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da Caroline Priscilla » 16/09/2014, 21:30
Aveva fatto presto ad accoccolarsi sulle gambe del suo migliore amico, circondandolo sia con le braccia che con la giacca che il ragazzo le aveva prestato per scaldarla. Dall'esterno chiunque avrebbe potuto scambiarli per due innamorati, ma la Tassorosso, così come il Delfino, poco ci badava, troppo occupata ad ascoltare il resoconto che Jorge le fece su quanto accaduto con Ymir. La bella vampira infatti aveva colpito ancora, sebbene nessuno dei due avrebbe mai potuto capirlo, prendendo in giro il portoghese e facendogli credere di essersi scambiata con lui dei baci talmente bollenti che lui semplicemente...era svenuto!Tuttavia era una coincidenza troppo strana che anche all'irlandese fosse accaduto la stessa cosa in presenza dell'Erede del Fulmine. Forse il suo sesto senso e il suo intuito non erano ancora abbastanza sviluppati da captare un pericolo, ma lavoravano abbastanza bene per farle comprende che sotto ci doveva essere sicuramente qualcosa che non andava. Da qui fu facile per Cappie prendere la decisione di non rivedere mai più la bella bionda, consiglio che si premurò di dare anche al suo fratellone.
Si si sto bene Nessun bernoccolo né traumi cranici invisibili… Perché tu hai sbattuto la testa? Fammi vedere su…
Credo di aver battuto la testa, ma non ne sono sicura... Comunque è qui che mi fa un po' male
Gli mostrò il punto nel quale Ymir l'aveva colpita, dove un piccolo bozzo premeva facendole sentire giusto un po' di dolore, insomma nulla di cui preoccuparsi nè allarmarsi.
Dici che fa onore al significato del suo nome e quindi in fondo è una persona malvagia? Non lo so… Si è strano quello che ci è capitato ma può anche trattarsi di una coincidenza no?
Una volta può essere una coincidenza, due inizia ad esserci qualcosa che non va...
Rispose saggiamente la Tassorosso, molto più accorta e avveduta di quanto avrebbe potuto dimostrare solo qualche tempo prima. Non che avesse elementi per incolpare Ymir, ma l'inspiegabile era diventato per lei una questione di principio, una missione che andava risolta e portata a termine per giungere finalmente alla verità. Che Ymir avesse molti punti oscuri se ne rese conto solo a posteriori: certo non credeva che fosse un'assassina o chissà che altro, ma dal momento che attorno alla sua presenza erano accaduti fatti tanto strani, Cappie si sentiva più che autorizzata a pensare che qualcosa la ragazza nascondeva e che al 50% non era qualcosa di prettamente positivo.
Condannarla senza prova né beneficio del dubbio non sarebbe corretto e si, ammetto che mi piacerebbe avere una seconda occasione per fare un giro come si deve su quelle curve. Ma tranquilla io non ho modo di contattarla e dubito che una così perda davvero tempo dietro a un sedicenne come me…
Essere sedicenne non fa di te un Orclumpo, lo sai si?-disse scherzosa, stringendosi ancora di più a lui e abbracciandolo con forza, sia per scaldarlo sia per dimostrarrgli tutto l'affetto che provava per il ragazzo -E poi, meglio così...sono contenta che non sia accaduto nulla fra di voi...
Quell'affermazione la costrinse a dire tutta la verità al portoghese, su come lei stessa avesse provato per la prima volta la paura di vedere il proprio migliore amico abbandonarla per una ragazza. Era una paura lecita? Questo Cappie non lo sapeva, inconsapevole ancora della reale portata che un simile sentimento avrebbe potuto avere. Per il momento l'unica cosa che riusciva a pensare era che non voleva che qualcuno le portasse via il suo fratellone, che lui smettesse di volerle bene o di considerarla perchè nella sua vita era entrata un'altra persona. Certo, questa possibilità con Ymir era solo remota, ma non era detto che ben presto (molto presto forse) qualcuna non avrebbe catturato il suo cuore. E la O'Neill sperava con tutta sè stessa di non vedere il delfino sparire dalla sua vita.
Ehi… non esiste donna capace di farmi dimenticare di te… Ti avevo avvertito che sarei stato fuori solo un po’ e anche se non fossi svenuto e avessi assaggiato chissà quali frutti proibiti sarei sempre tornato indietro da te, per ballare insieme, mangiare qualcosa e scortarti al Castello… Certo forse avremmo ritardato di un paio d’ore il tutto ma alla fine ci saremmo ritrovati qui… o in una qualsiasi variante…
Intendi dire che già avevi progettato di farmi sedere sulle tue gambe, al freddo, in un vicolo buio e appartato?- chiese ridendo, cercando di stemperare l'atmosfera con una battuta -Lo so, tu non mi abbandoneresti mai...ma è anche vero che tu non hai mai trovato la ragazza giusta per te. Io posso dire che mi sto impegnando per far si che tu resti al mio fianco pur stando con Devo...- fece una pausa per saggiare la reazione del delfino, prima di andare avanti -Ma farai lo stesso anche tu? O riuscirai a farlo anche tu? Ci siamo fatti delle promesse, promesse di andare a vivere insieme, ma da qui a quando ci diplomeremo possono accadere tante cose che ci cambieranno la vita. Magari un giorno avrai esigenze diverse e non potremo più vivere insieme...e se ci penso adesso mi viene quasi da piangere!
Si liberò con forza dalla presa del ragazzo, per volgere il capo di lato e imporsi di ricacciare indietro le lacrime. Si stava dando della stupida e dell'idiota da sola, perchè le sembrava una reazione esagerata per un qualcosa che avrebbe comunque accettato come normale. Eppure non poteva negare a sè stessa che se un giorno il delfino fosse andato da lei a dirle che aveva cambiato idea sul loro progetto...ci sarebbe rimasta male, molto male, pur augurandogli tutto il bene del mondo.
Ecco, non ti bastava avermi fatto ingelosire stasera! Voi ragazzi siete veramente degli idioti...
Era più arrabbiata con sè stessa che con il portoghese, ma avrebbe capito il povero Delfino che cosa stava passando in quel momento nella testolina bacata della Tassorosso?
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da Jorge » 20/09/2014, 12:09
Credo di aver battuto la testa, ma non ne sono sicura... Comunque è qui che mi fa un po' male
Raddrizzò la schiena e allungò il collo in modo da poter avere una migliore visuale sulla parte offesa della testolina di Cappie, stringendola istintivamente un po’ di più a sé per evitare che si sbilanciasse e finisse a terra a causa del movimento. Le piaceva avvertire il peso per nulla eccessivo della sua sorellina sulle gambe ma allo stesso tempo sperava che non agitasse troppo il suo sederino giusto per evitare che si rendesse conto quanto quella posizione dettata da sentimenti innocenti e sinceri stesse piacendo a una parte specifica del suo corpo. Lui ormai non perdeva più tempo ad analizzare non tanto quelle reazioni – per diamine era un ragazzo di sedici anni con gli ormoni a palla era normale che si eccitasse a causa di certe sollecitazioni anche se non volute – quanto i motivi e i sentimenti che si potevano celare dietro di loro, troppo contento della sensazione di “giustezza” e di “casa” che avvertiva in compagnia di Caroline Priscilla per correre il rischio di rovinare tutto con inutili speculazioni.
Forse avresti dovuto metterci del ghiaccio subito ma dubito che possa diventare più evidente di così.
Commentò, rilassando i muscoli e afflosciandosi contro la parete alle sue spalle non tanto per la stanchezza quanto per la consapevolezza che i timori della Tassetta fossero fondati e che in Ymir ci fosse davvero qualcosa di poco chiaro da cui sarebbe stato più salutare stare alla larga. Non aveva avuto fino a quel momento chissà quante esperienze, ma le ragazze così come l’alcool non erano due mondi a lui sconosciuti e questo rendeva incomprensibile come un drink e qualche bacio passionale potessero avergli fatto perdere i sensi. Se a quello si aggiungeva il piccolo bernoccolo che spuntava dalla testolina rossa sotto il suo mento la conclusione logica poteva essere una sola…
Una volta può essere una coincidenza, due inizia ad esserci qualcosa che non va...
