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Spalti

Messaggioda Miyabi » 27/02/2012, 16:31

[Domenica - ore 10.36]


Oooh, è altissimo da qui!

Strano che Miyabi non ci avesse mai fatto troppo caso: e dire che aveva pure partecipato alle partite di Quidditch, come spettatrice ovviamente! Eppure quella mattina presto, nel silenzio del campo da gioco, quegli spalti su cui lei era seduta le sembravano incredibilmente alti.

Come faranno a giocare io proprio non lo capisco...

Mormorò la giapponesina, sedendosi su una delle lunghe panche di legno sulla torretta dei Grifondoro: le piaceva assistere alle partite e fare il tifo, ma non riusciva proprio a spiegarsi come i giocatori non avessero paura di cadere di sotto, di farsi male... o anche solo di stare sospesi su una scopa a metri da terra.

Non c'è che dire, sono proprio un tipo sportivo...

Si disse la piccola Grifetta con un sorriso ironico mentre fissava il cielo azzurro di quella domenica di fine Febbraio: era passato molto tempo dall'inizio della scuola, e lei sentiva di essere cambiata tanto dentro di sé; era ancora timida certo, ma comunque più aperta al dialogo con gli altri e disponibile a farsi nuove amicizie... sì, era migliorata davvero.

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Messaggioda Justin » 27/02/2012, 17:59

[Domenica: Ore 10.36]

Il primino si ritrovava a girovagare intorno agli spalti del campo da Quidditch. Può sembrare strano, ma è così. Lui si divertiva molto a pensarsi cercatore e a vedersi nel campo con la divisa rossa dei Grifondoro. Anche per un natobabbano come lui entrare nella squadra di Quidditch era un sogno non indifferente. Era molto contento di essere arrivato ad Hogwarts, dopo tutte quelle tournèè fatte in giro per il mondo. Si, perchè nel mondo babbano Justin Crawford è figlio d'arte e conosciuto in tutto il mondo, come la baby-rockstar, e i natibabbani come lui lo riconosceranno sicuramente. Ma lui ne ha abbastanza della fama, non vuole essere ricordato per essere un bravo cantante, ma per quello che realtmente fa. Stava proprio cantando, quando una vocina attirò la sua attenzione:

Oooh, è altissimo da qui!

Ehy Myaby!

Esclamò prontamente verso la compagna. Si trattava di una compagna del primo anno, una compagna che il piccolo Crawfford conosceva benissimo, in quanto erano compagni di classe al primo anno. Ecco quindi spiegato il perchè del tono così confidenziale.

Come faranno a giocare io proprio non lo capisco...

Credo che Stando sulle scope non guardino giù... è una mia teoria, eh...

Cercò di spiegare alla Giapponesina. Era una primina alquanto simpatica la sua amica, non c'era che dire. e Il sono del Grifondoro era sempre più cordiale, man mano che parlava con la giapponesina. E Poi Justin era un tipo che faceva amicizia subito, alquanto solare e alquanto arrogante ed egocentrico a volte, ecco.

Non c'è che dire, sono proprio un tipo sportivo...

E Qui un sorrisone invase la faccia del primino, rivolto evidentemente alla Grifondoro. Lui sperava con tutto il cuore che la Grifa non fosse una natabbabana e che non lo apostrofasse nuovamente come "la baby-rockstar". Non per niente, è che Justin ne aveva le scatole piene, tutto qui.

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Messaggioda Miyabi » 27/02/2012, 18:17

Era ancora tutta presa nel pensare alla possibilità di salire su una scopa a quelle altezze - possibilità che ovviamente lei non avrebbe mai sfruttato, quando sentì una voce piuttosto familiare salutarla: la giapponesina volse lo sguardo verso la persona che aveva parlato, e riconobbe Justin, un suo compagno di Casata.

Ohayoo... ehm, cioè... buongiorno, Justin-kun.

Lo salutò Miyabi con un sorriso timido ma amichevole: il bambino era molto simpatico, socievole ed estroverso, e Miyabi ci aveva parlato un po' di volte anche se mai troppo intimamente visto il suo carattere timido ed introverso... praticamente il suo opposto.

Credo che stando sulle scope non guardino giù... è una mia teoria, eh...

O forse anche se guardano giù non sentono per nulla paura.

