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Messaggioda Typhon » 20/03/2012, 12:54

Più andava avanti a parlare e più gli sembrava che la ragazza facesse fatica a concepire sul serio quello che stava dicendo e probabilmente nella sua mente si stavano formando domande che lui non avrebbe mai e poi mai saputo e conosciuto perché appartenenti a delle riflessioni intime e dei riflessi incondizionati di sentimenti contrastanti che andavano ben oltre la sua concezione e la sua comprensione, poiché ogni essere umano è diverso da un altro ed ogni vive secondo delle regole proprie, indissolubili ed eterne, con schemi e basi che non possono essere comprese ma soltanto accettate.
Esattamente, come tutto questo valeva per lei, la stessa cosa valeva ovviamente anche per lui, difatti per quanto Alexis di volesse sforzare di trovare una motivazione logica al fatto che lui e Arianna si fossero lasciati alle spalle una storia nata dopo anni per lei, non ci poteva davvero riuscire se non affidare ogni pensiero al sentimento, al cuore, al desiderio e alla passione, tutte cose che evidentemente verso di lei erano più forti e molto più solide che con l'altra. Impensabile forse, per lei, quello si, ma non impossibile, o almeno questo valeva per lui che ora non faceva altro che fissarla dritto negli occhi con la stessa intensità con la quale si guarda un tramonto su una spiaggia deserta, quindi estasiati e assolutamente sicuri di quanto sia magico, meraviglioso e non lontanamente comprensibile quello spettacolo che si sta mostrando ai propri occhi e al proprio cuore.

Tu vuoi... vuoi stare... con me.

Già. Se non ti spiace vorrei essere il tuo presente e aver diritto di pestare con ancora più gusto ogni ragazzo che si avvicini per infastidire in biblioteca la mia fidanzata...

Non sapeva scadere troppo nello smielato e forse probabilmente era quello che lo differenziava dall'altra persona che avrebbe voluto stare con lei.
Lui accettava di condividere i suoi sentimenti ma nel modo che preferiva, facendolo capire con quel modo un po' sfacciato e un po' sicuro di se che oggettivamente alle ragazze potrebbe anche piacere, visto che nella maggior parte dei casi l'insicurezza è indice di debolezza e lui, no, non era per nulla debole e guai a chi l'avesse posto in atto.
Le sorrise ancora una volta, quelle mani intrecciate tra le dita che si stringevano ancora di più, adesso poteva percepire la mano fredda di lei riscaldarsi lentamente sotto il fuoco in ardore di quella sua, e il sangue scorreva più fluido, aiutato da un muscolo involontario che si muoveva più svelto, più irrequieto, e fu allora che Alexis decise che rimanere in quello stato fermo, soltanto fissandosi, non bastava, non ancora, perché per rimanere fermi a contemplare la bellezza altrui, se lei avesse voluto, ci sarebbe stato tutto il tempo che volevano più avanti.

Ty... mi daresti un... bacio?

Attese solo pochi istanti prima di cominciare realmente a far scintillare lo sguardo e a dar lui un tono un po' più cupo, più misterioso, come a voler celare per un momento all'attenzione di lei quello che stava realmente pensando.
Ma non lo fece per una motivazione negativa, anzi, lo fece solo per dare a quel momento un lato ancora più speciale: l'imprevedibilità della risposta.
Quando si bacia per una prima volta con qualcuno, si deve fremere e sentire l'emozione galoppante che cresce ad ogni secondo di più, che ti attanaglia l'anima come se fosse un tornado impetuoso che spazza via tutto prima di raggiungerti e che quando lo fa invece, ti racchiude nel suo occhio dove non ti accade nulla e quindi l'unica cosa che puoi fare è solamente contemplarne la grandezza, la magnificenza, la bellezza senza essere colta da dolore, senza subire un colpo o un graffio... perché era questo che voleva fare Typhon Seal con lei... donarle un tornado, inserirla nel suo occhio e una volta lì, proteggerla da tutto e tutti e farle osservare soltanto lo spettacolo di una forza della natura che si scatena con tutti ed è dolce con lei... l'amore.

Benvenuta all'inferno... Alis...

Vieni da me...

[yt]http://www.youtube.com/watch?v=xHvGAQW3ArQ[/yt]

La mano posata sulla gamba si mosse con certezza e irrefrenabile voglia di toccare la pelle del suo collo, ma non si limitò soltanto a quello, no, non poteva essere così affrettata, cattiva e impulsiva... un angelo non si può spaventare in quel modo, ma coccolarlo con lentezza e gentilezza, altrimenti sarebbe fuggito.
Cominciò a far correre le dita sul fianco mentre ancora la fissava come se fosse l'unica cosa veramente degna di sguardo non solo in quella scuola ma direttamente in tutta la scuola o la contea o magari il mondo intero.

Tu adesso qui con me... Non è proprio normale...
O forse invece si... Se viene naturale...
Non chiedere perché, se si potrà rifare... Ma se ne hai voglia puoi restare...


La mano risaliva lentamente raggiungendo la spalla, stringendola con delicatezza, come se fosse un piccolo massaggio, come se fosse una piccola e veloce pausa prima di salire ancora e arrivare alla guancia di lei, forse che scottava come non mai, forse fredda per il nervosismo, chi poteva immaginarlo ora; non era fondamentale comunque, poiché le sue dita proseguirono ancora, sfiorando adì nuovo le labbra, arrivando all'altra guancia e se mai lei avesse deciso di emettere anche un solo fiato, forse fremente, forse assolutamente spaesata da quei gesti, lui avrebbe risposto semplicemente...

