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Messaggioda Tisifone » 22/06/2012, 19:07

[Giovedì – ore 23 – Una settimana dopo l’Incendio]


Alla fine il periodo di riposo forzato che la Vilvarin le aveva prescritto subito dopo averla dimessa dall’Infermeria era giunto a termine, con grande sollievo di Tisifone. Certo essere tenuta sotto stretta osservazione dal suo premuroso compagno che si inventava mille scuse per ridurre al minimo i suoi sforzi, era stato piacevole sotto molti punti di vista, ma questo non le aveva impedito di sentirsi in gabbia. Sopratutto quando, dopo il piccolo incidente avvenuto nel suo ufficio con Monique, Lucas l’aveva praticamente segregata nella sua stanza, o nella propria a seconda di come fosse più comodo per entrambi.
Adesso però si sentiva bene, la pelle nuova aveva acquisito l’elasticità di quella vecchia, non aveva avuto più incubi né pericolose esperienze extracorporee e quindi poteva riprendere in mano le redini della sua vita. La prima cosa che aveva deciso di fare era di cercare di porre in qualche modo rimedio all’errore commesso nella Foresta Proibita e cioè di aver lanciato una Maledizione Senza Perdono in presenza di testimoni. Dopo essersi assicurata il silenzio di sua cugina, di cui ormai si fidava quasi del tutto, le si era posto il problema di cosa fare con gli altri due docenti e l’unica soluzione che aveva trovato era quella di provare a Oblivarli a loro insaputa. Una persona più equilibrata probabilmente avrebbe provato prima a parlare con loro e poi a ricorrere a una soluzione così estrema, ma Tisifone non era una persona normale e considerava, in quel caso, il dialogo una inutile perdita di tempo. Entrambi i Corvi le erano sembrate due persone ligie e intransigenti e quindi poco inclini, secondo lei, a mantenere un tale segreto per fare un favore a qualcuno a cui non dovevano praticamente nulla.
Una volta presa quella decisione, si era messa a pianificare ogni cosa riuscendo senza dare troppo nell’occhio a far coincidere i suoi turni di ronda con Stone e la Moreau. Destino aveva voluto che il primo a finire nel mirino della sua bacchetta sarebbe stato Ferdy ed era proprio lui la persona che stava attendendo all’inizio del corridoio del quarto piano, le braccia incrociate sul petto e la bacchetta illuminata in mano puntata contro una delle nature morte che adornavano il corridoio che portava al Bagno dei Prefetti. Si era sempre chiesta come mai in quel corridoio si trovassero appesi solo nature morte o paesaggi, soprattutto quando il Bagno dei Prefetti veniva trovato in condizioni disastrose: sarebbe stato così semplice chiedere gentilmente un aiuto ai quadri piuttosto che eseguire incantesimi di rivelazione. Quella sera, invece, era solo grata di quella situazione perché non avrebbe dovuto temere che qualcuno di loro potesse svegliarsi nel momento meno opportuno, per lei sì intendeva. Indosso aveva uno dei suoi soliti vestiti eccentrici e colorati, lunghi fino ai piedi, le braccia coperte da maniche a tre quarti e un ampio scollo a barca che lasciava scoperte le spalle e quindi le spire di Idra avvolta intorno al suo collo.
Avere due occhi in più che potevano guardarle le spalle e avvertirla della presenza inopportuna di uno studente o di un altro Professore avrebbe potuto tornarle utile.

Buona sera.

Disse una volta che il Prefetto fosse comparso di fronte a lei.
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Messaggioda Ferdy » 23/06/2012, 12:30

[Giovedì - Una settimana dopo l'incendio - h.22:56]

