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Platano Picchiatore

Messaggioda Miyabi » 02/02/2012, 18:56

Anche se a Miyabi non sembrava proprio, Peter rassicurò lei e Luke che stava benissimo, che era solo una botta lieve e che quindi sarebbe passato tutto a breve: la bambina fece un piccolo sorriso ed alla fine annuì, decidendo di fidarsi del Corvetto che, nel frattempo, stava richiamando i due per sedersi accanto a lui.

Vieni Luke!

Esclamò allora la bambina, andandosi a sedere dove si trovava poco prima coi due ragazzini, felice di poter conoscere nuove persone e soprattutto di Casate diverse.
Attese che il Dragargenteo rispondesse alla domanda di Peter sulle sue origini - se fosse stato anche lui babbano sarebbe stato incredibile ritrovarsi tutti lì insieme! - e poi sorrise ad entrambi con aria timida.

Voi siete stati contenti della Casata in cui siete stati smistati, o ne avevate un'altra che avreste preferito?

Domandò dunque così da poter fare un pochino di conversazione, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sistemandosi meglio il cappellino che aveva sulla testa.

Il Cappello Parlante con me era indeciso tra Grifondoro e Tassorosso, ma alla fine ha scelto la prima dicendo che col tempo mi ci sarei trovata meglio!
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Messaggioda Luke » 11/02/2012, 13:41

Si sentiva in un certo qual modo strano a prender parte ad una discussione senza essere considerato qualcuno fuori dal normale: ma naturalmente loro potevano capirlo, d'altronde avevano presentato gli stessi sintomi prima di sapere di essere un mago, ma nel caso fossero Mezzosangue come lui non credeva che avevano passato la stessa situazione del bambino, forse loro avevano trovato un capro espiatorio al loro improvviso comportamento, ma lui, nemmeno con l'aiuto della sua domestica, la quale era già al corrente di tutto, non ci era riuscito, e non augurava ne ad uno ne all'altro di essere rimasta vittima di stupidi insulti e scherzi; in quel momento, al solo pensiero, avrebbe voluto tanto rivendicarsi, in fondo l'essere smistato in Dragargenteo era una giustificazione alla sua voglia di rifarsi.

Vieni Luke!

Esclamò la bambina dopo essere stata rassicurata dal bambino Corvonero che aveva appena conosciuto di star bene; era proprio una ragazzina carina, con dei tratti molto delicati e affascinanti e Luke, non potendo fare a meno di pensarlo, sorrise inosservato ma non disse nulla.
Lì seguì, ancora non del tutto sicuro di se, o meglio, ancora un po estraneo, magari con il tempo sarebbero però diventati grandi amici;

Voi siete stati contenti della Casata in cui siete stati smistati, o ne avevate un'altra che avreste preferito?

Luke era stato smistato nei Dragargenteo: probabilmente per la sua voglia di mettersi in mostra e per la sua personalità competitiva...

Il Cappello Parlante con me era indeciso tra Grifondoro e Tassorosso, ma alla fine ha scelto la prima dicendo che col tempo mi ci sarei trovata meglio!

Come già aveva sospettato vedendo i colori della divisa, la bambina, Myabi, era una Grifondoro, culla dei coraggiosi di cuore, e rimase un po incerto per la scelta del Cappello Parlante, seppur sicuro che questo non sbagliasse mai: lei sembrava così timida e sembrava che il coraggio non potesse appartenere a quell'animo innocente; tuttavia, forse, crescendo, si sarebbe ricreduto, ed in quello stesso momento gli vennero in mente le parole di Albus Silente, un celebre mago vissuto un secolo prima: "A volte credo che lo Smistamento avvenga troppo presto..."

Io credo che calzo a pennello in questa divisa - e così dicendo alzò le braccia come per volerla mettere in mostra - ero convinto di finire in Tassorosso tuttavia, ma forse perché siamo propensi a giudicare le persone dal comportamento che hanno dinanzi a noi, dall'impressione che ci danno, e non da cosa reca nel loro cuore...

In quel momento gli parve di aver detto parole grandi, degne proprio di Albus Silente, quasi filosofico, e rimase quasi sorpreso di se stesso. Successivamente azzardò delle parole di pura curiosità e sperava che i suoi nuovi conoscenti non fraintendessero i suoi fini:

Voi siete Mezzosangue o Purosangue?