Sshhh...

Quella mano poi, andò a scorrere sul collo, davanti, lentamente attraversandone tutta la superficie, così morbido e delicato, così profumato ed invitante... Typhon Seal non era un tipo semplice nei modi di fare e dove non arrivava la tranquillità, lui invece raggiungeva con la sorpresa, con l'istinto, come il primordiale desiderio accompagnato da guanti di seta.
Il palmo dunque raggiunse il retro del collo, all'attaccamento di quei capelli lunghi e castani così belli, lisci e poco mossi appena, e cominciò a tiare in avanti per farla avvicinare a se con lentezza, continuando a fissarla, come se fosse non solo la prima volta di un bacio per lei ma anche per lui, e non unisse soltanto due labbra, ma due corpi e due spiriti così opposti ma così attratti l'uno dall'altra.
Typhon voleva fare decisamente l'amore con il suo viso a breve e probabilmente Alis ancora non lo poteva immaginare, e come poi?
Poco prima che le labbra di lei raggiungessero quelle del drago, allora il viso di Ty si fece più spostato sulla destra e raggiunse con la bocca l'incavo del collo della delfina, iniziando a baciarlo con lentezza, con spassionata lussuria ma gentile, come se la volesse solo far fremere ogni istante di più e far diventare il momento nel quale le loro labbra si fossero toccate come atteso non da una sera ma dall'eternità.
Quel bacio non si trasformò in un succhiotto, no, troppo presto e troppo irruenti, doveva essere dolce, doveva essere un gesto accompagnato da molti altri, ognuno più umido, ognuno più desideroso di assaporare il suo corpo e la sua pelle, inebriandosi dell'aroma della sua purezza e fragilità allo stesso tempo, così le labbra diedero altri piccoli baci, salendo... salendo, arrivando al limite tra il collo e la guancia, superandolo, arrivando allo zigomo e facendo allo stesso modo, mentre il respiro del ragazzo cresceva riscaldandole il volto come se fossero autentici gemiti di piacere, gemiti piccoli, gemiti d'amore e sofferenza per un atto che ancora non arrivava e che anche lui voleva giungesse presto.
Le labbra poi si mosse salendo arrivando alla punta del nasino e la oltrepassarono non dimenticandosi di battezzarla con un altro piccolo bacio arrivando all'altra guancia, scendendo poi, fino al lato delle labbra, dove rimase fermo per diversi secondi cercando di sentire il battito del cuore di lei che sperò davvero si facesse vivo forte, chiaro, potente ed impetuoso.
La mano che le teneva il collo allora scivolò piano piano arrivando alla guancia da poco sfiorata con le labbra e la accarezzò, mentre dirigeva il viso della prefetta ancora più vicino al suo. Gli occhi saettarono osservando alternatamente le iridi grigie e le sue labbra, come se fosse indeciso, come se avesse esitazione, ma non era per quello... non voleva farle capire che era insicuro se baciarla o meno, ma darle quell'ultimo piccolo accenno di parole che avrebbe sancito il colpo di grazia prima di portarla con se negli inferi.

... Per quanto sia oltremodo desideroso baciarti... Ti chiedo scusa se faccio fatica... E' che non è semplice distogliere il mio sguardo dalla bellezza dei tuoi occhi... E di tutto il tuo essere... Adesso vieni con me, Alis... E non aver paura, non ti farò del male...

... and so the lion fell in love with the lamb...

[yt]http://www.youtube.com/watch?v=oMVwEmFsvuA[/yt]

E così, senza dire altro, socchiuse gli occhi facendo scomparire quella piccola luce di desiderio attraverso le palpebre e si avvicinò ancor di più, sostenendole il viso ancora con la mano calda e appena fremente, mentre appoggiava finalmente le labbra su quelle di lei, dapprima con delicatezza, sfiorandole e sentendone il sapore incredibile, un profumo di fiori di campo, misto a nuvole di un cielo stellato d'Estate e al miele delle api appena fatto, come se fosse quasi una droga, come se fosse quasi un qualcosa impossibile da apporre una resistenza.
Poi subito quel bacio divenne un piccolo morsetto sul labbro inferiore di lei e dopo averlo appena morso la lingua uscì fuori per medicarlo con una piccola lecitina audace e mischiata al respiro affannato e innamorato di lui, poi, di nuovo le labbra su quelle di Alexis, Parker, come se fossero destinate a rimanere attaccate per sempre, per tutta la notte, mentre adesso la mano lasciava la guancia e l'altra si allontanava da quella della giovane ma non perché stava finendo tutto, bensì per andare a sistemare meglio la coperta sul suo corpo, per riscaldarla ancora di più, avvolgendo ora, grazie alla sua grandezza, entrambi i corpi dei ragazzi, come se Ty volesse creare una sorta di piccola barriera contro il resto del mondo, dove poter continuare indisturbati a provare emozioni non lontanamente paragonabili a qualsivoglia altre presenti, ovunque, dovunque... con chiunque.
Quel bacio non terminava ed infatti a dimostrazione maggiore le mani dopo averli avvolti nella coperta tornarono su di lei e questa volta con il tentativo di far prendere ad ognuna la gemella, per stringere, intrecciare di nuovo le dita e riscaldare l'altra manina fredda di lei, mentre adesso, il morsetto veniva dato al labbro superiore e poi immediatamente medicato dalla lingua che non si azzardava a voler già chiedere accoglienza in lei, questo perché ogni cosa doveva essere fatta con calma, con con attesa... altrimenti il sogno sarebbe stato rovinato e in quel momento, per Typhon Seal, quel sogno era la cosa più preziosa che potesse ricevere dalla sua breve vita vissuta fino a quell'istante.

