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Messaggioda Peyton » 20/07/2016, 13:55

π Stanza privata di Peyton Hastings • Laboratorio di Ricerca del Dott. Cox (Liechtenstein) • 22.07.12 • ore 15.48 π


Me lo sento, questa è la volta buona, sì sì, lo deve essere per forza!

Nella stanza si sentiva solo il rumore delle dita che pigiavano febbrilmente sulla tastiera del magicomputer, mentre lo sguardo si spostava ad intermittenza dallo schermo della macchina al simulatore di fronte a sé, all'interno del laboratorio esami: se c'era una cosa che aveva imparato da quando lavorava lì in Liechtenstein, era che nulla dava l'idea di come un progetto stesse andando più di un simulatore in grado di concretizzare le proprie teorie e simularne, appunto, la riuscita... o l'insuccesso.

Andiamo... dimmi che ti ho polarizzato bene, dai... dai... da--

KABOOM!!!


Ovviamente l'esplosione non avvenne sul serio -altrimenti il Laboratorio di Cox avrebbe fatto la fine di quello dei fratelli Ravnick- ma solo nel simulatore, riducendo la sua ipotesi ad un mucchio di... beh, di nulla, sui Peyton posò lo sguardo con rassegnata incredulità.

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... e anche per oggi eviterò di festeggiare...

Il suo progetto individuale consisteva, per dirla in parole semplici, nel creare un minerale in grado di attrarre una bacchetta magica nel raggio di metri, un po' come una calamita: la sua applicazione era legata alla semplificazione del lavoro per alcune figure magiche specifiche, come gli Auror, per permettere loro di disarmare all'istante gli avversari e poterli così arrestare molto più facilmente.
Detta così sembrava una cosa semplice, forse non geniale come certe altre idee -la creazione di un macchinario capace di imbrigliare la forza di un fulmine e trasformarla in energia magica di accelerazione di Enrique, la modifica del Myr per renderlo un perfetto Assistente Scientifico di Cecilia, la creazione di uno stabilizzatore molecolare per la fusione del DNA di Alexis o quella di un Mutagene contenuto all'interno di un composto adattivo per la compensazione delle mancanze psico-fisiche di un individuo di Xylia, giusto per citarne alcuni- ma comunque di buona utilità, e in fondo secondo la Hastings poteva avere pure il suo ricco perché... il problema era che non si trattava di qualcosa di semplice, per nulla!
Certo, aveva compreso che uno dei passaggi fondamentali per la riuscita del progetto fosse l'utilizzo di una pietra di giada nera elettrificata, ma essa da sola non le sarebbe servita a nulla: doveva fonderla con un minerale polarizzato nel modo corretto, cosicché la fusione risultasse stabile, per questo stava conducendo quegli esperimenti sulla natura magnetica dei minerali... esperimenti però che, fino a quel momento, le avevano dato come risultato solo un "kaboom" dietro l'altro.

Dottoressa Hastings?

Il Magifono all'interno del laboratorio gracchiò, destandola dal suo momento di "lutto" verso l'ennesima ipotesi da scartare; sospirò, spostandosi dal magicomputer fino ad esso, premendone il bottone così da poter parlare a sua volta.

Sì?

Mi dispiace disturbarla, ma il suo tempo è scaduto.
La prego di raccogliere le sue cose e di uscire, così da poter lasciare il posto al collega prenotatosi dopo di lei.


Come potevano le ore essere volate tanto velocemente?!
Si era chiusa nel laboratorio esami appena dopo pranzo, consumato insieme agli altri, come di consueto, eppure ora era già arrivato il momento di andarsene... peccato!
Ad ogni modo non poteva certo mettersi a fare i capricci o a prendere tempo nel ritirare ciò che di suo aveva sparso in giro per la stanza -qualcuno al posto suo l'avrebbe fatto, ma lei non era decisamente il tipo- perciò raccolse in fretta la propria roba tra fascicoli, blocchi per appunti, penne, cartelline, campioni e provette, ripose tutto nella borsa a tracolla che aveva portato con sé e lasciò il laboratorio in direzione della propria stanza, all'interno della quale avrebbe comunque potuto continuare a lavorare anche senza simulatore: stava per entrare e chiudervisi dentro, così da darsi un po' di auto-carica con frasi motivazionali espresse ad alta voce che era meglio nessuno sentisse, quando due ragazze che passavano alle sue spalle le diedero qualcosa su cui focalizzarsi.

