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da Jorge » 23/12/2014, 10:02
La mia chitarra è come una parte di me: vedi di trattarla bene capito? Vuoi anche che la avvolga in una calda coperta di pail e la faccia dormire a letto con me? Di tutta la confusione che aleggiava quella mattina in Sala Grande per la colazione sole la voce di Caroline Priscilla riusciva a filtrare nella mente di Jorge. Otto giorni, solo otto giorni prima del grande evento - o della grande catastrofe come l'aveva ribattezzato tra sé in un impeto di pessimismo - e ogni attimo libero era impiegato a ripetere la melodia che avrebbe suonato a Victoria. Anche in quel momento con una mano girava il cucchiaino nella tazza mentre con l'altra tamburellava sul bordo del tavolo, l'espressione del viso concentrata e lo sguardo perso nel vuoto. La battuta quindi che aveva rivolto alla sua sorellina non suonò né ironica né maliziosa, come sarebbe stato in altra occasione, ma atona. Le era così grato per quel prestito che non sarebbe riuscito a trattarla male neanche se ne fosse andata della sua stessa vita. Prese lo strumento con entrambe le mani, accarezzandone con delicatezza la cassa e il ponte. Se temi di andare da schifo, posso provare a incantartela per far sì che strimpelli la melodia al posto tuo. Ma la voce la dovrai mettere comunque tu! Non é la melodia che mi spaventa - mormorò pizzicando le corde in modo da riprodurre le prime note della canzone. Suono che si perse nella confusione generale della prima colazione - Dovresti trovare il modo di incantare la mia voce affinché non stecchi o rendermi più coordinato. Le prime volte che aveva provato la canzone aveva scoperto di non riuscire a fare con fluidità entrambe le cose, suonare e cantare. Era come se il suo cervello non concepisse l'idea di potersi concentrare su altro, come ricordare le parole, mentre le mani si muovevano libere e indipendenti sulla chitarra. Sembrava essere destinato a dover scegliere tra il cantare in maniera decente saltando le note oppure suonare con fluidità e mangiarsi le parole. Aveva anche spulciato il suo fedele libro di pozioni alla ricerca di un qualche aiuto magico ma aveva trovato solo pozioni per parlare in rima o cinguettare letteralmente come un usignolo. Mi passi una fetta di crostata al limone? Oh e anche un bicchiere di succo di zucca, grazie! Nel pomeriggio mi ritaglio due ore e mi chiudo in Auditorium. Mi fai compagnia? Le chiese passandole quanto richiesto e accorgendosi così dell'ingente quantità di cibo che la Tassetta stava incamerando. Non che di solito si trattenesse ma quella mattina sembrava particolarmente affamata, e quello poteva voler dire solo una cosa. Cosa ti rende così euforica questa mattina? Hai finalmente estratto la spina dalla zampa del drago? Chiese ironico e irriverente, più se stesso quindi, prendendo per sé un paio di muffin al cioccolato da affogare nella seconda tazza di cappuccino, e un bicchiere di succo di zucca con cui accompagnare due fette di torta alla melassa. Decisamente il nervosismo non gli chiudeva lo stomaco. Quando Cappie gli aveva raccontato dei due incontri -guai a chiamarli appuntamenti- con il cugino del Capitano, Jorge si era comportato da fratello esemplare, ascoltando con attenzione, facendo commenti sensati e limitando le frecciatine al minimo sociale per rassicurare l'altra di non essere sotto Imperio o qualcun altro sotto Polisucco. Dentro di sé invece le battutine si erano sprecate, aveva gongolato e la tentazione di scrivere a Kelly per scoprire se aveva letto bene tra le righe era stata davvero forte. Solo la paura che la londinese avrebbe utilizzato la missiva in qualche modo contro di lui gli aveva impedito di spedire il gufo. Per il Delfino la situazione era semplice. La sua sorellina aveva fatto colpo su Axell e poiché lui era un Cartwright doveva essere assolutamente interessato al pacchetto completo, quindi niente storie da una botta e via o stronzate del genere. In caso contrario era certo che Vergil avrebbe impedito al cugino di fare il bastardo con la sua pomodorina e salvato lui da morte certa. Aveva visto il giocatore di Quidditch in alcuni poster incantati e sapeva che sarebbe perito dolorosamente nel tentativo di preservare l'onore della sua sorellina. Guardate, arrivano i gufi! Non si prese neanche la briga di voltare il capo tanto nessuno di quei pennuti aveva qualcosa per lui o almeno lo sperava. Un membro della sua famiglia che richiedeva i servigi del Signor Da Silva avrebbe voluto dire solo guai! Sicuro che sia per me? - Continuò imperterrito a consumare la sua colazione, limitandosi a lanciare una occhiata interrogativa alla Tassetta ma senza preoccuparsi più di tanto. Probabile che quel maginvestigatore da strapazzo le avesse mandato qualche altro libro o giochino su cui impazzire. - É di Axell! Ma non aveva detto che lasciava a te la prima mossa? Domandò curioso, mollando tutto per avvicinarsi il più possibile alla ragazza in modo da sbirciare il contenuto della pergamena e urtando nella foga la propria borsa che cadde a terra con un tonfo. Per fortuna che la bacchetta era al sicuro nella tasca dei pantaloni se no sarebbe rotolata a terra. Secondo i suoi standard quella lettera spontanea indicava impazienza ed era un ottimo segnale di quanto lo sportivo fosse interessato alla sua sorellina. Fallito il tentativo di spionaggio alla babbana, il delfino stava per tornare ai propri affari quando l'espressione del viso della Tassetta cambiò in maniera repentina e non in positivo. Va tutto bene? Si azzardò a domandare preoccupato, la mano destra in viaggio verso la spalla della ragazza per una pacca di comprensione e solidarietà. Quella....quella.... Il gesto venne bloccato a mezz'aria da quel balbettio che non lasciava presagire nulla di buono. Il portoghese lanciò un'occhiata d'invidia al piccolo Tassorosso in fuga, desideroso di mettersi al riparo dalla tempesta che si stava per abbattere su quell'angolo di tavolo. Si era ritrovato così tante volte al centro del ciclone/Cappie da aver imparato a temere quei momenti. Ehi ma questa volta sono innocente come una Puffola Pigmea! Esclamò tra sé, rilassando la postura e addentando con gusto la fetta di torta. Poteva tranquillamente gestire una Cappie incavolata nera quando non era lui la causa della sua furia. IO LA STROZZO! LA? -ripeté a bocca piena mentre i suoi neuroni si impegnavano a risolvere quella equazione: Pergamena di Axell -> rabbia incontrollata -> voglia di uccidere un essere di sesso femminile - Che ha combinato la Everet questa volta? La domanda cadde nel vuoto e dal modo con cui la O'Neill stava stritolando quel povero foglio di carta non era neanche difficile capire il perché. Io...io non posso crederci! E' morta, giuro che questa volta la ammazzo, la faccio fuori con le mie stesse mani! Ah no, che poi dovrei sorbirmi i tuoi sensi di colpa per l'eternità! Su da qua, non può essere poi così terribile. Tese la mano verso la pergamena, con naturalezza, contando sul fatto che l'altra fosse troppo sconvolta per rendersi conto di quello che stava facendo. Un sorriso di trionfo gli comparve mentalmente -perché esteriormente era una maschera di cera -in viso quando il foglio incriminato finì nelle sue mani. Porca a letto? Mostrare il sedere? Tenero e dolce puttanello? - ripeté con un tono di voce via via più basso e sconvolto. - Conosco dei veleni che non lasciano traccia, se ti interessa. La Everet aveva decisamente superato se stessa e meritava di soffrire indicibili sofferenze, anche se in tutta onestà Jorge trovava quelle chicche davvero esilaranti e si sarebbe complimentato con lei di cuore se non avesse significato firmare la propria condanna a morte.
