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Messaggioda Alexis » 02/02/2012, 15:05

Sì, alla fine aveva deciso di lasciar perdere e non fare rapporto: perchè? Non lo sapeva nemmeno lei, lei così solitamente ligia al dovere e rispettosa delle regole della scuola e della Casata... ma forse una volta ogni tanto anche le regole potevano subire una leggera scossa, no? Alexis ci sperava con tutte e sue forze, anche perchè se così non fosse stato avrebbe potuto passare dei seri guai.

Maggiore Parker, grazie di avermi risparmiato i soliti 1000 piegamenti su un braccio solo, è più buona del rancio del Ringraziamento e non lo dimenticherò, sarò sempre il suo devoto sergente!

Bene, allora propongo di andarcene uno per volta così da prendere ognuno passo verso la sua meta: Parker, prima esci tu e continui il tuo giro, poi me ne vado io e torno in dormitorio... e per ultimo vai tu, d'accordo Vergil?

Tenente Ricciardi, le sue parole sono ordini per me, prego, prima gli alti ufficiali, è così che insegnano in questo plotone!

Piantala di fare lo scemo e vedi di non farti beccare mentre te ne torni in dormitorio altrimenti passerò dei guai seri!

Esclamò Alexis, cercando fare la seria ma non riuscendo a trattenere un sorriso di fronte alle parole di Vergil: quel ragazzo era incredibile, riusciva sempre a mandarle in pezzi ogni tentativo di mantenere un'espressione integerrima ed un minimo professionale.

Buonanotte care prefette, Ary come al solito sei uno schianto e tu Lex buona e caritatevole quanto bella, fate bei sogni e ci si vede in giro!

... quanto bella...

La prefetta fece un mezzo sorriso a quelle parole: certo, ad Arianna aveva detto che era uno schianto, però... anche a lei aveva detto di essere bella, e quella poteva essere una cosa positiva, no? Insomma, certo, la Dragargenteo era su un altro livello, ma ad Alexis in quel momento poco importava.

D'accordo allora, buonanotte ragazzi!

Esclamò infine la ragazza, facendo un cenno ad Arianna di andare per prima: avrebbe aspettato qualche secondo e poi l'avrebbe seguita a ruota, tornando ad occuparsi della propria ronda con la coscienza stranamente leggera.
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Messaggioda Aryanne » 02/02/2012, 15:17

Trovo che quel tipo di magia su di te calzi a pennello sexy cacciatrice!

Puoi dirlo forte tesoro!

Commentò Arianna con un gran sorriso soddisfatto sul viso: Vergil aveva ragione, anche lei era convinta che qualsiasi altra ragazza non sarebbe mai riuscita a valorizzare l'anello che portava al dito; la prefetta invece lo sfruttava al meglio, rendendosi sempre perfetta in ogni occasione.
Anche Alexis comunque dimostrò di possedere un minimo di cervello, decidendo di non dire nulla a nessuno riguardo quell'incontro semi-clandestino: Ary propose allora di uscire uno per volta ma piuttosto velocemente, così da evitare di essere beccati.

Tenente Ricciardi, le sue parole sono ordini per me, prego, prima gli alti ufficiali, è così che insegnano in questo plotone!

Diciamo pure che vuoi guardarci per bene il didietro...

Sussurrò la ragazza al Tassorosso, a bassa voce però perchè temeva che Alexis, così candida ed ingenua, potesse rimanere scioccata da un'affermazione come quella: in realtà, per quanto di una Casata opposta, aveva l'impressione che la Delfina un minimo di carattere ce l'avesse... altrimenti la Vireau non l'avrebbe mai scelta come prefetta, questo era sicuro.

Buonanotte care prefette, Ary come al solito sei uno schianto e tu Lex buona e caritatevole quanto bella, fate bei sogni e ci si vede in giro!

Anche tu non sei male Ver, ci vediamo ad Hogsmeade!