Sei sicura?

Sì sì, è tornata subito dopo pranzo!
L'ho salutata di sfuggita, si è subito chiusa nella sua stanza!


Beh, per forza, è stata via per tre settimane!
Che poi mi chiedo com'è che Cox gliel'abbia permesso...


Ah, ma non lo sai?
Ha avuto una sorta di esaurimento da stress, dicono che sia stata anche in ospedale per un po'!
Certi ritmi non sono per tutti...


A Peyton non servì altro per comprendere a chi le due colleghe si stessero riferendo: era assolutamente ovvio, per lei, che si trattasse di Alexis Parker, anche se la versione che era circolata per i non Gildati era, per forza di cose, diversa da quella originale; aveva seguito anche lei la sfida tra i Gildati ed i Druidi, l'ultimo giorno di Giugno, e nonostante la felicità per il successo complessivo della sua "fazione", si era non poco preoccupata quando aveva visto l'Acuan accasciarsi a terra nel bel mezzo della sua prova, svenuta.
Temendo di disturbarla o di agitarla troppo, aveva preferito non scendere da lei, nell'infermeria improvvisata -soprattutto quando aveva visto che lì vi si era già diretta Cecilia- limitandosi a stringere forte la mano di Enrique e a pregare con lui che l'amica si riprendesse del tutto; era stata d'accordo, poi, quando era circolata la notizia che sarebbe stata a riposo per circa venti giorni, ma se ora era tornata perché non andare a trovarla per scambiare due chiacchiere? E poi così avrebbe potuto fare un po' l'impicciona e chiederle quale fosse stato il desiderio che Desmond aveva realizzato per lei: se la ricordava bene la faccia estasiata di Alexis quando il marito aveva espresso la sua scelta ad alta voce, ed era troppo curiosa di capire di cosa si trattasse.

Uhm, però non mi piace presentarmi a mani vuote...

Mormorò tra sé la Hastings, ricevendo l'illuminazione mistica che la fece entrare velocemente nella propria stanza, prendere una scatola di cartone dal magifrigo lì presente -non era certo una sua esclusiva, ogni stanza ne aveva uno in dotazione- ed uscire di nuovo da lì, chiudendosi la porta alle spalle e dirigendosi verso la stanza dell'amica, bussando poi con la speranza di trovarvela dentro e di non disturbarla troppo.
Alexis, in quel momento, stava un po' riprendendo le fila di ciò che aveva interrotto tre settimane prima: Desmond le aveva tassativamente proibito, durante quel periodo di riposo, di studiare o impegnare troppo la mente, e lei aveva seguito le sue indicazioni... più o meno.


Alexis… Tesoro…

Unico, inimitabile, perfetto amore della mia vita, dimmi!

Vieni un attimo qui? Sono in bagno……….

Arrivooo… ooohh.

Me lo vorresti spiegare, cortesemente?

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Eheheh… ah-ehm… Beh… tranquillo eh, basta lavare le piastrelle e viene via!
… lo so che siamo in vacanza, lo so che non devo sforzarmi, ma ho pensato che almeno quando sto in bagno posso ripassare un po’, non mi stanco, giuro!


… Vado a chiedere il divorzio…


Ovviamente il broncio del Flynn era durato poco, soprattutto perché ad Alexis bastavano un sorriso dolce ed un bacio innamorato per far cedere il marito; ma a parte quel lieve dettaglio, era stata bravissima: si era riposata, si era rilassata, si era goduta il suo matrimonio, lo stare con gli amici -soprattutto quelli al di fuori dell'A.G.E.R. e del Liechtenstein, aveva passato anche del tempo nella sua Gilda, finalmente, ritrovando un po' il legame con l'Acqua... ora, però, era pronta a tornare al lavoro come e più di prima, grazie anche al regalo stupendo che le aveva fatto Desmond.
Aveva appena preso la sua "Bibbia" -forse poteva risultare blasfema, ma per lei lo era davvero- quando qualcuno aveva bussato alla sua porta, facendole alzare lo sguardo dalla scrivania di fronte la quale era seduta.

Avanti!

Alexis, ciao!
Ti disturbo?


Peyton, ciao!
Ma no, figurati, assolutamente! Come stai?