Quello che era successo una setimana prima nello stesso territorio in cui era perso lo sguardo del professor Stone era oramai all'ordine del giorno per i corridoi del castello; mormorii concitati al suo passaggio e interrogativi sulla misteriosa creatura che ancora si celava nei dintornirimbombavano sulla testa e l'immagine della stessa bestia aveva cominciato a tormentarlo nei sogni, ma non tanto per il male che gli aveva inflitto, anzi, lui poteva considerarsi tra i quattro docenti quello più fortunato in quanto era riuscito a respingere, seppur con difficoltà, gli attacchi del Mezzo Drago. L'immagine oramai impressa a fuoco nella sua mente, anche se gli appariva poco nitida, era la sfiammata finale del 'mostro' che aveva messo a tacere gli urli lamentosi all'interno della grotta, di cui l'identità era ancora sconosciuta. In effetti lo shock dell'accaduto non aveva spinto nemmeno il giovane a recarsi dalla Preside Bergman, tuttavia avrebbe dovuto farlo non appena avrebbe saputo la notizia della sua presenza al castello, visto che oramai la scuola era per lei più una sosta a causa dei molti, troppi impegni che le affollavano le ore della giornata.
Il Prefetto Corvonero stava giusto prendendo la bacchetta che aveva poggiato sul comodino, controllò un momento l'orario di ronda per pura curiosità, per sapere chi era con lui di guardia quella notte.

Orario settimanale delle ronde notturne:

...

Giovedì:

-Quarto Piano (corridoio): Stone - Mc.Dullan

...


Mmh... Si parlerà molto questa sera...

Pensò ironicamente, sollevando le sopracciglia, ricordando quanto il professore di Cura delle Creature Magiche fosse un tipo molto introverso, perlopiù timido.
Stette per un momento immobile, in piedi, mentre con la mente faceva un controllo generale delle cose da fare prima di uscire dagli Alloggi Docenti, una volta che ebbe terminato sistemò il lenzuolo alla bella e meglio, disfatto per il sonnellino 'pre-ronda', dopodiché abbandonò la stanza, chiudendola con un tocco della bacchetta e riponendo infine quest'ultima nella tasca posteriore dei suoi jeans, il solito modello, come piacevano a lui, stretti alle caviglie.
Il rumore che si odeva era solo quello delle scalinate di marmo che convogliavano gli studenti nei vari piani della scuola, scale che si spostavano, marchingegno di Cosetta Corvonero.
Una volta imboccato il quarto piano alzò la bacchetta splendente alla punta, illuminandolo per breve tratto; non dovette nemmeno preoccuparsi di tenerla bassa in quanto era un corridoio in assenza di quadri animati, costernato di nature morte: forse era l'unico tratto dell'istituto che aveva un aspetto Babbano. Svoltò l'ultimo angolo, dopo il Bagno dei Prefetti, ma la sagoma che si ritrovò di fronte era lontanamente simile a quella di Mc.Dullan, era più femminile: il fascino di Tisifone Samyliak era di fronte a lui.

Buona sera.

Lo accolse lei, con il solito tono di voce inespressivo, segno che la donna era tornata di nuovo in forma dall'attacco della bestia nella Foresta Proibita: quella che ne era uscita peggio, infatti, era proprio lei, tuttavia la Vilvarin faceva davvero dei miracoli.

Buona sera professoressa Samyliak - ricambiò lui il saluto - Cosa ha trattenuto il professor Mc.Dullan stasera nel dormitorio?

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Messaggioda Tisifone » 23/06/2012, 22:51

Buona sera professoressa Samyliak.

L’angolo della bocca di Tisifone si sollevò in maniera impercettibile. Era favorevolmente sorpresa che Ferdy, nonostante l’incontro che avevano avuto in cucina alcuni mesi prima e la disavventura che li aveva coinvolti una settimana prima, si rivolgesse ancora a lei in maniera così formale. Non perché si sentisse superiore a lui, ma semplicemente perché, tradizionalista com’era, apprezzava il rispetto delle forme e per quanto lui fosse uno stimato Professore e un valente mago, era ancora un suo studente.

Credo che ci siamo meritati il dubbio onore di darci del tu, Stone, concordi? – chiese quindi, usando però il cognome e non il nome proprio del ragazzo: non si sentiva in confidenza con lui fino a quel punto – Lasciamo il “Professoressa” alle mura della mia aula.

Ci tenne però a specificare, continuando in ogni caso a usare un tono freddo e distaccato.

