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Akureyri

Messaggioda Yvonne » 03/12/2017, 18:57

Non Morti... Sembra che siano più prolifici dei conigli.

Non riesci a vedere oltre, Yvonne?
... C'è molto di più che un semplice proliferare.
Si sta muovendo qualcosa, un qualcosa che li sta spingendo ad uscire allo scoperto.


Un brivido scorse lungo la schiena della Rinnegata. Era raro che la sua Flamberga si sbagliasse su determinate questioni e vederlo preoccupato in quel modo, con gli occhi di ghiaccio fissi sull'orizzonte, le fece comprendere l'intensità con la quale percepisse il pericolo imminente. Non chiese altro, perché se Ragnär avesse avuto una qualche idea sul perché questo stesse accadendo, non avrebbe esitato a condividerlo con la sua Lancia. Fu invece proprio Yvonne a parlare, suggerendo all'uomo di radunare tutto l'aiuto possibile, compresi i Gildati che avevano fatto parte, per un certo periodo, della loro Tribù.

Un'idea eccellente... Ma potrebbe non bastare.
Perché non chiediamo aiuto ai nostri nuovi "amici"?
Lossgaur si è dimostrato utile durante le nostre ultime battaglie... E a differenza della Tigre Nera saprei dove trovarlo.


... Mh, non abbiamo mai fatto intervenire estranei nei nostri affari.

Non voglio vedere altri confratelli morire, Ragnär.
Ne abbiamo persi già abbastanza.


E sia allora, andrai a chiedergli supporto bellico.
Semmai dovesse chiedere qualcosa in cambio...
... Lascia che sia io a preoccuparmi delle trattative, intesi?


Stiamo mettendo in mezzo la nostra stessa sopravvivenza, credi che il sesso possa essere il primo dei miei pensieri?

Fu la risposta, gelida, della donna, che mal sopportava certe uscite di gelosia da parte del Flamberga, specialmente quando si trattava di questioni importanti. Sarebbe andata da Shay non certo per offrire sé stessa, ma per chiedergli aiuto. E il Lupo Bianco era un uomo abbastanza maturo da prendere seriamente una richiesta di aiuto, senza dover ricorrere ad essa per ottenere favori sessuali. L'accoppiamento era qualcosa che decideva la stessa Miriel, in base al desiderio provato sul momento. Un concetto difficile da accettare per Ragnär, specialmente visti i trascorsi di lei con la Tigre Nera.

Pensi di riuscire a dimenticarlo definitivamente, prima o poi?

Non lo dimenticherò mai e non per i motivi che credi tu.
È stato un fratello... Un amico... E qualcosa di simile ad un compagno, anche se non lo è mai diventato.
Per me è importante ed è ora che tu te ne faccia una ragione.


Non aveva modi delicati di dire le cose, risultando spesso fredda proprio come il Ghiaccio, ma incisiva nel suo parlare. La Flamberga avrebbe dovuto saperlo ormai che Tiger si era conquistato un posto nel cuore della Miriel e difficilmente se ne sarebbe andato. Anche se avesse trascorso altri dieci anni lontano dalla Tribù, lo avrebbe sempre e comunque accolto a braccia aperte e con il cuore colmo di gioia.

... Lossgaur, te lo ricordava un poco, non è così?
Per questo con lui giacesti in quella maniera.
Di nuovo davvero selvaggia, di nuovo liberatoria.
Quella notte mi parve di essere tornato nel passato...
... O quasi.


È stato un bel passatempo, nulla di più.
... Accoppiarmi con il Lupo Bianco mi ha fatto riassaporare un po' di civiltà... E sì, direi che in parte l'ho fatto per ricordare cosa si provasse quando stavo con lui.


Sentì perfettamente Fuoco, Fulmine e Vento agitarsi nell'uomo, ma non aveva alcuna intenzione di chiedergli scusa, né di ritirare ciò che aveva appena detto e nemmeno fornirgli una qualche speranza. Non sarebbe diventata la sua compagna, non aveva intenzione di diventare la compagna di nessuno. Al momento, nemmeno Tiger avrebbe potuto farle cambiare idea, per quanto fosse quello che si fosse avvicinato di più al traguardo. Ora c'era ben altro da fronteggiare nella propria vita, ma sembrava che Ragnär sapesse qualcosa che invece la Miriel ignorava del tutto. E le sue successive parole scatenarono in lei una reazione differente dal solito calmo, lucido e freddo Ghiaccio.

... Lascialo perdere, Yvonne. Stargli vicino... Ti metterebbe solo in pericolo.

E questo cosa significa?

Lo sguardo si posò su di lui, fissandolo e aspettandosi la sua risposta immediata. Ma l'uomo pareva non riuscire a proseguire oltre, come se fosse vincolato al silenzio, anzi come se avesse già detto troppo. Non parlò, facendo assottigliare lo sguardo della mora. Non le piaceva affatto l'ultima uscita avuta dalla Flamberga, ma sembrava che non avrebbe ottenuto altro da lui.

Sai anche più di quanto dovresti.
Non posso dire nient'altro, ma ora sei al corrente della cosa più fondamentale.
Non tornerò sull'argomento, ma sappi che desidero il tuo ascolto, la tua riflessione in fede.


No Ragnar, è altro che ciò che tu desideri... Qualcosa che non puoi avere.
Non avresti dovuto aprire bocca se eri consapevole di non poter parlare liberamente.
Chiudi pure l'argomento, ma sappi che non lo dimenticherò tanto facilmente...


Immagine


Calò nuovamente il silenzio, mentre la donna voltava le spalle al suo Capo. Aveva gli elementi in subbuglio e tante domande in testa che fino a qualche tempo prima non aveva mai considerato. C'erano dei punti oscuri nel passato di Tiger, cose che lui non le aveva mai detto nonostante le domande della Miriel. Adesso saltava fuori che l'uomo alle sue spalle conosceva tutto o forse una buona parte di ciò che Yvonne ignorava. Se avesse dovuto mantenere il silenzio per un giuramento lo avrebbe compreso, ma non accettava che l'altro si fosse lasciato andare soltanto per metterla in guardia e -quella era la cosa principale- per tenerla lontana da Tiger.

Non facciamo preoccupare inutilmente gli altri. Andiamo.

Non gli rivolse nemmeno la parola, superandolo e incamminandosi verso il loro accampamento.
Aveva tutta l'intenzione di continuare quel silenzio fino a quando il Ghiaccio non avesse calmato tutti gli altri elementi in lei, raffreddando il Fuoco, bloccando il Fulmine e gelando il Vento.
E in quel lasso di tempo poteva stare certo che avrebbe sentito ancora la donna urlare di piacere, urla che Ragnär avrebbe ascoltato dalla propria tenda completamente da solo.

FINE


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Messaggioda PnG Staff » 06/01/2018, 20:23

11-10-2113
Montagne Islandesi
Antico Castello Roccaforte
Ore 08:51


Immagine

Il covo utilizzato dai Vampiri della Loggia era una struttura piuttosto antica ma anche tenuta discretamente al suo interno.
Pur sembrando un castello costruito in tendenza verso l'alto, la realtà era che in vero metà di esso fosse interrato di parecchie decine di metri.
Quindi per uscire di lì bisognava risalire ed era chiaro che la sorveglianza risultasse decisamente attenta e allerta, specie dopo gli ultimi avvenimenti.
Le guardie non erano più tante come prima, a causa della sconfitta aperta contro i Druidi e i Licantropi, restando all'incirca un pugno di ottanta scarse.
La garanzia di vittoria reale però stava chiusa nelle segrete, una prigione con soffitti altissimi ed una finestra in alto, dalla quale entrava una pallida luce.
Un incantesimo apposito effettuato da degli Stregoni Vampiri della Loggia aveva fatto sì che le nuvole coprissero quasi per intero il cielo.
In tal modo, sarebbero potuti anche uscire all'esterno, resistendo parzialmente al fastidio provocato dal giorno.
Alcune ferite della prigioniera erano state recuperate, non volendo certo che morisse per emorragia, ma l'avevano ugualmente tenuta debole e per niente in forma.

Immagine

TONK TONK TONK

Svegliati, fottuta Figlia di Gaia!

La voce di una delle guardie richiamò Yvonne, facendole aprire gli occhi di soprassalto.
La sua armatura non c'era più, era scalza e i capelli sapevano ancora del sangue della battaglia precedente.
Quel posto era logoro, con ratti che scorrazzavano qua e là ed un odore tremendo di carne morta.
La carne morta era ovviamente quella dei Vampiri e le narici della Rinnegata potevano riempirsene fino alla nausea.
In un piatto di metallo a circa un metro da lei, probabilmente bronzeo, c'erano una mela verde, un'arancia e una nespola.

Buona colazione, ahahahah...

Era facile sfotterla protetto da una barriera di sbarre, con quel sorriso tipico mostrante i denti canini appuntiti.

Cerca di tenerti in forze, altrimenti se crepi non potremo trattare con i tuoi simili...
... Oh tu pensi?
Beh, se davvero non accetteranno, peggio per te, vorrà dire che morirai, quindi goditi l'ultimo pasto.


Avrebbe tratto l'acqua necessaria per vivere direttamente dai frutti, non poteva certo sperare in una caraffa e un bicchiere.
La sua magia lì dentro sembrava palesemente indebolita, a causa evidente dell'influsso della magia vampirica non morta lì intorno.
La guardia si avvicinò alla porta di uscita delle segrete, affacciandosi sulla grande scalinata che risaliva su, fino ad un piano più alto.
Sembrava vagamente stanca. Evidentemente aveva badato alla cella per tutta la notte.
D'un tratto, un'altra voce più distante, proveniente proprio dalle scale, si sentì forte e chiara rivolgersi proprio alla guardia.

Tra poco verrà a darti il cambio Jackt, metti le chiavi al solito posto e vai nella stanza del Generale!

Ma non posso lasciarle incustodite! Non può fare presto e muoversi?

Sta dando le disposizioni alle torri e il Generale ha detto che vuole vederti subito.

D'accordo, però...

Che cosa pensi che possa fare?!
La magia le è interdetta quasi completamente ed è troppo stanca per tramutarsi in un animale.
Jackt ci metterà pochissimo, sbrigati se non vuoi che il Generale di pianti un palo al centro del petto!
Lo sai quanto odia aspettare, soprattutto dopo la sconfitta di ieri, non sai quanto sia di pessimo umore...


Va bene, va bene, mi muovo!

Il Vampiro Guardia, un po' infastidito estrasse dalla cinta il mazzetto di chiavi mezze arrugginite e le mise in una ciotola di legno sopra un vecchio tavolo polveroso.

... Fossi in te non sarei tanto entusiasta del cambio.
Jackt adora usare la frusta sui prigionieri.
Specialmente quelli così tanto adoratori del Mana...
Prega che i tuoi vogliano riabbracciarti, schifosa Druida...


Con aria sprezzante, la guardia se ne andò, chiudendosi la porta alle spalle e lasciando quindi per qualche minuto completamente sola la donna.
Era vero, nel suo stato, pensare di diventare una civetta e passare la gabbia era a dir poco impossibile, per non parlare della magia.
A mala pena l'influsso negativo le avrebbe permesso di sfruttare quelle di primo o secondo stadio ed anche con difficoltà.
Inoltre, anche fosse riuscita ad evadere, la preziosa e fida Lancia era rimasta all'accampamento della Tribù.
Comunque, inutile sperare di usare qualche risorsa per raggiungere quelle chiavi, lei di certo non si sarebbe potuta muovere di lì.

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... Lei.
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Messaggioda Yvonne » 09/01/2018, 20:48

[Montagne Islandesi - Antico Castello Roccaforte - 11 Ottobre 2113 - Mattina]


... Fottuti... Non Morti...

Persino formulare pensieri di rabbia risultava difficile nel suo stato di prigionia.
Yvonne giaceva stesa a terra, in mezzo alla paglia e al sudiciume, con i capelli incrostati di sangue come le sue ferite, guarite solo parzialmente e non del tutto. L'odore stagnante di morte regnava ovunque in quel luogo, talmente tanto pregno di magia oscura, aberrante la Natura, che la Rinnegata faceva fatica a muoversi, a respirare, a fare qualunque cosa. Quei bastardi avevano fatto un ottimo lavoro per impedirle di reagire, nonostante la sua decennale esperienza nel contrastare quelle sensazioni.
Ricordava solo qualche sprazzo degli ultimi istanti passati sul campo di battaglia. Era stata ferita in maniera eccessiva e trasportata d'urgenza nella tenda allestita per i feriti. Ma solamente dopo che la battaglia si era conclusa con l'assoluta vittoria della sua Tribù. Quel pensiero la confortava, le permetteva di tanto in tanto di sorridere, conscia che ormai niente avrebbe permesso a quella razza immonda di rimettere piede sul suolo sacro conquistato da Ragnär e i suoi. Provava solo un immenso dispiacere nel non averlo potuto salutare a dovere.
Sapeva infatti che non lo avrebbe più rivisto.