Saggi e ragionevole. Così stava crescendo la sua sorellina ma Jorge, pur tentando di tenere il passo per non fare sempre la figura dell’immaturo, non se la sentiva di farle una promessa che in quel momento non era sicuro che avrebbe potuto mantenere. Il sesso poteva anche non occupare il primo posto nei suoi pensieri – a differenza della maggior parte dei suoi amici – ma questo non lo rendeva immune al fascino della bella Vampira, soprattutto alla luce della sua inesistente vita amorosa degli ultimi mesi. Quindi se mai l’ex Erede del Fulmine fosse tornato a cercarlo per la sua compagnia – o più precisamente per il suo sangue giovane – lui difficilmente si sarebbe sottratta a essa anche se, a suo avviso, le probabilità che questo accadesse rasentassero lo zero assoluto. Era troppo giovane per poter attirare l’attenzione di una donna come Ymir e mantenerla per più di una manciata di minuti.
Essere sedicenne non fa di te un Orclumpo, lo sai si?-ricambiò l’abbraccio, strofinando la punta del naso tra i capelli della ragazza un po’ dietro l’orecchio -E poi, meglio così...sono contenta che non sia accaduto nulla fra di voi...
Aggrottò le sopracciglia sorpreso e perplesso allo stesso tempo per poi inclinare la testa in modo di poter guardare la ragazza negli occhi. Era la sua migliore amica, la sua confidente, la sua sorellina, non avrebbe dovuto essere dispiaciuto per lui? Non avrebbe dovuto volerlo vedere felice e appagato con una qualche ragazza? Ok, Ymir non era di certo la donna della sua vita, quella metà della mela che iniziava a dubitare esistesse, però approfondire la sua conoscenza avrebbe contribuito non poco a migliorare il suo umore e non era quello che Cappie avrebbe dovuto volere per lui? A dimostrazione che anche lui, in qualche modo, stava crescendo, non diede in escandescenza per quel commentò né proferì alcuna parola, dando all’altra la possibilità di spiegarsi, stringendola maggiormente a sé man mano che la situazione si andava chiarendo. Come poteva adirarsi con lei quanto quelle paure erano le stesse che certi giorni appesantivano il suo cuore e che li avevano portati a litigare quasi seriamente alcuni mesi prima? Sollevandole il mento in modo da poterla guardare negli occhi Jorge tentò di tranquillizzarla infondendo nelle sue parole tutta la sicurezza e la sincerità di cui era capace.
Intendi dire che già avevi progettato di farmi sedere sulle tue gambe, al freddo, in un vicolo buio e appartato?
Hummm… in realtà avevo progettato di farti ubriacare e poi di farti sedere sulle mie ginocchia per permetterti di dare libero sfogo all’incontenibile attrazione che provi per me… Lo so che mi trovi irresistibile e solo il tuo ferreo autocontrollo ti impedisce di saltarmi addosso…
La prese in giro, facendole la linguaccia, per poi diventare nuovamente serio quando l’altra riprese a parlare.
Lo so, tu non mi abbandoneresti mai...ma è anche vero che tu non hai mai trovato la ragazza giusta per te. Io posso dire che mi sto impegnando per far si che tu resti al mio fianco pur stando con Devo...- una smorfia lieve raggrinzì per un attimo i lineamenti del portoghese mentre le braccai istintivamente rafforzavano un po’ di più la presa sui fianchi della ragazza in un gesto decisamente possessivo. Da quando Caroline Priscilla gli aveva confessato di essere innamorata dell’Americano, Jorge si era impegnato a rispettare la loro relazione e il sentimento che li univa, fintanto che rendeva la Tassetta felice, ma questo non gli impediva di provare a volte delle fitte di gelosia, generate dal timore che Devo gliela portasse via per sempre -Ma farai lo stesso anche tu? O riuscirai a farlo anche tu? Ci siamo fatti delle promesse, promesse di andare a vivere insieme, ma da qui a quando ci diplomeremo possono accadere tante cose che ci cambieranno la vita. Magari un giorno avrai esigenze diverse e non potremo più vivere insieme...e se ci penso adesso mi viene quasi da piangere!
Non si oppose al suo tentativo di liberarsi della sua presa anche se non ne comprendeva il motivo. Se aveva paura di perderlo non si sarebbe dovuta aggrappare a lui? Era forse quello il suo modo di esorcizzare la paura? Giocare d’anticipo e allontanarlo gradualmente prima che lo facesse lui? Considerato che tutte le sue storie passate si erano dimostrate una catastrofe, che era da quando aveva lasciato Lisbona i primi di Agosto che non aveva messo mano su una ragazza – Ymir non contava visto com’era andata a finire – che il lavoro, la scuola, i compiti e il ruolo di Assistente non è che avesse tutto questo tempo libero per cercarsi una fidanzata, che l’unica ragazza che aveva suscitato il suo interesse molto probabilmente non conosceva neanche il suo nome, bè tutto quel discorso gli sembrava un po’ troppo prematuro e basato sul nulla.
Magari alla prossima lezione di Pozione il calderone di qualcuno mi scoppierà in faccia e finirò menomato a vita, o sabato qualcuno deciderà di rapinare il negozio e gli Auror troveranno i miei resti sparsi ovunque o domani Devo si presenterà a scuola e ti chiederà di sposarlo… - tutte ipotesi realistiche che speravano si realizzassero mai, o almeno non in tempi brevi come l’ultima ipotesi – Non ti sto prendendo in giro solo vorrei farti capire che non posso prevedere cosa accadrà in futuro ma che ora come ora tu e quello che ci lega siete la mia unica certezza… - le accarezzò una spalla con dolcezza, la stessa che trapelava dalla sua voce – I tuoi sentimenti per me, ora che c’è Devo, non sono spariti, solo mutati, e per quanto mi costi ammetterlo è normale che lui sia più importante di me ma questo non vuol dire che mi stai mettendo da parte o mi trascuri… Bè non credo che se mai troverò qualcuna da amare e che mi ami le cose andranno diversamente… Tu sarai sempre la mia sorellina, i tuoi problemi saranno sempre importati e io sarò sempre pronto ad ascoltarti e aiutarti. In più non credo di potermi innamorare di qualcuno che non ti sopporti o che sia talmente egoista da impedirmi di vederti sapendo quanto la cosa mi farebbe soffrire…
Sospirò, tacendo, perché non vi era altro che poteva dire per rassicurare la sua sorellina. Non aveva certezze da darle, se non quelle dettate dai propri sentimenti per lei e dal suo carattere. Quando avvertì i muscoli della Tassetta sotto la sua mano tremare gli venne il dubbio che stesse piangendo davvero e quello lo lasciò a corto di parole e soprattutto di gesti. Come poteva tentare di consolarla quando non sapeva esattamente per che cosa stesse piangendo?
Ecco, non ti bastava avermi fatto ingelosire stasera!
Ingelosire? Sbaglio ma qui tra i due quella che si rotola tra le lenzuola con un partner stabile a intervalli irregolari non sono io?
Questo avrebbe voluto ribattere con ironia, ma nel dubbio su come l’altra avrebbe preso una qualsiasi battuta preferì tacere.
Voi ragazzi siete veramente degli idioti...
Le spostò i capelli di lato e intrufolò il viso tra il colletto della giacca con l’intento di baciarle il collo. Piccoli baci delicati che, nel suo intento, avrebbero dovuto tracciare un percorso dal collo fino alla spalla. Se proprio doveva darle dell’idiota preferiva che fosse per un motivo reale e concreto non per qualcosa che non riusciva a comprendere.
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Jorge
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da Caroline Priscilla » 20/09/2014, 21:39
Il sospetto che Ymir non fosse la persona buona e gentile che i due amici credevano, divenne col passare dei minuti una certezza quasi inconfutabile, almeno per la giovane Tassorosso. Forse la sua fantasia stava correndo troppo ed in effetti non aveva basi concrete, a parte strane coincidenze, per affermare con sicurezza che la bella bionda fosse un pericolo per lei e per Jorge. Ma al tempo stesso Cappie non riusciva a non insospettirsi del fatto che entrambi erano svenuti mentre lei era presente. Il bernoccolo che si era creata dietro la testa e che fino a qualche minuto prima credeva si fosse formato a causa della botta data per terra, poteva essere invece collegato a qualcos'altro, sebbene la Tassorosso non avesse ancora una mente tanto penetrante e acuta da formulare un pensiero del genere. Invece si limitò a mostrarlo al suo migliore amico, che si dimostrò subito preoccupato per la sua incolumità.
Forse avresti dovuto metterci del ghiaccio subito ma dubito che possa diventare più evidente di così.