Cosa ha trattenuto il professor Mc.Dullan stasera nel dormitorio?

Le mie gambe – rispose con un aria tranquilla. Dopotutto era stata lei a chiedere al collega di poter fare a cambio di turno per la ronda – Purtroppo domani mattina devo essere a Londra e al ritorno sarò troppo provata per andare in giro nei corridoi a stanare studenti indisciplinati.

Era la pura verità o meglio una verità parziale. Il giorno dopo di mattina presto in effetti sarebbe andata a Londra ma le sue gambe non erano ridotte proprio così male da non sopportare una ronda notturna e un giro di shopping nell’arco di ventiquattro ore. Fortuna che però nessuno avrebbe potuto affermare il contrario.

A proposito, tu come stai?

Si informò educata, e anche con una punta di curiosità visto che in effetti lei non aveva idea di cosa aveva spedito il ragazzo in Infermeria con l’esattezza né i danni che aveva subito.

Ho paura che stasera avremo molto da fare… ho sentito dire che da quando la Preside ha vietato agli studenti di uscire in giardino molti si attardano inconsapevolmente in ogni anfratto che la scuola offre.

Commentò poi, voltando le spalle alle scale e iniziando di fatto la loro ronda.
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Messaggioda Ferdy » 25/06/2012, 12:10

Credo che ci siamo meritati il dubbio onore di darci del tu, Stone, concordi? - fece lei, rimanendo però in un certo distacco, ancora non avevano acquisito molta confidenza - Lasciamo il “Professoressa” alle mura della mia aula.

Lui annuì con un sorriso gentile, sollevato: non gli piaceva dialogare usando del lei o quant'altro: era bello, nel dialogo, tralasciarsi in qualche dettaglio che in un dialogo informale non avrebbe potuto dire, non rimaneva con l'amaro in bocca quanto meno, era un tipo che se qualcosa la voleva o doveva dire gli veniva poi difficile trattenersi, come quando dobbiamo raccontare un accaduto e poi, quando si fa per narrarlo, rimane sulla punta della lingua, perchè si è passati ad un discorso totalmente sconnesso.

Credo che faremmo meno fatica entrambi accorciando questo distacco.

Notò il giovane professore; questo problema se l'era sempre posto: come comportarsi con i professori. Era un rapporto bilaterale: in aula era uno studente, fuori un professore e spesso faceva fatica a distinguere i ruoli e questa difficoltà lui credeva fosse per entrambe le parti. Da questo punto di vista non vedeva l'ora di diplomarsi. Mentre continuavano il loro discorso nulla nell'aria faceva presagire la presenza di qualche ragazzino fuori dal letto. Molto strano: visto che molti, dopo l'incendio della Foresta Proibita avevano tentato di farvi accesso, curiosi, sottovalutando al contempo il pericolo che aveva messo fuori gioco ben quattro docenti non scarsamente preparati, tra cui la stessa Vireau, donna dal calibro non indifferente.

Le mie gambe - rispose la divinante alla sua domanda, lasciando confuso Stone - Purtroppo domani mattina devo essere a Londra e al ritorno sarò troppo provata per andare in giro nei corridoi a stanare studenti indisciplinati.

Nonostante avessero aperto i rapporti con la conversazione nella cucina degli Alloggi Docenti gli pareva assai strano che la professoressa rilasciasse troppi commenti sui vari impegni della sua vita, prima era sempre stata discreta nel parlare della sua vita privata e Ferdy cominciò a sospettare che dietro quel breve dialogo intrapreso con lui ci fosse una motivazione. Subito ripensò a quando lui le aveva chiesto che gli fossero impartite lezioni di Occlumanzia e quindi pensò che la professoressa poteva dargli l'esito a quella richiesta, ma avrebbe potuto benissimamente farlo convocandolo nel suo ufficio, non c'era motivo di cambiare il turno di ronda.

A proposito, tu come stai?