Io bene, tu piuttosto!
Appena ho sentito che eri rientrata, ho pensato di fare un salto qui per salutarti, e ti ho portato una cosa!
Beh, in realtà ho pensato che, se ti andava, potevamo mangiarceli insieme...
-ammise la Hastings, posando la scatola sulla scrivania ed aprendola così da mostrarle il suo contenuto.

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Che ne dici?

Dico che mi hai appena fatto venire fame! -commentò di rimando la Parker, sorridendo divertita.

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In fondo era pure riconoscente alla Tetrascienziata, perché era piuttosto sicura che le avesse portato quei dolci per assicurarsi che ingerisse abbastanza zuccheri: il cupcake al cioccolato, però, fu un richiamo tale che la Parker vi cedette praticamente subito, mentre Peyton puntò su quello al caramello salato con noci caramellate sopra.

Allora...
Come ti senti?


Molto meglio.
Sai, a posteriori mi sono resa conto che una vacanza mi serviva proprio... non avrei dovuto chiedere così tanto a me stessa, era quasi certo che sarei crollata. E dire che Cece me l'aveva pure detto, ma non ho voluto darle ascolto...
Mi dispiace se ho fatto preoccupare anche te.


Per me l'importante è che tu stia bene...
E poi ti sei comunque difesa benissimo, avresti vinto se non ti fossi sentita male, quindi sono fiera di te!
Beh, non che ti serva il mio orgoglio, però insomma... hai capito!


Le sorrise, un po' goffamente, dando un bel morso al proprio dolce perché a volte era meglio rimanere in silenzio, soprattutto vista la sua saltuaria propensione a non dire propriamente la cosa giusta.

In realtà mi fa molto piacere sentirtelo dire!
Come sono andate le cose qui mentre io non c'ero?


Molto bene!
Abbiamo continuato a mangiare tutti insieme ogni giorno a pranzo, però ci sei mancata!
Però la scadenza per il progetto individuale si avvicina sempre più, e ti confesso che sono molto nervosa...


Sì, ti capisco bene.
Insomma, devo recuperare tre settimane, di lavoro da fare ne ho!
Per fortuna che Desmond mi ha dato una mano...


Mh?
In che senso?


Oh, beh... -indecisa per un secondo, alla fine si decise a parlare, perché di Peyton si fidava e sapeva di poter stare tranquilla con lei- Hai presente il desiderio che poteva chiedere al Mana?
Beh, l'ha sfruttato per realizzare quello che avrei voluto chiedere io...


Le porse l'agenda, all'apparenza neutra e come tante altre, passando poi i successivi dieci minuti a spiegarle come funzionasse, cosa contenesse, come passare da una materia all'altra, insomma, quale meraviglia il marito le avesse permesso di tenere tra le mani.

Wow... -mormorò alla fine Peyton, incredula ed ammirata, totalmente ammirata: e come darle torto?- Cavolo, ma questa agenda è... pazzesca!
Cioè, è proprio... wow! Recupererai il tempo perso in pochissimo così!


È proprio su questo che punto, altrimenti non finirò mai in tempo!

Come stanno precedendo i tuoi studi?

Beh, tutto sommato abbastanza bene...
Uhm, senti... hai un po' di tempo?


Certo, perché?

Ti va di dare un'occhiata al mio progetto?
Sai... mi farebbe comodo un parere esterno!


Oh, Lex... posso chiamarti Lex, vero? -se ne accertò, prima di proseguire- Mi piacerebbe tanto darci un'occhiata, certo!

Aggirò la scrivania e le si mise accanto, tanto ormai il cupcake l'aveva terminato, per cominciare a studiare con lei tutti gli appunti dell'amica: a lei in realtà sembrava che l'Acuan fosse già ad un ottimo punto, considerando anche le tre settimane di riposo, ma c'era ancora del lavoro da fare, sicuramente.

Mi sembra che la percentuale di efficienza del composto sia già piuttosto alta!

Sì, ma ho calcolato che il 67% non sia ancora abbastanza, c'è un margine di errore troppo alto!
Dopotutto devo pensare che lo stabilizzatore varrà per qualsiasi tipo di DNA di CM, e...


CM?

