi Grifondoro.


Rispose tranquilla, usando volutamente la metafora del Quidditch per rassicurare la donna sulla sua forza di volontà e sull'impegno che avrebbe messo durante i loro incontri. Dopo di chè, la docente esortò Tisifone ad iniziare tranquillamente la lezione. Avvertì, più che vederlo [Intuito (S): 25] il Muffliato che la collega lanciò intorno a loro, per poter parlare indisturbate senza il rischio che qualcuno potesse ascoltare la loro conversazione. Martha le era grata per quel piccolo accorgimento: meno gente riusciva a carpire le loro intenzioni, meglio era.

Mi spiace per il luogo poco consono in cui l’ho invitata,ma purtroppo l’unico modo che ho di insegnarle l’Occlumanzia è partendo dallo stesso concetto con cui è stata insegnata a me

Non si preoccupi.
Sapevo che aveva le sue buone ragioni per scegliere un posto come questo.


Non so cosa abbia appreso dai suoi studi a Hogwarts o dai libri di scuola in materia, se lei abbia o meno un’idea di cosa sia l’Occlumanzia…

Si, ce l'ho.

Per me essa è una filosofia di vita, il punto di arrivo di un lungo processo di autoanalisi in cui l’uomo si distacca dalle cose terrene e si perde in se stesso fino a creare una sorta di meccanismo di difesa automatico.

Martha annuì senza parlare. La loro conversazione si era svolta senza che le due si guardassero in volto, per sviare qualsiasi sospetto. I Corvonero avevano già segnato due volte, ma i Grifondoro sembravano agguerriti e decisi a non permettere ai Cacciatori della squadra avversaria di prendere più la Pluffa. La partita era davvero emozionante, almeno a giudicare dall'espressione gioiosa che spuntava sul volto degli spettatori.

Vada avanti.

Come avrà capito il primo passo per approcciare all’Occlumanzia è la meditazione
Solitamente chi è all’inizio sceglie un posto silenzioso in modo da evitare distrazioni che gli impediscano di scivolare nei recessi più profondi di sé ma ho pensato che con lei potevamo saltare, per così dire i convenevoli.


La docente si voltò a guardare per un attimo Tisifone, il sopracciglio lievemente alzato a testimoniare il suo stupore.

Mi è stato insegnato che preparare Pozioni è un’arte che richiede molta concentrazione e che un eccellente Pozionista è capace di creare il silenzio di cui ha bisogno anche in mezzo a un gruppo di Troll ubriachi quindi credo che non sia un problema per lei provare a meditare durante una partita. Se non altro i nostri studenti sono più educati di un branco di Troll… il più delle volte.

Ha molta fiducia nelle mie capacità....

Rispose semplicemente. La sua non era una domanda, ma un'osservazione. Non sapeva come accogliere il complimento implicito che le aveva rivolto la divinante; da tempo immemore, ormai, non cercava più l'approvazione degli altri. o per meglio dire dell'unica persona da cui avrebbe voluto approvazione e incoraggiamento. Era diventata una donna sicura di sè e convinta delle proprie capacità. Lei non dubitava di sè stessa e il fatto che neanche gli altri dubitassero delle sue capacità le fece, stranamente, piacere.

Si ricordi, per scendere a un livello meditativo profondo è necessario che si concentri sulla propria respirazione. Essa deve essere lenta, regolare, rappresentare tutto il suo mondo. Lei è il suo respiro, altro all’infuori di esso non esiste
Può tenere gli occhi aperti o chiusi, come preferisce e se la fa sentire più comoda si appoggi pure all’indietro, ho scelto l’ultima fila per questo.


La pozionista continuò a fissare i giocatori di entrambe le squadre volteggiare in sella alle loro scope, chi cercando di evitare Bolidi, chi cercando di mantenere il possesso sulla Pluffa e chi andando alla ricerca del Boccino da un capo all'altro del campo. Fece un enorme respiro per concentrarsi, decidendo alla fine di mantenere la sua posizione rigida e gli occhi aperti. Era molto orgogliosa e mai e poi mai avrebbe ammesso di aver bisogno di un ambiente più consono per iniziare. Inoltre, se qualcuno l'avesse vista con gli occhi chiusi avrebbe potuto insospettirsi o, peggio, distrarla dal suo esercizio. La paranoia non era una prerogativa esclusiva della docente di Divinazione.

