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da Robyn » 29/01/2016, 20:48
Tu non avevi il terrore che da un momento all'altro mio zio ti mandasse a quel paese completamente esasperato e che quindi lo avessi condotto così tanto al limite da non poterlo più riprendere? Non pensavi mai "forse questa volta ho esagerato"?
Costantemente!
... Tu sei veramente strana!
Usare questo tipo di strategia significa camminare perennemente sul filo del rasoio, rischiare sempre di esagerare e di andare oltre... ma è lì che subentra l'istinto: io mi sono sempre fidata dei miei sensi, del mio istinto, ed è andata bene! Dovresti affidartici anche tu, iniziare a provare e scoprire cosa ti suggerisce il cuore... sai che dicono i babbani? Chi non risica non rosica... ovvero "se non rischi son cazzi tuoi!"
Non era completamente sicuro che quel detto babbano fosse stato tradotto proprio nel modo corretto, ma il discorso filava quindi si interessò poco dei dettagli di sfondo. Camila aveva ragione, quando qualcosa la si voleva intensamente bisognava anche essere disposti a combattere fino all'ultimo mettendosi in gioco e rischiando anche di perdere. Nessuna missione che affrontava come Auror aveva la sicurezza di riuscita al 100% ma lui la svolgeva lo stesso, tal volta prendendo decisioni pericolosi, sperando nel meglio, affidandosi al Fato. Ecco, quella era la stessa identica cosa che avrebbe dovuto dare con la colombiana, con la ragazza che aveva ormai capito di amare più di qualunque altra ragazza avuta in passato. C'era la possibilità di perderla? Ovvio, ma c'era anche la possibilità di sbloccarla una volta per tutte e da quel momento in poi la strada sarebbe stata solo che in discesa. Sospirò, annuendo e terminando la propria consumazione, richiedendo nel frattempo il conto che, ovviamente, pagò lui.
Senti, potremmo discuterne per ore... ma il punto è che devi provare, semplicemente, e correggere il tiro di minuto in minuto, giorno per giorno, in base a come reagisce Ariel, a cosa ti mostra e a ciò che ti dona a livello di input positivi! Io penso che tu possa farcela, penso che funzionerà, sono ottimista, quindi devi esserlo anche tu, non puoi fare diversamente!
Sono assolutamente d'accordo... Restare nel dubbio non mi farà mai fare passi indietro... Ma nemmeno avanti. Devo cercare di sorprenderla e farle capire una volta per tutte quanto ci tengo a lei, quanto ci tengo che lei sia mia, anima e corpo...
Si alzarono in piedi e il ragazzo tornò con la Aguilar fino all'ingresso del locale, cominciando già a pensare febbrilmente al da farsi, interrogandosi sulle possibili strategie e tattiche. Magari in realtà la migliore tattica era proprio andare un poco alla cieca, seguire l'istinto e non trovarsi mai a dubitare del proprio operato, se fatto con il cuore, se fatto con le migliori intenzioni. Sapeva di non essere affatto brutto, sapeva di esercitare su di lei un particolare magnetismo e sapeva che la loro relazione esulava da quel magnetismo che al massimo poteva essere solo un motivo in più per gettarsi l'uno tra le braccia dell'altra, ma niente di più. Doveva credere in loro come coppia, doveva credere in lui come uomo e doveva credere che Camila fosse molto cosciente dei propri consigli quando glieli aveva dati, perché se con uno come lo zio avevano funzionato, allora perché la questione doveva essere differente con una bellissima donzella con sicuramente meno fisime e paranoie? La abbracciò, dandole un bacio sulla guancia e sorridendole gentile e riconoscente per quell'aiuto improvviso.
Stasera starà a casa a sistemare degli scatoloni contenenti alcuni oggetti recuperati dall'ex. Non posso permettere che resti immersa nel passato senza il sottoscritto, perché io sono il suo presente e voglio essere il suo futuro. Mi inventerò qualcosa dirigendomi verso casa sua, il resto lo lascerò fare al caso e al mio impulso. Grazie, grazie davvero Camila, non solo sei stata incredibilmente utile ma... Mi hai fornito una carica e una speranza in più.
Lo zio era incredibilmente fortunato ad aver trovato una persona in gamba come la spagnola.
Ti terrò aggiornata! A presto!
La salutò velocemente, poi, senza esitare ancora nemmeno un secondo, si diresse verso casa propria per cambiarsi e darsi una sciacquata. Quella stessa sera Ariel avrebbe ricevuto la sua visita, probabilmente con dell'ottima cena da asporto, una cena con il suo cibo preferito. Poi per quanto riguardava il resto non ne aveva idea e non era importante averne, perché il loro sentimento li avrebbe aiutati ad avvicinarsi, doveva e voleva crederci. Nel frattempo, mentre Camila stava ancora girata a guardargli il sedere interessata ed esigente, dando la propria personale valutazione, una voce la sorprese da dietro.
Ehi Cam... Ma... Che ci fai qui? Quello non era... mio nipote Robyn?
Inarcò il sopracciglio, Ryan Angel Vastnor, diventando poi subito un po' più timido nel tono, incerto forse, pur cercando di mantenere una malcelata finta calma.
C-come mai ci stavi parlando? Cioè, non è che devo farmi gli affari tuoi... Però... Nel senso, era solo una curiosità! No perché non so se lo sai ma in questo locale c'è anche la saletta... Privata e insomma... No non è una cosa importante, ci tenevo a capire bene perché... Beh... ... Sì insomma, se ci avessi fatto un pensierino al massimo potresti chiedermi la concessione di una scappatella ma niente di più, giusto? Perché lui non ti... ispira niente di... Più... Ehm... Sì...
Che figure sceme non faceva fare la pura, semplice ed autentica gelosia.
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Robyn
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da Camila » 29/01/2016, 22:17
... Tu sei veramente strana!
E te ne accorgi solo ora?! -replicò Camila, ridacchiando contenta: in realtà, per lei, essere strana era un complimento, perché ad amalgamarsi col resto del mondo non c'era proprio gusto!- Usare questo tipo di strategia significa camminare perennemente sul filo del rasoio, rischiare sempre di esagerare e di andare oltre... ma è lì che subentra l'istinto: io mi sono sempre fidata dei miei sensi, del mio istinto, ed è andata bene! Dovresti affidartici anche tu, iniziare a provare e scoprire cosa ti suggerisce il cuore... sai che dicono i babbani? Chi non risica non rosica... ovvero "se non rischi son cazzi tuoi!"
Aveva parafrasato il proverbio babbano? Sì, forse un tantino, ma l'importante era che Robyn avesse capito il succo del discorso... ed il succo era che se non si dava una mossa e non provava a buttarsi, a seguire l'istinto e a lottare per ciò che voleva, probabilmente Ariel non si sarebbe sbloccata mai e il ragazzo avrebbe finito per perderla.
Senti, potremmo discuterne per ore... ma il punto è che devi provare, semplicemente, e correggere il tiro di minuto in minuto, giorno per giorno, in base a come reagisce Ariel, a cosa ti mostra e a ciò che ti dona a livello di input positivi! Io penso che tu possa farcela, penso che funzionerà, sono ottimista, quindi devi esserlo anche tu, non puoi fare diversamente!
Sono assolutamente d'accordo... Restare nel dubbio non mi farà mai fare passi indietro... Ma nemmeno avanti. Devo cercare di sorprenderla e farle capire una volta per tutte quanto ci tengo a lei, quanto ci tengo che lei sia mia, anima e corpo...
Oooh, questo è lo spirito giusto, meno male! Bravo, così ti voglio, convinto e sicuro!