TONK TONK TONK


Svegliati, fottuta Figlia di Gaia!

Riaprì gli occhi con lentezza, fissando la guardia passata a trovarla per il solito pasto giornaliero. Non dormiva, ma la sua mente cadeva in uno stato di dormiveglia continuo, forse per sfuggire a quell'atmosfera opprimente, forse perché troppo debole per ragionare a lucidamente. Ci aveva provato a connettersi col Fulmine, a trovare una strategia di fuga, ma una volta constato che in quelle condizioni nulla fosse possibile, la Miriel si era lasciata andare e aveva abbracciato completamente il Ghiaccio per non mostrare paura di fronte ai suoi carnefici.

Buona colazione, ahahahah...

... Cos'è che ti fa ridere... feccia?
Il tuo c***o si è finalmente svegliato dopo secoli di impotenza?


Era facile prenderla per il culo quando ci si trovava al di là delle sbarre, sicuri della sua debolezza. Ma era altrettanto facile per la Rinnegata vomitare insulti verso i suoi aguzzini, consapevole che tanto la sua morte fosse solamente questione di tempo. L'avevano catturata per proporre uno scambio al capo della sua Tribù, non conoscendo affatto quanto fosse integerrimo Ragnär. Non avrebbe mai accettato un'offerta simile, dunque Yvonne sarebbe morta.

Cerca di tenerti in forze, altrimenti se crepi non potremo trattare con i tuoi simili...

Non conoscete la mia Flamberga...
Non tratterà mai con feccia simile quali siete voi schifosi bastardi figli dell'aberrazione!


Uno sputo per terra, là dove si trovavano i piedi del Vampiro.
Aveva utilizzato le poche forze rimaste nel corpo per insultarlo, fissandolo con profondo sguardo d'odio e di ferocia. Il Ghiaccio le serviva proprio a quello: a non piegarsi di fronte a loro, mai. Piuttosto sarebbe stata capace di togliersi lei stessa la vita, ma era difficile farlo senza armi e con le guardie sempre pronte a sorvegliarla e a fermarla qualora avesse tentato qualcosa.

... Oh tu pensi?
Beh, se davvero non accetteranno, peggio per te, vorrà dire che morirai, quindi goditi l'ultimo pasto.


Lo fissò ancora truce, guardandolo allontanarsi e poi rimettendosi stesa per terra, nella stessa identica posizione di prima. Almeno poteva lasciarsi morire di fame. Era sicura che nessuno sarebbe venuta a salvarla, perché lo stesso Ragnär non poteva autorizzare una missione di questo tipo. Meglio che fosse poco cosciente quando i Non Morti si fossero resi conto che l'ostaggio era per loro del tutto inutile. La morte sarebbe stata una benedizione ed un sollievo, soprattutto se data in un momento di incoscienza pura.

Tra poco verrà a darti il cambio Jackt, metti le chiavi al solito posto e vai nella stanza del Generale!

Ma non posso lasciarle incustodite! Non può fare presto e muoversi?

Ascoltò la loro conversazione, ma senza dannarsi per l'occasione che le si stava presentando. Sapeva che in realtà sarebbe stata un'occasione sprecata, dal momento che non sarebbe riuscita ad utilizzare nemmeno dei semplici incantesimi di base. Ci aveva provato, con scarsi risultati. A quel punto tutto passava in secondo, persino il suo istinto di sopravvivenza. Era meglio rimanersene lì a riflettere, a fare i conti con la propria vita e a lottare con il dispiacere di non poter dire addio alle persone a lei più care.
Ragnär. Sua madre. E... Tiger.
Chissà quando gli sarebbe arrivata la notizia della sua morte che cosa avrebbe fatto. Si sarebbe dannato? L'avrebbe pianta, dandosi la colpa per non esserci stato? Molto probabilmente sì, quello stupido bestione sdolcinato. Ma poi col tempo l'avrebbe superata. Si sarebbe rifatto una vita nel suo mondo, magari un giorno avrebbe avuto una figlia alla quale avrebbe dato il suo stesso nome.
Sciocco sentimentale.
... Le stava venendo da piangere.

... Fossi in te non sarei tanto entusiasta del cambio.

... Perché no?
Qualunque feccia riuscirebbe ad essere meno vomitevole di te.


Jackt adora usare la frusta sui prigionieri.
Specialmente quelli così tanto adoratori del Mana...
Prega che i tuoi vogliano riabbracciarti, schifosa Druida...


Mpf... Altrettanto a te, schifoso Non Morto...

Bene.
Adesso anche il Vampiro carnefice. Tentò di raggomitolarsi, ma le faceva troppo male il fianco. Avrebbe dovuto appellarsi a tutto il Ghiaccio e la Terra presenti in lei per non urlare di dolore, qualora fosse stata torturata. Era davvero una disdetta essere rimasta al semplice rango di Giovane Druida. Tutta colpa dei Druidi, i suoi stessi fratelli. Avrebbe voluto che vedessero a quale destino l'avevano condannata per le loro stupide fisse sulle tradizioni secolari della loro razza. La Natura cambiava. L'essere umano cambiava. Anche loro, di tanto in tanto, avrebbero potuto cambiare.

Sing me... a song... of a lass that is.... gone
Say... could that... lass be... I?




Non aveva molti altri modi per passare il tempo. Non era mai stata nemmeno brava a cantare. Ma quella canzone sua madre gliela cantava spesso quando era piccola, mischiando inglese e linguaggio druidico, per abituare la sua bambina a comprendere sia uno che l'altro. Lei probabilmente non sarebbe mai riuscita a renderla come la donna che l'aveva partorita. Le parole suonavano spezzate, la voce era flebile, a volte si limitava semplicemente a canticchiare la melodia. Ma l'aiutava a scacciare via la disperazione, a fortificarsi con quel ricordo, uno dei più vividi che ella conservasse della propria infanzia. Solamente Tiger l'aveva sentita canticchiare. Una volta, di nascosto. Quando si trovava sotto la cascata e il silenzio che la circondava l'aveva resa più sicura di lasciarsi andare. Aveva una voce da donna, profonda, intensa. Anche se non era brava, sapeva essere abbastanza intonata. Lo aveva beccato quella volta a spiarla e gli aveva sorriso, spavalda. Adesso invece sorrideva divertita, ricordando quei momenti che probabilmente per lei non sarebbero tornati più.

Mmmh... Mmmh...

Il piatto con la frutta se ne stava lì, a pochi passi da lei. E di fronte al piatto c'era un ratto. Curioso. Attento. Affamato. Non si era lasciato spaventare dalla presenza di morte che aleggiava in quel luogo. Avrebbe voluto avvicinarsi, ma era un po' timido. Le avrebbe fatto comodo, in quel momento, essere come lui. Avrebbe potuto fuggire via dalla sua prigione passando attraverso le sbarre.
Già, peccato non essere quel topo...

Un topo!

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Si alzò di scatto, mettendosi in su con il busto e spaventando, con quel movimento, il suo unico alleato lì dentro. Ma prima che il ratto potesse andarsene via del tutto, la mora si concentrò, richiamando a sé la magia che le permetteva di comunicare con tutte le creature di Gaia.

Ti prego aspetta!
Non andare via... Non volevo spaventarti!


Quando la creatura arrestò la sua fuga, voltandosi a fissarla, Yvonne avvicinò lentamente la mano al piatto, prendendo l'arancia, sbucciandola e dandone uno spicchio al suo piccolo amico. Anche lei ne prese uno, lasciandosi invadere la bocca dall'aspro succo sprigionato. Aveva tanta sete e fame, era vero, e adesso più che mai aveva bisogno di nutrimento per fuggire vuoi.

Vieni qui... Sai anche tu che non ti farei mai del male.
Ecco, prendi un altro spicchio.


Il ratto si lasciò prendere in mano, mangiando l'altro spicchio che la Rinnegata gli diede. Le venne da sorridere quasi commossa, mentre rifletteva attentamente sul da farsi. Il mazzo di chiavi sul tavolo... Il topo poteva raggiungerlo facilmente e portarglielo. Bastava solamente promettergli qualcosa in cambio di cui sembrava parecchio ghiotto.

Puoi farmi un favore?
Vedi quel mazzo di chiavi dentro quella ciotola laggiù?
Prendilo e portalo qui per me.
Ti prometto che in cambio ti lascerò il resto del cibo che c'è dentro il piatto.


Una mela e una nespola. Prospettiva allettante no? Parve proprio di sì, perché il suo nuovo piccolo amico acconsentì a quello scambio, prendendo le chiavi per lei e portandogliele mentre lei terminava di mangiare l'arancia. Diede un bacio a quel topo. Proprio così, lo fece, ringraziandolo e benedicendolo mentre si alzava in piedi con le chiavi della sua cella finalmente in mano. Una volta aperta la porta, ad Yvonne parve già di sentire aria di libertà. Le era stata concessa quell'opportunità per un motivo, ora doveva semplicemente giocarsi bene le sue chance e non sarebbe morta in mano a quelle bestie disumane e contronatura. Riuscire a castare l'incantesimo che le aveva permesso di comunicare con il topo le fece comprendere che evidentemente, in quei giorni di prigionia, era riuscita un po' a fortificarsi. Poteva dunque essere che fosse nuovamente in grado di fare altrettanti incantesimi? Gliene bastavano pochi, di quelli veramente basilari, come Forza del Toro o Daga argentata. Con un'arma d'argento sarebbe riuscita sicuramente ad ottenere più chance per uscire da lì... Doveva solo perdere qualche minuto per concentrarsi e sperare che nessun vampiro entrasse lì dentro nel mentre ella era ancora disarmata.

Coraggio Yvonne...
Devi riuscirci!


Mise le mani sospese sopra il tavolo di legno, con i palmi rivolti all'ingiù, gli occhi chiusi e la concentrazione altissima. In altri contesti sarebbe riuscita ad effettuare quell'incantesimo in pochi istanti, ma adesso le cose si fecero molto più difficili. Tuttavia la fortuna -ed il tempo- furono dalla parte della Miriel che alla fine si vide ripagata dei propri sforzi, ammirando un'ottima daga argentata creata grazie alla magia druidica. Un'arma perfetta per trafiggere il petto di qualche fottutissimo Non Morto.

Bene... Adesso, vediamo di rinforzarci un po'.

Un altro incantesimo, Forza del Toro. Meglio fermarsi lì con gli incantesimi, sia per mancanza di tempo, sia perché aveva bisogno di recuperare le energie per farne uno nuovo. In questo modo però, se ci fosse stato uno scontro, avrebbe potuto contare su una forza maggiore per uccidere i propri nemici.
Risalì le scale in fretta, ringraziando un'ultima volta l'amico topo. Poi, con il mazzo di chiavi, cercò l'altra chiave per aprire la seconda porta che la separava dalla sua libertà. Una volta sentito la serratura scattare, la donna strappò un lembo di stoffa dal suo vestito logoro, facendolo passare attraverso il cerchio di metallo arrugginito e poi stringendolo in vita. In questo modo non avrebbe dovuto temere di perdere quel preziosissimo mazzo di chiavi, con il vantaggio di avere entrambe le mani libere.

... Un bivio...

Trattenne le imprecazioni. Non doveva lasciarsi prendere dal panico, ma cercare di mantenersi calma e comprendere cosa fosse meglio fare. Di fronte a quel lungo corridoio, Yvonne aveva solamente due scelte: o andare a destra o andare a sinistra. Ed in entrambi i casi, vicino alla porta, riusciva a percepire un Non Morto di guardia. Insomma, in un modo o nell'altro, avrebbe dovuto per forza di cosa rischiare.

Sinistra.

Prese quella decisione d'istinto. Rimase ferma ad osservare quel tanto che le bastava quando fosse il momento giusto per avvicinarsi senza che il Vampiro la notasse. Non aveva nemmeno attivato l'odore da Druida, in maniera che questo non insospettisse troppo il proprio avversario. Non appena fu sicura che la guardia fosse distratta e di spalle, la Rinnegata si mosse, avvicinandosi lentamente per non fare rumore, uscendo fuori dal suo campo visivo. E quando finalmente riuscì ad avere la sua schiena a portata di daga...

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... Tentò di infilzarlo completamente dritto nel cuore, prima che il Non Morto avesse il tempo di dire una singola parola. Se l'attacco dunque fosse andato a buon fine, la Rinnegata avrebbe aperto la porta di sinistra con l'apposita chiave, sperando in cuor suo di aver fatto la scelta più giusta.

Spoiler:
Incantesimi utilizzati da Yvonne:

- Parlare con gli animali: il Druido può comunicare con gli animali.

- Daga argentata: il Druido evoca una daga d'argento immensamente leggera con la quale può attaccare [5 danni + metà TF].

- Forza del toro: aumenta il Talento/Fisico di un soggetto per tre azioni [+ 6 al T/F] e altera lievemente la sua costituzione fisica, aumentandone il volume corporeo.


