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Messaggioda Eibhlin » 12/07/2016, 12:42

Il mio predecessore... lui non ha mai sbagliato, da che ho memoria: ricordo il modo in cui sapeva tenere sotto controllo ogni cosa, ogni problema, senza mai commettere un passo falso, senza mai vacillare... ho sempre voluto somigliare a lui, guidare la Gilda come faceva lui.
Ma ho ancora molto da imparare, tanta strada da percorrere, e forse ogni tanto è necessario che io sbagli, al fine di migliorarmi ed avvicinarmi sempre di più all'uomo da cui ho sempre tratto ispirazione.


Comprendo e condivido in pieno il vostro punto di vista, perchè io stessa mi ritrovo tutt'ora nella vostra stessa identica situazione.
Il mio mentore è stato e sarà sempre un punto di riferimento il quale però sento di non riuscire a raggiungere, nemmeno impegnandomi con tutta me stessa.
Ho solo pochi anni in più rispetto a Voi, eppure non penso di essermi neanche lontanamente avvicinata a ciò che lui era ed è stato per me.


Due donne simili, da quel punto di vista, con esperienze molto vicine tra loro che avevano alimentato in entrambe il desiderio di eguagliare chi le aveva precedute ed aveva permesso loro di diventare le donne che, quel giorno, si stavano confrontando durante una passeggiata voluta dall'Oceano.

Ma a questo punto, credo anche che sia una cosa inattuabile. Ciò che ha reso il mio mentore e il vostro predecessore in quel modo sono state proprio le loro esperienze vissute, uniche e inimitabili, come quelle che in questo momento stiamo vivendo io e Voi.
Possiamo prenderli come esempio, possiamo ambire alla loro perfezione, ma in realtà stiamo già costruendo il nostro modo di fare, perfetto e unico, che sarà un giorno fonte di ispirazione per altri.
E si sa che le esperienze sono frutto degli errori compiuti durante questo lungo cammino.


Un discorso corretto, saggio, equilibrato.
Ti ringrazio, Martha.
Mi hai dato un giusto punto di vista su cui riflettere.


Grazie a Voi per avermi concesso la vostra attenzione.
È raro poter insegnare qualcosa all'Oceano stesso.


Meno raro di quanto tu possa pensare, credimi.

Rispose Eibhlin, sorridendo placidamente a Martha prima di spiegarle il perché della passeggiata e della sua domanda su come la donna si vedesse nel ruolo di Consigliere Acuan.

Posso sapere il perchè di questa domanda?

Naturalmente.
Devi sapere che la Terran Verdigris ha deciso che fino a che sarà in carica, la sua Gilda potrà avvalersi non di un solo Consigliere... bensì di due: ella sente la necessità di avere una persona in più accanto a consigliarla e a sostenerla in tempi tanto delicati, riconoscendo anche il diritto del Consigliere stesso, in quanto figura unica fino a questo momento, di avere una propria vita e del tempo per sé, tempo che la sua carica gli rende quasi impossibile reclamare.


Capisco... Una scelta oculata e a mio parere molto saggia.
Dunque state vagliando la possibilità di affiancare qualcuno all'attuale Consigliere...


La sua scelta mi ha fatto riflettere, e sono giunta alla conclusione che avere due Consiglieri non sia una decisione tanto sbagliata... soprattutto quand'è evidente quanto ancora io abbia ancora da imparare.
E pensando ad un possibile secondo Consigliere... sei stata tu a venirmi in mente, Martha.


Pur non esprimendo esplicitamente le proprie emozioni, la Bennet non poté certo controllare il proprio Elemento, che dimostrò infatti di essere stato molto colpito da quella notizia, una notizia che faceva sentire onorati per una tale scelta, ma che indubbiamente poneva in atto non poche domande e dubbi.

E le obiezioni che vi ho fatto presente poco fa?

Tu hai posto un giusto ostacolo alla tua possibile nomina di Consigliere, ed è giusto, poiché la regola non scritta della Gilda Acuan è di dover appartenere almeno al grado di Precettore... perciò io ti chiedo: vorresti affidarti al Conflux, e lasciare che sia lui a guidare il tuo futuro all'interno della Gilda?

Farei qualunque cosa il Conflux mi chiedesse di fare per dimostarGli la mia profonda gratitudine e devozione...
Ma non sarei rispettosa dell'Elemento che mi appartiene se prendessi avventatamente una decisione senza prima aver riflettuto con attenzione sulla vostra proposta.


Lo comprendo.

Avete parlato anche col Consigliere Montesquieu della vostra decisione?
Mi piacerebbe poter sentire il suo di parere, nel caso.


Sì, ne ho parlato anche con lui.
È convinto che avere un altro Consigliere, se è ciò di cui sento il bisogno, sia la scelta giusta per il benessere della Gilda, e non ha sollevato alcuna obiezione quando ho fatto il tuo nome: ti considera una persona da stimare e da cui si possa imparare molto, esattamente come me.


Le rispose la Johanndottir, sempre sorridente e sempre serena, gentile, disponibile al dialogo e al fugare qualsiasi dubbio - del tutto lecito, comunque - stesse venendo alla sua interlocutrice.

Perdonatemi se sto peccando di superbia, ma vi assicuro che non è mia intenzione.
I doveri e gli oneri di un Consigliere sono tanti e gravosi ed io voglio essere sicura che potrò addossarmeli senza troppe difficoltà, per non dovervi mai farvi pentire di aver scelto fra tanti proprio me.
A questo proposito, perchè la vostra scelta è ricaduta su di me?
Cosa vi spinge a credere che io possa essere un buon Consigliere, nonostante sia evidente che senza un grado più alto sarei solo un Consigliere a metà?


Perché ho visto in te tutte le qualità che un Consigliere Acuan dovrebbe avere, le stesse che ho visto in Joël all'epoca e che mi hanno spinto a proporgli questa stessa carica: poco fa mi hai saputo consigliare al meglio senza nemmeno rendertene conto, con un'obiettività che non molto avrebbero saputo palesare di fronte a me, temendo forse di offendermi. Il tuo passato ti ha reso una persona incline alla riflessione, ti ha fatto diventare saggia, obiettiva, capace di giudicare una situazione senza farti influenzare da essa o da chi ti sta di fronte... sei la persona che vorrei al mio fianco in questo compito, Martha.

Breve pausa.

E tuttavia hai ragione, hai detto una cosa giusta: il tuo grado attuale con l'Elemento non ti permette di assolvere al meglio il compito... ed è qui che si ritorna con la mia domanda precedente.
Tuttavia mi hai chiesto del tempo per riflettere, perciò per il momento non dirò altro: quando avrai preso la tua decisione, allora affronteremo anche questo discorso.


Inutile mettere altra carne al fuoco se tanto la Bennet non era convinta di suo: Eibhlin non sapeva quali dubbi - a parte il non essere abbastanza alta in grado come Gildata - passassero per la mente della donna, ma se ella necessitava di tempo, allora gliel'avrebbe concesso, riservandosi di riparlarne solo quando quest'ultima avesse voluto.
Non avendo più nulla da dirle per ora, e volendo iniziare da subito a lasciarle il suo spazio, con un sorriso benevolo ed una stretta alle mani di lei, l'Oceano si congedò dall'Acuan, riprendendo il suo cammino verso la propria abitazione al centro del Villaggio, pregando il Conflux che consigliasse al meglio Martha e le suggerisse al più presto la giusta strada da percorrere.