Spoiler:
Miyabi, Peter
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Messaggioda Miyabi » 27/02/2012, 13:59

Io credo che calzo a pennello in questa divisa.
Ero convinto di finire in Tassorosso tuttavia, ma forse perché siamo propensi a giudicare le persone dal comportamento che hanno dinanzi a noi, dall'impressione che ci danno, e non da cosa reca nel loro cuore...


Miyabi trovò che le parole di Luke fossero molto intelligenti e sagge e rimase per un momento a guardarlo sorpresa visto che il bambino, come lei, aveva soltanto 11 anni; le veniva spontaneo ammirarlo, e non poté fare a meno di chiedersi come sarebbe diventato da grande.

Voi siete Mezzosangue o Purosangue?

Quella domanda la scosse dai propri pensieri, costringendola a fare un gran sorriso divertito visto che il piccolo Drago non aveva menzionato, tra le opzioni, ciò che Miyabi effettivamente era.

In realtà nessuno dei due... i miei genitori sono entrambi babbani, perciò sono la prima strega di tutta la mia famiglia.

Rispose la giapponesina con espressione orgogliosa ma non superba, semplicemente soddisfatta di quel dono che il destino aveva deciso di riservare proprio a lei. In quel momento la piccola ebbe quasi un flash che la fece sussultare: aveva lasciato Murai da solo, nella propria stanza!!

Oh mammina, si sarà spaventato tantissimo!

Pensò Miyabi con espressione angosciata, mordendosi il labbruccio e scattando in piedi: doveva tornare di corsa al castello o il suo cricetino che ancora non si era abituato alla scuola sarebbe stato arrabbiato con lei per settimane!

M-mi dispiace, ma devo andare... - sussurrò quindi con aria mortificata, dispiaciutissima di dover scappare così all'improvviso - Spero tanto di rivedervi in giro per il castello... ciao!

E così dicendo, dopo aver salutato velocemente Luke e Peter, scattò di corsa in direzione delle porte di Hogwarts con una mano sul cappello per non farlo volare via: che razza di sbadata!

[Exit]
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Messaggioda Noah » 03/03/2012, 17:36

Alto circa un metro e ottantacinque dal corpo longilineo, capelli neri come l'ossidiana, occhi oscuri come il suo cuore e tremendamente freddi ed apatici. La sua carnagione era olivastra, colorata dal sole della Siria. Noah Mansur Bin Khaled si aggirava per il Parco della scuola in cerca delle sue origini. Forse devo correggermi: Noah Bloodhound passeggiava per il Parco del castello.
Il suo cognome era stato rinnegato. Era rinato... La scienza esatta dell'Aritmanzia, che lui stesso insegnava ai suoi noiosi studenti, era stata tradita con l'omissione di parte del suo nome e del mutamento del cognome. Ogni lettera corrispondeva a un numero e le somme di tali numeri davano a seconda dei procedimenti usati un altro numero che delineava il carattere, l'esteriorità, i difetti o addirittura il destino di una persona.
Amava alla follia i numeri, visti come il metodo più efficace e imparziale per conoscere un individuo e analizzarlo; nome e data di nascita: a lui bastavano pochi ingredienti per capire chi aveva di fronte.
Chi pensava che l'Aritmanzia fosse solo un mucchio di frottole doveva ricredersi... Un bambino, fin da piccolo veniva chiamato per nome. La scelta di esso influenzava molto la persona e il suo carattere.

Questo dovrebbe essere il centenario Platano Picchiatore...

Rifletté lui osservando la pianta che gli si trovava dinanzi. Non aveva mai visto un albero simile in tutta la sua vita. Quasi rimpiangeva di non aver scelto subito Hogwarts come suo luogo di lavoro, invece di andare ad Azkaban ad analizzare i profili di alcuni dei più grandi criminali esistenti. Bé quell'esperienza l'aveva sicuramente fatto crescere: aveva capito i loro errori, i loro sbagli. Lui era perfetto - almeno ai suoi occhi - e sapeva compiere l'assassinio in modo impareggiabile, senza lasciare alcuna traccia.
Le sue armi?
La sua conoscenza in campi dalla psicologia, alla medicina fino alla chirurgia.