Fece un gran sorriso, la Aguilar, annuendo e facendogli anche battere il cinque -in un impeto di intimo cameratismo- per poi ringraziarlo con un altro sorrisone enorme quando Robyn pagò il conto per entrambi: uscirono insieme dalla caffetteria, pronti per salutarsi, perché tanto la spagnola il suo "lavoro" ormai l'aveva fatto.
Stasera starà a casa a sistemare degli scatoloni contenenti alcuni oggetti recuperati dall'ex. Non posso permettere che resti immersa nel passato senza il sottoscritto, perché io sono il suo presente e voglio essere il suo futuro. Mi inventerò qualcosa dirigendomi verso casa sua, il resto lo lascerò fare al caso e al mio impulso.
Perché non le porti la cena? Portale il suo cibo preferito, e se per caso cercasse di mandarti via o la vedessi comunque titubante... tu fregatene, entra e costringila comunque a mangiare con te, falle capire che sei lì e ci rimarrai, mh? -gli fece un bell'occhiolino convinto, avvertendo vibrazioni positive riguardo a quella coppia: sì, era convinta che avrebbero potuto formare una bella coppia se solo Robyn si fosse buttato un po' di più.
Grazie, grazie davvero Camila, non solo sei stata incredibilmente utile ma... Mi hai fornito una carica e una speranza in più.
Ah, ma smettila... mi ha fatto un sacco piacere aiutarti, e spero tanto che tu possa essere felice con lei! -glielo augurava davvero- Ora fila, su, devi renderti presentabile per stasera, capito? Mi raccomando, deve sbavare appena ti vede! -come lei sbavava ogni volta che vedeva Ryan, per dire.
Ti terrò aggiornata!
Ci conto!
A presto!
Ciao ciao!
Agitò la mano mentre lui se ne andava, sorridendo tra sé soddisfatta per tutti i consigli che gli aveva dato ed osservando di sfuggita il suo sedere -giudicandolo decisamente invitante- mentre si allontanava, per poi voltarsi di scatto quando la voce familiare di Ryan Angel la raggiunse, formando un sorriso sorpreso ma immensamente felice sul suo volto.
Ehi Cam...
Amore mio!
Ma... Che ci fai qui? Quello non era... mio nipote Robyn?
Sì, proprio lui! L'ho incrociato mentre venivo via da casa di Monique, pensa tu che coincidenza!
C-come mai ci stavi parlando?
Ah, vedi...
Cioè, non è che devo farmi gli affari tuoi... Però... Nel senso, era solo una curiosità!
Eh... beh, va bene, non è che ho problemi a...
No perché non so se lo sai ma in questo locale c'è anche la saletta...
Saletta?
Privata e insomma...
Uhm, sì, lo so, siamo andati a sederci lì, infatti... Non pensavo fosse un dettaglio fondamentale!
No non è una cosa importante, ci tenevo a capire bene perché... Beh...
Beh? Cosa?
... Sì insomma, se ci avessi fatto un pensierino al massimo potresti chiedermi la concessione di una scappatella ma niente di più, giusto?
Sc... scappatella?!
Perché lui non ti... ispira niente di... Più... Ehm... Sì...
Ghepardino mio... -si avvicinò a lui scuotendo il capo, e dopo avergli fatto una carezza gli diede pure uno scappellotto leggero- Si può sapere che cavolo stai dicendo?! Sarà pure un bel ragazzo, ma io non ci ho fatto alcun pensierino, né su di lui né su nessuno! Quando lo capirai che per me sei l'unico, il solo che voglio e che vedo? Nessun altro conta, nessun altro è alla tua altezza... ti amo, sei l'uomo della mia vita, e adoro questa tua dolcissima gelosia!
Gli saltò al collo e gli diede un lungo bacio innamorato, stringendosi al corpo del suo bellissimo investigatore per poi fare un passetto indietro e porgergli il sacchetto che aveva portato con sé fino a quel momento.
Tieni! È un pensierino eh, nulla di che... l'ho vista ed ho pensato all'istante che fosse perfetta per te! -attese che Ryan aprisse il sacchetto, al cui interno si trovava una cravatta nera con delle farfalle blu sullo sfondo, quello stesso tipo di animale in cui lei si trasformava come Animagus- Bellissima, vero?? Dimmi che ti piace amore, io la trovo assolutamente adorabile!!
Che poi portasse la virilità da chi la indossava a meno mille era tutt'altro discorso, e sembrava che a Camila la cosa importasse molto... molto poco.
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da Ryan Angel » 03/02/2016, 16:00
... Sì insomma, se ci avessi fatto un pensierino al massimo potresti chiedermi la concessione di una scappatella ma niente di più, giusto?
Sc... scappatella?!
Perché lui non ti... ispira niente di... Più... Ehm... Sì...
Ghepardino mio...
Si sentiva incredibilmente scemo a fare certi discorsi e a mettere in luce determinate sue paure, ma da quando era tornato molto più simile ad un tempo, assieme alle sue caratteristiche migliori erano tornate pure quelle vaghe insicurezze che lo attanagliavano ogni qual volta la propria compagna si trovava in presenza di individui oggettivamente appetibili. Se avesse saputo poi che anche Monique ci era un po' "cascata" allora la paura sarebbe pure aumentata ma per fortuna certi dettagli erano rimasti sepolti nel cassetto dei segreti della Vireau e della migliore amica Celine. La lasciò avvicinare a sé e dopo aver ricevuto la carezza si fece anche dare lo scappellotto, inarcando il sopracciglio guardandola con aria interrogativa.
Ehi!?
Si può sapere che cavolo stai dicendo?! Sarà pure un bel ragazzo, ma io non ci ho fatto alcun pensierino, né su di lui né su nessuno! Quando lo capirai che per me sei l'unico, il solo che voglio e che vedo? Nessun altro conta, nessun altro è alla tua altezza... ti amo, sei l'uomo della mia vita, e adoro questa tua dolcissima gelosia!
Non ero geloso... Mi stavo solo... Rassicurando un attimo sul...
Inspirò.
Cioè intendevo semplicemente accertarmi che...
Sbatté le palpebre in silenzio.
Ok ok, va bene, ero geloso. Uff...
Tieni!
Uhm? Di che trattasi?
È un pensierino eh, nulla di che... l'ho vista ed ho pensato all'istante che fosse perfetta per te!
Camila, io ho sempre molto timore per i tuoi pensierini perché a volte sono in grado di annichilire completamente la mia virilità... Come quel paio di pantofole imbottite a forma di unicorno che mi ha regalato per Natale... Per carità, sono caldissime, ma quando mi ha visto la vicina per poco non mi sputava il caffè latte in faccia!
Con molto scetticismo quindi, l'uomo aprì il pacchetto osservando all'interno uno splendido esemplare di cravatta con sopra delle farfalle blu che, per fortuna, si confondevano un po' sulla trama nera a tinta unita. La estrasse lentamente, guardando con aria di sufficienza la Aguilar, come a rinnovare di nuovo il pensiero che lei certe volte con i doni proprio non si regolava e la cosa bella era che non lo faceva soltanto con lui. Per il suo ultimo compleanno, Marshall aveva ricevuto un porta scopettino del bagno in ceramica dipinto a mano a forma di anatra con gli occhiali sorridente... questo perché, nell'ottica di Camila, quell'anatra gli somigliava parecchio ed in più gli occhiali facevano molto "detective privato". In parole povere la donna era negata nei pensieri quasi quanto Ryan nel celare la sua gelosia... O forse se la battevano.
Bellissima, vero?? Dimmi che ti piace amore, io la trovo assolutamente adorabile!!