Alzò le spalle come a dire che non avrebbe neanche saputo dove trovarlo il ghiaccio, per poi proseguire ad esporre la sua idea in merito ad Ymir, facendo riflettere il suo fratellone abbastanza da fargli comprendere che forse non aveva poi tutti i torti. Gli ormoni però erano un vero tallone d'Achille a quell'età e il portoghese fu sincero nel confessarle che anche se la sua natura fosse stata cattiva, probabilmente avrebbe accettato di incontrare una seconda volta la bella vampira, anche solo se ci fosse stata una remota possibilità di poter combinare qualcosa con lei. Dopo quella confessione, la O'Neill non fu in grado di trattenere oltre le paure che fin da quella sera (precisamente nel momento stesso in cui Jorge aveva chiesto a Ymir di ballare) si erano scatenate in lei, rendendola più triste, nervosa e preoccupata che mai. La paura che Jorge potesse allontanarsi da lei era infondata, in quanto non vi erano basi reali sul quale potesse appoggiarsi. Eppure l'ipotesi, anche se remota, la spaventava, forse proprio perchè per la prima volta quella sera aveva provato un senso di gelosia e possessività nei confronti del delfino. Che questo potesse essere il sintomo di qualcosa di ben più profondo della semplice amicizia, la O'Neill lo ignorava del tutto. Convinta di essere innamorata dell'americano, non avrebbe mai saputo dire se provasse sentimenti più che amichevoli nei confronti del fratellone, se la loro amicizia non fosse stata messa alla prova dal corso degli eventi.
Magari alla prossima lezione di Pozione il calderone di qualcuno mi scoppierà in faccia e finirò menomato a vita, o sabato qualcuno deciderà di rapinare il negozio e gli Auror troveranno i miei resti sparsi ovunque o domani Devo si presenterà a scuola e ti chiederà di sposarlo…
Mi...mi stai prendendo in giro?
Tremava perchè era stato difficile per lei ammettere qualcosa che sapeva essere stupido e inconcludente, ma che al momento non riusciva a scacciare dalla propria testa. Sperava nel supporto del portoghese, un supporto che arrivò con calma e serenità, un vero e proprio salto di qualità per il delfino che un tempo avrebbe reagito in maniera molto più caotica e distruttiva.
Non ti sto prendendo in giro solo vorrei farti capire che non posso prevedere cosa accadrà in futuro ma che ora come ora tu e quello che ci lega siete la mia unica certezza…
Già, ma sarebbe stata la stessa cosa in futuro, quando finalmente si sarebbe innamorato, ricambiato, di una ragazza?
I tuoi sentimenti per me, ora che c’è Devo, non sono spariti, solo mutati, e per quanto mi costi ammetterlo è normale che lui sia più importante di me ma questo non vuol dire che mi stai mettendo da parte o mi trascuri… Bè non credo che se mai troverò qualcuna da amare e che mi ami le cose andranno diversamente… Tu sarai sempre la mia sorellina, i tuoi problemi saranno sempre importati e io sarò sempre pronto ad ascoltarti e aiutarti. In più non credo di potermi innamorare di qualcuno che non ti sopporti o che sia talmente egoista da impedirmi di vederti sapendo quanto la cosa mi farebbe soffrire…
No...no, no...è qui che ti sbagli...- disse, infervorata, perchè sembrava che il suo migliore amico non avesse compreso bene ciò che lui era per la giovane Tassorosso -Devo non è più importante di te! Voi due siete sullo stesso piano, siete entrambi importanti e indispensabili, anche se la vostra importanza ha due origini diverse, ma questo non comporta che uno sia inferiore all'altro...- parlava a raffica, spinta dall'agitazione e dalla foga che aveva di spiegare al delfino come stavano le cose -Se entrambi foste in pericolo di vita e mi venisse chiesto di salvare solo uno dei due, io non saprei chi scegliere...
Aveva parlato lasciando che fosse il proprio cuore a dettarle le parole giuste, però agitandosi allo stesso tempo perchè non sapeva quanto quel messaggio sarebbe stato recepito dall'altro, nè se avesse di nuovo fatto la figura dell'idiota. Be', lei in effetti si sentiva un'idiota e un'egoista anche, perchè non riusciva a sentirsi felice nell'immaginare l'amico con una ragazza al suo fianco. Non perchè non accettasse la ragazza, ma perchè automaticamente vedeva sè stessa scomparire nell'ombra dalla vita di Jorge. Cosa questa che la spinse, subito dopo il suo sfogo, a rivelare quanto si fosse ingelosita quella sera e quanto fosse stupida la razza umana maschile. Si aspettava che il portoghese la esortasse a spiegarsi a meglio, a chiederle per quale motivo avesse detto una cosa simile o anche solo fare una battuta che stemperasse in qualche modo quell'atmosfera per nulla leggera. Invece, sentì solo il vento freddo soffiarle sulla pelle nuda quando il ragazzo le scoprì il collo, seguito poi da un'inaspettata serie di baci caldi e dolci che le provocarono delle scariche di piacere lungo la schiena e dritte all'inguine.
Mh!
Bloccò appena in tempo quel gemito, un misto di piacere, sorpresa e imbarazzo, mentre il cuore della ragazzina iniziava a palpitare sempre più forte, sebbene lei fosse convinta invece che si fosse fermato del tutto. Che cosa diavolo stava combinando il delfino? Non riusciva a comprendere per quale motivo avesse iniziato a baciarle il collo, scendendo poi lungo la spalla, nè perchè quel gesto (probabilmente fatto dall'altro con innocenza) la turbasse così tanto. Di sicuro, ciò che non fece fu scostarsi, almeno non subito, come se qualcuno avesse lanciato un Petrificus sull'irlandese, impedendo non solo al suo corpo di muoversi, ma anche ai suoi polmoni di pompare ossigeno.
Jorge...c-cosa stai facendo?
Quando infine trovò il coraggio di spostare la zona nella quale le labbra del ragazzo si erano posate, Cappie piantò lo sguardo verde smeraldo negli occhi dell'amico, fissandolo con le gote completamente rosse e un'espressione a metà fra lo stranito e il sorpreso. Se avesse potuto, si sarebbe anche alzata da quella posizione, ma sentiva che le gambe avrebbero tremato, impedendole quindi di rimanere salda e in piedi.
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da Jorge » 22/09/2014, 18:12
Più passava il tempo più l’incontro con Ymir sembrava aver portato solo scompiglio nella vita del portoghese. Non solo non avevano concluso nulla – il vuoto di memoria non gli permetteva di affermare con certezza di aver pomiciato con la bella Vampira – ma il tempo passato con lei aveva reso la sua sorellina insicura su di lui, sul suo desiderio di preservare la loro amicizia anche nei confronti di una eventuale fidanzata e di mantenere la promessa di andare a vivere insieme dopo i M.A.G.O. Purtroppo però Jorge non aveva delle argomentazioni certe da opporre a quei dubbi in modo da dissolverli così si ritrovò a elencare scenari futuri catastrofici quanto plausibili giusto per far comprendere a Caroline Priscilla che per quanto lui in quel momento era pronto a tutto pur di mantenere le sue promesse e preservare la loro amicizia la Trama avrebbe potuto avere altro in mente per loro.
Mi...mi stai prendendo in giro?
No, non la stava prendendo in giro e nel tentativo di infonderle più sicurezza possibile prese ad esempio la sua storia con Devo. Si era rassegnato da tempo – in realtà solo da quando lei gli aveva detto di essere innamorata dell’americano – a non occupare più il primo posto dei pensieri e dei sentimenti della Tassorosso ma quello non aveva intaccato di nulla il loro rapporto. Se lei era riuscita a conciliare la sua storia d’amore con la loro amicizia, perché lui non avrebbe potuto fare lo stesso? Soprattutto quando difficilmente avrebbe potuto innamorarsi sul serio di qualcuna che non avesse accettato la loro amicizia?
No...no, no...è qui che ti sbagli...
In che senso?
Chiese perplesso e un tantino preoccupato di scoprire che sarebbe bastato un cenno di Nightmare per essere messo da parte definitivamente.
Devo non è più importante di te! Voi due siete sullo stesso piano, siete entrambi importanti e indispensabili, anche se la vostra importanza ha due origini diverse, ma questo non comporta che uno sia inferiore all'altro...Se entrambi foste in pericolo di vita e mi venisse chiesto di salvare solo uno dei due, io non saprei chi scegliere...