Mi dica quando si sente pronta…

Attese ancora qualche secondo, sistemandosi meglio sulla panca, prima di far cenno a Tisifone di iniziare.

Sono pronta.

La bolla creata dal Muffliato si infranse intorno a loro, travolgendo le due donne con un universo di schiamazzi e urla, boati di delusione e di gioia, per non parlare della cronaca urlata a squarciagola da uno dei migliori amici del signor Cartwright, Evan Chambers.

...E la Pluffa passa di nuovo in mano a McGrady...mi ha fregato la ragazza quel figlio di...ahio! mi scusi professoressa Vireau ma è vero!
Ecco che McGrady si dirige verso la porta, chissà se Marshall sarà in grado di bloccarlo...bella ragazza la Marshall, se riesce a parare la inviterò ad uscire...
Cooooomunque, McGrady riesce a scartare Honeywell, Bryant, Shin...evita un bolide, due! Ragazzi sembra inarrestabile!
Si avvicina ai tre anelli, vai Marion! Vai che ti porto in un pub carino ad Hogsmeade...noooooo! McGrady segna e i Grifondoro passano in vantaggio! Ahi ahi, Marion, mi spiace hai perso la tua occasione...


Era davvero difficile. Forse troppo per la pozionista, abituata a concentrarsi in un ambiente privo di qualsivoglia rumore. Il tifo dei Grifondoro si fece ancora più forte, mentre gli studenti intonavano un inno di incoraggiamento alla propria squadra. La strega provò più di una volta a cercare di mantenersi concentrata [d20:4 + Concentrazione:9 = 13], tuttavia i suoi tentativi fallirono miseramente. I colori rosso-oro e blu-nero che sfrecciavano davanti ai suoi occhi erano talmente fastidiosi che la donna assunse un cipiglio corrucciato. Chiunque l'avesse vista dall'esterno avrebbe pensato che la sua espressione di disappunto fosse dovuta alla partita che si stava mettendo male per i Corvi.
Ma così non era.

Non ci riesco.

Ammise a malincuore la donna. Le era difficile accettare l'idea che lei non era capace di fare qualcosa, ma sembrava proprio così. Martha non osò voltarsi a guardare Tisifone: l'oroglio le impediva di ammettere un suo fallimento, per questo cercò di sembrare più concentrata sulla partita che sulla divinante che aveva affianco.

Posso ritentare...

disse poi, aspettando che la Samilyak le desse il suo assenso prima di ritentare una seconda volta a ripetere l'esercizio.
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Messaggioda Tisifone » 10/03/2013, 12:41

Terminati i convenevoli di rito a beneficio dei colleghi che stavano seduti accanto a loro, Tisifone avvolse se stessa e la collega in un Muffliato in modo da poter definire i termini di quella lezione particolare senza destare sospetti in nessuno. Chiese quindi a Marthase avesse una conoscenza almeno scolastica dell’Occlumanzia per poi metterla al corrente di cosa fosse per lei e, di conseguenza, di come per potergliela insegnare, avrebbero dovuto partire da una pratica di meditazione babbana, per permettere alla Bennet di raggiungere quello che i babbani chiamavano nirvana e poter gestire i propri pensieri come se fossero degli oggetti reali, disponendoli al sicuro da eventuali legilimentis.
Quando venne il momento di spiegare alla collega perché avesse scelto proprio il campo da Quidditch come luogo per svolgere il loro incontro, Tisifone non si accorse dello stupore che le sue parole generarono nell’altra, supponendo che ricevesse continuamente dei complimenti per la perfezione delle sue pozioni.


Ha molta fiducia nelle mie capacità....

Ho affidato alle sue capacità la cosa che ho di più cara al mondo.