Rispose Arianna, facendo l'occhiolino al ragazzo per fargli capire che non si era certo dimenticata la loro uscita... anzi, ne era assolutamente entusiasta perchè le sembrava un tipo parecchio simpatico. Ty ne sarebbe stato geloso? Chi poteva dirlo, in ogni caso si sperava di poterlo scoprire entro breve.

D'accordo allora, buonanotte ragazzi!

Notte faccina d'angelo.

E con quelle ultime parole verso Alexis, Arianna prese la porta del bagno e si diresse spedita verso la propria ala, riflettendo su come quella fosse stata una serata alquanto strana.
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Messaggioda Monique » 02/02/2012, 15:34

Strano per lei fare quel giro di ronda, non lo faceva più da quando... beh, da quando era una Prefetta Serpeverde in effetti: però ogni tanto le piaceva riprendere le vecchie abitudini, e quella le sembrava una serata perfetta; c'erano altri Prefetti di turno e la cosa non le dispiaceva affatto perchè quella sarebbe stata una semplice passeggiata... o almeno così pensava.
Era nei pressi del bagno di Mirtilla Malcontenta, quando notò due cose strane: la prima fu l'uscita di Alexis Parker, sua Prefetta, dal bagno, e la seconda fu l'udire una voce dall'interno del bagno, e la risata inconfondibile di Mirtilla.

E comunque tra le fantasmine, sei la più graziosa che conosco, la dama grigia ha molto da invidiarti...

Uhm?
Ma che sta succedendo qui?


Si chiese Monique corrugando la fronte, avvicinandosi al bagno per vedere chi vi fosse all'interno: Vergil Cartwright, prefetto Tassorosso, stava cercando di convincere Mirtilla Malcontenta a farsi aiutare con le lenzioni di storia.

Ma bene bene bene...

Pensò la VicePreside, facendo un piccolo colpetto di tosse così da palesare la sua presenza al ragazzo, e perforarlo poi col suo sguardo ghiacciato: e dire che doveva essere una seratina tranquilla, un'autentica passeggiata...

Signor Cartwright, è consapevole di star palesemente violando il regolamento?

Domandò al Prefetto, il tono gelido come la postura del corpo: non le piaceva ciò che stava vedendo, proprio per niente... ed era ben decisa a mettere le cose in chiaro al proprio studente; ma non in quel momento e non in quel luogo.

L'aspetto domani pomeriggio nel mio ufficio, Cartwright.
Alle 15.30, puntuale.


Sì, per quella sera era abbastanza: gli lanciò un'ultima occhiata penetrante e poi gli volse le spalle, andandosene dal bagno per tornare nei propri alloggi; sì, avrebbe fatto una bella chiacchierata con Vergil... ma domani.
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Messaggioda Vergil » 03/02/2012, 22:18

Era riuscito a far ridere Mirtilla ancora una volta, si era garantito una panoramica dei fondoschiena delle due migliori prefette di tutta Hogwarts, se non delle due migliori ragazze, e per di più aveva anche qualche altro minuto per continuare la ronda e far si che il suo compito fosse rispettato, nei limiti del possibile. Unica nota negativa al momento sembrava soltanto il non aver ricevuto indizi sul compito di storia, ma era qualcosa di troppo superfluo per lui al momento, visto che in breve era capace di sapersi entusiasmare per mille altre cose, una fra queste ovviamente, il pensiero di rivedere quelle due visioni del paradiso (forse una più dell'inferno) in tempi brevi e cioè il giorno dopo a lezione.

Antiche Rune con delfini e draghi, questo è di certo il destino migliore che potesse capitarmi!
Fossero tutte così le serate di ronda, mi riterrei veramente...


Signor Cartwright, è consapevole di star palesemente violando il regolamento?

... nei guai fino al collo... Vice Preside, che piacere vederla questa sera, diciamo che forse sta fraintendendo qualcosa, nel senso che...