Rimase in silenzio ad ascoltare quel monologo, un espressione sul viso vacua non perché fosse particolarmente bravo a nascondere le proprie emozioni quanto perché non sapeva cosa dovesse provare di fronte a quella scoperta. Si perché per Jorge era una vera scoperta sapere che la presenza di Devo nella vita della sua sorellina non lo aveva fatto retrocedere di posto, cosa che lui, alla luce della sua pressocchè inesistente esperienza in tema di Amore, aveva dato per scontato. Al di là di situazioni estreme – come appunto il dover scegliere a chi salvare la vita, dilemma quello che avrebbe dilaniato anche il suo di cuore – aveva sempre creduto che fosse normale quando si era innamorati tendere a preferire il proprio compagno agli altri, senza per questo isolarsi dal Mondo. Scrollò mentalmente le spalle, decidendo di ritornare a riflettere sull’argomento quando e se avrebbe mai avuto una ragazza e quindi dei termini di paragone concreti e non basati su dei sentito dire, per poi rimanere interdetto di fronte all’ultima affermazione della Tassetta e ai segnali che gli stava mandando il suo corpo che si era improvvisamente allontanato da lui. Stava forse per mettersi a piangere? E per cosa? Per una possibilità su un miliardo? E poi perché diavolo doveva essersi ingelosita? E perché a un tratto era diventato un idiota, in quanto uomo? Un filo di rabbia attraversò il portoghese guidato dalla sensazione che alla fine qualsiasi cosa facesse finisse per sbagliare. Si era imposto di ragionare con lei in maniera calma e pacata, esponendo le sue ragioni e farle comprendere il suo punto di vista ed era questo ciò che otteneva? Fallita l’opzione “comportiamoci da ragazzo maturo” a Jorge non restò che mettere in atto il piano B e cioè comportarsi come l’idiota che veniva accusato di essere – posando alcuni lievi baci dal collo alla spalla della ragazza - al fine di spostare la lancetta dell’umore da “lite furibonda certa” a “scaramuccia tra amici”.
Mh!
A quel suono Jorge si fermò, leggermente perplesso. Poteva davvero essere un mezzo gemito quello sfuggito dalle labbra di Cappie? Nahhh impossibile. Di certo era una esclamazione di sorpresa ovattata dalle lacrime che stavano per sgorgare dai suoi occhi, o almeno era quello che il portoghese pensò sulla base delle informazioni che aveva. Lei era innamorata di un altro, gli aveva fatto capire più volte che non era attratta da lui in nessun senso e quella non era la prima volta che si lasciavano andare a delle leggere coccole.
Jorge...c-cosa stai facendo?
Visto che a quanto pare le parole non sono il mio forte sono passato ai fatti. – rispose con un sorriso dolce, pensando non per la prima volta quanto deliziosa fosse la Tassetta quando le guance diventavano rosso – pomodoro – “Non andrò mai da nessuna”… - disse sfiorando, o almeno provandoci. con il polpastrello il punto in cui aveva lasciato il primo bacio per poi proseguire - “Tu sarai sempre importante per me”… “Sarai tu a cacciarmi via da casa perché troppo disordinato”… “Non hai alcun motivo per essere triste o gelosa”… “ Si sono un’idiota perché non riesco mai a spiegarmi bene ma non voglio litigare per questo”…
Aveva uno sguardo limpido e sincero, ma anche se dal suo tono di voce non traspariva alcuna malizia, così come i baci erano stati dati in maniera innocente, il suo corpo da adolescente non era rimasto per nulla indifferente di fronte a quelle leggere effusioni, dando vita un rigonfiamento all’altezza del cavallo dei pantaloni difficilmente fraintendibile. A differenza della Tassetta, però, Jorge non si soffermò a riflettere sul perché di quelle reazioni, avendo deciso già da tempo che la loro amicizia era troppo importante per metterla a repentaglio con inutili speculazioni che nelle migliori delle ipotesi gli avrebbero fatto venire un enorme mal di testa e in quelle peggiori lo avrebbero fatto soffrire in maniera indicibile. Che senso aveva chiedersi se provava altro per Cappie quando sapeva perfettamente che il suo cuore apparteneva a un altro? Una cacofonia di rumori attirò la sua attenzione verso l’entrata del locale da dove qualche gruppetto di studenti stava uscendo, lasciando il posto a ragazzi molto più grandi di loro.
Forse abbiamo ancora il tempo di fare un altro giro dentro oppure preferisci tornare al Castello?
Le chiese quindi premuroso, anche se dal colorito del suo viso – ancora un po’ pallido dopo la donazione forzata di sangue - era abbastanza chiaro che lui non avesse molta volta di ballare.
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Jorge
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da Caroline Priscilla » 23/09/2014, 21:13
Quella che doveva essere una serata piacevole e tranquilla, si trasformò ben presto in una mezza discussione fra i due migliori amici, incapaci di comprendere bene l'uno le parole e i gesti dell'altro. Cappie aveva provato per la prima volta un senso di gelosia nei confronti di Jorge, scatenato dal fatto di averlo visto ballare con un'altra, un'emozione per lei del tutto nuova e del quale aveva bisogno di tempo per analizzare e assimilare prima di ritornare quella di sempre. Tuttavia non riusciva a trovare un senso alle parole del fratellone, che cercava di calmarla spiegandole quanto importante fosse lei nella sua vita e che nessuna fidanzata al mondo avrebbe mai potuto costringerlo a scacciarla via. L'incapacità della tassetta stava nel suo non sapere come sarebbe stato il portoghese una volta che si fosse trovato una ragazza. Avrebbe davvero continuato a esserle amico come prima o si sarebbe allontanato da lei, ferendola al punto tale da farla stare male? Lei sapeva cosa si provasse nel doversi destreggiare fra il proprio fidanzato e il proprio migliore amico (e diciamocelo, non è che i due le rendessero le cose molto semplici), ma aveva sempre pensato che Jorge e Devo non avrebbero mai vinto nessuna partita nel suo cuore, perchè entrambi sarebbero stati importanti e indispensabili. Il ragazzo avrebbe fatto lo stesso con lei? La risposta non arrivò mai, non a parole almeno, mentre invece una serie di baci lungo il collo e la spalla le fece provare dei brividi di eccitazione che la Tassorosso mai e poi mai avrebbe pensato di provare col proprio migliore amico. Il cuore prese a battere velocemente, il respiro a diventare più pesante e le guance ad arrossire, mentre internamente la O'Neill provava per la prima volta un senso di piacere e al contempo di paura per quello che stava accadendo fra di loro. Questo, sommato all'incapacità di riuscire a reagire adeguatamente, la spinse a rimanere seduta sulle gambe del ragazzo, chiedendogli spiegazioni in un tono non poco sorpreso e stupito.
Visto che a quanto pare le parole non sono il mio forte sono passato ai fatti.
Che cosa aveva voluto dire? Che voleva baciarla? Che voleva accarezzarle il corpo come solo un fidanzato avrebbe dovuto fare? Quelle parole più che ovvie per il delfino erano assolutamente criptiche per la ragazzina, che si ritrovò ancora più imbarazzata e agitata di quanto lo fosse prima.
“Non andrò mai da nessuna”… “Tu sarai sempre importante per me”… “Sarai tu a cacciarmi via da casa perché troppo disordinato”… “Non hai alcun motivo per essere triste o gelosa”… “ Si sono un’idiota perché non riesco mai a spiegarmi bene ma non voglio litigare per questo”…
S-si...capisco...
In realtà non era facile riuscire a concentrarsi su quanto stesse dicendo il ragazzo quando il suo dito l'accarezzava dolcemente nei punti dove aveva posato prima quei baci, lasciando la Tassorosso incapace di ragionare lucidamente sull'intera situazione. Quando poi sentì qualcosa di duro provenire dal cavallo dei pantaloni di Jorge, Cappie sgranò gli occhi arrossendo ancora di più se possibile, fissandolo sbalordita e alzandosi di colpo in piedi col respiro affannato. Aveva sentito la stessa sensazione ogni volta che si sedeva sulle gambe di Devo, quindi non era possibile per lei fraintendere la realtà: il portoghese aveva avuto un'erezione in piena regola e il fatto che lo avesse avuto con lei rendeva la cosa ancora più incredibile e più spaventosa per la Tassorosso. Sentiva le lacrime prossime ad uscire, ma cercò di trattenerle perchè in quel caso avrebbe dovuto spiegare al ragazzo per quale motivo si fosse messa a piangere come una disperata. Gli occhi per un attimo caddero là dove stava la sua erezione, un contatto che durò meno di un secondo prima che i sensi di colpa della O'Neill la spingessero a deviare lo sguardo verso i Tre Manici di Scopa, dove un gruppo di ragazzi adulti stava uscendo in quel momento dal locale.
Forse abbiamo ancora il tempo di fare un altro giro dentro oppure preferisci tornare al Castello?
Voglio tornare a scuola.