Si limitò a rispondere la Divinante, in un sussurro, senza distogliere lo sguardo dai suoi Grifi che volavano da un lato all’altro del campo schivando bolidi, passandosi la pluffa o cercando il boccino. Se la pozione Polisucco che la Bennet le aveva procurato si fosse rivelata poco più che perfetta, non celando del tutto i suoi lineamenti o, peggio, finendo i suoi effetti prima dello scadere dell’ora, allora lei e soprattutto Lucas avrebbero potuto trovarsi in seri guai, quindi la fiducia che Tisifone nutriva nei confronti dell’abilità di Pozionista della collega era davvero, davvero elevata.
Liquidati anche quei convenevoli, Tisifone diede delle brevi istruzioni all’ex Corvonero su come raggiungere il livello di concentrazione necessario e per poi limitarsi ad attendere che fosse pronta ad iniziare.

Sono pronta.

Si voltò per un attimo, come se le avesse fatto un commento su uno dei giocatori in campo, osservandola in maniera critica ma senza commentare quello che stava vedendo. Per quanto potesse condividere la scelta di tenere gli occhi aperti, lei stessa lo avrebbe considerato sintomo di debolezza, per non parlare del fatto che sarebbe stata esposta e vulnerabile, il rifiutare di appoggiarsi alla palizzata alle loro spalle non incontrava il suo favore. Sapeva, per esperienza personale, che le prime volte era difficile riuscire a gestire contemporaneamente più stimoli e tra il caos che di sicuro imperversava intorno a loro e le immagini che si sarebbero scatenate di fronte ai suoi occhi sarebbe stato difficile riuscire a ignorare anche il dolore ai muscoli della schiena che probabilmente avrebbe iniziato a sentire di lì a poco per la tensione accumulata.
In ogni caso annullò la bolla e permise alla voce di Chambers di assalire le loro orecchie, insieme ai suoi commenti fondamentalmente assurdi.

...E la Pluffa passa di nuovo in mano a McGrady...mi ha fregato la ragazza quel figlio di...ahio! mi scusi professoressa Vireau ma è vero!
Ecco che McGrady si dirige verso la porta, chissà se Marshall sarà in grado di bloccarlo...bella ragazza la Marshall, se riesce a parare la inviterò ad uscire...
Cooooomunque, McGrady riesce a scartare Honeywell, Bryant, Shin...evita un bolide, due! Ragazzi sembra inarrestabile!
Si avvicina ai tre anelli, vai Marion! Vai che ti porto in un pub carino ad Hogsmeade...noooooo! McGrady segna e i Grifondoro passano in vantaggio! Ahi ahi, Marion, mi spiace hai perso la tua occasione...


Un boato esplose negli spalti rosso – oro, facendo tremare i tendoni, nel momento in cui i Grifoni passarono in vantaggio. Decine di ragazzini iniziarono a saltare e a lanciare in aria incantesimi rumorosi che ricordavano molto le trombette da stadio babbane. Per non essere da meno e lasciare la propria squadra in balia di quegli schiamazzi, anche dagli spalti dei Corvi si levò un coro di grida di incitamento e fischi contro gli avversari. Mentre sollevava le braccia per incitare in maniera silenziosa i suoi studenti, Tisifone non potè fare a meno di notare il cipiglio corrucciato che era comparso sul viso della Bennet, e che era certa non aveva nulla a che vedere con il risultato provvisorio della partita.

Non ci riesco.

Forse ho preteso troppo come inizio.

Si disse la donna, non commentando in alcun modo quella ammissione, sicura che qualsiasi cosa avesse potuto dire avrebbe finito per ferire ancora di più l’orgoglio dell’altra. O almeno per lei così sarebbe stato.

Posso ritentare...

Temo che ci dovremo mettere comode… A quanto pare i suoi Corvi sono determinati a recuperare lo svantaggio e del boccino neanche un brillio.

Commentò in risposta a voce abbastanza alta, indietreggiando leggermente in modo da poter appoggiarsi alla palizzata, sperando che la Pozionista cogliesse e, soprattutto, accettasse il suo suggerimento prima di tentare di nuovo di concentrarsi.
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Messaggioda Martha » 13/03/2013, 1:13

Il boato che seguì la rimonta di Grifondoro fu alquanto fastidiosa per la docente di Pozioni. Chiunque dall'esterno avrebbe visto un'espressione delusa, infastidita, quasi non sopportasse che i Corvonero si stesso lasciando superare da un branco di giocatori rosso-oro. In realtà la strega si sentiva solo umiliata dalla sua incapacità di concentrarsi a dovere in quell'esercizio che per una come lei avrebbe dovuto essere semplice, quasi come respirare.
Tisifone non disse niente al riguardo, non un consiglio nè una parola di conforto. Martha le fu molto grata per la sua riservatezza: era una donna orgogliosa e difficilmente avrebbe accettato un consiglio se si fosse sentita ferita nella propria dignità.