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Messaggioda Saana Leyla » 03/03/2012, 18:05

Quel pomeriggio per Saana si stava rivelando estremamente inutile. L'aria al di fuori del Castello era secca, terribilmente fastidiosa per la sua gola e per il suo respiro. Coprendosi col cappuccio del suo mantello verde smeraldo e seguita dalla sua fedele Bastet, la donna si incamminò verso il giardino, non avendo idea di dove andare, se non che avrebbe voluto trovare il posto deserto. Con un delicato movimento della mano, spostò la bacchetta da un lato all'altro del pantalone di pelle che indossava, per poterla eventualmente prenderla meglio. Ovviamente non ce n'era bisogno all'interno del Castello, ma la sua previdenza era sempre superiore alla sua voglia di correre pericoli più di quanto già non ne corresse con la sua sola esistenza su quella Terra. Saana Leyla Ayed era fiera del luogo in cui era nata, nonostante fosse stata spinta per cause di forza maggiore ad allontanarsene dopo alcuni anni. L'Egitto era una landa ricca di misteri ed oscuri arcani, storie di un passato affascinante quanto magico. Arrivata vicino al Platano Picchiatore la donna si fermò, non notando alcuna figura, e si slacciò il mantello, rimanendo così in maglietta, pantaloni e stivali. Tolse anche quelli, appoggiandoli con cura vicini alla cappa, per restare a piedi nudi su quell'erba ancora fradicia di rugiada. Quei momenti per lei erano fondamentali, perché le permettevano di allenarsi tranquillamente senza essere disturbata.

Immagine

Con il solito sguardo perso nel vuoto, la donna iniziò a dare colpi nell'aria, allungando bene i muscoli delle braccia oltre il suo corpo, e sferrando alternativamente calci bassi o alti, a seconda della serie che stava facendo. La sua esperienza le aveva insegnato che il combattimento corpo a corpo era di fondamentale importanza negli scontri, perché senza bacchetta alla mano difendersi con un paio di ganci poteva salvarti la vita, sul serio. Senza mai smettere di muoversi, si abbassò sul prato, iniziando a fare una serie di flessioni, poi una seconda e di infine una terza, rimanendo sdraiata sull'erba gelata per qualche secondo, gli occhi chiusi, il cuore che pompava sangue più velocemente.

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Messaggioda Noah » 03/03/2012, 18:36

Professoressa di...?

Sapeva che era nel consiglio docenti, ma non sapeva altro. La sua mente tentava di osservare i suoi movimenti. Il suo stile di combattimento era piuttosto rudimentale, ma sicuramente efficacie se si fosse trovata davanti ad avversari di livello medio.
Quello gli ricordava molto i suoi primi anni di vita passati in Siria. Quando passava la giovinezza ad allenarsi per esser primo agli occhi dei suoi genitori. Ma Ala suo fratello anche se non faceva nulla di speciale, anche se era mediocre, era lo stesso primo ai loro occhi: lui era il primogenito, la meritocrazia poco importava alla loro mente ottusa, che Noah aveva ben pensato di aprire spargendo sangue sul suo lettino... il sangue di Ala.
Eppure le cose erano andate peggiorando: lui era stato rinchiuso in quella casa come fosse una prigione... Le uniche ore d'aria erano spese per frequentare la scuola di Magia della Siria... Decise allora di ucciderli nella notte, quando tutti dormivano, poi cambiò identità e nome e con incredibile tenacia era entrato in una scuola indiana, fingendosi orfano di una delle tante guerre che si svolgevano nel suo paese.

Dopo tali sforzi le consiglierei di vestirsi e di evitare tali sbalzi di temperatura.

La guardò freddo. La sua voce era quasi affettata, tanto era suadente. Ma lui era fatto così: non poteva far a meno di essere gentile con le donne... anche se a pensarci bene qualche mese fa' aveva ucciso una donna piuttosto anzianotta, immischiata in un traffico illecito di Pungiglioni di Billywig, in cui sfruttava minori, che sottoponeva ad atroci ed umilianti sevizie. L'aveva mangiata... doveva capire se aveva o meno un cuore. Chi rubava l'infanzia non ne possedeva uno: questo era ciò che credeva il Professore di Aritmanzia.