Attacco di Yvonne:

2/d20 + 21 T/F + 6 Forza del Toro= 29

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Messaggioda PnG Staff » 11/01/2018, 22:47

Puoi farmi un favore?
Vedi quel mazzo di chiavi dentro quella ciotola laggiù?
Prendilo e portalo qui per me.
Ti prometto che in cambio ti lascerò il resto del cibo che c'è dentro il piatto.


Il topolino era un animale e in quanto tale, non ebbe alcun problema ad acconsentire a quel favore, considerando Yvonne come una amica.
Sgusciò fuori dalla cella e si avviò fino alla ciotola di legno dove stavano le chiavi, afferrandole con la piccola bocca e stringendo forte.
Era un mazzo piuttosto grande, quindi dovette impegnarcisi parecchio per riuscire a trasportarlo fino alla donna dai capelli corvini.
Ma alla fine ce la fece e così la Miriel poté finalmente uscire da quella gabbia dove era stata gettata come una vittima già premeditata.
Tutto il luogo era pregno di negatività, ma la donna aveva appreso da tempo come riuscire a concentrarsi e contrastare in parte quell'influsso.
Non avrebbe saputo sfruttare chissà quante magie, ma se non altro riuscì nell'intento di crearsi un'arma.
Era stata in passato una Daga di Gaia, prima di passare a Spada ed infine a Lancia, quindi conosceva a menadito le tecniche di combattimento con la lama corta.
Adesso doveva semplicemente rispolverarle dopo diversi anni di inattività.

Sì sì, controllo io se ha mangiato e se non l'ha fatto giuro che quella nespola gliela ficco in gola a forza!

Era la voce del Vampiro, Jackt, quello che avrebbe dovuto dare il cambio a quell'altro nel controllare la donna.
Doveva agire ed in fretta, muoversi prima di incappare già nel primo orrendo problema.
Se infatti si fosse accorto di lei e della sua evasione, in un attimo sarebbero accorsi tutti e addio fuga furtiva.
Loro, a differenza di lei, non potevano percepire gli Elementi, non quelli più giovani almeno... E le guardie non vantavano chissà che grande età.
Sistemarsi quindi dietro la porta ed aspettare il momento giusto per attaccare si rivelò la soluzione più adeguata.
Un colpo netto e secco in grado di non permettere nemmeno un singolo grido.

Ehi ma... Dove c***o è and-...

Yvonne trapasso da dietro il cranio del Vampiro con la Daga, ponendo all'istante fine alla sua pseudo esistenza.
Per sicurezza, un ulteriore colpo al centro del petto non avrebbe fatto male, ma comunque, pericolo sventato.
Adesso poteva salire le scale e cercare di capire come andarsene.
Stava effettivamente per farlo quando un verso specifico richiamò la sua attenzione.
Il topolino salvatore la fissava, sbattendo gli occhietti, per poi corricchiare verso di lei.
Alla cinta la donna aveva alcuni scomparti in cuoio nero dove solitamente andavano messe le ampolle di medicinale, adesso vuoti.

Io... Qui... Buono...

Non poteva certo comunicare chissà quale massima filosofica, era un animale e nemmeno tra io più intelligenti.
Però il messaggio era chiaro. Voleva restare con lei, mettersi lì buono buono e farsi portare via.
Le avrebbe creato fastidi? Ad una Druida? Beh, non prendiamoci in giro.
Risalì quindi la scalinata facendo attenzione ad andare piano, raggiungendo un corridoio perpendicolare.
A destra e sinistra la presenza di Guardie ma solo in una delle due direzioni c'erano delle scale ulteriori in salita, l'altra sarebbe scesa verso altre segrete.
La Rinnegata optò per il corridoio di sinistra, quindi non le rimase altro se non guardare attentamente ed assicurarsi di non essere vista, per poi avanzare veloce.
Arrivata quindi nei pressi della porta, notò il Vampiro affacciato alla finestra. La scarsa presenza solare non creò nemmeno riflessi in cui ella potesse essere individuata.
Anche in quel caso, un colpo netto dietro la schiena, per arrivare fino al cuore.

AAAAHHHHG-...

Purtroppo però la Druida non fu abbastanza lesta da mettergli la mano sulla bocca da dietro per impedire che urlasse.
Il risultato fu un mezzo grido strozzato che quasi sicuramente avrebbe messo in allarme la guarda sul lato opposto.
Yvonne stava rischiando seriamente di essere vista e di conseguenza l'allerta di tutte le guardie Vampiri in tutto il castello.
Doveva mettere a tacere anche l'altra Guardia ma non avrebbe potuto farlo andandole incontro, altrimenti l'altra sarebbe scappata veloce.
Bisognava sorprenderla e soprattutto avere una bella mira, letale e precisa.
Il Vampiro sul lato opposto si mise camminare, allertato, verso la finestra dove stava la Miriel, appena nascosta alla sua vista.
Non appena il nemico fu all'altezza della porta che dava sulla scalinata verso la cella dalla quale donna era appena uscita, Yvonne venne allo scoperto.
Braccio destro teso indietro, slancio con occhio mirato verso la "preda" e Daga che venne scagliata roteante verso il bersaglio.

PRIGIONIERA FUG-... UGH!

Nessun altro suono. Sembrava che quella richiesta di aiuto non fosse stata sentita ai piani superiore.
Il corpo del Vampiro giaceva a terra con la Daga conficcata al centro del petto, occhi sbarrati.
Yvonne l'aveva scampata bella: promemoria, ricordarsi di mettere sempre la mano davanti alla bocca prima di affondare a sorpresa.
Recuperata quindi l'arma, la donna scoprì che le scale a salire fossero quelle sulla destra del corridoio e non la sinistra, ma poco male.
Usando le chiavi ricevute dal topo, la Druida sbloccò la serratura e cominciò a salire su, raggiungendo un piano di intermezzo prima della sommità della torre.
Una specie di grosso salone, con dentro in tutto sei Guardie che giravano qua e là, con aria leggermente svogliata.
Scale in pietra salivano fino ad una impalcatura di legno che girava intorno al salone a circa tre metri e mezzo di distanza.
Un lampadario pendeva al centro della sala, di grosse dimensioni, attaccato ad una corda consumata e tesa sistemata in una asola metallica ancorata al pavimento.

Saputo qualcosa dalla Tribù?

Macché, stanno inviando ora il messaggio...

Credo che non accetteranno, sono troppo cocciuti!

Stiamo per scoprirlo, tanto resterà sì e no un'ora e mezza di tempo.

Il Generale diceva di volerla uccidere facendola azzannare da otto Vampiri assieme, vero?

Così pare, ma nel caso lascio volentieri il posto, il sangue di Druido mi fa su e giù nello stomaco...

All'incirca un'ora per essere fuori di lì, oppure si sarebbero accorti della sua fuga e avrebbero rastrellato tutto il castello pur di trovarla.
Un Vampiro stava sotto al lampadario, assieme ad un altro che faceva avanti e indietro da una finestra.
Un altro ancora stava vicino ad un camino e qualche volta metteva la testa dentro per sentire rumori dal condotto fumario.
Altri due invece stavano appostati di schiena sul parapetto del balcone, parlottando.
L'ultimo, invece, era seduto proprio vicino alla porta aperta dalla quale giunse Yvonne, che come riparo poté mettersi al volo dietro a una tenda spessa.
Era il momento di elaborare una strategia di qualsiasi tipo, ma doveva liberarsi di un bel po' di nemici in blocco e alla svelta.
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Messaggioda Yvonne » 21/01/2018, 13:22

È Gaia che ti manda.

Lo pensò per tutto il tempo, mentre il topolino eseguiva l'ordine che la Miriel gli aveva dato di prendere le chiavi e portarle da lei. Era una Rinnegata fin da quando era nata, non aveva conosciuto il terribile dolore di convivere all'interno di una comunità, sentir crescere l'affinità ai propri elementi e poi vederla strappare via per un errore. No, non lo sapeva, e forse per questo sentiva dentro di sé che il suo legame con il Mana fosse comunque forte, a discapito di ciò che dicevano tutte quelle insulse Guide. Era una Figlia esattamente come loro ed esattamente come loro aveva Gaia a proteggerla e a darle una mano, in caso di estremo bisogno.
Fuggire da una prigione pattugliata dai vampiri era una di queste cose.
Yvonne non perse affatto tempo, una volta liberata dalla propria cella. Cercò immediatamente di rinforzarsi attraverso la magia druidica e di procurarsi un'arma. Per il momento poteva accontentarsi esclusivamente di una daga, ma non sarebbe stato un problema per lei. In passato anche la mora aveva ricoperto quel ruolo, prima di diventare Spada ed infine Lancia. Inoltre il recente addestramento avuto con la Daga Siegfried le aveva permesso di rispolverare un bel po' delle vecchie tecniche, tecniche che ora le sarebbero state immensamente utili.

Addio piccolo amico...

Lo disse in un sussurro, risalendo le scale, pronta ad uscire da lì. Poco prima però che potesse raggiungere la porta ed aprirla, la voce di un vampiro la mise subito in allerta ed in guardia, portandola a bloccarsi proprio a ridosso del muro, poco prima che la pesante porta di legno venisse spalancata.

Sì sì, controllo io se ha mangiato e se non l'ha fatto giuro che quella nespola gliela ficco in gola a forza!

Evidentemente ci aveva messo troppo tempo a liberarsi. E ora Jackt, il vampiro che amava frustare i prigionieri, stava arrivando, ignaro però che la Rinnegata si fosse liberata dalla sua prigione. Rimase ferma dov'era, in attesa, senza emettere nemmeno un fiato. Doveva contare sull'elemento sorpresa per poter uccidere il Non Morto senza che questo emettesse troppe urla, attirando su di sé l'attenzione. La daga ficcata in gola sarebbe stato l'ideale. In questo modo il bastardo sarebbe stato troppo occupato ad ingoiare la sua lama invece che mettersi ad urlare.

Ehi ma... Dove c***o è and-...

Piccolo cambio di programma, ma nulla di troppo complesso. Una volta avuto di schiena il nemico, Yvonne preferì conficcare l'arma, dalla punta fino all'elsa, nel suo cranio, facendogliela uscire direttamente dalla bocca. Avrebbe avuto difficoltà a masticare invece che a deglutire, ma l'importante era essere riuscita nel suo intento senza aver attirato l'attenzione delle altre guardie. Per sicurezza, gli trafisse anche il cuore con la stessa lama, pulendola poi dal sangue lurido e sporco di vampiro. Quell'odore era assolutamente nauseabondo e il fatto che ne risentisse ancora gli effetti era per lei davvero un bel problema.

Se non esco subito di qui creperò soffocata dal mio vomito... Mh?
E adesso cosa c'è?


Il topolino arrivò di corsa verso di lei, comunicando attraverso l'incantesimo ciò che avrebbe voluto fare. Starsene buono nella saccoccia della Miriel, andandosene via insieme a lei. Inutile dire che la mora non avrebbe certo rifiutato un favore simile ad una creatura di Gaia. Raccomandandosi di stare attenta a non fargli del male, gli permise di sistemarsi lì dentro, chiudendo bene e poi finalmente uscendo, prendendo la via di sinistra. Non poteva sapere che cosa ci fosse dall'altra parte, il suo fu un azzardo. Come un azzardo fu tentare di conficcare la spada dietro la schiena del Vampiro, senza prima aver premuto la mano sulla sua bocca. L'urlo strozzato che ne seguì attirò immancabilmente l'attenzione dell'altro vampiro, messo a guardia del corridoio di destra. Furono quelli gli attimi di assoluto terrore che ella visse, in tutta la sua vita.

Maledizione!
NO!!!


Lo vide in un istante fissarla nel mentre estraeva la daga sporca del sangue di un suo simile. E sapeva perfettamente che non avrebbe avuto nessuna altra chance se non quella di ucciderlo con un colpo solo e ben mirato. Non aveva tempo per decidere, si lasciò guidare dal suo istinto, quell'istinto feroce ed animale che aveva trasmesso anche al suo ex-allievo, Tiger. Daga nella mano, la mora distese il braccio all'indietro, tendendolo e facendosi aiutare da tutta la forza posseduta dai suoi muscoli, più quella donata dall'incantesimo Forza del Toro. Era più forte e potenzialmente più precisa. Una precisione che le salvò il culo.

PRIGIONIERA FUG-... UGH!

Lanciò l'arma e la lama trafisse perfettamente il cuore del Vampiro, facendolo cadere a terra morto stecchito. Passarono istanti di prezioso silenzio, dove il respiro della donna calò sempre di più, il sudore freddo colò giù dietro la schiena, impregnandone la sottoveste. Quando si mosse, scoprì che le gambe erano ancora perfettamente funzionanti, che l'adrenalina l'aveva resa più esaltata ma capace di controllarsi. Estrasse l'arma dal corpo ormai defunto. Altro sangue sporco e marcio da pulire. Iniziava a sentire seriamente il bisogno di vomitare, ma ancora una volta fu costretta ad ingoiare e ad andare avanti. Non poteva permettersi di lasciarsi fermare da una cosa simile: era stata fortunata, quella volta. La prossima sarebbe stata solamente attenta.