Ovviamente il ragazzo capì al volo che stesse alludendo all'episodio della Foresta in cui lui ne era uscito quasi illeso, se non con qualche ferita futile e un accumulazione di stanchezza: ripensando al 'mostro' lo accarezzò il senso di pelle d'oca solito al pensiero di esso, o meglio di essa, visto e considerato che si trattava di una donna.

Me la sono cavata piuttosto bene, a dire il vero. Solo qualche graffio qua e là. Il pericolo maggiore, io credo, non lo corriamo più noi, Samyliak, ma i nostri studenti: i genitori li vorranno ritirare da scuola, dubito chenotizia sia rimasta all'interno del perimetro della scuola, dopotutto, hanno diritto di sapere; ma per come la vedo io, ad Hogwarts sono più al sicuro che sotto la gonna delle proprie mamme finché Madeline Bergman rimane qui. Sei d'accordo con me?

Fece lui, con espressione seria e preoccupata, con un gesto del capo verso la donna.

Ho paura che stasera avremo molto da fare… ho sentito dire che da quando la Preside ha vietato agli studenti di uscire in giardino molti si attardano inconsapevolmente in ogni anfratto che la scuola offre.

Annuì mentre alzava il braccio armato per fare più luce in profondità, e gettando un'occhiata veloce a destra e sinistra, stando ben attento che nessun altro fosse presente al loro dialogo, non che, fino a quel punto, fosse segreto.

Già... Per cui non avrai nulla in contrario se ci dividiamo i compiti - disse serio, anche per tirare un po la corda - Impiegheremo di meno e vigileremo più facilmente più parti del castello contemporaneamente. Dove preferisci eseguire la tua ronda?

Fece poi, in attesa di una sua risposta, insieme ad un'eventuale richiesta o annuncio personale. Per quanto la Samyliak fosse inespressiva o altro, non era altrettanto brava a girare intorno al punto.

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Messaggioda Tisifone » 25/06/2012, 13:29

Credo che faremmo meno fatica entrambi accorciando questo distacco.

Annuì in silenzio a quel commento, rendendosi conto solo in quel momento che il ruolo di studente/professore metteva Stone in una situazione alquanto ambigua e forse un po’ scomoda, costretto a passare dal tu al lei senza poter seguire una regola precisa. Almeno da adesso in poi con lei sapeva come comportarsi anche se Tisifone gli aveva fatto quella sorta di concessione non per semplificargli la vita ma perché credeva fermamente che il verificarsi di determinati eventi costringesse le persone ad andare al di là dei rigidi formalismi a lei tanto cari.
La domanda sul cambio di turno se l’era aspettata, anche se non era una cosa così strana che Professori e Prefetti si scambiassero i giorni tra loro. I turni servivano solo per assicurarsi che il Castello venisse pattugliato tutte le sera da un numero congruo di persone, chi poi effettivamente svolgesse il turno era pressocchè ininfluente. Aveva pensato di non rispondere, ma sarebbe stato scortese e poi perché non dare quella piccola informazione che era diventata di dominio pubblico dal momento esatto in cui Etciù, il suo gufo, aveva consegnato la sua pergamena al collega di Cure. Non credeva che quella piccola divagazione potesse avere sul ragazzo un effetto particolare: anche la sua maniacale riservatezza aveva dei limiti soprattutto quando si correva il rischio di sfociare nel ridicolo. Successivamente fece quello che buona educazione richiedeva e cioè informarsi sulle condizioni di salute del collega.

Me la sono cavata piuttosto bene, a dire il vero. Solo qualche graffio qua e là. Il pericolo maggiore, io credo, non lo corriamo più noi, Samyliak, ma i nostri studenti: i genitori li vorranno ritirare da scuola, dubito che la notizia sia rimasta all'interno del perimetro della scuola, dopotutto, hanno diritto di sapere; ma per come la vedo io, ad Hogwarts sono più al sicuro che sotto la gonna delle proprie mamme finché Madeline Bergman rimane qui. Sei d'accordo con me?