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Messaggioda Saana Leyla » 03/03/2012, 18:57

Gli occhi si riaprirono improvvisamente, un rumore di passi nelle orecchie, leggero, quasi impercettibile a qualsiasi udito. Voltò la testa e vide una figura avvicinarsi. Maschio, corpo longilineo ma ben allenato, pelle abbronzata dal sole. Un bel tipo, dalla camminata...insolita, troppo leggera. I loro sguardi si incrociarono per qualche secondo, mentre lei si alzava dal tappeto verde sotto il suo corpo, mostrando interamente la sua pallida figura agli occhi di quell'estraneo. Sapeva che era nuovo, un nuovo insegnante, anche se la sua materia le era estranea. Prese una salvietta da una tasca interna del suo mantello, asciugandosi poi con estrema lentezza il collo e il viso, lucido della fatica appena sopportata. I battiti del suo cuore erano rallentati progressivamente, fino a riprendere un ritmo normale. Lo guardò ancora una volta, le labbra semi schiuse a riprendere fiato. Poi d'improvviso lui parlò.

Dopo tali sforzi le consiglierei di vestirsi e di evitare tali sbalzi di temperatura.

Saana posò il suo sguardo su quell'uomo, la voce tagliente ma sensuale al tempo stesso. Finalmente un vero uomo...non per niente è Serpeverde...pensò Saana internamente, non dando a vedere nulla di quel complimento all'esterno. La sua espressione cambiò, diventando nuovamente di pietra, mentre raccoglieva il mantello e se lo metteva addosso, per poi sedersi all'ombra di un albero lì vicino.

Grazie del consiglio, collega, ma so quale comportamento usare quando mi alleno...Saana Leyla Ayed, Antiche Rune e Prefetto di Serpeverde.

Pronunciò con voce atona senza fissarlo, mentre prendeva dall'altra tasca del mantello una barretta di cioccolata e ne addentava un pezzo, certa che l'avrebbe rimessa in forze.

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Messaggioda Noah » 03/03/2012, 19:47

Piacere di conoscerla. Mi chiamo Noah Bloodhound, Professore di Aritmanzia.

Rispose con tono di voce calmo. La voleva mettere a suo agio, come un paziente che visitava. Lui amava scoprire cosa pensavano, desideravano ed agognavano le persone e calcolare le loro variabili numeriche era per lui un vero piacere. Lo rincuorava sapere chi aveva accanto.
La osservò addentare la cioccolata. Chi sa cos'avrebbe fatto se al posto di essa avesse avuto qualcosa con più contenuto di ferro come del buon fegato. Ah... il fegato. Così difficile da cucinare... bisognava conoscerne attentamente la cottura e dosare abilmente il condimento se si voleva mantenere intatto il sapore ed i principi nutritivi. Peccato fosse tanto raro nelle sue vittime, che facevano un uso elevato di alcol e lo danneggiavano stupidamente.
Ormai aveva rinunciato a mangiarne uno e si accontentava di quello d'origine animale, che era oltretutto più sano.

Numero dell'espressione: 8...
Lei è dominata dall'ambizione ed ha manie di controllo. Ottime capacità di manipolazione. Può risultare a volte diffidente o addirittura aggressiva e prepotente.


Disse lui alienato nel suo mondo fatto di calcoli. Adorava i numeri: essi erano la sia vita. Avrebbe continuato la sua analisi se non fosse stato sicuro che l'avrebbe infastidita: era un numero 8.
La guardò: a lui piacevano persone di quel tipo. Persone tanto attaccate al potere, tanto da avere manie di controllo pur di non perderlo che sfociavano in comportamenti assai bruschi.
Per ora bastava quel numero... Poi avrebbe approfondito ogni suo aspetto della sua personalità.

I numeri non sbagliano mai.

Pensò mentre la osservava. Adorava osservare i comportamenti di chi gli stava accanto. Amava avere conferme di ciò che diceva. La donna glie le avrebbe date probabilmente. Già... Si sarebbe divertito con la Prefetta della casa di Serpeverde.

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Messaggioda Saana Leyla » 03/03/2012, 20:14

Piacere di conoscerla. Mi chiamo Noah Bloodhound, Professore di Aritmanzia.

Saana stava prestando anche troppa attenzione a quell'uomo appena comparso. Annuì lievemente alle parole del docente, incartando nuovamente la cioccolata, nera e amara come solo lei poteva mangiare, e la ripose nuovamente nella cappa, guardandosi intorno per vedere cosa lo aveva portato fin lì. Di certo non lei, a meno che non l'avesse seguita, ma la cosa le sembrava altamente improbabile. Saana ripensò alle parole che aveva appena ascoltato, riflettendo su quanto la casualità avesse inciso su quel fortuito incontro. Aritmanzia e Antiche Rune, due materie da sempre collegate da un fascino misterioso, un sottile filo rosso che le accompagnava insieme da molti secoli, per non dire millenni, in un connubio di misticismo e storia. E così era l'arte dei numeri la sua specialità. Senza alzare lo sguardo, sentì l'uomo parlare ancora, stavolta per dire qualcosa sul suo conto.