Replicò Miyabi con una leggera alzata di spalle: conosceva la sua fama a livello babbano, essendo lei nata proprio da genitori non-maghi ed avendo vissuto nella Londra babbana per anni... ma aveva come l'impressione che ad Hogwarts il bambino volesse essere Justin e basta visto che teneva un profilo piuttosto basso e non si atteggiava a divo o cose del genere. O forse erano tutte sue supposizioni, chi poteva dirlo.

Tu vorresti entrare a far parte della squadra di Quidditch?

Domandò al Grifetto con aria curiosa, spostandosi i lunghi capelli castani dal viso per osservarlo meglio: capiva perchè le ragazzine - oltre alla sua voce - impazzivano per lui, ma lei non avrebbe fatto commenti di nessun genere, le sarebbe sembrato di invadere la sua privacy ed era l'ultima cosa che voleva. Potevano essere amici come Miyabi e Justin, e basta.

Io non potrei mai giocare, la sola idea mi fa venire i brividi...
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Messaggioda Justin » 29/02/2012, 18:19

Un Sospiro uscì dalla bocca del Primino dei Grifondoro. La Giapponesina gli era molto simpatica, anche perchè era l'unica che non lo aveva mai considerato come "la Rock-star" della situazione, ed era l'unica che lo aveva chiamato SEMPRE con il suo nome proprio, e non con soprannomi vari che le ragazzine gli danno sempre. Si, perchè nelle sue tournèè il ragazzino riceveva striscioni di ogni tipo, che, sinceramente, erano diventati antipatici. Non ha mai ostentato la sua fama, MAI, perchè è proprio quello che non vuole, non a scuola, non nel posto dove era uno come gli altri.

Ohayoo... ehm, cioè... buongiorno, Justin-kun.

Come stai Miyabi? Cosa ci fai tutta sola soletta qui sugli spalti del campo?

Disse sorridendo alla Grifondoro. In effetti quello che voleva è fare amcizia con la sua compagna, dato che di amici, dall'inizio della scuola, ne ha fatti davvero ben pochi. A causa della sua fama, che gli aveva creato più problemi che altro. Potrete quindi sicuramente capire che la prima persona che non lo appellava diversamente da "Justin" per lui era proprio oro colato nel vero senso della parola.

Tu vorresti entrare a far parte della squadra di Quidditch?

Oh, beh... a quanto so, al primo anno non è possibile... Ma l'anno prossimo, chissà... magari sarò cercatore... mi piacerebbe far vincere Grifondoro.

Si, perchè è la verità. Erano giorni ormai che ci pensava, lui voleva entrare nella squadra di Quidditch... l'anno seguente, naturalmente, e voleva diventare proprio il cercatore di Grifondoro. Potrebbe sembrare una cosa stupida, ma lui ci credeva prorprio a queste cose, era uno dei suoi sogni nel cassetto, ed era pronto a tutto per realizzarlo.

Io non potrei mai giocare, la sola idea mi fa venire i brividi...

Hai paura dell'altezza... No è mica una cosa insuperabile, eh... E poi... se tieni i piedi ben fissi sulle staffe della scopa non cadi di certo... quelle sono fatte a posta...

E Qui una risatina di gusto venne fuori dal volto del Grifetto. Voleva aiutare la sua compagna a superare quelle che erano le proprie paure. Si stava affezionando a lei, si. Poteva nascere di certo una buona amicizia.

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Messaggioda Miyabi » 29/02/2012, 19:55

Come stai Miyabi? Cosa ci fai tutta sola soletta qui sugli spalti del campo?

Bella domanda: che ci facevi lei lì? In realtà non c'era una motivazione specifica, semplicemente i suoi piedi l'avevano portata fino a quel luogo; Miyabi si strinse perciò nelle spalle, alzandole leggermente come a volergli far capire i suoi pensieri.

Non c'è una motivazione specifica in realtà, volevo passeggiare e mi sono ritrovata qui.

Rispose la bimba, scostandosi i capelli che giocavano dispettosi intorno al suo viso a causa del leggero venticello che soffiava a quell'altezza; fece un piccolo sorriso al compagno di Casata, amichevole ma sempre e comunque un poco timida a causa del suo carattere. Che poi, a pensarci bene, aveva fatto un piccolo miracolo da quando era arrivata a scuola a Settembre visto com'era chiusa e silenziosa una volta!
Miyabi chiese poi a Justin se avesse voluto giocare a Quidditch, e la risposta del bambino non le lasciò alcun dubbio a riguardo.