Ah, sì, scusa, volevo dire "Creatura Magica"!
Dicevo, se lo stabilizzatore deve essere predisposto per accogliere qualsiasi tipo di DNA, prelevato da una CM a caso, la percentuale di efficienza deve per forza essere più alta!
Tu che dici?


Sì, ho capito che intendi dire...
Uhm, cosa ne diresti se provassimo ad alzarla almeno fino al... diciamo 80%? Dopotutto non si può pretendere la perfezione, non con una scadenza piuttosto imminente e tutti gli impegni che hai!


Hai detto... "provassimo"?

Beh, sì!
Le mie conoscenze in MagiBiologia potrebbero esserti utili, o almeno credo... e comunque mi farebbe piacere aiutarti!


... beh, allora accetto volentieri, ma solo a patto che anche io possa darti una mano col tuo progetto!
Prima mi è sembrato di sentirti un po' giù...


Ben più che giù, ti confesso di essere molto demoralizzata!
Non riesco a polarizzare nel modo giusto il mio magnete campione, e se non lo faccio poi non potrò fonderlo con la giada elettrificata!


Posso dare un'occhiata ai tuoi dati?
Magari ci scambiamo le cartelle, che ne dici?


Massì, dai proviamo!

In effetti cambiare radicalmente "argomento" di studio, per quanto forse sembrasse una follia, sarebbe potuto essere un ottimo modo per raggiungere lo step successivo: si sapeva che a volte le soluzioni più semplici non si riusciva a coglierle nemmeno avendole sotto il proprio naso, ma se la concentrazione fosse andata al progetto di qualcun altro...

π DUE ORE DOPO π


Ehi Pey, senti qui!

Mh, cosa?

Non sono sicura al 100% che sia una soluzione adatta, ma...
Credo che dovresti cambiare il minerale campione.


Cambiarlo? Tu dici?
E con cosa?


Beh, forse "cambiarlo" non è il termine giusto, direi più che altro modificarlo!
Lo so che la magnetite potrebbe sembrare la soluzione migliore per via del fatto che è un minerale polarizzato di suo, ma... e se invece ne usassi uno misto?
Un terzo carbonio, un terzo nichel ed un terzo cobalto, magari usando una prima elettromagnetizzazione con un solenoide!


... non ci avevo minimamente pensato... -mormorò la Hastings, dopo aver ragionato qualche istante sulla proposta di Alexis: in effetti, fino a quel momento, il suo metodo non aveva sortito effetti positivi, quindi perché non tentare- Sai che ti dico?
Seguirò il tuo consiglio!


Sono felice di averti potuta aiutare!

Ah, ma aspetto, anche io ho qualcosa da dirti!
Ho controllato tutti i dati, e secondo me sai cosa potrebbe rendere il tuo composto più stabilizzato ancora? L'idrocarburo di selenio!
Ha una composizione che credo si possa fondere perfettamente coi componenti utilizzati da te fino a questo momento!


Uhm, devo dire che nemmeno io ci avevo pensato...
Sai, credo che dovremmo collaborare più spesso, o perlomeno aggiornarci sui rispettivi progressi... se mettiamo insieme i nostri cervelli, chissà a quali risultati potremmo arrivare!


Davvero?!
Dici sul serio?? Perché a me piacerebbe tanto, però sai, in teoria siamo avversarie, e perciò pensavo...


Avversarie?
Ma... io credevo che fossimo amiche...
-mormorò Alexis, leggermente perplessa.

Oh, no, volevo dire che sì, certo che siamo amiche!
Però lavoriamo nello stesso gruppo, e i posti sono pochi, e non vorrei che pensassi che sto sfruttando le tue conoscenze per avvantaggiarmi, perché ti assicuro che secondo me tu ti meriteresti un posto ad Andorra e io non...


Peyton, respira!
Caspiterina, sei peggio di me, e ce ne vuole!
-rise, Alexis, prendendole le mani in un gesto affettuoso- Va tutto bene, lo so che non te ne stai approfittando, anche perché sennò potremmo dire che la cosa sia reciproca, non pensi?
Siamo amiche, siamo simili e abbiamo simili conoscenze, perciò non credo ci sia qualcosa di male nel darci una mano! Anzi, promettiamoci una cosa...


Cosa? -le domandò Peyton con occhi luminosi.