Lo disse senza alcun incertezza nella voce, come se il solo pensiero di restare lì fosse peggiore di qualsiasi altra cosa. Senza dire altro, aspettò che il ragazzo si alzasse da terra per restituirgli la giacca: al diavolo il freddo e lo scialle che aveva dimenticato all'interno del locale. L'unica cosa che voleva fare in quel momento era rientrare nella propria Sala Comune e riflettere adeguatamente e senza Jorge in giro sulla faccenda. E cercare di comprendere per quale motivo il suo corpo aveva reagito in quel modo stando a stretto contatto col suo migliore amico. Così i due si avviarono verso il Castello, Cappie parlando poco o niente, fino a quando non si separarono per rientrare ognuno nel proprio dormitorio. Una volta che fu al riparo nella propria stanza, la Tassorosso si gettò completamente vestita sul letto, rannicchiandosi come un gatto e dando sfogo alle lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento.
[Fine per due]
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da Caroline Priscilla » 06/10/2014, 19:12
[3 Novembre 2108 - Hogwarts=>Hogsmeade - Ore 10:54]
Erano trascorsi quasi tre giorni dalla sera nel quale il mondo le era crollato addosso: tutto ciò nel quale aveva sempre creduto saldo e immutabile all’improvviso, con dei semplici baci, si era sfaldato lasciando la ragazza incapace di affrontare a dovere la situazione. Erano tre notti che Cappie O’Neill non riusciva a chiudere occhio, la mente tormentata dal pensiero di quanto era successo durante la sera di Halloween insieme al migliore amico. Si era eccitata: non poteva aver frainteso quelle sensazioni che solo il suo ragazzo avrebbe dovuto suscitarle. Lo stesso Jorge Alvares aveva avuto una reazione simile (se l’era chiesto milioni di volte, ma alla fine si era sempre risposta che non avrebbe potuto fraintendere nulla) eppure era lei l’unica che si stava creando dei problemi, l’unica al momento che stava soffrendo in preda al terrore. Che cosa avrebbe fatto se avesse scoperto di provare qualcosa di più della forte amicizia per il delfino? Che cosa avrebbe detto a Devo? E poi, Jorge avrebbe ricambiato? Cappie scosse la testa, cercando di scacciare per l’ennesima volta quella domanda che continuava a rimanere inascoltata dentro di lei: temeva che se avesse dato voce ai propri dubbi essi sarebbero diventati realtà, travolgendola con la loro forza rivoluzionaria. Per questo non era corsa da Jorge, a risolvere insieme a lui il problema, né da Kelly: temeva che col primo avrebbe solo peggiorato le cose e che la seconda le avrebbe dato un consiglio per lei impossibile da seguire. Sapeva che la londinese infatti aveva un metodo sicuro e veloce per risolvere i problemi, ma al tempo stesso essi richiedevano una forza e una sicurezza interiore che la O’Neill al momento non si sentiva di possedere. Era tipico della Everett risolvere i problemi di petto, agendo impulsivamente e senza pensare alle conseguenze; lei invece aveva troppe cose in gioco da perdere, per questo preferiva aspettare e cercare di sbrogliare quell’ammasso di emozioni e paure che era diventato il suo animo da circa tre giorni. Aveva anche rimuginato a lungo se fosse stato il caso di parlarne ad uno degli “adulti”: Ariel, Typhon, Evan…ma tutti erano stati scartati, chi per un motivo chi per un altro. Il pensiero della Tassorosso si rivolgeva automaticamente solo verso Vergil, vicino di stanza e collega prefetto lì ad Hogwarts. Già in passato il Cartwright le aveva dato una mano a crescere, a comprendere meglio non solo sé stessa ma anche le azioni di chi le stava attorno. Quando era rimasta delusa dal comportamento della Samyliak era stato lui ad aiutarla a superare la delusione e a comprendere che quella era solo un’altra prova da affrontare per diventare più matura. Si fidava del Tassobello e man mano che quel pensiero diventava sempre più insistente, Cappie sentiva il bisogno di andarlo a cercare, per poter confidarsi con lui e chiedergli consiglio.
Ora o mai più.
Erano le undici passate quando l’irlandese si decise finalmente ad alzarsi. Aveva passato quasi l’intero week-end a letto, giustificandosi con chi glielo avesse chiesto che si sentiva poco bene e che aveva qualche linea di febbre. Sapeva che non l’avrebbe mai data a bere né a Kelly né a Jorge (che probabilmente aveva già capito che Cappie lo stava evitando) ma la tassetta non aveva trovato scusa migliore di quella per poter essere lasciata un po’ in pace a riflettere su quanto accaduto la sera di Halloween. Non se l’era sentita neanche di vedere il proprio ragazzo quel week-end, convinta che non sarebbe mai riuscita a guardarlo negli occhi per il peso di ciò che stava nascondendo. Insomma, aveva fatto l’eremita per ben 48 e passa ore, ma ora che aveva preso una decisione (anche se non quella definitiva) era giunto il momento di agire. Sapeva che Vergil non era in camera, l’aveva sentito uscire qualche ora prima, ma supponeva che qualcuno dei suoi compagni di casata avrebbe saputo indicarle dove fosse andato il loro prefetto. Dopo essersi alzata e vestita (jeans a sigaretta, maglioncino color crema con scollo a barca e stivali senza tacco neri) la Tassorosso chiese informazioni in giro per la Sala Comune, riuscendo a farsi dire da uno di essi che il Cartwright se ne era andato al pub giù ad Hogsmeade. Per sua fortuna non vi erano molti pub nel piccolo villaggio magico: a parte i Tre Manici di Scopa e la Testa di Porco, solo lo Shamrock faceva loro concorrenza, offrendo un servizio diurno per coloro che avevano semplicemente voglia di prendersi un tè caldo o una burrobirra bollente senza dover aspettare per forza la sera. Pregando vivamente che il collega prefetto non avesse scelto proprio i Tre Manici (lo stomaco le si rivoltava al pensiero di dover tornare in quel locale), Cappie prese il proprio cappotto e la tracolla con dentro i suoi effetti personali, bacchetta e portamonete compresi, dirigendosi alla volta di Hogsmeade. All’incirca dopo venti minuti di cammino, finalmente la ragazza giunse a destinazione, guardandosi intorno alla ricerca del suo amico. Decise di fare una scaletta delle priorità sui luoghi dove andare a cercarlo, mettendo al primo posto lo Shamrock (era molto facile che Vergil si trovasse lì), poi la Testa di Porco e infine i Tre Manici di Scopa. Dirigendosi verso il famoso locale dove era impiegato lo stesso nipote della Vireau, la O’Neill cercò di sbirciare al suo interno, per poi decidersi infine ad entrare speranzosa di trovarlo lì.
Forse la Trama aveva deciso di dare ascolto per una volta alla piccola irlandese, facendole centrare il bersaglio al primo colpo: Vergil si trovava seduto a poca distanza da lei, intento a conversare con una persona che in quanto a stazza sembrava fargli concorrenza. Ignorando chi fosse l’altra persona, la ragazza si avvicinò a entrambi con sguardo serio e preoccupato, richiamando l’attenzione del Tassobello ad alta voce.
Ciao Vergil… Ti disturbo? Avrei bisogno di parlarti un attimo…
Il tono usato era talmente supplichevole e compassionevole che il professore di Volo non ci avrebbe messo molto a capire che qualcosa non andava nella sua giovane allieva. Cappie nel frattempo spostò per un attimo lo sguardo sull’altro ragazzone, mentre un pensiero le passava fulmineo per la testa.
Mi sembra…di averlo già visto…
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da Vergil » 07/10/2014, 19:29
03 Novembre 2108 - Pub Shamrock - Ore 10:50
Quindi, fammi capire: sei così sicuro che ci sia sotto qualcosa di losco?
Per forza, non è normale che sia morto così all'improvviso. Stava benissimo, l'avevo visto ad un party nemmeno la settimana prima...
Vergil Cartwright, quella mattina, aveva un appuntamento importante con una persona con la quale stava quasi perdendo i rapporti. Di certo non era colpo loro, bensì del lavoro, degli impegni, delle ragazze (per il secondo, non certo per il primo) e tanti altri impicci. Tale individuo non era altri che il cugino di primo grado, ovvero il figlio dello zio del Tassorosso, americano ed ex studente della Cyprus. A differenza del capellone biondo, smistato al tempo tra gli Orsobruno, il parente era stato mandato a Squalobianco, infatti i due avevano attinenze di studio ed anche caratteriali lievemente differenti, per quanto il gene dei Cartwright fosse ben radicato allo stesso modo in entrambi. Se ne stavano seduti ad uno dei tanti tavolini di vetro del locale a farsi una sorta di colazione/pranzo, mandando a quel paese diete e alimentazioni speciali almeno per un giorno. Mentre il docente di Hogwarts aveva optato per una sedia, l'altro invece aveva preso possesso di un divano bianco a due posti, beh, due, con lui sopra per la stazza diventava da uno, ma tanto non è che ci fossero moltissimi altri clienti a quell'ora. Vestiario tranquillo e casual per tutti e due: completo di jeans per il cugino, giacca di pelle, maglietta pesante bianca e jeans nero per Vergil.