Un colpo di fortuna che tu mi abbia sentito...

Rise fra sé, sprezzante, un modo come un altro per scaricare la tensione. Trovandosi dalla parte destra del corridoio, scelse di aprire prima quella porta, scoprendo essere la via giusta per andarsene via da lì. Ancora una volta pronta all'azione, la mora salì la tromba delle scale, lentamente e con circospezione, cercando di non fare nessun rumore e di avvertirne lei stessa. Poteva succedere di tutto. Poteva trovare qualcuno che scendeva nella sua direzione. Ma la fortuna volle assisterla e ben presto si ritrovò in una sorta di anticamera circolare, attraversata la quale, probabilmente, avrebbe trovato la via d'uscita.
C'era solo un piccolo problema: i sei vampiri appostati all'interno che le sbarravano la strada.

Che il Mana fulmini all'istante questi schifosi abomini!

L'imprecazione purtroppo non servì a nulla, perché chiaramente nessun Fulmine scese dal cielo per esaudire il desiderio espresso da Yvonne. Invece, per non essere beccata, la Rinnegata si spostò immediatamente dietro un grosso tendone a poca distanza da dove si trovava lei, rimanendosene buona e ferma, studiando l'intera situazione e ascoltando una conversazione utile ma, al tempo stesso, niente affatto piacevole.

Saputo qualcosa dalla Tribù?

Macché, stanno inviando ora il messaggio...

Credo che non accetteranno, sono troppo cocciuti!

Stiamo per scoprirlo, tanto resterà sì e no un'ora e mezza di tempo.

Il Generale diceva di volerla uccidere facendola azzannare da otto Vampiri assieme, vero?

Così pare, ma nel caso lascio volentieri il posto, il sangue di Druido mi fa su e giù nello stomaco...

Fu fondamentale avere il Ghiaccio. Le permise di regolare il battito cardiaco, di rallentare il respiro, fino a renderlo minimo. Aveva un'ora e mezza. Poteva farcela. Cercò di non pensare, invece, a cosa le sarebbe accaduto se fosse rimasta lì al termine dell'ora e mezza. Morire in quel modo era da sadici bastardi e privi di umanità. Da vampiri, insomma. Avrebbe voluto fare una strage, ma non era così che lei agiva, non era così che si sarebbe salvata la vita. Doveva essere strategica, era brava in quello, una delle migliori. Per compensare il fatto di essere donna e di non poter competere con le Asce della sua Tribù. Rimase ferma, con sguardo predatorio ad osservare la situazione. Con l'aiuto di un piccolo amico e della giusta tempistica, sarebbe riuscita nell'intento di uccidere tutti i presenti in quella stanza.

Il primo bastardo si trova qui, a pochi passi da me. Mi dà la schiena ed è seduto, questo è un grosso vantaggio.
Gli altri due si trovano sotto quel grosso lampadario... E la corda mi sembra proprio malconcia. Bene.
... Oh no! Fanculo!
Altri due fuori dalla finestra. Uhm... Se facessi cascare il lampadario, accorerebbero subito.
Però dall'impalcatura potrei calarmi su di loro e ucciderli. Ce la faccio ad evocare un'altra Daga...
Poi rimane l'ultimo Non Mor... Uhm?
Aspetta... Quello centrale si muove.
Raggiunge la finestra... Guarda fuori... E torna indietro.
............
..............
...............
Lo sta rifacendo. Significa che devo agire prima che quello schifoso succhiasangue mi veda.
Ma devo anche capire come sistemare la sanguisuga vicino al camino...
Ci sono delle vecchie ceneri e qualche arbusto ormai spento.
... Mette la testa nel camino?
Vuole proprio morire bruciato...


Lo pensò quasi con soddisfazione. Sì, poteva togliersi quel piccolo sfizio se fosse stata abbastanza attenta, precisa e silenziosa da riuscire a portare avanti il piano che le si era formato nella mente. Non mostrò spavalderia in quello. Era in gioco la propria vita e sinceramente, dopo aver saputo in che modo l'avrebbero uccisa, sentiva ancora di più il desiderio di non arrendersi, di uscire da lì prima che avessero il tempo di azzannarle anche solo un piede.
Il primo Non Morto che avrebbe fatto fuori sarebbe stato proprio quello a pochi passi da lei, seduto sulla sedia. Attese, in silenzio, che il Vampiro al centro della stanza ritornasse dal suo solito controllo alla finestra. Una volta posizionato accanto al compagno, dandole la schiena, la Miriel uscì fuori dal suo nascondiglio, muovendosi in maniera silenziosa. Aveva sistemato la daga nella cinta del suo vestito, per un semplice motivo: non poteva permettersi di lasciare tracce di sangue in giro, qualcuno avrebbe potuto insospettirsi. Per questo motivo, non appena fu dietro il Vampiro, utilizzò la forza delle sue braccia per spezzargli direttamente il collo. Nessun urlo, nessun danno. Per essere ancora più sicura, si abbassò completamente, facendosi nascondere dalla figura del vampiro che sembrava solamente addormentato. Poi, sicura di non essere vista, lo prese e trasportò fuori dalla stanza, nella tromba delle scale, finendo il lavoro con la daga che gli ficcò dritta nel cuore.

... Uno è andato...

Rimanevano gli altri cinque. Poco prima di ritornare nella stanza, Yvonne prese il suo piccolo amico dalla sacca, comunicando con lui un piano molto semplice Doveva farle un altro favore per permetterle di uscire da lì, ma doveva agire svelto, agile e veloce.

La corda... tesa...
Quando... fuoco esce... da mia mano... mozzica forte...
Rompere corda...
Va bene?


Avrebbe compreso questo, probabilmente. Era un linguaggio molto semplice quello di un topo ma sarebbe stato sufficiente per il piano che aveva in mente lei. Non appena la piccola creatura di Gaia le diede conferma, Yvonne annuì, dandogli un bacio sul musetto e poi mettendolo a terra, così che andasse a posizionarsi direttamente nel punto dove la corda era ancorata al terreno. Lei si prese solo qualche secondo, evocando un'altra Daga di Gaia, che comparve nella sua mano. La mise alla cintura, tenendone solo una impugnata in mano poi, non appena fu sicura che i due Vampiri al centro le dessero nuovamente la schiena, si nascose nuovamente dietro il tendone, così da aspettare il momento giusto per attaccare. Ancora una volta il problema più grande era quel Non Morto che non stava fermo, ma la tempistica giusta sarebbe andata tutta a suo vantaggio. Non appena lo video ritornare al suo posto, per la seconda volta, Yvonne caricò il colpo, scostando di poco la tenda così da lasciare libera la mano e mirare. Gli istanti erano fondamentali. Non appena fu pronta, un raggio di fuoco partì dalla sua mano per andare a colpire il Vampiro vicino al camino e i tizzoni quasi spenti, che presero fuoco anche essi per bruciare totalmente l'abominio della Natura. Nel momento stesso in cui la fiamma partì, il suo piccolo amico rosicchiò con forza la corda, facendo sì che l'enorme lampadario cadesse addosso ai due Non Morti al centro della stanza, prima che potessero fare qualunque cosa. La Miriel comunque non stette a guardare ciò che stava succedendo.
Corse velocemente sull'impalcatura, prendendo le scale in pietra per salire, con le daghe in mano, e si posizionò perfettamente al di sopra del punto dove sarebbero accorsi gli ultimi due Vampiri. Quando questi, attirati dal fracasso, accorsero all'interno, con un salto in picchiata la mora calò su entrambi, conficcando le lame nei loro crani e ponendo completamente fine alle loro miserabili esistenze.
Se il piano fosse andato a buon fine, almeno, questo sarebbe accaduto.
Una volta concluso il tutto, la donna non avrebbe perso altro tempo. Il Vampiro incenerito non era più un problema, i due presi alla testa nemmeno - ma sempre per sicurezza il cuore venne trafitto ad entrambi- erano rimasti forse solo quelli schiacciati dal grosso lampadario. Avvicinandosi ad essi, la Rinnegata cercò delle aperture in mezzo a quel disastro che le permettessero di puntare la lama nei loro cuori e assicurarsi che fossero completamente morti ed innocui per lei.
Una volta fatto questo si sarebbe diretta verso l'uscita dalla stanza.
Di nuovo con il suo piccolo amico -provvidenziale- a farle compagnia.

Senza di te non ce l'avrei mai fatta...

Stava in quello la meraviglia di Gaia. Anche la più piccola ed insignificante creatura poteva nascondere sorprese meravigliose.

Spoiler:
Incantesimi utilizzati da Yvonne

- Daga argentata: il Druido evoca una daga d'argento immensamente leggera con la quale può attaccare [5 danni + metà TF].

- Produrre Fiamma: il Druido produce danni da Fuoco a contatto o a distanza [16 danni da Fuoco].


Attacchi di Yvonne

Vampiro sulla sedia: 13/d20 + 21 T/F + 6 Forza del Toro= 40

Vampiro vicino al camino: 11/d20 + 21 T/F + 6 Forza del Toro= 38

Primo Vampiro sotto al lampadario: 10/d20 + 21 T/F + 6 Forza del Toro= 37

Secondo Vampiro sotto al lampadario: 2/d20 + 21 T/F + 6 Forza del Toro= 29

Due Vampiri fuori sul balcone: [(18+4)/2]= 11/d20 + 21 T/F + 6 Forza del Toro= 38

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Messaggioda PnG Staff » 22/01/2018, 0:43

Escogitare una strategia vincente in così poco tempo era materia ovvia per un Escluso.
La partizione "Guerriera" e "Selvaggia" dei Druidi ragionava secondo degli schemi tattici di battaglia, a differenza dei facenti parte delle Comunità.
Yvonne, in quel frangente, non fu da meno e la sua esperienza, quella di una Rinnegata giunta al grado di "Lancia", non deluse le aspettative.
Quello era il motivo per cui nelle Tribù non contava l'affinità ma la bravura.
La Miriel poteva anche essere una Giovane, ma a livello di combattimento e pianificazione stava al pari ed anche superiore a diversi Druidi già Maturi.
L'attacco silenzioso al Vampiro seduto fu un autentico successo e nessuno si accorse di lei.
Rallentare il battito cardiaco fu molto utile al fine di non farsi scoprire e prendersi dei secondi preziosi per agire.
Infatti non appena la sfera fiammeggiante arrivo nel camino, gli altri due avversari restarono davvero colpiti alla sprovvista... In tutti i sensi.

Cosa sta succ-...

Siamo sotto att-...

Il piccolo topolino eseguì alla perfezione le indicazioni ricevute, rosicchiando e facendo sì che la corda del lampadario gigante di ferro cedesse.
Ecco che infatti nessuno dei due Vampiri riuscì a dire molto di più, dato che entrambi finirono per essere schiacciati dal grosso peso in caduta libera.
Quella fu l'occasione d'oro per la Druida di correre sull'impalcatura di legno ed aspettare di effettuare un attacco in picchiata dall'alto.
Come previsto, gli altri due fuori dalla balconata si affacciarono all'istante, ma forse attivarono i loro sensi appena in tempo.
Dovendo pensare a colpire, Yvonne purtroppo abbandonò l'uso del Ghiaccio ed ecco che il cuore prese a palpitare forte, come un tamburo.
Quel suono importante fu il motivo per cui, quando saltò dall'alto verso il basso, tutti e due si volsero ed uno riuscì completamente ad evitare l'offensiva.
Quello sulla destra venne preso solo di striscio sul braccio, ma un colpo non abbastanza incisivo da metterlo fuori combattimento.
Ora sì che la situazione si faceva delicata: due contro una e per di più senza incantesimi efficaci da poter sfruttare.

... Hai scelto arbitrariamente la tua sentenza, T***a di Gaia...

... Questo graffio lo pagherai con la vita...

Sia l'uno che l'altro materializzarono nelle mani una spada di colore nero, versione alternativa della "Katana di Gaia" per i Druidi.
Essere colpiti, feriti, infilzati da quella lama intrisa di negatività non morta valeva a dire per un Druido sofferenze indicibili.
Evidentemente però nessuno dei due era abbastanza capace di usarne due allo stesso tempo, quindi il numero delle armi, almeno, era pari.
Il primo attaccò di taglio trasversale ed Yvonne riuscì nell'intento di bloccare il colpo, facendo lo stesso con l'attacco del collega in affondo.
Una capriola all'indietro ed ecco che quello graffiato in precedenza fece scaturire dalla propria mano libera una sfera di energia rosso scuro.
Quella magia di schianto negativo prese in pieno addome la Miriel che finì per essere scaraventata violentemente contro il muro.
Ma la sua prese sulle daghe non ne risentì, riuscì a mantenerla salda, rimettendosi in piedi a fatica ma quasi subito.
Intuendo che l'altro stesse per fare lo stesso, intercettò l'attacco magico, tagliando a metà la sfera rossa con una delle daghe.

CHE COSA?!