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da Caroline Priscilla » 26/12/2014, 19:12
Vuoi anche che la avvolga in una calda coperta di pail e la faccia dormire a letto con me?
Ehi, lo sai che non sarebbe male come idea? Già che ci sei, cantale anche una ninna nanna e dille che mi mancherà tantissimo!
Fece una carezza sul manico della chitarra, assumendo la stessa espressione di una madre che guarda il proprio figlio prima di scoppiare in una sonora risata e dedicarsi anima e corpo (soprattutto corpo) alla colazione. Aveva notato l'incapacità del delfino di scherzare insieme a lei, anche se in realtà quella storia stava andando ormai avanti già da qualche giorno: Jorge vedeva la dichiarazione a Victoria come una terribile spada di Damocle che pendeva sulla sua povera e delicata testa. Forse il ragazzo la stava prendendo troppo sul serio o forse era lei che non riusciva a immedesimarsi tanto bene nei suoi panni. In fondo non era mai stata costretta a doversi dichiarare alla persona che amava, senza sapere se questa avrebbe ricambiato oppure no. Ma se mai un giorno le fosse accaduto, sperava vivamente di non assomigliare neanche lontanamente allo zombie che il suo fratellone sembrava quel giorno.
Non é la melodia che mi spaventa Dovresti trovare il modo di incantare la mia voce affinché non stecchi o rendermi più coordinato.
Su, su, forza! Sei un usignolo quando ti ci metti d'impegno, fidati di me!
Gli diede una lieve pacca sulla spalla in segno di consolazione, non approfondendo un discorso che era già stato affrontato abbondantemente in precedenza. Invece provò ad invogliare l'amico a mettere qualcosa nello stomaco, afferrando una brioches calda ripiena di crema e cioccolato e mettendogliela senza tanti complimenti nel piatto.
Su mangia: hai bisogno di zuccheri.
Era sottointeso che se non ne avesse assaggiato neanche un pezzetto glielo avrebbe infilato in bocca con la forza.
Nel pomeriggio mi ritaglio due ore e mi chiudo in Auditorium. Mi fai compagnia?
Ferto! Cofì poffo...- ingoiò un pezzo di crostata bevendo quasi metà bicchiere di succo di zucca -Ora va meglio! Dicevo, così posso bacchettarti ogni volta che sbagli qualcosa!
Sogghignò divertita, sebbene la Tassorosso non poteva certo definirsi un mostro di cattiveria e severità, specie quando si trattava di aiutare un amico in palese difficoltà come Jorge. Anzi era ssempre molto pronta ad incoraggiarlo a riprovare, anche quando sbagliava qualcosa per l'ennesima volta, senza mai perdere quel suo essere energica e solare. In effetti, l'unica cosa che riusciva a spazientirla era fare tardi all'ora dei pasti, specie da quando aveva ritrovato (e quanto ritrovato!) l'appetito.
Cosa ti rende così euforica questa mattina? Hai finalmente estratto la spina dalla zampa del drago?
Non mi avvicinerò ad un drago, intero o mezzo che sia, per il resto della mia vita! Per il resto...ho deciso finalmente di scrivere ad Axell!
Aveva cercato di darsi un contegno per non lasciare trapelare quanta eccitazione stesse provando al pensiero di poter scrivere finalmente al cugino di Vergil, ma il sorriso che le illuminava lo sguardo era innegabile, così come il rossore sulle guance, segno inequivocabile di pensieri dolci e poco casti. Il poco casto non poteva essere certo paragonato a quello della migliore amica, ma anche la O'Neill aveva i suoi istinti e Axell Cartwright era un ragazzo al quale serviva poco per entrare nei sogni proibiti delle giovani fanciulle. Come era successo qualche sera prima alla stessa Tassorosso.
E se provi a fare qualche battuta questo pomeriggio ti mollo da solo!
Disse, minacciandolo con un coltello sporco di marmellata di lamponi, prima di volgere la propria attenzione verso le miriadi di gufi che stavano entrando in quel momento in Sala Grande. Un allocco si era staccato da quel gruppo compatto, portando alla piccola Tassorosso una lettera che proveniva da Axell stesso. La tassetta era felice e al tempo stesso sorpresa di ricevere sue notizie prima che fosse stata lei a dare il via, specie perchè il suo sesto senso non le faceva presagire nulla di buono.
Ma non aveva detto che lasciava a te la prima mossa?
Un attimo...
Liquidò in quel modo il migliore amico, leggendo e diventando dello stesso colore della casata dei Grifondoro (escluso l'oro dello stemma) mentre una tempesta di rabbia iniziava a montare dentro di lei, diretta tutta quanta verso la sua migliore amica Kelly Everett.
Va tutto bene?
Non era capace di mettere in fila due parole in croce per spiegare, con calma e razionalità, la situazione al portoghese. Invece, dopo qualche balbettio iniziale, Cappie esplose in un urlo che venne sentito sicuramente per tutta la Sala Grande e che le avrebbe valso un'occhiataccia e una ramanzina da parte della Vireau. In quel momento però la ragazzina era troppo impegnata a stritolare nella mano la lettera di Axell sognando di ammazzare la londinese, piuttosto che pensare alla punizione che le sarebbe toccata se la Vireau avesse deciso che lei stava decisamente esagerando.
Che ha combinato la Everett questa volta?
In risposta, Cappie elencò tutta una serie di metodi con i quali avrebbe volentieri messo fine alla vita della bionda inglese, supportata in questo dalla rabbia che, lungi dallo svanire, era ancora abbastanza potente da farle commettere gesti sconsiderati come farla uscire dal castello in quel preciso istante per andare a cantargliene quattro alla ragazza. Non si rifiutò neanche di cedere la lettera a Jorge, così da renderlo partecipe della propria disgrazia.
Porca a letto? Mostrare il sedere? Tenero e dolce puttanello?
Più il delfino ripeteva quelle parole, più la ragazza rischiava che la sua rabbia diventasse concreta e tangibile, abbattendosi contro i primi malcapitati che si fossero trovati lì vicino.
Conosco dei veleni che non lasciano traccia, se ti interessa.
Conosci anche un metodo per farmi uscire da qui subito? Almeno posso strozzarla per bene e come si deve!
Disse, il sorriso di poco prima svanito in una nuvola di fumo, lasciando spazio solo al desiderio di farla pagare e anche dolorosamente alla Everett. Sentimenti che sarebbero svaniti nell'arco di una settimana ed era una fortuna che Kelly non fosse lì a sorbirsi l'intera sfuriata della migliore amica così com'era nata.
Perchè diavolo l'ha fatto?- chiese, sebbene non si aspettasse una vera e propria risposta dal delfino -Perchè deve sempre essere convinta di sapere meglio di me come comportarsi! Doveva darmi libertà di scelta...cazzo Kelly!
Sbattè il pugno sul tavolo, facendo volare qualche briciola di torta, mentre porgeva l'altra mano al delfino per farsi restituire la lettera, così da poterla leggere nuovamente.
E ora...con che faccia mi ripresento di nuovo a lui?