Oh ma è...
Vide gli occhi della donna illuminati di inguaribile gioia ed aspettativa... Erano gli occhi più belli che avesse mai visto in vita sua.
... strepitosa! Guarda che belle queste farfalline, così posso portarti sempre con me quando sono al lavoro! Grazie amore! Ti amo!
Le diede un bacio, divertito dentro di sé perché alla fine certe follie gli arricchivano il cuore e l'animo di sincera serenità, una serenità ritrovata grazie a lei. Era vero, lui ed Ariel non avevano nulla in comune e la Jiménez stava affrontando una realtà completamente diversa, ma c'erano pochi dubbi sul fatto che la Aguilar con lui ci aveva preso in pieno e quindi il suo metodo poteva risultare un buon metodo anche con la colombiana. Soltanto il tempo conosceva le risposte, soltanto il tempo avrebbe fornito la prosecuzione di quella storia così tanto in dubbio e ugualmente tanto intensa e sbocciata quasi come un piccolo miracolo. Nel frattempo, mentre Robyn correva a casa a cambiarsi ed organizzare l'improvvisata da Ariel, il dinamico duo si avviava per le strade londinesi mano nella mano.
Questa volta l'ho preservata la tua virilità?!
Ma certo! Non sai quanti uomini vedo in giro con cravatte simili!
Davvero?!
Urca!
FINE
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da Robyn » 03/02/2016, 23:35
16 Luglio 2111 Ore 22:00 Mansarda di Ariel Jiménez Londra Magica
Avrò parecchio lavoro da fare, gli scatoloni non sono pochi... Penso che se tutto va bene finirò per le dieci, poi probabilmente mangerò qualcosa al volo e poi a dormire!
Arrivare prima delle dieci avrebbe significato intralciarle il lavoro, ma arrivare poco dopo avrebbe invece significato rovinarle la sorpresa qualora si fosse già preparata qualcosa per la cena in ritardo. Giungere alle 22:00 era la scelta migliore, così nel caso non avesse ancora finito, le sarebbe ugualmente mancato poco, e invece qualora avesse finito, era impossibile che avesse già iniziato a cucinare. Per quello Robyn si era fermato con un bel po' di anticipo presso il ristorante messicano alla fine della via, quello dove spesso e volentieri Ariel gli aveva confidato di prendere a portare via. Il cibo messicano era tra i suoi preferiti, anzi, ne andava proprio matta, per tutte le varie spezie contenute e perché sotto molti aspetti riprendeva la cultura del suo paese lasciato da tanto tempo. Aveva chiesto la cortesia al cuoco di fare sei mini porzioni di tutti i di lei piatti preferiti, così da accontentarla di sicuro, mettendo le salse piccanti a parte, così da fargliele dosare personalmente. La doccia lo aveva rimesso al mondo e si era vestito in modo molto comune, ricordando che possibilmente anche la Jiménez in casa sua fosse vestita molto "easy" e quindi non voleva farla imbarazzare.
Che sciocca... Sarebbe perfetta anche...
Stava per pensare "nuda", salvo poi effettivamente scuotere il capo perché ovvio che fosse perfetta nuda, anzi, forse quella sarebbe stata la mise più perfetta in assoluto, anche più che in abito da sera chic. Il senso del concetto comunque era che a prescindere dal vestiario, lei stava sempre bene, idem con o senza trucco, anche perché lei lo portava spesso leggerissimo in quanto non ne aveva bisogno. Ci furono alcuni secondi nei quali il Laars pensò di stare facendo una enorme idiozia, chiedendosi se davvero fosse la cosa giusta da fare. Non intendeva disturbarla, però... ... Però nulla, chiuse gli occhi e con un lungo respiro scacciò via quell'idea assurda: lui doveva provarci, lui doveva farle capire che la pensava sempre, in ogni istante e soprattutto con amore. Senza considerare il fatto che già soltanto trovarsi a poca distanza da casa sua lo faceva sentire meglio, più tranquillo e sereno, perché quanto più le stava distante, tanto più stava male e viceversa. La porta del ristorante si aprì ed apparve il proprietario che richiamò Robyn con un cenno e una parola.
PRONTO!
Arrivo!
Pagò al volo e prese la busta caldissima, quasi bollente, ringraziando il cuoco per l'immensa gentilezza, poi scattando subito all'esterno per dirigersi verso la palazzina della colombiana. Ci era già passato di fronte tante volte, conosceva bene dove stesse il citofono ma per sua fortuna il cancello era aperto e con esso anche il portone, quindi entrò e si avviò alla Scala A, "A" come Ariel, "A" come Amore... Ok, stava decisamente divagando. Dopo sei piani di scale raggiunse l'obiettivo. Non volle prendere l'ascensore giusto perché gli piaceva fare esercizio fisico naturale di tanto in tanto. Una volta arrivato davanti alla porta con la targhetta, deglutì e sospirò. Adesso era il momento della verità, doveva bussare e farsi coraggio. Alla fin fine le stava solo facendo una sorpresa. Quante volte aveva fatto sorprese a Margaret o ad Aryanne? Era la stessa cosa. Certo loro non le voleva sposare dopo due settimane di relazione ma pensare a certi dettagli metteva una buona dose di agitazione inutile in più. Stava avvicinando il dito al campanello quando la porta si aprì di colpo, contro ogni previsione. Robyn sgranò gli occhi, preso alla sprovvista.
Ehi, ciao! Sorpresa! Ti ho portato la cena! Hai fame? Messicano, il tuo preferito! Ho pensato che volessi un po' di compagnia dopo il lavoraccio. Ma se non hai finito posso anche darti una mano o se hai già mangiato non fa niente, posso aiutarti a sparecchiare. Mi sono detto "Perché non fare una visita alla mia fidanzata? In fondo è la mia fidanzata, quindi perché non farle una visita?!". Ma se è un momento tuo personale, intimo o altro io posso anche andare via... Cioè, non devo rimanere per forza... ... A-al massimo ti lascio il messicano semmai dovesse venirti un languorino! Io ne ho spesso quando lavoro sodo, quindi alla fine è una cosa normale, anzi normalissima! ... Oh già, beh a parte questo... Come stai?
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da Ariel » 04/02/2016, 0:33
[Mansarda di Ariel Jiménez - 16 Luglio 2111 - 22.01]
Non avrebbe mai pensato di finire davvero così tardi: a Robyn l'aveva detto per fargli credere che fosse molto impegnata, ed evitare che capisse che possibilmente avrebbe passato la giornata da sola, a scervellarsi sulla loro relazione, su cosa fare, su come comportarsi, e sulla chiacchierata con Cappie - anche se quella non era stata programmata; invece si erano realmente fatte le dieci di sera, e lei aveva da poco chiuso l'ultimo scatolone. Avrebbe fatto molto prima in realtà, se non si fosse messa a ripensare al suo passato con Zephyr - con relative lacrime di tristezza - per ogni oggetto che prendeva in mano: no, non rimpianto, né sofferenza per un sentimento ancora vivo... ma solo tanta malinconia per un rapporto che sembrava importante e che invece ormai non aveva più alcun significato, come se non fosse mai esistito; si era presa il suo tempo, quindi, col risultato di avere una casa ormai praticamente vuota, la mente stanca, e lo stomaco brontolante. Si mise una mano su di esso, infatti, allungandosi con aria pigra sul pavimento e spostando lo sguardo sulla pila di scatoloni ammassati in un angolo del soggiorno: guardarli la faceva sentire vuota, e quello stesso vuoto glielo si poteva leggere nello sguardo.