Ma non finì lì.
Approfittando dello sconcerto di entrambi, la donna scagliò la daga contro il soggetto ancora illeso proprio come fatto con il Vampiro del piano di sotto.
La daga andò a conficcarsi al centro del suo petto ed anche se la Rinnegata si era appena privata di una delle due armi, se non altro aveva fatto lo stesso con uno dei nemici.
Scontro tornato pari, per la Miriel, che adesso fissava quindi il Vampiro rimasto da solo ma ugualmente agguerrito.
Si affrontarono in uno scambio di colpi decisamente serrato e alla fine della fiera, durante un affondo incrociato, uno dei due ebbe la meglio.
L'Esclusa poté osservare quasi con un mezzo sorriso il volto stravolto dal dolore dell'avversario, che cadde in terra ucciso per una recisione sempre altezza cuore.
Ma quel sorriso sarebbe durato poco, sostituito in breve da una espressione sofferente e preoccupante, perché anche la spada del Vampiro l'aveva presa e non bene.
In basso a destra dell'addome, una ferita da circa otto centimetri... E una magia leggera di guarigione avrebbe tamponato solo appena il danno ricevuto.

Senza di te non ce l'avrei mai fatta...

Quelle parole a denti stretti convinsero intanto il piccolo topo a tornare al suo posto, nella cinta della mora, adesso in serio pericolo.
Rischiava di non farcela, rischiava di perdere le energie completamente e il sangue scorreva piano, ma inesorabile.
L'idea quindi di sfruttare i movimento del ragno per uscire in fretta da quella torre dovette essere abbandonata.
Non le restava altro che proseguire, sperando di non incappare in chissà quanti altri ostacoli.
A passi lenti prese le scale che salirono ulteriormente, fino a raggiungere un punto esterno, molto esterno.
La porta che attraversò infatti la condusse fuori dalla torre, affacciandosi su quello che era un ponte di pietra che conduceva ad una torre gemella.
Tale torre, dall'altra parte del ponte, scendeva infine fino a quello che sembrava essere lo spiazzo centrale davanti al castello, dal quale cominciava la boscaglia.
Arrivare all'altra torre avrebbe significato avvicinarsi al punto di salvezza, sempre che anche l'altra zona non pullulasse di Vampiri, ovviamente.

GRAAH...

Immagine

Un avvoltoio, appollaiato sopra una sorta di nido improvvisato sulla torre, gracchiava di tanto in tanto.
Il topolino si rintanò ancora di più, temendo il grosso rapace, facendo intuire ad Yvonne che non avrebbe potuto contare su di lui.
Poco più avanti c'erano in tutto due guardie lungo il ponto, una accanto ad un punto in cui il parapetto roccioso era distrutto.
L'altra invece si trovava proprio sotto ad una delle gambe portanti del ponte, sulla quale si erano avviluppate delle piante rampicanti.
Ancora più in là, a protezione della porta dell'altra torre, una terza guardia, che però alcune volte aggirava quest'ultima per andare dalla parte opposta.
Quasi in concomitanza, un'altra arrivava da dove l'altra stava andando, dandole così il cambio mettendosi di fronte alla porta.
Il vento soffiava tenue ed ogni tanto dava qualche sferzata poco più forte, mostrando la propria presenza.
Forse adesso la donna aveva più risorse sulle quali fare affidamento, ma non tutto il tempo del mondo per attuarle.

NOTA

Tutte le prove effettuate dalla PG subiscono un malus di -5
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Messaggioda Yvonne » 10/02/2018, 17:47

Fu un piano quasi perfetto.
Quasi, perché un particolare che ella non poteva assolutamente controllare determinò il fallimento del suo ultimo attacco.
Il suo cuore, nella foga di colpire ed attaccare, aveva ricominciato a battere sempre più forte e rumoroso. Rumoroso per dei vampiri, il cui udito era molto più sviluppato rispetto a quello di un semplice essere umano. Yvonne li attendeva, con le daghe pronte per colpire. Ma quando calò giù dall'impalcatura, cercando di ucciderli entrambi, il suo attacco venne in parte vanificato.
Uno si spostò e l'altro venne colpito solamente di striscio. La Miriel fece volteggiare le proprie lame una sola volta, pronta alla battaglia.

... Hai scelto arbitrariamente la tua sentenza, T***a di Gaia...

... Questo graffio lo pagherai con la vita...

... Venite a prendermi.

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In due contro una non era certo uno scontro alla pari. Ma la Miriel poteva contare, a differenza dei due vampiri, una maggiore maestria con entrambe le mani e dunque un utilizzo più letale delle doppie daghe. Le katane evocate dai soldati erano intrise di magia oscura e innaturale, fatale per una Druida come lei. Questo però non la fermò dal cercare di combattere e lottare per la propria sopravvivenza, lasciandosi andare all'istinto che le diceva quello essere l'unico modo per uscire viva da lì.
Se l'avessero presa e mantenuta in vita fino allo scadere dell'ora e mezza, la sua morte in seguito sarebbe stata molto più dolorosa e straziante.

Cancellerò la vostra ignobile esistenza per sempre!

Riuscì a parare il primo colpo in trasversale, alzando la daga tenuta nella mano destra, che deviò in questo modo la lama della katana oscura. Il secondo attacco, in affondo, venne invece bloccato da entrambe le daghe, ad incrocio, che le permisero poi di sgusciare via da quel corpo a corpo con una capriola all'indietro. Nonostante fosse indebolita da giorni e giorni di prigionia, riusciva comunque a trovare la forza di continuare a lottare.
Quella forza però non le permise di evitare l'attacco magico che le scagliò il vampiro ferito in precedenza. Una sfera nera che venne lanciata addosso alla Rinnegata, colpendola all'addome e facendola sbattere addosso al muro con la schiena. Un dolore indicibile la pervase, ma si rialzò ringhiando quasi subito, intuendo che anche l'altro vampiro avrebbe fatto lo stesso.
Questa volta però, l'attacco con la sfera venne vanificato da un taglio con la daga che lo fece dissolvere senza arrecarle alcun danno. I due Non Morti non potevano sapere che quelle daghe erano fatto di purissimo argento, letali per loro e per i loro attacchi magici.

CHE COSA?!

Approfittò dell'elemento sorpresa per lanciare una delle due daghe -quella evocata da più tempo- contro uno dei due vampiri, esattamente come aveva fatto con l'altro Non Morto in precedenza. La sua abilità con la lancia le permise di tentare quel colpo a distanza, riuscendo a centrare bene la mira tanto da uccidere sul colpo, prendendolo al cuore, uno dei suoi avversari.
Non restava che togliersi dai piedi anche l'altro.

Ggrrrrrrr...

Si muoveva in maniera selvaggia, lenta, proprio come se fosse un animale. I suoi movimenti ricordavano quelli della tigre, la forma animale più utilizzata dalla Rinnegata. Ringhiava e mostrava i denti, la schiena ricurva, il passo lento, ma pronto all'attacco. Se soltanto avesse avuto le forze necessarie a trasformarsi, avrebbe fatto a pezzi quello schifoso succhiasangue senza alcun problema. Ed invece fu costretta a scontrarsi corpo a corpo contro di lui, una volta, due, tre, sentendo il suo puzzo fetido inondarle le narici e farla quasi vomitare.
Resistette, resistette alla propria nausea ed al senso di debolezza, arrivando all'attacco finale che pose fine -finalmente- alla battaglia. Un affondo incrociato da parte di uno e dell'altro. Il Vampiro venne preso in pieno, con la daga che affondò nel suo cuore nero, uccidendolo.
Tuttavia era troppo presto per cantare vittoria. Perché quando il mostro cadde a terra, Yvonne si rese conto che anche lei era stata ferita dalla sua katana oscura. Sul lato destro dell'addome, una ferita profonda, troppo profonda. Il sangue iniziò a sgorgare e Yvonne cercò di resistere all'impulso di lasciarsi andare per terra, camminando indietro fino a reggere il suo peso con la schiena contro il muro. Sofferente, dolorante, il suo piccolo amico uscì fuori dal nascondiglio per andarle immediatamente incontro, preoccupato per lei.

Senza di te non ce l'avrei mai fatta...

Gli sorrise, ma dall'espressione del suo viso era chiaro che stesse male, che non avrebbe più potuto permettersi di combattere. Anche uscire fuori dalla torre, utilizzando l'incantesimo Movimento del Ragno, sarebbe stata una follia. Non poteva sapere quanto l'avrebbero retta le forze e se fosse svenuta sarebbe morta di certo. L'unica soluzione era proseguire, ma prima Yvonne strappò un pezzo di stoffa dalla sua stesse veste, se la attorcigliò intorno all'addome ferito, stringendo forte nonostante il dolore lancinante. Doveva impedire al sangue di uscire altrimenti non soltanto avrebbe perso le forze per il dissanguamento, ma sarebbe stata anche intercettata da altri vampiri, se ce ne fossero stati nei paraggi.

Devo proseguire... Devo allontanarmi da qui...

Camminava contando un passo dietro l'altro, muovendosi per non lasciarsi sopraffare dalla voglia di abbandonare tutto e rimanere lì. Non era ancora finita per lei, non poteva semplicemente arrendersi perché non aveva alcuna intenzione di morire nel modo stabilito da quei sudici Non Morti.
Voleva una morte dignitosa, in mezzo alla Natura, non abbandonata in un luogo sudicio e traboccante di magia contraria a Gaia. La sua Tribù, i suoi fratelli e sorelle non avrebbero potuto rischiare la loro vita per recuperare il cadavere di un morto. Forse, se fosse riuscita ad uscire da lì, sarebbe ugualmente andata incontro a Gaia, ma lo avrebbe fatto a modo suo e non quello imposto dai succhiasangue che l'avevano rapita.
Quando finalmente la Miriel raggiunse l'esterno, quasi non le parve vero di sentire l'aria fredda penetrarle nelle ossa e nei polmoni. Il sole era coperto dalle nubi, permettendo ai vampiri di stare all'esterno senza subire gli effetti malefici dei raggi solari sui loro corpi putrefatti. Ma il Vento, il Vento soffiava ed accarezzava il volto della Rinnegata, asciugandone il sudore, le lacrime, ricordandole che ella era ancora viva e che il Mana era con lei. Avrebbe voluto rimanere lì per molto tempo ancora, recuperando energia ed ossigeno, tuttavia non poteva fermarsi. La zona dove si trovava al momento per fortuna era priva di Non Morti, ma poco più avanti -sul lungo ponte di pietra- ecco apparire due sentinelle ferme, che le sbarravano il cammino.
Oltre di esse, sulla torre gemella, c'erano delle guardie che sorvegliavano una porta, dandosi il cambio a vicenda. Fu costretta ad aguzzare la vista per riuscire a vedere quei due muoversi, ma non c'era dubbio su quale fosse il loro compito. Poco distante da lei, sulla stessa torre, un avvoltoio se ne stava tranquillo nel suo nido, spaventando il suo piccolo amico che si rintanò paralizzato dal terrore dentro la sacca.
Sarebbe stato inutile tranquillizzarlo, l'istinto avrebbe preso il sopravvento in quel caso. Si avvicinò invece, a passo felpato, vicino al grande volatile, naturalmente ben disposto nei suoi confronti. Lo salutò, poi si affacciò di poco per vedere dove finiva l'altra torre e dove si affacciasse, rimanendo accucciata e ben nascosta dalla vista dei due vampiri. Scendere giù sarebbe stato impossibile per lei, se non passando attraverso la porta sorvegliata. Tuttavia sembrava che quello sarebbe potuto essere l'ultimo sforzo da lei compiuto, perché l'altra torre dava su un cortile circondato poi da una fitta boscaglia.
Poteva ottenere la sua libertà se solo avesse compreso in che modo eliminare il problema dei due vampiri.

Devo pensare... Devo trovare una soluzione...

Aveva già notato che uno dei vampiri si trovasse vicino ad una zona del ponte franata. L'altro invece non presentava punti scoperti, ma guardando bene, sostava sopra un pilatro portante aggrovigliato dall'edera. Si mise seduta per terra, nascosta agli occhi dei Non Morti, cercando la giusta soluzione. Non poteva perdere troppo tempo, ma non sapeva nemmeno da dove iniziare.
La sua fortuna era che il vento soffiava in suo favore, evitando che i succhiasangue avvertissero la sua presenza dall'odore. La sfortuna è che il loro olezzo di tanto in tanto la raggiungeva, facendola sentire male. Chiuse gli occhi, cercando in quel modo di concentrarsi meglio, ma la sua mente continuava a divagare, presentandole i volti dei suoi cari che con tutta probabilità non avrebbe rivisto mai più.

Mi dispiace tanto Tigre...

Immagine


Non vorrei arrendermi, ma sento che le forze mi stanno abbandonando...
Non ci sei tu a darmi la carica con il tuo Fulmine...
Adesso mi servirebbe proprio il suo aiuto...