Fino a quando quella creatura non sarà catturata o uccisa chiunque corre un grave pericolo, non solo qui a Hogwarts o in Scozia, ma in tutto il Paese. – Affermò seria, spostando lo sguardo su un quadro rappresentante, per ironia della sorte, una foresta in fiamme. – In ogni caso si, gli studenti saranno di sicuro più al sicuro tra queste mura che a casa con i genitori… sempre che non decidano di violare il coprifuoco e andare a curiosare in giro.

E per quanto continuò a rimanere impassibile, un piccolo brivido le corse lungo la spina dorsale al pensiero di uno dei loro studenti che si avventurava la sera fuori dal Castello per provare l’ebbrezza di vedere da vicino l’ammasso di cenere in cui metà della Foresta Proibita era stata ridotta.
Nonostante il suo pronostico poco ottimistico, il corridoio sembrava essere vuoto ma questo non li esimeva dal controllarlo da cima a fondo.

Già... Per cui non avrai nulla in contrario se ci dividiamo i compiti. Impiegheremo di meno e vigileremo più facilmente più parti del castello contemporaneamente. Dove preferisci eseguire la tua ronda?

Proposta interessante – concordò immediatamente, anche se nulla dalla sua espressione faceva comprendere se le fosse piaciuta o meno, sul viso come al solito la sua maschera di distaccata cordialità – Potresti pattugliare l’ala Ovest e io quella Est – propose quindi a sua volta. In quel modo entrambi, alla fine della ronda, sarebbero stati più vicino alle rispettive Casate nel caso avessero intenzione di tornare a dormire nei propri dormitori – E per rendere la cosa equa questo piano lo controlliamo insieme.

Terminò senza alcuna inflessione nel tono di voce, pragmatica come al suo solito, facendo qualche passo in avanti. Rimanere ferma in un punto non le era ancora molto agevole.

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Messaggioda Ferdy » 25/06/2012, 13:52

Proposta interessante

Questa non me l'aspettavo... Forse mi sbaglio e basta.

Pensò deluso: era sempre così quando viaggiava troppo con la mente, andava sempre a finire che in realtà non c'era niente dietro quel velo di mistero che solo lui vedeva. Avrebbe dovuto essere più serio e un tipo di quelli 'Vedo quello che vedo', ma quella personalità sarebbe venuta con la sua definitiva maturità, presumeva.

Potresti pattugliare l’ala Ovest e io quella Est - continuò lei tranquillamente: così sarebbe stato più comodo per entrambi, una volta finita la ronda - E per rendere la cosa equa questo piano lo controlliamo insieme.

Concluse poi, facendo le cose per bene; poi mosse un passo in avanti, come se le venisse scomodo rimanere ferma sul posto troppo tempo. Ancora non era in ottima forma, qualunque cosa gli sarebbe parsa davanti in corridoio, non avrebbe faticato a metterla fuori combattimento, ma era certo che facendoglielo notare non avrebbe fatto altro che offenderla, per quel poco che la conosceva.
Cercò di trovare una scusa per cambiare idea e per non farle eseguire la ronda da sola, ma niente gli venne in mente, per cui cambiò completamente discorso.

Prima che tu vada... Ho l'impressione che tu mi voglia dire qualcosa, o sbaglio?

Il tono della voce sempre più serio e forse, non era sicuro che l'insegnante di Divinazione l'avrebbe notato, anche curioso; aveva voglia di sapere qualunque, qualunque cosa fosse, e questo era anche un tratto del suo carattere: quando intuiva qualcosa diveniva molto curioso e persuasivo fino a tal punto da farselo rivelare, ma non era sicuro che sarebbe riuscito con la donna. Sapeva che insistendo troppo l'avrebbe annoiata e anche alterata, o si sarebbe fatto scambiare per un pazzo, per cui provò il primo tentativo, deciso che se lei non avrebbe mollato la presa lui avrebbe lasciato perdere.

Prima che vada, non hai niente da dirmi, vero?