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da Jorge » 08/01/2015, 13:49
Ehi, lo sai che non sarebbe male come idea? Già che ci sei, cantale anche una ninna nanna e dille che mi mancherà tantissimo!
Chi di battuta ferisce, di battuta perisce.
Quel vecchio detto babbano si fece strada nella mente ovattata del Delfino, strappandogli quello che avrebbe dovuto essere un sorriso ironico ma che apparve più come una smorfia, vista la tensione che gli irrigidiva i muscoli del viso. A dargli il colpo di grazia – metaforico e morale – fu la risata cristallina in cui eruppe Caroline Priscilla, a dimostrazione che lo stava palesemente e teatralmente prendendo per il culo, e verso cui lui era del tutto impotente. Non poteva offendersi nè reagire, non per timore che la Tassetta si riprendesse la chitarra ma perché aveva dannatamente ragione. Non era da lui comportarsi in quel modo, essere sempre teso come la corda della chitarra che stava accarezzando, di umore tetro e altamente suscettibile, ma purtroppo ogni suo sforzo per rilassarsi e ritornare un po’ più padrone di sé finiva in un completo fallimento. Più il tempo passava più si rendeva conto di quanto Victoria fosse importante per lui più la paura di perderla diventava una mano di pietra che gli stritolava lo stomaco più la serata del suo compleanno andava ad assumere un peso rilevante. Se solo si fosse limitato a suonare – cosa che ormai faceva con una certa scioltezza anche se non grande maestria grazie alle esercitazioni del Coro – allora si che avrebbe potuto unirsi alla risata della sua sorellina e gustare a pieno il magnifico cibo che gli elfi domestici avevano preparato per la colazione. E invece aveva deciso di cantare! Non una melodia qualsiasi ma una canzone che – grazie alla Tassetta – rispecchiava perfettamente non solo i suoi sentimenti per la Draghessa ma anche quello che – si sperava – sarebbe stato il loro futuro. Peccato che la coordinazione “mani su corde” e voce non rientrava tra i suoi innumerevoli talenti.
Su, su, forza! Sei un usignolo quando ti ci metti d'impegno, fidati di me!
Ripose con cura la chitarra sulla sedia vuota accanto a sé per poi spostare lo sguardo dal viso sorridente della ragazza alla brioches che gli si era “materializzata” sul piatto e finalmente un bel po’ della tensione che lo aveva avviluppato fino a quel momento evaporò.
Su mangia: hai bisogno di zuccheri.
Tu si che sai come tirare su il morale di un ragazzo…
Mormorò quindi prima di addentare il dolce con la voracità di un disperso nel deserto da settimane. Solitamente non appena entrato in Sala Grande prima faceva fuori una tazza di cappuccino e una fetta di torta e solo dopo aveva la forza di fare anche una cosa semplice come salutare. Quella mattina invece non aveva ancora toccato neanche una briciola di cibo, cosa a cui rimediò immediatamente, spazzolando in un tempo record brioches e cappuccio, per poi riempire nuovamente piatto e tazza. Come riuscì nel contempo a invitare Cappie a fargli compagnia nel pomeriggio in Auditorium senza strozzarsi con il cibo o far cadere nulla a terra sarebbe rimasto un mistero.
Ferto! Cofì poffo...
Prova a ripetere dopo che avrai bevuto questo – commentò divertito avvicinandole un bicchiere di succo di zucca.
Ora va meglio! Dicevo, così posso bacchettarti ogni volta che sbagli qualcosa!
Forse non è stata una grande idea la mia!
Si lamentò, un enorme sorriso sulle labbra sporche di zucchero a velo, mentre si massaggiava platealmente la nuca. Visto che le mani gli servivano integre per suonare la chitarra, la Tassetta aveva preso il vizio di dargli qualche colpetto di incoraggiamento alla base del collo che però lasciavano il segno.
Cosa ti rende così euforica questa mattina? Hai finalmente estratto la spina dalla zampa del drago?
Non mi avvicinerò ad un drago, intero o mezzo che sia, per il resto della mia vita! – scrollò la mano in aria, spargendo briciole intorno a sé, per allontanare quella precisazione inutile. Alla Trama piacendo neanche lui si sarebbe mai più avvicinato a un drago ma gli piaceva quel modo di dire, soprattutto perché gli sembrava si adattasse perfettamente alla situazione - Per il resto...ho deciso finalmente di scrivere ad Axell!
Ohohoh… Finalmente qualcuna è capitolata… E sentiamo un po’cosa avresti intenzione di scrivergli? Qualcosa che tipo: Caro…
E se provi a fare qualche battuta questo pomeriggio ti mollo da solo!
La vena poetica di Jorge venne stroncata sul nascere da quella minaccia e fu un peccato perché il rossore che si era diffuso sul viso dell’altra gli stava suggerendo una miriade di frasi sconce e sdolcinate da rifilare al Cartwright famoso per convincerlo a fare della sua sorellina una ragazza onesta. Si, decisamente il portoghese parteggiava per quell’unione, sia perché due soli appuntamenti con Axell avevano risvegliato il buon umore – e l’appetito - della sua sorellina sia perché non poteva non fidarsi del marchio di garanzia Cartwright. Istintivamente si volse verso il tavolo dei professori, dove Vergil stava consumando la propria di colazione, e gli rivolse un sorriso sincero di buona giornata. Gli piaceva il Capitano, era una persona schietta, sincera, leale, divertente, disponibile, sempre pronta ad aiutare il prossimo e non poteva credere che il cugino fosse poi così diverso da lui.
Sarò muto come una tomba.
La rassicurò, prendendo al volo con il dito una goccia di marmellata che stava per cadere sul tavolo per poi tornare a concentrarsi sulla sua colazione. O meglio tentare, visto che l’esclamazione sorpresa di Cappie sul mittente della lettera che aveva appena ricevuto, aveva solleticato non poco la sua curiosità. “Essere di parola” rientrava di diritto nella lista dei pregi che aveva stilato sul giocatore di Quidditch e se da un lato l’aver fatto la prima mossa poteva essere indice di un enorme interesse dall’altro non giocava moltissimo a suo favore. Un attimo...
Una lieve scrollata di spalle, un sorso di succo di zucca, un morso alla fetta di crostata alla melassa e stava tutto per tornare alla normalità quando dal corpo di Cappie iniziarono a propagarsi ondate quasi fisiche di rabbia e nervosismo. Deglutì velocemente, assicurandosi con una mano che la chitarra fosse ancora lì dove l’aveva lasciata in perfetta salute e ripercorrendo con la mente tutto quello che era accaduto negli ultimi minuti. Aveva fatto qualcosa che poteva aver scatenato quella furia omicida? No, non quella volta. L’occhiata di invidia che aveva lanciato poco prima al piccolo Tassorosso si tramutò in una di superiorità mentre con aria rilassata e seria – mai si sarebbe mostrato spavaldo di fronte a una Cappie infuriata – si avvicinava all’occhio del ciclone nel tentativo di leggere il contenuto della missiva e scoprire così cosa avesse compiuto di così terrificante la londinese. Per un secondo gli passò per la mente l’immagine della Everett che si strusciava sensualmente su Axell e lo seduceva solo per il gusto di poterlo fare ma scacciò immediatamente quell’immagine. Di Kelly si poteva dire tutto e di più ma non che fosse una amica fidata, almeno nei riguardi di Cappie. Avrebbe atteso almeno un paio di mesi – giusto per vedere se le cose tra i due potessero ingranare o meno – prima di provarci con lui. Visto le risposte poco coerenti – anche se molto istruttive sui possibili metodi di uccidere qualcuno – della Tassetta, alla fine Jorge si arrese, comprendendo che c’era un solo modo per poter comprendere cosa stava accadendo e ciò facendosi consegnare la lettera. Quando la Tassetta gliela passò senza un fiato, il delfino comprese quanto grave dovesse essere la situazione per poi offrirsi di distillarle un qualche veleno potente e irrintracciabile per far fuori la londinese. Certo l’idea di scrivere lei ad Axell spacciandosi per Cappie era stata geniale, stuzzicarlo anche ma dalla risposta del ragazzo era facile intuire che avesse decisamente esagerato.