Immagine


Un Fulmine. Come l'incantesimo "Saetta" che riusciva ad evocarne una, in grado di colpire qualunque avversario. Yvonne spalancò gli occhi, lasciando che quell'elemento adesso fosse il più forte in lei, agitandola, accendendo i suoi sensi e la sua mente.
L'adrenalina era ciò di cui aveva bisogno per non lasciarsi andare e l'elemento simbolo della stirpe di Tiger quello di cui aveva bisogno per superare anche quell'ostacolo. Si sentiva troppo debole per colpire ogni singolo vampiro con una Saetta, ma forse non sarebbe stato necessario. Non poteva attirare troppo l'attenzione, altrimenti rischiava di finire nuovamente in un corpo a corpo.
Non poteva permetterselo, ma poteva escogitare un piano che andasse bene per raggiungere la porta dall'altra parte del ponte e filare via. La cosa più semplice di tutte sarebbe stata proprio distrarre i Non Morti a guardia della porta, utilizzando il Vento come suo alleato. Sarebbe bastato riprodurre la voce di una delle guardie, per convincere entrambi a spostarsi da lì.
Prima però doveva togliersi di mezzo il problema delle due sentinelle sul ponte. E l'unico modo che aveva per passare era eliminarle. Ma come farlo, senza destare alcun sospetto?

Quello sopra l'edera potrei bloccarlo con un incantesimo e poi farmi aiutare dal mio amico pennuto a buttarlo di sotto.
Un avvoltoio in fondo può attaccare se si sente minacciato...
Quello prima invece sembra ancora più facile... Tuttavia non posso utilizzare due volte lo stesso trucco, rischio di farli insospettire troppo.
Sarebbe facile buttarlo giù, ma non posso farlo io.
E non posso nemmeno farlo fare a qualcun'altro.
La saetta potrebbe incenerirlo, ma sarebbe troppo sospetto che riesca a colpire proprio lui.
Però ci deve essere un modo...
Se soltanto potessi indurlo a gettarsi da solo nel vuoto...


Avrebbe potuto farlo? Se fosse stato spaventato sì. Aveva visto Vampiri gettarsi da degli strapiombi mentre bruciavano, urlando di dolore. L'avevano vista come l'unica via di fuga, pur non essendo in realtà come tale, in quanto cadere da un'altezza simile li avrebbe sicuramente uccisi.
Non c'era modo di appiccare naturalmente un Fuoco, né esisteva creatura nei dintorni in grado di spaventarli. Eppure la soluzione c'era, bastava riflettere a cosa avrebbe potuto farlo saltare se fosse accaduto a pochi passi da lui. Incenerirlo con un fulmine era escluso. Ma avrebbe potuto far cadere la saetta proprio accanto a lui e magari, con un colpo di fortuna, questo sarebbe bastato per riuscire a farlo fuori.

D'accordo... Proviamo!

Si assicurò che l'avvoltoio rimanesse al suo fianco e non fuggisse via, lasciandola da sola ad affrontare il secondo vampiro. Poi, castò un Saetta che fece scendere giù dal cielo il fulmine in questione, colpendo immediatamente accanto al punto dove si trovava il primo Non Morto.
Le cose andarono esattamente come aveva sperato Yvonne: il Vampiro, dallo spavento, fece un salto di lato, perdendo l'equilibrio nel punto dove il parapetto era crollato e cadendo nel vuoto a sua volta, con un urlo che attirò l'attenzione degli altri. Tuttavia, avendo visto che cosa fosse accaduto, nessuno si allarmò ed andò a controllare, considerando quello come un semplice incidente. Inoltre era probabile che anche se il Non Morto si fosse spezzato l'osso del collo, non fosse morto in realtà. Sarebbe bastato un po' di tempo, prima di rivederlo nuovamente in piedi.

Ora il secondo...

Non appena l'altro si tranquillizzò abbastanza, la Miriel castò un Intralciare, avviluppando lentamente le gambe -fin sotto al ginocchio- della guardia, senza che egli si rendesse conto di nulla. In quel caso chiese all'avvoltoio di volteggiare minaccioso in aria, senza però attaccare subito. Quando lei avesse castato il secondo Saetta, allora lui avrebbe dovuto scendere in picchiata contro il Non Morto e buttarlo di sotto con tutto il suo peso. Il suo amico pennuto fece come da lei richiesto, spiccando il volo e girando in tondo, mentre lei aspettava che iniziasse il cambio della guardia dall'altra parte del ponte. Non appena vide il Vampiro dare la schiena al ponte e l'altro non ancora visibile, scagliò una Saetta vicinissima alla torre gemella, ma senza colpire nessuno. Nel momento stesso in cui il rombo del tuono riempì le orecchie di tutti i presenti, l'avvoltoio agì, riuscendo a buttare giù anche il secondo Vampiro e spianando completamente la strada alla mora.
Non restava che l'Interpretazione di Zefiro per riuscire finalmente ad andarsene via di lì.

Fai un giro lungo e largo sopra quella torre e rimani nei paraggi.
Se dovessi vedere che i Vampiri si avvicinano a me, attaccali.


Quello sarebbe stato un piano da attuare solamente in extremis, se ella non fosse riuscita a forzare la porta in pochi secondi. Una volta compreso tutto, l'avvoltoio si librò nuovamente in aria, mentre la Rinnegata evocava la forza e il potere del Vento per servirsi dell'incantesimo giusto.

EHI VOI... LASSÙ...
AFFACCIATEVI... UN ATTIMO...


Il Vento portava quelle parole nelle orecchie delle guardie, soffiando dentro esse e facendo credere che fosse davvero un Vampiro a comunicare con loro. Non appena i due Non Morti si allontanarono, dando entrambi la schiena alla Miriel, Yvonne cercò di percorrere quanto più velocemente possibile il ponte.
Era una distanza lunga e lei era ferita, ma lo fece ugualmente, perché ogni secondo era davvero prezioso. Pur non vedendo nessuno, i due Vampiri probabilmente si sarebbero affacciati dando la schiena al ponte, mentre la voce immaginaria continuava a parlare, sotto l'influsso dell'incantesimo della mora.

COSA... È... SUCCESSO...
ABBIAMO... SENTITO... UN URLO...


Non appena giunse vicino alla porta, la giovane donna utilizzò l'incantesimo Deformare il legno per forzare la porta senza fare alcun rumore. Riuscì a piegare la zona della serratura in maniera da permetterle di entrare e poi, una volta chiusa dietro le sue spalle, rimetterla al suo posto come se nulla fosse.
Il suo cuore stava battendo di nuovo forte, ma ella lo rallentò una seconda volta con il Ghiaccio, allontanandosi immediatamente da lì. Aveva ancora la Daga in mano e le forze necessarie a muoversi. Con cautela, cercò di raggiungere l'uscita da quella torre, sperando di non incontrare altri ostacoli, sperando di raggiungere l'esterno prima di crollare stramazzata al suolo.

Spoiler:
Incantesimi utilizzati da Yvonne

- Saetta: una saetta cade dal cielo colpendo un soggetto [19 danni da Elettricità].

- Intralciare: le piante avviluppano chiunque in un raggio di 12 metri.

- Interpretazione di Zefiro: il Druido usa il vento per ricreare un suono o una voce.

- Deformare legno: piega il legno (assi, porte, maniglie, tronchi).


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Messaggioda PnG Staff » 11/02/2018, 0:31

11-10-2113
Montagne Islandesi
Pressi dell'Antico Castello
Fitta Boscaglia
Ore 08:51


Immagine

Bruce, novità?

Nessuna Tiger, il mio perimetro è sgombro!

Amaranta?

Io, Shay e Squall abbiamo avuto qualche rallentamento, ma la zona è stata ripulita.

Flamberga Lowell?

Io e la Spada Siegfried non abbiamo incontrato nessun altro, è probabile quindi che ormai la zona sia fuori pericolo.

L'Ignis del Fulmine annuì lentamente, riprendendo a guardare il Castello lontano, luogo dove tenevano prigioniera la sua adorata Tigre Bianca.
Era tornati in viaggio verso le sei e mezza del mattino ed ogni Vampiro incontrato era stato opportunamente eliminato.
Senza l'aiuto del gruppo, ci avrebbe impiegato molto più tempo, quindi doveva ringraziare ognuno di loro solennemente, ma non adesso.
Mentre la donna cominciava la propria fuga, il Black scendeva dall'albero e la "Compagnia della Lancia" si mosse in avanti, raggiungendo il limitare del bosco.
Lowell, però, interruppe il proprio incedere, cosa che quindi di riflesso fecero tutti gli altri.

... Devi andare, quindi?

Purtroppo sì.
Come ti ho detto, ho una missione troppo importante.
I miei Rinnegati hanno bisogno di me, non posso proprio abbandonarli.
Spero di aver dato il maggiore appoggio possibile.
Da questo punto in poi, dovrete cavarvela senza di me.


Grazie infinite, a buon rendere, Flamberga.

Spada Siegfried, hai delle grandissime potenzialità.
Continua così e cerca di rallentare la furia e la rabbia.
Fa' sì che non ti accechino e raggiungerai in fretta alti livelli di bravura nel combattimento.


È stato un vero onore battermi al vostro fianco.

Anche il resto della compagnia salutò a bassa voce Lowell, lasciando quindi che si allontanasse di lì.
Tiger tornò ad osservare tutto quanto il perimetro. L'entrata principale era bloccata, quindi inaccessibile.
La chiave di ingresso poteva essere nelle mani di qualche sentinella all'esterno.
Era quindi necessario aggirare tutte le mure cercando altri Vampiri, ucciderli e perquisirli.
Già, ma come dividersi i compiti?

Bruce, tu con Squall.
Amaranta, tu invece con Shay.
Siegfried verrà con me invece.
Il primo gruppo ala est.
Il secondo invece ala ovest.
Noi due penseremo alla zona sud, per poi eventualmente tornare a nord.


Annuirono tutti, seguendo le indicazioni della Tigre Nera, non osando contraddirla, comprendendo anche che fosse alquanto inutile.
La concentrazione nella riuscita della missione era talmente alta per il Black che pensarlo a prendere decisioni avventate era praticamente impossibile.
Erano certi che ogni riflessione fosse oculata ed attenta, rivolta al salvataggio il più possibile certo della Miriel.
Bruce con Squall ed Amaranta con Shay scattarono a destra e sinistra, mettendoci la migliore tecnica per non farsi sentire, ovvero al galoppo.
Siegfried invece parve inizialmente inquieto, quasi perplesso.

Tigre Nera, ma perché semplicemente non mi ha lasciato utilizzare i miei incantesimi per deformare il legno del portone?

... Non la senti l'energia negativa che infanga tutto il circondario, forse?
Sei ancora molto giovane, quindi nei pressi del Castello le tue magie probabilmente diverrebbero inutilizzabili.
Infatti cerca di tenere bene stretta la tua arma, perché potrai contare solo su di lei, da questo momento in poi.
Adesso andiamo. Occhi aperti e mente lucida.
Costeggeremo il Castello, avremo meno possibilità di ricevere sorprese inaspettate.


Siegfried rimase un minimo interdetto, constatando quanto Tiger fosse capace nell'organizzare piani di assalto, proprio come i Rinnegati più esperti.
Quegli anni trascorsi con la Tribù dovevano averlo forgiato moltissimo, rendendolo un individuo tanto letale quanto preparato.
Negli occhi del gigante mulatto osservava scintille cariche di adrenalina e desiderio di vendetta.
Quasi si sentiva sollevato nel non essere lui il nemico, in quella situazione.
Appena pochi secondi ed anche loro si avviarono, alla ricerca di quella maledetta chiave.

BACK TO THE FUTURE

Raggiungere la vetta della torre era stata una vera impresa, ma fino a quel punto Yvonne era riuscita davvero nell'impossibile.
La ferita faceva un male assurdo e il sangue, pur essendo un po' rallentato, continuava a sgorgare, indebolendola.
Una situazione complessa quella che le si presentò davanti, prima di poter sperare di fuggire via di lì.
Quattro guardie e nessuna possibilità di affrontarle a viso aperto come con la coppia precedente.
Uno scontro avrebbe significato senza dubbio la morte o al limite la cattura per poi morire successivamente e in maniera atroce.
Fortunatamente la natura le venne ancora una volta in aiuto, infatti l'avvoltoio fu ben disposto ad aiutare la Druida, nei limiti delle proprie facoltà.
Prima però sarebbe stato necessario mettere fuori gioco la prima sentinella, grazie ad uno stratagemma di spavento perfettamente riuscito.
Il fulmine capitò a pochi centimetri dal corpo del Vampiro e ad esso non rimase che fare un balzo terrorizzato, ritrovandosi però a cascare di sotto rovinosamente.

Mh?
Bah...
... Che razza di idiota.


La guardia più avanti, osservando la scena, scosse il capo, alzando le spalle, insultando il "collega" e credendo quindi in un semplice e banale incidente.
Non poteva certo immaginare che dietro ci fosse lo zampino della Figlia di Gaia, intenta per altro a mettere nel sacco pure lui.
Le radici si aggrovigliarono attorno alle caviglie del Non Morto e prima che potesse accorgersene, una serie di eventi a catena ne decretò la fine obbligata.
Il rombo della saetta coprì l'arrivo da dietro dell'avvoltoio e di conseguenza il nemico finì per essere scaraventato di sotto senza possibilità di replica.
Entrambi i vampiri più avanti cominciarono a fissare il cielo terso di nubi, preoccupandosi parzialmente.