Fine
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Messaggioda Martha » 16/01/2017, 19:55

[Sabato 15 Marzo 2113 - Townhouse Bennet, Aberdeen ---> Acuan Burrow, Reykjavík - Ore 7:30/8:30]


Non era facile fare fronte alle novità che nelle ultime settimane avevano interessato la vita della Bennet, sconvolgendo il suo delicato mondo. Ogni giorno che si svegliava accanto al Cartwright le sembrava di vivere una strana illusione, in cui le sensazioni, i sentimenti e le emozioni sembravano essersi accentuati di colpo, rendendola più sensibile verso tutto ciò che riguardava l'uomo che amava. Apriva gli occhi pigramente, solitamente qualche minuto prima che si svegliasse anche lui, e rimaneva ferma a pensare e contemplare, domandandosi sulla reale natura di ciò che stava provando. Poi, come colta da un pensiero fugace, si alzava dal letto, andando ad osservare in silenzio la piccola neonata che giaceva finalmente stanca ed esausta nella sua culla, persa in qualche sogno inconoscibile per gli adulti.
Sorrideva a quel punto la donna, allungando una mano per carezzarle il viso, per abituarla al suo tocco gentile e delicato su di lei, perché entro pochi mesi la pozionista sarebbe stata a tutti gli effetti sua madre. Dentro di sé invece stava imparando ad esserlo, con lentezza, godendosi quell'esperienza attimo dopo attimo, perché sapeva che la bambina aveva tutte le potenzialità di entrare nel suo cuore, doveva solo lasciare che il tempo le fosse amico.
In ultima analisi, c'era un ulteriore motivo per incrementare la gioia della donna, l'aver raggiunto finalmente un traguardo che aveva rincorso a lungo: un legame più forte con l'Acqua. Da quando era accaduto, il giorno stesso in cui aveva accettato senza riserve Vergil nel proprio cuore, Martha non aveva fatto altro che stare a contatto quanto più possibile con il proprio elemento, scoprendo le diversità che sussistevano rispetto alla sua precedente condizione. Il Fiume era costantemente in movimento, cercando senza sosta la propria strada verso il Mare aperto, adattandosi in ogni ambiente e contesto per raggiungere il proprio scopo. Questa immagine rifletteva il mutato atteggiamento della pozionista negli ultimi tempi. Non più arroccata nelle sue posizioni, ma più aperta e pronta alle nuove esperienze, ad adattarsi anche lei in ambienti e contesti differenti da quelli conosciuti. Una sensazione che aveva scelto di analizzare per diversi giorni, prima di fare visita al suo Oceano e finalmente accettare la sua proposta di esserle Secondo Consigliere.
Forse il merito era dovuto proprio a quella nuova consapevolezza da poco raggiunta, ma la Bennet avvertiva meno timore e più fiducia in quello che sarebbe venuto. Sapeva che per ottenere una carica tanto alta avrebbe dovuto colmare un altro grado del proprio elemento, eppure di fronte alla prospettiva di diventare Precettrice in un battito di ciglia non provava più lo scoraggiamento e la titubanza iniziali, ma solo e soltanto una serena aspettativa che rendeva ancora più raggiante il suo sorriso quel Sabato.
Si era alzata presto nonostante fosse il suo giorno libero e si era lavata e vestita di tutto punto per incontrare l'Acuan Diluvium con un abbigliamento adeguato alla sua persona. Gonna lunga nera, stivale fino al ginocchio con tacco medio-alto e quadrato, una maglietta in tulle trasparente su braccia e spalle, un foulard che faceva due volte il giro intorno al collo e infine una collana con medaglione in argento, per spezzare il look total black da lei scelto. Dopo aver rifinito il trucco argentato sugli occhi e aver legato i capelli dietro in uno chignon, la donna rimase in piedi di fronte allo specchio per qualche secondo, osservando se l'immagine riflessa fosse adeguatamente presentabile per l'importante incontro di quel giorno.

Immagine


Fece un lieve cenno col capo, poi passò nuovamente in camera da letto salutando con calma Cavy, ancora addormentata, e con un bacio il proprio futuro marito. In quel momento, un sorriso talmente tenero si aprì sulle labbra della donna da dare ai suoi lineamenti qualcosa di assolutamente nuovo e imprevedibile: una dolcezza da sempre tenuta nascosta.

Aspettami.

Gli sussurrò solo all'orecchio, scendendo giù all'ingresso e gettandosi sulle spalle la pesante mantella con cui uscì fuori. In giardino trovò il suo elfo domestico intento a sistemare le erbe aromatiche che utilizzava in cucina. Salutò anche lui, poi uscì fuori dai confini che impedivano a chiunque fosse all'interno del perimetro della casa di smaterializzarsi. Da lì, si materializzò direttamente all'interno del villaggio nascosto degli Acuan, dirigendosi verso le persone di competenza affinché le indicassero in quale luogo avrebbe potuto trovare Eibhlin. Camminato per un po' e raggiunto il punto che le era stato indicato, la Bennet si inchinò fronte al suo Oceano, salutandola con un sorriso morbido e con delle parole che esprimevano tutto il suo rispetto e la sua devozione nei confronti del Capo degli Acuan.

Che l'Equilibrio possa sempre avere in grazia la Guida e la Luce del nostro cammino.
Salute a Voi, Oceano.
Perdonatemi se sono venuta a cercarVi in ritardo, invece che affrettare a presentarmi dinnanzi alla Vostra persona.
Ora sono finalmente pronta per ricevere l'onore che mi avete concesso.
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Messaggioda Eibhlin » 17/01/2017, 10:19

[A Nord di Reykjavík - Villaggio Acuan - 15 Marzo 2113 - ore 8.21]


Immagine


Non sono sicura che sia la scelta giusta, pur rispettando il parere del Consiglio.

Ma Oceano, nessuno ha mai ottenuto la protezione delle Gilde se sprovvisto di un Elemento!

Ne sono consapevole, ma questa non è una situazione normale.
Ci troviamo di fronte a qualcosa di sconosciuto anche per noi, e non possiamo sottovalutare la gravità dei fatti con tanta leggerezza... ho bisogno di riflettere, prima di prendere una decisione.


Naturalmente, illustrissimo Oceano.
Che il Conflux continui a proteggervi e a guidarvi per il bene dell'intera Gilda.


I membri del Consiglio delle Maree la lasciarono sola, finalmente, permettendole di spostarsi dalla propria abitazione alla zona esterna della Gilda, all'aperto, a diretto contatto con l'aria fredda: erano stati i fratelli Haytham e Jasper Ravnick a richiedere un consulto straordinario coi tre Capi Gilda, ed Eibhlin ne aveva compreso il motivo una volta trovatasi di fronte ai tre individui presentatisi come Na'eh.
Era stato un colloquio surreale, per molti aspetti, dove le tre figure avevano raccontato la loro storia ed avevano mostrato a lei, Yamato e Lindë una piccola parte dei propri poteri, dimostrando un'incredibile capacità di manipolare la Trama a livelli primordiali: non solo, ma con loro anche la minaccia anticipata dal Mana aveva finalmente ricevuto una connotazione specifica, un nome ed un volto... Leonidas.
La bionda Na'eh, Nayru, aveva raccontato loro quale fosse il piano di questo folle dai poteri inimmaginabili, e di come fosse vulnerabile unicamente al Mana -difetto che aveva permesso ai Ravnick di salvare gli altri Na'eh da un suo primo attacco; da lì la possibilità di fornire ai tre un Elemento, ammesso che il loro spirito fatto di pura Trama potesse accettarlo, ma non era una decisione semplice da prendere, soprattutto perché i Capi Gilda avrebbero dovuto essere tutti d'accordo, per forza. Il pensiero di Eibhlin, inoltre, non aveva potuto poi non focalizzarsi sulla figura di Callisto, l'unica secondo il Mana a poter fermare Leonidas: ma in che modo? Che fosse immune ai suoi poteri, forse? Era giusto svelarle l'identità dell'uomo che avrebbe dovuto combattere, e porla così come "arma di difesa" per gli altri Na'eh, le Gilde ed il mondo stesso?
Tanti pensieri per l'Oceano che, in cerca di pace, si allontanò un po' dal centro del villaggio, preferendo passeggiare nel bosco adiacente ad esso, quello che conduceva ad un meraviglioso lago ghiacciato coperto da un sottile strato di neve fresca, la stessa che le stava cadendo tra i capelli proprio in quel momento.