Essendo in casa, la Jiménez aveva scelto un vestiario comodo, con dei pinocchietti marrone scuro ed una felpina leggera sopra, sotto alla quale non portava assolutamente nulla: capelli raccolti in uno chignon leggermente scomposto, assenza di trucco totale, il tipico abbigliamento di chi aveva in programma di passare una serata solitaria; certo, però, lo stomaco brontolava ancora, anzi, si faceva sempre più sentire, tanto da rendere necessario fare qualcosa. Per questo si mise velocemente delle ballerine dello stesso colore della felpa, afferrò il portafoglio e si avviò verso la porta, con tutta l'intenzione di scendere fino al messicano vicino casa e prendersi qualcosa da asporto... Già, peccato che qualcuno avesse anticipato i suoi piani.
Ehi, ciao!
... Robyn?
Sorpresa!
... riuscita, direi...
Ti ho portato la cena! Hai fame?
In effetti... sì... Stavo... stavo proprio andando al...
Messicano, il tuo preferito!
... proprio lì...
Ho pensato che volessi un po' di compagnia dopo il lavoraccio.
Veramente...
Ma se non hai finito posso anche darti una mano o se hai già mangiato non fa niente, posso aiutarti a sparecchiare.
Beh, no, non ho ancora...
Mi sono detto "Perché non fare una visita alla mia fidanzata? In fondo è la mia fidanzata, quindi perché non farle una visita?!". Ma se è un momento tuo personale, intimo o altro io posso anche andare via... Cioè, non devo rimanere per forza...
M-Ma no...
... A-al massimo ti lascio il messicano semmai dovesse venirti un languorino! Io ne ho spesso quando lavoro sodo, quindi alla fine è una cosa normale, anzi normalissima!
... grazie per... il pensiero...
... Oh già, beh a parte questo... Come stai?
... senza parole... - in effetti quello era il modo migliore per descrivere il proprio stato d'animo attuale - Credevo che... ci saremmo sentiti tra... qualche giorno...
Non erano rimasti in quel modo, o si era persa qualcosa? D'altronde, però, il Laars non aveva detto una cosa sbagliata: lei era la sua fidanzata, e che c'era di male nel passare a trovare la propria ragazza, anche senza preavviso? Inoltre era stato pure tanto carino da passare al suo ristorante preferito, insomma, sbattergli la porta in faccia sarebbe stato troppo scortese... E poi perché avrebbe dovuto farlo? Era il suo fidanzato, mica un estraneo!
Riesco persino a contenermi dal saltargli addosso, dovremmo quasi festeggiare...
Pensò sarcasticamente Ariel, abbozzando intanto un sorriso e spostandosi di lato, così da poterlo far entrare.
Accomodati... Ho finito da qualche minuto, ed ho una gran fame in effetti... - le aveva pure risparmiato il tragitto fino al ristorante e l'attesa del take away, meglio di così - Hai avuto un pensiero... beh, davvero premuroso. E la sorpresa ti è riuscita... ecco, benissimo... non ti aspettavo proprio! - certo però che detta così sembrava quasi un fastidio, la sua presenza... meglio rimediare - M-Ma sono contenta di vederti, molto... davvero! Solo che non ti aspettavo, mi hai presa un po' in... contropiede...
Fu solo in quel momento che si rese conto di come, scatoloni a parte ed in attesa di essere buttati, la mansarda risultasse praticamente spoglia, quasi come se Ariel ci si fosse trasferita lì da poco e dovesse ancora finire di - o cominciare a - arredarla.
Ehm... poggia pure tutto in cucina, io mi lavo le mani e arrivo subito...
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Ariel
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da Robyn » 04/02/2016, 16:48
... Oh già, beh a parte questo... Come stai?
... senza parole...
In che senso?
Credevo che... ci saremmo sentiti tra... qualche giorno...
Quella frase fu molto difficile da interpretare per Robyn. Poteva significare che non avesse piacere nel vederlo lì, oppure poteva trattarsi della semplice spiegazione del non avere parole. Non era semplicissimo rapportarsi ad una ragazza che nascondeva molti dei suoi stati d'animo dietro una maschera di imbarazzo e complicazione. D'altronde però lui era andato lì con l'intento di cambiarla la situazione, di ribaltare le cose e farle capire che era finito il momento delle maschere. Doveva soltanto capire quale fosse la strategia migliore per avviare il piano e proseguirlo e la risposta l'aveva solamente il tempo e lo sviluppo della serata. La vide sorridere e spostarsi di lato per farlo passare e i due pensieri che ebbero furono diametralmente opposti.
Riesco persino a contenermi dal saltargli addosso, dovremmo quasi festeggiare...
Non ci sono dubbi, non porta niente sotto quella giacchetta leggera... ... Le abbasserei la zip all'istante e le afferrerei i seni attaccandomici di bocca come un poppante...
Accomodati... Ho finito da qualche minuto, ed ho una gran fame in effetti...
Eh? Ah sì sì... Entro allora...
Hai avuto un pensiero... beh, davvero premuroso. E la sorpresa ti è riuscita... ecco, benissimo... non ti aspettavo proprio!
A quel punto il ragazzo si volse a fissarla un momento con un'espressione a metà tra il perplesso e il curioso, scuotendo la testa.
Lo sai che faccio fatica a capire se la sorpresa ti sia piaciuta o meno?
Eccolo lì il primo input: pochi giri di parole, dritto al sodo e colpita senza mezzi termini, arrivando al concetto con sicurezza e una leggera nota di ironia.
M-Ma sono contenta di vederti, molto... davvero! Solo che non ti aspettavo, mi hai presa un po' in... contropiede...
... Non ce la facevo proprio ad aspettare così tanto per rivederti, questo è quanto. Ultimamente ho sempre meno resistenza al nostro stare lontani, sarà perché mi sei entrata così tanto prepotentemente nel cuore.
Espresse quella frase con una tale dolcezza e sincerità mista alla sicurezza e alla virilità che probabilmente Camila gli avrebbe fatto un applauso. Quello era un metodo di pressione, sicuramente, perché metteva molto in risalto le sue sensazioni e le sue emozioni, ma doveva capire se quel tipo di pressione per lei fosse fastidiosa o meno. D'altronde nessuno poteva negare a priori che una determinata verità come quella la lusingasse e le scaldasse il cuore, quindi perché non tentare? La Aguilar gli aveva confessato spesso e volentieri di aver rischiato non avendo la minima idea di come potessero andare le cose e se voleva sperare di cambiare qualcosa, doveva assumere la stessa mentalità. Aveva cominciato con il piede giusto, un po' impacciato ma naturale e a suo modo anche carino, ma ora doveva essere Robyn Laars, doveva essere in un certo senso il ragazzo che l'aveva affascinata tanto. Solo in quel momento, comunque, si accorse della mole di lavoro effettuata in quella abitazione: una mansarda che sembrava talmente vuota che manco la dovesse mettere in affitto il giorno dopo.
... Wow... Hai una specializzazione in arredi da interno?!
Ehm... poggia pure tutto in cucina, io mi lavo le mani e arrivo subito...
Ahahah, ok...
Andò in cucina, lì dove per lo meno c'era ancora un tavolo e... Una sedia, più uno sgabello messo in un angolo.
Andrà benissimo! Caspita, ha tolto pure due sedie perché sull'altra ci si sedeva Zephyr. Chiusura totale col passato proprio...