Che finiremo tutti insieme ad Andorra!
Non solo io e te, ma anche Cecilia, Enrique, e anche Daphne e Xylia! Promettiamoci di fare il massimo per raggiungere l'obiettivo comune, mh?!


Mi piace, ci sto, promesso!
E visto che ci dobbiamo aiutare...


Mh?

Mangia subito un altro cupcake, perché non ho intenzione di vederti svenire un'altra volta, signorina Parker!

Signorina Parker?!

Beh, effettivamente sarebbe signora Flynn, però dai, il senso l'hai capito...

Ahahahahahahahahah!!!!


π Fine Autoconclusiva π
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Messaggioda Peyton » 14/11/2016, 17:10

π Stanza privata di Peyton Hastings • Laboratorio di Ricerca del Dott. Cox (Liechtenstein) • 23.12.12 • ore 09.16 π


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Perdindirindina che freddo!!

In realtà non se ne sarebbe dovuta stupire troppo, considerando che il mese e l'anno correnti, ma la consapevolezza del fatto che fosse normale percepire sul volto un'aria pungente -così tanto da renderle la punta del naso insensibile- non le impediva certo di imprecare per il freddo.
... beh, magari imprecare non era il termine più esatto, o forse poteva esserlo solo nell'ottica di una come la Hastings che, intanto, varcava la soglia del Laboratorio, salutando la segretaria all'ingresso ed avviandosi verso la propria stanza: l'indomani sarebbe stata la Vigilia di Natale, e per quanto la riguardava con quella festività sarebbe anche ufficialmente concluso il proprio lavoro per il Progetto Andorra; Alexis le aveva, in realtà, messo a disposizione il proprio laboratorio personale, se avesse voluto effettuare qualche test ulteriore e dell'ultimo minuto, ma dopo aver passato lì dentro dieci giorni, h24, per un po' la voglia di rimetterci piede sarebbe rimasta sotto le scarpe, anzi, direttamente sepolta di parecchi metri sottoterra.
Inoltre, a costo di sembrare presuntuosa, le sembrava di aver oggettivamente fatto un bel lavoro, e di essere arrivata esattamente dove voleva: grazie ai suggerimenti di Alexis, all'averci lavorato su per giorni -e ancora, e ancora, e ancora- e all'aver chiesto anche un piccolo aiuto a Cox prima del pasticcio con quel dannato virus letale, era riuscita a creare un minerale magico ad alto tasso di attrazione nucleare dalla composizione stabile, inscalfibile, non trasfigurabile, di grandezza e dimensioni tali da poter essere trasportato in una borsa o in tasca ammesso che quest'ultima fosse un minimo capiente, in grado di fungere da calamita nel raggio di una decina di metri -d'accordo, 9,7 per la precisione, ma si poteva arrotondare per eccesso, no?- per qualsiasi bacchetta magica all'interno di quell'area di azione. Aveva anche abbozzato, come elemento aggiuntivo e complementare al progetto, un processo di lavorazione dei catalizzatori che potesse renderli immuni all'effetto del minerale, ipotizzando un contesto nel quale un Auror ne avesse potuto fare uso per disarmare dei criminali: allo stato attuale delle cose, usando il minerale, avrebbe finito per attirare ad esso anche le bacchette dei proprio colleghi, e non sarebbe stato propriamente il massimo in una situazione ad alto rischio!
Ma si trattava di un campo non del tutto di sua competenza, a cui forse avrebbe potuto dare un proprio contributo ma per il quale, di sicuro, avrebbe avuto bisogno dell'affiancamento da parte di un esperto in modifica dei catalizzatori magici... uno come Desmond, per dirla tutta; tuttavia, non essendo quello il punto principale del suo lavoro, ci si era appunto soffermata brevemente, giusto per mostrare una certa dose di iniziativa -almeno in campo lavorativo- che, per come la vedeva lei, poteva esser considerata una dote aggiuntiva e fondamentale nella decisione finale di assumerla o meno ad Andorra!

In ogni caso, come dice sempre J.D., devo imparare ad essere fiera di me stessa a prescindere da una gratificazione esterna... ed io lo sono!