Che l'Equilibrio possa sempre avere in grazia la Guida e la Luce del nostro cammino.

Non aveva percepito subito l'avvicinarsi di Martha alla sua persona, persa com'era nelle proprie riflessioni, ma quando i propri Elementi avevano colto l'Acqua di lei, un'Acqua più forte ed intensa dell'ultima volta in cui si erano parlate, mesi prima, si era voltata con un sorriso benevolo, quello riservato ai propri Confratelli sempre e comunque.

E che Esso vegli sempre su tutti i suoi figli.
Buongiorno, mia cara Martha.


Salute a Voi, Oceano.
Perdonatemi se sono venuta a cercarVi in ritardo, invece che affrettare a presentarmi dinnanzi alla Vostra persona.


Per certe decisioni non si è mai in ritardo...

Le aveva offerto la possibilità di diventare il suo secondo Consigliere, molti mesi prima, ma la donna aveva preferito pensarci, prendersi del tempo per riflettere, ed Eibhlin l'aveva lasciata fare, consapevole che metterle fretta non le avrebbe portato alcun giovamento.

Ora sono finalmente pronta per ricevere l'onore che mi avete concesso.

Ed infatti, lasciandole il proprio tempo, la Bennett era tornata da lei con una risposta positiva, con la volontà di farle da secondo Consigliere: un tempismo perfetto visti gli ultimi avvenimenti, ma l'Acuan Diluvium, credendo ciecamente nell'Equilibrio, non riusciva proprio a stupirsene; le sorrise, piuttosto, prendendole dolcemente le mani per stringerle con delicatezza ma sincera felicità. A dirla tutta, la sua espressione non era serena quanto avrebbe voluto -o quanto forse Martha si sarebbe aspettata- ma la donna avrebbe presto saputo il motivo di quel velo di preoccupazione che offuscava lo sguardo dell'altra.

Sono davvero contenta della tua scelta, Martha.
Mi permetti allora di innalzare il grado del tuo Elemento? Se me lo concederai, avrai tutti i requisiti necessari a diventare ufficialmente il mio secondo Consigliere.


Glielo chiese per conferma, per essere certa che la donna fosse d'accordo, e nel momento in cui ciò fosse accaduto, allora l'Oceano non avrebbe dovuto fare altro che concentrarsi, richiamare a sé l'Acqua, farla scorrere con forza dentro di sé e poi "spingerla" verso lo spirito dell'altra, facendola sgorgare nel fiume interno ch'ella possedeva per ingrossarlo, fortificarlo e mutarlo fino a diventare un Precettore.

... come ti senti, cara?
So che all'inizio è una sensazione un po' destabilizzante, prenditi il tuo tempo.
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Messaggioda Martha » 17/01/2017, 23:02

Curiosamente, l'Oceano aveva scelto lo stesso identico luogo in cui si erano incontrate l'ultima volta per meditare sulle faccende che negli ultimi tempi avevano interessato tutte quante le Gilde. Martha camminò con deliberata lentezza, assaporando ogni nuova sensazione che il covo poteva offrirle, grazie alla sua nuova condizione di Fiume. Non aveva fretta, mai ne aveva avuta in verità. Ma in quel momento riusciva a percepire maggiormente la calma e la pazienza che appartenevano da sempre al suo spirito, senza che lei vi facesse realmente caso.
Giunta nei pressi del lago ghiacciato, circondato da una folta foresta boschiva, gli occhi della Bennet individuarono la regale figura della Johanndottir, immersa nei propri pensieri al punto tale che la sua espressione era contornata visibilmente da rughe di preoccupazione. Per qualche istante, il sopracciglio della pozionista si alzò in alto, in segno di dubbio, poi però la donna preferì salutare l'Acuan Diluvium e renderle omaggio, prima di indagare sullo stato d'animo del Capo degli Acuan.

Che l'Equilibrio possa sempre avere in grazia la Guida e la Luce del nostro cammino.

E che Esso vegli sempre su tutti i suoi figli.
Buongiorno, mia cara Martha.


Salute a Voi, Oceano.
Perdonatemi se sono venuta a cercarVi in ritardo, invece che affrettare a presentarmi dinnanzi alla Vostra persona.


Per certe decisioni non si è mai in ritardo...

Annuì, consapevole di quanto profondamente veritiere fossero le parole di Eibhlin. La fretta non era certo virtù o affare che apparteneva agli Acuan e forse proprio per tale motivo l'Oceano aveva concesso alla pozionista tutto il tempo di cui avesse bisogno prima di sentirsi pronta a divenire il suo Consigliere in seconda. Con un sorriso sereno e felice, Martha fissò l'Acuan Diluvium dritto negli occhi, non per orgoglio o sfida, ma per condividere con lei quel gioioso momento che infine era arrivato.

Ora sono finalmente pronta per ricevere l'onore che mi avete concesso.

Il contatto con le mani della Johanndottir scatenò nello spirito della Bennet una reazione da parte del suo Elemento. Il Fiume adesso sembrava farsi più forte e più cristallino, quasi che la vicinanza e il contatto con la bionda rendesse le sue acque più pure e vigorose.

Sono davvero contenta della tua scelta, Martha.
Mi permetti allora di innalzare il grado del tuo Elemento? Se me lo concederai, avrai tutti i requisiti necessari a diventare ufficialmente il mio secondo Consigliere.


Avete il mio permesso e la mia più sincera gratitudine.

Disse, nel suo sguardo nessuna traccia di dubbio alcuno. Tanta decisione non era frutto di una maggiore avventatezza nella donna, ma la riprova -ancora una volta- che il tempo le aveva permesso di accettare e maturare con serenità quella singola scelta. Una fermezza dovuta sicuramente anche dal diverso approccio che ora Martha applicava alla propria vita e reso più solido dal completo appoggio in tal senso del suo attuale compagno.
Strinse più forte le mani di Eibhlin, ma senza farle del male, chiudendo anche lei gli occhi e preparandosi a ricevere una possente botta interiore che l'avrebbe destabilizzata sicuramente nei primi istanti. Non poteva essere preparata al cento per cento, ma poteva accogliere a braccia aperte quel colpo invece che resistervi, rendendo l'esperienza meno traumatica per sè stessa e per il proprio spirito. Fu esattamente ciò che fece e ciò che accadde, quando una corrente d'acqua vigorosa, copiosa e veloce si immise all'interno del Fiume appena sbocciato in lei, ingigantendolo e rafforzandolo, velocizzando il suo processo di immissione verso il Mare ma senza completarlo del tutto.
La donna trattenne il respiro per quei pochi secondi -interminabili istanti per come li aveva percepiti- in cui l'Acqua venne spinta a salire ancora al grado di Precettore, ma quando finalmente riprese a respirare le sensazioni che provò, seppur confuse, fecero nascere in lei un sorriso spontaneo e incontrollato.

... come ti senti, cara?
So che all'inizio è una sensazione un po' destabilizzante, prenditi il tuo tempo.


Avete ragione... Mi è più... difficile... controllarlo adesso... -disse a fatica, perché sul momento anche le parole uscivano fuori dalle labbra con una certa difficoltà -Concedetemi qualche... minuto... per favore...

Ad un cenno d'assenso da parte dell'Oceano, la Bennet si sarebbe seduta sotto uno dei pini che frastagliavano le rive del lago, inginocchiandosi per terra e poggiando la schiena contro il tronco, in attesa che quel capogiro passasse da solo. Non avendo raggiunto da sola quel grado, per Martha risultava molto più difficile riuscire a domare il suo Elemento, ma non qualcosa di completamente impossibile. Difatti, le bastarono cinque minuti per tornare a parlare senza doversi bloccare ogni volta e in quel frangente scelse di approfittare del momento propizio per poter domandare all'Acuan Diluvium alcune curiosità.