Mise sulla tavola le buste e cominciò a togliere lentamente il cibo riposto nelle vaschette di alluminio, cercando di seguito i piatti e le posate da qualche parte. Le secondo le trovò abbastanza in fretta, mentre i primi pareva proprio che non ci fossero, ma in compenso vide in una credenza ne vide di plastica, pratici e usa e getta, quindi prese quelli. Che Ariel avesse tolto di mezzo anche gli stessi recipienti dove aveva mangiato con lui e condiviso i pasti? Non la considerava maniacale, solo un po'... estremista. Ma tanto, parlava quello che desiderava portarsela all'altare in quello stesso preciso istante! Prese dei lunghi respiri, una volta abbassato lo sguardo ed accortosi di essere leggermente eccitato per via della mise mostrata dalla Jiménez. Quando la sentì tornare dal bagno riprese la giusta lucidità, facendo spazio alla vista per mostrarle tutto quello che aveva portato dal messicano.
Ho richiesto appositamente sei piccole porzioni dei tuoi piatti preferiti. Quel paio di volte che ci abbiamo mangiato, ti sei sempre lamentata di non avere lo stomaco per ordinare tutto, ma con queste dosi dovresti farcela! Le salse le ho chieste a parte, ti lamentavi che mettendotele sopra il piatto ti impedivano di dosartele e così soffrivi troppo il piccante. È tutto ancora molto caldo, quindi non perdiamo tempo e cominciamo, specie perché non faccio fatica a sentire il tuo povero stomaco...
Le fece un occhiolino, invitandola quindi a sedersi mentre anche lui faceva lo stesso sullo sgabello di emergenza, continuando a guardarsi attorno con interesse.
Hai fatto proprio un lavoro gigantesco. Ci sono parecchie scatole ed anche le tracce a terra indicano che hai tolto dei mobili. Li hai dato ad un rigattiere, hai messo annunci ai quali hanno risposto oppure li hai semplicemente mandati in discarica?
Chiese con tranquillità, versandole dell'acqua nel bicchiere (sempre di plastica) e passandole ogni vassoio che ella chiedeva, felice di renderla soddisfatta... gastronomicamente parlando.
In altre parole il lavoro è tutto finito, ma adesso? Cioè... Te la arrederai completamente da capo? Una fatica mica da poco... Magari può servirti una mano.
A quel punto, la colombiana gli fece presente che non voleva più abitare in quella mansarda per un bel po': troppi ricordi, quindi sarebbe tornata dai suoi, affittandola per ricavarne qualcosa.
Ma... Scusa, pensi di riuscire a tornare a vivere con la tua famiglia? Intendiamoci, non li conoscono, possibilmente sono persone meravigliose, ma l'indipendenza si fa fatica ad abbandonarla quando la si vive per così tanto tempo. Credi di farcela?
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Robyn
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da Ariel » 04/02/2016, 18:03
Lo sai che faccio fatica a capire se la sorpresa ti sia piaciuta o meno?
Non lo biasimava affatto: Ariel si rendeva conto di come il proprio comportamento fosse lontano anni luce da quello di una fidanzata normale, ma era pur vero che il loro rapporto, in generale, di normale aveva ben poco: eppure Robyn non si era forse appena sforzato nel fare quello che un qualsiasi partner avrebbe fatto, ovvero andare a trovare la fidanzata e farle una sorpresa, portandole anche la cena? Senza contare che aveva preso apposta il suo cibo preferito...
Se l'avesse fatto Zephyr non ci avrei visto nulla di strano, e devo smetterla. Zephyr non fa più parte della mia vita, e se si è sentito libero di andare avanti... allora non ho più motivo per essere fedele alla mia relazione con lui.
Cappie aveva ragione: forse la sua ritrosia a lasciarsi andare col Laars derivava proprio dalla volontà di voler essere migliore del Kenway, di dimostrargli che lei, a differenza sua, non dimenticava facilmente il passato... ma non c'era più niente da dimostrare, e soprattutto non c'era più nessuno a cui dimostrare qualcosa; non c'era nulla di male nel provare dei sentimenti per qualcun altro, e si meritava di essere nuovamente felice. Rimanere ancorata al passato e mostrarsi fredda non sarebbe servito a nulla e non le avrebbe portato a nulla di buono... doveva fare uno sforzo, doveva provarci.
... Non ce la facevo proprio ad aspettare così tanto per rivederti, questo è quanto. Ultimamente ho sempre meno resistenza al nostro stare lontani, sarà perché mi sei entrata così tanto prepotentemente nel cuore.
Arrossì a quelle parole, impunemente, con tutto che in teoria, come Aberrazione, avrebbe dovuto essere più "resistente" a certi tipi di imbarazzo; gli fece un piccolo sorriso, molto dolce ed imbarazzato, appunto, mordicchiandosi il labbro inferiore.
... anche io mi sento un po'... strana... quando siamo lontani. Triste. - anche se poi averlo intorno risultava più impegnativo, ma quello era un problema solo suo e delle sue fisime mentali - Stai davvero... bene, vestito così. Cioè, sei sempre bello, ma il casual... ti dona molto.
Sorrise ancora, sempre più imbarazzata, invitandolo a spostarsi in cucina e ad appoggiare lì il cibo acquistato mentre si lavava velocemente le mani, un po' sporche dopo tutto quell'inscatolare e spostare cose: in effetti, mentre si asciugava le mani bagnate, si ritrovò a pensare che di sedie ce n'era solo una - non aveva preventivato ospiti - e che Robyn si sarebbe dovuto accontentare dello sgabello... poverino! D'altronde, la Jiménez era stata molto meticolosa nello svuotare la mansarda di tutto o quasi... ma c'era un motivo specifico, per quello, che c'entrava solo in parte col voler togliere di mezzo tutto ciò che le ricordava Zephyr.
Wow, ma... Quanto cibo hai preso?
Ho richiesto appositamente sei piccole porzioni dei tuoi piatti preferiti. Quel paio di volte che ci abbiamo mangiato, ti sei sempre lamentata di non avere lo stomaco per ordinare tutto, ma con queste dosi dovresti farcela!
Beh, meno male che ci sei tu a darmi una mano, anzi, una bocca, altrimenti penso che metà della roba finirei per buttarla... - anche se, a dover essere sinceri, di fame ne aveva un sacco... e si sentiva.
Le salse le ho chieste a parte, ti lamentavi che mettendotele sopra il piatto ti impedivano di dosartele e così soffrivi troppo il piccante.
... ti ricordi proprio di tutto...
I piatti preferiti, le lamentele sulle porzioni, quale grado di piccantezza fosse per lei l'ideale... come riusciva a ricordare così tanti particolari di lei, quando Ariel tante cose di lui le ignorava?
In compenso ricordo ancora a memoria i piatti preferiti di Zephyr in almeno cinque ristoranti diversi... sono proprio patetica.
È tutto ancora molto caldo, quindi non perdiamo tempo e cominciamo, specie perché non faccio fatica a sentire il tuo povero stomaco...
Si sente proprio tanto, vero? Che imbarazzo... - scosse il capo, rossa in volto, per poi abbassare lo sguardo sullo sgabello su cui il Laars si sarebbe dovuto accomodare per forza di cose - Mi dispiace per... se avessi saputo che venivi ti avrei fatto trovare una sedia! Non immaginavo di avere visite...
Che pessima padrona di casa si era dimostrata, ma come poteva immaginare un'improvvisata simile? Dispiaciuta, si fece comunque versare dell'acqua nel bicchiere e passare un paio di vaschette così da servirsi il cibo nel piatto, partendo con delle enchiladas e delle quesadillas.
Hai fatto proprio un lavoro gigantesco.
Non l'ho cominciato oggi, in realtà, ma il grosso l'ho tenuto per ultimo e finalmente è concluso, sì.