Non ci credo...
Non pensavo potesse essere così bello...
La amo davvero...
Perdonami Ary... Io... Voglio LEI...


Quel bacio quindi, con calma e lentezza terminò mentre le labbra si distanziavano piano, molto piano, per non traumatizzare al distacco, per non traumatizzare alla resa dei loro corpi che forse esausti stavano chiedendo pietà per i sensi e per gli ormoni, o almeno per lui era davvero così.
Le palpebre che per almeno dieci minuti rimasero chiuse a lasciare che fossero gli altri sensi più profondi a dettar legge, diedero nuovamente vita alla vista e agli occhi nero pece del prefetto violargento, che quindi, tornò a guardarla in viso e nelle iridi grigiastre belle come il cielo terso durante l'avvento di un tornado incredibilmente violento ed incredibilmente avvolgente.
Le sorrise con gentilezza mentre stringeva ancora le sue mani e poi si avvicinava di nuovo senza esitazione e la baciava ancora, un bacio piccolo, e poi subito un altro, ma in seguito, basta così... non doveva esagerare, sperava fosse tutto perfetto, perché per lui era così.

Immagine

Ecco qui, servita signorina... Piaciuto?
Penso di non aver mai assaggiato labbra più buone e sentito odore più inebriante...
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Messaggioda Alexis » 20/03/2012, 15:21

Già. Se non ti spiace vorrei essere il tuo presente e aver diritto di pestare con ancora più gusto ogni ragazzo che si avvicini per infastidire in biblioteca la mia fidanzata...

Il riferimento al loro incontro nel settore proibito un paio di giorni prima di quel pranzo che aveva sconvolto le loro vite era ben presente nella mente di Alexis, che in quel momento non potè fare a meno di chiedersi se Typhon avesse già iniziato a provare qualcosa per lei fin da quel giorno: non che cambiasse qualcosa certo, era pura curiosità la sua.
Curiosità che dovette cedere però il passo poco dopo a qualcosa di molto, molto più urgente: la Delfina, forse senza rendersene conto, forse senza pensarci, aveva chiesto al ragazzo di fronte a lei una cosa importantissima, una cosa che lei non aveva ancora donato a nessuno... un bacio.
Ovviamente non poteva sapere - almeno questa l'idea di Alexis - che la ragazza non avesse mai baciato nessuno, ma forse c'era qualcosa nel suo modo di fare, di porsi e di parlare che lo faceva intendere comunque.

Ti prego, non considerarmi una sciocca...

Gli chiese mentalmente quasi implorandolo, non avendo minimamente idea di ciò che Typhon voleva fare: il ragazzo era perfettamente consapevole della situazione della Delfina, ed era ben deciso a fare in modo che quel momento fosse il più bello e speciale di tutta la sua vita.
Iniziò accarezzandole il corpo, forse avvertendo quel poco di rigidità da parte di lei che non sapeva bene cosa aspettarsi, ma sicuramente quel tocco dolce, delicato e non frettoloso di lui le piaceva molto e l'aiutava a sentirsi più a suo agio: credeva che Ty non avrebbe perso tempo nel catturarle le labbra, invece il ragazzo sembrava desideroso di procedere a piccoli passi, magari trattenendosi dal seguire l'istinto, per donarle momenti unici e farla sentire il più viva possibile; le dita della sua mano raggiungero la guancia fredda di lei e l'oltrepassarono per andare sull'altra ed accarezzarla come aveva fatto poco prima con la gemella, generando una serie infinta di brividi caldi lungo la sua schiena che la portarono a schiudere le labbra forse per dire qualcosa, forse per pronunciare il suo nome... ma non ci fu nulla da poter dire visto che fu proprio Typhon a zittirla dolcemente.

Sshhh...

Scese con la mano sul collo, accarezzandolo tutto fino a trovare l'attaccatura dei suoi capelli, di quella chioma che lei non curava certo come l'altra, di quella massa castana che Alexis non passava il tempo a pettinarsi od acconciarsi... quei capelli insomma che, come il resto del suo essere, sembravano aver fatto colpo nell'anima del Dragargenteo, il quale ora fece un lieve pressione proprio in quel punto per farle avvicinare il viso al proprio: ed Alexis lo lasciò fare, avvicinandosi dunque col cuore che martellava nel petto ancora più forte di prima.
Ma non era ancora il momento, no, c'erano ancora così tante porzioni della sua pelle da assaggiare... almeno questa doveva essere l'idea di Typhon, che prese ad assaggiarla dolcemente, inebriandosi dell'odore così delicato e dolce di lei, del suo collo, del suo mento, delle sue guance, dei suoi zigomi, del suo naso: ed ogni bacio che lui le dava corrispondeva ad un brivido in Alexis, ad un battito più forte tanto che, ne era convinta, se lui si fosse fermato avrebbe potuto distintamente sentire il suo cuore battere con una forza ed un volume tale da sovrastare anche il rumore leggero del vento che filtrava dalle finestre semi aperte di quella notte stellata.
Le fece avvicinare ancor più il suo viso al proprio, guardandola prima negli occhi e poi sulle labbra, tornando poi nelle iridi grigie di lei e scendendo nuovamente sulla bocca rossa ed invitante, ancora ed ancora come se non sapesse cosa per lui fosse più appagante da osservare.
Non sapeva più che pensare, probabilmente non riusciva più nemmeno a farlo, perchè ora la mente di Alexis era piena dell'odore di lui, dello sguardo di lui, della voce di lui... lui che poco dopo parlò ancora, per rassicurarla, per condurla nel buio e nel profondo del suo essere con la certezza che niente e nessuno le avrebbe potuto fare del male.