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Messaggioda Tisifone » 25/06/2012, 14:20

La proposta di Ferdy era stata tutto fuorchè interessante, sganciarsi in quel modo da lei mandava a monte il suo piano, per giunto poco accurato, di trovare una occasione per Oblivarlo. Ma non poteva declinare l’offerta, non quando tutti sapevano che lei mal tollerava la presenza di altre persone, anche se la degenza in Infermeria le aveva fatto cambiare leggermente prospettiva. Così alla fine era giunta a un compromesso onorevole: ognuno avrebbe pattugliato l’ala dove risiedevano le proprie Sale Comune e avrebbero passato insieme solo il tempo per controllare l’Aula di Alchimia e il Bagno dei Prefetti, unici due luoghi nel corridoio in cui si trovavano che potevano dare asilo a eventuali studenti illegali.
Attese che Stone accettasse il suo piano e poi si mosse in direzione dell’Aula di Alchimia, pensando che il ragazzo la seguisse ma a quanto sembrava qualcosa in quello che aveva detto prima era stato un po’ troppo enigmatico.

Prima che tu vada... Ho l'impressione che tu mi voglia dire qualcosa, o sbaglio?

Si – rispose decisa – che non devi andare da nessuna parte fino a quando non avremo controllato insieme questo corridoio… E’ troppo corto per essere diviso in due parti.

E non si riferiva a una lunghezza fisica ma appunto alla scarsa presenza di nascondigli.

Prima che vada, non hai niente da dirmi, vero?

La ripetizione della domanda la prese in contropiede e la sua coscienza sporca iniziò a farle vibrare in testa una serie di campanellini d’allarme. Era stata così palese nelle sue intenzioni? Frequentare Lucas l’aveva fatta diventare quello che i babbani chiamano un libro aperto?

Perspicace… - commentò quindi cauta – Ho necessità di parlare con te dei tuoi M.A.G.O. e dei tuoi progetti futuri… avrei dovuto farlo due settimane fa – e cioè dopo che aveva parlato con la Preside – ma eventi non dipendenti dalla mia volontà – nota di ironia nella voce – me lo hanno impedito.

Aveva scelto con cura le parole, evitando i verbi volere e desiderare proprio per far capire all’altro che quella era una cosa che sentiva di dover fare ma che non ne aveva alcun desiderio.

Mentre mi dici in quali materie ti aspetti di ottenere i M.A.G.O. migliori possiamo dare inizio alla ronda.

E riprese a camminare sperando che quella volta il ragazzo la seguisse.
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Messaggioda Ferdy » 29/06/2012, 12:26

La sua domanda non sembrò piacere alla professoressa, la quale rispose quasi secca e con un accento imperativo: evidentemente non aveva compreso bene ciò che avrebbero dovuto fare, in quanto lui credeva che la professoressa intendesse controllare per ultimo il corridoio in questione, in modo da farlo con accuratezza. Inoltre c'era da controllare anche il bagno dei prefetti, quasi l'aveva dimenticato.

Si - qualcosa gli disse che aveva sbagliato in qualcosa a porre quella domanda - che non devi andare da nessuna parte fino a quando non avremo controllato insieme questo corridoio… E’ troppo corto per essere diviso in due parti.

Alzò le spalle come a voler dire "Se lo dice lei", poi la affiancò, notando solo in quel momento la presenza del suo serpente sulle spalle: non era tra i suoi animali preferiti, motivo per cui rabbrividì all'istante senza farlo notare alla donna.
Qualcosa non quadrava comunque. La professoressa Samyliak che conosceva lui avrebbe fatto benissimo a meno della sua compagnia per controllare un corridoio "corto" come diceva lei, per cui le ripose la stessa domanda di prima, formulata in maniera differente, ma non servì a far altro che seccare maggiormente la professoressa di Divinazione, lo poté notare chiaramente.
Questa volta rispose in maniera differente, ribaltando la situazione sui suoi M.A.G.O imminenti: ma da quando a donna aveva preso a cuore il futuro di Stone?

Perspicace… - commentò la donna, e questa volta Ferdy pensò che avesse deciso di vuotare il sacco - Ho necessità di parlare con te dei tuoi M.A.G.O. e dei tuoi progetti futuri… avrei dovuto farlo due settimane fa ma eventi non dipendenti dalla mia volontà - da "eventi" a "volontà" l'ironia della sua voce fu nota, tanto meno si preoccupò di nascondere il fatto - me lo hanno impedito.