Conosci anche un metodo per farmi uscire da qui subito? Almeno posso strozzarla per bene e come si deve!
Basta che salti in sella a una scopa e il gioco è fatto, sempre ammesso che tu riesca ad arrivare viva fino a Londra volando. Certo probabilmente poi la Vireau tappezzerà il suo ufficio con la tua pelle, dopo averti espulsa…
Ironia tenuta al minimo condita con un po’di saggezza nella speranza di farla rinsavire.
Perchè diavolo l'ha fatto?
Perché pensava che tu non avresti mai avuto il coraggio di scrivergli per prima? Perché temeva che temporeggiando avresti potuto perdere un’occasione d’oro?
Probabile che le sue fossero solo parole gettate al vento ma non riusciva proprio a stare zitto.
Perchè deve sempre essere convinta di sapere meglio di me come comportarsi! Doveva darmi libertà di scelta...cazzo Kelly!
La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzione – affermò serio, porgendo immediatamente il “corpo del reato” a Cappie. Entrambi sapevano che secondo la logica contorta della Everett lei aveva semplicemente fatto un favore a un’amica – Bè tecnicamente non te l’ha tolta… Meno di due minuti fa mi hai detto che volevi scrivergli quindi una decisione l’avevi già presa. Quello che cambia sarà il contenuto della lettera visto che dovrai anche dargli qualche risposta in più.
Un lieve cenno del capo in direzione della lettera appena ricevuta, sperando di essere stato ragionevole.
E ora...con che faccia mi ripresento di nuovo a lui?
Con quella solita? O vuoi un po’ di Polisucco? – pausa – Ok pessima battuta però non credo che tu ti debba preoccupare. Dal tono della lettera Axell sembra più divertito che irritato e non credo ti prenderà troppo in giro per quella. Molto potrebbe dipendere da come gli rispondi, se gli dai corda sulle provocazioni oppure tagli subito… In ogni caso ti sconsiglio di vestirti troppo sexy e provocante per il vostro appuntamento.
Perché per lui era ovvio che sarebbe scattato un appuntamento.
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da Caroline Priscilla » 10/01/2015, 14:25
Essere tesi e nervosi al pensiero di dichiararsi alla persona che si ama, o almeno quello era il concetto per Jorge, era una cosa normale e assolutamente naturale...per la maggior parte delle persone. La Everett ad esempio si era tolta subito quel dente finendo direttamente a letto col ragazzo che le aveva fatto perdere la testa, saltando convenevoli e scombinando tutte le regole che solitamente vigevano nel codice universale per conquistare una ragazza. Cappie non aveva dovuto affrontare la stessa attesa spasmodica del migliore amico, nè con Devo (il quale si era dichiarato lui per lei) nè con Axell, visto che ancora non vi erano i presupposti per qualcosa di simile. Si sentiva elettrica, piena di energie a pensare a lui, certo, ma non nervosa o in ansia al pensiero di parlargli e di rivederlo, che nel suo caso era tutto di guadagnato. Avrebbe affrontato ogni tappa con la dovuta calma, partendo dallo scrivergli la fatidica lettera che il giocatore di Quidditch stava aspettando già da un bel po' di giorni. Fu proprio per rendere partecipe il delfino a quell'evento, e anche con l'idea di distrarlo un po' dal pensiero di Victoria e della serenata, che la Tassorosso si decise a vuotare il sacco, non prima però di aver riempito lo stomaco con ogni tipo di leccornia presente sul tavolo della colazione.
Ohohoh… Finalmente qualcuna è capitolata… E sentiamo un po’cosa avresti intenzione di scrivergli? Qualcosa che tipo: Caro…
Tu prova a continuare quella frase e questo pomeriggio ti ritroverai a strimpellare la chitarra completamente da solo.
Lo disse cercando di apparire con un certo contegno indifferente, ma il rossore che aveva colorato le sue guance erano un chiaro segnale di quanti pochi pensieri innocenti stesse facendo in quel momento la tassetta, pensieri che in ogni caso non avrebbe mai condiviso col migliore amico.
Sarò muto come una tomba.
Così deve essere. - disse in tono solenne, riempiendosi la bocca con una fetta di pane tostato, cosparso di burro e marmellata -Comunque non ho la minima idea di cosa gli scriverò e adesso non voglio pensarci. Voglio godermi la colazione in santa pace senza farmi venire attacchi di ulcera e gastrite come sta accadendo a te per Vicky...
Lo prese in giro facendogli la linguaccia e spostando l'attenzione sui gufi volanti che le portarono una lettera molto interessante. Il buonumore della tassetta si trasformò di colpo in una cieca rabbia, facendo preoccupare a ragione il portoghese, che era ben consapevole di quanto potessero essere devastanti le sfuriate della piccola O'Neill. Per sua fortuna, non era lui l'oggetto della sua rabbia, ma la migliore amica che come al solito ne aveva combinata un'altra delle sue. Dopo avergli dato il permesso quindi di leggere le parole di Axell, che spiegavano in che modo la Everett si fosse spacciata per lei al solo scopo di garantirle l'attenzione del bel Cartwright, Cappie iniziò a sfogarsi con il ragazzo, ponendogli domande che non esigevano per forza una risposta ma che volevano semplicemente liberare la propria rabbia.
Perchè diavolo l'ha fatto?
Perché pensava che tu non avresti mai avuto il coraggio di scrivergli per prima? Perché temeva che temporeggiando avresti potuto perdere un’occasione d’oro?
Annuì senza però dire altro, le parole di Jorge che confermavano ciò che la tassetta aveva già appurato nella propria mente. Questo però non le impediva di imprecare contro la londinese.
La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzione
E la sua è tutta in discesa... -bofonchiò, ancora arrabbiata -Doveva darmi libertà di scelta...cazzo Kelly!
Bè tecnicamente non te l’ha tolta… Meno di due minuti fa mi hai detto che volevi scrivergli quindi una decisione l’avevi già presa. Quello che cambia sarà il contenuto della lettera visto che dovrai anche dargli qualche risposta in più.
Anche se alla fine mi ero decisa, questo non cambia nulla: era sua intenzione privarmi di quella libertà, a prescindere che io fossi d'accordo oppure no!
Ma, tralasciando quel particolare, il problema più grosso era un altro: ovvero cosa scrivere adesso ad Axell e soprattutto con quale faccia tosta presentargli una lettera dopo quello che aveva combinato la sua migliore amica.
Con quella solita? O vuoi un po’ di Polisucco?
...Vuoi che ti prenda a pugni o preferisci che ti tiri dei calci in mezzo alle gambe?
Ok pessima battuta però non credo che tu ti debba preoccupare.
Ah no?