L'aspetto domani pomeriggio nel mio ufficio, Cartwright.
Alle 15.30, puntuale.


Ma forse domani potrei avere qualche lezione pomeridiana a quell'ora, se si potesse chiudere un...

Ma gli occhi ghiacciati e tremendamente eloquenti della superiore lo fecero trasalire abbastanza da dargli la forza di chiudere subito il becco e rimanere a guardarla senza proferire altro, anche perché si notava chiaramente che quella sera forse la donna era fuori di se, magari per altre cose, o magari solo per quello, ma di sicuro bisognava annotare quel dettaglio particolare sul suo taccuino di appunti riguardante tutti i superiori, alla voce "Fondoschiena perfetto".

Puntualità? Cavoli che coincidenza, mi ci chiamano fin da bambino, a domani e buon proseguimento!

Disse infine, cercando di trovare il sorriso più normale e solare che ci fosse, non facendosi scomporre troppo dal modo di fare della Vireau, anche perché sapeva che non era mai cosa buona lasciarsi sopraffare dai sentimenti negativi, in nessun momento.
Probabilmente aveva perso qualche punto per i suoi tassi in quel momento, ma lui sapeva bene che avrebbe fatto di tutto per riprenderseli con gli interessi, in un modo o nell'altro.
Attese quindi che Monique si allontanasse del tutto, prima di rimettersi a camminare diretto verso la scalinata principale, cominciando a fare una delle cose che gli riuscivano meglio: vaneggiare con estrema fantasia.

No Vergil, lo devi fare ma senza barare, perché è sbagliato barare... Barare sempre, almeno. Lo farai per me? Questa volta farai il ragazzo leale e responsabile?

Ooh va bene bella e pura Alexis, farò quello che mi chiedi anche se mi costerà caro, tutto per conquistare il tuo cuore azzurro e bianco!

Ma la stai anche ad ascoltare quella santarellina? Ma fregatene e recupera quanto prima i punti dei tassi, Cartwright, sai bene che non mi piacciono affatto i perdenti, e men che meno rifletterei un momento sul farci qualcosa di serio!

No aspetta, anche tu hai ragione Arianna, ma infatti io sono il fuorilegge per eccellenza, hai presente Robin Hood, ecco, una cosa molto simile, anzi, anche meglio di aspetto e con le frecce dell'amore non sbaglio mai, non so se mi spiego...

Ma... Vergil...

Lex, no, volevo dire, io...

Cartwright!

Sexy cacciatrice, stavo giusto per...

Allora?
Allora?

Il ragazzo fermò il suo incedere proprio davanti la scalinata che conduceva presso le due torri opposte, una dei delfini ed una dei draghi, fissandole entrambe con molta, molta perplessità e dubbio, confuso come non mai su quale delle due meravigliose voci fittizie ascoltare per quella volta, la bella pura o la dannata sexy?
Una gran domanda, di quelle che non sono facili da rispondere ma ce necessitano comunque una risposta.
Uno sguardo ancora verso una scala e verso l'altra, sempre più indeciso, tentando anche sul momento una piccola conta per lasciare alla sorte l'infausto destino, ma poi ecco che decise di fermarsi, scuotendo il capo e facendo un mezzo sorriso tra se e se, ridacchiando, essendosi ormai già dimenticato del brutto momento passato con la Vice Preside.

E va bene angioletta, questa volta hai vinto tu, per qualche giorno farò a modo tuo.
Non me ne volere diavoletta, lo sai che sotto sotto, rimango sempre una testaccia calda, come te d'altronde... Ahhhh, buonanotte, mie muse ispiratrici di follie!


E detto questo, lanciando un piccolo occhiolino verso un dormitorio lontano e verso l'altro, il giovane americano riprese il cammino diretto verso i propri alloggi, conscio che il giorno dopo ci sarebbe stato un serio, ma sopratutto interessante, lungo, lunghissimo pomeriggio, e con una delle superiori più attraenti e da infarto che la scuola potesse offrire, perché tanto per lui, quello era l'importante, nel dolore o nella sofferenza, un bel corpo davanti con due occhi scintillanti e subito ogni agonia diventava immediatamente più dolce.