Devo riprovare.

Pensò la donna, esponendo il suo pensiero anche alla divinante che sembrò accettare di buon grado di lasciarle fare un altro tentativo.

Temo che ci dovremo mettere comode… A quanto pare i suoi Corvi sono determinati a recuperare lo svantaggio e del boccino neanche un brillio.

La donna annuì, intuendo [Intuito (P): 30] che quello della Samilyak voleva essere un velato quanto utile consiglio per aiutarla nuovamente in quell'esercizio. Ora che parte della delusione era svanita, la donna si sentiva più propensa a seguire le indicazioni altrui e a mettere da parte l'orgoglio: non solo appoggiò la schiena all'inferriata dietro, ma chiuse anche le palpebre in maniera che il continuo volteggiare colorato delle due Case avversarie non le desse fastidio, deconcentrandola.

Ci siamo.

Fece un bel respiro, rilassando completamente le spalle e la schiena. Le palpebre erano delicatamente abbassate sugli occhi, escludendo ogni disturbo visivo e immergendola in un luogo dove l'oscurità regnava sovrana. Le mani poggiavano composte in grembo, mentre ora il petto si alzava e si abbassava ad un ritmo costante e lento. Anche i rumori che provenivano dal Campo di Quidditch sembravano solo un ricordo, giungendole prima ovattati, come se si trovasse in un sogno, e poi sparendo del tutto. Certo, la voce di Evan Chambers era ancora presente, così come i fischi dell'arbitro e le urla di gioia e delusione: la pozionista però non sembrava più infastidita da quei suoni; erano relegati in una parte della sua mente, lasciando lo spazio più importante nella più assoluta tranquillità.
La donna stava riuscendo nel suo intento: mantenere la concentrazione anche in una situazione critica [d20:14 + Concentrazione:9 = 23] (e un campo di Quidditch pieno zeppo di studenti urlanti era una situazione critica). Era quasi liberatorio per lei quella calma e quel silenzio che era riuscita a ritagliarsi in una parte della sua mente. Tuttavia uno sforzo simile non poteva di sicuro durare così tanto. Dopo un minuto buono, la donna fu costretta ad aprire gli occhi. Si sentiva un po' affaticata da quella prova, sebbene sicuramente era stata un successo rispetto al fallimento di prima. Guardò Tisifone con calma e tranquillità, mantenendo una compostezza tale da evitare sguardi indiscreti.

Questa volta è andata meglio- commentò, mentre un mezzo sorriso le spuntava sulle labbra -Cosa ne pensa? Si può andare avanti?- pose queste domande, sbirciando con la coda dell'occhio il punteggio: i Grifondoro continuavano a rimanere in testa. Scosse il capo, ritornando a guardare la partita, mentre un Ferdy molto arrabbiato si dirigeva ora verso uno dei cacciatori di Corvonero, urlando qualcosa che -ahimè- Martha non poteva udire.

Sembra che uno dei miei Corvi l'abbia combinata grossa. Non ho mai visto Stone così arrabbiato.
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Messaggioda Tisifone » 18/03/2013, 11:53