Dal tono della lettera Axell sembra più divertito che irritato e non credo ti prenderà troppo in giro per quella. Molto potrebbe dipendere da come gli rispondi, se gli dai corda sulle provocazioni oppure tagli subito…
Tu dici?
Non era completamente scettica di fronte a quella proposta, semplicemente nutriva molte poche speranze (a causa anche della rabbia) di riuscire davvero a non apparire ridicola di fronte al Cartwright. Lentamente però il filo logico che il portoghese stava dipanando davanti a lei con tanta cura fece breccia nella mente della Tassorosso, che riuscì a calmarsi abbastanza da impedire a sè stessa di commettere qualche stupidaggine, come uscire fuori dai confini di Hogwarts per andare a cercare (e picchiare) di persona la sua migliore amica.
In ogni caso ti sconsiglio di vestirti troppo sexy e provocante per il vostro appuntamento.
Perchè?
La ragazza sussultò dopo aver pronunciato quelle parole, come se fosse stata sorpresa a combinarne una delle sue. Era naturale che, se fosse uscita con Axell, avrebbe puntato a indossare qualsiasi cosa la facesse apparire appetibile per il bel giocatore di Quidditch, ma fra l'averne l'intenzione e sbandierarlo ai quattro venti c'era una bella differenza! In questo caso, sperava che il migliore amico non si lanciasse in una delle sue solite battutte pungenti, mentre un altro pensiero folgorò la mente della O'Neill poco dopo.
Aspetta...tu credi veramente che lui voglia ancora uscire con me? Cioè nella lettera sembra di si ma...che tipo di pesona si aspetterà di trovare? Quella che le ha descritto Kelly o quella che è realmente?
Chiese preoccupata, mentre un velo di tristezza stava scendendo lentamente sui suoi occhi: le sarebbe dispiaciuto davvero tanto se il Cartwright si fosse interessato a lei per l'immagine che aveva recepito dalla Everett.
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da Jorge » 12/01/2015, 17:21
Quale modo migliore per non pensare ai propri problemi di cuore – intenso come imminente infarto da stress per il dover suonare e cantare una serenata alla propria quasi ragazza – che impicciarsi delle questioni sentimentali di Caroline Priscilla? Forse ubriacarsi di BurroBirra fino al collasso ma in quel caso le conseguenze sarebbero state troppo disastrose – espulsione, mal di testa da guinness dei primati, qualche assurda mega figuraccia con Victoria – così eccolo lì quel sabato mattina a far onore all’abbondante cibo preparato dagli elfi domestici e punzecchiare la sua sorellina per aver finalmente preso la decisione storica di mandare un gufo ad Axell. Avrebbe approfondito volentieri il discorso sul contenuto della pergamena, puntando il dito su qualcosa di smielato e sdolcinato ma la Tassetta sapeva bene come ridurlo al silenzio colpendolo lì dove faceva più male. Rifiutandogli il suo aiuto nel pomeriggio durante l’esercitazione improvvisata con la chitarra, per esempio.
Così deve essere. – annuì lievemente con il capo con aria seria, peccato per il pezzo di crostata che stava sgranocchiando e che quindi rovinava decisamente l’atmosfera -Comunque non ho la minima idea di cosa gli scriverò e adesso non voglio pensarci. Voglio godermi la colazione in santa pace senza farmi venire attacchi di ulcera e gastrite come sta accadendo a te per Vicky...
Ehi, io non mi sto facendo venire nessun attacco di ulcera e gastrite! – si lamentò indignato, gesticolando in maniera un po’ troppo veemente con l’effetto di spargere briciole di pasta frolla ovunque – Sono solo un po’ teso e nervoso…
Pfiù donne! La fanno facile loro. Tutto quello che devono fare è stare sedute ad attendere che l’uomo faccia tutto, anche pessime figure!
La sua blanda e inconsistente difesa si perse nel brusio generale dovuto all’arrivo dei Gufi mentre l’ultimo fu solo un pensiero ringhiato tra sé a denti stretti e questo probabilmente lo salvò dal diventare il classico capro espiatorio per la furia dell’O’Neill al posto della londinese. La Everett, stabilito che Cappie si stava prendendo troppo tempo a sfogliare la margherita del “gli scrivo – non gli scrivo”, aveva preso la situazione nelle sue mani e, spacciandosi per l’irlandese, aveva mandato al giocatore di Quidditch una lettera provocante, piena di allusioni sessuali. O almeno era quella l’idea che Jorge si era fatto del contenuto, leggendo la pergamena che la Tassetta, contro ogni logica e buon senso - indice quello di quanto fosse incavolata nera – gli aveva passato. Passato il momento di ira suprema con tanto di minacce, alcune molto fantasiose, sul modo migliore di far fuori Kelly, Cappie iniziò a interrogarsi sulle motivazioni che avevano spinto l’amica a comportarsi in quel modo, e pur sapendo che le sue erano domande retoriche, il Delfino non riuscì a impedirsi di provare a darle qualche risposta. Non che avesse la presunzione di sapere con esattezza cosa passasse per la testa della londinese, ma male non avrebbero fatto. Soprattutto perché era certo – e su quello si che avrebbe messo la mano dentro a un calderone bollente – che Kelly aveva architettato tutta quella messa inscena solo ed esclusivamente per il bene di Cappie.
E la sua è tutta in discesa...Doveva darmi libertà di scelta...cazzo Kelly!
Bè tecnicamente non te l’ha tolta… Meno di due minuti fa mi hai detto che volevi scrivergli quindi una decisione l’avevi già presa. Quello che cambia sarà il contenuto della lettera visto che dovrai anche dargli qualche risposta in più.
Anche se alla fine mi ero decisa, questo non cambia nulla: era sua intenzione privarmi di quella libertà, a prescindere che io fossi d'accordo oppure no!
Temendo che se avesse provato a sventolare la mano in aria per liquidare quell’ultima affermazione come un inutile dettaglio la sua sorellina gliel’avrebbe tranciata di netto con il coltello per la marmellata, Jorge si limitò a incassare la testa nelle spalle, segno che non aveva nulla di intelligente da ribattere, per poi provare a tranquillizzare la ragazza sull’esito di un futuro incontro con il Cartwright Vip. Dal tono della lettera, infatti, sembrava che il ragazzo fosse più divertito e in qualche modo intrigato dall’iniziativa di Kelly che offeso.
Tu dici?
Bè si… anche se ti sconsiglio di vestirti troppo sexy e provocante per il vostro appuntamento.
Perchè?
Inarcò un sopracciglio per quel sussulto, curioso di sapere quanto fosse “speciale” l’abbigliamento che la sua sorellina aveva intenzione di indossare per il primo appuntamento di Axell. Di nuovo, però, il suo enorme senso di sopravvivenza ebbe la meglio così ingoiò tutte le domande imbarazzanti che gli stavano attraversando la mente, limitandosi a rispondere a quel semplice quesito.
Perché essere sexy e provocante non sono, tra le tue qualità, quelle su cui punti normalmente… - affermò con tono noncurante, come se per lui fosse una cosa ovvia, per poi soffermarsi un attimo a riflettere sulle proprie parole e chiedersi se anche per Cappie sarebbero state così ovvie – Se vuoi mettere una qualche distanza tra te e la ragazza che ha scritto quella lettera allora devi puntare sulla genuinità, sull’allegria e sul rossore permanente sulle guance.- elementi quelli che, secondo lui, appartenevano al marchio O’Neill come puntualizzò subito dopo - Che è quello che ti distingue da Kelly. Avrai tempo al secondo, terzo, ennesimo appuntamento per mostrare ad Axell le tue doti nascoste…
Si era trattenuto dal fare battute pungenti o maschiliste ma non riuscì a trattenere una nota di malizia nella voce nel pronunciare quelle ultime parole, gli occhi bassi sulla propria tazza semivuota per impedire che il suo sguardo tradisse i suoi reali pensieri.