Il problema grosso è che io non ho ancora tutti questi appoggi per aiutarti, cugino!
Lo immaginavo, sei ancora di primo grado, non è per questo che te ne ho parlato, figurati...
E poi comunque a quanto ho capito per il Ministero in parte ci lavori anche tu, no?
Sì ma è una collaborazione occasionale, niente di realmente concreto, lasciamo perdere. Cazzo... prima Ferdy Stone, adesso Raphael Munoz, non ho tutta questa voglia di finire sotto terra per colpa di... di...
Eh, proprio quello è il problema: non sappiamo di chi...
Sarà sempre la solita mafia che cerca di controllare l'andazzo dei campionati, senti a me!
Comunque dovresti tranquillizzarti un po', sono due in tre anni, non in tre mesi.
Forse hai ragione, parliamo d'altro va', che è meglio, come va con la tettona? L'ultima volta che ti ho visto con quella ragazza mi son detto "Wow, hai capito che botta di culo il cuginetto!".
Ecco, sì... Appunto, dunque, come dire...
... Ti ha scaricato?
NO...
...
... Sì...
Sei veramente un coglione Ver, davvero ma davvero un coglione!
Mica è colpa mia, lei era innamorata di un altro e poi io...
Eh, tu che?
... Io non me ne sono innamorato, mi ci voleva più tempo!
Vergil, va bene che non credo molto ai colpi di fulmine, ma se proprio ti devi prendere di una ragazza, penso che una decina di mesi bastino e avanzino, no?
Già sentito questo discorso, da lei, e preferirei non risentirlo ancora.
Come vuoi, però mi dispiace sai? Quella era una bella presa, ci posso provare io?
Ma se ti ho appena detto che era innamorata di un altro... E poi, guarda che bastardo!
Ahahahah!
Scossero il capo entrambi e si fecero una bella risata, afferrando ognuno il proprio bicchiere (Acqua tonica con limone per il cugino e ginger con fetta d'arancia per Vergil) e bevendo un generoso sorso, gustandosi il sapore amarognolo dell'aperitivo in bocca. Nessuno dei due sapeva che nel frattempo, da lontano, una persona specifica li stava puntando e si stava avvicinando per parlare con uno di loro. Per quanto fossero trascorse settimane dall'ultimo incontro, era come se si fossero visti il giorno prima. Il cugino aveva insegnato al professore le varie tecniche per rimettersi in forma e aumentare il volume muscolare. Ricordava benissimo il giorno in cui arrivò in casa sua dicendo "Devo diventare più forte e prestante, altrimenti non riuscirò mai a riprendermi Arianna!". Ovvio che la domanda "E chi cazzo è Arianna?" giunse bella che fulminea e non appena Vergil gli raccontò per filo e per segno chi fosse, il parente con un sospiro e un mezzo sorriso decise di aiutarlo, ipotizzando fermamente che senza una guida adeguata non avrebbe mai e poi mai raggiunto la forma fisica che desiderava e che desiderava anche la bella italiana del suo cuore. Da quel giorno ne erano passati tantissimi, l'Auror alla fine non era riuscito nel suo intento di conquista ma aveva ugualmente scelto di sfruttare tutto l'allenamento fatto per facilitarsi l'ingresso all'accademia militare, quindi, almeno un traguardo l'aveva raggiunto ed anche il più importante.
Ciao Vergil… Ti disturbo? Avrei bisogno di parlarti un attimo…
Uhm? Ehi, ciao Cappie... Oh, va bene, sì certo...
Nome interessante!
Ah no no, mica è quello vero, è un soprannome! ... Giusto, voi non vi conoscete! Cappie, vorrei presentarti mio cugino Axell, Axell, lei è Caroline Priscilla O'Neill, una mia studentessa e Prefetta di Tassorosso!
Il ragazzone si alzò in piedi, facendo constatare che tra lui e il cugino non c'era poi moltissima differenza in altezza, e porse la mano alla piccola diciassettenne, mostrandole un sorriso gentile e sereno, facendo attenzione a non stringere troppo qualora lei avesse risposto al saluto.
Axell Cartwright, molto piacere!
Il cugino si prese la ciotolina con dentro i salatini (ne andava matto) e fece qualche passo indietro.
Dai, vi lascio soli, ho capito che il momento è delicato. Fate con comodo, quando vuoi Ver, mi trovi al tavolo da biliardo, ciao piccoletta, su con la vita...
Rivolse un occhiolino alla Tassetta e un cenno con la testa al professore, prima di allontanarsi definitivamente.
Avanti, siediti pure, che cosa è successo?
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da Caroline Priscilla » 08/10/2014, 20:54
Vergil nell'ultimo periodo si era dimostrato essere veramente un buon amico per la giovane Tassorosso. L'ultimo episodio nel quale il biondino era accorso in suo aiuto, era accaduto neanche tre giorni prima, la stessa sera nel quale il rapporto fra Cappie e Jorge si era incrinato, almeno per la ragazza. Il Cartwright infatti, vedendola da sola alla festa di Halloween, si era offerto di farle da cavaliere per il ballo, rendendo immensamente felice la piccola O'Neill. Ora la stessa irlandese si sentiva in colpa a dover interrompere quella che doveva essere una bella riunione famigliare, sebbene lei ignorasse i rapporti di parentela fra il professore di Volo e l'armadio a quattro ante che stava seduto di fronte a lui. La somiglianza fra i due ragazzi era abbastanza evidente, forse perchè entrambi erano molto massicci di corporatura. Ma nonostante questo, c'era qualcosa nel cugino di Vergil che suonava familiare alla tassetta e di sicuro non era la somiglianza con quest'ultimo.
... Giusto, voi non vi conoscete! Cappie, vorrei presentarti mio cugino Axell, Axell, lei è Caroline Priscilla O'Neill, una mia studentessa e Prefetta di Tassorosso!
Axell Cartwright, molto piacere!
Cappie strinse la mano offerta dal ragazzo, notando come -nel farlo- le vene sul braccio del cugino venissero messe ancora più in risalto nonostante il secondo Cartwright non stesse stringendo chissà quanto forte. Lo guardò per un attimo perplessa, perchè dentro la sua mente quel nome le diceva qualcosa, anche se ancora non riusciva a ricordare perfettamente cosa.
Cappie O'Neill, piacere mio...
Axell Cartwright...Axell Cartwright... Come il famoso giocatore di Quidditch...
La bocca della Tassorosso si aprì in una perfetta "o" di stupore quando finalmente realizzò a chi stesse stringendo la mano. Cos'era, una prerogativa dei ragazzi di Hogwarts avere dei parenti famosi? Prima Typhon e il cugino -stupendo, meraviglioso, da urlo- Desmond Flynn; adesso Vergil con un giocatore di Quidditch e fra l'altro anche attore! Insomma, quella si che era davvero una sorpresa e se la situazione non fosse stata grave per la piccola irlandese, probabilmente gli avrebbe chiesto un autografo per la migliore amica, che sicuramente avrebbe apprezzato molto più lei di conoscere un affermato giocatore del suo sport preferito.
Chissà che faccia farà quando glielo racconterò...
Era un buon segno che fosse ancora in grado di sorridere pensando alla reazione della Everett, perchè una parte di lei non si era ancora abbandonata del tutto alla disperazione più totale dopo quello che era accaduto col suo fratellone. Per fortuna, Axell sembrò capire subito che la situazione era abbastanza delicata, perchè si allontanò con molta gentilezza, lasciando a lei e a Vergil tutta la privacy di cui avevano bisogno.
Dai, vi lascio soli, ho capito che il momento è delicato. Fate con comodo, quando vuoi Ver, mi trovi al tavolo da biliardo, ciao piccoletta, su con la vita...
Piccoletta?
Ripetè più a sè stessa che a qualcuno, prendendo il posto prima occupato dal ragazzo e scuotendo appena la testa.
Mi faccio riconoscere subito, eh?
Ormai ci aveva fatto l'abitudine, quindi non se la prese più di tanto per quell'appellativo che in fondo poteva suonare anche molto eccitante se detto da un ragazzo come Axell Cartwright...