Tisifone continuava a osservare la partita con la stessa espressione che usava in qualsiasi occasione, tranne quando si trovava in presenza di Lucas e di Monique, quindi con i lineamenti rigidi e gli occhi adombrati in modo che nessun tipo di emozione trasparisse da essi. E anche se la piega che la partita aveva preso le faceva intimamente piacere, un osservatore esterno avrebbe potuto pensare che la rimonta dei Grifondoro la lasciasse del tutto indifferente. In realtà in quel momento la sua attenzione non era assorbita dal Quidditch quanto dalla donna che sedeva al suo fianco e ai suoi tentativi di riuscire a scivolare in una trance meditativa nonostante il caos che li circondava.
Quando il primo tentativo non andò a buon fine, Tisifone consigliò alla Bennet di allentare un po' il carico di tensione, appoggiandosi almeno con la schiena alla palizzata alle loro spalle e per non far sentire la collega a disagio diede, per così dire, il buon esempio rilassandosi impercettibilmente. Rimase in quel modo, con il viso fisso in avanti e gli occhi che saettavano da una parte all'altra del campo, posandosi, di tanto in tanto, sul volto della collega, accigliandosi leggermente quando la vide chiudere gli occhi più o meno nello stesso momento in cui un Bolide dei Corvi quasi disarcionò uno dei Cacciatori rosso - oro.

Ci vorrà più tempo del previsto e questo non le piacerà per nulla.

Commentò la Divinante tra sè, valutando quel gesto come un segno di debolezza anche se mai lo avrebbe fatto notare a Martha, non per non offendere la sua sensibilità, non era così empatica da tenere troppo in considerazione i sentimenti degli altri, ma per timore che la donna scivolasse in riflessioni inutili che avrebbero potuto rallentare maggiormente il processo di apprendimento. Il non conoscere quasi per nulla la collega, costringeva Tisifone a navigare a vista, come dicevano i babbani, affidandosi al suo istinto più di quello che era solita fare normalmente.

1...2...3...

Si mise a contare mentalmente non appena ebbe la sensazione [Intuito (P)=26] che la Pozionista avesse raggiunto uno stato meditativo abbastanza profondo, in modo da quantificare anche se in maniera approssimativa quanto tempo riusciva a rimanere concentrata. Giunta a sessantaquattro, la Bennet aprì gli occhi più o meno nello stesso istante in cui in campo scoppiò un putiferio che le due donne non riuscirono a comprendere visto che Tisifone aveva fatto scivolare di nuovo la bacchetta dalla manica del vestito e le aveva circondate con un Muffliato.

Questa volta è andata meglio. Cosa ne pensa? Si può andare avanti? Sembra che uno dei miei Corvi l'abbia combinata grossa. Non ho mai visto Stone così arrabbiato.

E' un buon inizio - rispose sincera senza una particolare intonazione nella voce, optando per puntare sul lato positivo della situazione, sorvolando sul commento strettamente legato alla partita. - Il passo successivo è riuscire a mantenere la concentrazione mentre è impegnata in qualcos'altro. Come può ben immaginare difficilmente qualcuno intenzionato a frugare tra i suoi pensieri le paleserà prima le sue intenzioni, dandole il tempo di preparasi. Dovrà quindi essere in grado di mantenere la concentrazione necessaria per tenere sollevati i suoi scudi in qualsiasi condizione.

Fece una pausa, aggrottando le sopraciglia come se volesse provare a vedere cosa stesse accadendo dall'altra parte del campo dove Stone si stava dirigendo con la scopa, con l'unico intento di dare il tempo alla collega di comprendere le implicazioni delle sue parole.

Questo vuol dire che le prossime due settimane dovrà esercitarsi a meditare mentre sta facendo qualcos'altro, durante i pasti in Sala Grande, per esempio, o mentre rifornisce la sua dispensa da Mondo Mago. E deve anche trovare il tempo per fare vita sociale, quel tanto che basta a giustificare una visita insieme a Hogsmeade.

Un accenno di sorriso ironico comparve sul viso di Tisifone dopo aver pronunciato quelle parole, rivolto più verso se stessa che verso l'altra donna in quanto non si vedeva per nulla a passeggiare con qualcuno che non fosse Lucas per le vie del villaggio magico per fare shopping. Purtroppo però quello era l'unica soluzione che le era venuta in mente per testare i progressi che la Bennet avrebbe fatto in quei giorni. Mentre Tisifone attendeva un commento da parte della collega, fosse anche una controproposta su come organizzare il prossimo incontro, in campo sembrava che Stone avesse concesso un rigore ai Grifondoro e allo stesso tempo i due Cercatori avessero avvistato il boccino, a giudicare da come si rincorrevano a vicenda lungo la porta dei Corvi.
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Messaggioda Martha » 22/03/2013, 18:30