Ferdy guardava il pavimento come se stesse aspettando l'arrivo di un fantasma da un momento all'altro, mentre il suo udito prestava attenzione alle parole della Samyliak che, per quanto intenzionata a parlare dei suoi progetti futuri, non ne aveva molto voglia, era chiaro. Questo forse non era nemmeno dovuto alla sua persona ma ad una questione di principio valida per tutti, o così lui pensava, che era nel sangue quel comportamento: in tal caso, anche un poco ipocrita, per i suoi gusti.

Oh, si, certo...

Disse lui in segno di aver compreso a pieno le parole della docente, sempre convinto che l'intenzione fosse un'altra, ma per quanto si sforzasse di cercare qualche motivo per cui la professoressa avrebbe potuto parlare con lui non ne trovava alcuno.

Mentre mi dici in quali materie ti aspetti di ottenere i M.A.G.O. migliori possiamo dare inizio alla ronda.

Riflettè a quella domanda, poi i suoi occhi vagarono in un punto indefinito dell'oscurità, mentre maturava dentro sé la decisione che se la professoressa avrebbe voluto dirgli qualcosa durante quella ronda lo avrebbe fatto senza troppi giri di parole e che, quindi, il modo migliore affinché ciò avvenisse fosse assecondarla, rispondendo ad ogni domanda con normale naturalezza: nessuna falsità.

In realtà non so se voglio conseguire i miei M.A.G.O al termine di quest'anno, in quanto non mi sento abbastanza preparato tanto quanto basta a conseguirli tutti quelli a cui ambisco. I M.A.G.O sono per me ancora un buco nell'acqua. Sono parecchio indeciso sul da farsi.

Rispose lui tranquillamente a quella domanda. Era parecchio indeciso, avrebbe dovuto trovare il tempo per riflettere a proposito di ciò; il diploma era molto importante e non voleva ottenerlo in poche materie.

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Messaggioda Tisifone » 29/06/2012, 16:25

Stava andando a tentoni, improvvisando, e se la stava cavando non male, peggio. Per quanto Demetri fosse stato un ottimo maestro, l’intrigo non era propriamente il pane quotidiano di Tisifone. Non aveva cambiato idea, né i sensi di colpa per quello che aveva intenzione di fare erano tali da rappresentare un ostacolo, solo che non aveva pianificato nulla e questo andava a suo svantaggio.

Forse avrei fatto meglio a lasciarlo andare…


Si disse, scuotendo la testa virtualmente, mentre all’esterno continuava ad avere la solita espressione, forse leggermente più aperta del solito, considerato che aveva appena fatto al ragazzo una domanda personale: che intenzioni aveva con i suoi M.A.G.O.
No, non era impazzita tutto all’improvviso né aveva deciso di far rientrare Ferdy Stone nella breve lista dei suoi amici, semplicemente si era ricordata di aver preso un impegno con lui, di informarsi presso la Preside se poteva insegnarli privatamente l’Occlumazia e la donna aveva alla fine acconsentito.


In realtà non so se voglio conseguire i miei M.A.G.O al termine di quest'anno, in quanto non mi sento abbastanza preparato tanto quanto basta a conseguirli tutti quelli a cui ambisco. I M.A.G.O sono per me ancora un buco nell'acqua. Sono parecchio indeciso sul da farsi.

Gli esami di diploma sono un traguardo importante nella vita di ogni mago che si rispetti, mi sembra saggio che tu non voglia sprecare questa occasione – concordò Tisifone, tralasciando la predica che le era salita sulla punta della lingua sul fatto che se si fosse impegnato di più quell’anno non avrebbe dovuto essere costretto a ripetere l’anno. Ma quella sarebbe stata una vera e propria invasione della vita privata del ragazzo, invasione quella che lei per prima non si sarebbe perdonata. Soprattutto perché non poteva essere certa che la scarsa preparazione del ragazzo fosse davvero da imputare a uno scarso impegno. Poteva essere accaduto qualsiasi cosa nell’anno appena trascorso e di gravità variabile. – A questo punto però mi chiedo se non sia troppo, per te, aggiungere l’anno prossimo anche lo studio dell’Occlumanzia.