Ci sono parecchie scatole ed anche le tracce a terra indicano che hai tolto dei mobili. Li hai dato ad un rigattiere, hai messo annunci ai quali hanno risposto oppure li hai semplicemente mandati in discarica?
Ho contattato un rigattiere poco distante da qui: gli ho detto che poteva avere i mobili gratis, a patto che venisse a prenderseli direttamente, perciò oggi sono venuti dei suoi dipendenti, e... hanno portato via tutto.
Avevano caricato quasi due camion belli pieni di roba, e lei non ci aveva guadagnato nulla, ma ne era valsa la pena perché non si era ammazzata la schiena nel tentativo di portare tutto in discarica di suo pugno.
In altre parole il lavoro è tutto finito, ma adesso?
In che senso?
Cioè... Te la arrederai completamente da capo? Una fatica mica da poco... Magari può servirti una mano.
No, in realtà... - si bloccò un attimo, un po' in difficoltà - Pensavo di affittarla, ora che è praticamente vuota: come vedi c'è un sacco di spazio, la zona è fantastica, penso potrei ricavarci un bel po' di galeoni. E nel frattempo... penso tornerò a vivere coi miei: ne ho già parlato con loro e ne sono felici, quindi...
Ma... Scusa, pensi di riuscire a tornare a vivere con la tua famiglia?
Perché non dovrei?
Intendiamoci, non li conoscono, possibilmente sono persone meravigliose, ma l'indipendenza si fa fatica ad abbandonarla quando la si vive per così tanto tempo. Credi di farcela?
Beh, non è che abbia molta altra scelta... - replicò lei, alzando le spalle e mangiando lentamente - Non avrebbe molto senso affittare questo posto per prenderne un altro, sia che si tratti di acquisto che di semplice affitto... e non voglio vivere qui, non posso più... - si bloccò di nuovo, questa volta più a lungo, sospirando e deglutendo - Ci sono troppi ricordi qui, che non mi fanno stare serena. Tornare dai miei mi sembra onestamente la soluzione migliore possibile.
Concluse, rimanendo un po' in silenzio mentre una vocina fastidiosa dentro di sé - che per qualche strano motivo le ricordava tanto quella di Cappie - le faceva presente che forse, essendo lui il fidanzato, sarebbe stato normale chiedere un suo parere, e che prima di prendere certe decisioni avrebbe dovuto, almeno a titolo informativo, parlarne con lui, vista la loro nuova dimensione di coppia.
... tu... tu cosa ne pensi?
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Ariel
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da Robyn » 04/02/2016, 19:11
... ti ricordi proprio di tutto...
E come si fa a dimenticarti? Tra l'altro io manco voglio farlo, quindi...
C'era molto imbarazzo da parte sua, lei che lo vedeva bellissimo casual, lei che cercava di essere naturale ma non ci riusciva, lei che si sentiva a disagio nell'avere la mente occupata. Robyn non lo sapeva, naturalmente, ma in quell'istante il suo nemico più grande era il ricordo dell'ex e di tutto ciò che era avvenuto con l'ex, per l'ex, ogni istante della vita della colombiana per diversi mesi. Anche se la storia con Zephyr non si era conclusa da pochissimo, circa sei mesi, il Kenway continuava a tornare nei pensieri della bionda latina forse ogni notte, nei sogni e negli incubi, turbandola. Naturalmente nei sogni Robyn non poteva o sapeva entrare, non con la stessa semplicità con la quale si era presentato lì per lei, con la cena pronta, venendo in soccorso del suo stomaco brontolone. Non l'aveva ancora conquistata al 100%, ecco qual era il vero problema, quello che forse andava analizzato con molta attenzione ed elaborazione, ma essendo ignaro lui proseguiva, sperando che la soluzione "Aguilar" funzionasse in generale, a che in presenza di elementi sconosciuti come quello.
Ma... Scusa, pensi di riuscire a tornare a vivere con la tua famiglia?
Perché non dovrei?
Intendiamoci, non li conoscono, possibilmente sono persone meravigliose, ma l'indipendenza si fa fatica ad abbandonarla quando la si vive per così tanto tempo. Credi di farcela?
Beh, non è che abbia molta altra scelta...
Spiegati meglio.
Non avrebbe molto senso affittare questo posto per prenderne un altro, sia che si tratti di acquisto che di semplice affitto... e non voglio vivere qui, non posso più... Ci sono troppi ricordi qui, che non mi fanno stare serena. Tornare dai miei mi sembra onestamente la soluzione migliore possibile.
La soluzione migliore possibile. Quella per lei era una soluzione ma per il Laars che cos'era? Un metodo per fuggire da una verità, dalla realtà dell'essere stata lasciata dall'ex fidanzato? Possibilmente sì, quello ero il suo pensiero, la sua opinione, ma non essendo stato interpellato rimase zitto, cercando di risultare ugualmente tranquillo. Da una parte avrebbe voluto dirle che stava facendo una stupidaggine, almeno nella sua ottica, ma non era facile comportarsi con così tanto poco timore delle conseguenze, perché quella la vita della Jiménez ed anche se da qualche tempo la condivideva con lui, egli non aveva ancora ugualmente il diritto per immischiarsi. Troppo presto, un amore ancora da consolidare, niente a che vedere con quello da lei avuto in passato. In quel preciso istante la più grande paura di Robyn divenne quasi palese al suo animo e al suo spirito: tornare ad essere l'ombra di qualcun altro, tornare ad essere solo un sostituto, mai una scelta di preferenza. Avrebbe ragionato su quello con calma dopo, provando a non perdersi d'animo perché Ariel non era Aryanne... Doveva crederci, doveva credere in lei.
... tu... tu cosa ne pensi?
Come? Io? ... Oh beh...
Preso alla sprovvista, perso qualche secondo in quelle elucubrazioni, Robyn cercò di ricollegare il cervello, bevendo un sorso d'acqua e scegliendo di essere sincero.
Io ne penso che dovresti ragionare attentamente su questa scelta. Non vorrei che una volta tornata dai tuoi, ti ritrovassi a pensare ogni giorno che la tua libertà sia stata minata ancora una volta da qualcuno che non esiste più nel tuo presente. Non vorrei che poi ogni notte, guardando il soffitto della tua vecchia camera dove dormivi da ragazzina, ti ritrovassi a sentirti indietro e non avanti e questo per colpa sua. Non vorrei che giorno per giorno cominciassi a pensare di non essere stata abbastanza forte da reagire efficacemente a questo destino avverso che ti ha colpito alle spalle, facendoti perdere fiducia. Ecco quello che penso. Sei sicura che qualora tornassi dai tuoi... Poi non ti sentiresti come se avessi perso una sfida contro il dolore, contro la frustrazione e contro l'imprevedibilità della vita?
La guardò dritto negli occhi, cercando anche di prenderle la mano per stringerla ed accarezzarla, donandole calore, un calore che lei forse non riusciva ancora a percepire ovunque dentro di sé.
... Non sto dicendo che dovresti risultare già abbastanza forte da far fronte a tutto, ma se solo tu lo volessi, io potrei starti vicino ed aiutarti. Se ci sono io tu non sei sola, amore mio.
Strinse più forte la mano, assumendo poi un'espressione sempre più serena, sempre più solare, provando nuovamente il metodo "Camila".
E poi sai che palle tornare con mamma e papà?! Regole loro, lavori in casa anche quando non ti va, imposizioni morali... Pensa a quando ti va di girare per casa completamente nuda, non puoi, c'è tuo padre! Oppure se vuoi farti un panino nel bel mezzo della notte... Magari fai troppo rumore e li svegli e pensi: "Ecco, era meglio se stavo per conto mio!". Fermo restando che ben presto ci andremo a fare una bella vacanza, questo significa che non ti devi mica trasferire domani, quindi su con la vita e manda giù... Aaaaahhhhhmmmm!