Aspetta...tu credi veramente che lui voglia ancora uscire con me? Cioè nella lettera sembra di si ma...che tipo di persona si aspetterà di trovare? Quella che gli ha descritto Kelly o quella che sono realmente?
Bella domanda!
Fu in quel momento che la bilancia interiore di Jorge – quella divisa tra “vai Everett hai fatto una cosa figa” e il “ Sei una folle scriteriata che deve imparare a farsi gli affari propri” – andò in tilt, spingendo la lancetta completamente sul secondo tassello. Farsi venire dei dubbi sui Axell e sulle sue aspettative non era decisamente il modo migliore per pianificare una lettera o un appuntamento. Dov’era finita tutta l’allegria, l’eccitazione che vorticava intorno a Cappie come un piccolo tornado fino a pochi minuti prima?
Dannazione!
Quelle non erano domande retoriche. Cappie si aspettava davvero una qualche risposta da lui, qualcosa di serio e maturo e possibilmente non campato per aria, non proprio il genere di supporto che era abituato a dare e che gli venivano meglio. Allungò una mano a prendere un bicchiere e mentre buttava giù il succo di zucca per rendere la sua lingua più collaborativa nel parlare, lo sguardo si posò nuovamente su Vergil.
Marchio Cartwright, ricordi?
Penso che lui voglia ancora uscire con la ragazza che ha incontrato a Hogsmeade, quella a cui ha offerto il pranzo e chiesto di scrivergli…Lui vuole te, la vera piccoletta, come ha gentilmente sottolineato – dito puntato contro la lettera incriminata - non un qualche surrogato inconsistente capace solamente di mandare in fumo i pantaloni dei maschietti e null’altro.
Se per tirare su di morale la sua sorellina e ridarle fiducia in se stessa avrebbe dovuto sparare su Kelly e il suo approccio alla vita, bè sarebbe stato meglio per la londinese dotarsi di un ottimo giubbotto antiproiettile babbano.
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da Caroline Priscilla » 14/01/2015, 19:10
La lettera di Kelly aveva scatenato nella Tassorosso non solo l'insana voglia di ucciderla squartandola pezzo per pezzo, ma anche tutta una serie di paranoie che, se Jorge non fosse stato lì presente a sedare subito, avrebbero rischiato di sommergerla, rovinando per sempre un rapporto che si prospettava essere molto interessante. A parte rimarcare il fatto che la Everett l'aveva privata della sua libertà (e su questo punto, saggiamente, il delfino aveva preferito tenere la bocca chiusa) quello che preoccupava maggiormente la O'Neill era ripresentarsi di fronte ad Axell, non sapendo bene che cosa avrebbe pensato di lei il Cartwright e cosa si sarebbe aspettato ora dall'irlandese. Una ragazza più disinibita? Una gran porca a letto? Una persona maliziosa? Tutte cose che lei non era, non al primo appuntamento almeno o, per meglio dire, non consapevolmente. Aveva fascino da vendere, ma lo sfruttava in maniera inconsapevole e per vie traverse, metodi completamente diversi da quelli della migliore amica che invece sapeva di essere una bella ragazza e come tale si comportava. Tutti concetti che le fece presente anche lo stesso Jorge.
Perché essere sexy e provocante non sono, tra le tue qualità, quelle su cui punti normalmente…
Ma io non voglio essere sexy e provocante... Io volevo solo essere più carina...per lui...
Arrossì nel dire quelle cose ma in fondo che cosa c'era di male a voler piacere ad un ragazzo come il Cartwright? Forse lei non avrebbe mai avuto un atteggiamento da zoccola come la bionda inglese, ma sapeva di possedere delle qualità anche fisiche (e questo concetto Vergil glielo aveva ripetuto più e più volte) che poteva sfruttare per essere più appetibile verso un ragazzo che le interessava. E il Cartwright senior le stava interessando davvero tanto.
Se vuoi mettere una qualche distanza tra te e la ragazza che ha scritto quella lettera allora devi puntare sulla genuinità, sull’allegria e sul rossore permanente sulle guance. Che è quello che ti distingue da Kelly. Avrai tempo al secondo, terzo, ennesimo appuntamento per mostrare ad Axell le tue doti nascoste…
Non ho alcuna intenzione di fingere qualcosa che non sono, se è questo che intendi -disse provando a comprendere il succo del discorso del delfino -Ma neanche di preoccuparmi eccessivamente di come potrei apparire se facessi una cosa per un'altra. Forse devo solo lasciarmi andare e vedere come va, senza pensare troppo a come posso apparire...
Ma il vero problema era un altro: davvero Axell avrebbe voluto uscire ancora con lei, lei Caroline Priscilla O'Neill, dopo la lettera di Kelly? Un altro dilemma che sarebbe toccato al portoghese sbrogliare, almeno ora che la mente della tassetta era troppo ingarbugliata per riuscire a ragionare in maniera lucida.
Penso che lui voglia ancora uscire con la ragazza che ha incontrato a Hogsmeade, quella a cui ha offerto il pranzo e chiesto di scrivergli…Lui vuole te, la vera piccoletta, come ha gentilmente sottolineato
Un sorriso di sollievo si palesò sulle labbra della ragazza, felice che il migliore amico la rassicurasse su un qualcosa che rischiava di darle molta pena. Perchè Axell continuava a voler uscire con lei e a non provarci invece con Kelly? Forse era un tagazzo d'onore come il cugino, che mai si sarebbe permesso di provarci con una ragazza già impegnata? O forse provava davvero un forte e soprattutto sincero interesse nei suoi confronti? Se Cappie avesse avuto qualche dubito in merito, ora, grazie alle parole del delfino, questi dubbi stavano svanendo, lasciando il posto solo all'allegria che aveva caratterizzato la giornata prima dell'arrivo di quella lettera.
...non un qualche surrogato inconsistente capace solamente di mandare in fumo i pantaloni dei maschietti e null’altro.
Kelly non è un surrogato...e neanche inconsistente...
Stava parlando della Everett o forse quell'attacco non era mirato ma generale? In ogni caso, la O'Neill, per quanto arrabbiata, non avrebbe mai sparato a zero contro la migliore amica definendola in quel modo, anche perchè lei sapeva che dietro l'atteggiamento spavaldo e impulsivo si nascondeva un animo ferito dalla vita e che faceva fatica ad adattarsi a ciò che la circondava senza tirare fuori gli artigli. Era aggressiva nel suo modo di fare, ma una ragazza fondamentalmente buona e generosa, anche se a modo suo.
Solo stronza e disinibita! Ma questo lo sa anche lei!- quante volte glielo aveva detto, in fondo? -Però ti ringrazio...ora mi sento meglio e anche più calma...- non tanto da voler lasciar perdere i suoi piani omicidi, ma per lo meno non sentiva più quella stessa bramosia di sangue come prima -Che dici, ci dirigiamo direttamente in Sala Musica? Ti conviene lasciare lì la chitarra, prima di andare a lezione.