No, no, no!
Cappie scosse la testa, bacchettandosi mentalmente per quel pensiero che non sarebbe mai dovuto nascere nella sua testolina confusa e spaventata. Forse il problema non era solo con Jorge, forse si stava trasformando in una sorte di ninfomane che non riusciva a mettere un freno alla propria libidine. A riportarla sulla terra furono le successive parole di Vergil, che la incoraggiarono a parlargli dei problemi che l'affliggevano.
E' successa una cosa fra me e Jorge che non riesco a spiegarmi e speravo che tu potessi darmi un tuo parere obiettivo e sincero.- iniziò così il suo lungo sfogo, spiegando in maniera generale chi era coinvolto in ciò che la preoccupava -La sera di Halloween, dopo che tu te ne sei andato, io e Jorge ci siamo messi a chiacchierare seduti in un vicolo fuori dal locale, visto che entrambi avevamo bisogno di un po' d'aria - inutile spiegargli dei sospetti avuti nei confronti di Ymir: la presenza della vampira si era automaticamente cancellata dalla sua mente non appena il fattaccio era avvenuto fra i due -Io stavo seduta sopra di lui perchè...be', perchè faceva molto freddo e in questo modo potevamo scaldarci a vicenda...- ora quella situazione le sembrava ancora più compromettente se raccontata ad un altro e la cosa la fece arrossire dalla vergogna -Hai visto la bella ragazza con il quale ha ballato, giusto? Ecco, vederlo insieme ad un'altra mi ha fatto...come dire...ingelosire credo, ma non perchè provo qualcosa per lui! E' solo...che è una cosa nuova per me vederlo insieme ad una ragazza... Il punto è che questa cosa mi ha portata a sfogarmi un po' con Jorge e ad un certo punto, in mezzo al discorso, lui ha preso e...mi ha baciato il collo!- la mano si accarezzò automaticamente nella zona incriminata- Insomma, non un bacio solo, ma una serie di baci che mi hanno fatta...eccitare...
Disse l'ultima parola quasi in un sussurro, tanto che Vergil sarebbe stato costretto a chinarsi su di lei per riuscire a distinguere bene ogni singola lettera. In ogni caso, il rossore, che prima prendeva solo le guance, ora si era esteso facendo sentire la piccola O'Neill sempre più in imbarazzo e desiderosa di piangere.
Ho paura Vergil...non riesco a capire che cosa mi stia succedendo nè se quei baci significano qualcosa di più! Non riesco a capire neanche il suo comportamento: ho sentito che si è...eccitato anche lui, eppure sembra comportarsi come se nulla fosse! Forse lui è più bravo di me a nascondere certe emozioni...
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da Vergil » 09/10/2014, 16:47
E' successa una cosa fra me e Jorge che non riesco a spiegarmi e speravo che tu potessi darmi un tuo parere obiettivo e sincero.
Fra te e il Sergente? Avanti, sentiamo...
La sera di Halloween, dopo che tu te ne sei andato, io e Jorge ci siamo messi a chiacchierare seduti in un vicolo fuori dal locale, visto che entrambi avevamo bisogno di un po' d'aria...
Ooook.
Io stavo seduta sopra di lui perché... be', perché faceva molto freddo e in questo modo potevamo scaldarci a vicenda...
Uhm, sì...
Hai visto la bella ragazza con il quale ha ballato, giusto?
Difficile non ricordarla!
Ecco, vederlo insieme ad un'altra mi ha fatto...come dire...ingelosire credo, ma non perché provo qualcosa per lui! E' solo...che è una cosa nuova per me vederlo insieme ad una ragazza...
Va' avanti...
Il punto è che questa cosa mi ha portata a sfogarmi un po' con Jorge e ad un certo punto, in mezzo al discorso, lui ha preso e... mi ha baciato il collo!
Eh!?
Insomma, non un bacio solo, ma una serie di baci che mi hanno fatta... eccitare...
Vergil rimase in silenzio, attento a valutare le espressioni e le altre reazioni dell'amica davanti a lui, una Cappie che non aveva mai visto così tanto agitata, preoccupata, devastata psicologicamente. Per carità, lei era la ragazza delle paranoie gratuite, lo sapeva lui e tutta la sua cerchia di amici, ma in quel caso pareva davvero nel pallone, confusa e sicuramente nervosa, forse perché c'era di mezzo la sua amicizia con Jorge. Non che lui fosse la persona più adatta come consigliere in certe occasioni, ma aveva affrontato quel periodo ormonale prima di loro e sapeva anche cogliere i segnali che facevano pensare ad un risvolto sentimentale o meno. Prese un bel respiro, bevendo un sorso del suo drink, lasciando il tempo alla Tassorosso di terminare il discorso e dargli quindi campo libero per esprimere la sua opinione in merito a tutta la faccenda.
Ho paura Vergil... non riesco a capire che cosa mi stia succedendo né se quei baci significano qualcosa di più! Non riesco a capire neanche il suo comportamento: ho sentito che si è... eccitato anche lui, eppure sembra comportarsi come se nulla fosse! Forse lui è più bravo di me a nascondere certe emozioni...
No "Pomodorina", lui è semplicemente conscio dei suoi sentimenti e poco delicato, come molti maschi. Stammi a sentire: il fatto che una persona si ecciti nell'essere toccata da un'altra non significa per forza che di mezzo ci sia l'amore. Il corpo è un oceano di terminazioni nervose e tra i quattordici e i diciotto anni anche un vulcano di ormoni sul punto di esplodere sempre. Ti confesserò un segreto, ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno, intesi?
Aspettò che Caroline Priscilla gli desse la conferma richiesta, poi, abbassando leggermente la voce, come se nessun altro a parte loro potesse sentirli, procedette al racconto, o meglio, all'aneddoto importante che lo avrebbe aiutato a spiegarsi per bene con lei senza spaventarla.
Nel periodo in cui stavo ancora con Arianna, un pomeriggio mi feci dare un aiuto in Aritmanzia da Alexis, te la ricordi no? Ok, devi sapere che ad un tratto, mentre mi stava spiegando per filo e per segno i propri appunti, visto che portava gli occhiali da riposo ed una camicetta bianca con i bottoni aperti al punto giusto, me la immaginai in tutt'altro contesto e mi venne un'erezione terribile! Ti giuro, tornato in camera mia dovetti farmi una doccia fredda di almeno venti minuti per cacciarmela via dalla testa, rifiutandomi categoricamente di darmi all'autoerotismo per non mancare di rispetto alla mia relazione di allora con la Prefetta dei Draghi. Il punto è: avevo sedici anni, ero predisposto naturalmente per captare come elemento eccitativo anche un ficus del giardino, mi spiego? La Parker già allora era una mia carissima amica e ci conoscevamo da un anno abbondante, ed in più ero innamoratissimo della Ricciardi, ma ciò nonostante il mio amico del piano di sotto se ne è uscito dicendo: "Però! Certo che come maestrina porno non sarebbe niente male!" ed il resto lo ha eseguito la fantasia, ma non mi misi sicuramente a pensare che provassi qualcosa per lei, o meglio, all'inizio la paura mi venne, ma ne parlai con un esperto e tutto mi fu chiaro e limpido: mio padre!
Fece una mezza risata, ripensando a quell'episodio e a quanto era andato nel panico, chiudendosi nella camera e rimuginando sull'accaduto con così tanta veemenza che quasi gli venne il mal di testa. Scrivendo al genitore per posta, dopo nemmeno ventiquattro ore stesse molto più tranquillo e sollevato. Gli adulti rappresentavano una risorsa fondamentale per togliersi dei dubbi ma non voleva dire di certo che ciò che dicevano fosse verità universale. Per quello comunque il Cartwright non se la sentì di sminuire totalmente l'accaduto, ripensando in modo più adeguato all'episodio della O'Neill e vagliando anche altre possibilità forse più remote ma altrettanto annoverabili tra le casistiche. Il cugino nel frattempo, da lontano, aveva cominciato ad attaccare bottone con una ragazza: che marpione.
Naturalmente non posso darti la certezza che questi due racconti siano della stessa matrice. Potrebbe anche essere che, a tua insaputa, inconsciamente nel corso degli anni tu abbia sviluppato un sentimento più forte per il Sergente. O anche, la sensazione di gelosia, seppur per un amico, ti ha sviata ed ha sviato anche il tuo corpo. Forse la domanda più naturale che dovresti farti è: quando hai provato quel sentimento strano e contrastante nel vedere Alvares appiccicato alla biondona, hai sentito anche minimamente la voglia di esserci tu al posto di lei? Di guardarlo con quegli stessi occhi e la stessa aspettativa? Quando sei rientrata in camera tua ed hai ripensato all'accaduto, pur essendo preoccupata per le varie conseguenze, ti è tornato quel forte calore al basso ventre provato mentre lui ti stava dando quelle particolari attenzioni?