... Per quanto sia oltremodo desideroso baciarti... Ti chiedo scusa se faccio fatica... E' che non è semplice distogliere il mio sguardo dalla bellezza dei tuoi occhi... E di tutto il tuo essere... Adesso vieni con me, Alis... E non aver paura, non ti farò del male...

Un invito al quale lei non seppe resistere, e che accolse ad occhi socchiusi, annullando quella distanza tra loro mentre la bocca di Typhon sfiorava quella di lei che, per la prima volta nella sua vita, ricambiava: le labbra del ragazzo erano morbide, peccaminose ma irresistibili e per quanto Alexis fosse ancora goffa, impacciata ed inesperta ne sentiva ogni particolare rimanendone estasiata; le morse il labbro inferiore e subito glielo leccò quasi a volersi scusare di quel gesto, provocandole mille brividi caldi e piacevoli che divennero ancora più intensi quando lui coprì entrambi con la coperta, come a voler rimarcare quella promessa di sicurezza che le aveva fatto, ed andava a cercarle entrambe le mani per intrecciarne le dita con le proprie, stringendosi così a lei, lei che muoveva la propria bocca lentamente, con delicatezza e forse anche un po' paura di sbagliare, di non piacere, di essere fin troppo inesperta per poter rendere bella quell'esperienza per lui tanto quanto era magica e meravigliosa per lei.
Un altro piccolo morso, questa volta al labbro superiore, ed un'altra piccola leccatina mentre quel bacio continuava in barba al tempo che passava inesorabile e che li vedeva protagonisti di quei momenti magici ed unici, di quell'incontro di labbra che per lei era davvero il primo, in ogni senso.
Passarono almeno dieci minuti prima che le loro bocche si staccassero, ma anche in quel caso la separazione fu lenta e dolce quasi Typhon avesse paura di traumatizzare i sensi di Alexis ora sicuramente amplificati al massimo: ancora un piccolo bacio ed un altro ancora, quasi a suggellare quel momento perfetto, poi di nuovo a guardarsi negli occhi, lui soddisfatto e felice, lei felice e spaesata.

Ecco qui, servita signorina... Piaciuto?
Penso di non aver mai assaggiato labbra più buone e sentito odore più inebriante...


... sì...

Sussurrò la Delfina con un filo di voce ma l'altro avrebbe potuto facilmente comprendere che il suo modo di fare ora non era certo dettato dall'insicurezza, bensì dallo sconvolgimento del proprio essere: per Typhon quello era stato il primo bacio con lei, per Alexis era stato il primo vero bacio in assoluto ed ora riprendere a parlare come se nulla fosse non era facile per lei, assolutamente, e si vedeva.

E' stato... bellissimo...

Mormorò con le guance rosse e gli occhi luminosi per quanto ancora confusi e probabilmente smarriti: avrebbe dovuto riflettere attentamente su ciò che era successo, capire quali emozioni avesse provato ragionandoci a freddo, e soprattutto capire come voler far evolvere il rapporto con Typhon; ma erano cose che, continuando a stargli accanto, non sarebbe mai riuscita a fare.

.. ti spiace se rientriamo?
Credo di... aver bisogno di stare un po' da sola...


Gli domandò dunque nuovamente timida, sfuggendo ai suoi occhi non certo per pentimento o altro, ma per imbarazzo verso un gesto appena fatto, per un bacio appena donato, che per lei era il primo in assoluto. Se Typhon avesse acconsentito, dunque, sarebbero rientrati all'interno del Castello per poi salutarsi al bivio tra le due ale, l'una Est e l'altra Ovest, che li avrebbe condotti ai loro dormitori, tra le lenzuola dei loro letti che probabilmente avrebbero ascoltato silenziose e complici i battiti ancora frenetici dei loro cuori.
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Messaggioda Typhon » 20/03/2012, 18:47

A giudicare dallo sguardo, dalle parole, dai gesti e movimenti e perché no, anche dalla luminosità degli occhi di Alexis, sembrava proprio che la ragazza fosse rimasta pienamente soddisfatta di quello che aveva richiesto, un bacio profondo, intenso, sentito e meravigliosamente lento e calmo, che le desse la possibilità di inebriarsi di quell'istante per poterlo ricordare in tutta la vita come un momento fondamentalmente positivo e meraviglioso.
La teneva ancora per mano dopo aver assaporato le sue labbra e sentito dentro di se che aveva fatto la cosa più giusta, aveva insomma trasformato in realtà qualcosa di inimmaginabilmente possibile, e lei... beh lei era ancora abbastanza incapace di rendersi conto effettivamente di quello che era appena avvenuto, non in maniera totale almeno.

E' stato... bellissimo...

Questo è l'importante...

Rispose quasi subito mentre lei lentamente faceva si che le loro mani si dividessero poiché adesso evidentemente sentiva il bisogno di riflettere attentamente su quello che era appena avvenuto, su tutte quelle emozioni, tutti quegli spasmi al cuore che l'avevano pervasa in continuazione durante quel bacio, un gesto che pareva piccolo e insignificante ma che in realtà dentro di se racchiudeva la più grande e importante sensazione che un essere umano possa essere in grado di vivere nella sua esistenza.
La voce era un po' tremante ancora e quella richiesta fu sofferta, forse perché una parte di lei sarebbe voluta rimanere con lui, chissà, ma al momento a Typhon Seal non importava altro se non essere arrivato per lo meno fin lì, il resto lo avrebbe dovuto decidere lei, con raziocinio, istinto, cuore e... tempo.