Posso chiederVi di sedere qui insieme a me?
Vi ho osservato prima e avevate un'espressione molto corrucciata sul volto...
Quale spinosa questione Vi affligge l'animo?
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Messaggioda Eibhlin » 18/01/2017, 11:48

Ora sono finalmente pronta per ricevere l'onore che mi avete concesso.

Sono davvero contenta della tua scelta, Martha.
Mi permetti allora di innalzare il grado del tuo Elemento? Se me lo concederai, avrai tutti i requisiti necessari a diventare ufficialmente il mio secondo Consigliere.


Avete il mio permesso e la mia più sincera gratitudine.

Non ci fu molto altro da aggiungere, ed infatti la donna non perse tempo: con le mani di Martha tra le proprie e la concentrazione massima possibile, Eibhlin spinse con forza l'Acqua verso lo spirito della Bennet, "costringendo" l'Elemento in lei a rafforzarsi all'istante, ad esploderle dentro, a mutare la propria forma per divenire quasi una foce, il collegamento tra ciò che era prima e ciò che sarebbe divenuta dopo; che fosse pronta o meno, per la donna sarebbe stata una botta non indifferente, e l'Oceano lo sapeva bene visto che si preoccupò subito di chiederle come stesse.

... come ti senti, cara?
So che all'inizio è una sensazione un po' destabilizzante, prenditi il tuo tempo.


Avete ragione... Mi è più... difficile... controllarlo adesso...
Concedetemi qualche... minuto... per favore...


Tutti quelli che ti servono.

La rassicurò la Johanndottir, aiutandola anche a mettersi seduta e tenendole inizialmente la mano proprio per favorire il recupero dell'auto-controllo, lasciandola poi quando fu certa che Martha potesse cavarsela da sola e gestire senza aiuto la nuova potenza del proprio Elemento.

Posso chiederVi di sedere qui insieme a me?

Con piacere.

Vi ho osservato prima e avevate un'espressione molto corrucciata sul volto...
Quale spinosa questione Vi affligge l'animo?


Una questione che mi ha anche impedito di essere un buon Capo Gilda e di chiederti come stessi o come fossi diventata un Fiume, prima di portarti al grado di Precettore... ti chiedo scusa per questo.

Capitava di rado che Eibhlin non s'informasse sui propri Confratelli, specie coloro che come Martha, e per ovvi motivi, avevano un posto speciale nel suo cuore ed una considerazione maggiore; in un'altra occasione avrebbe chiacchierato a lungo con la donna prima di renderla adatta alla carica di Consigliere, informandosi dunque sulle circostanze che l'avessero mutata in un Fiume e se esse fossero collegate all'aura di maggiore serenità e positivismo che emanava la sua figura... ma l'altra aveva centrato il punto, ed essendo ora suo Consigliere a tutti gli effetti non c'era più motivo per tenerle nascosta la verità.

Immagino comprenderai che ciò che sto per dirti sia estremamente confidenziale: solo Joël e gli altri Capi Gilda con relativi Consiglieri ne sono al corrente, questo perché allarmare i nostri Confratelli non avrebbe senso. -premessa non delle migliori, ma doverosa- Ricordi il nostro ultimo incontro, quando abbiamo rammentato insieme le parole del Mana alla sfida, della "minaccia capace di destabilizzare l'intero mondo magico"? ... ebbene, a quanto sembra siamo riusciti a dare un nome ed un volto a questa minaccia.

Di seguito, e con molta calma -perché non era un discorso si potesse affrontare di fretta- la donna spiegò a Martha di cosa stesse parlando: partì dall'avvento di Thera, Nayru ed Hyenn, di chi loro fossero, da quale tempo venissero e perché ciascuno fosse stato "mandato" in quel presente; ed una volta che il concetto di Na'eh fu chiaro alla Bennet, l'Oceano le parlò anche di Leonidas, di quale minaccia si fosse rivelata, di cosa avesse già fatto -riuscire a dare all'anima rimasta di Nayru una forma corporea lasciando indenne il corpo ospitante, una magia quasi impossibile da comprendere- e di cosa avesse intenzione di fare.

... a quanto pare il suo unico punto debole è proprio la magia del Mana, per questo noi, ed ancor di più i Druidi, rappresentiamo per lui una minaccia: in questi giorni io ed i Capi Gilda stiamo dunque vagliando la possibilità di donare a Thera, Nayru ed Hyenn un Elemento, per fornire loro una maggiore protezione, ma comprenderai come non sia una decisione semplice da prendere.

Soprattutto perché se i Druidi avessero considerato i Na'eh come nemici naturali, aiutarli avrebbe significato rendere nuovamente molto instabile il rapporto coi figli di Gaia.
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Messaggioda Martha » 19/01/2017, 22:48

Concedetemi qualche... minuto... per favore...

Tutti quelli che ti servono.

Per aiutarla a recuperare velocemente il controllo, Eibhlin continuò a stringerle la mano, fino a quando il Fiume straripato non ritornò all'interno dei suoi argini, proseguendo ancora un po' burrascoso ma molto più gestibile rispetto a prima.

Vi ringrazio...

Disse la neo-Precettrice, ripromettendosi che da quel momento in poi avrebbe cercato di ritagliarsi del tempo per concedersi al proprio Elemento e concentrarsi su di esso. Prima di questo, però, Martha volle fare una domanda ben precisa all'Oceano, chiederle quale tipo di problema si nascondesse dietro il suo cipiglio assorto e preoccupato. Come aveva intuito all'inizio, la questione doveva essere grave per far sì che la CapoGilda si lasciasse assorbire completamente dal proprio mondo. E dato che a breve il suo ruolo come Consigliere sarebbe stato reso ufficiale, era doveroso fare pratica con la sua nuova -ed importante- carica all'interno della Gilda Acuan.

Quale spinosa questione Vi affligge l'animo?

Una questione che mi ha anche impedito di essere un buon Capo Gilda e di chiederti come stessi o come fossi diventata un Fiume, prima di portarti al grado di Precettore... ti chiedo scusa per questo.

Esiste un tempo per tutto, quindi non crucciatevi troppo.
Quando se ne presenterà l'occasione potrò raccontarvi tutto ciò che vorrete sapere, ma adesso vi prego di essere Voi a rendermi partecipe di questo problema.


Immagino comprenderai che ciò che sto per dirti sia estremamente confidenziale: solo Joël e gli altri Capi Gilda con relativi Consiglieri ne sono al corrente, questo perché allarmare i nostri Confratelli non avrebbe senso.- Annuì in silenzio, preferendo non interrompere l'Acuan Diluvium fino a quando non avesse del tutto concluso il proprio racconto -Ricordi il nostro ultimo incontro, quando abbiamo rammentato insieme le parole del Mana alla sfida, della "minaccia capace di destabilizzare l'intero mondo magico"?- cenno di assenso -... ebbene, a quanto sembra siamo riusciti a dare un nome ed un volto a questa minaccia.

Per tutto il tempo del racconto, la Bennet fissò con sguardo serio la Johanndottir parlare e raccontare quanto avevano scoperto lei e gli altri CapiGilda grazie all'aiuto ed il supporto dei Ravnick. Era una storia sorprendente, quasi al limite del surreale, e al tempo stesso affascinante e spaventosa. C'era da aver paura dei tre sopravvissuti, di quello che erano in grado di fare, ma il maggior timore era da riservare a Leonidas, l'Originario che aveva in mente piani di distruzione e dominazione del mondo. Solo l'Elemento della donna -peraltro ancora instabile- col suo continuo agitarsi ed ingrossarsi fece capire quanto stesse rimanendo colpita da quei fatti. Mentre il suo volto esprimeva un'espressione perpetuamente seria e concentrata.