Disse con un tono di voce normale, sono un tantino meno distaccato del solito, spiegando quindi quella domanda per lei così inusuale.

Prima che mi rispondi sappi che se prenderai questo impegno con me non sarà una passeggiata.

Lo avvertì seria. L’idea di passare un numero indefinito di pomeriggio, l’anno successivo, in compagnia di Stone non la rendeva particolarmente felice ma, considerato quello che avrebbe tentato di fare nell’arco della prossima ora, lo considerava una sorta di risarcimento danni.
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Messaggioda Ferdy » 30/06/2012, 12:25

Gli esami di diploma sono un traguardo importante nella vita di ogni mago che si rispetti, mi sembra saggio che tu non voglia sprecare questa occasione - fu sorpreso del fatto che la Samyliak non lo rimrpoverasse, al contrario, per lo scarso interesse dimostrato quell'anno, scarso interesse dovuto a cause esterne ovviamente - A questo punto però mi chiedo se non sia troppo, per te, aggiungere l’anno prossimo anche lo studio dell’Occlumanzia.

Quasi gli venne un colpo. Era forse uscita di senno nel dirlo con tanta disinvoltura, così, durante una normale conversazione? Non avrebbe dovuto prepararlo? Questo colpo alla sprovvista causò un'istintiva tosse da parte del Corvonero, il quale si voltò con gli occhi spalancati e l'espressione stupita verso di lei: dentro di se stava scoppiando di gioia ed era difficile trattenersi, perché doveva trattenersi, altrimenti avrebbe creato un baccano assurdo. In effetti con il distacco che le altre casate avevano su Corvonero non avevano oramai niente da perdere e niente da vincere: la Coppa delle Case, per quell'anno era persa.

Dicevo che ci fosse qualcosa sotto...

Notò lui con soddisfazione; era da quando l'aveva incrociata che aveva adocchiato delle stranezze in lei, e non si era sbagliato. Ma perché aveva rigirato molto sul punto per dirglielo? Che motivo c'era? Questo rimaneva un punto interrogativo a cui Ferdy non aveva intenzione di rispondere, anzi, non era suo interesse rispondere. Quello che voleva sapere l'aveva saputo.
Ora doveva solo accettare...

Prima che mi rispondi sappi che se prenderai questo impegno con me non sarà una passeggiata.

Annuì con il capo, come se si aspettasse già quella precisazione, ma nel frattempo che ottenesse il consenso da parte della Preside lui ci aveva riflettuto in caso avesse commesso un errore con quella richiesta, ma si era convinto che non era affatto così. Era determinato ad imparare l'Occlumanzia, a tutti i costi, costasse quel che costasse.

[color=#00080FF]Si, io ci ho già pensato ed è ciò che vorrei...[/color] - fece attenzione nell'utilizzare il condizionale, ricordando l'incontro nelle cucine - Se non era il mio desiderio non te lo avrei mai chiesto.

Concluse lui rallentando il passo, mentre le sue pupille balenavano da destra e sinistra: quella voce non sarebbe dovuta arrivare alla mercé di tutta la scuola, avrebbe suscitato invidie e gelosie e, ne era quasi sicuro, anche molti pettegolezzi, e questi ultimi era ciò di cui aveva bisogno meno che mai in quell'ultimo periodo.

[color=#00080FF]Quindi... quando si comincia?[/color]

Tentò il giovane Stone, incerto se quella fosse la domanda più giusta da fare in quel momento. Voleva iniziare subito: era disposto anche ad iniziare da quel momento, se non fosse stato per la ronda notturna.

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Data Utente Tipo Dado Risultato  
2019-12-15 22:30:58 Ingrid d20 19  
2013-04-15 18:41:48 Monique d20 6  
2012-06-30 17:10:06 Tisifone d20 1  
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