.. ti spiace se rientriamo?
Credo di... aver bisogno di stare un po' da sola...


Certo che mi spiace... Devo separarmi da te, vorrei ben vedere se mi spiace...
... Ma rispetto il tuo tempo e le tue esigenze... Andiamo, immagino avrai parecchio sonno ed io una gran voglia di bere...


Rispose sorridendo appena, facendo in modo che la coperta rimasse completamente su di lei e potesse scendere dalle sue gambe, per poi dirigersi assieme a lei in direzione della porta di ingresso dell'osservatorio e poi ancora giù, fino a raggiungere il bivio che conduceva verso la zona est ed ovest del castello, il bivio insomma dove avrebbero dovuto effettuare la loro divisione.
Rimasero ancora qualche secondo lì, non sapendo bene cosa dire, o forse era lei che non era molto pratica, ma per fortuna ci si mise Ty ad aiutarla a tranquillizzarsi e a vedere la cosa nella giusta ottica.

Rilassati, adesso hai solo bisogno di fare una bella dormita!
A questo punto, aspetto che ti faccia viva e mi dici cosa hai deciso, non ti assillerò, non farò pressioni per avere risposte, semplicemente, attenderò che con i tuoi tempi deciderai cosa fare... al massimo accordami se nel frattempo, nelle notti "nervose" e "agitate", penserò un poco alla delfina più bella e sensuale del castello, mh?


Si avvicinò un momento a lei e si chinò con il capo per darle un bacio sulla fronte, guardandola poi negli occhi per farle un occhiolino e un'ultima carezza sulla guancia e sulle labbra con l'indice della destra, prima di fare qualche passo indietro ed imboccare la strada diretta presso il proprio dormitorio.

Ah, beh, non serve menzionare che quella coperta è roba tua... Notte Alis, sognami...

{ CHIUSA }
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Messaggioda Tisifone » 28/03/2012, 22:14

[Sabato – ore 14.00 – Ufficio di Divinazione]



Attento a quello che desideri, potresti ottenerlo.

Quel motto Tisifone avrebbe voluto imprimerselo sulle carni a fuoco in modo da non desiderare mai e mai più qualcosa in assoluto, visto dove l’aveva portata il suo desiderio di scoprire chi fossero in realtà i suoi genitori.

Mi dovevo fidare di loro… di tutti loro…

Si ripetè per la centesima volta, in piedi al centro di un cerchio di libri che vorticavano a mezz’aria. Dopo la scoperta fatta in Biblioteca, il suo primo impulso era stato di infilarsi nel primo camino acceso e apparire al Manor per chiedere delucidazioni ad Asher e Demetri, prima o dopo aver sfacciato mezzo mondo. Ma un certo senso del dovere che doveva aver sviluppato inaspettatamente in quei mesi di Insegnamento glielo aveva impedito così era praticamente volata nell’Ufficio della Preside, Ma quel Venerdì Tisifone doveva aver offeso tutti i più grandi maghi del passato, oltre a qualche Santo babbano perché una volta giunta di fronte al Gargoyle una voce le aveva comunicato che la Preside era in viaggio per conto di Hogwarts fino a data da destinarsi. L’unica cosa che aveva potuto fare, quindi, era stato lasciarle un messaggio in cui le chiedeva udienza il prima possibile, per poi rintanarsi a tripla mandata nel suo alloggio da Insegnante, dove, almeno per quella sera, si era ritrovata felicemente sola.

E sono costretta a rimanere qui finchè non torna.

Disse a denti stretti, quasi fosse una bestemmia, spedendo uno dei libri su una mensola della libreria e facendone levitare un altro. Era praticamente tutta la mattinata che si dilettava in quel passatempo da folli, fare e disfare le librerie del suo ufficio, spedendo i libri al loro posto come se fossero proiettili, prima in ordine alfabetico di titolo, poi di autore e adesso di mantica. Doveva tenersi in un qualche modo impegnata, non pensare a nulla che avesse a che fare con la sua vita privata, motivo per cui non aveva inviato neanche una pergamena ai suoi padrini.

M***a, i compiti!

Esclamò, quando al posto di uno dei tomi sparsi sul pavimento, in un impeto di collera, aveva sollevato la cartellina con gli ultimi compiti di Divinazione, già corretti e pronti per essere consegnati agli studenti. Rimanendo concentrata sui libri che levitavano, la donna si chinò a terra per accogliere le pergamene, quando l’occhio le cadde su quello di Arianna Ricciardi e la misura fu colma: i libri caddero a terra e i vasi posti sul caminetto esplosero in mille cocci.

Ecco un modo costruttivo per ingannare il tempo.

Si disse prendendo piuma e pergamena.

Signorina Ricciardi,
la attendo alle 14.30 all’Osservatorio di Astronomia. Le consiglio vivamente di non tardare.

Prof.ssa Tisifone Samyliak


[Sabato - ore 14.25 – Osservatorio di Astronomia]


Mentre saliva le scale che l’avrebbero portata all’Osservatorio di Astronomia, Tisifone si pentiva sempre di più di aver mandato quel gufo alla Prefetta dei Draghi, non perché non avesse bisogno di parlarle, ma piuttosto perché il suo desiderio di stare in compagnia di un qualunque altro essere umano si assottigliava ogni secondo che passava. Considerato poi che si trattava di una persona irritante e irriverente come la Ricciardi le probabilità di un incidente mortale salivano alle stelle.