... a quanto pare il suo unico punto debole è proprio la magia del Mana, per questo noi, ed ancor di più i Druidi, rappresentiamo per lui una minaccia: in questi giorni io ed i Capi Gilda stiamo dunque vagliando la possibilità di donare a Thera, Nayru ed Hyenn un Elemento, per fornire loro una maggiore protezione, ma comprenderai come non sia una decisione semplice da prendere.

Le ripercussioni potrebbero indebolirci e renderci più vulnerabile verso il nostro reale nemico.- confermò con quelle parole di aver compreso il discorso dell'Oceano, timorosa dal prendere una decisione per quello che sarebbe potuto accadere con i Druidi -Fra l'altro mi chiedo se sia davvero possibile donare loro un Elemento senza che esso entri in conflitto con la loro natura. Noi Gildati siamo nati come semplici maghi e streghe, ma loro, da quel che ho compreso, sono fatti di pura Trama. Prima di compiere qualunque passo in questo senso, dovremmo accertarci che possa essere una soluzione realizzabile.

Espresse con calma il suo unico dubbio sulla questione, rimanendo poi in silenzio ed eventualmente ascoltando la risposta di Eibhlin, mentre rifletteva sulla soluzione migliore.

Se posso darvi il mio onesto parere, credo che a prescindere dalla presenza di un elemento o meno, questi tre individui abbiano il diritto di avere la nostra protezione incondizionata.
Le regole sono fatte per essere seguite durante i periodi di pace, ma quando c'è necessità di un cambiamento è nostro dovere cercare la soluzione pensando al di fuori degli schemi, anche al di fuori di quelle regole che un tempo ci hanno protetti e che adesso rischiano invece di creare più danno che benefici.
So quanto possa essere difficile, ma se ciò che mi avete detto è vero, questo Leonidas va fermato prima che possa ottenere ciò che vuole e distruggere il mondo così come lo conosciamo.
E in questo caso, i Druidi devono essere nostri alleati più che mai.


Cercava di ragionare con calma le possibili soluzioni, esponendo man mano le proprie idee alla Johanndottir, che poteva accettarle o contestarle in base a ciò che ella credeva fosse giusto o sbagliato.

Esistono comunità che ci sono ostili, altre semplicemente mantengono la loro neutralità ed altre ancora, come quella irlandese, ci sono amiche.
Inoltre non dobbiamo dimenticare che il Terran Typhon Seal è sposato con l'Erede del Fuoco Estia, il cui ascendente sui Druidi va calcolato fra gli ingredienti della nostra Pozione.
Perché non proviamo a trovare una soluzione chiedendo suggerimenti anche a loro, alle Guide e agli Eredi?
O forse questa soluzione è già stata vagliata?


Chiese per sicurezza conferma, prima di continuare.

Ad ogni modo, la comunità alleata capirà il problema e ci aiuterà, o almeno questo è quello che ci auguriamo tutti.
Quelle che si mantengono neutrali possono essere convinte grazie ad abili trattative portate avanti con diplomazia e all'appoggio di uno o più Eredi.
Quelle ostili... Se riuscissimo a garantire che rimangano neutrali, senza ostacolarci, né dichiarare guerra, sarebbe comunque una vittoria.
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Messaggioda Eibhlin » 20/01/2017, 9:40

Quale spinosa questione Vi affligge l'animo?

Una questione che mi ha anche impedito di essere un buon Capo Gilda e di chiederti come stessi o come fossi diventata un Fiume, prima di portarti al grado di Precettore... ti chiedo scusa per questo.

Esiste un tempo per tutto, quindi non crucciatevi troppo.
Quando se ne presenterà l'occasione potrò raccontarvi tutto ciò che vorrete sapere, ma adesso vi prego di essere Voi a rendermi partecipe di questo problema.


Ecco perché aveva scelto Martha come secondo Consigliere: una donna forte, intelligente, pragmatica, che sapeva bene farsi da parte per dare priorità a questioni meno piacevoli, ma sicuramente più preoccupanti per il futuro della Gilda e dell'Equilibrio stesso; Eibhlin non aveva mai avuto dubbi sulla Bennet, ma nel vederla rispondere in quel modo non poté non confermare a se stessa di aver effettuato la miglior scelta possibile.
Di seguito dunque, dopo averla avvisata di non poter parlare con nessuno -se non con Joël- di quanto l'altra stesse per dire, l'Oceano le raccontò tutto ciò che c'era da sapere sui tre Na'eh conosciuti di recente, su Leonidas, sulle implicazioni che sarebbero sorte aiutandoli ed anche di cosa si rischiava nel non farlo, ben felice di ricevere un'opinione da lei, perché in fondo era anche per quello che l'aveva scelta.

Le ripercussioni potrebbero indebolirci e renderci più vulnerabile verso il nostro reale nemico.
Fra l'altro mi chiedo se sia davvero possibile donare loro un Elemento senza che esso entri in conflitto con la loro natura. Noi Gildati siamo nati come semplici maghi e streghe, ma loro, da quel che ho compreso, sono fatti di pura Trama. Prima di compiere qualunque passo in questo senso, dovremmo accertarci che possa essere una soluzione realizzabile.


Esattamente ciò che penso io: è anche vero, però, che nessun Na'eh si sia mai avvicinato al Mana, da ciò che mi è stato raccontato, perciò non credo ci sia modo di accertarcene preventivamente... dovrebbe essere un tentativo alla cieca, con conseguenze del tutto imprevedibili. -e per un Acuan lanciarsi nel vuoto non era quasi mai la soluzione migliore.

Se posso darvi il mio onesto parere, credo che a prescindere dalla presenza di un elemento o meno, questi tre individui abbiano il diritto di avere la nostra protezione incondizionata.
Le regole sono fatte per essere seguite durante i periodi di pace, ma quando c'è necessità di un cambiamento è nostro dovere cercare la soluzione pensando al di fuori degli schemi, anche al di fuori di quelle regole che un tempo ci hanno protetti e che adesso rischiano invece di creare più danno che benefici.
So quanto possa essere difficile, ma se ciò che mi avete detto è vero, questo Leonidas va fermato prima che possa ottenere ciò che vuole e distruggere il mondo così come lo conosciamo.
E in questo caso, i Druidi devono essere nostri alleati più che mai.


Annuì lentamente, senza interrompere la donna perché ci teneva ad ascoltare il suo ragionamento per intero, un punto di vista che per molti aspetti non si scostava da quello dell'Oceano stessa.

Esistono comunità che ci sono ostili, altre semplicemente mantengono la loro neutralità ed altre ancora, come quella irlandese, ci sono amiche.
Inoltre non dobbiamo dimenticare che il Terran Typhon Seal è sposato con l'Erede del Fuoco Estia, il cui ascendente sui Druidi va calcolato fra gli ingredienti della nostra Pozione.
Perché non proviamo a trovare una soluzione chiedendo suggerimenti anche a loro, alle Guide e agli Eredi?
O forse questa soluzione è già stata vagliata?


Sì, naturalmente è stata messa in conto la possibilità di chiedere appoggio e consiglio agli Eredi, ma non dobbiamo dimenticare che due di loro ci sono fortemente ostili... e potrebbero influire non poco sul giudizio delle diverse comunità druidiche.

Ad ogni modo, la comunità alleata capirà il problema e ci aiuterà, o almeno questo è quello che ci auguriamo tutti.
Quelle che si mantengono neutrali possono essere convinte grazie ad abili trattative portate avanti con diplomazia e all'appoggio di uno o più Eredi.
Quelle ostili... Se riuscissimo a garantire che rimangano neutrali, senza ostacolarci, né dichiarare guerra, sarebbe comunque una vittoria.