Il fischietto di Stone aveva suonato tre volte prima che il putiferio scatenato in campo da un fallo dei Corvonero venisse sedato almeno in parte. Tuttavia la pozionista non seppe mai di quale crimine si era macchiato uno dei suoi Corvi, vista la prontezza con la quale la collega Tisifone aveva eseguito un perfetto Muffliato non-verbale, celando all'orecchio degli astanti presenti la loro conversazione. Martha si era cimentata in un esercizio che richiedeva tutta la sua concentrazione. Nonostante il primo tentativo non fosse andato a buon fine, il secondo ebbe invece più successo, sebbene la donna fosse stata costretta a chiudere gli occhi e ad appoggiarsi alla righiera con la schiena per riuscire a calarsi nella più profonda concentrazione.

E' un buon inizio

Commentò la Divinante, quando lei le chiese un parere su come fosse andata. In campo, intanto, sembrava che le due squadre si stessero preparando ad un rigore a favore dei Grifondoro. La strega non avrebbe mai potuto intuire dallo sguardo della donna sedutale a fianco se il vantaggio della squadra rosso-oro fosse di suo gradimento. Tuttavia una questione del genere neanche le interessava, concentrata più sulle parole che pronunciava Tisifone che su quello che i suoi occhi stavano osservando in campo.

Il passo successivo è riuscire a mantenere la concentrazione mentre è impegnata in qualcos'altro. Come può ben immaginare difficilmente qualcuno intenzionato a frugare tra i suoi pensieri le paleserà prima le sue intenzioni, dandole il tempo di preparasi. Dovrà quindi essere in grado di mantenere la concentrazione necessaria per tenere sollevati i suoi scudi in qualsiasi condizione.

Farò tesoro dei suoi consigli

Espresse il suo pensiero con voce atona. Sapeva perfettamente che avrebbe dovuto "allenarsi" in qualunque situazione si fosse trovata d'ora in avanti, per questo il consiglio della donna non le era parso un concetto estraneo.

Questo vuol dire che le prossime due settimane dovrà esercitarsi a meditare mentre sta facendo qualcos'altro, durante i pasti in Sala Grande, per esempio, o mentre rifornisce la sua dispensa da Mondo Mago. E deve anche trovare il tempo per fare vita sociale, quel tanto che basta a giustificare una visita insieme a Hogsmeade.

Certo. E magari invitare Vastnor a prendere un thè in allegra compagnia...- pensò, un po' irritata dall'idea di dover lasciare il proprio ufficio e le sue ricerche per rincorrere relazioni sociali non volute e superflue. Tuttavia la pozionista tenne per sè quei pensieri, riconoscendo in fondo la verità che si celava dietro le parole di Tisifone: per esercitarsi aveva bisogno di molta gente intorno a lei; in più nessuno avrebbe trovato strano vedere lei e la collega andare in giro a Hogsmeade se la donna si fosse dimostrata...più disponibile nei confronti del prossimo. Infine, c'era il rischio che Martha fosse costretta veramente a bere un thè in compagnia di Sandyon: da quando Edward Artwood le aveva lasciato l'eredità di Heathcliff non aveva chiuso occhio all'idea di non essere in grado di decifrare completamente e alla perfezione quei fogli di pergamena. Aveva bisogno di un esperto e il docente di Difesa sembrava essere la soluzione migliore.

Bene. Mi troverà molto impegnata nei prossimi giorni.
Per poter andare ad Hogsmeade, bisogna che io e lei ci facciamo vedere abbastanza spesso insieme. Cercherò di frequentare più del dovuto la Sala Grande e il tavolo degli insegnanti. Un thè pomeridiano ogni tanto potrei permettermelo, anche con altri colleghi presenti. E per quanto riguarda la nostra gita programmata...lascio decidere lei giorno e orario. Intanto io mi darò da fare in queste due settimane.


Concluse, voltandosi per un breve momento verso di lei e osservando la sua espressione, prima di tornare a volgere la propria attenzione alla partita.