Oh, beh... a quanto so, al primo anno non è possibile... Ma l'anno prossimo, chissà... magari sarò cercatore... mi piacerebbe far vincere Grifondoro.

Sono sicura che se ci tieni così tanto e darai tutto te stesso per arrivare dove vuoi, ce la farai di sicuro!

Esclamò Miyabi con un sorriso sinceramente incoraggiante: lei era fatta così, spingeva tutti a dare sempre il massimo per le cose a cui tenevano; in fondo, non avrebbe dovuto applicare lo stesso concetto a se stessa se e quando avesse trovato il coraggio di fare il provino per entrare nel coro?

Hai paura dell'altezza... No è mica una cosa insuperabile, eh... E poi... se tieni i piedi ben fissi sulle staffe della scopa non cadi di certo... quelle sono fatte a posta...

Lo so, però non posso farci proprio niente, l'idea dell'altezza m'infastidisce.
Pazienza, non sarò mai una grande giocatrice di Quidditch ma potrò sempre fare il tifo da qui!


Commentò la bimba alla fine con un'altra alzata di spalle ed un sorriso solare e per nulla intristito o dispiaciuto: c'era chi era portato per il volo e chi no, e lei semplicemente rientrava nella seconda categoria.

Allora, come ti trovi qui a scuola?
Ti piace stare a Grifondoro?
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Messaggioda Justin » 09/03/2012, 15:59

Se la fama è cattiva consigliera, bhè, c’è da dire che il Grifondoro non si facfeva di certo raggiungere da essa. Sapeva che montarsi la testa era l’unica maniera per sbagliare e non voleva di certo questo. Ne tanto meno si considerava un idolo solo per avere una bella voce, no di certo. Lui si sentiva… Bhè, come gli altri, ecco, né niente di più, né niente di meno. E gli faceva piacere venire trattato come gli altri da quelli che si potevano definire AMICI. Lui era… Justin, ecco. E gli faceva piacere che la giapponesina la pensava così.

Non c'è una motivazione specifica in realtà, volevo passeggiare e mi sono ritrovata qui.

Bhè, è un bel posto per stare tranquilli, sai? Anche la guferia non è male… anche se… Ehm… puzza un po’ ecco!

Disse sorridendo alla giapponesina. La guardò quindi negli occhi e scoppiò in una risata per niente contenuta, che poteva sembrare quasi sgraziata. Ma Justin era fatto così, ride a sproposito come un cretino e, si, chi lo vorrà come amico dovrà imparare ad accettarlo così com’è, eccco. Si mise seduto quindi su uno dei sedili delle tribune. Prese a squadrarsi tutto il campo, passando dagli anelli, alle altre tribune. Tutto quell’ambiente lo affascinava maledettamente, il volo lo sentiva come la libertà più assoluta, come il liberarsi da ogni insicurezza possibile ed immaginabile. Niente lo faceva sfogare meglio.

Sono sicura che se ci tieni così tanto e darai tutto te stesso per arrivare dove vuoi, ce la farai di sicuro!

Ti ringrazio, cara… sei molto gentile… Mi piacrebbe proprio fare il provino l’anno prossimo…

Disse in direzione di Miyabi, sorridendo. Si, in effetti gli piaceva volare e il nuovo mondo magico scoperto solamente da pochi mesi, lo affascinava e non poco. Amava vedere il cibo che spuntava sul tavolo dei Grifondoro nei pasti, amava il grande castello di Hogwarts, pieno di sorprese e passaggi segreti, amava le varie materie studiate, incantesimi soprattutto, amava il parco in cui fare i compiti, amava i compagni di dormitorio e gli scherzi fatti prima di dormire, amava TUTTO, ma veramente tutto, e la grande sete di conoscenza, ne era la prova. Voleva sapere veramente tutto, e stava ottenendo anche risultati nell’ambito scolastico. Veramente un bel periodo della sua vita.

Lo so, però non posso farci proprio niente, l'idea dell'altezza m'infastidisce.
Pazienza, non sarò mai una grande giocatrice di Quidditch ma potrò sempre fare il tifo da qui!


Bhè, non preoccuparti, dai… Non sarai mai una grande volatrice, né una grande giocatrice… ma non è la fine del mondo… potresti anche avere dei talenti nascosti tutti da scoprire, dei lati nascosti di te che non conosci… lo dice anche una canzone: “Find, find, find in yourself, find, find, you gotta live, baby”

Bhè, questa è una cosa che aveva capito con l’esperienza, quella poca esperienza che il palco scenico gli aveva concesso. Perché era proprio il cercarsi e il trovarsi a cambiare le persone, il guardare dentro di se. Sorrise ancora nel dire quelle parole alla giapponesina, e nell’intonare quel ritornello della canzone di suo padre che, guarda caso, era anche la sua preferita. Stava cominciando ad affezionarsi alla giapponesina, si.