Temo che la situazione sia più complessa di così... se tutto ciò che i tre ci hanno detto è vero, e non ho ragioni per pensarla diversamente, la diatriba tra Na'eh e Druidi va avanti da secoli, da più di un millennio: è vero, gli Eredi attuali, o perlomeno la maggior parte di loro, sono di vedute più ampie, più tendenti al dialogo ed alla comprensione, ma ho la sensazione che convincerli a collaborare, se non addirittura a proteggere chi per loro è stato un nemico tanto radicato nel tempo... non sarà affatto semplice.

Sospirò leggermente la Johanndottir, mostrando forse per la prima volta la sua fragilità; d'altronde era solo una donna col peso di una Gilda sulla spalle, ed era normale che una situazione tanto delicata potesse metterla in crisi.

Inoltre non dimentichiamoci di Callisto: il Mana stesso ha detto che potrebbe essere una risorsa preziosa, fondamentale nella battaglia contro Leonidas... ma a che prezzo mi chiedo? Ha imparato da poco a fidarsi di noi, e non so come potrebbe reagire nel sapere di dover essere quasi un'arma in questa battaglia, né più che altro se sia pronta per questo.
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Messaggioda Martha » 22/01/2017, 23:00

Esattamente ciò che penso io: è anche vero, però, che nessun Na'eh si sia mai avvicinato al Mana, da ciò che mi è stato raccontato, perciò non credo ci sia modo di accertarcene preventivamente... dovrebbe essere un tentativo alla cieca, con conseguenze del tutto imprevedibili.

Tuttavia è inaccettabile una simile opzione, non credete?
Il rischio di fare loro del male è troppo alto per potersi affidare semplicemente alla fortuna e sperare che non accada loro nulla.
No, temo che questa soluzione sia da scartare...


Non stavano discutendo di un argomento semplice e delicato. Martha si sentiva ancora un po' indebolita dalla presenza rafforzata dell'Acqua dentro di sé, ma stava cercando con tutta sé stessa di consigliare l'Oceano su quella spinosa faccenda riguardante i Na'eh e la minaccia Leonidas. Dare loro un elemento poteva essere la soluzione migliore, se Nayru, Thera e Hyenn fossero stati umani. Ma il loro corpo era fatto interamente di Trama, come potevano sperare che una scintilla di Mana venisse accettata nel loro spirito senza conseguenze? Quella era una strada al momento non percorribile, molto meglio dare protezione ai tre fuggiaschi anche senza la presenza di un elemento, col rischio però di inimicarsi i Druidi e scatenare una guerra con loro. Un rischio che si poteva arginare cercando il supporto della Comunità Druidica irlandese e degli Eredi loro alleati, ad esempio.

Sì, naturalmente è stata messa in conto la possibilità di chiedere appoggio e consiglio agli Eredi, ma non dobbiamo dimenticare che due di loro ci sono fortemente ostili... e potrebbero influire non poco sul giudizio delle diverse comunità druidiche.

Questa purtroppo, che lo vogliamo o meno, è una battaglia anche di natura politica.
Non possiamo lasciarci frenare dalla possibilità che i due Eredi ostili possano fomentare negativamente le altre Comunità.
Bisogna giocare d'anticipo e d'astuzia, prendere gli alleati che possiedono le maggiori doti di diplomazia e capacità di guadagnarsi il favore degli altri e convincerli a dare battaglia con le parole.
Se attentamente studiata, questa strategia potrebbe evitarci molti pensieri in futuro...


Forse Martha si stava lasciando trasportare troppo dall'ottimismo nel suo ragionamento, non calcolando un fattore fondamentale: ovvero che gli stessi Eredi "buoni" -per così dire- potevano avere delle riserve nell'allearsi con le Gilde anche in quella situazione.

Temo che la situazione sia più complessa di così... se tutto ciò che i tre ci hanno detto è vero, e non ho ragioni per pensarla diversamente, la diatriba tra Na'eh e Druidi va avanti da secoli, da più di un millennio: è vero, gli Eredi attuali, o perlomeno la maggior parte di loro, sono di vedute più ampie, più tendenti al dialogo ed alla comprensione, ma ho la sensazione che convincerli a collaborare, se non addirittura a proteggere chi per loro è stato un nemico tanto radicato nel tempo... non sarà affatto semplice.

E voi Oceano vi state fasciando la testa, prima di rompervela.- rispose con un morbido sorriso la donna, affrettandosi però ad aggiungere una spiegazione -È un detto babbano, significa che non va bene pensare in anticipo alle conseguenze, quando ancora non si è verificato alcun fatto negativo.
È vero che non possiamo essere sicuri dell'appoggio degli Eredi, ma provare intanto a parlarne sarebbe già un passo avanti. In base alla loro reazione, potremo regolarci poi su come agire.
Non voglio essere completamente ottimista, ma nemmeno lasciarmi andare al pessimismo quando è ancora tutto incerto.
Chiedere il loro parere ci aiuterà a comprendere meglio in che direzione dobbiamo muoverci.


Inoltre non dimentichiamoci di Callisto: il Mana stesso ha detto che potrebbe essere una risorsa preziosa, fondamentale nella battaglia contro Leonidas... ma a che prezzo mi chiedo? Ha imparato da poco a fidarsi di noi, e non so come potrebbe reagire nel sapere di dover essere quasi un'arma in questa battaglia, né più che altro se sia pronta per questo.

Ma noi non la vediamo come un'arma, dico bene? Callisto è una donna a cui è stato affidato un ruolo importante in questa vicenda, del quale però nessuno di noi è a conoscenza. Se vogliamo guadagnarci completamente la sua fiducia, è bene farle presente ciò che è stato detto dal Mana, farle comprendere che in nessun modo la sua persona viene considerata meno di un essere umano, farla sentire libera di scegliere ma cercare anche di persuaderla a fare la scelta migliore per noi. Sempre rispettando il libero arbitrio, ovviamente.
Anche in questo caso, si tratta di saper utilizzare la diplomazia. Callisto non deve solo imparare a fidarsi delle Gilde, ma deve abbracciarne gli ideali, farli propri e decidere di difenderli.


Spingerla delicatamente verso la meta, trasportarla come farebbe un corso d'acqua. Era in questo modo che ragionava Martha, convinta che le parole nascondessero un grande potere nelle mani di chi era tanto esperto da saperle utilizzare.

Se il mio suggerimento venisse accettato, credo che non ci sia bisogno di aggiungere chi, fra gli Acuan, è il più indicato per questo ruolo.

Ovvero il Consigliere Montesquieu. Chi meglio di lui avrebbe potuto convincere la Dyther a diventare una di loro?
La donna fece un altro sorriso verso Eiblhin, rendendosi conto che ormai il capogiro era passato e il suo corpo aveva recuperato le forze necessarie per rimettersi in piedi.

Mi sento molto meglio adesso.
Volete continuare a parlare o preferite che vi lasci a riflettere su quanto vi ho detto?
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Messaggioda Eibhlin » 22/01/2017, 23:48

Esattamente ciò che penso io: è anche vero, però, che nessun Na'eh si sia mai avvicinato al Mana, da ciò che mi è stato raccontato, perciò non credo ci sia modo di accertarcene preventivamente... dovrebbe essere un tentativo alla cieca, con conseguenze del tutto imprevedibili.

Tuttavia è inaccettabile una simile opzione, non credete?

Sì, concordo, ed immagino tu ne comprenda perfettamente il motivo.

Il rischio di fare loro del male è troppo alto per potersi affidare semplicemente alla fortuna e sperare che non accada loro nulla.
No, temo che questa soluzione sia da scartare...