Se non c'è altro da aggiungere, io direi che possiamo finalmente seguire la partita.
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Messaggioda Tisifone » 03/04/2013, 10:19

Mentre in campo Stone stava cercando di riportare l'ordine tra i giocatori in modo che la partita potesse proseguire, Tisifone aveva isolato se stessa e la collega in modo da poter commentare la prova di concentrazione che la Pozionista aveva appena effettuato e delineare i prossimi passi del loro accordo.

Farò tesoro dei suoi consigli.

La Divinante annuì con un leggero cenno del capo senza spostare lo sguardo dalla partita, chiedendosi distrattamente se il tono privo di inflessione con cui Martha le aveva risposto nascondesse in realtà una nota ironica. I consigli che aveva appena elargito dovevo, infatti, essere suonati alle orecchie della Pozionista come delle ovvietà. Nondimeno Tisifone si era sentita in dovere di esplicitarli perchè non era nel suo carattere dare per scontato qualcosa.

Neanche avere un allievo speciale o fare vita sociale, se è per questo.

Si schernì da sola, lo sguardo che si spostava in automatico verso gli spalti dei Corvi nel tentativo, inutile vista la distanza, di individuare tra tutte quelle sciarpe nere azzurre quella appartenente a Zephyr. Gli angoli delle labbra si sollevarono impercettibilmente verso l'alto in quello che più si avvicinava a un sorriso per la Divinante, reazione quella che stava diventando quasi automatico quando pensava al suo apprendista, anche se difficilmente qualcuno, vedendola dall'esterno avrebbe potuto intuire qualcosa di diverso nel suo comportamento. Era passato appena un mese da quando gli aveva mandato un gufo con cui gli confermava la sua disponibilità, anche se riluttante, ad aiutarlo a comprendere fin dove si estendeva il suo Occhio Interiore e a gestire le responsabilità che da questo scaturivano, e la curiosità nei confronti di quel ragazzino era lievitata in lei. Era una scoperta continua, un mistero al cui capo non era ancora riuscita neanche ad avvicinarsi, e per quanto la cosa le desse fastidio, quel tratto la affascinava non poco. Come le piaceva quella sete di sapere che aveva e che le sembrava potesse essere inesauribile, il modo educato con cui si poneva nei suoi confronti, anche se aveva fortemente il dubbio che fosse una maschera costruita ad arte per non irritarla.


Bene. Mi troverà molto impegnata nei prossimi giorni.

La voce della Bennet si insinuò nei pensieri di Tisifone, riportandola al problema presente e cioè a cosa fare affinchè una loro uscita a Hogsmeade non desse adito a chiacchiere inutili.

Lucas sarà fiero di me quando saprà che ho una parvenza di vita sociale.

Pensò sarcastica, ben consapevole che la motivazione che la stava spingendo ad approfondire la conoscenza con la Pozionista non avrebbe incontrato il favore del compagno.

Per poter andare ad Hogsmeade, bisogna che io e lei ci facciamo vedere abbastanza spesso insieme. Cercherò di frequentare più del dovuto la Sala Grande e il tavolo degli insegnanti. Un thè pomeridiano ogni tanto potrei permettermelo, anche con altri colleghi presenti. E per quanto riguarda la nostra gita programmata...lascio decidere lei giorno e orario. Intanto io mi darò da fare in queste due settimane.

Appena avrò sbrigato alcune faccende in sospeso le invierò un gufo per organizzare la nostra gita a Hogsmeade. Nel frattempo sarò lieta di consumare qualche pasto in sua compagnia.

Non c'era alcuna nota di sarcasmo nella sua voce, nè di qualsiasi altro sentimento. Forse con il tempo avrebbe potuto trovare piacevole la compagnia della Pozionista ma fino a quel probabile momento avrebbe affrontato il loro rapporto per quello che era, una semplice transazione d'affari.

Se non c'è altro da aggiungere, io direi che possiamo finalmente seguire la partita.

Che purtroppo per noi sembra lungi dall'essere finita.

Commentò rassegnata, annullando l'incantesimo che le avvolgeva e rilassando leggermente la posa. Di fronte a loro i colori rosso - oro e nero - azzurro sfrecciavano veloci da una parte all'altra del campo e le urla di incitamento che provenivano dagli spalti indicavano chiaramente che del boccino ancora neanche l'ombra.

[Fine]
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