Si erano attardati anche troppo ai tavoli della Sala Grande, che durante quello scambio di battute si era svuotata quasi del tutto.
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da Jorge » 15/01/2015, 15:33
Ma io non voglio essere sexy e provocante... Io volevo solo essere più carina...per lui...Come era finito lui a dare consigli su abbigliamento e affini per un primo appuntamento alla sua sorellina? Ah già la Everett aveva dato la giornata libera ai suoi neuroni e, mossa da buoni propositi alquanto dubbi e fini amichevoli, aveva scritto una lettera molto ma molto hot al Cartwright per tenere vivo il suo interesse nei confronti di Caroline Priscilla. Risultato? Una O'Neill colma di idee omicide, fumante di rabbia e in preda a dubbi esistenziali da "m'ama non m'ama". Considerato che Jorge aveva un innato e super sviluppato senso di sopravvivenza l'unica cosa che aveva potuto fare per arginare quella furia biondo platino - e poco importava che la ragazza avesse colorato i capelli con una sfumatura simile a quella originale - era far appello alle sue scarse doti diplomatiche e di "uomo di mondo" e arrabattare qualche risposta sensata. Per lui ovviamente. Se poi la Tassetta le avesse reputate delle str****te non ci poteva fare nulla. Non ho alcuna intenzione di fingere qualcosa che non sono, se è questo che intendi Esatto.Ma neanche di preoccuparmi eccessivamente di come potrei apparire se facessi una cosa per un'altra. Forse devo solo lasciarmi andare e vedere come va, senza pensare troppo a come posso apparire...Se si fosse trovato in un qualche manga giapponese a quel punto una serie di grossi mattoni si sarebbe abbattuto sul povero Delfino per poi essere sollevati da un enorme mattone mentre due altrettanto enormi lacrimoni penzolavano giù dai suoi occhi. Non doveva preoccuparsi troppo di come sarebbe potuta apparire? E allora perchè sollevare il problema sul "con che faccia mi presento a lui"? Essere se stessi è sempre la scelta migliore.Optò per una sorta di frase fatta, qualcosa che potesse pronunciare serenamente e con un tono convincente, anche se internamente stava scuotendo la testa, consapevole che mai e poi mai sarebbe riuscito a comprendere le donne. Istintivamente lo sguardo corse lungo il tavolo dei Draghi dove Victoria stava consumando la sua colazione. Uno scambio di sguardi complici, un sorriso innamorato mentre si faceva strada dentro di lui la speranza che quel suo piccolo handicap maschile non lo avrebbe portato alla rovina. Lo sguardo venne poi spostato sul tavolo degli insegnanti dove il viso amichevole di Vergil gli diede "l'ispirazione" su come rispondere alla domanda del secolo: con chi voleva uscire realmente Axell? Il sollievo che traspariva da ogni poro della sua sorellina gli diede conferma di aver colpito nel segno. Kelly non è un surrogato...e neanche inconsistente...Ma non è una cosa che comprendi a una prima occhiata o al primo appuntamento.In realtà lui aveva impiegato più di un mese per comprendere che in parte il comportamento della Everett fosse solo di facciata e che dietro a tutta quella volgarità e provocazione si nascondeva un cervellino di tutto rispetto e un animo se non proprio sensibile capace di provare sentimenti sinceri e altruistici. Non per tutti ovviamente, ma questo non faceva di lei un bell'involucro vuoto. Solo stronza e disinibita! Ma questo lo sa anche lei!E chiunque abbia avuto la disgrazia di avere a che fare con lei.Una piccola frecciatina lanciata senza alcuna cattiveria, anzi con un sorrisino divertito. In fondo in fondo Jorge voleva bene alla londinese, molto in fondo. Però ti ringrazio...ora mi sento meglio e anche più calma...Di nulla sorellina, a buon rendere...Perchè di certo avrebbe avuto bisogno in futuro di più di un parere femminile per non fare qualche casino con la Randall. Che dici, ci dirigiamo direttamente in Sala Musica? Ti conviene lasciare lì la chitarra, prima di andare a lezione.Solo un secondo che prendo uno spuntino per dopo... suonare mi fa venire fame...E anche l'ansia che tutta quell'esercitarsi si portava dietro. Dopo aver messo in borsa un paio di cornetti avvolti in tovagliolini, Jorge prese la chitarra e seguì la Tassetta fuori dalla Sala Grande con un passo più leggero di quando vi era entrato. Aiutare Cappie a risolvere i suoi problemi di cuore lo aveva distratto non poco dai propri. [FINE]
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da Caroline Priscilla » 22/02/2015, 21:04
[Sala Grande - 10 Settembre 2109 - Ore 11:30]
La Sala Grande era deserta, fatta eccezione per qui pochi studenti del settimo anno che, come la Tassorosso, avevano delle ore buco e ne stavano approfittando per ripassare, chiacchierare o semplicemente rilassarsi prima dell'inizio della prossima lezione. Era il momento perfetto per la O'Neill di lavorare un po' sull'indagine che aveva avviato qualche mese prima, un'indagine che aveva come oggetto la situazione sentimentale del migliore amico Vergil Cartwright. Le parole di Axell la mattina del suo complanno non erano rimaste inascoltate: fedele alla volontà del professore di Volo ma incuriosita dall'intera vicenda, Cappie aveva deciso di scoprire lei stessa chi fosse la ragazza che aveva attirato l'attenzione e i sentimenti del Cartwright, sentimenti che erano rimasti inespressi da quel che ne sapeva la tassetta. Lo aveva osservato a lungo e senza fiatare in quella prima settimana di scuola, cercando di cogliere i segnali, i gesti, gli sguardi che l'avrebbero portata sempre più vicina alla propria meta. Non aveva rivelato a nessuno le proprie intenzioni, forse perchè spinta dallo stesso motivo che aveva costretto Vergil a non parlarne con nessuno dei suoi più intimi amici: ovvero che dovesse esserci sotto qualcosa di scottante.
Uhm...si, così dovrebbe andare...
Aveva stilato una lista su un foglio di pergamena, una sorta di diagramma ad albero che si dipanava da un quesito centrale -il più importante- per poi ramificarsi in tante piccole domande alle quali Cappie avrebbe dovuto trovare una risposta, per ricongiungerle alla domanda iniziale.
Perchè ce lo tiene nascosto?
Era la prima domanda venuta in mente alla ragazza, vergata in inchiostro rosso e cerchiata più volte, la domanda attorno alla quale girava tutta l'indagine dell'irlandese. Doveva esserci qualcosa, in questa ragazza, che faceva vergognare o che spingeva il Cartwright al silenzio, delle caratteristiche che era meglio tenere segrete. Sotto il quesito, in una lista numerata, venivano i motivi più plausibili (e anche meno plausibili) che erano venuti in mente alla ragazza, cancellandone alcuni e sottolineandone altri, tutti scritti in perfetta grafia.
1. Ha una ragazza che preferisce mantenere segreta la relazione. 2. Si sente in colpa per qualcosa 3. Si vergogna di lei 4. E' una studentessa 5. E' una professoressa 6. E' fidanzata 7. E' fidanzata con un conoscente (?)