Devo mantenermi lucida e tutto andrà bene…

Si ripetè, sicura che sarebbe riuscita a mantenere la conversazione su un piano civile, sempre ammesso che la studentessa non la stuzzicasse un po’ troppo. E forse proprio per mettere alla prova il senso di autoconservazione della Prefetta aveva lasciato il mantello in ufficio, recandosi all’Osservatorio con indosso uno dei suoi abiti eccentrici, porpora e nero, con dei draghi d’argenti cuciti sugli orli delle maniche e dei campanellini sull’orlo della veste, mentre il corpetto era tempestato di sfere multicolori e cristalli. Come tocco finale aveva legato i capelli in una coda alta con i bastoncini che le aveva regalato la madre, con due sfere alle estremità che cambiavano colore a ogni movimento della testa.
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Messaggioda Aryanne » 31/03/2012, 21:49

[Torre Nord - Osservatorio di Astronomia - ore 14.27]


Eh no, che cazzo, possibile che ce l'abbiano tutti con me?!
Che diavolo c'è stavolta?!?


Le sembrava che in quel periodo il mondo avesse ordito una congiura contro di lei... no, anzi, erano i professori della scuola ad averla organizzata. Certo, con Vastnor l'ultima volta era andata bene, ma con la Samyliak c'erano speranze pari a zero che fosse lo stesso.

Figuriamoci se quella zingara frigida vuole fare una chiacchierata amichevole...

Si disse Arianna scuotendo il capo mentre finiva di salire le scale che l'avevano condotta alla Torre Nord: con un altro poco di strada sarebbe arrivata all'Osservatorio di Astronomia, dove l'attendeva Tisifone Samyliak, professoressa di Divinazione; non è che nell'ultimo compito in classe aveva un po' esagerato e la docente gliela voleva far pagare?

... ma no, a parte affermare che Divinazione è una perdita di tempo non ho detto altro. E poi se la zingara avesse voluto parlarmi di quello mi avrebbe chiamato nel proprio ufficio, no?

Pensò la Dragargenteo con una leggera alzata di spalle mentre la porta dell'Osservatorio si parava di fronte a lei: un piccolo sospiro, poi la ragazza posò la mano sulla maniglia e l'abbassò, entrando nel luogo dove l'ex fidanzato aveva - per suo racconto - confidato il suo amore a faccina d'angelo, e dove si trovava la mandante di quel biglietto ricevuto poco prima.

... oh porco Merlino!!

Arianna dovette mordersi il labbro inferiore con assoluta forza per non scoppiare a ridere: di fronte a lei, la docente si era presentata con una mise assolutamente... discutibile. In realtà il primo aggettivo che le veniva in mente era "ridicola", ma ebbe il buon senso di lasciarsi semplicemente sfuggire un mezzo sorrisino divertito.

Buon pomeriggio professoressa, come sta?
Belli i draghi sul suo vestito.
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Messaggioda Tisifone » 02/04/2012, 18:33

In attesa dell’arrivo della Prefetta dei Draghi, Tisifone aveva fatto qualche passo all’interno dell’Osservatorio, fino a giungere alla balaustra e da lì osservare il panorama che si stendeva sotto i suoi piedi. Le era sempre piaciuto contemplare il mondo da posti elevati, cosa questa che le aveva fatto apprezzare non poco la sistemazione della sua aula in cima a una Torre, ma quel pomeriggio non riusciva a godersi a pieno quello spettacolo mozzafiato.

Buon pomeriggio professoressa, come sta?

Al saluto della studentessa, Tisifone si voltò, le spalle alla finestra, le mani incrociate in grembo, mano sinistra a stringere il polso destro, come a voler tenere sotto controllo la mano della bacchetta.

Buon pomeriggio anche a lei Signorina Ricciardi.

Rispose quindi, con il solito tono privo di inflessioni, un punto a favore del suo autocontrollo.

Belli i draghi sul suo vestito.

A quanto pare sembro apprezzarli più io di lei, considerato quanto poco indossi lo stemma della sua Casata.

Ribattè polemica, ma almeno senza la nota di acidità che rischiava di uscire fuori. Era sabato pomeriggio e, come aveva detto poche sere prima alla sua Grifa, nel tempo libero gli studenti erano appunti liberi di indossare quello che volevano, e Arianna non faceva eccezione, a giudicare dalla mise babbana che sfoggiava. Inoltre nella sua stringata pergamena non aveva richiesto un look specifico, per non parlare del fatto che il luogo in cui si stavano incontrando dava al tutto un tocco di informalità, quindi tecnicamente non aveva alcun motivo per lamentarsi del suo abbigliamento. Peccato che quel giorno Tisifone fosse tutto fuorchè fredda e razionale, oltre a essere molto più attaccata alla tradizione e al formalismo del solito e quindi vedere la Ricciardi vestita casual non fece altro che aumentare la sua irritazione del momento.

In ogni caso l’ho chiamata per parlare con lei di questo.

Disse poi, estraendo da una tasca dell’ampia gonna l’ultimo compito presentato dalla studentessa.

Ha qualche altro commento illuminante da aggiungere prima che decida il voto finale da darle?

Aggiunse, con un tono il più professionale possibile, come se fossero nel suo ufficio o nella sua aula e non in una stanza qualunque del Castello. Una parte di lei sperava che la Ricciardi non sollevasse storie per quell’incontro inusuale, l’altra, quella poco incline al suo ruolo di Insegnante, invece, era certa che il Drago che albergava in lei sarebbe insorto presto.
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Messaggioda Aryanne » 03/04/2012, 16:43

A quanto pare sembro apprezzarli più io di lei, considerato quanto poco indossi lo stemma della sua Casata.