Che tempo del c***o...

Puoi dirlo forte, però anche quei due sono proprio imbecilli...

Va beh, riprendiamo la ronda solita, tanto di sicuro presto torneranno su...

Mi è sembrato di sentire e vedere del movimento di sotto, sai?

Ah sì?

Vorrei tanto sbagliarmi, in caso contrario il capo non sarà per nulla contento di questa emergenza...

Yvonne non poté sentirli parlare, troppo distanti, ma dovette attendere che terminassero la chiacchierata prima di usare il proprio incantesimo.
Il Vento, suo alleato, soffiò parlando ed imitando la voce di uno dei Vampiri eliminati, richiamando così l'attenzione degli altri due Non Morti.
L'avvoltoio non dovette fare praticamente nulla. Sia l'uno che l'altro si misero a cercare la fonte del suono, pur non capendo da dove giungesse.
Quell'occasione d'oro permise alla donna di muoversi svelta fino alla porta, plasmarla per passarvi attraverso e poi farla tornare nella forma precedente.
Forse non le sarebbe parso vero, ma era ancora viva, respirava ed era riuscita ad arrivare alla torre opposta, quella che conduceva giù, verso la piazzola d'ingresso.
Per sua benedizione, non essendoci altri prigionieri nel Castello, non incontrò nessun altro soldato Vampiro lungo la propria lunghissima ed articolata discesa.
Il grosso portone chiuso poté quindi essere plasmato nuovamente, permettendo alla Druida di sfuggire, ma quello fu l'ultimo sforzo di magia per lei possibile.
Una volta arrivata alla piazzola, Yvonne avrebbe compreso che a parte i normali movimenti elementari, ogni altro tentativo le fosse completamente precluso.

Dove pensi di andare?

Quella voce. Quel tono. Quell'odore.

Allora sei stata tu...

I due vampiri caduti di sotto, adesso lì, a pochi metri dalla Miriel, decisamente irati nei suoi confronti per il trattamento subito.

Sei in condizioni pietose, adesso non li usi più i tuoi fulmini, povera Druida...

Questa la pagherai molto, molto cara...

Sia l'uno che l'altro sfoderarono nuovamente le loro lame intrise di magia oscura e maledetta.
Yvonne non poteva combattere, non ne aveva le forze ed anche il suo corpo reagiva lentamente agli istinti, agli impulsi.
Anche tentare di fuggire risultava fuori discussione, perché l'avrebbero acchiappata all'istante senza il minimo problema.
Davvero poteva essere quello il capolinea?
Dopo essere riuscita in quella epica e spettacolare fuga?

Il Generale sarà fiero di noi, quando ti riporteremo in cella.

Gli chiederemo appositamente il permesso di violentarti, prima di ucciderti.

Oh sì, ti strazieremo lo spirito dall'interno.

Fecero altri passi avanti, affiancandosi l'un l'altro, arrivando a circa sei metri dalla donna.
I loro ghigni soddisfatti erano odiosi, ma in quell'occasione ella non avrebbe potuto in alcun modo toglierglieli dalle labbra.
... Non lei, almeno.

ZAK

Il Vampiro di destra si bloccò di colpo. Qualcosa gli si conficcò da dietro al centro del cranio.
Sbarrò gli occhi, mentre l'arma gli cadeva dalla mano, polverizzandosi, accasciandosi infine in avanti.
L'altro Vampiro, stupito, si girò di scatto per capire da chi fosse arrivato l'attacco, ma lo scoprì troppo tardi.

Immagine

Il Tomahawk lo colpì in pieno ed anche lui fece inesorabilmente la stessa fine dell'altro Non Morto, con la lama che scomparve, ormai non più alimentata dal potere oscuro.
Non si trattava di un sogno ad occhi aperti, dato dalla paura di morire o dal desiderio di rivedere un'ultima volta le persone care.
La Figlia di Gaia, focalizzando gli occhi avanti a sé, dietro i corpi abbattuti dei Vampiri, poté riconoscere colui che l'aveva salvata, accorrendo lì per lei.

Immagine

... Yvonne...

Tiger pronunciò quel nome fermamente, con quella nota emotiva per lei inconfondibile.
Scattò all'istante verso la Tigre Bianca ed in un secondo la strinse a sé, abbracciandola.
Il cuore che batteva nel petto ad un ritmo elevatissimo.

... Sei ancora viva...

Andò a guardarla ancora negli occhi, abbassandosi il cappuccio.

Ero certo che il mio presentimento fosse reale.
Lo sapevo, me lo sentivo che tu fossi in pericolo.
Ora sei sana e salva però, grazie all'Equilibrio.


Le posò una mano sulla guancia, scendendo poi sul collo in una leggera carezza, guardandola ancora con aria preoccupata.

Guarda come ti hanno ridotta, bastardi.
Andrei a sterminarli uno ad uno se solo potessi...
... Un momento, ma sei ferita gravemente!


Si mise in ginocchio, privandola della fasciatura di emergenza ed osservando di riflesso il profondo solco ricevuto dalla lama nera di un Vampiro.
Inspirò profondamente, dopo di che, da uno degli scomparti di cuoio dei propri abiti estrasse due piccole ampolle.
Una conteneva un liquido rosso, l'altra un liquido azzurro, entrambi scintillanti e dalla consistenza liquida densa.
Le porse tutte e due alla donna.

Immagine

Quella blu contrasterà gli effetti della magia dannata sul tuo corpo, l'altra ti restituirà un po' di forze.

Era stato previdente, non poteva certo sperare di trovarla in ottime condizioni.
Mentre la Miriel probabilmente si affrettava a bere il contenuto delle due Pozioni Alchemiche, un'altra figura sopraggiunse svelta.
Una figura che non appena vide Yvonne lì vicino a Tiger, si sentì enormemente sollevata.

Lancia Yvonne!

Immagine

Si è sentito responsabile della tua cattura e mi ha pregato di potersi aggregare all'operazione di salvataggio.
La Flamberga ha cercato di impedirglielo.
Venire qui con me avrebbe significato il suo esilio dalla Tribù.


... E così sia.
Non mi importa del Fato imposto dalla Flamberga.
Se foste morta a causa mia, Lancia Yvonne, avrei vissuto nella Tribù con il rimorso per il resto dei miei giorni.


Si avvicinò a lei, Siegfried, per poi rivolgerle un profondo inchino di rispetto.

... Perdonatemi per non aver saputo vegliare sul vostro riposo ed aver causato la vostra cattura...
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Messaggioda Yvonne » 11/02/2018, 18:58

Quando finalmente Yvonne riuscì a chiudersi la porta alle spalle, sentì che ormai era arrivata al limite delle proprie forze.
Combattere ancora sarebbe stato un suicidio, anche gli stessi incantesimi parevano difficili da formulare, perché la ferita infetta che aveva al fianco dell'addome la indeboliva ogni secondo che passava. Solo la sua forza di volontà e il desiderio di sopravvivere la convinsero a proseguire, scendendo le scale e ritrovandosi ben presto nella zona di un grande portone, attraversato il quale l'attendeva la sua libertà.
Non sembravano esserci altri Vampiri di guardia, per questo motivo la Miriel si sentì più sicura, avanzando e utilizzando una terza volta l'incantesimo per deformare il legno. Quelli erano gli ultimi stralci delle sue energie rimaste, una volta fatto questo sarebbe stata completamente in balia del destino.

Sono libera...

Nonostante la ferita, nonostante il dolore, nonostante la debolezza, il cuore della Rinnegata si riempì di speranza quando vide finalmente l'esterno del cortile e, oltre esso, la boscaglia, la sua salvezza. Camminò quanto più velocemente possibile, ma ogni movimento che andasse oltre alle normali forze di un essere umano le risultavano difficili, pesanti, impossibili.
Non poteva permettersi di perdere le proprie energie, non ora, non quando ormai era arrivata ad un passo dalla salvezza. Perché una volta visto il cielo, una volta visto il bosco, la speranza di rivedere i suoi cari, di riabbracciarli ancora riaccese in lei la volontà di farcela e non solamente di morire lontana dal luogo dove la tenevano prigioniera.
Purtroppo le sue speranze vennero infrante dall'arrivo, improvviso, di una coppia di Vampiri. I due che poco prima era riuscita a buttare giù con uno stratagemma efficace e d'effetto.

Dove pensi di andare?

No... NO!

Allora sei stata tu...

Sei in condizioni pietose, adesso non li usi più i tuoi fulmini, povera Druida...

Questa la pagherai molto, molto cara...

Tentò di mettersi in posizione di guardia, ma scoprì che le forze erano talmente poche da non riuscire nemmeno a sollevare la propria daga, pur essendo leggerissima. Il suo cuore si frantumò, esattamente come le sue speranze, facendola barcollare e arretrare di qualche passo mentre i due Non Morti tiravano fuori altre lame oscure.

Il Generale sarà fiero di noi, quando ti riporteremo in cella.

Gli chiederemo appositamente il permesso di violentarti, prima di ucciderti.

Oh sì, ti strazieremo lo spirito dall'interno.

Le lacrime riempirono gli occhi della Miriel, le quali offuscarono la sua vista, mentre cercava con tutta sé stessa di non soccombere alla disperazione. Ringhiò, ringhiò con tutta sé stessa, ma era un ringhio debole il suo, provato da quanto era appena accaduto, ovvero il frantumarsi dei suoi sogni di libertà.
Un altro passo indietro ed andò ad inciampare, perdendo l'equilibrio e finendo a terra. Era tutto inutile, ormai non poteva fare nulla se non soccombere al suo destino. Ma ugualmente, una parte di lei non aveva alcuna intenzione di arrendersi.
Prima di morire, avrebbe lottato per portare nella tomba con sé anche qualcuno dei suoi nemici. Strinse la daga con tutta la forza che le era rimasta, ma qualcosa di incredibile ed assurdo e meraviglioso accadde in quel preciso momento.
Un fischio nell'aria ed un tomahawk si conficcò nel cranio del primo Non Morto che stava puntando verso di lei.
Un secondo ed ecco che anche l'altro Vampiro cadde a terra morto stecchito, colpito al centro della fronte dalla stessa identica arma di prima.
Yvonne non riusciva più a vedere nulla, dalla quantità di lacrime che stava buttando fuori.
Il cuore batteva forte come un tamburo ed ella solo a fatica alzò lo sguardo, per incontrare l'unica figura che avrebbe potuto salvarla in quel modo, con quelle armi.

... Yvonne..

... Tiger...

Immagine


La Tigre Nera accorse subito in suo aiuto, stringendola fra le braccia mentre lei, tremante, si lasciava andare a quel contatto e a quell'abbraccio, iniziando a singhiozzare contro la sua spalla.
Era normale, quella reazione, normale mostrare le proprie paure e debolezze di fronte al ragazzone mulatto. Era stato per tanto tempo al proprio fianco da non avere mai segreti con lui, nemmeno quelli più intimi e profondi.
Aveva superato quella battaglia, era sfuggita al destino che la voleva morente sotto le fauci di otto vampiri. O violentata, prima, se il desiderio di quei due succhiasangue fosse stato rispettato.

... Sei ancora viva...

... Solo grazie a te...
Avevo ormai perso ogni speranza, stavo per soccombere al mio destino...


Altre lacrime, poi una carezza sul volto della Tigre, chiedendogli implicitamente di aiutarla a rialzarsi da terra.

Ero certo che il mio presentimento fosse reale.
Lo sapevo, me lo sentivo che tu fossi in pericolo.
Ora sei sana e salva però, grazie all'Equilibrio.


Grazie al Mana...

Non l'aveva abbandonata, aveva solo aspettato che arrivasse colui che avrebbe potuto salvarla.
Quel legame, quel legame che erano convinti fosse reale e tangibile aveva davvero funzionato, permettendo al Black di raggiungere la Miriel prima che fosse troppo tardi per salvarla.

Guarda come ti hanno ridotta, bastardi.
Andrei a sterminarli uno ad uno se solo potessi...


Rasserena il tuo animo, ne ho uccisi un po' mentre cercavo di fuggire...

... Un momento, ma sei ferita gravemente!

Non è nulla... Soltanto un graffio...

Disse sarcastica, sorridendo, lasciando che Tiger scoprire la sua ferita che ancora continuava a sanguinare. Purtroppo per lei non c'era modo di contrastare gli effetti della lama maledetta dei Vampiri e le forze la stavano abbandonando sempre di più.
Aveva il volto pallido, sporco e segnato, ma il Black aveva portato con se delle soluzioni alchemiche che avrebbero aiutato Yvonne a sopravvivere.

Quella blu contrasterà gli effetti della magia dannata sul tuo corpo, l'altra ti restituirà un po' di forze.