Eibhlin annuì, con un sospiro leggero: la situazione non era semplice, ed in più vi erano un'infinità o quasi di incognite da considerare; tuttavia non potevano permettere -almeno nell'ottica dell'Oceano- che i tre Na'eh rimanessero privi della protezione delle Gilde, anche se questo avrebbe comportato non pochi problemi coi Druidi, ed in particolare con i due Eredi che più odiavano i loro Concugini.

Questa purtroppo, che lo vogliamo o meno, è una battaglia anche di natura politica.
Non possiamo lasciarci frenare dalla possibilità che i due Eredi ostili possano fomentare negativamente le altre Comunità.
Bisogna giocare d'anticipo e d'astuzia, prendere gli alleati che possiedono le maggiori doti di diplomazia e capacità di guadagnarsi il favore degli altri e convincerli a dare battaglia con le parole.
Se attentamente studiata, questa strategia potrebbe evitarci molti pensieri in futuro...


Temo che la situazione sia più complessa di così... se tutto ciò che i tre ci hanno detto è vero, e non ho ragioni per pensarla diversamente, la diatriba tra Na'eh e Druidi va avanti da secoli, da più di un millennio: è vero, gli Eredi attuali, o perlomeno la maggior parte di loro, sono di vedute più ampie, più tendenti al dialogo ed alla comprensione, ma ho la sensazione che convincerli a collaborare, se non addirittura a proteggere chi per loro è stato un nemico tanto radicato nel tempo... non sarà affatto semplice.

E voi Oceano vi state fasciando la testa, prima di rompervela.

Prego?

È un detto babbano, significa che non va bene pensare in anticipo alle conseguenze, quando ancora non si è verificato alcun fatto negativo.
È vero che non possiamo essere sicuri dell'appoggio degli Eredi, ma provare intanto a parlarne sarebbe già un passo avanti. In base alla loro reazione, potremo regolarci poi su come agire.
Non voglio essere completamente ottimista, ma nemmeno lasciarmi andare al pessimismo quando è ancora tutto incerto.
Chiedere il loro parere ci aiuterà a comprendere meglio in che direzione dobbiamo muoverci.


Nuovamente, l'Acuan Diluvium fece un cenno d'assenso: se anche la Sempreverde e il Sole fossero stati d'accordo, Lindë avrebbe potuto parlare col coniuge dell'Erede del Fuoco e quest'ultima in persona, cominciando a sondare con loro il terreno per capire quali chance ci fossero riguardo ad un appoggio dei figli di Gaia; ciò nonostante, comunque, c'era un altro punto da considerare, un punto che la Johanndottir non sottovalutava affatto.

Inoltre non dimentichiamoci di Callisto: il Mana stesso ha detto che potrebbe essere una risorsa preziosa, fondamentale nella battaglia contro Leonidas... ma a che prezzo mi chiedo? Ha imparato da poco a fidarsi di noi, e non so come potrebbe reagire nel sapere di dover essere quasi un'arma in questa battaglia, né più che altro se sia pronta per questo.

Ma noi non la vediamo come un'arma, dico bene? Callisto è una donna a cui è stato affidato un ruolo importante in questa vicenda, del quale però nessuno di noi è a conoscenza. Se vogliamo guadagnarci completamente la sua fiducia, è bene farle presente ciò che è stato detto dal Mana, farle comprendere che in nessun modo la sua persona viene considerata meno di un essere umano, farla sentire libera di scegliere ma cercare anche di persuaderla a fare la scelta migliore per noi. Sempre rispettando il libero arbitrio, ovviamente.

Detta così sembrava tanto semplice, ma Eibhlin sapeva bene come la realtà fosse ben diversa: alla Dyther era stato insegnato per anni ad aver paura delle Gilde, e se anche ora fosse più aperta e disponibile al dialogo coi loro massimi esponenti, scegliere di fronteggiare il nemico in modo peraltro ignoto difficilmente sarebbe stata una decisione presa senza paure, timori o riflessioni anche lunghe.

Anche in questo caso, si tratta di saper utilizzare la diplomazia. Callisto non deve solo imparare a fidarsi delle Gilde, ma deve abbracciarne gli ideali, farli propri e decidere di difenderli.
Se il mio suggerimento venisse accettato, credo che non ci sia bisogno di aggiungere chi, fra gli Acuan, è il più indicato per questo ruolo.


Soprattutto dal momento in cui Joël intrattiene con lei un rapporto lavorativo. -confermò la donna, riferendosi al fatto che Callisto fosse la veterinaria ufficiale dei reali di Andorra, mentre Martha si rimetteva lentamente in piedi con aria molto più ferma e controllata.

Mi sento molto meglio adesso.
Volete continuare a parlare o preferite che vi lasci a riflettere su quanto vi ho detto?


Passeggiamo, ed intanto raccontami cosa ti è accaduto ultimamente.
Tutto ciò di cui abbiamo parlato può aspettare fino a stasera.


Perché oltre che essere l'Oceano, Eibhlin per Martha voleva provare ad essere un'amica... o perlomeno la cosa più possibile vicina ad essa.

Fine
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Messaggioda Zephyr » 24/02/2017, 22:45

Covo Acuan + Ghiacciaio Eterno + 15/04/2113 + Ore 10:11

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Era sempre molto difficile trovare il momento adatto per distaccarsi da tutto ed immergersi nell'autenticità del suo Elemento, fondendo la propria coscienza con esso.
Il lavoro lo assorbiva tanto, a volte anche troppo, ma gli dava modo di non pensare, di non preoccuparsi, di non isolarsi socialmente, quindi lo reputava positivo per la sua anima.
Questo però aveva influito molto sulla sua presenza alla Gilda, destinando le poche visite sporadiche a mattinate domenicali nelle quali, più che salutare i Confratelli, andava a meditare.
Il suo Spirito chiedeva quella pace di tanto in tanto, spingendolo a ricercare una dimensione di completo distacco dal mondo e la ricerca sempiterna dell'Equilibrio tra i fiocchi di neve.
Indubbiamente, il Ghiacciaio Eterno del Covo Acuan non era luogo adatto a tutti, anzi, le temperature che riusciva a raggiungere erano talmente basse da risultare pericolose per chiunque.
Bastava dire che nemmeno l'Oceano in persona potesse camminare lungo quella superficie elevata senza comunque indossare una piccola protezione contro il freddo.
Infatti, Zephyr, per quanto a sangue freddo e ad uno stadio ottimo di affinità (il massimo raggiungibile a causa della sua natura corrotta), aveva optato per un abbigliamento decisamente pesante.
Il vento gelido gli attraversava la pelle, sfiorando le ossa come tanti piccoli e sottilissimi aghi che pizzicavano leggermente senza mai affondare con decisione.
Il cielo, azzurro e limpido, rifletteva il blu del mare ghiacciato, terminando l'opera con una distesa di montagne candide e pericolose allo stesso tempo.
Arrampicarsi e raggiungere la vetta era sempre stato l'obiettivo principale del Kenway, arrivare lassù, contemplare tutto il creato avvolto dal freddo e restare lì per qualche istante.
Era convinto che stabilire un contatto così estremo con l'Elemento potesse dar luogo ad un vero toccasana per l'animo, sedando i suoi tumulti interiori ormai un po' meno frequenti.
Aveva lasciato andare l'immagine di Ariel dalle sue memorie più dolorose e dai suoi sogni, portandola ad un passo dall'essere un ricordo bello, senza destare malesseri falsamente cicatrizzati.
Parlando con Melia, le aveva garantito appoggio, amicizia, tolleranza, vicinanza in caso di estremo bisogno, rasserenando così la Herbert e mettendosi lui in pace con i propri sensi di colpa inutili.
La Resistenza non gli chiedeva più del dovuto e tutto sommato la sua vita aveva preso una piega semplice, pulita, limpida e trasparente, proprio come quel ghiaccio su per il monte.
Incontrare qualcuno? Un'altra femmina che potesse farlo sorridere di nuovo come aveva fatto la Jiménez? No, non è che non ci credesse, più che altro lo dava per stabilito come impossibile.
Magari il Conflux desiderava che egli divenisse un Chierico Asceta e a lui quell'opzione non infastidiva, perché obiettivamente era stato proprio il Conflux a farlo sentire più umano.
L'altro 50% del merito andava indubbiamente ad Ariel, ma lei non c'era più, però c'era il lavoro, le buone azioni con la Resistenza, obiettivi, fratellanza con i Vampiri.
Bastava forse questo a renderlo sereno o quanto meno a non fargli porre domande non solo pesanti ma anche prive di una effettiva risposta, perché tanto l'Equilibrio non avrebbe risposto a lui.
Avanzò ancora, camminando grazie agli scarponi con una salda suola ed una piccozza metallica molto resistente e adatta alle scalate, sentendo ancora più freddo.
Più saliva, più percepiva un tale silenzio da sembrargli quasi di stare scalando le vette del paradiso.
Stranamente però, ad un certo punto della sua impresa, dei rumori e dei versi interruppero quel sacro silenzio, facendogli spostare l'attenzione verso una zona più ampia e piatta del ghiacciaio.
Tre yeti, una femmina e due maschi. I due si continuavano a colpire e spingere a vicenda mentre l'altra li fissava aspettando il vincitore di quella sfida evidentemente al fine di accoppiamento.
Zephyr assottigliò lo sguardo: per un attimo gli parve di tornare nel passato, quando quei due yeti non erano altri se non lui e Dylan.