( CONCLUSIONE )
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Messaggioda Ali » 11/06/2012, 12:29

[Sabato Mattina, ore 11.30 circa]

Aveva urgentemente bisogno di un bagno. Ma proprio in fretta. E, no, non per i motivi che potreste pensare voi.
Ali correva per i corridoi della scuola con un pezzo di torta fra le mani, alla ricerca di un bagno, dove avrebbe potuto finalmente buttato nel gabinetto e tirare lo scarico.
Non le dispiaceva particolarmente farlo, ed era già tanto che non l'avesse buttato quando glielo avevano dato: Quella torta era particolarmente schifosa, ma visto che l'aveva fatta una sua compagna di casa Ali non se l'era sentita di buttarla così, davanti ai suoi occhi, e quindi era corsa via.
Correva con un misto fra panico, se la sua compagna l'avesse scoperta, ed eccitazione, per star facendo qualcosa che lei riteneva losco, quando notò la porta. Vi era scritto 'GUASTO', ma lei decise di fregarsene bellamente ed entrare lo stesso.
Al contrario del resto dei bagni del castello, quello del secondo piano aveva l'aria malandata, ed anche abbastanza inquietante.
Le ci volle qualche minuto per capire dove era finita: Quello era il bagno di Mirtilla Malcontenta, il fantasma.

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Messaggioda Jorge » 11/06/2012, 13:23

Dannate scale!

Esclamò stizzito Jorge, maledicendo la tendenza delle scale di quel Castello a cambiare direzione e a spostarsi sempre nei momenti meno opportuni facendogli così perdere il senso dell’orientamento che, diciamocelo, non era il senso più sviluppato del Delfino. Infatti si era accorto di essere sceso al piano sbagliato solo quando, giunto nell’aula dove doveva andare per recuperare un libro che vi aveva dimenticato il giorno prima, si era ritrovato nell’aula di Trasfigurazioni e non in quella di Babbanologia, che si trovava giusto il piano sopra.

Vuoi vedere che finirò con il passare tutto il sabato mattina a perdermi per la Scuola?

Aggiunse, prendendo a calci l’aria mentre ritornava sui suoi passi con l’aria di uno che stava andando al patibolo invece che fuori ad allenarsi con una delle scope in dotazione a Hogwarts. Sapeva benissimo che non poteva fare domanda per entrare nella squadra di Quidditch visto che era ancora al primo anno ma ormai l’anno scolastico era giunto al termine e le buone possibilità che aveva di passare al secondo anno lo avevano spinto a iniziare a esercitarsi in modo da non trovarsi del tutto impreparato l’anno successivo. Per l’occasione aveva optato per un look misto tra quello babbano e quello da mago, indossando sotto la camicia estiva con lo stemma dei Delfini un paio di jenas babbani e delle scarpe da tennis.

Aiuto… aiuto… mi vogliono avvelenare….

Una voce stridula che, dopo l’incidente di alcuni mesi prima, non aveva fatto fatica a individuare come quella di Mirtilla Malcontenta, attirò la sua attenzione, facendogli rallentare il passo.

Non ci provare…. non voglio quella cosa nel mio bagno…

Aggiunse il fantasma, portando in quel modo la curiosità del Delfino praticamente alle stelle. Piano piano Jorge si avvicinò alla porta del vecchio bagno in disuso e si intrufolò al suo interno giusto in tempo per vedere una ragazzina che non conosceva aggirarsi per il bagno con un qualcosa che assomigliava a un dolce tra le mani.

Ehi ma non ti sembra un po’ disgustoso mangiare qualcosa in un bagno?