L'ultima ipotesi era la peggiore da prendere in considerazione, ma la Tassorosso non poteva escluderla dalla propria indagine, sebbene preferisse non puntare solo su quel particolare ma cercare di tenere allargati gli orizzonti. Aveva scartato l'ipotesi che la ragazza in questione si trovasse al di fuori di Hogwarts, per il semplice fatto che raramente il ragazzo usciva fuori dal castello, quindi aveva una percentuale davvero bassissima, quasi inesistente, di conoscere qualcuna al di fuori del contesto scolastico. Restavano in piedi le altre ipotesi, che comunque stavano dando un bel da fare all'irlandese, visto che le mancavano ancora alcuni dati per riuscire ad avere il quadro completo. Aveva pensato, nei giorni precedenti, che la persona della quale Vergil si fosse infatuato fosse una delle sue colleghe di lavoro. Lo aveva quindi spiato (spiare è decisamente la parola giusta) mentre si approcciava con tutte le donne al tavolo dei professori e due particolari erano saltati immediatamente agli occhi della piccola O'Neill: un rapporto più confidenziale con la professoressa di Pozioni, Martha Bennet, (che si sia preso una sbandata per quella lì?!) e l'assoluta, sfolgorante, stupefacente capacità di fissare l'Auditore direttamente negli occhi mentre le parlava. Neanche uno sguardo sulla scollatura. Mai, neppure una volta. Anche quando era triste e depresso per la rottura con Ariel, l'amico di tanto in tanto lanciava un'occhiata al davanzale della collega di Antiche Rune, una vista che secondo Kelly rinfrancava il suo spirito. Ma da qualche tempo l'Auditore non costituiva più un'attrattiva per il Cartwright, segno evidente quello che l'infatuazione del ragazzo era davvero stratosferica.
Professoressa: _M. Bennet (sembrano molto in confidenza, ma non mi sembra innamorato. Non guarda neanche la sua di scollatura...)
Aveva annotato quell'appunto e lo aveva accantonato, disegnando un altro schema questa volta sotto la dicitura "studentessa", che tuttavia era rimasto in bianco. Se le era molto facile osservare i movimenti di Vergil al tavolo dei professori (lo poteva vedere ogni mattina) difficilmente invece era notare i suoi atteggiamenti con le studentesse, dal momento che la tassetta non aveva modo di girare liberamente per la scuola a causa degli impegni scolastici. Avrebbe dovuto sfruttare ogni singola ronda insieme al Cartwright, ma almeno poteva stilare una sorta di linea guida per il tipo di ragazza che doveva aver colpito l'attenzione del prefetto dei Tassi.
Età: 16/17 anni A. fisico: burroso, probabile presenza di curve, non è da escludere una taglia abbondante di seno Carattere: solare, spigliata, intelligente. Un bel tipino con il quale divertirsi Car. fisiche: // Difetti: fidanzata, molto probabile
Difficile che il professore di Volo si lasciasse bloccare dal suo essere una studentessa (in fondo lui e Ariel si erano messi insieme che lei andava ancora a scuola) quindi l'unica cosa che poteva trattenere Vergil dal provarci con questa ragazza era il suo fidanzato. Tutte supposizioni della O'Neill, che si basava naturalmente sulla sua personale conoscenza dell'amico e non su un riscontro effettivo della realtà. Motivo per cui, pur convinta dei propri ragionamenti, Cappie decise di stilare di seguito una serie di strategia da seguire nelle settimane seguenti, per scoprire -senza bisogno di chiedere al diretto interessato- da sola quale fosse la verità. Avrebbe dovuto cogliere il professore di Volo nei suoi atteggiamenti più intimi e privati, ovvero quando non immaginava di essere osservato da qualcuno: cogliere sguardi, intuire stati d'animo, comprendere quali persone attirassero maggiormente la sua attenzione rispetto ad altre. Non era facile, non era per nulla facile perchè Vergil, sul posto di lavoro, era bravo a nascondere ciò che gli frullava per la testa (tant'è vero che la tassetta non si era minimamente resa conto dei suoi sentimenti prima che glieli rivelasse il cugino), ma ci avrebbe provato, avrebbe fatto uno sforzo e, al termine di quel mese (se non fosse giunta prima alla soluzione) avrebbe tratto le proprie conclusioni in base ai dati raccolti. Cappie fissò il foglio, sospirando e scarabocchiando ancora qualche considerazione qua e là: un appunto di fare più attenzione al rapporto con la Bennet e un altro che le imponeva di vagliare le possibili candidate al cuore del Tassobello. Da un lato provava un po' di tristezza nel vedere che l'amico, ancora una volta, le aveva tenuto nascosto un proprio stato d'animo; dall'altro si sentiva elettrizzata come poche al pensiero che quella, all'effettiva, sarebbe stata la sua prima e vera indagine!
E speriamo di non fare cilecca!
Pensò fra sè, arrotolando con cura il foglio di pergamena e alzandosi dal proprio tavolo, dopo aver riposto tutto il materiale nella cartella. Aveva una pesantissima lezione di Storia della Magia a breve e preferiva non farsi trovare a scrivere ipotesi sulla cotta di Vergil da uno dei suoi amici. Poteva essere qualcosa di campato in aria, come una situazione molto seria per cui nel dubbio preferiva tacere.
Eccoti qua! Credevo che questa lezione di Rune non finisse più! Dai andiamo, Murray ci starà sicuramente aspettando in classe...
[Autoconclusiva]
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da Sandyon » 28/02/2015, 22:42
Basandomi sui risultati ricevuti tramite MP, Caroline Priscilla arriva alle seguenti deduzioni:
1) La ragazza si trova sicuramente tra il 5° e il 6° anno, nessuna del 7° corrisponde ai parametri concordati.
2) La ragazza è probabilmente bionda, con occhi chiari.
3) La ragazza non è una professoressa.
4) La ragazza può essere solo tra i Grifondoro e i Dragargenteo.
5) La ragazza segue quasi sicuramente le lezioni di Volo, avendolo scelto dopo i G.U.F.O.
6) La ragazza quasi sicuramente ama le pesche o l'uva o entrambi i frutti.
7) La ragazza quasi sicuramente apprezza come colori il ciano, il verde prato, il bianco perla o il giallo limone.
8) La ragazza dovrebbe avere, come ipotizzato, un fisico burroso ma sodo e una voce gradevole, ma non fa parte del coro.
Lista di ragazze che dovrebbero corrispondere a questi prerequisiti:
Josephine Standhall - 6° Anno - Grifondoro (4° di seno - Single) Charlotte Gardevoire - 6° Anno - Grifondoro (5° di seno - Impegnata con sconosciuto) Bianca Arcuri - 5° Anno - Grifondoro (4° di seno - Impegnata con sconosciuto) Akihime Fujisawa - 6° Anno - Grifondoro (6° di seno - Fidanzata con conoscente) Charisma Wellington - 5° Anno - Grifondoro (5° di seno - Impegnata con amico) Georgie Munoz - 6° Anno - Grifondoro (4° di seno - Single)
Camila Estevez - 5° Anno - Dragargenteo (5° di seno - Impegnata con sconosciuto) Nuvola Montanari - 6° Anno - Dragargenteo (5° di seno - Single) Victoria Randall - 5° Anno - Dragargenteo (4° di seno - Fidanzata con buon amico) Kiki Lun - 6° Anno - Dragargenteo (5° di seno - Impegnata con conoscente)
Molto improbabili ma tenute ugualmente da conto per le misure:
Ingera Tunno - 6° Anno - Tassorosso (8° di seno - Single ma presumibilmente bisex con tendenze lesbo non dichiarata) Mikaela Jovovich - 6° Anno - Serpeverde (7° di seno - Fidanzata a distanza con un blando conoscente)
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