Numero dell'espressione: 8...
Lei è dominata dall'ambizione ed ha manie di controllo. Ottime capacità di manipolazione. Può risultare a volte diffidente o addirittura aggressiva e prepotente.


La donna sorrise. Senza nemmeno volerlo quel nuovo insegnante aveva appena fatto una descrizione dettagliata del carattere di Saana, ma non del tutto precisa. Si, ambizione, diffidenza, prepotenza. Erano tutte cose che le appartenevano pienamente. Ma non le manie di controllo, almeno, non su tutto. Certo, amava tenere sott'occhio ogni situazione, e raramente perdeva il controllo della propria mente. E sì, sapeva come tenere le persone tra le sue spire senza perderne l'attenzione. Ma c'era qualcosa in quella breve descrizione che stonava, anche se non capiva cosa.

Ottima prova di bravura, professore. La prego, continui, non vedo l'ora di scoprire cos'altro ha da dire...

Disse lei, un lieve accenno di sarcasmo nella sua voce. Gli fece un cenno, mostrando il prato spoglio davanti a sé, volendo che si sedesse. Non sapeva né come né perché, ma quella figura aveva un che di...affascinante, se così si poteva dire. I suoi occhi soprattutto. profondi, bui, come il più terribile e spaventoso degli abissi. Ma lei non aveva timore del vuoto, no. Lei era il Vuoto in persona.

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Messaggioda Noah » 03/03/2012, 21:03

Sia il numero del Cuore che il numero dell'Apparenza corrispondono al 22, Archetipo del Creatore.

Disse lui soddisfatto di tale risultato. Era assai raro trovare una persona con simili caratteristiche. Normalmente infatti i due numeri erano diversi: ciò che si mostra agli altri e ciò che si desidera solitamente sono diversi in una persona. Ma forse Noah avrebbe dovuto intuirlo dalla nota di sarcasmo nella voce di Saana Leyla, che si trovava davanti a una persona senza peli sulla lingua, che non gli importava molto di apparire diversa da come in realtà era... diversamente da lui.

I suoi desideri più intimi non sono molto definibili... è certo però che lei ha molta più premura rispetto ad altre persone di raggiungerli.
Per quanto riguarda l'apparenza, lei mostra agli altri concretezza, autorità e capacità produttive.


Bé era incerto sull'ultima cosa che aveva detto, ma sulla sua risolutezza e sulla sua autorità non poteva che congratularsi con se stesso per l'ottima analisi. Era ciò che traspariva da quella donna. Non si sarebbe mai stancato di ripetere che i numeri non sbagliavano mai. Le persone credevano di essere complesse, ma si sbagliavano. Erano prevedibili e si comportavano tutte nello stesso modo eccetto per alcune variabili... quelle di cui l'aritmanzia si occupava. Era proprio vero ciò che Schopenhauer aveva detto sul genere umano e sulla storia: l'umanità non era destinata a quel viaggio dello spirito proposto da Hegel, essa sarebbe rimasta sempre sulle sue posizioni.

Se vuole possiamo continuare. Basta che mi dia la sua data di nascita... Oppure preferisce non andare oltre, signorina Ayed?

Domandò lui posando i suoi occhi inespressivi su di lei. La sua voce non era sadica o curiosa, anzi aveva un tono educato e piuttosto accomodante. A lui non piaceva essere sgarbato... si sarebbe odiato. Lui non sopportava la maleducazione. La mancanza di rispetto era per lui inaccettabile. Persino le sue vittime per quanti peccati avessero fatto in vita avevano avuto un trattamento di favore nell'ora della loro morte: non le aveva fatte umiliare o supplicare, non gli aveva concesso tempo per gridare... Solo per una preghiera: quella la concedeva sempre anche se non credeva a nessun dio che non fossero i numeri.
Noah
 
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Data Utente Tipo Dado Risultato  
2012-09-19 22:18:47 Ariel d20 16  
2012-09-19 22:04:51 Typhon d20 10  
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