Chiese quindi, con un tono di voce perplesso e squillante per cercare di sovrastare le urla del fantasma

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Messaggioda Ali » 11/06/2012, 21:05

Ali camminava avanti e indietro ai gabinetti, chiedendosi quale fosse quello di Mirtilla: Non voleva mica buttarle al torta nella sua 'stanza', l'avrebbe avvelenata.
Ad un certo punto sentì delle urla, di una voce femminile.
Si guardò intorno, ma non vide niente, fino a quando un fantasma non apparve davanti ai suoi occhi. Che voi ci crediate oppure no, era proprio uscito da uno dei gabinetti di fronte alla bambina, che colta di sorpresa spalancò gli occhioni blu.

H-Hei ma t-tu.. Ma cosa...

Ehi ma non ti sembra un po’ disgustoso mangiare qualcosa in un bagno?

Ali si voltò di scatto verso la voce, stavolta maschile, nascondendo per riflesso la torta dietro la schiena, sia mai che fosse qualcuno della sua casa.

Eh? Io? Cosa?

Domandò poi, facendo vagare lo sguardo dal fantasma, che doveva probabilmente sere quello di Mirtilla, al bambino che aveva appena varcato la soglia.

Ecco, non la stavo proprio proprio mangiando..

Aggiunse, con un alzata di spalle, tirando fuori la tornata da dietro la schiena.

Però sei vuoi assaggiare fai pure.

Lei ci teneva alla sua salute, ma di quella degli altri non le importava poi molto!

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Messaggioda Jorge » 12/06/2012, 14:40

Eh? Io? Cosa?

L’arrivo di soppiatto di Jorge fece trasalire la ragazzina che nascose prontamente l’oggetto che aveva in mano dietro la schiena, impedendo al Delfino di assicurarsi che la sua prima impressione fosse corretta. Avrebbe fatto davvero una pessima figura se quella tipa volesse solo fare un dispetto al fantasma, gettando nel gabinetto una caccabomba.

Ecco, non la stavo proprio proprio mangiando..

Bingo.

Pensò Jorge, leccandosi mentalmente le labbra. Si trattava proprio di una torta. E vista la fame cronica che si ritrovava il portoghese quello poteva essere solo una bellissima notizia. Forse, facendo un po’ di moine, sarebbe riuscito a farsene dare un pezzettino, soddisfando la sua gola in attesa del pranzo. Ma doveva essere bravo, non sembrare troppo ansioso perché la bambina avrebbe anche potuto fare la preziosa e non dargliene neanche un po’.

Però sei vuoi assaggiare fai pure.

L’offerta immediata da parte della ragazza lo colse di sorpresa e lo rese cauto. Nel suo mondo nessuno si privava di qualcosa da mangiare spontaneamente, per uno che non aveva mai visto e senza discutere, quindi doveva esserci qualcosa sotto. Già, ma cosa?

A che casa appartieni?

Chiese quindi, guardingo, assottigliando lo sguardo come se potesse in quel modo riuscire a leggere eventuali cattive intenzioni dell’altro. Non riusciva a intravedere nulla nell'abbigliamento dell'altra che potesse fargli capire da sola quel dettaglio fondamentale.
Lo sapeva, si stava affidando a dei pregiudizi antichi di un Mondo che ancora non gli apparteneva del tutto, ma purtroppo quello era l’unico metro di valutazione che aveva a disposizione.

E che vuol dire che non la stavi proprio mangiando? - le fece il verso subito dopo - E' una torta, cos'altro ci volevi fare?

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Messaggioda Ali » 14/06/2012, 12:12

Mannaggia, il bambino non sembrava intenzionato a voler magiare quella roba, ma sapeva che se l'avesse buttata nel bagno sbagliato Mirtilla l'avrebbe tormentata a vita.
Il ragazzino, intanto, la stava guardando come se la stesse esaminando, e la cosa non le piacque moltissimo.

A che casa appartieni?

Dragargenteo. La vuoi o no?