Prese un poco di cibo con la forchetta e la imboccò, sì, esattamente, la imboccò proprio come si faceva con i bimbi e con le ragazze innamorate, come una normalissima coppia. Una bella valanga di parole allegre e divertenti dopo altre invece decisamente più serie, questo perché lo scherzo e il divertimento andavano bene, ma desiderava anche che lei sapesse la sua opinione vera, quella un po' più adulta e matura, quella di qualcuno che sul serio poteva risultare un punto fisso e di riferimento esattamente come era stato in passato l'ex fidanzato. Robyn sapeva di non avere nulla da invidiare al MediMago Kenway: entrambi salvavano le vite, anche in modi diversi, entrambi erano di bellissimo aspetto ed entrambi sapevano dimostrare di essere dei compagni perfetti. A dire la verità poi, il lato amaramente ironico di Melia Herbert aveva fatto sì che condividessero pure la loro natura animale come Aberrazioni, seppur con delle differenze sottili, quindi insomma più di così la Jiménez cosa poteva volere? Probabilmente qualche risata e qualche sorriso in maggiore quantità... E il Laars, il suo Paladino, era lì anche per quello.
E comunque... Anche tu messa così vestita stai una favola. Sei talmente sexy che non hai idea di quanti pensieri peccaminosi tu mi suggerisca praticamente ogni secondo.
Quanto vorrei levarti quelle ballerine...
Appunto.
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da Ariel » 04/02/2016, 22:19
E come si fa a dimenticarti? Tra l'altro io manco voglio farlo, quindi...
Continuava ad arrossire, poi a tornare normale e ad arrossire di nuovo, ma probabilmente era una cosa che sarebbe capitata anche se si fosse sentita serena con lui: Ariel era un asso, infatti, nel provare un dolce imbarazzo di fronte a qualsiasi complimento, indipendentemente da chi fosse la persona che lo pronunciava, c'era poco da fare. Perciò, aspettando che le guance tornassero normali, la Jiménez cominciò a mangiare col fidanzato, spiegandogli come si fosse organizzata per svuotare la mansarda e quali fossero i suoi piani futuri, ovvero tornare dai suoi genitori, una scelta che il Laars non sembrava condividere poi molto; ad Ariel pareva la scelta più logica e comoda, ma se si stesse sbagliando? Inoltre il Vocal Coach era il suo fidanzato, quindi le sarebbe dovuto risultare quasi spontaneo domandargli un parere... e anche se quella spontaneità non c'era, niente le impediva di fare uno sforzo - per la volontà di abbandonare il passato e proiettarsi con lui nel futuro - e porgli quella domanda anche con qualche secondo di ritardo.
Come? Io?
Sì... insomma, immagino tu abbia una tua idea a riguardo, e vorrei sentirla.
... Oh beh... Io ne penso che dovresti ragionare attentamente su questa scelta.
Perché? Di cosa pensi che potrei pentirmi?
Non vorrei che una volta tornata dai tuoi, ti ritrovassi a pensare ogni giorno che la tua libertà sia stata minata ancora una volta da qualcuno che non esiste più nel tuo presente. Non vorrei che poi ogni notte, guardando il soffitto della tua vecchia camera dove dormivi da ragazzina, ti ritrovassi a sentirti indietro e non avanti e questo per colpa sua. Non vorrei che giorno per giorno cominciassi a pensare di non essere stata abbastanza forte da reagire efficacemente a questo destino avverso che ti ha colpito alle spalle, facendoti perdere fiducia.
Non era sicura di aver compreso pienamente il discorso di Robyn... stava forse insinuando che la decisione di Ariel fosse un modo per scappare dai propri problemi, piuttosto che affrontarli?
Ecco quello che penso. Sei sicura che qualora tornassi dai tuoi... Poi non ti sentiresti come se avessi perso una sfida contro il dolore, contro la frustrazione e contro l'imprevedibilità della vita?
Beh, ma... che altro dovrei fare? Continuare a vivere qui anche se questo posto è pieno di ricordi di un ex che voglio lasciarmi alle spalle? - domandò la Jiménez, la fronte aggrottata in un'espressione perplessa - Non è che torno dai miei perché mi diverto, eh, a me la mia libertà piace, e pure tanto... ma non mi sento serena a vivere qui, circondata dai ricordi di Zephyr, e mi sembrerebbe uno spreco di soldi affittare un altro posto! - si sentiva frustrata, ma perché temeva che il Laars non riuscisse a seguire il suo ragionamento.
... Non sto dicendo che dovresti risultare già abbastanza forte da far fronte a tutto, ma se solo tu lo volessi, io potrei starti vicino ed aiutarti. Se ci sono io tu non sei sola, amore mio.
Ma io non voglio che tu ci sia in una casa dove si respira l'essenza del mio ex ragazzo, mi sembra... non lo so, quasi malato! Vorrei crearmi dei ricordi con te, non vivere col mio nuovo fidanzato nella dimensione di quello vecchio.
A lei sembrava una cosa logica, anzi, addirittura positiva, perché dimostrava la volontà della colombiana di impegnarsi seriamente e con tutta se stessa nel rapporto col Laars... ma lui questo l'avrebbe capito? O era la cantante a sbagliare tutto, e a dover semplicemente continuare a vivere in quella mansarda nonostante i ricordi di Zephyr?
E poi sai che palle tornare con mamma e papà?! Regole loro, lavori in casa anche quando non ti va, imposizioni morali... Pensa a quando ti va di girare per casa completamente nuda, non puoi, c'è tuo padre!
Ma io non giro mai nuda per casa!
Oppure se vuoi farti un panino nel bel mezzo della notte... Magari fai troppo rumore e li svegli e pensi: "Ecco, era meglio se stavo per conto mio!".
Un panino nel bel mezzo della notte?! Ma tu che abitudini hai, scusa??
Fermo restando che ben presto ci andremo a fare una bella vacanza, questo significa che non ti devi mica trasferire domani, quindi su con la vita e manda giù... Aaaaahhhhhmmmm!
Maaa-aaaaaaaahhhhmmmm!!!
Si lasciò imboccare perché presa alla sprovvista, masticando e deglutendo con un sorriso leggero, nato grazie alle parole di Robyn... ma il problema rimaneva, e di certo non se lo poteva scordare fin dopo il suo rientro.
Ci andremo anche a fare una bella vacanza, come dici tu, ma non posso lasciare le cose così fino al nostro ritorno: devo mettere in affitto la mansarda e trovare qualcuno interessato, e capire se davvero sia la cosa più giusta tornare dai miei, perché in quel caso dovrei portare da loro la mia roba prima di partire, altrimenti finirei per dover far tutto di corsa al rientro dalla vacanza... praticamente mi stresserei appena rimesso piede in patria, bella roba! - era chiaro che l'argomento le stesse molto a cuore, e a dirla tutta aveva quasi sperato che Robyn le desse un suggerimento/parere diverso dal semplice "riflettici bene", perché per lei era chiaro che tutto questo tempo per fare le cose con calma non ce l'aveva - Se partissi con ancora tutto in ballo passerei l'intera vacanza con la testa fissa su tutto ciò che dovrò fare al rientro... io, invece, voglio sistemare tutto prima, per potermi poi godere davvero i giorni lontani da qui.
Perciò, con o senza l'aiuto di Robyn, avrebbe fatto il necessario affinché tutta la situazione fosse sistemata prima della sua partenza.
E comunque... Anche tu messa così vestita stai una favola.
... in tuta?