Allora, come ti trovi qui a scuola?
Ti piace stare a Grifondoro?


Certo che mi piace stare a Grifondoro… è bellissimo, qui ad Hogwarts… ma veramente tutto, eh: i dormitori, il castello, la sala grande, proprio tutto. Il mondo magico in generale è bello!
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Messaggioda Miyabi » 18/03/2012, 17:30

Bhè, è un bel posto per stare tranquilli, sai? Anche la guferia non è male… anche se… Ehm… puzza un po’ ecco!

Ihihihih... sì, è vero...

Concordò Miyabi che in effetti cercava di passarvi poco tempo: era comprensibile che non ci potesse essere proprio un buon odore a causa della presenza di tanti animali, però... però appunto, sostarci dentro per stare un po' tranquilli non era il massimo della piacevolezza, soprattutto con tanti altri posti a disposizione.
Justin poi confermò la sua volontà di voler provare ad entrare nella squadra di Quidditch l'anno successivo, ed alla paura di Miyabi nei confronti del volo reagì con un sorriso positivo.

Bhè, non preoccuparti, dai… Non sarai mai una grande volatrice, né una grande giocatrice… ma non è la fine del mondo… potresti anche avere dei talenti nascosti tutti da scoprire, dei lati nascosti di te che non conosci… lo dice anche una canzone: “Find, find, find in yourself, find, find, you gotta live, baby”

Quelle parole rincuorarono la giapponesina che fece un gran sorriso a Justin in risposta, apprezzando la volontà del bambino di volerla tirare su di morale: era proprio vero che i Grifondoro oltre ad essere coraggiosi, erano anche molto buoni; lui, Ethan, Kayleen e probabilmente anche se stessa ne erano la prova.

Certo che mi piace stare a Grifondoro… è bellissimo, qui ad Hogwarts… ma veramente tutto, eh: i dormitori, il castello, la sala grande, proprio tutto. Il mondo magico in generale è bello!

Sì, è vero... un po' scioccante all'inizio, ma bello!

Concordò Miyabi: e come non pensarla allo stesso modo? Ogni particella del mondo che ora la circondava era magica e speciale, era come essere finiti in un sogno che però per loro poteva diventare la realtà.

Ti va di tornare in sala comune per giocare a Scacchi Magici?

Gli propose poi con un gran sorriso speranzoso, e se Justin avesse accettato allora i due bambini sarebbero tornati insieme al dormitorio di Grifondoro.

[Fine]
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Messaggioda Alexis » 21/09/2012, 12:13

[Lunedì - ore 19.20]


Il Sole era ormai tramontato e l'ora di cena si avvicinava veloce quando Alexis decise, invece di prepararsi per scendere poi in Sala Grande, di uscire dal Castello e passeggiare, passeggiare e passeggiare fino ad arrivare in prossimità del campo da Quidditch: lo fissò per diversi istanti, quel campo vuoto almeno al momento - la stagione doveva ancora ricominciare - dopodichè cominciò a salire su, fino agli spalti della propria Casata dai quali, solitamente, osservava le partite ben ancorata alle panchine di legno.
No, non le era mai piaciuto volare, non si sentiva a suo agio nel farlo, e c'era qualcuno all'interno di Hogwarts che sembrava saperlo bene... Ferdy, Prefetto Corvonero nonché docente di Volo, il primo che aveva cercato di aiutarla a sentirsi tranquilla su una scopa.
Già, Ferdy Stone... non si erano più visti dopo l'ultima conversazione per i corridoi, lei aveva avuto gli esami G.U.F.O. e poi erano entrambi partiti per le vacanze: stava bene? Era ancora arrabbiato con lei o gli era passata davvero? Domande a cui la Delfina Parker non sapeva darsi una risposta, e non le andava certo di mettersi a cercarlo per avere delle conferme: se era destino, loro due si sarebbero incontrati e allora, se l'avessero voluto, avrebbero potuto parlare di tutto.
Anche del loro rapporto.
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Messaggioda Ferdy » 21/09/2012, 14:20

[Lunedì - h.19:22]