Rispose Ali, tendendo la torta. Se il bambino non si fosse mosso, avrebbe dovuto trovare un posto dove appoggiarla.
Si guardò intorno, e decise che l'unico posto comodo sarebbero stati i lavandini. Vi si arrampicò sopra, sedendosi, e lasciando a penzoloni le gambe.

E tu?

Domandò poi, guardando fisso il bambino.

E che vuol dire che non la stavi proprio mangiando? E' una torta, cos'altro ci volevi fare?

Certo che era proprio un impiccione, pensò Ali, ponderando possibili risposte. Isomma, si era presentato di soppiatto mentre lei stava per buttare quella maledetta torta dentro un gabinetto, e adesso voleva pure smascherarla. E se fosse stato uno della sua casa in incognito? Magari poi avrebbe riferito alle sue compagne che lei l'aveva buttata, e questo non andava affatto bene.

La stavo tenendo in serbo per un bambino impiccione.

Rispose con un sorriso dolce, e sbattendo gli occhioni blu.

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Messaggioda Jorge » 14/06/2012, 18:40

La torta. come qualsiasi altro dolce, attirava non poco Jorge, ma il suo istinto di sopravvivenza prevalse, per un attimo, sulla gola, spingendo il ragazzino a prendere informazioni sulla ragazzina, nel caso specifico la casata di appartenenza. Giusto per far contenta la mamma che gli diceva sempre di “non accettare dolci dagli sconosciuti”.


Dragargenteo. La vuoi o no?


Humm… Draghi…

Mormorò pensieroso, senza riuscire a impedirsi di occhieggiare a torta che la ragazzina gli stava tenendo praticamente sotto il naso. Certo i draghi erano molto ma molto meglio delle serpi, nella personalissima scala di giudizio di Jorge, ma quella lì era una femmina di drago e questo lo faceva titubare. Gli venne in mente, infatti il Prefetto Ricciardi, secondo tutti una ragazza da urlo, che poi cosa significasse Jorge a undici anni ancora non l’aveva ancora capito, e arricciò il nasino diffidente. Urlo o meno, quella femmina, secondo lui, non faceva altro che prendere in giro tutti i maschi della scuola costringendoli a fare praticamente tutto quello che voleva solo sbattendo le ciglia o facendo quei sorrisini strani. Probabilmente ci stava mettendo troppo a rispondere visto che la ragazzina spostò la torta da sotto il suo naso per appoggiarla a un lavandino e saltare a sedere sopra quello affianco.

E tu?

Bè che domande… sono un Delfino… - rispose, facendosi impettito in modo da mettere in evidenza meglio lo stemma della casata sulla sua camicia - Sono un Delfinoazzurro.

Specificò, avvicinandosi alla ragazzina e poggiandosi con la schiena allo stipite di uno dei cubicoli vicino al lavandino su cui l’altra era seduta, per poi chiedere cosa voleva fare con la torta se non mangiarla.


La stavo tenendo in serbo per un bambino impiccione.

Lo stava offendendo, su questo non c’era alcun dubbio e tutti i torti non ce li aveva neanche visto come si era comportato. Ma alla fine che importava? Gli stava offrendo la torta e quello gli bastava. Si allontanò dallo stipite per avvicinarsi al lavandino e alla torta, quando lei sbattè gli occhioni come aveva visto fare alla Ricciardi e allora gli venne il dubbio che forse quella torta proprio così appetitosa non doveva essere.

E hai anche un nome, oltre che una Casata, fiamme taglienti?

Le chiese, ignorando per il momento la torta, allungando la mano verso i suoi capelli e se ci fosse riuscito e lei non l’avesse fermato prima, avrebbe preso una ciocca dei capelli rossi e se lo sarebbe rigirato tra le dita, in una pessima imitazione del Prefetto dei draghi Seal. Certo il soprannome che aveva trovato non era il massimo ma per il momento lui si sarebbe accontentato.

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