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Restò calmo e in disparte a guardarli, aspettando che la natura facesse il suo corso e che probabilmente uno dei due alla fine avesse la peggio.
Trascorse un minuto scarso e lo yeti di sinistra diede l'ultimo colpo alla testa del rivale, facendogli perdere i sensi in preda anche ad una massiccia emorragia cutanea che arrossiva il bianco pelo.
La femmina, acclamando il vincitore e fregandosene di come stesse il vinto, si allontanò mano nella mano con colui che presto l'avrebbe fecondata, abbandonando il perdente ad una amara fine.
Quando ormai lo yeti morente fu l'unico a trovarsi lì su quella vetta oltre al Kenway, Zephyr lo raggiunse a passo abbastanza svelto, inginocchiandosi al suo fianco.
Stava per perdere i sensi, dopo aver perso quella sfida. Negli occhi della Creatura Magica, Zephyr scorse l'ombra del dispiacere, della tristezza, del disonore, la voglia di lasciar perdere tutto.
Fu come guardarsi in uno specchio e conoscere la parte più intima e selvaggia del proprio io. Quello era l'animo che aveva ancora tanta paura di non farcela, di non potersi rialzare.
La sconfitta lo aveva privato della voglia di rimettersi su, la sconfitta lo aveva portato a desiderare di chiudere gli occhi e non riaprirli, vigliacco ma anche tanto, tanto umano, tanto vero.
Con le dita della mancina, il Kenway sfiorò la ferita dello yeti ed esse si sporcarono di sangue fresco. Gli occhi della bestia erano lucidi per il dolore, quelli del semi vampiro lucidi per la compassione.
Estrasse la bacchetta, la Creatura pensò erroneamente che volesse finire il lavoro e dopo averlo fissato annuì piano... Ma ciò che scaturì dal catalizzatore magico frenò l'emorragia.
Grazie alla sua bravura come MediMago, non gli fu difficile evitare la morte sicura allo yeti, lasciandolo inizialmente incerto e interdetto, lui che non aspettava altro se non morire e spegnersi.
Scosse la testa, l'Acuan del Ghiaccio, facendosi un po' indietro e facendogli il gesto di invitarlo a rialzarsi, a mettersi in piedi, perché la sua vita non era finita, la sua battaglia era persa, ma non la guerra.
Lo yeti a fatica e aggrappandosi ad una sporgenza di ghiaccio si tirò su, grande e massiccio, così tanto da far apparire Zephyr quasi alla stregua di un nano... E il Kenway sorrise appena.
Aveva ancora paura di perdere, era facile intuirlo, ma col tempo avrebbe recuperato il desiderio di vincere e di non arrendersi, perché a prescindere si era rialzato, convincendosi di potercela fare.
Il primo passo era rialzarsi, mettersi in piedi e sopportare il dolore e il ricordo dell'essere caduto. Poi al resto avrebbe pensato il tempo e magari anche il Conflux stesso.
Lo yeti emise un verso di riconoscenza, girandosi e correndo via, saltando giù per la grande vallata nevosa, con una agilità minore del solito ma in parte già abbastanza recuperata.
Zephyr rimase fermo a fissare il punto dal quale era saltato l'omone delle nevi, invidiando per alcuni istanti quella natura così selvaggia, così genuina, senza corruzioni, senza anomalie.
Chiuse gli occhi, sospirando, per poi tornare alla propria scalata, lui che invece per arrivare in su di fatica ne doveva fare, aiutandosi anche con degli attrezzi, da povero mortale umano.
Quando ormai anche il cappello di lana pesante non fungeva più da protezione davvero valida e sulle sopracciglia si andava creando il ghiaccio, egli capì di non poter proseguire oltre.
Anche per quella mattina non avrebbe raggiunto l'obiettivo finale, ma non era un problema, aveva tutta la vita per scalare ed andare più in sù: in un certo senso, era la metafora della sua scalata nella vita.
Si mise seduto, invaso dal vento e dal freddo, tremando di tanto in tanto, con la spina dorsale che quasi faceva male come poche altre volte, ma era soddisfatto, era felice di trovarsi lì.
Poteva ammirare la vastità del Covo Acuan, così lontano da tutto e tutti e allo stesso tempo così vicino a loro attraverso lo Spirito. Poi, d'un tratto, si sentì un po' solo, assottigliando lo sguardo.
Effettivamente, essere lì era tanto bello quanto di conseguenza valido alla presa di coscienza di essere l'unico di una sola unità, senza poter pensare di condividere il cuore con una compagna.
Quello yeti un giorno avrebbe trovato la sua, che forse lo avrebbe accettato senza doverlo scegliere per via di una scazzottata, ma lui? No, lui non era destinato a tutto ciò, lui era destinato ad essere solo.
Accettarlo non era stato semplice, ma il Ghiaccio era forse l'Elemento più adatto a far mettere l'anima in pace, specie su certe questioni così calde, così scottanti anzi.
Si lasciò andare indietro, tanto il manto di neve attutì come un materasso gelido ma insospettabilmente comodo. Gli occhi rivolti al cielo senza l'ombra di una nuvola.
Cosa gli spettava? Cosa aveva in serbo per lui l'Equilibrio? Perché costringerlo, portarlo alla consapevolezza di un futuro solitario? Era forse destinato ad un compito che non contemplasse altre presenze?
Quali rischi lo attendevano e quali volontà superiori lo spingevano verso l'ignoto e l'inconoscibile? Non avrebbe mai avuto risposte effettive a quelle domande, perché il Conflux rispondeva con i fatti.
Senza nemmeno accorgersene, il tepore del Ghiaccio che abbracciava il suo Spirito lo spinse a chiudere lentamente le palpebre e respirare il freddo lasciando che gli raggiungesse l'anima.
Non era saggio addormentarsi con quella temperatura, pericolosa anche per Acuan come lui... Ma sembrava quasi che fosse il Ghiaccio a richiederlo, ad invitarlo a riposare tra le sue braccia.
No, Zephyr non avrebbe mai saputo dire di "No" a ciò che lo aveva reso più vivo... E poi, non era forse abbandonarsi alla fiducia verso l'Elemento, il più grande atto di fede?


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