Il vento leggero scostava da una parte e dall'altro i suoi capelli scuri come il volto e gli occhi intensi; quel volo sulla scopa non era dovuto al fatto che dovesse mantenere il livello di bravura, anche, ma era più per lasciarsi andare un po con i pensieri, gettarli in aria, bearsi di quanto quella pratica fosse rilassante.
Doveva ricordarsi che avrebbe dovuto farlo provare qualche volta a lezione. Oltre ad una passione il volo poteva essere anche una via di fuga dai problemi della noiosa vita quotidiana, così come lo era qualunque altro sport ed hobby.
Non c'era una meta fissata quel pomeriggio, ma voleva dare un'occhiata al campo da Quidditch, serpeggiare tra gli spalti che attorniavano il campo, immaginare solo per qualche istante, chiudendo gli occhi, di essere un giocatore professionista: quello si che era un aspetto che gli mancava del Quidditch, l'euforia di una partita; non poteva ottenere tutto facendo una scelta, qualcosa resta e qualcosa la si prende, non tutto.
Non si aspettava la presenza di qualcuno, in effetti perché visitare il Campo da Quidditch? Non c'erano nemmeno gli allenamenti per cui doveva essere deserto.
Evidentemente si sbagliava: qualcuno sedeva sugli spalti, quel qualcuno era una persona che conosceva piuttosto bene, anche ed era una delle ultime persone che si aspettava di trovare lì, Alexis.

Questa si che è una sorpresa...

Pensò compiaciuto mentre in automatico si era diretto verso di lei; le rivolse la parola solo quando poteva stare certo che lei avrebbe potuto udirlo bene.
Non la trovava cambiata, non era passato molto tempo in effetti: due mesi, solo, ma dubitava che avrebbe visto in lei qualche cambiamento anche a distanza di un anno, l'avrebbe notata sempre uguale, ma questo non era un aspetto negativo, solo un dato di fatto.

Non pensavo che ti sarebbe mai mancato il campo da Quidditch, Alexis!

Notò lui: era palese che lei non era mai stata una fanatica del Quidditch, il ricordo della prima volta in cui l'aveva vista su una scopa era ancora vivido nella mente; uno spettacolo divertente, ma aveva fatto a meno delle risate considerato che aveva deciso di darle quella lezione extra proprio per riuscire a farle instaurare un rapporto con la scopa.

Come stai?

Era sorridente, come chiunque che rincontri dopo tanto tempo una cara amica.

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Messaggioda Alexis » 21/09/2012, 15:31

Avrebbe continuato a seguire Volo, con tutto che per il suo piano di studi, per il suo voler diventare Medimaga, non era necessario? La sete di conoscenza la spingeva a dire di sì, a voler seguire tutte le lezioni perché amava studiare ed imparare; l'unico problema era riuscire ad incastrare tutto, visto che alcune materie si accavallavano tra loro.

Forse dovrei chiedere alla professoressa Vireau, sono sicura che lei saprebbe trovare la soluzione ideale.

Si disse la Parker, sospirando appena e passandosi una mano tra i capelli, immersa nei suoi pensieri fino a che una voce familiare, divertita e proveniente dall'alto non la riscosse portandola nuovamente coi piedi per terra.

Non pensavo che ti sarebbe mai mancato il campo da Quidditch, Alexis!

Ferdy?

La Delfina alzò lo sguardo verso l'alto, sorridendo divertita quando notò che il ragazzo, sì, proprio lui, Ferdy, le stava parlando dall'alto della sua scopa: guardandola e parlandole come si faceva con una persona amica, una persona che si era felici di rivedere.
Allora Vergil aveva davvero fatto il miracolo, l'anno prima... allora potevano davvero essere amici, sereni e felici di passare del tempo insieme: per Alexis quella consapevolezza era la più bella del mondo.

Come stai?

Perché non scendi, così non mi viene il torcicollo per doverti parlare?

Replicò la ragazza ridendo, e sperando che davvero lui scendesse dalla scopa per mettere i piedi a terra, sugli spalti dov'era lei: se l'avesse fatto, Alexis avrebbe provato ad abbracciarlo, il modo più semplice e genuino per fargli comprendere che le era mancato molto.

E' bello rivederti... sto bene, anche se ancora un po' incasinata nel cercare di pianificare tutte le lezioni - gli rispose, dopo essersi staccata da lui - E tu invece, cosa mi racconti? Hai passato delle belle vacanze?
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