Non disse nulla, prendendo le due boccette e mandandole giù una alla volta. In teoria, pur essendo Rinnegata, non avrebbe dovuto -per etica- utilizzare nessuna magia della Trama in quanto facente parte di una Tribù di Esclusi.
Ma Yvonne era da sempre una persona molto ribelle e poco incline a seguire le regole, specialmente quando queste erano inutili ed insulse in determinati contesti. Quelle pozioni le avrebbero salvato la vita ed inoltre era stata la Tigre Nera a portargliele.
Di lui si fidava ciecamente ed a ragione, perché ben presto sentì l'azione della maledizione svanire e lei recuperare le proprie energie. Giusto in tempo veder giungere all'improvviso una persona totalmente inaspettata.

Lancia Yvonne!

... Spada Siegfried?

Disse con tono interrogativo, guardando il giovane ragazzo e poi Tiger.
Non poteva essere lì, Ragnär non avrebbe mai permesso a nessuno della Tribù di andarla a salvare, rischiando poi di ritrovarsi nuovamente in un conflitto aperto con i Vampiri.
Che cosa aveva combinato quel ragazzo caparbio e testardo?

Si è sentito responsabile della tua cattura e mi ha pregato di potersi aggregare all'operazione di salvataggio.
La Flamberga ha cercato di impedirglielo.
Venire qui con me avrebbe significato il suo esilio dalla Tribù.


... E così sia.
Non mi importa del Fato imposto dalla Flamberga.
Se foste morta a causa mia, Lancia Yvonne, avrei vissuto nella Tribù con il rimorso per il resto dei miei giorni.


... Sei stato un incosciente...

Lo rimproverò, quasi aspramente, mentre l'altro pareva non ascoltare le sue parole, cercando di inchinarsi per porgerle solennemente le proprie scuse.

... Perdonatemi per non-

Non gli permise di finire la frase.
Yvonne lo prese di forza per una spalla e lo strinse in un abbraccio, avvicinando le labbra all'orecchio dell'Escluso.

... Grazie fratello...

Niente scuse, niente richieste di perdono.
Non lo considerava responsabile e aveva già pagato per i propri errori facendosi esiliare dalla Tribù per poter accorrere in suo aiuto.
Qualunque decisione avesse preso la loro Flamberga, la Miriel aveva tutta l'intenzione di fargliela rimangiare. Avrebbe trovato un modo, perché il coraggio di quel ragazzo ed il suo senso dell'onore andavano comunque premiati, nonostante fosse stato avventato nel prendere una simile decisione.
Bisognava capirlo, era giovane.
Tutti loro lo erano stati e avevano dimostrato uno spirito analogo a quello di Siegfried.

Dobbiamo fuggire via da qui, prima che ci scoprano.
Parleremo dopo di quanto accaduto, quando saremo in salvo, tutti e tre a casa.


Non avrebbe escluso la Spada, sarebbe rientrata anche insieme a lui nel villaggio.

Spoiler:
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Messaggioda PnG Staff » 11/02/2018, 23:01

... Yvonne..

... Tiger...

Le due accette sarebbero rimaste momentaneamente conficcate nei crani dei due Vampiri, perché il loro possessore aveva ben altro da fare.
Strinse a sé la Miriel con una intensità incredibile, facendo fondere il proprio Elemento con il gemello nello Spirito di lei.
Fu un attimo di pura e semplice emotività, un riunirsi dopo circa un anno e mezzo di lontananza.
Di nuovo quegli odori familiari, quei contorni, quegli sguardi.
Alla Tigre Nera era mancato tutto quanto, più di quanto potesse anche solo vagamente immaginare.
La aiutò a mettersi in piedi, le diede da bere due fiale di Pozioni Alchemiche per riprendersi.
Questo poco prima che arrivasse Siegfried a "rovinare" il momento, per così dire.
Ma ci sarebbe stato tempo per ritrovarsi da soli, dovevano solo andarsene via di lì ed in fretta.

... Sei stato un incosciente...

Tiger non disse nulla, lasciò che i due Rinnegati si comportassero seguendo il proprio istinto.
Non aveva molti dubbi riguardo al fatto che la donna avesse apprezzato il gesto del ragazzo, ma volle che fosse lei a farglielo capire.
Così, quando la Spada venne sorpresa dal gesto di intesa della Lancia, il Black sorrise tra sé leggermente.

... Grazie fratello...

... Prego sorella...

Terminò quel piccolo inchino, sorridendo con una ben più che accennata stanchezza, d'altronde avevano combattuto tanto per arrivare lì.

Dobbiamo fuggire via da qui, prima che ci scoprano.
Parleremo dopo di quanto accaduto, quando saremo in salvo, tutti e tre a casa.


Bisogna aspettare gli altri, sai, la squadra di salvataggio è composta da ben più di due persone.

Nello stesso istante in cui la Miriel chiese chi altri ci fosse oltre a loro, ecco che da destra e sinistra arrivarono gli altri due gruppi da due.

A quanto ho capito, non serve che ti presenti uno di loro, giusto?

Shay, in forma di Lupo Bianco, fissò intensamente la Druida, salutandola con uno sbuffo risoluto.

L'altro Lupo si chiama Squall ed è l'Alpha di un altro branco.

Finalmente la famosa Yvonne!
Tigre non fa altro che parlare di te!
Piacere, io sono Bruce, migliore amico del Selvaggio!


Io invece sono Amaranta Schtauffen, ex Sentinella del Mana, i miei omaggi, Lancia di Gaia.

Insomma, proprio un gran bel gruppo assortito di gente, con tutte le carte in regola per eseguire un salvataggio perfetto.
Di certo avrebbero svolto una chiacchierata più approfondita una volta tornati alla Tribù, ma adesso non potevano proprio trattenersi.
Peccato che qualcun altro fosse di differente avviso.

Spiacente di rovinarvi il piacevole ritrovo, ma ho urgenza di uccidervi e riprendermi la preda.

Immagine

Di istinto, tutti si girarono ad osservare l'individuo appena giunto, un Vampiro, per la precisione.
Squall si mise a ringhiare e di scatto fece un balzo con l'intento di attaccarlo, carico di rabbia.
L'avversario non solo lo schivò con estrema facilità, ma inoltre emise una sfera di energia nera dal palmo destro che lo prese in pieno fianco.
Il Licantropo venne scaraventato via di parecchi metri, con un guaito sofferente.
Tiger, comprendendo la potenza nemica, evitò di farsi avanti, pur rimanendo con uno sguardo carico di odio e risentimento.

Chi sei tu?

Oh no, non credo proprio tu sia nelle condizioni per fare domande.
L'unica decisione che devi prendere è solo scegliere se vivere o morire.
Nel caso della prima opzione, non devi fare altro che consegnarmi la mia prigioniera.


Tu non hai idea di chi stai facendo inc****re, Non Morto schifoso.

Nemmeno tu ce l'hai, anzi no, in realtà un minimo ce l'hai, basta che torni a guardare il tuo amico.

Durante quella conversazione, ad un certo punto, dal grande portone del Castello uscì fuori un'altra figura.

Ma che c***o...

Un bestione.
Un Vampiro gigantesco, con una stazza che riusciva a competere e in parte pure superare quella di Tiger, e ce ne voleva.
Oltrepassava di sicuro i due metri e lo sguardo minaccioso non prometteva affatto bene.
Yvonne, così come anche Shay e Siegfried, lo riconobbero preso e facilmente: era uno di quelli che avevano partecipato alla battaglia.
La maggior parte delle vittime era opera sua, infatti il suo corpo era ancora macchiato del sangue dei Druidi uccisi.
In breve affiancò l'altro Vampiro, mostrando però verso di lui assoluto rispetto e sudditanza.

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Oh, arrivi giusto in tempo.

Cosa ordinate, Generale?

Vedi quel tipo alto, mulatto, Ignis se non erro?
Ecco, mi sta infastidendo parecchio ma non ho voglia di sporcarmi le mani.
Potresti gentilmente ucciderlo per me?


Tiger lanciò un'occhiata torva verso quella montagna e di riflesso il Vampiro enorme lo fissò di rimando, ghignando.

Sarà un vero piacere, Generale...

La Tigre Nera stava per farsi avanti, quando però, quasi subito, venne affiancata da qualcun altro che la trattenne per il braccio.

... Bruce? Che cosa c'è?

Posso andare io?

Entrambi i Vampiri osservarono la scena e di seguito anche l'altro ragazzo di colore, con una altezza decisamente ridicola rispetto a Tiger o la Montagna.

Uff, non posso crederci!

Amaranta cinse i fianchi con le mani, scuotendo la testa con aria di sufficienza, ma non molto preoccupata.

... E va bene, d'accordo, occupatene tu, ma svelto per favore.

Probabilmente sia Yvonne, che Siegfried, che Shay, sarebbero rimasti esterrefatti da quella decisione presa dal Black.

Stai davvero mandando lui al tuo posto? Che razza di vigliacco, mandare così al macello un compagno...

Vorrà dire che il nanerottolo sarà il mio antipasto, ghghgh...

Mentre avanzava, Bruce si tolse la felpa verde, ormai divenuta ingombrante, gettandola al terreno.
Sotto, la canottiera larga bianca, era ormai zuppa di sudore per via di tutta l'attività fisica svolta fino ad allora.
Arrivò a circa un metro e mezzo dal bestione, che lo fissava dall'alto verso il basso con aria molto divertita.

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Beh?
Non tiri fuori la bacchetta?
Vuoi forse affrontarmi corpo a corpo?


Dici bene amico, forza, fatti sotto!

Che cosa?!
... AHAHAHAH!
Sei morto moscerino!


Il gigante si fece subito avanti, tentando di attaccarlo frontalmente con un cazzotto emesso anche ad una velocità considerevole.
Quello stesso cazzotto pari ad un cannone aveva fatto volare diversi Druidi, alcuni dei quali avevano pure perso i sensi.
Ma in quel caso, la sorte dell'attacco fu ben differente.
Tiger fu molto, troppo calmo, completamente convinto di aver fatto la giusta scelta, così come anche Amaranta, per nulla spaventata.
Infatti il loro amico in un istante si fece di lato, afferrando con entrambe le mani il braccio dell'avversario, per poi proiettarlo a terra pesantemente.
Emise un tonfo tremendo e pesante. Bruce si fece un poco indietro, guardandosi attorno nel territorio, sorridendo poi tra sé.
Un po' a fatica, il Vampiro enorme tornò in piedi e rosso in viso dalla furia si mise a correre contro il ragazzo nero, pronto a gettarsi direttamente addosso a lui.
Al momento giusto, Bruce si piegò con le ginocchia così da abbassarsi del tutto e, non appena il bestione in salto fu sopra di lui, posò le mani sul petto e sull'addome, spingendolo via.
Il Vampiro finì con l'intero corpo addosso ad una grossa roccia piena di zone appuntite, che lo tagliarono e recisero in diversi punti, tra i quali il collo.
Zeppo di sangue e ferito gravemente, cercò di alzarsi di nuovo e avanzare verso Bruce, ma alla fine cadde sulle ginocchia prima... E al suolo poi, sconfitto.

Judo, cintura nera, terzo dan.
È un'arte marziale babbana che sfrutta l'energia avversaria per riversargliela contro.
Chiaramente più un nemico è imponente, maggiore è il danno in contraccolpo che può subire.


Diede quella spiegazione veloce ad Yvonne, la Tigre Nera, mentre Bruce si puliva le mani soddisfatto.

Pf, più sono grossi...

... Adesso possiamo eliminare quello lì per favore?!

Amaranta si stava spazientendo ed aveva perfettamente ragione.
Tiger annuì, rivolgendo il proprio sguardo verso il Generale, rimasto colpito dalla performance di Bruce, ma non impaurito, affatto.
Si leccò le labbra, mentre nelle mani evocava due scimitarre molto lunghe e affilate di colore nero intenso e buio.
I Vampiri, proprio come i Druidi, si potevano quantificare nel loro potere in base alla potenza insita nelle loro armi.
Quelle scimitarre emanavano potere oscuro molto più di quanto non facessero le spade dei Vampiri affrontati poco prima dalla Miriel.

Lancia Yvonne, a voi!

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Siegfried, essendo in condizioni migliori rispetto alla superiore in gerarchia, castò l'incantesimo "Lancia di Gaia", donandola poi alla sorella.
Con essa, ella sarebbe stata più capace di combattere, in quanto sua arma totem.
Squall, rimessosi in piedi, affiancò Shay ed entrambi ripresero a ringhiare e prepararsi all'attacco.
Bruce estrasse la bacchetta magica ed Amaranta invece incoccò una freccia sul proprio arco.
Tiger recuperò i due Tomahawk dai cadaveri e si preparò alla lotta.
Siegfried alzò la spada.

Avete scelto l'epilogo peggiore.
D'accordo, prigioniera, hai decretato il fato dei tuoi fratelli della Tribù.
Una volta finito con voi, marcerò verso di loro e li sterminerò tutti.
Cercate di darmi un buon diversivo...
... Ho proprio voglia di divertirmi.


Spoiler:
Yvonne ha a disposizione cinque attacchi con un malus di -3.
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