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da Caroline Priscilla » 09/10/2014, 19:33
Aveva sfogato con Vergil tutto quello che in quei tre giorni la Tassorosso aveva tenuto segreto dentro di sè, non lasciandosi sfuggire neanche una parola neppure con la migliore amica. Aveva raccontato in linea generale quello che era accaduto fra lei e Jorge la sera di Halloween in un tono talmente nervoso e agitato che il Cartwright aveva compreso subito quanto ad influenzare lo stato d'animo dell'irlandese fossero intervenute le sue solite paranoie. Il problema era che Cappie non era in grado di distinguere i suoi reali sentimenti (per Jorge e, di riflesso, per Devo) dalla paura di quei sentimenti. Che cosa avrebbe fatto se avesse scoperto che da Jorge voleva qualcosa di più della semplice amicizia? Era sempre stata sicura di non desiderare altro dal suo fratellone, eppure non poteva negare a sè stessa che negli ultimi tempi, e in particolar modo quella sera, l'aveva trovato molto più carino e affascinante rispetto a prima. Forse la colpa era dovuta allo stesso Jorge i cui ormoni l'avevano fatto crescere di colpo trasformandolo da un adolescente quasi bambino ad un ragazzo maturo di quasi diciasette anni. Già e allora? Solo perchè lo trovava più attraente doveva per forza significare che provasse qualcosa di più? La tassetta si rifiutava di credere una cosa del genere, anche perchè si sarebbe sentita un vero schifo se i suoi sentimenti fossero andati di pari passo con la bellezza esteriore di una persona. Tuttavia la cosa che faceva impazzire di più la piccola "pomodorina" era il non riuscire a comprendere i sentimenti di Jorge: non che avesse fatto qualcosa (tipo chiedergli spiegazioni), ma non riusciva a concepire che lui, di fronte ad un'erezione, fosse rimasto tanto tranquillo. Questo stesso dubbio lo fece presente anche al suo confidente del giorno, cercando in lui una risposta che Jorge al momento non poteva fornirle.
No "Pomodorina", lui è semplicemente conscio dei suoi sentimenti e poco delicato, come molti maschi.
In che senso? Non riesco a capire...
Stammi a sentire: il fatto che una persona si ecciti nell'essere toccata da un'altra non significa per forza che di mezzo ci sia l'amore. Il corpo è un oceano di terminazioni nervose e tra i quattordici e i diciotto anni anche un vulcano di ormoni sul punto di esplodere sempre.- annuì alla spiegazione breve, concisa e soprattutto ovvia dell'amico e professore di Volo, tirando un piccolo sospiro di sollievo sebbene non fosse ancora del tutto tranquilla. C'era qualcosaltro che la metteva in agitazione, ma in quel momento preferì ascoltare senza interrompere il discorso di Vergil, lasciandolo parlare liberamente -Ti confesserò un segreto, ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno, intesi?- annuì silenziosa, promettendogli che non ne avrebbe fatto parola con anima viva.
Nel periodo in cui stavo ancora con Arianna, un pomeriggio mi feci dare un aiuto in Aritmanzia da Alexis, te la ricordi no? Ok, devi sapere che ad un tratto, mentre mi stava spiegando per filo e per segno i propri appunti, visto che portava gli occhiali da riposo ed una camicetta bianca con i bottoni aperti al punto giusto, me la immaginai in tutt'altro contesto e mi venne un'erezione terribile! Ti giuro, tornato in camera mia dovetti farmi una doccia fredda di almeno venti minuti per cacciarmela via dalla testa, rifiutandomi categoricamente di darmi all'autoerotismo per non mancare di rispetto alla mia relazione di allora con la Prefetta dei Draghi. Il punto è: avevo sedici anni, ero predisposto naturalmente per captare come elemento eccitativo anche un ficus del giardino, mi spiego? La Parker già allora era una mia carissima amica e ci conoscevamo da un anno abbondante, ed in più ero innamoratissimo della Ricciardi, ma ciò nonostante il mio amico del piano di sotto se ne è uscito dicendo: "Però! Certo che come maestrina porno non sarebbe niente male!" ed il resto lo ha eseguito la fantasia, ma non mi misi sicuramente a pensare che provassi qualcosa per lei, o meglio, all'inizio la paura mi venne, ma ne parlai con un esperto e tutto mi fu chiaro e limpido: mio padre!
Ascoltò molto attentamente il breve aneddoto di Vergil, sorridendo appena quando citò il proprio padre come esperto sessuologo in campo amoroso e non. Lei era una ragazza, se anche suo padre fosse stato ancora in vita difficilmente gli avrebbe chiesto consiglio su una cosa del genere. E la madre venne esclusa a priori, in quanto non avevano quel genere di rapporto che faceva sentire libera Caroline Priscilla di parlarle in tono tanto confidenziale. La prima persona alla quale aveva pensato la Tassorosso era stata proprio Cartwright e Cappie aveva preferito seguire il suo istinto e andare a parlare con l'amico, piuttosto che finire i propri giorni soffocata dal peso delle sue paranoie.
Naturalmente non posso darti la certezza che questi due racconti siano della stessa matrice. Potrebbe anche essere che, a tua insaputa, inconsciamente nel corso degli anni tu abbia sviluppato un sentimento più forte per il Sergente. O anche, la sensazione di gelosia, seppur per un amico, ti ha sviata ed ha sviato anche il tuo corpo.
Già ed è proprio questo che non riesco a fare e che mi manda in crisi. Non riesco a distinguere quella che è solo una paranoia da un sentimento realmente esistente.
Forse la domanda più naturale che dovresti farti è: quando hai provato quel sentimento strano e contrastante nel vedere Alvares appiccicato alla biondona, hai sentito anche minimamente la voglia di esserci tu al posto di lei? Di guardarlo con quegli stessi occhi e la stessa aspettativa?
Cappie si prese qualche minuto per riflettere attentamente e rispondere in maniera adeguata ad una domanda che, sinceramente, non era così semplice per lei.
Ho provato una forte gelosia perchè...ecco, perchè egoisticamente avrei voluto che tutte le sue attenzioni fossero rivolte verso di me e non verso Ymir...- rispose, vergognandosi a morte di confessare un sentimento tanto negativo nei confronti di una persona per la cui felicità sarebbe stata disposta a sacrificare la propria -Ma mentre ballavano non ho desiderato essere al suo posto. Mi sarebbe piaciuto solo che avesse pensato prima a me.
Era anche vero che durante il ballo lei era stata distratta dallo stesso Vergil, che le aveva fatto da compagno sulla pista da ballo e le aveva fatto dimenticare, per un po', quello strano senso di gelosia e possessività.
Quando sei rientrata in camera tua ed hai ripensato all'accaduto, pur essendo preoccupata per le varie conseguenze, ti è tornato quel forte calore al basso ventre provato mentre lui ti stava dando quelle particolari attenzioni?
Un'altra domanda scomoda e un altro po' di tempo del quale l'irlandese necessitava per rispondere, mentre il nervosismo la portava a mordicchiarsi con veemenza il labbro inferiore.
Non so risponderti esattamente perchè ho cercato quanto più possibile di non pensare proprio a quello...- rispose infine, sincera, ma ugualmente turbata dalla risposta che stava per dare -Però non sono riuscita a fare a meno di pensare che Jorge è molto più carino di prima e che...insomma...che cosa proverei a baciarlo...
Si sentiva sporca, sudicia, una vera e propria traditrice a confessare un pensiero così tanto intimo e vergognoso di fronte all'amico. Ma non poteva resistere un minuto di più senza sentire il parere di una persona esterna che le voleva bene e sapeva come calmarla e farle guardare le cose da un altro punto di vista.
Te lo giuro Ver, ci ho pensato che le mie possono essere solo paranoie e che stanno ingigantendo tutta la situazione, l'ho fatto davvero! Ma ogni volta che cerco di analizzare l'intera situazione, il senso di colpa mi soffoca e mi fa venire una gran voglia di piangere...e a quel punto cado nel panico e non riesco più a capire se sono veramente innamorata o no del mio ragazzo o se per Jorge provo solo amicizia o qualcosa di più...
Insomma, un vero e proprio disastro su tutta la linea.
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Caroline Priscilla
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