Esclamò Peyton una volta "al sicuro" all'interno della propria stanza privata, dove nessuno, sentendola parlare da sola, avrebbe potuto darle della matta: il Sykes era un altro dei motivi per i quali la Terran non vedeva l'ora che arrivasse il Natale: niente più tristi cene a tre coi genitori -con le puntuali domande "non hai ancora trovato un fidanzato?" e "almeno sei stata promossa a lavoro?" che già di loro la caricavano di una depressione tale da bastarle fino all'anno successivo- niente più ultimo dell'anno passato con Enrique a fissare tristemente -e sbronzamente- le coppiette che si baciavano ad ogni angolo; in realtà, prima di conoscere J.D., aveva temuto di passare le feste completamente da sola, avendo l'Iglesias trovato l'anima gemella almeno in apparenza...
Invece lui, come un eroe, come un Principe, come un cavaliere senza macchia e senza paura, le aveva rubato il cuore donandole il proprio, cancellando lo status di "zitella senza speranza" dalla sua carta d'identità per sostituirlo con quello di "donna innamorata e quasi ricambiata": quasi, sì, perché ancora non le aveva detto di amarla... ma a voler essere positivi, c'erano delle buone possibilità che la cosa avvenisse presto! Ad ogni modo avrebbe passato il Natale con lui, per conoscere la sua famiglia che, a suo dire, era immensa, chiassosa e decisamente ingestibile; ed era scontato che facesse anche un salto a casa dei propri genitori insieme a lui, una serata che probabilmente a confronto col clan dei Sykes sarebbe risultata un mortorio... ma vuoi mettere la soddisfazione di presentarcisi finalmente al braccio di un uomo, per di più bello, spiritoso, brillante ed intelligente come J.D.?
Per tutti questi motivi, insomma, voleva esser certa che il progetto fosse pronto per esser presentato alla commissione, e che risultasse abbastanza valido da farle ottenere un posto ad Andorra: non mirava certo a chissà quale ruolo di rilievo, perché pur essendo migliorata molto nella leadership non si sentiva pronta per gestire un gruppo troppo nutrito di persone, ma a rientrare nell'équipe che si sarebbe spostata da lì al nuovo Centro di Ricerca sì, a quello teneva con tutta se stessa... e poi lei e Lex si erano ripromesse di farcela, di essere assunte insieme con Cecilia, Enrique, Daphne e Xylia, e lei non voleva essere l'unica a venir meno a quel giuramento forse infantile ma in cui credeva fermamente!

Tanto sono sicura che nessuno di loro avrà problemi a passare l'esame della commissione... forse quella più a rischio è Daphne, ma se Xylia l'ha allenata un po' sono sicura che andrà tutto bene!

E questo perché, al tempo, la Bishop l'aveva messa in guardia sul fatto che seguire le direttive di Hobbes non fosse esattamente una passeggiata -più che altro l'esatto opposto portato al massimo dei livelli- altrimenti sì che sarebbero stati guai per la Sykes! E poi, da quando stava con suo cugino, si sentiva molto più legata alla ragazza, quindi era normale che ci tenesse particolarmente ad una sua buona riuscita di fronte allo stesso Hobbes e a tutti gli altri.

Dunque, dovrei avere ancora in memoria la cartella che ho salvato ieri... sempre che non fossi troppo stanca, in effetti mi si chiudevano gli occhi!