Fuori dall'orario scolastico credevo potessimo vestirci come ci pare... in fondo ognuno indossa ciò che più gli dona, no? - replicò Arianna lanciando alla donna un'occhiata serafica, come a dire "io sto bene vestita così, mentre tu..." - E poi, professoressa, non c'è bisogno che io indossi lo stemma della mia Casata per far sapere agli altri chi sono.

Come a te non serve vestirti come un giullare per far sapere che non sai cosa significhi la parola "stile" ... a meno che il vestirsi come una zingara non sia uno stile, certo.


Aggiunse la Dragargenteo, lasciandosi andare a quel piccolo ma acidissimo commento mentale sulla propria insegnante. Come per la Ayed, anche con la Samyliak provava un divertimento quasi inspiegabile nel prenderla in giro mentalmente e rimanere abbastanza educata, nei limiti del possibile, nel parlato, fingendo così di rispettarla come docente.
La cosa sarebbe stata anche possibile in fondo, se non avesse insegnato Divinazione.

E se non si vestisse come una barbona babbana drogata.
Ah, e se non fosse così assolutamente frigida da farlo ammosciare anche ad un attore di film porno.


Si corresse mentalmente, giusto per elencare i vari motivi per cui la considerava meno di zero a livello di insegnante; come donna... meglio lasciar perdere, decisamente.
Intanto Tisifone tirò fuori dalla tasca della gonna, o tenda di dubbio gusto allacciata intorno alla vita che dir si voglia, una pergamena che, a prima vista, sembrava essere il compito della ragazza.

In ogni caso l’ho chiamata per parlare con lei di questo.
Ha qualche altro commento illuminante da aggiungere prima che decida il voto finale da darle?


Che visto le stronzate che insegni dovresti perlomeno chiedere un aumento per le future sedute dallo psicana-coso babbano che dovrai pagare?

Non direi professoressa, pensavo di aver scritto tutto nella maniera più chiara possibile.
C'è qualcosa su cui desidera delle delucidazioni?


Faccino innocente, pensieri assolutamente da bastarda: oh sì, Arianna Ricciardi adorava essere se stessa.
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Messaggioda Tisifone » 05/04/2012, 21:49

Fuori dall'orario scolastico credevo potessimo vestirci come ci pare... in fondo ognuno indossa ciò che più gli dona, no?

Si era aspettata quella replica e aveva deciso in anticipo di non ribattere nulla, considerato che si trovava in una posizione di svantaggio, anche se la frecciatina sul suo abbigliamento le diede, per la prima volta, fastidio. Aveva troppi nervi scoperti quella mattina per riuscire a passare sopra le sottigliezze come faceva di solito.

O quello che più la mette in evidenza.

Si lasciò sfuggire, dando un’occhiata eloquente alla mise di Arianna che, secondo i suoi canoni, erano sempre un po’ sopra le righe, un po’ troppo provocanti.

E poi, professoressa, non c'è bisogno che io indossi lo stemma della mia Casata per far sapere agli altri chi sono.

Appunto…

Mormorò in un soffio, inclinando la testa verso sinistra e sollevando un sopracciglio, come a sottolineare il concetto espresso poco prima. Mai come in quel momento aveva desiderato trasfigurare i suoi vestiti in uno degli abiti babbani che era solita usare per andare in giro per la Londra Babbana, giusto per il gusto di togliere quel sorrisetto ingenuo dal faccino da vipera della Ricciardi. Ma per quanto fosse nervosa, non si sarebbe mai abbassata a tanto: non aveva nulla da dimostrare a nessuno, figuriamoci a una studentessa.

Non direi professoressa, pensavo di aver scritto tutto nella maniera più chiara possibile.
C'è qualcosa su cui desidera delle delucidazioni?


In effetti si. Mi piacerebbe sapere a cosa si deve questo interesse morboso da parte sua e del suo fidanzato per la mia vita sessuale.

Le chiese, il volto impassibile, il tono di voce privo di qualsiasi inflessione, come se stessero parlando del tempo. Quando aveva letto il compito del Prefetto dei Draghi la prima volta, si era messa a ridere per la sfacciataggine della studentessa, ma quella mattina prendeva tutto sul personale e non ci trovava più nulla da ridere.
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Messaggioda Aryanne » 15/04/2012, 20:04

O quello che più la mette in evidenza.

Quando uno ha un bel corpo, è un peccato non mostrarlo.
In caso contrario, invece, è giusto nasconderlo. O perlomeno, è così che la penso io.


E a quale delle due categorie, secondo Arianna, appartenesse Tisifone, non era dato saperlo al momento: la Dragargenteo era ancora in attesa di comprendere cosa c'entrasse il suo compito con quell'incontro del tutto assurdo per giunta fuori dall'ufficio della donna; in realtà il suo sesto senso le suggeriva che la Samyliak aveva un gran bisogno di sfogarsi... ma proprio con lei lo doveva fare, e che diamine?!

La gente normale si compra un cane, mette su qualche chilo, va da uno psico-coso babbano... lei rompe il cazzo a me.
Ma ti pare giusto?


Si disse Arianna, immaginando di parlare con Typhon dell'accaduto.
Intanto la professoressa di Divinazione le sventolava ancora il compito sotto il naso, ma per sua fortuna la ragazza non dovette aspettare molto per capire che tipo di delucidazioni questa volesse.