Sei talmente sexy che non hai idea di quanti pensieri peccaminosi tu mi suggerisca praticamente ogni secondo.
E, di nuovo, le guance si arrossarono e divennero roventi, facendo nascere sul volto della Jiménez un'espressione a metà tra l'imbarazzato, il timido, e sì, anche il lusingato; abbassò gli occhi e sorrise leggermente, non sapendo bene se o cosa dire, perché Zephyr di quei complimenti non è che gliene facesse spesso.
... ho parlato con Cappie, oggi. Avevo il bisogno di confrontarmi un po' con lei su tutta la situazione, soprattutto perché era rimasta che ancora stavo con Zephyr, figurati... so che non volevamo dirlo in giro, ma spero non ti dispiaccia se mi sono confidata con lei.
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da Robyn » 04/02/2016, 23:33
... Non sto dicendo che dovresti risultare già abbastanza forte da far fronte a tutto, ma se solo tu lo volessi, io potrei starti vicino ed aiutarti. Se ci sono io tu non sei sola, amore mio.
Ma io non voglio che tu ci sia in una casa dove si respira l'essenza del mio ex ragazzo, mi sembra... non lo so, quasi malato! Vorrei crearmi dei ricordi con te, non vivere col mio nuovo fidanzato nella dimensione di quello vecchio.
Sì ma sei consapevole che se ogni persona che si molla con il proprio compagno o compagna cambiasse casa per evitare di avere dei ricordi del passato, gli agenti immobiliari sarebbero i più ricchi tra tutti gli imprenditori del Mondo Magico e Babbano?!
Cercò di gettarla un po' sul ridere, facendo quella battuta mentre elaborava le sue parole e sicuramente in parte le comprendeva, ma voleva anche puntare a farla ragionare più lucidamente. Era doloroso stare lì, di quello ne era consapevolissimo, ma se avesse cambiato i mobili, l'arredamento, i poster o anche la disposizione stessa delle camere, forse avrebbe visto quella mansarda in modo diverso. Certo, l'indirizzo sarebbe rimasto uguale ed anche il pavimento sul quale camminava, ma allora avrebbe dovuto cambiare direttamente città o pianeta di esistenza. Robyn desiderava solo aiutarla a riflettere, ma non pretendeva che lei fosse del suo stesso avviso e non pretendeva di avere l'intera ragione, perché non aveva mai vissuto quello che stava vivendo lei e quindi voleva rispettare il suo stato d'animo e le sue emozioni contrastanti e difficili da sopportare. Tuttavia quel modo di fare, un po' serio e un po' scherzoso, aiutarono fino ad un certo punto, non cambiando la situazione o donando input particolarmente positivi. Evidentemente doveva cambiare di nuovo strategia, già, peccato non sapere come.
Ci andremo anche a fare una bella vacanza, come dici tu, ma non posso lasciare le cose così fino al nostro ritorno: devo mettere in affitto la mansarda e trovare qualcuno interessato, e capire se davvero sia la cosa più giusta tornare dai miei, perché in quel caso dovrei portare da loro la mia roba prima di partire, altrimenti finirei per dover far tutto di corsa al rientro dalla vacanza... praticamente mi stresserei appena rimesso piede in patria, bella roba! Se partissi con ancora tutto in ballo passerei l'intera vacanza con la testa fissa su tutto ciò che dovrò fare al rientro... io, invece, voglio sistemare tutto prima, per potermi poi godere davvero i giorni lontani da qui.
Non è semplice. Intendo prendere una decisione di vita tanto drastica in così poco tempo. Poi va beh, in verità tu l'hai già presa perché i tuoi li hai già avvertiti. Ma se ancora continui a rimuginarci su vuol dire che ti pesa molto come scelta, me lo confermi?
Attese che ella desse la conferma o la smentita di quella ipotesi, prima di cambiare vagamente argomento qualche secondo e farle presente quanto le piacesse in quella mise da casa.
... in tuta?
Sei talmente sexy che non hai idea di quanti pensieri peccaminosi tu mi suggerisca praticamente ogni secondo.
La vide arrossire e di istinto avvicinò la mano alle proprie labbra e la baciò, più e più volte, con dolcezza ed anche un filo di malizia, ascoltando poi le successive parole della colombiana.
... ho parlato con Cappie, oggi. Avevo il bisogno di confrontarmi un po' con lei su tutta la situazione, soprattutto perché era rimasta che ancora stavo con Zephyr, figurati... so che non volevamo dirlo in giro, ma spero non ti dispiaccia se mi sono confidata con lei.
Hai fatto bene. È una tua carissima amica, in fondo è normale confidarsi con le persone strette. Poi comunque la conosco anche io ed ho un'ottima opinione di lei. Ti va di raccontarmi com'è andata? Se non vuoi non fa nulla eh?! Libera di rifiutare, non mi offendo!
Lo disse con assoluta sincerità, specie perché era vero, potevano essere chiacchiere in completa confidenza, di quelle fra ragazze dove i maschi non dovevano assolutamente entrare, come un mondo a parte. Nel frattempo il Laars non la finiva di pensare a come poterle dare un consiglio più utile per quanto riguardava l'andare o meno dai suoi e lasciare quella mansarda in affitto, dimenticando per sempre i ricordi legati all'ex fidanzato e lasciando che altre persone li potessero sostituire "purificandola". In realtà lui un'idea l'aveva, un'idea piuttosto pesante, anzi direttamente assurda. Un'idea che non poteva dire così a cuor leggero, o meglio, lui il cuor leggero lo aveva, ma sicuramente sarebbe stata lei a prenderla a cuor pesantissimo. Camila però gli aveva detto di seguire molto più l'istinto, osare, darle delle forti scosse; la proposta che stava pensando poteva essere considerata una scossa? Per la visione di Robyn somigliava maggiormente ad una scarica da migliaia di volt, però magari la Aguilar invece lo avrebbe esortato a parlare facendo il tifo per lui. Perché non poteva miniaturizzarla e portarsela dietro? La prossima volta le avrebbe chiesto di usare delle cimici per farle ascoltare la comunicazione e suggerirgli le battute... Ovviamente scherzava.
Senti, tornando un attimo alla faccenda precedente...
Deglutì, sospirando, picchiettando con l'altra mano sul tavolo e aspettando che Ariel finisse il boccone, onde evitare di farla strozzare.
... Ma se ti proponessi di... Trasferirti da me?
Alla fine aveva ceduto alla volontà di buttarsi nel vuoto più completo, rischiando ed anche grosso, perché stava sottoponendo l'idea di una convivenza ad una fidanzata con la quale stava da 16 giorni.
È un'abitazione completa di ogni possibile protezione magica da fotografi e giornalisti. Fa perdere le tracce della smaterializzazione in un raggio di sessanta chilometri. Piuttosto grande e completa di tutti i comfort che possono venirti in mente. Si trova a Malta ed ha un camino che puoi collegare a quello della casa discografica. Dici che vorresti crearti dei bei ricordi ma ti risulta difficile in un posto che sprigiona di continuo quelli col tuo ex. Allora di sicuro a casa mia non dovresti avere questo problema ed in più... Sarei davvero felice se tu... Accettassi.
Quella era veramente una prova importante, l'utilizzo più assoluto ed estremo del metodo spiegatogli quel pomeriggio. In altre parole, o la scuoteva avvicinandole a sé... O la allontanava inesorabilmente.
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Robyn
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Cecilia |
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Ariel |
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d20 |
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Lucas |
d20 |
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Indigo |
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d20 |
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Tisifone |
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Robyn |
d20 |
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Robyn |
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Robyn |
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Monique |
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