Per un attimo la Hastings temette di aver fatto un casino col magicomputer, ma quando di fronte ai suoi occhi, sullo schermo, comparve l'icona della suddetta cartellina con relativi dati al suo interno, poté tirare un enorme sospiro di sollievo: ciò che aveva fatto, una volta appurata l'esatta magnetizzazione del minerale, era stato verificarne l'efficienza in varie situazioni, come ad esempio la sua capacità di attrarre un catalizzatore quand'esso fosse stato nascosto dietro qualcos'altro. Da lì si era resa conto, e per fortuna in tempo, che la sua idea di partenza di configurare la sua portata d'azione in linea d'aria -come un raggio che quindi partiva dal minerale e si estendeva di fronte a sé, seguendo una linea invisibile, per circa dieci metri- avesse non poche controindicazioni. Se, ad esempio, la bacchetta si trovava nascosta dietro ad un qualsiasi altro elemento -indipendentemente da esso e con l'unica condizione di essere più grande del catalizzatore stesso- era come se il minerale non riuscisse a coglierne la presenza, non riuscendo quindi ad attirarla a sé.
Ancora ricordava le colorite -per lei- imprecazioni che le erano sfuggite quando si era resa conto di quel grave difetto, ma per fortuna era accaduto: in quel modo, infatti, aveva potuto lavorare sulla portata magnetica del minerale, manipolandola alchemicamente per plasmarne il raggio d'azione e trasformale da linea in cerchio: un magnetismo che si estendesse sempre per dieci metri o poco meno, ma a 360°, e che quindi riuscisse a cogliere la bacchetta anche se nascosta dietro ad un altro oggetto. Naturalmente c'erano ancora dei difetti in questo suo progetto iniziale: ad esempio se il catalizzatore si trovava nascosto all'interno di un altro oggetto, la capacità della forza magnetica di spingerlo ad uscire da esso per arrivare al minerale era inversamente proporzionale alla pesantezza dell'oggetto stesso; più l'oggetto era pesante, meno il minerale riusciva ad attrarre la bacchetta, e viceversa. Considerando però il tempo avuto a disposizione per approntare il progetto, magnetizzare a dovere il minerale e renderlo operativo, senza contare le conoscenze della Hastings che arrivavano fino ad un certo punto, le sembrava di aver comunque portato a termine un ottimo lavoro, a cui mancava soltanto l'esame finale prima di un'ultima revisione a tutti i dati raccolti fino a quel momento.
Non aveva mai provato la forza magnetica del minerale, infatti, nel momento in cui si fosse trovato di fronte, come ostacolo, un corpo umano, che vantava un magnetismo proprio potenzialmente in grado di deviare la forza d'azione del minerale: a livello teorico aveva inserito anche quella possibilità, simulandola insieme al resto ed ottenendo un buon risultato... ma si trattava di teorie, appunto, che potevano essere confermate solo dopo un esame pratico anche piuttosto veloce, a dire il vero.
Quella mattina si era infatti portata appresso, rimpicciolito all'interno della borsa, uno scheletro umano utilizzato per effettuare studi sull'anatomia magica, che aveva trattato precedentemente in laboratorio al fine di renderlo magnetico, esattamente come un qualsiasi corpo umano reale: posizionò con cura, dunque, lo scheletro al centro della stanza, e la bacchetta sul mobile dietro di esso; a quel punto, tornata al magicomputer per monitorare l'intera vicenda da un punto di vista non solo visivo ma anche scientifico, tutto ciò che dovette fare fu prendere il minerale dalla teca in cui l'aveva riposto, avvolto in un panno polarizzato inversamente rispetto ad esso per annullarne l'effetto, scoprirlo, e...

Uhm...
Interessante...
Non troppo positivo per me, ma interessante...


Effettivamente la bacchetta, dietro allo scheletro, tremava e si alzava, come se un filo invisibile la stesse tirando verso di sé... ma al tempo stesso non riusciva ad oltrepassare lo scheletro per raggiungere il minerale, esattamente ciò che la Hastings temeva: fortuna che, per scrupolo, aveva deciso di effettuare anche quella prova pratica senza fidarsi dei risultati della simulazione!

Ed ho un'intera giornata per risolvere il problema, quindi meglio darsi da fare subito!
Dunque, agendo sulla polarizzazione elettroromboidale del minerale ed applicandovi la teoria di Beck leggermente rivisitata... okay, un po' tanto rivisitata...


Le ci vollero davvero un'intera giornata e una trentina di prove pratiche in tutto prima di arrivare ad una conclusione degna di questo nome: la bacchetta, alla fine, fu in grado di "volare" da dietro lo scheletro al minerale -o fu più esatto dire che il minerale divenne in grado di attirare a sé il catalizzatore anche da dietro un corpo umano- il tutto appena più lentamente di quanto accadesse nella medesima situazione senza l'ostacolo magnetico di mezzo... ma era comunque un gran risultato!

Ora devo solo salvare i progressi... così...
Ecco fatto, posso passarli sulla chiavetta e stamparli per una sicurezza in più, ma direi che sono ufficialmente...
-si prese un istante, gustandosi la parola nella propria mente prima di pronunciarla ad alta voce- ... libera!!

E con un progetto che l'avrebbe portata ad Andorra, parola dell'attuale Hastings!
Attuale, sì, perché chissà che in un futuro non troppo lontano...

... signora Peyton Sykes...
Aaaaaaaaaaaahhhhhhhh.......


π Fine Autoconclusiva π
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