In effetti si. Mi piacerebbe sapere a cosa si deve questo interesse morboso da parte sua e del suo fidanzato per la mia vita sessuale.

Uno sbuffo di risata - che la ragazza si affrettò a dissimulare fingendo un sonoro colpo di tosse - le sfuggì dalle labbra tanto che Arianna dovette usare tutta la sua capacità di autocontrollo per tornare subito seria, anche se le probabilità che la Samyliak avesse considerato quello sbotto per ciò che realmente era erano piuttosto alte.

Beh, professoressa... in realtà questa domanda dovrebbe farla a Typhon, è stato lui a porre la domanda nella parte pratica della lezione: io ho solo risposto al suo quesito seguendo le sue spiegazioni.

Una fuoriclasse nel lasciare la patata bollente a qualcun altro, sperando che il ragazzo la perdonasse nel caso in cui la Samyliak avesse deciso di fargli il sedere a strisce; poco dopo, Ary tornò seria ed incrociò le braccia al petto, fissando la docente con un misto di curiosità e sospetto.

Senza offesa prof, ma mi spiega perchè ha dovuto farmi venire qui per chiedermi una cosa così... - stupida - Inutile? Insomma, è palese che non c'entro niente con quella domanda, ho solo riportato i fatti come da lei richiesto. C'è dell'altro dietro per caso?
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Messaggioda Tisifone » 23/04/2012, 22:36

Quando uno ha un bel corpo, è un peccato non mostrarlo.
In caso contrario, invece, è giusto nasconderlo. O perlomeno, è così che la penso io.


Tisifone preferì tacere, limitandosi a sollevare un sopracciglio in direzione della Prefetta Dragargento. Inutile stare a discutere con lei su come ogni luogo necessitasse un abbigliamento consono, che mostrare non volesse dire necessariamente esibire, che spesso il “vedo non vedo” è più sensuale del non lasciare nulla o quasi all’immaginazione. Dopotutto ognuno era libero di vestire come meglio credeva, come avevano chiarito all’inizio, quindi fare ulteriori commenti avrebbe significato dar vita a polemiche sterili, cosa che Tisifone odiava. Inoltre era troppo ansiosa di sentire cosa avrebbe risposto la Ricciardi alla sua domanda, anche se la risata mal dissimulata non lasciava presagire nulla di buono.

Beh, professoressa... in realtà questa domanda dovrebbe farla a Typhon, è stato lui a porre la domanda nella parte pratica della lezione: io ho solo risposto al suo quesito seguendo le sue spiegazioni.

Non mancherò, anche se non mi sembra che lei si sia opposta o si sia scandalizzata più di tanto.

Ribattè con tono freddo, le mani incrociate in grembo, con il compito di Arianna che faceva capolino. L’Insegnante si era perfettamente resa conto che con quel modo di fare all’apparenza noncurante la studentessa non aveva fatto altro che scaricare tutta la responsabilità sul compagno, ma purtroppo non aveva alcun appiglio per smentirla, se non lanciarle quella piccola quanto, purtroppo, innocua frecciatina.

Senza offesa prof, ma mi spiega perchè ha dovuto farmi venire qui per chiedermi una cosa così... Inutile? Insomma, è palese che non c'entro niente con quella domanda, ho solo riportato i fatti come da lei richiesto. C'è dell'altro dietro per caso?

Il motivo per cui l’ho fatta venire qui dipende semplicemente da quello che ha scritto qui – disse, agitando con calma la pergamena che aveva in mano – Convocarla nel mio ufficio avrebbe significato attribuirgli un valore formale e ufficiale che non ha. Con le sue risposte ha dimostrato di non avere alcun rispetto né verso la mia materia né verso di me come Insegnante, perché io dovrei avere rispetto del suo lavoro?

Chiese, trattenendosi a stento dall’aggiungere “… e di lei come persona. Tisifone non sopportava quella ragazzina arrogante ed esibizionista, convinta di sapere tutto e di poter fare tutto, come se le regole, anche quelle semplici di buona educazione, non valessero per lei.

Il problema non è solo quella domanda, ma tutto il compito dalla prima all’ultima riga – continuò con un tono di voce pacato, anche se i suoi occhi lasciavano intravedere un barlume d’ira – Dovrebbe riflettere meglio prima di mettere nero su bianco tutto quello che le passa per la testa.

Anche se forse è chiedere troppo a quel piccolo neurone che si ritrova.

Corre voce che il Professor Vastnor sia solito bruciare i compiti che non rispecchiano le sue aspettative. Io non sono così plateale, soprattutto perché non credo che le si spezzerebbe il cuore se mandassi in fumo questa pergamena.

Disse, sciogliendo la posa delle braccia e sollevando in aria la pergamena incriminata.

Forse per incentivarla a fare meglio la prossima volta è necessario ricordarle l’errore commesso…

E così dicendo trasfigurò il compito in un drago di carta che, libratosi in aria, andò a posarsi sulla testa della studentessa.

…oltre a ricordare agli altri studenti la sua Casa di appartenenza.

Aggiunse ironica, pregustando la faccia che la Prefetta avrebbe fatto una volta accortasi che nessun incantesimo, da lì a cinque giorni, sarebbe riuscito a far sparire il drago di carta dalla sua posizione.

E ora, se vuole scusarmi, ho alcune cose importanti a cui dedicarmi.

Concluse, uscendo dall’Osservatorio.
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Data Utente Tipo Dado Risultato  
2013-07-05 23:06:50 Cyprus d20 19  
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